LE DISTRUZIONI DELLA NATO SUL TERRITORIO
DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI JUGOSLAVIA

Federal Republic of Jugoslavia,
Federal Ministry of Foreign Affairs:
NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA - Documentary Evidence
Vol. I, Belgrade, May 1999; Vol. II, Belgrade, July 1999.

(Questa sintesi in lingua italiana e' stata curata dal
Coordinamento Romano per la Jugoslavia, ottobre 1999)

Con una serie di iniziative di presentazione dei due volumi del "libro
bianco" NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA, svoltesi nelle sedi delle
rappresentanze diplomatiche jugoslave di mezzo mondo, il Ministero
degli Esteri della RFJ ha voluto portare a conoscenza
della opinione pubblica straniera gli effetti devastanti della
campagna di bombardamenti dei paesi della NATO contro Serbia e
Montenegro. Il governo jugoslavo ha cercato in questa maniera di
rompere il muro del silenzio costruito attorno al paese dagli eserciti
aggressori, i quali hanno peraltro provveduto a censurare le
trasmissioni televisive e radiofoniche dalla Jugoslavia verso l'estero
prima radendo al suolo ripetitori, antenne e la stessa sede centrale
della RTV serba (16 i cadaveri rinvenuti tra le macerie), poi vietando
la diffusione delle trasmissioni via satellite con una decisione
illegale della Eutelsat, infine disturbando con tecniche di "jamming"
soprattutto dal territorio di Croazia, Bosnia-Erzegovina, Albania e
Kosovo-Metohija. In questo senso, la campagna di stampa scatenata
da anni contro la Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia
(RFSJ) e contro cio' che oggi ne rimane, nonche' contro la popolazione
serba in quanto maggioritaria e stanziata su larga parte del
territorio della ex-RFSJ, va inquadrata nell'ambito delle operazioni
militari stesse contro la RFSJ prima e la RFJ adesso. Una campagna di
stampa incessante, senza la quale i bombardamenti della scorsa
primavera non sarebbero stati possibili.

Il primo volume dell'opera contiene la documentazione sul primo mese
dei bombardamenti, iniziati la sera del 24 marzo 1999, mentre il
secondo riguarda il periodo successivo, fino al 10 giugno, per un
totale di 78 giornate che la popolazione della Jugoslavia e dei
Balcani non potra' mai piu' dimenticare.
Il "Libro bianco" illustra esclusivamente le conseguenze degli
attacchi dei paesi della Alleanza Atlantica per la popolazione e per
le strutture civili presenti sul territorio della RFJ. A queste
bisognerebbe aggiungere i danni registrati dai paesi limitrofi,
in termini di distruzioni (es: le bombe sganciate "per errore" in
Bulgaria), di inquinamento, e gli altri danni e pericoli potenziali
derivanti dalla aggressione (bombe in Adriatico, bombe inesplose e a
frammentazione, scontri e tensioni ad esempio nella FYROM), nonche' i
i morti nelle fila dell'esercito jugoslavo e degli alleati, la
violazione dei trattati e delle convenzioni internazionali, le
conseguenze per l'economia, la qualita' della vita, i rapporti
interetnici, anche al di fuori della Repubblica Federale, e cosi' via.

Il bilancio risultante da questo libro va dunque considerato come
parziale e provvisorio, visto pure il numero di persone in pericolo
di vita per le ferite subite, per le difficolta' di sopravvivenza
nella situazione determinata dall'intervento della NATO, per gli
effetti venefici, cancerogeni e mutageni dovuti ai bombardamenti, e
non da ultimo per gli effetti sulla psiche di bambini ed adulti. Al
di la' del numero dei morti, per intensita' e potenza militare la
aggressione contro la RFJ e' stata la piu' pesante operazione militare
dalla fine della II Guerra Mondiale. Essa ha visto una alleanza di 19
paesi alleati, piu' svariati altri con funzioni di supporto politico
e logistico, attaccare un unico paese allo scopo di distruggerne le
strutture economiche e quindi la possibilita' di sussistenza dei suoi
abitanti, smantellare le vie di comunicazione, deteriorare i rapporti
tra le nazionalita' che vi abitano, occupare militarmente una sua
provincia e prepararne la secessione e la annessione ad uno degli
Stati confinanti.

Quella che segue e' una breve sintesi dei suddetti due volumi del
"Libro bianco" - si prevede l'uscita anche di un terzo comprendente
il bilancio definitivo dei danni direttamente dovuti ai bombardamenti
- che sono disponibili nell'originale in lingua inglese anche in
internet, completi di fotografie e documentazione, sul sito del
Ministero degli Esteri della RFJ.

===

LEGENDA:

MdI - Ministero dell'Interno

===

VOLUME PRIMO (24 marzo - 24 aprile)

* Madanaj-Meja (Kosmet) 14/4: bombardamento della colonna di un
migliaio di profughi albanesi kosovari che si muovevano con automezzi
e trattori sulla strada tra Djakovica e Prizren causa 73 morti, 36
feriti.
Dopo il primo attacco, gli aerei della NATO colpiscono nuovamente
sulle case dove decine di persone avevano trovato rifugio terrorizzate
[42 foto; comunicati del MdI della Serbia; documenti dei medici
legali; pianta topografica]

* Bombardamenti di localita' residenziali e abitazioni:

- Rozaje 25/3: 1 morto, due feriti; bombe a frammentazione.
- Grlic 26/3: un ferito.
- Nogovac (Orahovac) 2/4: 11 morti, 5 feriti, quindici case distrutte,
tutte le vittime albanesi-kosovare. [6 foto]
- Samokovo (Kursumljia) 2/4: un morto, un ferito. [4 foto]
- Cacak 4/4: un morto. [2 foto]
- Vranje 5/4: bombardamento della stazione degli autobus, 2 morti e
15 feriti, molte case attorno distrutte. [4 foto]

- Aleksinac 5/4: cinque missili colpiscono l'area residenziale, 10
i morti, 12 feriti gravi, 40 con ferite minori, una dozzina di case
distrutte, danni agli stabilimenti delle ditte "Angrokolonijal" ed
"EMPA", all'ospedale, a negozi, a strade. [12 foto; dettagliato
rapporto di polizia; memorandum e 4 documenti MdI; 8 certificati
di morte; 7 referti delle autopsie; lista di 44 feriti; 12
testimonianze di privati; documenti sui danni alla ditta "Tekstil";
rapporto ditta edile sui danni ad edifici ed altre strutture civili]

- Dubinje-Sjenica 6/4: distruzione su abitazioni, costruzioni civili
e ditta DP PIK "Pester". [una foto]
- Podgorica 6/4: danni all'Istituto di Sismologia ed altri edifici.

- Pristina 7/4: bombardato e raso al suolo l'ufficio centrale della
posta con gli edifici circostanti; almeno 9 i morti, tra serbi e
albanesi, non tutti estratti dalle macerie, e molti feriti. Attacchi
sugli edifici pubblici in tutta la citta', notevoli distruzioni.
[11 foto]

- Cuprija 8/4: devastate innumerevoli abitazioni, un morto e tre
feriti. [3 foto; rapporto di polizia]
- Osecenica 9/4: 14 case distrutte.
- Pricevici (Valjevo) 9/4: vari complessi agrari e circa 1000
metri quadri di bosco in fiamme. [una foto]
- Merdare (Kursumlija) 10-11/4: una ventina di missili direttamente
sul villaggio, 5 morti e tre feriti di cui una donna incinta.
Irrimediabilmente colpita la strada Prokuplje-Podujevo e la ferrovia;
da segnalare l'uso di bombe a frammentazione. [2 foto]
- Samaila (Kraljevo) 11/4: gravi danni ad abitazioni, a ditte ed alla
scuola elementare "Petar Nikolic".
- Turekovac (Leskovac) 11/4: danni alle abitazioni. [4 foto]
- Dusmanici (Prijepolje): un serbatoio sganciato da un aereo della
NATO sfiora una casa, un altro finisce nel parco giochi di un asilo.
[2 foto]
- Ljubiste (Prizren) 14/4: un ferito [testimonianza]
- Pavlovac (Vranje) 14/4: bombe a frammentazione uccidono un uomo
e sua figlia dodicenne a due passi da casa. [6 foto]
- Subotica 16/4: danneggiamenti [2 foto]

- Batajnica 17/4: durante il bombardamento dell'aereoporto viene
uccisa Milica Rakic, nata nel 1996, ed un altro ragazzo e' ferito.
[6 foto; 4 rapporti sull'accaduto; testimonianza del padre di Milica]

- Rakovica (Belgrado) 17/4: distrutte innumerevoli abitazioni di
privati [2 foto]
- Nis 19/4: le case sulla via Bujmirska vengono rase al suolo; almeno
un morto [5 foto]
- Dolovi (Novi Pazar) 20/4: gravi danni alle case e al bestiame [due
foto]
- Djakovica (Kosmet) 21/4: la NATO attacca il campo profughi "Maja",
dove sono rifugiati decine di bosniaci. Quattro persone perdono
la vita, 20 i feriti, vari cavalli restano uccisi, gli edifici sono
distrutti.

* Bombardamento di strutture sanitarie:
rapporto sui danni alle strutture sanitarie fino al 31/3 ed
aggiornamenti quotidiani fino al 22/4.

* Danni per bombardamento alle strutture pedagogiche:

- tabella con la lista delle scuole e la descrizione dei danni
(dalla distruzione delle vetrate a danneggiamenti piu' gravi) nei
distretti di
BELGRADO: 9 scuole elementari ed un istituto tecnico a Cukarica;
8 scuole elementari e 4 secondarie a Rakovica; 9 scuole
elementari e la facolta' di ingegneria a Vozdovac; 4 scuole
elementari, una secondaria e la facolta' di agraria a Zemun; 5 scuole
elementari, due secondarie, un collegio per insegnanti d'asilo, la
facolta' di medicina a Savski Venac; una scuola elementare a
Zvezdara; 3 scuole elementari a Palilula; 6 scuole elementari e due
secondarie a Novi Beograd; una scuola elementare a Obrenovac; due
elementari a Sopot;
BOR: 6 scuole elementari;
JABLANICA: 19 scuole elementari, 9 secondarie, due collegi, la
facolta' di ingegneria e la Casa dello studente a Leskovac;
NISAVA: 7 scuole elementari, 8 secondarie, due collegi, 7 edifici
universitari e 5 Case dello studente a Nis; 3 scuole elementari, 2
secondarie, un collegio ed una Casa dello studente ad Aleksinac;
PCINJA: 6 scuole elementari, 5 secondarie ed una facolta'
universitaria
a Vranje; due scuole elementari ed una secondaria a Surdulica; una
scuola elementare ed una secondaria a Bujanovac; due elementari ed
una secondaria a Vladicin Han; una elementare a Presevo;
RASKA: 4 scuole elementari a Kraljevo [una foto]; 4 elementari, due
secondarie ed una Casa dello studente a Raska; due elementari a
Novi Pazar;
MORAVICA: 3 elementari e due secondarie a Cacak; 5 scuole elementari
a Lucani; una elementare a Ivanjica;
RASINA: due elementari a Krusevac; una elementare e due secondarie
a Trstenik;
BRANICEVO: una elementare ed una secondaria a Pozarevac;
DUNAVSKI: due elementari e due secondarie a Smederevo;
SUMADIJA: 10 scuole elementari, 7 secondarie, un collegio, due
facolta' universitarie ed il Centro studentesco a Kragujevac; una
scuola elementare a Knic;
KOLUBARA: 6 elementari e due secondarie a Valjevo;
MACVA: una scuola elementare a Sabac;
POMORAVLJE: due scuole elementari, tre secondarie ed un collegio a
Cuprija;
TOPLICA: una elementare, tre secondarie e la Casa dello studente di
Prokuplje; 4 scuole elementari a Kursumljia;
ZAJECAR: una secondaria a Boljevac;
ZLATIBOR: una scuola elementare a Cajetina; due a Nova Varos; una a
Kosjeric;
BACKA MERIDIONALE: 13 scuole elementari, 7 secondarie, 5 Case dello
studente, un collegio e 7 facolta' universitarie a Novi Sad;
BACKA OCCIDENTALE: 7 elementari e la facolta' di tecnica a Sombor; una
secondaria a Kula;
BANATO MERIDIONALE: due elementari e due secondarie a Pancevo.

* Danni a monumenti ed edifici di interesse pubblico:

Belgrado:

MONASTERO DI RAKOVICA: i forti spostamenti d'aria dovuti
a ripetuti bombardamenti nella zona hanno causato gravi danni e
compromesso la stabilita' dell'edificio.
TOPCIDER: danni alla ex-residenza reale.
EDIFICIO MINISTERIALE (Nemanjina 9): ricostruito dopo la
I G.M. ad opera di architetti serbi e russi, e' stato completamente
sventrato all'interno dai missili.
CENTRO COMMERCIALE USCE (Novi Beograd): esempio di architettura
contemporanea, ex-sede della Lega dei Comunisti e di varie
organizzazioni, era l'edificio piu' alto di Belgrado; bersagliato
dai missili ed interamente distrutto il 21/4.
RESIDENZA PRESIDENZIALE (Dedinje): ospitava opere d'arte
e sculture, e' stata completamente distrutta il 22/4.
UFFICI DELLA RTS (Tasmajdan): colpiti il 23/4 dalla NATO.
TEATRO DEI BAMBINI ED EDIFICIO DELLA RTS: frutto di una gara
tra architetti, i tre edifici situati nel parco Tasmajdan sono stati
danneggiati nel bombardamento del 23/4.
CHIESA DI SAN MARCO (Tasmajdan): imponente costruzione iniziata negli
anni '30, danneggiata nei bombardamenti del 23/4 contro la RTS.
CHIESA ORTODOSSA RUSSA (Tasmajdan): degli anni '20, danneggiata nel
bombardamento del 23/4 contro la RTS.
MUSEO D'ARTE MODERNA: gravi danni [testimonianza del direttore].

ZEMUN: danni alla Cappella del Sant'Arcangelo.

NOVI SAD: demolito il ponte di Varadin, sul Danubio (1/4), con
l'annesso parco-memoriale del bombardamento nazista del 1942; danni
al Museo della Vojvodina [una foto], alla biblioteca della facolta' di
Filosofia, alla storica fortezza di Petrovaradin, al monastero di San
Juraj, all'ospedale in via Beogradska, al Museo cittadino. Il 19/4 un
missile colpisce in pieno l'edificio del governo locale della
Vojvodina, ex-sede della Banovina Vojvodina negli anni '30 [3 foto].

PARCO NAZIONALE DELLA FRUSKA GORA: Gravi danni ai monasteri di
Novo Hopovo (c.1576), Sisatovac (c.1520, distrutto dagli ustascia nel
'41 e recentemente ricostruito), Staro Hopovo (c.1752), Kovilj (XVIII
secolo).

PANCEVO: Monastero di Vojlovica, gravemente compromesso dai
bombardamenti contro la raffineria della citta'.

KRAGUJEVAC: nella notte tra l'8 ed il 9/4 e poi a ripetizione nei
giorni successivi la NATO bombarda l'industria automobilistica ZASTAVA
causando gravi danni in tutto il centro storico.

KRALJEVO: bombardato il villaggio storico di Samaila; danni ai
monasteri di Zica (XIII sec.) e Pavlica Nuova (c.1380).

KRUSEVAC: danni nella zona della fortezza del Principe Lazar
(XIV sec.) e nel centro storico.

SMEDEREVO: danni al centro storico.

NIS: seconda citta' della Serbia, ha subito gravi danni al centro
storico, compreso il bombardamento del Museo storico della Croce
Rossa e la distruzione degli edifici piu' antichi della fabbrica di
tabacco.

MONTE KOPAONIK: danni al museo "Josif Pancic".

BRUS: danni nel monastero di Melentija.

KURSUMLIJA: danni al monastero di San Nicola, di epoca Nemanja
(XII sec.), a causa dei ripetuti bombardamenti contro il ponte di
Toplica.

PROKUPLJE: danni alla chiesa di San Prokopi.

VRANJE: la distruzione del centro cittadino ha causato danneggiamenti
alla parte vecchia ed alla zona del cimitero; anche il sito
archeologico di Pavlovac e' stato colpito.

LOZNICA: danni al monumento ai caduti della I G.M.

IVANJICA: gravi danni al centro storico.

OVCAR: danni ai monasteri della Ss. Trinita' e di Sretenje.

KABLAR: il 4/4 bombe cadono nei pressi del monastero quattrocentesco
di Nikolje.

UZICE: il 22/4 un missile centra l'edificio della Posta centrale,
causando danni nel centro cittadino compresa la chiesa di S. Marco.

ZVECAN: cittadina medioevale, danneggiata durante i bombardamenti di
Kosovska Mitrovica.

DJAKOVICA: completamente distrutta la antica area del mercato,
compresa la moschea di Hadim (XVI sec.) ed il ponte Tabacki.

PRISTINA: gravissimi danni al centro cittadino, distrutta
completamente la stazione ferroviaria. Direttamente colpito dalla NATO
persino il memoriale di Gazimestan, dedicato alla battaglia di Kosovo
Polje, fuori dalla citta', e danneggiato dalle detonazioni il
monastero di Gracanica (XIV sec., sotto tutela UNESCO).

PEC: ripetutamente bombardato il centro cittadino; danni anche nella
zona del cimitero.

KLINA: danni alla chiesa di Santa Paraskeva presso Drsnik.

LOCANE: distrutta la "cabina di Danilovic" (inizi del '700).

PRIZREN: completamente distrutto l'edificio della Lega di Prizren
[2 foto].

* Distruzione di ponti e vie di comunicazione:

Aereoporto di Golubovci, Ponte di Varadin (Novi Sad, sul Danubio)
[2 foto], ponte di Beska (presso Novi Sad, sul Danubio) [2 foto],
ponte della Liberta' (Novi Sad, sul Danubio) [4 foto, due
testimonianze]; ponte "25 maggio" presso Backa Palanka (sul Danubio al
confine con la Croazia) [2 foto], ponte di Jezgrovici al confine con
il Kosmet [2 foto], ponte di Biljanovac presso Kraljevo [2 foto],
ponte della ferrovia a Novi Sad [2 foto], ponte sull'Ibar a Brvenik
presso Kraljevo [2 foto], ponte di Bogojevo e case adiacenti (presso
Sombor, sul Danubio) [4 foto], ponte ferroviario vicino Lozno [2
foto], linea ferroviaria Kraljevo-Lapovo presso Vitanovac [2 foto]

PRISTINA
- Ufficio postale [4 foto]
- Aereoporto e strutture collegate [una foto]
- Stazione degli autobus [due foto]

PONTE DELLA FERROVIA e ponte "Sarajevo" presso Grdelica (Leskovac),
colpito un treno passeggeri: 9 morti e 16 feriti nel primo [22 foto],
12 morti nel secondo caso [con 21 documenti tra autopsie,
testimonianze, perizie legali, eccetera; lista dei morti e dei
feriti].

Ponte Efendi presso Ponosevac, ponte di Biljanovac sull'Ibar [4 foto],
ponte della ferrovia sul lago di Limsko a Donja Bistrica [2 foto],
ponte presso Pepeljevac, ponte sulla Morava presso Krusevac, ponte
Smederevo-Kovin sul Danubio [4 foto]; ufficio postale di Uzice [3
foto];

ponte della ferrovia a Ostruznica, sulla Sava [due foto].

* Bombardamenti di antenne e ripetitori

27 pagine di documentazione e fotografie, di cui citiamo in
particolare
- i ripetitori sul Parco Nazionale della Fruska Gora, sulla Jagodina,
sullo Zlatibor, sullo Jastrebac, in Kosovo, sul centro commerciale
USCE a Novi Beograd;
- la distruzione della sede della RTV della Serbia in pieno centro
a Belgrado, avvenuta il 23/4 durante la normale attivita' di parecchi
giornalisti jugoslavi e stranieri, che ha causato la morte di 16
impiegati ed il ferimento di altri 16.

* Distruzione delle strutture produttive:

PANCEVO - "Lola Utva" (produzione di aerei leggeri) [4 foto]
GNJILANE (Kosmet) - "PIK Mladost" (agricoltura) e "Kosmet Prevoz"
(autobus)
CACAK - "Sloboda" (officine meccaniche, pompe, motori, ecc.) [2 foto]
BELGRADO - Centrale del riscaldamento con serbatoi di carburante,
ucciso un sorvegliante [10 foto, 4 documenti]
NIS - "DIN" (tabacchi), 5/4: gravi danni alle adiacenti strutture
della Facolta' di ingegneria [2 foto]; "Feroks", "Papir servis", "Nada
Tomic", "Jagodinska Pivara" e stazione veterinaria, 15/4.
LUCANI - "Milan Blagojevic" (chimica), 200 famiglie senzatetto
[2 foto]
KRAGUJEVAC - "Crvena Zastava" (automobili), 9/4: decine di operai che
presidiavano la fabbrica restano feriti, 30mila disoccupati ed
indotto bloccato [14 foto]; "Zastava Transport Spedicija", 15/4
(ditta spedizioni)
DUBINJE - allevamento bestiame e coltivazioni [una foto]
UROSEVAC (Kosmet) - "Plantaza" (coltivazioni)
RZNIC (Kosmet) - allevamento bestiame e coltivazioni
PRISTINA (Kosmet) - "Plastika" (materiali plastici) [una foto],
depositi carburante "Jugopetrol", "Magistrala" (edilizia stradale)
[una foto], "Dardanija" (deposito automezzi)
VALJEVO - "Krusik" (industria tessile e componenti elettrici), sei
feriti e gravi danni in citta' [sei foto]
KRUSEVAC - Industria "14 Ottobre" per l'estrazione mineraria
RAKOVICA (Belgrado) - il 15/4 sono colpite le ditte "Jugostroj",
"Panetteria Belgrado", "Rekord", "IMR", "DMB", "Minel", "Rakovica",
"Telekom Srbija", negozi e strutture scolastiche attigue.
BARIC (Obrenovac) - "Prva Iskra" (materiali da costruzione), 17/4
[6 foto]

* Depositi di carburante e derivati del petrolio:

- PANCEVO
Due morti e 4 feriti nel bombardamento del 4/4 [4 foto].

A ripetizione il 12, 15-16 e 18/4 la NATO attacca ancor piu'
pesantemente [rapporto legale] mettendo a rischio la vita dei 130mila
abitanti della citta' e di quelli delle aree vicine (Belgrado dista 16
chilometri). Sostanze altamente venefiche e/o cancerogene sono
rilasciate in tutta la zona. Benche' l'attivita' dell'industria
chimica fosse stata via via interrotta nei giorni precedenti, sia per
evitare rischi sia a causa dei danni dei bombardamenti iniziali, la
NATO ha colpito intenzionalmente i depositi allo scopo di causare il
rilascio delle sostanze chimiche nell'ambiente.

La notte tra il 15 ed il 16 sono presi di mira i depositi di ammoniaca
della "HIP Azotara" e quelli di vinilcloruro monomero (VCM) della "HIP
Petrohemija", nonche' la raffineria "NIS", causando in particolare
emissioni di ammoniaca elevatissime.
La notte tra il 17 ed il 18 sono presi di mira gli stessi obiettivi,
in particolare la raffineria, dove viene generato un incendio con
fiamme alte 100 metri ed una enorme nube visibile a decine di
kilometri di distanza; la mattina dopo il colore della pioggia e'
nero, ed il terreno e' contaminato da carbonio, altamente cancerogeno,
mentre pioggie acide si verificano in tutta la regione. Alla "HIP
Petrohemija" le bombe cadono sul polivinilcloruro (PVC) e nuovamente
sui depositi di VCM, generando una concentrazione di VCM nell'aria
pari a 7200 volte il massimo consentito tra le 5 e le 6 del mattino e
10600 volte il massimo consentito tra le 6 e le 8, senza diminuzioni
apprezzabili per svariate ore.

Il VCM e' cancerogeno e mutageno, e l'OMS si oppone alla sua
immissione nell'aria anche in quantita' minime. Da registrare anche
il rilascio di idrocloruro, monossido di carbonio, fosgene (velenoso),
dei quali non si e' potuta misurare la concentrazione per ragioni
tecniche, oltreche' della suddetta ammoniaca. Poiche' in Occidente
la natura delle industrie chimiche di Pancevo era assolutamente nota,
visto che alla loro costruzione avevano partecipato anche tecnici di
alcuni paesi della NATO, il disastro ambientale e sulla salute
umana va considerato come intenzionale e dunque come operazione
militare di carattere genocida, per l'uso indiretto di armi chimiche
atte allo sterminio di massa. Nessuna delle produzioni degli
stabilimenti colpiti era destinata a scopi militari, mentre le
distruzioni hanno avuto effetti micidiali per l'economia di tutto il
paese. Si e' anche rischiata l'esplosione dello stabilimento
"Ethylene", situato nella raffineria, che avrebbe potuto devastare
una gran parte della citta'.

L'intenzione della NATO non era quella di interrompere l'attivita'
produttiva, gia' compromessa, bensi' quella di esporre la popolazione
civile ai rischi dovuti alle emissioni chimiche. E' chiaro che per
questo i responsabili della aggressione devo rispondere di crimini
di guerra quali uso di armi proibite e genocidio.

- ALTRI DEPOSITI COLPITI:
Bogurovac (Kraljevo) 4 e 8/4, Smederevo 4/4, 9/4 [4 foto], 13/4
[4 foto], Pristina 5/4, Novi Sad 5/4, 7/4 [4 foto], 12/4 [2 foto],
16-18/4 [6 foto], Mala Krusa (Prizren) 6/4, Devet Jugovica (Pristina)
6/4 [foto], Conoplja (Novi Sad) 4-8/4 [4 foto] e 12/4 [2 foto],
Pancevo 12/4

* Strutture turistiche e sportive:

Tornik (Zlatibor) 8/4: centro sportivo-ricreativo, strutture sanitarie
"Cigota" e centro di riabilitazione per bambini, 3 morti [6 foto].
Monte Kopaonik 13/4: Hotel "Baciste" completamente distrutto con l'uso
di bombe a frammentazione [4 foto].
Raska: distruzione dello stadio.

===

VOLUME SECONDO (25 aprile - 10 giugno)

* Bombardamento della colonna di circa 600 profughi kosovaro-albanesi
sulla strada tra Prizren e Suva Reka presso Korisa (Kosmet), 13
maggio.
I prufughi stavano rientrando nelle loro case a Korisa, percio' sono
stati presi di mira dalla NATO interessata al mantenimento della
emergenza umanitaria. 48 i morti e circa 60 i feriti, soprattutto tra
bambini, donne ed anziani [32 foto].

* Bombardamento di abitazioni e zone residenziali:

- Surdulica, 27/4: 10 morti nel bombardamento di un gruppo di
palazzine [10 foto, rapporto MdI, rapporto di polizia, rapporto dei
medici legali con le autopsie, testimonianze].
- Prizren (Kosmet), 28/4: bombardamento della Via
Podrimska, in pieno centro, con la distruzione di circa 50 case
di cittadini di origine rom, 4 morti e 20 feriti gravi [6 foto].
- Jablanica (Kosmet), 1/5: 2 morti e 16 feriti gravi sul bombardamento
del villaggio, abitato soprattutto da musulmani; distrutti una
cinquantina di edifici, gravi danni alla moschea [4 foto].
- Kule (Kosmet), 1/5: 7 morti e 15 feriti, essenzialmente kosovaro-
albanesi [7 foto].
- Gosici (Montenegro), 28/4: nel bombardamento dell'aereoporto
di Golubovci restano coinvolte case ed allevamenti nel circondario,
colpiti da bombe a frammentazione [5 foto].
- Subotica, 27/4 [lista con ammontare dei danni].
- Belgrado, 30/4: bombe sulla via Maksim Gorki e limitrofe, diversi
feriti dei quali una ragazza morta successivamente [3 foto, 5 rapporti
investigativi]
- Murino (Plav), 30/4: 4 morti e 4 feriti gravi, piu' altri minori,
nel bombardamento dell'abitato di Murino.
- Vitanovac e Zarce (Kraljevo), 1/5: 5 feriti [2 foto].
- Sremska Mitrovica, 2/5: un morto [2 foto].
- Valjevo, 2/5: colpito un sobborgo, un ferito, gravi danni
[testimonianza, due foto].
- Novi Sad, 6/5: un missile cade direttamente nel mezzo di un
incrocio nella zona di Detelinara, danneggiando irreparabilmente le
abitazioni e la scuola elementare circostanti, generando un enorme
cratere di circa 10 metri nella strada, e causando una decina di
feriti [2 foto].
- Nis, 7/5: varie zone della citta' sono colpite nella notte, e poi
di nuovo la mattina con bombe a frammentazione, finanche il
Centro di Patologia Clinica, l'Universita', e la piazza del mercato
vicino alla storica fortezza. Tredici i morti, 18 feriti gravi, 11
feriti minori [7 foto].
- Novi Beograd, Ambasciata della RP della Cina, 8/5: situata in un
punto piuttosto isolato, senza altri edifici attorno, la
rappresentanza diplomatica viene colpita in pieno causando tre morti
ed una decina di feriti [22 foto, due rapporti MdI].
- Cacak 10/5: 4 morti e vari feriti [5 foto, rapporto investigativo,
4 autopsie, pianta topografica, 2 testimonianze, 2 certificati di
morte].
- Orljane (Doljevac), 11/5: un morto [2 foto].
- Murino (Plav, Montenegro), 11/5: varie case distrutte [7 foto].
- Vrbovac (Kosmet), 16/5: bombe a frammentazione rendono
invalido a vita un bambino di 13 anni [4 foto, 2 testimonianze].
- Jesenica (Valjevo), 18/5: un morto ed una ventina di feriti [3
foto, rapporto, autopsia, 3 testimonianze].
- Sombor, 21/5: colpite circa 50 case sulla Via Vuk Karadzic,
almeno un morto e svariati feriti, molti capi di bestiame uccisi
[6 foto].
- Djakovica, 21/5: un morto [due foto].
- Sabac, 25/5: un morto e vari feriti [una foto].
- Novopazarska Banja, 25/5: circa 30 case danneggiate, almeno
due feriti gravi [una foto].
- Radoste (Kosmet), 26/5: nel bombardamento della ferrovia
vengono uccisi due ragazzi ed altri tre ragazzini sono gravemente
feriti [due foto].
- Ralja, 26/5: una casa rasa al suolo con tre bambini uccisi e
vari feriti gravi per le bombe cadute sui palazzi [6 foto].
- Aleksinac, 28/5: vari missili sono lanciati sul centro della
cittadina, distruggendo completamente due case, uccidendo tre
persone, ferendone gravemente altre 5, e causando altri
ingenti danni [8 foto].
- Petrovaradin (Novi Sad), 29/5: un gruppo di case distrutte [due
foto].
- Camurlija (Nis), 29/5: due morti e due feriti per le bombe cadute
sulle case [due foto].
- Cuprija, 29/5: bombardamento sul centro cittadino, circa 100
edifici distrutti o danneggiati, una ventina i feriti [due foto].
- Brvenik (Raska), 30/5: distrutte le case nella zona del cimitero
[4 foto, due rapporti investigativi].
- Ripanj (Belgrado), 31/5: una anziana donna uccisa e due
persone ferite nel bombardamento delle loro abitazioni [4 foto].
- Drazevac (Obrenovac), 31/5: un morto [due foto].
- Novi Pazar, 31/5: undici morti nel bombardamento della Via
S. Nemanja, in centro, e di altre zone periferiche; 12 i feriti gravi
ed 11 i minori, un centinaio di edifici distrutti o danneggiati,
nonche' una scuola elementare, un centro medico, vari negozi, una
stazione degli autobus [16 foto, memorandum MdI].
- Novi Sad, 8/6: colpita la zona "Shanghai", un morto e parecchi
feriti.

* Bombardamento di strutture mediche:
rapporto sui danni tra il 26 aprile ed il 24 maggio, in varie zone
della RFJ; rapporto degli effetti del bombardamento dell'1/5 su
Pancevo, con gravi danni a vari centri clinici, e testimonianza;
rapporto sui danni all'ospedale di Valjevo (2/5) e testimonianza; 2
foto dei danni all'Istituto di neurologia e nefrologia di Belgrado
(8/5); 8 foto della distruzione del Centro Clinico ed Ospedale (KBC)
"D. Misovic" a Belgrado, che ha causato la morte di 4 pazienti in
terapia intensiva e devastato la Clinica Neurologica; 18 fotografie,
un rapporto investigativo, 2 testimonianze, un rapporto medico-legale,
la lista dei feriti e la lista degli sfollati in seguito al
bombardamento del Sanatorio di Surdulica e dell'alloggio per i
profughi dalla Croazia, con 13 morti sul colpo, 3 feriti gravi, 5
dispersi e 35 feriti minori.

* Danni a monumenti ed edifici di interesse pubblico:

BELGRADO:
- Centro commerciale "USCE", ri-bombardato il 27/4
- Museo d'Arte Moderna, danneggiato in seguito al
bombardamento del centro "USCE" del 27/4, distrutte le grandi
vetrate [lista dei danni].
- Fortezza di Belgrado e Museo Storico della Serbia danneggiati
lo stesso 27/4 [testimonianza].
- Edifici del Ministero della Difesa e dell'Esercito, del Ministero
degli Esteri, del Governo della Serbia, del Ministero degli Interni,
degli Affari Sociali e della Sanita', altri edifici storici sulla
imponente Kneza Milosa e dintorni.
- Torre televisiva del Monte Avala.
- Rakovica: ri-bombardata il 3, 22-23, 29 e 30 maggio
- Hotel "Jugoslavija": direttamente colpito dai missili.
- Museo Etnografico.

NIS: tomba altobizantina, zona di Trupale, museo-memoriale "12
febbraio", Torre dei Teschi, chiesa dell'Arcangelo Michele, zona del
mercato (attaccata il 7/5 con bombe a frammentazione), vecchio
distretto, Universita', Museo Nazionale, Orchestra Sinfonica,
ex-Sinagoga, Piazza della Liberta', consolato greco, Istituto Pasteur,
chiesa di San Giovanni ad Orljane, complesso dell'industria del
tabacco con Museo della Croce Rossa, zona archeologica di
Mediana (bombe a frammentazione).

NOVI PAZAR: antichi bagni turchi, Monastero di Sopocani (sotto
tutela UNESCO), chiesa di San Pietro (idem) e Djurdjevi Stupovi
(idem).
GURCEVO: Memoriale Charnel.
NOVI SAD: Ponte Zezelj, vecchio edificio della TV.
VRDNIK (Sremska Mitrovica): miniera di carbone, monastero,
chiesa e monastero di Sisatovac.
VRSAC: fortificazioni.
MONTE KOPAONIK: Memoriale "J. Pancic" ri-bombardato.
KURSUMLIJA: monastero di San Nicola.
BALAJNAC: sito archeologico.
SAMAILA: monumenti funebri e chiesa di San Procopio.
ZABLACE: chiesa degli Arcangeli Michele e Gabriele.
CVETKE: storica chiesa in legno a Rudnik.
PRILIKE: chiesa.
TRSTENIK: vecchio ponte sulla Morava, antico centro storico
(Carsija), monastero di Ljubostinja.
DJUNIS: Monastero di San Roman.
KRCMAR (Valjevo): chiesa protestante di San Nicola.
PANCEVO: vecchio ospedale, monastero di Vojlovica, chiesa
della Trasfigurazione.
GRACANICA: il famoso monastero ha subito le conseguenze di
innumerevoli attacchi su tutto il circondario.
DRAGANAC: monastero di San Gabriele.
KRAGUJEVAC: antica fonderia, vecchie caserme, teatro "J. Vujic",
scuola di musica, Universita', palazzo del principe Michele,
galleria d'arte, palazzo della vecchia assemblea, archivio Sumadija,
museo-memoriale "21 Ottobre".
DECANI: monastero.
GORAZDEVAC: chiesa in legno di San Geremia.
CACAK: Museo (specialmente danni alla facciata, del secolo
scorso), chiesa dell'Ascensione, vecchie scuole elementari.
VALJEVO: vecchio ospedale.
KADINJACA: monumento.
VELIKA HOCA (Orahovac): zona ricca di antiche chiese
ortodosse, bombardata l'11-12 maggio.
SRECKOVAC: chiesa di Sant'Elia.
BUSTRANJE: chiesa di San Dimitri.
VINCA, BELO BRDO: bombe a pochi metri dal sito archeologico.
GORNJE NERODIMLJE: antiche chiese e monasteri attorno alla
zona dei bombardamenti.
ZITORADA: chiesa.
SMEDEREVO: fortezza.
PALIC (Subotica): rasa al suolo la stazione metereologica, ex
villa di Joszef Sigeti, ed altre strutture, compresa una sala
conferenze.
SABAC: fortezza, antico centro storico.
GAZIMESTAN (Kosmet): ancora tra il 22 e 23 maggio due missili
bersagliano il memoriale della battaglia di Kosovo Polje.
TEKERIS: memoriale della battaglia del Monte Cer, casa Charnel.
DRSNIK: distrutta la chiesa di santa Petka.

* Bombardamento di strutture penitenziarie:

Istok (Pec): il centro penitenziario KPD "Dubrava", esteso su di
un'area molto ampia in aperta campagna, viene completamente
distrutto dalle bombe tra il 19 ed il 21 maggio.
95 prigionieri morti e 196 feriti [16 foto].

* Bombardamento di ponti e vie di comunicazione:

Ponte sul Danubio Zezelj a Novi Sad, 26/4 [2 foto, rapporto];
ponte Ostruznica sulla Sava, un morto, 29/4 [4 foto, 4 rapporti];
ponte "Sarajevo" nella gola di Grdelica, 29/4, quarto attacco aereo
[due foto]; ponti sul fiume Toplica presso Podina, 29/4 [3 foto]
e 2/5 [2 foto]; ponte sulla Morava presso Trstenik, 30/4, un morto
[2 foto]; ponte sulla Rasina presso Krusevac, 2/5 [2 foto]; ponte
ferroviario presso Vatin al confine con la Romania, 6/5 [due foto];
ponti ferroviari presso Bogutovac, 8/5 [due foto, rapporto]; ponte
sulla Nisava a Nis, 8/5 [due foto]; ponte sulla Velika Morava
presso Mijatovac, 8/5, tre addetti della Croce Rossa rumena feriti
[due foto]; ufficio della Posta centrale di Uzice, ri-bombardato e
raso al suolo il 9/5 [due foto]; viadotto autostradale e ferrovia
presso Velika Plana, 10/5 [tre foto]; tangenziale di Cacak, 10/5,
due morti [tre foto]; ponte sul fiume Lim presso Prijepolje, 11/5
[due foto]; viadotto autostradale presso Horgos, 11/5 [due foto];
ponte di Kokin Brod, 11/5 [due foto], ponte di Murino, 11/5 [tre
foto]; ponte a Vrbas, 13/5 [due foto]; viadotto presso Kursumlija,
14/5 [due foto]; viadotto autostradale e ferrovia presso Trupalske,
14/5 [due foto]; ponte a Vladicin Han, 18/5, un morto [5 foto];
ponte a Banatski Dvor; ponte presso Luzani (Kosmet), 1/5: colpito in
pieno un pullman, 39 morti e 13 feriti gravi [11 foto];

Savine Vode (Kosmet), 3/5: la strada regionale tra Pec e Rozaje viene
bersagliata ripetutamente con tre missili e bombe a frammentazione
tra le 11:45 e l'una e trenta, colpendo tra l'altro un pullman di
linea e causando l'uccisione di 17 passaggeri ed il ferimento di 44 [8
foto].

===

APPENDICE a cura del CRJ:

* Trattati internazionali violati:

- Carta della Organizzazione delle Nazioni Unite, articolo 2
- Costituzione della Repubblica italiana (1947) e altre leggi
fondamentali dei paesi aggressori
- Convenzioni di Ginevra sullo stato di guerra (1949)
- Trattato costitutivo della NATO (1949)
- Accordo internazionale sui diritti civili e politici ed accordo
internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966)
- Protocollo aggiunto n.1 alle Convenzioni di Ginevra (1977)
- legislazione riguardante la navigabilita' di corsi d'acqua
internazionali (Danubio)

* Presenti attivita' dei paesi NATO contro la RFJ e le popolazioni
dei Balcani:

- embargo (Legge del Senato USA che indica la Serbia come
"Stato terrorista"; raccomandazioni della UE);
- violenze e distruzioni da parte della organizzazione addestrata
ed armata dalla NATO 'UCK' sul territorio di Kosovo e Metohija; fuga
della popolazione non-schipetara e schipetara non secessionista;
- addestramento, armamento, finanziamento del movimento irredentista
pan-albanese e per la ulteriore destabilizzazione della RFJ
(Montenegro, Sandjak, Vojvodina);
- disinformazione strategica e censura sulle informazioni dalla RFJ;
- violazione del diritto d'asilo per i profughi kosovari (serbi, rom,
eccetera; vedasi Circolare Ministero dell'Interno 5/8/1999).

===

Federal Republic of Jugoslavia,
Federal Ministry of Foreign Affairs:
NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA - Documentary Evidence
Vol. I, Belgrade, May 1999; Vol. II, Belgrade, July 1999.

Questa sintesi in lingua italiana e' stata curata dal
Coordinamento Romano per la Jugoslavia, ottobre 1999