BOMBE INTELLIGENTI:
150 MORTI, MILIONI DI LOBOTOMIZZATI
Chi è impegnato a contrastare l'occupazione militare sul suo territorio
compie operazioni di guerra contro obiettivi militari, non azioni
"simboliche": la guerriglia irachena è, con ogni evidenza, una
struttura militare che ha l'obiettivo di combattere e sconfiggere le
forze di occupazione sul territorio irakeno. Qualsiasi distrazione di
uomini e mezzi dalle operazioni contro obiettivi militari e strutture
(intelligence, logistica ecc..) che li spalleggiano, porrebbe quesiti
in merito alla lucidità dei capi della guerriglia stessa, tenuto conto
che le risorse non devono essere illimitate e che tutti gli attentati
orientati contro obiettivi civili (moschee sciite, morti civili non
collaborazionisti, iraniani ecc...) indebolirebbero il fronte
anti-occupazione.
Non c'è molto altro da dire: le stragi sono americane (o
anglo-americane-israeliane, fa lo stesso)quelle alla moschea in
Turchia, come quelle di "sciiti" o contro la Croce Rossa in Iraq.
Non abbiamo le prove? Le avremo, quando non ci sarà più bisogno di
imbonire un'opinione pubblica che, anche se non sa esprimere altro che
pacifismo acritico e irresponsabile, potrebbe coltivare nel suo seno la
serpe dell'intelligenza, quella che produce il germe culturale del
dubbio e, a seguire, della resistenza al capitalismo. Le avremmo, le
prove, se i giornalisti facessero il loro mestiere. Le avremo, come le
abbiamo avute - a molti anni di distanza - per la corazzata Maine,
Pearl Harbour, l'incidente del Golfo del Tonchino, le incubatrici di
Kwait City, le stragi del mercato di Sarajevo, quella di Racak: tutti
falsi d'autore, falsi riportati, ripetuti, reiterati dall'informazione
di regime, falsi che sono stati e sono armi di guerra, di distruzione
di massa.
Basta la logica: fomentare guerre civili è pratica delle potenze
capitaliste, i popoli fanno le rivoluzioni.
Valeria e Licia
dei Comitati contro la Guerra - Milano
<vale.po@...>
150 MORTI, MILIONI DI LOBOTOMIZZATI
Chi è impegnato a contrastare l'occupazione militare sul suo territorio
compie operazioni di guerra contro obiettivi militari, non azioni
"simboliche": la guerriglia irachena è, con ogni evidenza, una
struttura militare che ha l'obiettivo di combattere e sconfiggere le
forze di occupazione sul territorio irakeno. Qualsiasi distrazione di
uomini e mezzi dalle operazioni contro obiettivi militari e strutture
(intelligence, logistica ecc..) che li spalleggiano, porrebbe quesiti
in merito alla lucidità dei capi della guerriglia stessa, tenuto conto
che le risorse non devono essere illimitate e che tutti gli attentati
orientati contro obiettivi civili (moschee sciite, morti civili non
collaborazionisti, iraniani ecc...) indebolirebbero il fronte
anti-occupazione.
Non c'è molto altro da dire: le stragi sono americane (o
anglo-americane-israeliane, fa lo stesso)quelle alla moschea in
Turchia, come quelle di "sciiti" o contro la Croce Rossa in Iraq.
Non abbiamo le prove? Le avremo, quando non ci sarà più bisogno di
imbonire un'opinione pubblica che, anche se non sa esprimere altro che
pacifismo acritico e irresponsabile, potrebbe coltivare nel suo seno la
serpe dell'intelligenza, quella che produce il germe culturale del
dubbio e, a seguire, della resistenza al capitalismo. Le avremmo, le
prove, se i giornalisti facessero il loro mestiere. Le avremo, come le
abbiamo avute - a molti anni di distanza - per la corazzata Maine,
Pearl Harbour, l'incidente del Golfo del Tonchino, le incubatrici di
Kwait City, le stragi del mercato di Sarajevo, quella di Racak: tutti
falsi d'autore, falsi riportati, ripetuti, reiterati dall'informazione
di regime, falsi che sono stati e sono armi di guerra, di distruzione
di massa.
Basta la logica: fomentare guerre civili è pratica delle potenze
capitaliste, i popoli fanno le rivoluzioni.
Valeria e Licia
dei Comitati contro la Guerra - Milano
<vale.po@...>