1. UNA PRIGIONE A CIELO APERTO
Secondo l'ombudsman polacco delle Nazioni Unite il Kosovo
oggi per i serbi che ancora vi abitano e' come una prigione
a cielo aperto.

2. AD ORAHOVAC DATA ALLE FIAMME LA 250.ESIMA ABITAZIONE SERBA
La distruzione dei beni delle famiglie scappate dal Kosmet,
in prevalenza serbe ma in generale tutte quelle non legate
ai clan nazionalisti panalbanesi, prosegue sotto l'occhio
(compiaciuto?) di UNMIK e KFOR.

3. FOSSE COMUNI DI CUI NON SI DEVE PARLARE IN TELEVISIONE
Identificati nei giorni scorsi alcuni dei 360 cadaveri dei
"desaparecidos" serbi-kosovari provenienti dalle fosse comuni
dei terroristi dell'UCK, alleati della NATO.


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UNA PRIGIONE A CIELO APERTO

A cura di A. Tarozzi e Z. Nedanovska

1.FONTE: Dnevnik (Novi Sad).
2.TITOLO: La prigione sotto il cielo aperto.
3.INDICE: L'ombudsman polacco, Marco Novicki, sulle condizioni
in cui vivono oggi i Serbi nel Kosovo.
4.SITO INTERNET: http://www.dnevnik.co.yu/Strane/dogadjaji.htm
5.NUMERO DI PAGINE: 1/3.
6.DATA: 20 aprile 2002.

Il giurista polacco Marek Novicki, ombudsman delle Nazioni Unite
nel Kosovo, ha dichiarato per il giornale polacco "Tribuna" che
i Serbi nel Kosovo vivono in condizioni che si possono confrontare
con quelle di una prigione.
"I Serbi nel Kosovo non possono neanche realizzare i propri diritti
fondamentali. Non si possono, per esempio, muovere liberalmente
per la strada. Vivono esclusivamente nelle enclave, sotto la
protezione della KFOR, oppure in piccole comunità, in condizioni
pessime, simili a una prigione a cielo aperto" - ha detto il
giurista Novicki, che è venuto nel Kosovo due anni fa come primo
funzionario delle Nazioni Unite, in qualità di ombudsman -
protettore dei diritti civili.


=== 2 ===


AD ORAHOVAC DATA ALLE FIAMME LA 250.ESIMA ABITAZIONE SERBA

250. serbisches Haus in Orahovac angezündet

ORAHOVAC, 11. April 2002. Im nördlichen überwiegend von
Serben bewohnten Teil von Orahovac haben unbekannte
Personen das Haus von Predrag Matic, einem Mitarbeiter
der Polizei, angezündet. Es ist das 250. serbische
Haus in der Gemeinde Orahovac welches seit Einzug der
NATO in Kosovo und Metochien angezündet wurde.

BETA / AMSELFELD.COM


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FOSSE COMUNI DI CUI NON SI DEVE PARLARE IN TELEVISIONE

Tra il 12 ed il 16 aprile scorso sono stati identificati presso
Kursumlija, nella Serbia meridionale, alcuni dei 360 cadaveri di
"desaparecidos" serbi-kosovari provenienti dalle fosse comuni
allestite dai terroristi panalbanesi dell'UCK in varie localita'
del Kosmet. La identificazione e' stata effettuata in base a
brandelli di vestiario ed effetti personali.

Per nascondere alla pubblica opinione internazionale la notizia,
la polizia ha negato l'accesso dei giornalisti alle tende ove
avvenivano i riconoscimenti; inoltre, non a caso proprio negli
stessi giorni il governo olandese ha anticipato di poche settimane
la fine regolare del suo mandato nell'ambito di una campagna
giornalistica su presunte "responsabilita' inerenti ai fatti di
Srebrenica".


+++ Massengäber: Leichen der Serben identifiziert +++

KURSUMLIJA, 13. April 2002. Sechzig Angehörige von Serben, die
von albanischen UCK-Terroristen entführt wurden, haben heute
Kleidungsstücke und andere Gegenstände von 360 exhumierten
Leichen beschaut, die durch die Terroristen in Massengräbern
verscharrt wurden. Es konnten bisher zehn Leichen durch
Kleidungsstücke identifiziert werden.
TIKER / AMSELFELD.COM

+++ Weitere sieben Terroropfer identifiziert +++

KURSUMLIJA, 14. April 2002. Angehörige der Serben, die von den
albanischen UCK-Terroristen entführt wurden, erkannten heute
weitere sieben Leichen aus Massengrebärn in Kosovo und Metochien
als ihre Familienmitglieder. Damit wurden seit gestern insgesamt
17 Opfer identifiziert. Die Identifizierung erfolgt in der
südserbischen Gemeinde Kursumlija.
Die Serben beschwerten sich, daß die Polizei den Journalisten den
Zutritt zu den Zelten, in denen die Identifizierung stattfindet,
verwehrt hat. "Wenn es sich um albanische Opfer handeln würde,
würden alle hierher eilen, um Aufnahmen zu machen. Und jetzt wird
auch den wenigen interessierten Journalisten der Zutritt
verboten", klagte heute Simo Spasic, ein Leiter der
Angehörigen-Vereinigung. Spasic ist der Meinung, daß die
prowestliche Belgrader Regierung das Ausmaß des albanischen
Terrors an den Serben vor der eigenen Öffentlichkeit verbergen
will.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM



> http://www.truthinmedia.org/Bulletins2002/4-2.html

"RUDARE, Kosovo, Serbia, Tuesday, April 16, 2002 5:23 PM: Unknown
members of the families of people that were lost on the area of
Kosovo during the war, identify the remains of the clothes of the
dead Serbian people from Kosovo, with handkerchiefs on their faces
in Rudare, 300 km south of Belgrade, Tuesday 16 April 2002. UN Police
from Kosovo displayed the clothes and remains of 350 bodies,
believed to be Serbs, found in graves near Pristina. Tuesday Apr. 16
was the last of four days the remains could be identified. About 600
people visited the UN tents and about 50 remains were recognized."