N.T.P NUOVO TEATRO PRODUZIONI Ass. Cult. Roma

TEATRO DUSE
Via Crema 8

Dal 2 al 12 maggio 2002
Ore 21

TERRAFERMA

Montaggio scenico dei testi inediti in Italia di
MOMCILO M. DJERKOVIC

Traduzione di Tijana M. Djerkovic

Con

Raffaella Bella
Gennifer Joce
Daniele Tamburello

Arrangiamenti musicali originali eseguiti dal vivo da
Stefano Maiorana

Scena, costumi e luci di
Katiuscia Coscia
Giuseppe Marini

Assistente alla regia
Giuseppe Marini

Regia
Tijana M. Djerkovic
Gianni Schena


Con il
PATROCINIO DELL'AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA FEDERALE DELLA JUGOSLAVIA

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MOMCILO M. DJERKOVIC, poeta, scrittore, editore e traduttore serbo, è
nato in Montenegro, nel 1931. Suo padre, agli albori di XX secolo aveva
girato il mondo, arrivando anche alle miniere dell'Alaska in ricerca
dell'oro. Sua madre spesso si rivolgeva ai figli in versi
dodecasillabi, trasmettendo loro la forza e la fantasia dei racconti
popolari serbi e l'etnos locale. Il forte attaccamento alla terra degli
avi montenegrina si spezza, anche se solo fisicamente, all'età di
11 anni. E' la data in cui Djerkovic diventa il partigiano di Tito,
seguendo l'esempio del fratello maggiore, comandante partigiano, morto
alla fine della guerra, in un luogo incerto, e seppellito in una fossa
comune, la chimera che Djerkovic non smette mai di inseguire. Djerkovic
è stato un attento ascoltatore delle leggende della famiglia e della
gente alla quale appartiene, protetto dall'abbraccio paterno che lo
avvolge, mentre seduto sulle sue ginocchia, partecipa ai raduni attorno
al fuoco. Sono proprio le parole paterne ad insegnargli i valori umani,
e a dargli la forza e la tenacia per sopravvivere a tutte le intemperie
dei tempi difficili che lo attendono in agguato durante e dopo la
guerra.

Momcilo Djerkovic ha pubblicato quattordici libri di poesie,
tra le quali: "Chi è la vita" (1961), "Le Rapsodie della Montagna",
(1964), "La Scrittura della luce" (1971), "Antologia" (1971), "La
Terraferma" (1977), "Il Tesoriere delle belle Parole" (1979), "L'Albero
Eterno" (1991), "Le Poesie Brevi del Bene e del Male" (1999), "L'Albero
genealogico" (2001). Ha scritto un romanzo: "La Notte alla vigilia della
Morte" (1969) e un raccolta di poesie per i bambini: "I Viaggi" (1975).
E' autore e traduttore di numerose antologie, tra le quali: "Antologia
della poesia lituana del XX secolo" (1985), "Antologia del racconto
breve lituano" (1990) etc. Ha tradotto i versi di numerosi poeti
lituani, russi, bielorussi, e bulgari in lingua serba, tra i quali
Eduardas Mezalajtis, Arkadij Kulesov, Maksim Tank, Vladimir Petrovic
Buric.
Le poesie di Djerkovic sono entrate in tutte le maggiori antologie della
poesia serba del XX secolo e non solo. I suoi versi sono stati
pubblicati in Russia, Bjelorussia, Ucraina, Georgia, Lituania, Bulgaria
e Italia (Antologia della Poesia dell'ex Jugoslavia, a cura di Stevka
Smitran, Ed. Noubs, Chieti e Poesia serba contemporanea, Ed.
Forum/Quinta Generazione, Firenze) Nel 2001 è stata pubblicata a Mosca
la sua raccolta di versi in russo:"Ti amo vita", Ed. Folium.
E non è finita. Momcilo Djerkovic continua a scrivere nella sua casa di
Belgrado, compone i versi e trova il tempo per tradurre i poeti che ama,
per dividere la sua e l'altrui bellezza con gli altri, cosciente che "il
tempo gioca a biglie con la sua testa", ma come meravigliandosi esulta:
"la vita è sempre un nuovo miracolo meraviglioso, e guarda! questo
miracolo dentro di me scorre."

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TIJANA M. DJERKOVIC (1959) traduttrice, giornalista pubblicista e
scrittrice, si è laureata a Belgrado in Lingua e letteratura russa e in
Lingua e Letteratura italiana. Già dagli anni universitaria si dedica
con passione alla traduzione della letteratura russa prima, e quella
italiana dopo. Presenta, tra le altre, le opere di Nina Berberova,
fino a quel momento sconosciute al pubblico letterario serbo, nonché la
poesia di Alda Merini e Giorgio Caproni e i racconti di Leonardo
Sciascia. All'inizio degli anni novanta cura la rubrica le "Lettere
dall'Italia" per la Rivista Letteraria di Belgrado. Pubblica i suoi
racconti sulle riviste di Podgorica e Belgrado. Si oppone alla barbarie
dei bombardamenti della sua terra natia da parte delle forze militari
della NATO nell'1999 partecipando attivamente nelle trasmissioni
televisive e ai dibattiti, ma soprattutto con il suo libro "Il Cielo
Sopra Belgrado"(ed. Noubs, Chieti) scritto e pubblicato in lingua
italiana nel marzo 2001. Con l'allestimento scenico "Terraferma" su
testi inediti di Momcilo Djerkovic, poeta serbo, suo padre, messo in
essere insieme a Gianni Schena e alla Ass. Nuovo Teatro Produzioni,
decide di portare e far conoscere alla sua terra di adozione qualche
ramo dell'albero che ha dato origine alla sua esistenza.

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I testi poetici del poeta serbo Momcilo M. Djerkovic (1931) sono l'
Albero che si protende nello spazio della sua terra serba, dalla quale
trae i succhi vitali, che gli scorrono nelle vene, e arriva lontano
nell'universo profondo e misterioso del pensiero umano, che abita i
corpi sottili, fragili, indegni - nostri. La sua poesia si dirama nel
tempo attraverso i racconti appresi vicino al focolare domestico,
attraverso le guerre e le perdite, attraverso le vittorie e le
delusioni, mai sconfitte, nella ricerca di essere sempre e nonostante
tutto "l'uomo agli uomini". Il suo Albero é la costante della
Nostalgia, ma anche la ricerca della Terraferma perduta.