0) ALTRE INIZIATIVE CRITICHE SUL "GIORNO DEL RICORDO":
AQUILEIA (UD) 14/2 * SAN GIOVANNI AL NATISONE (UD) 15/2 * ONLINE 15/2
1) A Sanremo si riscrive la seconda guerra mondiale
2) Inaugurato il monumento agli "infoibati" di Monfalcone
3) Foiba di Basovizza? Non esiste notizia di reato (C. Cernigoi)
Sanremo (?) 2024
0) ALTRE INIZIATIVE CRITICHE SUL "GIORNO DEL RICORDO"
– AQUILEIA (UD) 14/2
– SAN GIOVANNI AL NATISONE (UD) 15/2
– ONLINE 15/2
1) A Sanremo si riscrive la seconda guerra mondiale
2) Inaugurato il monumento agli "infoibati" di Monfalcone
3) Foiba di Basovizza? Non esiste notizia di reato (C. Cernigoi)
Vedi anche:
Bandiere titine nel Giorno del Ricordo: l'oltraggio dei centri sociali agli esuli istriani (Giovanni Fiorentino, 11 Febbraio 2024)
A Firenze, nel corso di una manifestazione pro-Palestina promossa dai centri sociali e svoltasi nel Giorno del Ricordo, i manifestanti hanno sventolato anche bandiere della Jugoslavia dei tempi di Tito...
https://www.ilgiornale.it/news/nazionale/bandiere-jugoslave-nel-giorno-ricordo-loltraggio-dei-centri-2282502.html
A Firenze, nel corso di una manifestazione pro-Palestina promossa dai centri sociali e svoltasi nel Giorno del Ricordo, i manifestanti hanno sventolato anche bandiere della Jugoslavia dei tempi di Tito...
https://www.ilgiornale.it/news/nazionale/bandiere-jugoslave-nel-giorno-ricordo-loltraggio-dei-centri-2282502.html
Varese, corteo dell’ultradestra neofascista per le vittime delle foibe: minuto di silenzio ma niente saluti romani (Il Fatto, 11/2/2024)
Corteo dell’ultradestra a Varese per il Giorno del Ricordo, dedicato alla commemorazione delle vittime delle Foibe. I partecipanti, poco più di un centinaio, facevano parte del comitato varesino 10 febbraio, che riunisce i gruppi dell’ultra destra neofascista dei Do.Ra., Lealtà e Azione, Casapound e Forza Nuova. I militanti hanno marciato con le fiaccole accese fino in piazza Monte Grappa, dove hanno osservato un minuto di silenzio senza fare il saluto romano. La manifestazione è stata monitorata per tutto il percorso dagli agenti della questura di Varese. Poco distante, nel cortile di palazzo Estense, poche ore prima era stato organizzato un presidio antifascista aveva partecipato anche il sindaco Davide Galimberti.
VIDEO: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/11/varese-corteo-dellultradestra-neofascista-per-le-vittime-delle-foibe-minuto-di-silenzio-ma-niente-saluti-romani/7442976/
Corteo dell’ultradestra a Varese per il Giorno del Ricordo, dedicato alla commemorazione delle vittime delle Foibe. I partecipanti, poco più di un centinaio, facevano parte del comitato varesino 10 febbraio, che riunisce i gruppi dell’ultra destra neofascista dei Do.Ra., Lealtà e Azione, Casapound e Forza Nuova. I militanti hanno marciato con le fiaccole accese fino in piazza Monte Grappa, dove hanno osservato un minuto di silenzio senza fare il saluto romano. La manifestazione è stata monitorata per tutto il percorso dagli agenti della questura di Varese. Poco distante, nel cortile di palazzo Estense, poche ore prima era stato organizzato un presidio antifascista aveva partecipato anche il sindaco Davide Galimberti.
VIDEO: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/11/varese-corteo-dellultradestra-neofascista-per-le-vittime-delle-foibe-minuto-di-silenzio-ma-niente-saluti-romani/7442976/
=== 0: ALTRE INIZIATIVE CRITICHE SUL "GIORNO DEL RICORDO" ===
Segnaliamo anche i video:
Parma, sabato 10 febbraio 2024: FOIBE E FASCISMO (XIX ed.)
interventi di Roberto Spocci, Andrea Martocchia, Marco Pondrelli
interventi di Roberto Spocci, Andrea Martocchia, Marco Pondrelli
LA VIDEOREGISTRAZIONE:
1) https://youtube.com/watch?v=1SM39CmMqVo&feature=shared
2) https://youtube.com/watch?v=pDxPh13ka9g&feature=shared
3) https://youtube.com/watch?v=0iR4lhPP94M&feature=shared
4) https://youtube.com/watch?v=9-jfJWW6CBY&feature=shared
2) https://youtube.com/watch?v=pDxPh13ka9g&feature=shared
3) https://youtube.com/watch?v=0iR4lhPP94M&feature=shared
4) https://youtube.com/watch?v=9-jfJWW6CBY&feature=shared
Pordenone, venerdì 9 febbraio 2024: “TUTTO COMINCIÒ BRUCIANDO IL NARODNI DOM DI TRIESTE”
Conferenza tenuta presso la Casa del Popolo di Torre. Relatori: Gorazd Bajc (Università di Maribor) e Borut Klabjan (Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria) , autori di: "Battesimo di fuoco. L’incendio del Narodni Dom di Trieste e l’Europa adriatica nel XX secolo. Storia e memoria" (Il Mulino, 2023); Moderatore: Sergio Zilli (Università di Trieste)
Conferenza tenuta presso la Casa del Popolo di Torre. Relatori: Gorazd Bajc (Università di Maribor) e Borut Klabjan (Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria) , autori di: "Battesimo di fuoco. L’incendio del Narodni Dom di Trieste e l’Europa adriatica nel XX secolo. Storia e memoria" (Il Mulino, 2023); Moderatore: Sergio Zilli (Università di Trieste)
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=GCWlLPoDmOs
LOCANDINA E FOTO: https://www.storiastoriepn.it/la-registrazione-della-conferenza-tutto-comincio-bruciando-il-narodni-dom-di-trieste-casa-del-popolo-di-torre-9-febbraio-2024/
LOCANDINA E FOTO: https://www.storiastoriepn.it/la-registrazione-della-conferenza-tutto-comincio-bruciando-il-narodni-dom-di-trieste-casa-del-popolo-di-torre-9-febbraio-2024/
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AQUILEIA (UD), MERCOLEDÌ 14 FEBBRAIO
Piccola pinacoteca – via Roma 48
ore 18:00
Presentazione del libro di Alessandra Kersevan
LAGER ITALIANI. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943
Si tratta della nuova edizione migliorata del libro pubblicato dalla "Nutrimenti" di Roma.
Evento organizzato dalla sezione ANPI di Aquileia, con il patrocinio del Comune di Aquileia e la collaborazione della Fondazione Valmi Puntin - Istituto Civico Aquileiese
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SAN GIOVANNI AL NATISONE (UD), GIOVEDÌ 15 FEBBRAIO
Villa De Brandis – via Roma 117
ore 18:30
Conferenza di Alessandra Kersevan
IL CONFINE ORIENTALE NEL NOVECENTO TRA STORIA E MEMORIA
Evento organizzato nell'ambito della rassegna "Incontri d'Autore 2024" da TeatroTuttoTondo con il patrocinio del Comune di San Giovanni al Natisone - Assessorato alla Cultura
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ONLINE, GIOVEDÌ 15 FEBBRAIO
in diretta sulla pagina FB di Rifondazione Comunista:
ore 21:00
nell'ambito dei "giovedì antifascisti" del PRC "PER NON DIMENTICARE... NIENTE!"
IL FASCISMO E LA VICENDA DELLE FOIBE
con Alessandra Kersevan, Nemanja Cvijanović, Raul Mordenti
introduce Rita Scarpinelli; conclude Maurizio Acerbo
Altre info e locandina: https://www.facebook.com/photo?fbid=826320909302217&set=a.391451269455852
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Revisionismo storico e canzonette: a Sanremo si riscrive la seconda guerra mondiale
Laura Ruggeri, 11 Febbraio 2024 *
Al Festival di Sanremo il presentatore si è prestato all'ennesimo tentativo di riscrivere la storia della Seconda Guerra mondiale. Gioco facile in quanto sia lui che la stragrande maggioranza del suo pubblico la ignora. "Le milizie di Tito misero in atto una strage di massa facendo morire nel mondo una quantità incredibile di uomini, donne, bambini nelle foibe. Una vicenda a lungo dimenticata che appartiene all'epoca oscura delle dittature e ci fa riflettere sul valore della memoria e soprattutto della verità."
La verità di chi? I partigiani di Tito erano la forza militare riconosciuta come legittima dalle potenze antifasciste e gli italiani che si unirono all’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia furono oltre quarantamila, ovvero più di un decimo degli uomini che nel 1941 avevano occupato il paese insieme ai tedeschi. Altri italiani, partigiani che avevano combattuto in Friuli, si spostarono in Slovenia alla fine del 1944 per sfuggire agli attacchi nazisti. Secondo le stime ufficiali, in quella guerra la Jugoslavia ha perso circa 1.706.000 persone, vale a dire il 10,8% della popolazione! Parlare di foibe senza spiegare che Tito combatteva l'occupazione nazi-fascista della Jugoslavia significa riscrivere la storia per riabilitare il nazi-fascismo.
Ma non stupiamoci, i collaboratori dei nazisti sono diventati eroi nazionali in Ucraina, vengono ricordati in cerimonie ufficiali nei paesi baltici e il parlamento canadese applaude un veterano nazista mentre allo stesso tempo vengono rimossi i monumenti ai soldati sovietici in Ucraina, nei paesi baltici, in Polonia e cercano di farlo pure in Germania. E come dimenticare l'infame risoluzione del Parlamento Europeo che nel 2019 ha equiparato nazismo e comunismo? PS. Nel caso non lo sapeste, il giornalista che ha realizzato molti dei "documentari" sulle foibe lavora per la NATO da anni e ha partecipato alle missioni in Iraq, Afghanistan, Bosnia, Libano, Kossovo e Albania. Sicuramente una coincidenza. Ama così tanto la verità che al TG2 mandava in onda immagini di un videogame spacciandole per un bombardamento russo su Kiev.
* Post Telegram del 11 febbraio 2024
La verità di chi? I partigiani di Tito erano la forza militare riconosciuta come legittima dalle potenze antifasciste e gli italiani che si unirono all’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia furono oltre quarantamila, ovvero più di un decimo degli uomini che nel 1941 avevano occupato il paese insieme ai tedeschi. Altri italiani, partigiani che avevano combattuto in Friuli, si spostarono in Slovenia alla fine del 1944 per sfuggire agli attacchi nazisti. Secondo le stime ufficiali, in quella guerra la Jugoslavia ha perso circa 1.706.000 persone, vale a dire il 10,8% della popolazione! Parlare di foibe senza spiegare che Tito combatteva l'occupazione nazi-fascista della Jugoslavia significa riscrivere la storia per riabilitare il nazi-fascismo.
Ma non stupiamoci, i collaboratori dei nazisti sono diventati eroi nazionali in Ucraina, vengono ricordati in cerimonie ufficiali nei paesi baltici e il parlamento canadese applaude un veterano nazista mentre allo stesso tempo vengono rimossi i monumenti ai soldati sovietici in Ucraina, nei paesi baltici, in Polonia e cercano di farlo pure in Germania. E come dimenticare l'infame risoluzione del Parlamento Europeo che nel 2019 ha equiparato nazismo e comunismo? PS. Nel caso non lo sapeste, il giornalista che ha realizzato molti dei "documentari" sulle foibe lavora per la NATO da anni e ha partecipato alle missioni in Iraq, Afghanistan, Bosnia, Libano, Kossovo e Albania. Sicuramente una coincidenza. Ama così tanto la verità che al TG2 mandava in onda immagini di un videogame spacciandole per un bombardamento russo su Kiev.
* Post Telegram del 11 febbraio 2024
Sanremo 2024: L'omaggio di Amadeus alle vittime delle Foibe
Sulle note di "Io che amo solo te" di Sergio Endrigo, Amadeus rende omaggio alle vittime delle Foibe nel Giorno del Ricordo
Sulle note di "Io che amo solo te" di Sergio Endrigo, Amadeus rende omaggio alle vittime delle Foibe nel Giorno del Ricordo
=== 2 ===
INAUGURATO IL MONUMENTO AGLI "INFOIBATI" DI MONFALCONE
(dalla pagina FB "La Nuova Alabarda ELCDD", 11 febbraio 2024
FALSO IN ATTO PUBBLICO
... leggete lo studio che abbiamo linkato nel primo commento, il "dossier" che spiega come e dove furono catturate la maggior parte delle persone indicate nella stele.
Qui evidenziamo soltanto il caso plateale di Fausta Candussio:
CANDUSSIO Fausta, nata a Trieste nel 1921 ed ivi residente, impiegata nella segreteria del Fascio di Umago ed aggregata alla 41^ Brigata Nera Norma Cossetto di Trieste; arrestata a Fiumicello presso l’abitazione della sorella, dispersa (si dice sia stata “infoibata” nelle cave di Aurisina, luogo da cui però non furono mai recuperati cadaveri), il suo nome si trova nel Lapidario di Gorizia.
Che c'entra Monfalcone in tutta questa vicenda?
Che c'entra Monfalcone in tutta questa vicenda?
=== 3 ===
ULTERIORE DOCUMENTAZIONE SULLA "FOIBA DI BASOVIZZA":
FOIBA DI BASOVIZZA? NON ESISTE NOTIZIA DI REATO
12 Febbraio 2024
In data 25 ottobre 2005 Claudia Cernigoi e Samo Pahor hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Trieste, tramite la stazione dei Carabinieri di Basovizza, per chiedere la sospensione dei lavori di “riqualificazione” dell’area circostante la cosiddetta “foiba di Basovizza”. L’esposto si trova nel primo allegato. [ https://www.diecifebbraio.info/wp-content/uploads/2024/02/denuncia_soht.pdf ]
Nel secondo allegato la copia del fascicolo con le annotazioni del Procuratore Nicola Maria Pace per l’archiviazione nel fascicolo degli “atti non costituenti notizia di reato”. [ https://www.diecifebbraio.info/wp-content/uploads/2024/02/archiviazione-esposto-soht.pdf ]
Se la Procura non ha ritenuto di procedere ad un recupero delle salme presenti nel Pozzo della Miniera prima dell’ultimazione dei lavori che potrebbero inibirne la successiva possibilità, nonostante tutte le notizie di presenza di dette salme (che potrebbero costituire i “gravi indizi di reato”), ciò può significare soltanto, a parere nostro, che la Procura non ritenga che vi siano salme ancora giacenti nel Pozzo suddetto: altrimenti ne avrebbe dovuto ordinare il recupero.
A questo punto, però, dobbiamo ritenere che, oltre a quanto fu recuperato dalla voragine nel 1945 a cura degli angloamericani (il verbale di tali recuperi fu pubblicato sul “Piccolo” di Trieste il 31/1/95, e fu sintetizzato nelle seguenti parole scritte dal giornalista:
Ma una decina di corpi smembrati e irriconoscibili non dovevano sembrare un risultato soddisfacente e alla fine si preferì sospendere i lavori.
Di conseguenza, possiamo essere portati a pensare che oltre alla “decina di corpi smembrati e irriconoscibili”, già recuperati nel 1945, nel Pozzo della miniera non ci sono mai stati altri resti umani; che tutto quanto apparso sulla stampa, in testi storici, in dichiarazioni di intellettuali e di uomini politici rispetto alle “centinaia”, “migliaia” di infoibati, agli eccidi di Basovizza e via di questo passo, siano soltanto voci inconsistenti, non degne di essere considerate notizie di reato (chi parla di massacri avvenuti in un certo posto e di cadaveri ancora lì giacenti, cosa fa, se non comunicare di essere a conoscenza di un reato consumatosi?) da parte della nostra Procura della Repubblica.
Claudia Cernigoi, 12 febbraio 2024
A questo punto, però, dobbiamo ritenere che, oltre a quanto fu recuperato dalla voragine nel 1945 a cura degli angloamericani (il verbale di tali recuperi fu pubblicato sul “Piccolo” di Trieste il 31/1/95, e fu sintetizzato nelle seguenti parole scritte dal giornalista:
Ma una decina di corpi smembrati e irriconoscibili non dovevano sembrare un risultato soddisfacente e alla fine si preferì sospendere i lavori.
Di conseguenza, possiamo essere portati a pensare che oltre alla “decina di corpi smembrati e irriconoscibili”, già recuperati nel 1945, nel Pozzo della miniera non ci sono mai stati altri resti umani; che tutto quanto apparso sulla stampa, in testi storici, in dichiarazioni di intellettuali e di uomini politici rispetto alle “centinaia”, “migliaia” di infoibati, agli eccidi di Basovizza e via di questo passo, siano soltanto voci inconsistenti, non degne di essere considerate notizie di reato (chi parla di massacri avvenuti in un certo posto e di cadaveri ancora lì giacenti, cosa fa, se non comunicare di essere a conoscenza di un reato consumatosi?) da parte della nostra Procura della Repubblica.
Claudia Cernigoi, 12 febbraio 2024
Fonte: pagina FB de "La Nuova Alabarda ELCDD", 12.2.2021
CHI E' STATO "INFOIBATO" A BASOVIZZA?
Testimonianza di Jordan Zahar: “Quando nell’estate del 1944 pascolavamo le vacche nei dintorni dello Šoht (la "foiba" di Basovizza, n.d.r.), abbiamo visto due appartenenti alla Guardia Civica, riconosciuti per le loro buffe uniformi di colore blu e verde, in mezzo a loro due accompagnavano un civile, venendo da Basovizza. Camminavano dritti verso lo Šoht; arrivati sul ciglio dell’abisso spinsero dentro il malcapitato, andando subito a prendere un altro. Gli altri erano sorvegliati da altri appartenenti allo stesso corpo, proprio dove l’allora strada di campagna lasciava Basovizza snodandosi verso Jezero (il nome originale sloveno del paese limitrofo di S. Lorenzo, n.d.a.). Eravamo diversi piccoli pastori, ragazzi e ragazze. Ci siamo impauriti e perciò non ci siamo avvicinati. Questo si è ripetuto più volta nell’arco della giornata e diversi giorni di seguito. Abbiamo notato che spingevano giù sia maschi che femmine”.
Un furgone della ditta Zimolo, dice Zahar, il che ci ricorda un’intervista rilasciata dall’ispettore a riposo della Polizia Scientifica, Umberto De Giorgi, nel 1976: "Trovammo anche altri cadaveri, che la banda Collotti buttava in cespugli e anfratti dopo le torture, girando la notte con un furgoncino che aveva sequestrato alla ditta Zimolo".
Un furgone della ditta Zimolo, dice Zahar, il che ci ricorda un’intervista rilasciata dall’ispettore a riposo della Polizia Scientifica, Umberto De Giorgi, nel 1976: "Trovammo anche altri cadaveri, che la banda Collotti buttava in cespugli e anfratti dopo le torture, girando la notte con un furgoncino che aveva sequestrato alla ditta Zimolo".