(quartiere Navile - A pochi passi dalla Stazione Centrale).
338/9255514 - 338/4014989 – 338/1028120 - info @disarmiamoli.org
Mancano pochi giorni alla
manifestazione nazionale di
Vicenza, e le risposte dal mondo politico sono sempre più
lontane. Ieri si è riconfermata la presenza di truppe italiane
in Afghanistan, e si è riaffermato l'assenso da parte
governativa all'ampliamento della base USA di Vicenza.
Il movimento no war deve oggi rilanciare l'iniziativa politico-sociale,
sapendo che può contare oggi solo sull'iniziativa popolare,
è per questo che facciamo nostro l'appello dei vicentini per la
manifestazione del 17 febbraio, dove si chiede di non portare bandiere
e simboli dei partiti del centro-sinistra.
Anche dal nostro territorio, partono contingenti per la guerra, come il
Sesto Reggimento Trasporti dell'Esercito, che ha sede nella caserma di
Budrio, in partenza per la missione “umanitaria” Joint Enterprise nella
guerra dimenticata del Kosovo. La guerra nella Ex Jugoslavia non
è finita e l'opera di disgregazione e distruzione delle truppe
USA e della UE continua.
Oggi la battaglia per fermare la militarizzazione del territorio
italiano, vuol dire anche lottare contro l'invio dei militari italiani
nei siti di guerra.
Invitiamo tutte e tutti al convegno nazionale del 10 febbraio a
Bologna: Disarmiamoli! per una rete nazionale contro le basi di guerra
e la militarizzazione della società. E a partecipare alla
manifestazione nazionale di Vicenza del 17
febbraio. Da Bologna il comitato Disarmiamoli! organizzerà
un pullman. Partenza ore 11, presso autostazione di Bologna pensilina
25.
Comunicato stampa
11 febbraio 2007
Dopo il convegno nazionale
DISARMIAMOLI di Bologna
per la manifestazione
nazionale del 17 febbraio di Vicenza
Il 10 febbraio a Bologna durante il convegno Disarmiamoli!,
organizzato dal Comitato nazionale per il ritiro dei militai italiani,
si sono gettate le basi per la costruzione della rete nazionale
“Disarmiamoli!”, rete che raccoglierà diversi comitati che si
battono
contro la presenza delle truppe Nato e statunitensi sul territorio,
contro la militarizzazione della società e per il ritiro dei
militari
italiani dai siti di guerra. Al convegno hanno partecipato più
di
duecento persone, dove si sono alternate relazioni di approfondimento
(tra gli altri Giulietto Chiesa, Giorgio Gattei, Manlio Dinucci, Sergio
Cararo ecc,...) e interventi dei vari comitati del movimento no-war di
varie regioni italiane. La costruzione della rete nazionale
“Disarmiamoli!” vuole dare maggiore slancio all'iniziativa di comitati
e gruppi locali attraverso campagne nazionali e mobilitazioni comuni.
Come, ad esempio, una carovana che attraversi l'Italia, da Aviano a
Sigonella, toccando tutte le basi USA e nato dislocate sul territorio
italiano. La nostra prossima scadenza sarà ovviamente la
manifestazione
del 17 febbraio a Vicenza.
Facciamo nostre le parole d'ordine del
popolo vicentino che si batte contro la base dal Molin che chiede di
non portare le bandiere dei partiti dell'attuale governo di centro-
sinistra. Inoltre la presenza di esponenti e segretari di partito del
governo alla manifestazione di Vicenza crediamo siano inopportune e
offensive, i loro atti concreti sono stati quelli di rifinanziare la
missione in Afghanistan, di inviare truppe in Libano, di votare una
finanziaria che da più di 3 miliardi di Euro per le spese
militari e di
potenziare la presenza di truppe statunitensi sul territorio italiano.
La pace non è merce di scambio, e quindi senza se e senza ma
diciamo no
alla base Dal Molin. (...)
Lidia Triossi per il Comitato Disarmiamoli-Bologna
disarmiamoli. bologna@ tin.it
www.disarmiamoli.org
DOCUMENTO
CONCLUSIVO
DISARMIAMOLI!
PER UNA RETE
NAZIONALE CONTRO LE BASI DELLA GUERRA
E LA MILITARIZZAZIONE
DELLA SOCIETA'
A Bologna il 10 febbraio si è svolto il convegno “Disarmiamoli”.
Per partecipazione e qualità degli interventi lo riteniamo un
passaggio significativo per la continuità e lo sviluppo dei
movimenti contro la guerra e la militarizzazione.
I contributi che sono venuti dai comitati contro le basi di Vicenza,
Sigonella, camp Darby, Aviano, Bagnoli, Pisignano, le analisi avanzate
da esperti e personalità come Dinucci, Chiesa, Baracca, Gattei,
Cristalli, Vigna, gli interventi di associazioni e realtà
politiche provenienti da molte regioni, hanno rappresentato una
ricchezza ed articolazione molto importanti.
- è stato
riaffermato l’
obiettivo del ritiro
immeditato delle truppe italiane dai teatri di guerra, a
cominciare da Afghanistan e Libano
- si è
sottolineata la preoccupante escalation verso l’
intervento militare contro l’Iran
- è stata
rilanciata la parola d’ordine dello
smantellamento
e riconversione delle basi militari e l’eliminazione delle armi
nucleari presenti in Italia
- si è
dettagliata la denuncia sul carattere da
economia di guerra delle misure
introdotte dalla legge finanziaria e dagli accordi per la costruzione
di aerei da guerra USA ed europei
- è stata
riaffermata la necessità della
piena
indipendenza dei movimenti contro la guerra dalle ipoteche di un
militarismo sostanzialmente bipartizan.
APPUNTAMENTI:
- Il
17
febbraio tutti a Vicenza con la parola d’ordine e lo
striscione “Disarmiamoli”
- Vogliamo evidenziare
l’importanza della
manifestazione del
3 marzo a Bologna, insieme ai migranti ed alle reti
antirazziste, per la chiusura dei CPT e l’abrogazione della legge Bossi
Fini
-
Domenica 4 marzo ore 9,30 a Firenze
(presso il dopolavoro ferroviario)
PRIMO
INCONTRO NAZIONALE delle realtà interessate al percorso
della rete nazionale “Disarmiamoli”
PROPOSTE di lavoro
sulle quali il
4 marzo
costruiremo le prime campagne
- Avvio di una “rete
di mutuo soccorso” che, a partire da Vicenza, agisca per
bloccare i lavori di costruzione della base e si adoperi per sostenere
le iniziative contro le basi militari
- richiesta ai sindacati di convocare uno sciopero generale a Vicenza – e se
possibile anche in altre città – qualora iniziassero i lavori al
Dal Molin, così come avvenne contro la TAV in Val di Susa
- Boicottaggio
delle imprese impegnate nella costruzione od estensione delle basi
militari (C.M.C., Pizzarotti, Maltauro…)
- Apertura di un confronto su proposte – anche di legge
– che consentano di rimettere in
discussione gli automatismi e i vincoli dei trattati militari
internazionali a cui è sottoposto il nostro paese
- Apertura di una campagna
contro il crescente razzismo ed islamofobia che cerca di portare
dentro i territori le ricadute della guerra preventiva all’insegna
della “guerra di civiltà
- Carovana nazionale a
fine primavera 2007 che attraverserà tutte le
città occupate dalle basi, da servitù militari, nelle
quali si sono costituiti comitati e strutture antimilitariste e contro
la guerra, con l’obiettivo di creare occasioni di informazione,
confronto, mobilitazione e rafforzamento del lavoro comune.
Comitato promotore
per la Rete nazionale Disarmiamoli
www.disarmiamoli.org
info @disarmiamoli.org
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