Dopo le serie dedicate a Bernard-Henri Levy ( vedi:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1427
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1434
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1500
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1538 )
ed a Predrag Matvejevic ( vedi:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1462 )
proseguiamo la nostra galleria degli orrori con Adriano Sofri. Cogliamo
l'occasione per esprimergli le nostre felicitazioni per essere riuscito
a sistemare il figlio Luca, trovandogli un lavoretto da Ferrara. I
favori degli amici, si sa, in Italia si ricambiano sempre. (I. Slavo)
---
Subject: Re: (Fwd) CARO ADRIANO SOFRI
Date: Sat, 19 Oct 2002 13:46:38 +0200
From: "Fulvio Grimaldi"
To: "Gianni Zampieri"
Sacrosanto messaggio, ma anche abbastanza ingenuo.
Intanto, a essere obiettivi, un po' esperti e non succubi della campagna
mediatica a favore di Sofri, non credo si possa essere così certi che a
Sofri sia stata negata giustizia. Sofri è da almeno 24 anni al servizio
dell'estrema destra imperialista, sionista e guerrafondaia, da quando,
chiusa Lotta Continua come se fosse un suo club privato, probabilmente
su ordine dei suoi mandanti, passò a Pannella, evidente provocatore di
stampo massonico, e poi alla coppia Craxi-Martelli.
Il meglio Sofri l'ha però dato in occasione delle guerre balcaniche,
quando soffiava sul fuoco dell'intervento esterno per smembrare la
Jugoslavia e ribadì per anni la sua menzogna circa le
due stragi di Sarajevo, 1993 e 1995, da lui e da tante spie attribuite
ai serbi e poi risultati, da inchieste ONU e giornalistiche, perpetrate
dai musulmani di Izetbegovic. Anche nelle guerre successive, Sofri, con
la sua infinita e logorroica pubblicistica autoreferenziale, si è
costantemente schierato al fianco degli aggressori colonialisti e
imperialisti: Iraq, Afghanistan, Palestina e di nuovo Iraq.
Non c'è nessuno da convertire e recuperare nel caso di questo logoro e
sporco arnese del padronato internazionale. Basta pensare a come abbia
sostenuto la ferocia israeliana nella spaventosa tragedia palestinese.
Tutto questo getta anche un'ombra pesante su tutto il ruolo di Sofri
alla testa di Lotta Continua, il cui quotidiano, peraltro da me diretto,
veniva pubblicato in società con colui che si scoprì più tardi essere il
capostazione CIA a Roma, Robert Cunningham. Società che poi ha avuto
filiazioni successive, sempre con questi titolari, per altre imprese
editoriali.
Si potrebbe andare avanti per ore sulle imprese nefande di questo
trombettiere delle più criminali forze in azione oggi contro i popoli,
la loro sovranità, la loro vita, e i diritti dei lavoratori. Sofri
merita
solo il nostro più profondo disprezzo e la sua denuncia quale rinnegato,
nemico della libertà e della giustizia.
Fulvio Grimaldi
------- Forwarded message follows -------
From: Gianni Zampieri
To: rubrica.lettere@...
Subject: CARO ADRIANO SOFRI
Date sent: Fri, 18 Oct 2002 20:06:44 +0200
Ho sottoscritto forse più di un appello per reclamare la giustizia che
ti è stata negata ed ero al Palavobis qualche anno fa, assieme a
migliaia di amici, per lo stesso motivo.
Lo rifarei e lo rifarò se sarà necessario od opportuno, come faccio
tutto quello che posso per tutti coloro che sono condannati
ingiustamente: non per niente da quasi vent'anni sono anche socio di
Amnesty International.
Più recentemente ero allo stesso Palavobis, ancora con migliaia di
amici, molti dei quali gli stessi dell'altra volta, per protestare
assieme a Gino Strada e Alex Zanotelli contro l'ennesima guerra
scellerata.
Ecco il termine: scellerato.
Lo usai molti anni fa, quando mi riferirono e poi mi fecero leggere
quelle tue scellerate parole pubblicate su Lotta Continua. Dissi subito
che, al di là del merito che nemmeno condividevo, quelle parole erano
scellerate perché porgevano agli avversari, fascisti di destra e di
sinistra, un fianco
fin troppo facilmente vulnerabile: anche senza cercare un killer,
sarebbe bastata l'azione di un qualsiasi fuori di testa. Così (o cosà
?) è stato, ed ora tu stai pagando un prezzo ingiusto ed esorbitante per
quella scelleratezza.
Oggi non riesco a capire come, da persona intelligente e onesta quale io
ti reputo, non capisci quanto siano ancor più scellerate le tue parole
contro Gino Strada ed a favore della guerra.
Possibile che non ti rendi conto che le giustificazioni che dai per la
guerra, equivocando tra questa ed un uso responsabile della forza, non
sono altro che una scellerata riedizione delle giustificazioni
("politiche" naturalmente) che davi all'eventuale esecuzione del
commissario Calabresi. Con
l'aggravante che le scellerate parole di allora mettevano a rischio la
vita di una persona precisamente individuata come obbiettivo, mentre
oggi le tue scelleratissime parole giustificano l'esecuzione
nient'affatto casuale, perché prevedibile e prevista, di migliaia di
innocenti civili, bambini donne uomini e vecchi, senza distinzione: un
massacro terrorista legalizzato !
E proprio tu, ti metti dalla parte di quel potere che combattevi e di
cui sei tutt'ora illustre vittima.
Per chiarire, sulla differenza tra un uso responsabile della forza e la
guerra come noi tutti la conosciamo, basta pensare all'esempio
emblematico del folle terrorista che sequestra una classe di bambini o
dirotta un aereo: forse che non si cerca il modo di intervenire senza
mettere in grave pericolo la vita dei bambini o dei viaggiatori? Forse
che si bombarda la scuola o si abbatte l'aereo? Forse che non si cerca
di venire a patti, anche accettando costi economici elevati ed il
rischio che il folle la faccia franca?
Nel caso poi delle guerre attuali, tragica beffa, il diavolo Saddam è
vivo e vegeto, BinLaden sembra proprio che non sia morto e Milosevic sta
dando lezioni di diritto processuale ad un tribunale internazionale.
"Ma mi faccia il piacere ..." direbbe il grande Totò.
Mi stupisce ancor più la tua posizione, perché ti conosco per un
intellettuale molto preparato. Tito Livio pare abbia lasciato scritto
che "le guerre non sono mai fatte nell'interesse del popolo" e che "il
popolo non ha mai tratto reali benefici dalle guerre": duemila anni fa.
Dopo di lui, lo stesso concetto
sembra sia stato espresso da una quantità di personaggi della cultura e
della storia, ma evidentemente cultura e storia non sono brave maestre,
nemmeno (o soprattutto) per i dotti.
Io sono un semplice cittadino, padre di famiglia, pensionato e
ragioniere, ma credo di essere e voglio essere cittadino del mondo. Per
questo sono e sarò contro tutte le guerre, a costo della vita.
Credo che l'unica possibilità reale di fermare o meglio di impedire e
bandire per sempre questa autentica barbarie, sia che lo esiga un grande
numero di cittadini. Anche questo è stato detto e ridetto, da Einstein
a Capitini, da Don Sturzo a Martin Luther King, da Staffan De Mistura a
Moni Ovadia o a Tiziano Terzani, solo per fare qualche nome di ieri e di
oggi.
Per questo da qualche tempo stiamo proponendo un PATTO TRA I CITTADINI
DEL MONDO, ora anche con un sito: www.deicittadinidelmondo.it
Ti auguro "buone" riflessioni e spero proprio di riconoscerti, fratello.
Gianni Zampieri - cdm
Barzanò, 18 ottobre 2002
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1427
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1434
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1500
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1538 )
ed a Predrag Matvejevic ( vedi:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1462 )
proseguiamo la nostra galleria degli orrori con Adriano Sofri. Cogliamo
l'occasione per esprimergli le nostre felicitazioni per essere riuscito
a sistemare il figlio Luca, trovandogli un lavoretto da Ferrara. I
favori degli amici, si sa, in Italia si ricambiano sempre. (I. Slavo)
---
Subject: Re: (Fwd) CARO ADRIANO SOFRI
Date: Sat, 19 Oct 2002 13:46:38 +0200
From: "Fulvio Grimaldi"
To: "Gianni Zampieri"
Sacrosanto messaggio, ma anche abbastanza ingenuo.
Intanto, a essere obiettivi, un po' esperti e non succubi della campagna
mediatica a favore di Sofri, non credo si possa essere così certi che a
Sofri sia stata negata giustizia. Sofri è da almeno 24 anni al servizio
dell'estrema destra imperialista, sionista e guerrafondaia, da quando,
chiusa Lotta Continua come se fosse un suo club privato, probabilmente
su ordine dei suoi mandanti, passò a Pannella, evidente provocatore di
stampo massonico, e poi alla coppia Craxi-Martelli.
Il meglio Sofri l'ha però dato in occasione delle guerre balcaniche,
quando soffiava sul fuoco dell'intervento esterno per smembrare la
Jugoslavia e ribadì per anni la sua menzogna circa le
due stragi di Sarajevo, 1993 e 1995, da lui e da tante spie attribuite
ai serbi e poi risultati, da inchieste ONU e giornalistiche, perpetrate
dai musulmani di Izetbegovic. Anche nelle guerre successive, Sofri, con
la sua infinita e logorroica pubblicistica autoreferenziale, si è
costantemente schierato al fianco degli aggressori colonialisti e
imperialisti: Iraq, Afghanistan, Palestina e di nuovo Iraq.
Non c'è nessuno da convertire e recuperare nel caso di questo logoro e
sporco arnese del padronato internazionale. Basta pensare a come abbia
sostenuto la ferocia israeliana nella spaventosa tragedia palestinese.
Tutto questo getta anche un'ombra pesante su tutto il ruolo di Sofri
alla testa di Lotta Continua, il cui quotidiano, peraltro da me diretto,
veniva pubblicato in società con colui che si scoprì più tardi essere il
capostazione CIA a Roma, Robert Cunningham. Società che poi ha avuto
filiazioni successive, sempre con questi titolari, per altre imprese
editoriali.
Si potrebbe andare avanti per ore sulle imprese nefande di questo
trombettiere delle più criminali forze in azione oggi contro i popoli,
la loro sovranità, la loro vita, e i diritti dei lavoratori. Sofri
merita
solo il nostro più profondo disprezzo e la sua denuncia quale rinnegato,
nemico della libertà e della giustizia.
Fulvio Grimaldi
------- Forwarded message follows -------
From: Gianni Zampieri
To: rubrica.lettere@...
Subject: CARO ADRIANO SOFRI
Date sent: Fri, 18 Oct 2002 20:06:44 +0200
Ho sottoscritto forse più di un appello per reclamare la giustizia che
ti è stata negata ed ero al Palavobis qualche anno fa, assieme a
migliaia di amici, per lo stesso motivo.
Lo rifarei e lo rifarò se sarà necessario od opportuno, come faccio
tutto quello che posso per tutti coloro che sono condannati
ingiustamente: non per niente da quasi vent'anni sono anche socio di
Amnesty International.
Più recentemente ero allo stesso Palavobis, ancora con migliaia di
amici, molti dei quali gli stessi dell'altra volta, per protestare
assieme a Gino Strada e Alex Zanotelli contro l'ennesima guerra
scellerata.
Ecco il termine: scellerato.
Lo usai molti anni fa, quando mi riferirono e poi mi fecero leggere
quelle tue scellerate parole pubblicate su Lotta Continua. Dissi subito
che, al di là del merito che nemmeno condividevo, quelle parole erano
scellerate perché porgevano agli avversari, fascisti di destra e di
sinistra, un fianco
fin troppo facilmente vulnerabile: anche senza cercare un killer,
sarebbe bastata l'azione di un qualsiasi fuori di testa. Così (o cosà
?) è stato, ed ora tu stai pagando un prezzo ingiusto ed esorbitante per
quella scelleratezza.
Oggi non riesco a capire come, da persona intelligente e onesta quale io
ti reputo, non capisci quanto siano ancor più scellerate le tue parole
contro Gino Strada ed a favore della guerra.
Possibile che non ti rendi conto che le giustificazioni che dai per la
guerra, equivocando tra questa ed un uso responsabile della forza, non
sono altro che una scellerata riedizione delle giustificazioni
("politiche" naturalmente) che davi all'eventuale esecuzione del
commissario Calabresi. Con
l'aggravante che le scellerate parole di allora mettevano a rischio la
vita di una persona precisamente individuata come obbiettivo, mentre
oggi le tue scelleratissime parole giustificano l'esecuzione
nient'affatto casuale, perché prevedibile e prevista, di migliaia di
innocenti civili, bambini donne uomini e vecchi, senza distinzione: un
massacro terrorista legalizzato !
E proprio tu, ti metti dalla parte di quel potere che combattevi e di
cui sei tutt'ora illustre vittima.
Per chiarire, sulla differenza tra un uso responsabile della forza e la
guerra come noi tutti la conosciamo, basta pensare all'esempio
emblematico del folle terrorista che sequestra una classe di bambini o
dirotta un aereo: forse che non si cerca il modo di intervenire senza
mettere in grave pericolo la vita dei bambini o dei viaggiatori? Forse
che si bombarda la scuola o si abbatte l'aereo? Forse che non si cerca
di venire a patti, anche accettando costi economici elevati ed il
rischio che il folle la faccia franca?
Nel caso poi delle guerre attuali, tragica beffa, il diavolo Saddam è
vivo e vegeto, BinLaden sembra proprio che non sia morto e Milosevic sta
dando lezioni di diritto processuale ad un tribunale internazionale.
"Ma mi faccia il piacere ..." direbbe il grande Totò.
Mi stupisce ancor più la tua posizione, perché ti conosco per un
intellettuale molto preparato. Tito Livio pare abbia lasciato scritto
che "le guerre non sono mai fatte nell'interesse del popolo" e che "il
popolo non ha mai tratto reali benefici dalle guerre": duemila anni fa.
Dopo di lui, lo stesso concetto
sembra sia stato espresso da una quantità di personaggi della cultura e
della storia, ma evidentemente cultura e storia non sono brave maestre,
nemmeno (o soprattutto) per i dotti.
Io sono un semplice cittadino, padre di famiglia, pensionato e
ragioniere, ma credo di essere e voglio essere cittadino del mondo. Per
questo sono e sarò contro tutte le guerre, a costo della vita.
Credo che l'unica possibilità reale di fermare o meglio di impedire e
bandire per sempre questa autentica barbarie, sia che lo esiga un grande
numero di cittadini. Anche questo è stato detto e ridetto, da Einstein
a Capitini, da Don Sturzo a Martin Luther King, da Staffan De Mistura a
Moni Ovadia o a Tiziano Terzani, solo per fare qualche nome di ieri e di
oggi.
Per questo da qualche tempo stiamo proponendo un PATTO TRA I CITTADINI
DEL MONDO, ora anche con un sito: www.deicittadinidelmondo.it
Ti auguro "buone" riflessioni e spero proprio di riconoscerti, fratello.
Gianni Zampieri - cdm
Barzanò, 18 ottobre 2002