CON PREGHIERA DI DARE LA MASSIMA DIFFUSIONE


pochi giorni fa, dopo 187 giorni di sciopero della fame moriva una donna
nelle prigione turche, per protesta contro
condizioni carcerarie inumane.

oggi la stampa italiana riporta in prima pagina la notizia di un lieve
malore di emma bonino al quarto giorno di
sciopero preelettorale teso a dare piu spazio a una battaglia politica
orientata, tra l'altro, a intensificare lo
sfruttamento nel nome della liberta' d'impresa.

sui morti in turchia niente o mezza riga.

emma bonino � una delle principali responsabili italiane dello scempio
dell'informazione al tempo della guerra nei
balcani, da lei voluta e sostenuta anche nelle sue forme piu' ripugnanti
di guerra cancerogena e di massacro
ecologico.

contro questo nuovo scempio dell'informazione che oscura le ragioni e le
sofferenze di un popolo oppresso facciamo
sentire la nostra voce.

diffondendo questo messaggio.

alberto.

FERMIAMO LA STRAGE NELLE CARCERI TURCHE!

La ventesima vittima: una donna di 32 anni

Fatma Hulya Tungan � morta nell'ospedale Numune di Ankara il 28 aprile,
dopo 187 giorni di sciopero della fame. Era in ospedale dal 19 dicembre
scorso, quando la
violenta irruzione della polizia la strapp� alla sua cella nel carcere
di Ulucanlar (Ankara).

Con Fatma sono venti le vittime dello sciopero della fame, ossia del
protervo rifiuto di ogni tipo di trattativa da parte del
regime turco. Prima di lei erano morti il 25enne Sedat Karakurt,
militante del partito Dhkp-c, al 177.mo giorno di digiuno nell'ospedale
di Edirne, e il 29enne Erdogan
Guler, militante dell'associazione di familiari dei prigionieri Tayad,
morto a Izmir nella casa in cui digiunava per solidariet� con i
detenuti.
Compreso Erdogan, sono giunti a quattro i parenti stroncati dallo
sciopero della fame fuori dalle prigioni.
I dati diffusi dall'Ihd (Associazioen turca per i diritti umani) e dalla
Tayad fanno oscillare fra cento e centoventi i prigionieri in sciopero
della fame "fino alla morte" negli
ospedali, e fra 300 e 400 i detenuti che digiunano "a tomba aperta"
nelle carceri, comprese le quattro prigioni "di tipo F" (a celle
d'isolamento) in cui sono stati deportati
oltre mille prigionieri dalle venti prigioni sventrate dall'irruzione
del 19 dicembre.
Ventiquattro di loro sono in coma, di cui almeno dieci ormai prossimi
alla morte.

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Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
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