L'AFTA EPIZOOTICA NON RIENTRA TRA LE COLPE DI MILOSEVIC!
Infatti e' colpa di Saddam: dall'amico Gian riceviamo e volentieri
diffondiamo:
Non sembra possibile. Può un giornalista definire
"leggenda metropolitana" una fantasia e dopo dieci
giorni la redazione definirla "notizia" piena?
Ecco come una leggenda metropolitana utile al Re
diventa storia per il suo scriba.
Gian.
ps. Gli esilaranti neretti sono ovviamente miei...e
secondo me è stato Prodi.
27 marzo - la repubblica p.29
La notizia è ancora leggenda...
La piaga dell'afta?
E' colpa di Saddam
Leggende metropolitane inglesi per giustificare
l'emergenza
il racconto
ANTONIO POLITO
LONDRA - Evidentemente noi italiani non siamo gli
unici appassionati di «dietrologia». Alle prese con un
disastro economico, con gli agricoltori in lacrime, con
le fosse comuni per le pecore e i campi di sterminio
per mezzo milione di animali, anche gli inglesi non
resistono alla tentazione di affidarsi alle "leggende
metropolitane", nel disperato tentativo di trovare
"l'untore", una qualche misteriosa entità diabolica
responsabile del Male. L'unica differenza è che non
possono cavarsela a buon mercato come noi con i
"servizi segreti deviati", essendo i loro servizi troppo
segreti e poco deviati. Così sono costretti a uno sforzo
maggiore di fantasia. E si vede.
La più fantasiosa delle teorie che circolano nelle
campagne, viaggia nel curioso tamtam via email che fa
compagnia ai contadini isolati nelle loro fattorie, e
vengono riprese da stampa e televisione punta il dito
contro un nemico mitico, lontano e cattivissimo:
Saddam Hussein. Potrebbe aver assoldato delle spie
per spruzzare con l'areosol il virus sulle bestie. Del
resto, il rais è un maestro della guerra batteriologica,
per questo gli inglesi ogni tanto vanno a bombardarlo.
Niente di più facile che abbia coltivato e incubato il
male per vendicarsi dell'odiata Albione. Chissà come
mai, visto che c'era, non ha spruzzato anche la
metropolitana di Londra con il micidiale antrace. Odia
forse le pecore inglesi più che gli inglesi stessi?
Subito dopo Saddam, nella graduatoria dei nemici
mortali che tramano contro l'Inghilterra, non potevamo
trovare che Romano Prodi. Pare che 34 giorni prima
che l'afta epizootica venisse scoperta in un macello
dell'Essex, la Commissione di Bruxelles abbia ordinato
un test di validità su tutto lo stock di vaccini a sua
disposizione. Vuoi vedere che già sapevano tutto e
hanno taciuto, e intanto si preparavano a difendere il
Continente incuranti delle sorti d'oltre Manica? Che il
test sia avvenuto esattamente in quella data non è
chiaro, ma è noto che la Commissione conduce queste
prove con regolarità annuale per essere pronta in caso
di epidemia.
Scartato dunque Prodi, chi altri potrebbe aver ordito la
cospirazione? Ma gli amici degli animali, ovviamente.
Il temibile «Animal Liberation Front» e tutto
quell'arcipelago di estremisti che non si fermano
neanche di fronte ad atti di terrorismo pur di
combattere lo sfruttamento dell'uomo sull'animale. Qui
la logica si fa ardita: i militanti sarebbero stati infatti
pronti a sacrificare centinaia di migliaia di povere
bestie, che in teoria dovrebbero proteggere, pur di
punire i contadini, rei di metodi di allevamento
inumani, di ostinata difesa della caccia alla volpe e di
altri orribili misfatti. Per comminare la loro biblica
punizione, gli "untori" avrebbero agito infiltrandosi nei
laboratori e procurandosi così dei campioni di virus; o
avrebbero aggiunto della carne infetta, col favore delle
tenebre, al pastone delle bestie in una fattoria.
Infine, il classico «piove governo ladro». Se si esclude
il musulmano, l'europeo e il terrorista, non restano che
i politici.
Le leggende in questo caso sono due. La prima
sostiene che Downing Street fu informata, nel corso
dell'inchiesta sulla «mucca pazza», dei rischi connessi
con l'abitudine di dar da mangiare ai porci i resti delle
mense scolastiche, dei pasti sui treni e sugli aerei. Gli
scienziati avrebbero chiesto al governo di proibirli, il
governo non l'avrebbe fatto per difendere le tasche
degli allevatori, e un sandwich andato a male avrebbe
innescato la crisi. In realtà, la quasi totalità dei maiali
inglesi viene già da tempo cibata senza far ricorso ai
resti dei fast food, e quei pochi allevatori che lo fanno
(per un totale di soli 80mila animali) devono ottenere
una licenza speciale e sottoporsi a rigorose verifiche
periodiche. Questa teoria, almeno, ha il vantaggio di
avvicinarsi più delle altre alla probabile verità: non è
da escludere che siano stati proprio dei rifiuti non
correttamente sterilizzati ad aver infettato la prima
fattoria. E invece, la cospirazione politica più
gettonata è un'altra: una machiavellica operazione di
copertura. Quel diavolo di un Blair avrebbe saputo del
primo caso di afta già dal dicembre dello scorso anno.
Tanto è vero che, senza dir niente all'opinione
pubblica e ai contadini, avrebbe contattato
segretamente commercianti di legname e carbone per
approvvigionarsi in tempo e preparare le pire
inceneritorie. Quale sarebbe il vantaggio per un primo
ministro di lasciar esplodere un'epidemia che rischia di
fargli sfuggire una facile vittoria elettorale a maggio,
non è spiegato. Ma bisogna avere comprensione per la
scarsa logica degli inglesi. Non è facile inventare una
decente teoria cospiratoria senza avere un Andreotti a
portata di mano.
10 aprile - la repubblica p.18
La stessa notizia è già realtà...
"L'afta diffusa da Saddam"
BERLINO - Il virus dell'afta che sta sconvolgendo la
vita nelle campagne britanniche, sarebbe stato fatto
arrivare in Gran Bretagna da Saddam Hussein per
vendicarsi sia della sconfitta nella Guerra del Golfo sia
per l'embargo internazionale al quale continua ad
essere sottoposto l'Iraq. Questa congettura è stata
ripetuta con rilievo dal quotidiano tedesco Bild, che
cita i servizi segreti britannici, "è stato forse Saddam
a mandarci l'epidemia dell'afta?", titola il giornale
popolare. "I servizi segreti britannici hanno un
sospetto folle: il dittatore Saddam Hussein avrebbe
fatto esportare l'epidemia per la guerra del Golfo persa
e per l'embargo contro l'Iraq" scrive la Bild, secondo
cui agenti (britannici) sarebbero impegnati a cercare le
prove di tale congetttura. A dimostrazione della pista
Saddam il giornale cita tre circostanze: l'afta
epizootica è scoppiata effettivamente per prima in
Gran Bretagna, e i sudditi di Sua Maestà sono tra i
nemici più accaniti del dittatore iracheno. "Se in Iraq
cadono le bombe, l'aviazione britannicaè sempre
presente". In secondo luogo il virus presente in Europa
è una variante di un altro agente che imperversa in
Asia. Terzo elemento: due mesi prima che scoppiasse
l'epidemia, da un laboratorio chimico segreto
dell'esercito britannico a Porton Down (Wiltshire)
era scomparso un tubicino per esperimenti
contenente virus dell'afta.
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista":
> http://www.tuttinlotta.org
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Non sembra possibile. Può un giornalista definire
"leggenda metropolitana" una fantasia e dopo dieci
giorni la redazione definirla "notizia" piena?
Ecco come una leggenda metropolitana utile al Re
diventa storia per il suo scriba.
Gian.
ps. Gli esilaranti neretti sono ovviamente miei...e
secondo me è stato Prodi.
27 marzo - la repubblica p.29
La notizia è ancora leggenda...
La piaga dell'afta?
E' colpa di Saddam
Leggende metropolitane inglesi per giustificare
l'emergenza
il racconto
ANTONIO POLITO
LONDRA - Evidentemente noi italiani non siamo gli
unici appassionati di «dietrologia». Alle prese con un
disastro economico, con gli agricoltori in lacrime, con
le fosse comuni per le pecore e i campi di sterminio
per mezzo milione di animali, anche gli inglesi non
resistono alla tentazione di affidarsi alle "leggende
metropolitane", nel disperato tentativo di trovare
"l'untore", una qualche misteriosa entità diabolica
responsabile del Male. L'unica differenza è che non
possono cavarsela a buon mercato come noi con i
"servizi segreti deviati", essendo i loro servizi troppo
segreti e poco deviati. Così sono costretti a uno sforzo
maggiore di fantasia. E si vede.
La più fantasiosa delle teorie che circolano nelle
campagne, viaggia nel curioso tamtam via email che fa
compagnia ai contadini isolati nelle loro fattorie, e
vengono riprese da stampa e televisione punta il dito
contro un nemico mitico, lontano e cattivissimo:
Saddam Hussein. Potrebbe aver assoldato delle spie
per spruzzare con l'areosol il virus sulle bestie. Del
resto, il rais è un maestro della guerra batteriologica,
per questo gli inglesi ogni tanto vanno a bombardarlo.
Niente di più facile che abbia coltivato e incubato il
male per vendicarsi dell'odiata Albione. Chissà come
mai, visto che c'era, non ha spruzzato anche la
metropolitana di Londra con il micidiale antrace. Odia
forse le pecore inglesi più che gli inglesi stessi?
Subito dopo Saddam, nella graduatoria dei nemici
mortali che tramano contro l'Inghilterra, non potevamo
trovare che Romano Prodi. Pare che 34 giorni prima
che l'afta epizootica venisse scoperta in un macello
dell'Essex, la Commissione di Bruxelles abbia ordinato
un test di validità su tutto lo stock di vaccini a sua
disposizione. Vuoi vedere che già sapevano tutto e
hanno taciuto, e intanto si preparavano a difendere il
Continente incuranti delle sorti d'oltre Manica? Che il
test sia avvenuto esattamente in quella data non è
chiaro, ma è noto che la Commissione conduce queste
prove con regolarità annuale per essere pronta in caso
di epidemia.
Scartato dunque Prodi, chi altri potrebbe aver ordito la
cospirazione? Ma gli amici degli animali, ovviamente.
Il temibile «Animal Liberation Front» e tutto
quell'arcipelago di estremisti che non si fermano
neanche di fronte ad atti di terrorismo pur di
combattere lo sfruttamento dell'uomo sull'animale. Qui
la logica si fa ardita: i militanti sarebbero stati infatti
pronti a sacrificare centinaia di migliaia di povere
bestie, che in teoria dovrebbero proteggere, pur di
punire i contadini, rei di metodi di allevamento
inumani, di ostinata difesa della caccia alla volpe e di
altri orribili misfatti. Per comminare la loro biblica
punizione, gli "untori" avrebbero agito infiltrandosi nei
laboratori e procurandosi così dei campioni di virus; o
avrebbero aggiunto della carne infetta, col favore delle
tenebre, al pastone delle bestie in una fattoria.
Infine, il classico «piove governo ladro». Se si esclude
il musulmano, l'europeo e il terrorista, non restano che
i politici.
Le leggende in questo caso sono due. La prima
sostiene che Downing Street fu informata, nel corso
dell'inchiesta sulla «mucca pazza», dei rischi connessi
con l'abitudine di dar da mangiare ai porci i resti delle
mense scolastiche, dei pasti sui treni e sugli aerei. Gli
scienziati avrebbero chiesto al governo di proibirli, il
governo non l'avrebbe fatto per difendere le tasche
degli allevatori, e un sandwich andato a male avrebbe
innescato la crisi. In realtà, la quasi totalità dei maiali
inglesi viene già da tempo cibata senza far ricorso ai
resti dei fast food, e quei pochi allevatori che lo fanno
(per un totale di soli 80mila animali) devono ottenere
una licenza speciale e sottoporsi a rigorose verifiche
periodiche. Questa teoria, almeno, ha il vantaggio di
avvicinarsi più delle altre alla probabile verità: non è
da escludere che siano stati proprio dei rifiuti non
correttamente sterilizzati ad aver infettato la prima
fattoria. E invece, la cospirazione politica più
gettonata è un'altra: una machiavellica operazione di
copertura. Quel diavolo di un Blair avrebbe saputo del
primo caso di afta già dal dicembre dello scorso anno.
Tanto è vero che, senza dir niente all'opinione
pubblica e ai contadini, avrebbe contattato
segretamente commercianti di legname e carbone per
approvvigionarsi in tempo e preparare le pire
inceneritorie. Quale sarebbe il vantaggio per un primo
ministro di lasciar esplodere un'epidemia che rischia di
fargli sfuggire una facile vittoria elettorale a maggio,
non è spiegato. Ma bisogna avere comprensione per la
scarsa logica degli inglesi. Non è facile inventare una
decente teoria cospiratoria senza avere un Andreotti a
portata di mano.
10 aprile - la repubblica p.18
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"L'afta diffusa da Saddam"
BERLINO - Il virus dell'afta che sta sconvolgendo la
vita nelle campagne britanniche, sarebbe stato fatto
arrivare in Gran Bretagna da Saddam Hussein per
vendicarsi sia della sconfitta nella Guerra del Golfo sia
per l'embargo internazionale al quale continua ad
essere sottoposto l'Iraq. Questa congettura è stata
ripetuta con rilievo dal quotidiano tedesco Bild, che
cita i servizi segreti britannici, "è stato forse Saddam
a mandarci l'epidemia dell'afta?", titola il giornale
popolare. "I servizi segreti britannici hanno un
sospetto folle: il dittatore Saddam Hussein avrebbe
fatto esportare l'epidemia per la guerra del Golfo persa
e per l'embargo contro l'Iraq" scrive la Bild, secondo
cui agenti (britannici) sarebbero impegnati a cercare le
prove di tale congetttura. A dimostrazione della pista
Saddam il giornale cita tre circostanze: l'afta
epizootica è scoppiata effettivamente per prima in
Gran Bretagna, e i sudditi di Sua Maestà sono tra i
nemici più accaniti del dittatore iracheno. "Se in Iraq
cadono le bombe, l'aviazione britannicaè sempre
presente". In secondo luogo il virus presente in Europa
è una variante di un altro agente che imperversa in
Asia. Terzo elemento: due mesi prima che scoppiasse
l'epidemia, da un laboratorio chimico segreto
dell'esercito britannico a Porton Down (Wiltshire)
era scomparso un tubicino per esperimenti
contenente virus dell'afta.
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oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista":
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