Intellettuali di servizio: Predrag Matvejevic (2)
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Su Matvejevic si vedano anche:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1462
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1280
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1093
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/345
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/32
e la poesia VIDJEH CUDO...
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2600
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Alla Redazione di Radio Tre RAI
Al Prof Predrag Matvejevic
Via Andreoli 2, 00153 Roma
e p.c. Al Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia
Quando si parla della Jugoslavia, non c 'è giornale, trasmissione
radio o TV che non interpelli il Prof. Predrag Matvejevic, come se
fosse costui l'unico referente sulla questione - distruzione della
Jugoslavia.
Ritengo tuttavia che egli non sia l'unica persona competente a parlare
di questo, ne' tantomeno la piu' autorevole. Sappiamo che il Professore
in questione è molto abile a parlar bene adattandosi alla situazione e
all'umore di chi occasionalmente gli concede lo spazio, sempre per
promuovere se stesso.
Soltanto quelli che non vogliono vedere ne' capire continuano a
ritenerlo fonte affidabile. Avendo l'opportunità, non avremmo nessuna
difficoltà a controbatterlo.
È dal 1992 che chiediamo al Matvejevic di quale "asilo - esilio" stia
parlando... Non è forse andato in giro, libero, per l' Occidente, col
nostro bel passaporto jugoslavo?!
Il Matvejevic "imbroglia le carte", usando il termine "jugoslavo"
talvolta con riferimento alla nazionalità (appartenenza "etnica"),
talaltra con riferimento alla cittadinanza. Il Matvejevic si può
dichiarare anche eschimese, basta che poi resti coerente con se stesso!
Spiegasse il Matvejevic, di grazia, la differenza tra "bosgnacco" e
"bosniaco", perché, citando A. Camus, "non chiamare le cose con il
proprio nome significa seminare disgrazie tra la gente".
La smettesse, poi, il professore di versare lacrime di coccodrillo per
i "confratelli musulmano-bosniaci", come ha fatto, per l'ennesima
volta, nel corso di una delle ultime interviste a Radio Tre, che
abbiamo ascoltato al mattino del 4 o 5 luglio scorso. E' a proposito di
questa intervista, in fondo, che vi scrivo. Tra le altre cose, in
questa occasione Matvejevic ha detto: "La UE ha fatto male a non
riconoscere una Bosnia ed
Erzegovina musulmana laica". Sic! Il Matvejevic non vuole ricordare -
visto che non e' ignorante in materia - la "Dichiarazione islamica" di
Alija Izetbegovic. Non ha letto il Matvejevic "Cosa fare dei serbi
nella Repubblica islamica della Bosnia ed Erzegovina", articolo
pubblicato su "Vox" (giornale bosniaco-musulmano stampato in Germania)
nel 1990?! Una proclamazione che non ha niente da invidiare a quelle
dei nazisti.
Giacché il Matvejevic, dice lui, è stato nella Sarajevo "assediata" a
condividere la sorte dei "nostri confratelli musulmano bosniaci", tutte
queste cose le sa gia'. A meno che non ci sia stato per davvero...
Forse ha solo sostato all'aeroporto di Sarajevo, come fece Volcic ("per
mezz'ora", testuale!). O forse ha fatto parte dell'entourage di
Izetbegovic, il
quale pero' deve avere "dimenticato" di mostrargli la galleria "Butmir"
sotto l'aeroporto, scavata dai prigionieri serbi in condizioni
disumane! Sarajevo sì assediata - doppiamente assediata!
Innumerevoli sono le sciocchezze che dice Matvejevic, e rimarrebbero
soltanto tali se non fossero causa di tali e tante tragedie per tutti i
popoli jugoslavi, cioè Slavi del Sud.
Ivan Pavicevac
23.7.2003
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Su Matvejevic si vedano anche:
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e la poesia VIDJEH CUDO...
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2600
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Alla Redazione di Radio Tre RAI
Al Prof Predrag Matvejevic
Via Andreoli 2, 00153 Roma
e p.c. Al Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia
Quando si parla della Jugoslavia, non c 'è giornale, trasmissione
radio o TV che non interpelli il Prof. Predrag Matvejevic, come se
fosse costui l'unico referente sulla questione - distruzione della
Jugoslavia.
Ritengo tuttavia che egli non sia l'unica persona competente a parlare
di questo, ne' tantomeno la piu' autorevole. Sappiamo che il Professore
in questione è molto abile a parlar bene adattandosi alla situazione e
all'umore di chi occasionalmente gli concede lo spazio, sempre per
promuovere se stesso.
Soltanto quelli che non vogliono vedere ne' capire continuano a
ritenerlo fonte affidabile. Avendo l'opportunità, non avremmo nessuna
difficoltà a controbatterlo.
È dal 1992 che chiediamo al Matvejevic di quale "asilo - esilio" stia
parlando... Non è forse andato in giro, libero, per l' Occidente, col
nostro bel passaporto jugoslavo?!
Il Matvejevic "imbroglia le carte", usando il termine "jugoslavo"
talvolta con riferimento alla nazionalità (appartenenza "etnica"),
talaltra con riferimento alla cittadinanza. Il Matvejevic si può
dichiarare anche eschimese, basta che poi resti coerente con se stesso!
Spiegasse il Matvejevic, di grazia, la differenza tra "bosgnacco" e
"bosniaco", perché, citando A. Camus, "non chiamare le cose con il
proprio nome significa seminare disgrazie tra la gente".
La smettesse, poi, il professore di versare lacrime di coccodrillo per
i "confratelli musulmano-bosniaci", come ha fatto, per l'ennesima
volta, nel corso di una delle ultime interviste a Radio Tre, che
abbiamo ascoltato al mattino del 4 o 5 luglio scorso. E' a proposito di
questa intervista, in fondo, che vi scrivo. Tra le altre cose, in
questa occasione Matvejevic ha detto: "La UE ha fatto male a non
riconoscere una Bosnia ed
Erzegovina musulmana laica". Sic! Il Matvejevic non vuole ricordare -
visto che non e' ignorante in materia - la "Dichiarazione islamica" di
Alija Izetbegovic. Non ha letto il Matvejevic "Cosa fare dei serbi
nella Repubblica islamica della Bosnia ed Erzegovina", articolo
pubblicato su "Vox" (giornale bosniaco-musulmano stampato in Germania)
nel 1990?! Una proclamazione che non ha niente da invidiare a quelle
dei nazisti.
Giacché il Matvejevic, dice lui, è stato nella Sarajevo "assediata" a
condividere la sorte dei "nostri confratelli musulmano bosniaci", tutte
queste cose le sa gia'. A meno che non ci sia stato per davvero...
Forse ha solo sostato all'aeroporto di Sarajevo, come fece Volcic ("per
mezz'ora", testuale!). O forse ha fatto parte dell'entourage di
Izetbegovic, il
quale pero' deve avere "dimenticato" di mostrargli la galleria "Butmir"
sotto l'aeroporto, scavata dai prigionieri serbi in condizioni
disumane! Sarajevo sì assediata - doppiamente assediata!
Innumerevoli sono le sciocchezze che dice Matvejevic, e rimarrebbero
soltanto tali se non fossero causa di tali e tante tragedie per tutti i
popoli jugoslavi, cioè Slavi del Sud.
Ivan Pavicevac
23.7.2003