ISTRIA, FIUME, DALMAZIA!!!
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http://www.ilpiccolo.kataweb.it/ilpiccolo/arch_17/trieste/tr02/esul.html
Il presidente dell�Unione degli istriani Silvio Delbello presenta il
conto: Berlusconi dovr� condizionare l�ingresso di Slovenia e Croazia
nella Nato e nella Ue
Esuli: �Adesso vogliamo la restituzione dei beni�
�Solo cos� potremo dire che � avvenuto un vero cambiamento politico dopo
il 13 maggio�
Il nuovo governo Berlusconi dovr� condizionare, se necessario,
l�ingresso di Slovenia e Croazia nella Nato e
nell�Unione europea in cambio della restituzione dei beni abbandonati
dagli esuli. Sar� inoltre necessario un
riconoscimento ufficiale delle sofferenze subite con l�esodo e le foibe.
Solo cos� i profughi potranno dire
che in Italia � avvenuto un vero cambiamento politico dopo le elezioni
del 13 maggio.
E� la richiesta partita dall�Unione degli istriani, la principale
associazione degli esuli a Trieste che, a urne
appena chiuse e a governo non ancora insediato, lancia il suo segnale
forte alla nuova maggioranza
parlamentare di centrodestra. E in una nota firmata da Silvio Delbello
il presidente dell'associazione
compie un�analisi politica dell�esito elettorale e dei sui possibili
riflessi sulle questioni del confine
orientale. �I risultati delle elezioni politiche sono ormai gi� noti -
rileva Delbello - con la maggioranza
assoluta conquistata dallo schieramento di centrodestra in ambedue i
rami del parlamento�. Per l�Unione
degli istriani � sperabile che la vittoria di Silvio Berlusconi sia tale
e che il nuovo premier possa guidare il Paese senza ribaltoni per i
prossimi
cinque anni. �Se gli italiani hanno deciso cos� - avverte Delbello - il
verdetto deve essere sacro per tutti�. Gli esuli ricordano poi che se il
governo guidato da Amato esce sconfitto �in malo modo� ci� � anche
dovuto al fallimento organizzativo delle operazioni di voto protrattesi
in
qualche seggio fino a tarda notte. Fatti che, sempre secondo i profughi
istriani, sicuramente hanno indotto a votare per il cambiamento.
Delbello, dopo aver ricordato il cosiddetto �decalogo� inviato prima
delle elezioni dalla Federazione degli esuli ai politici dei due
schieramenti (non dando quindi al proprio elettorato alcuna indicazione,
anche se � noto l�orientamento verso i partiti del centro e della
destra),
ribadisce quelle che sono le aspettative dell�associazione. E cita in
particolare due punti che stanno particolarmente a cuore al mondo della
diaspora. �Ci aspettiamo - premette l�Unione degli istriani - che il
nuovo governo di centrodestra sappia trovare il modo per risolvere le
questioni che per gli esuli istriani, fiumani e dalmati si trascinano da
oltre cinquanta anni. Da parte nostra riteniamo che alcune questioni
dovranno avere una maggiore attenzione da parte del nuovo governo.
Pensiamo alla questione del riconoscimento dell'ingiustizia storica da
noi
sub�ta con gli eccidi delle Foibe, le deportazioni e l'esodo. Fatti che
debbono essere ufficialmente riconosciuti�. La seconda richiesta
riguarda
gli immobili confiscati da Tito. �La restituzione, senza alcuna
discriminazione, dei beni sottratti agli esuli dal regime comunista
jugoslavo �
una questione di vitale importanza per molti degli esuli. E in questo
senso devono essere sollecitate le Repubbliche di Slovenia e Croazia. A
nostro modo di vedere, non si possono accettare tentativi di eludere il
problema invocando antecedenti accordi italo-jugoslavi. La restituzione
deve essere un obiettivo primario di chi, come il nuovo governo, ha a
cuore le questioni degli esuli. Anche a costo di condizionare l'ingresso
dei
due nuovi Stati nei consessi internazionali, ad iniziare dall'Unione
Europea e dalla Nato, alla disponibilit� ad aderire ai principi della
democrazia e della libert�, per riparare alle ingiustizie inflitte agli
istriani, ai fiumani ed ai dalmati dal regime comunista jugoslavo�. �Se
cos�
sar� fatto - conclude la nota degli esuli istriani - potremo affermare
che un vero cambiamento � avvenuto in Italia anche per noi�.
a.r.
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
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> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo oppure:
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nella Nato e nella Ue
Esuli: �Adesso vogliamo la restituzione dei beni�
�Solo cos� potremo dire che � avvenuto un vero cambiamento politico dopo
il 13 maggio�
Il nuovo governo Berlusconi dovr� condizionare, se necessario,
l�ingresso di Slovenia e Croazia nella Nato e
nell�Unione europea in cambio della restituzione dei beni abbandonati
dagli esuli. Sar� inoltre necessario un
riconoscimento ufficiale delle sofferenze subite con l�esodo e le foibe.
Solo cos� i profughi potranno dire
che in Italia � avvenuto un vero cambiamento politico dopo le elezioni
del 13 maggio.
E� la richiesta partita dall�Unione degli istriani, la principale
associazione degli esuli a Trieste che, a urne
appena chiuse e a governo non ancora insediato, lancia il suo segnale
forte alla nuova maggioranza
parlamentare di centrodestra. E in una nota firmata da Silvio Delbello
il presidente dell'associazione
compie un�analisi politica dell�esito elettorale e dei sui possibili
riflessi sulle questioni del confine
orientale. �I risultati delle elezioni politiche sono ormai gi� noti -
rileva Delbello - con la maggioranza
assoluta conquistata dallo schieramento di centrodestra in ambedue i
rami del parlamento�. Per l�Unione
degli istriani � sperabile che la vittoria di Silvio Berlusconi sia tale
e che il nuovo premier possa guidare il Paese senza ribaltoni per i
prossimi
cinque anni. �Se gli italiani hanno deciso cos� - avverte Delbello - il
verdetto deve essere sacro per tutti�. Gli esuli ricordano poi che se il
governo guidato da Amato esce sconfitto �in malo modo� ci� � anche
dovuto al fallimento organizzativo delle operazioni di voto protrattesi
in
qualche seggio fino a tarda notte. Fatti che, sempre secondo i profughi
istriani, sicuramente hanno indotto a votare per il cambiamento.
Delbello, dopo aver ricordato il cosiddetto �decalogo� inviato prima
delle elezioni dalla Federazione degli esuli ai politici dei due
schieramenti (non dando quindi al proprio elettorato alcuna indicazione,
anche se � noto l�orientamento verso i partiti del centro e della
destra),
ribadisce quelle che sono le aspettative dell�associazione. E cita in
particolare due punti che stanno particolarmente a cuore al mondo della
diaspora. �Ci aspettiamo - premette l�Unione degli istriani - che il
nuovo governo di centrodestra sappia trovare il modo per risolvere le
questioni che per gli esuli istriani, fiumani e dalmati si trascinano da
oltre cinquanta anni. Da parte nostra riteniamo che alcune questioni
dovranno avere una maggiore attenzione da parte del nuovo governo.
Pensiamo alla questione del riconoscimento dell'ingiustizia storica da
noi
sub�ta con gli eccidi delle Foibe, le deportazioni e l'esodo. Fatti che
debbono essere ufficialmente riconosciuti�. La seconda richiesta
riguarda
gli immobili confiscati da Tito. �La restituzione, senza alcuna
discriminazione, dei beni sottratti agli esuli dal regime comunista
jugoslavo �
una questione di vitale importanza per molti degli esuli. E in questo
senso devono essere sollecitate le Repubbliche di Slovenia e Croazia. A
nostro modo di vedere, non si possono accettare tentativi di eludere il
problema invocando antecedenti accordi italo-jugoslavi. La restituzione
deve essere un obiettivo primario di chi, come il nuovo governo, ha a
cuore le questioni degli esuli. Anche a costo di condizionare l'ingresso
dei
due nuovi Stati nei consessi internazionali, ad iniziare dall'Unione
Europea e dalla Nato, alla disponibilit� ad aderire ai principi della
democrazia e della libert�, per riparare alle ingiustizie inflitte agli
istriani, ai fiumani ed ai dalmati dal regime comunista jugoslavo�. �Se
cos�
sar� fatto - conclude la nota degli esuli istriani - potremo affermare
che un vero cambiamento � avvenuto in Italia anche per noi�.
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