Vojvodina addio (4)

(english / srpskohrvatski / italiano)


1. Alcuni aggiornamenti di fonte ANSA

2. Kosta Èavo¹ki: Svodjenje srpske etnièke veæine u Vojvodini na status
nacionalne manjine (2002)

3. Some older dispatches about Vojvodina (2002-2003)


SEE ALSO / VEDI ANCHE:

"VOJVODINA ADDIO" - LE PUNTATE PRECEDENTI:
http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1216
http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/901
http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/883

SUI MASS-MEDIA IN VOJVODINA:
Deutsche Medienmacht in Südosteuropa
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2873
GERMAN PRESS BUYS POLITICAL POWER IN THE EAST
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2702
GERMAN CONCERN BUYS ANOTHER DAILY IN SERBIA AND MONTENEGRO
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2385

MORE INTERESTING ARTICLES (2002-2004):

Ethnic Serbs In Hungary Seek Guarantees

http://www.b92.net/english/news/
index.php?&nav_category=&nav_id=25172&order=priority&style=headlines

Serbia, Hungary sign agreements on travel terms and protection of
minorities

http://www.serbia.sr.gov.yu/cgi-bin/printpage.cgi?filename=/news/2003-
10/21/331550.html

Will Vojvodina Get Autonomy and Its Own Constitution? (by Davor
Konjikusic)

http://www.balkantimes.com/
default3.asp?lang=english&page=process_print&article_id=20898

Serbia: Hungarians Pressure Budapest (by Jan Briza)

http://www.iwpr.net/index.pl?archive/bcr3/bcr3_200308_450_2_eng.txt

Fears of new "Kosovo" in Vojvodina (by Jan Briza)

http://www.iwpr.net/index.pl?archive/bcr3/bcr3_200303_411_2_eng.txt
 
Vojvodina Germans Seek Moral and Cultural Redress (by Darko Sper)

http://balkanreport.tol.cz/look/BRR/article.tpl?IdLanguage=1&Id
Publication=9&NrIssue=1&NrSection=4&NrArticle=8119
 
Serbian PM: Vojvodina to get greater autonomy through new Constitution

http://www.serbia.sr.gov.yu/cgi-bin/printpage.cgi?filename=/news/2003-
02/13/327748.html
 

=== 1 ===
 

http://www.ansa.it/balcani/serbiamontenegro/serbiamontenegro.shtml


SERBIA: CONVENTION AUTONOMISTA IN VOJVODINA

(ANSA) - BELGRADO, 1 MAR - Le forze autonomiste della provincia serba
di Vojvodina hanno organizzato sabato una convention per formare una
coalizione unitaria in vista delle prossime elezioni locali, che
dovrebbero tenersi nel dicembre prossimo. I partecipanti hanno
rivolto un appello alla comunita' internazionale perche' difenda le
ambizioni della provincia autonoma a divenire ''una moderna regione
europea''. L'iniziativa segue l'adozione, venerdi', di una bandiera
locale ispirata a quella della Ue - un tricolore serbo molto
stilizzato al centro del quale campeggiano tre stelle gialle
rappresentanti le tre regioni della provincia, Srem, banat e Backa -
e suscita oggi roventi polemiche a livello nazionale. Gli autonomisti
della Vojvodina non parlano per ora di ipotesi di secessione,
limitandosi a premere per una sempre piu' ampia autonomia e a
chiedere l'elezione di una assemblea costituzionale serba che
recepisca quelle istanze nel futuro nuovo testo fondamentale. Ma
l'esito delle legislative serbe del 28 dicembre, che hanno premiato
gli ultranazionalisti del Partito radicale di Vojislav Seselj e
consegnato la leadership della coalizione democratica ai conservatori
di Vojislav Kostunica, preoccupano i vertici della regione piu'
riformista del paese, e qualche frangia piu' intransigente inizia a
prospettare il possibile distacco da Belgrado. (ANSA). OT
01/03/2004 15:06


SERBIA: VOJVODINA AMMONISCE, 'NOI RESTIAMO IN EUROPA'/ANSA

(di Beatrice Ottaviano) (ANSA) - BELGRADO, 3 MAR - Gonfia le
vele degli indipendentisti della Vojvodina il vento nostalgico che
soffia sulla Serbia dalle elezioni legilsative del 28 dicembre scorso:
la provincia autonoma del nord serbo, punta di diamante delle riforme
e della modernizzazione, moltiplica le iniziative per prendere le
distanze dal nuovo corso conservatore di Belgrado. La settimana
scorsa, il governo locale ha presentato una proposta per adottare una
bandiera e un inno chiaramente riferiti all'Unione europea.
L'assemblea di Vojvodina, il parlamento previsto dallo status autonomo
della provincia, ha ratificato il vessillo, un tricolore serbo
bianco-rosso-blu stilizzato, con al centro tre stelle gialle
rappresentanti le regioni dell'area, Srem, Banat e Backa. E' stato
invece bocciato l''Inno alla gioia' di Ludwig Van Beethoven: non
perche' sgradito, ma perche' l'adozione di un inno e' stata giudicata
un passo troppo esplicito e prematuro verso una possibile
rivendicazione di indipendenza. A gettare altro olio sul fuoco
pero' e' stata la convocazione, sabato nella cittadina di Subbotica,
al confine con l'Ungheria, di una convention fra tutti i partiti, le
organizzazioni e le associazioni civiche favorevoli a una espansione
dello statuto autonomo concesso alla provincia proprio trent'anni fa
dal leader comunista Josip Broz Tito. I partecipanti, evitando
accuratamente qualunque riferimento a una eventuale secessione, hanno
ribadito l'intenzione di premere per ulteriori deleghe da parte del
potere centrale di Belgrado, e hanno rivolto un appello alla comunita'
internazionale perche' difenda le ambizioni di integrazione della
Vojvodina ''come moderna regione europea'', seppure ''nell'ambito
della Serbia''. In quella che hanno battezzato l' 'Iniziativa di
Subbotica', i congressisti hanno poi chiesto l'elezione di
un'assemblea costituzionale serba per un nuovo testo fondamentale che
accolga le loro istanze di decentralizzazione. Hanno poi aderito a un
accordo per la presentazione di una lista congiunta alle prossime
elezioni locali, in programma a dicembre. A differenza di quanto
era avvenuto nelle elezioni legislative serbe del 2000, in Vojvodina
la vittoria della coalizione democratica Dos che aveva rovesciato
Slobodan Milosevic era stata assoluta, lasciando le formazioni
nostalgiche fuori dalle istituzioni locali. Le successive crisi che
hanno frammentato quella coalizione a livello nazionale non hanno
influito drasticamente sulla stabilita' degli organi di autogoverno
della provincia, evitando la necessita' di elezioni anticipate. Cosi',
l'attuale quadro politico in Vojvodina e' molto diverso, e per molti
aspetti antitetico a quello del potere centrale: il Partito
democratico serbo (Dss) del conservatore Vojislav Kostunica, emerso
come leader della coalizione democratica nelle elezioni dello scorso
dicembre, e' all'opposizione a Novi Sad, capoluogo della provincia e
seconda citta' serba, mentre e' al governo il Partito democratico (Ds)
che a Belgrado e' passato all'opposizione dopo aver dominato il primo
esecutivo post-Milosevic. Il Partito radicale
dell'ultranazionalista Vojislav Seselj, che in Serbia e' diventato il
partito di maggioranza relativa, nella provincia e' stato finora
emarginato con successo. Nonostante la chiara connotazione
riformista e europeista della regione pero', le elezioni del prossimo
dicembre rischiano di riproporre uno scenario simile a quello
nazionale: i radicali, non piu' penalizzati dall' 'effetto
anti-nostalgici' del 2000, possono contare su un loro tradizionale
zoccolo duro, quello dei profughi delle guerre balcaniche dirottati a
nord da Milosevic forse proprio per bilanciare le precoci spinte
democratiche della provincia. Il messaggio di Novi Sad alla
Belgrado di Kostunica - che domani dovrebbe presentare il suo nuovo
governo di minoranza appoggiato dall'esterno dal Partito socialista di
Milosevic - e' chiaro: la Vojvodina non vuole correre il rischio di un
nuovo isolamento internazionale, e non e' disposta a subire
passivamente politiche che vadano in quel senso. Kostunica, che ama
definirsi un patriota ma al quale altri applicano l'etichetta di
nazionalista, se pure moderato, e' avvertito: nell'economicamente
progredito nord del paese i suoi proclami ostili al Tribunale penale
internazionale e all'ex nemico statunitense non solo hanno scarsa
presa, ma rischiano di scatenare spinte centrifughe. (ANSA).
OT
01/03/2004 17:05


=== 2 ===


http://www.skynemesis.org/poli/sicg/1004.htm
Fokus
 
Kosta Èavo¹ki

Svodjenje srpske etnièke veæine u Vojvodini na status nacionalne manjine
 

Maðarski, slovaèki, hrvatski, rumunski i rusinski poslanici uvek æe
imati apsolutnu veæinu, neophodnu za dono¹enje i najva¾nijih odluka,
tako da æe oni biti gospodari Veæa nacionalnih zajednica. A to samo
znaèi da æe tako zami¹ljena Vojvodina uistinu biti dr¾ava nacionalnih
manjina, ka¾e profesor Èavo¹ki o izradi novog "ustava" Vojvodine


Kada su, poput Amerikanaca, shvatili da ucenjivanje Zorana Ðindica i
njegovih Dosmanlija uvek uspeva, vojvodanski autonoma¹i, kojima je
prvobitni DOS podario 51% mandata u vojvodanskoj Skup¹tini, oti¹li su
korak dalje. Obrazovali su komisiju za izradu novog ustava Vojvodine na
cijem je celu postavljen - a ko bi drugi? - akademik Aleksandar Fira. za
takav izbor verovatno je bila presudna cinjenica da je Aleksandar Fira
bio jedan od tvoraca besmrtnog brionskog Ustava SFRJ od 1974, kojim je
onda¹nja Jugoslavija konfederalizovana, a Republika Srbija svedena na
u¾u Srbiju, po¹to su Vojvodina i Kosmet prakticno dobili status
federalne jedinice.
Verovatno se ocekivalo da ce ovaj veliki ustavopisac svoje bogato
iskustvo prilikom pravljenja ovog Ustava, koji je prejudicirao raspad
Jugoslavije, ne samo uneti u novi ustav Vojvodine nego i znatno
pro¹iriti. I zaista, Aleksandar Fira nije izneverio nade koje su u
njega polagali autonoma¹i. Napravio je nacrt ustava koji od Vojvodine
iznova pravi dr¾avu i time ovoga puta prejudicira raspad Srbije.
Dodu¹e, on svoj nacrt konstitututivnog akta nije nazvao ustavom nego
osnovnim zakonom, po ugledu na nemacki Grundgesetz, ali je ocigledno
rec o najvi¹em aktu dr¾ave, po¹to se na osnovu njega donose obicni
zakoni.
Najveca novina po kojoj ce ovaj nacrt osnovnog zakona za svagda ostati
zapamcen jeste institucionalno svodenje srpske etnicke vecine na status
nacionalne manjine. Taj hokus-pokus -preparandus izveden je uvodenjem
drugog doma u Skup¹tinu Vojvodine u kojem ce kao takve biti
predstavljene nacionalne zajednice. Ono ce ravnopravno s Vecem gradana
odlucivati o promeni ne samo osnovnog zakona Vojvodine nego i Ustava
Srbije, kao i o svim drugim pitanjima koja se ticu polo¾aja i prava
nacionalnih zajednica.
Mnogo je, medutim, vadnije kako ce ovo Vece nacionalnih zajednica
odlucivati, na ¹ta upucuje njegov sastav. Prema prvom predlogu ono bi
imalo 32 poslanika, od kojih bi 10 bili Srbi, 6 madari, 4 Slovaci, 4
Hrvati, 2 Rumuni, 2 Romi, 2 Rusini i 2 poslanici iz nacionalnih
zajednica utvrdenih zakonom. Po drugom, alternativnom predlogu Vece
nacionalnih zajednica imalo bi 26 poslanika, od kojih bi 7 bili Srbi, 5
Madari, 3 Slovaci, 3 Hrvati, 2 Rumuni, 2 Romi, 2 Rusini i 2 poslanici
iz nacionalnih zajednica utvrdenih zakonom. Tako bi, prema prvom
predlogu, bilo samo deset Srba ili 31,25% od ukupno 32 poslanika, dok
bi, po drugom predlogu, udeo Srba bio jo¹ manji: 7 odnosno 26,92% od
ukupno 26 poslanika Veca nacaionalnih zajednica. kako ce, prema tek
izvr¹enom popisu stanovni¹tva, udeo Srba u strukturi Veca nacionalnih
zajednica
smanjen dva i po puta, a u drugom slucaju skoro tri puta . Inace, i u
jednom i u drugom slucaju madarski, slovacki, hrvatski, rumunski i
rusinski poslanici uvek ce imati apsolutnu vecinu, neophodnu za
dono¹enje i najva¾nijih odluka, tako da ce oni biti gospodari Veca
nacionalnih zajednica. A to samo znaci da ce tako zami¹ljena Vojvodina
uistinu biti dr¾ava nacionalnih manjina.
Konacno, Aleksandar Fira nije smetnuo s uma jedno od sredstava kojim su
1974, tada¹njim Ustavom SR Srbije, Srbiji vezane ruke i oduzeta
ustavotvorna vlast, koja je povracena tek 1989. godine. To sredstvo
bilo je veto na bilo kakvu promenu Ustava Srbije, kojim su raspolagale
obe pokrajine kao takve. Koristeci ovo svoje bogato iskustvo iz vremena
kada je po Titovim nalozima ucestvovao u sastavljanju Ustava SFRJ i SR
Srbije, Aleksandar Fira je u nacrt osnovnog zakona Vojvodine uneo
odredbu po kojoj Vece nacionalnih zajednica , zajedno s Vecem gradana,
"daje saglasnost na promene ustava Republike Srbije koje se odnose na
prava i du¾nosti AP Vojvodine" (clan 67. alineja 5).
Na prvi pogled to je ono isto sredstvo koje je, zarad ogranicenja
ustavotvorne vlasti Srbije, kori¹ceno i 1974. godine. Aleksandar Fira
je, medutim, oti¹ao jedan korak dalje. Dok je po Ustavu SR Srbije iz
1974. godine kljuc srpskog Ustava dr¾ala Skup¹tina Vojvodine i u njoj
kakva-takva srpska vecina, po predlo¾enom osnovnom zakonu kljuc ustava
Srbije dr¾ace vojvodanske nacionalne manjine, koje ce imati apsolutnu
vecinu u Vecu nacionalnih zajednica.
Pa, kakva ce to biti Srbija ukoliko bi se usvojio osnovni zakon i
Vojvodina ustrojila kao dr¾ava nacionalnih manjina? U tom slucaju
vojvodanske nacionalne manjine ne bi samo gospodarile srpskom
Vojvodinom nego bi dr¾ale i ustavni kljuc Srbije, cime bi i Srbija
dospela pod svojevrsni condominium nacionalnih manjina.
 
---
Prema clanu 16. stavu 2. pripadnici svih nacionalnih zajednica imace
"pravo da odr¾avaju svestrane veze sa svojim maticnim nacijama i
dr¾avama". I kao ¹to ce vojvodanski Madari moci da odr¾avaju svestrane
veze s Madarskom, Hrvati s Hrvatskom i Rumuni s Rumunijom, tako ce i
pokrajinski Srbi moci da odr¾avaju svestrane veze sa Srbijom, pod kojom
sastavljaci ovog nacrta ocigledno podrazumevaju takozvanu u¾u Srbiju
ili, ¹to je jo¹ gore, pretkumanovsku Srbiju - Srbiju bez Vojvodine, bez
Kosmeta i bez Ra¹ke (Novopazarskog sand¾aka). Aleksandra Firu i njegove
kolege u ustavnoj komisiji pri tom uop¹te ne zanima da li ce i Srbi u
Hrvatskoj imati pravo da odr¾avaju svestrane veze sa svojim maticnim
narodom i dr¾avom niti se imalo trude da polo¾aj na¹ih manjina u
susednim dr¾avama i manjina susednih naroda u na¹oj dr¾avi postave na
reciprocnu odnovu.
U Vojvodini ce zatim biti "u ravnopravnoj slu¾benoj upotrebi srpski,
madarski, hrvatski, slovacki, rumunski i rusinski jezik" (clan 30. stav
1). Tako ce vojvodanski Hrvati u tom delu Srbije moci da govore
hrvatski i pi¹u latinicom u svakom slucbenom posdtupku, dok Srbi u
Hrvatskoj nece moci da govore srpski a kamoli da pi¹u cirilicom. I dok
u Hrvatskoj nema nijedne pret¹kolske ustanove u koj se govori srpski, u
Vojvodini se
pred¹kolsko, osnovno, srednje, vi¹e i visoko obrazovanje obezbe¹uje na
svim jezicima nacionalnih zajednica ( clan 31. stav 1) To je zaista
neobican primer za ugled koji sigurno nece slediti nijedna susedna
dr¾ava ma koliko ih svojim autoritetom uva¾eni Aleksandar Fira na to
nagovarao.

© 2002 Fokus - All rights reserved


=== 3 ===


http://blic.gates96.com/danas/broj/e-index.htm
"Blic" online, October 22. 2002.
 
DOS members pointed out for 'Blic' daily not to be satisfied with
'Vojvodina constitution'

'Vojvodina is becoming a state'

Belgrade - At tomorrow's session of Vojvodina Parliament, its Speaker
Nenad Canak is expected to present pre-draft of constitutive act of the
province.
Judging by statements given to our daily, representatives of major DOS
parties are not satisfied with the content of that act. Some are of the
opinion that this issue should be settled by new constitution of
Serbia, while others claim that the act contains elements of
independent state and not of autonomy.
According to DS official Bojan Pajtic, this party is not satisfied with
introduction of the post of Vojvodina president, constitution of the
supreme court of Vojvodina and foundation of the national bank of
Vojvodina because that is not in line with European practice. DS is
expecting that at finalization of this act principles of rationality
and efficiency should be expected.
DA representative Srdjan Sikimic says for 'Blic' daily that elements of
executive, legislative and judicial power stipulated in the
constitutive act of Vojvodina are elements characteristic for a state.
'One who has a territory in which these three kinds of power function,
that one has a state. This is an attempt to return to old constitution
from 1974. This has nothing to do with the stories about autonomy. It
is absolutely unacceptable that a territory with two million people has
a parliament with two houses', Sikimic says.
'LSV wants to give to itself the importance that it lost after
Reformists of Vojvodina and other well-intended factors in the province
have accepted normal way for settlement of Vojvodina issue through new
constitution of Serbia', DSS official Arsen Kurjacki says.
SVM leader Jozef Kasa said that SVM had not been consulted at making of
this constitutional act of Vojvodina.


VOJVODINA ASSEMBLY SPEAKER TALKS TO HUNGARIAN AMBASSADOR

NOVI SAD, Oct 30 (2002) (Beta)- Vojvodina Assembly speaker Nenad Canak
and Hungarian Ambassador to Yugoslavia Jozef Pandur had talks on Oct.
30 about the models of future cooperation, especially in view of the
fact that Hungary will soon become member of the European Union.
"Now that Hungary is about to enter the EU and the whole of
Vojvodina is practically a border zone, it is necessary to establish
new models of longterm cooperation," said Canak.
Canak and Pandur talked about the recent establishment of the
National Council of the Hungarian minority in Vojvodina and Canak's
upcoming meeting with Hungarian parliament speaker Sili Katalin.
 
 
VOJVODINA POLITICIANS ON STATUS OF KOSOVO, VOJVODINA, CONSTITUTIONAL
CHARTER
        
NOVI SAD,Nov5 (2002) (Beta)-Politicians in Vojvodina have voiced
different opinions on the mentioning of Kosovo and Vojvodina as
provinces in Serbia in the preamble of the future union's
Constitutional Charter.
Vojvodina Assembly Speaker Nenad Canak said on Nov. 5 that it was
impossible to make any parallels between Kosovo and Vojvodina and that
Vojvodina needed to be given special status, which the Assembly would
decide on.
Senior Alliance of Vojvodina Hungarians official and member of the
constitutional commission Istvan Ispanovic supported the clause in the
preamble saying that "both provinces are parts of Serbia, only Kosovo
now has a special status because of U.N. Security Council resolution
1244."
Member of the Reformists of Vojvodina party's presidency Djordje
Subotic said he was pleased that the preamble had been phrased to
mention Kosovo and Vojvodina as parts of Serbia and that this would
generally help to ensure that Kosovo will stay in the future union.
 
 
VOJVODINA ADMITTED TO ASSEMBLY OF EUROPEAN REGIONS

NOVI SAD, Nov7 (2002) (Beta)Vojvodina has been admitted to the Assembly
of European Regions (AER), the office of the Provincial Assembly
speaker, Nenad Canak, announced on Nov. 7. Canak will represent the
province at the AER meeting in Naples on Nov. 29, and Nov. 30, when
Vojvodina will officially become a member of this organization that
rallies around 250 European regions.
Canak told the press that the next step would the opening of
Vojvodina's officemission in Brussels, where AER Headquarters are
situated and where numerous members of this organization have their
offices.
The Vojvodina Assembly applied for membership in AER in early July.


Vojvodina in keeping with EU standards, Canak

NOVI SAD, Dec 6 (2002) (Tanjug) - Vojvodina Parliament President Nenad
Canak said on Friday that Vojvodina's recent joining the Parliament of
European Regions, which has over 250 members, confirms that the
province is acting in keeping with European Union standards.
We have no intention of using this Parliament to voice our
complaints, nor are its members interested in that, Canak set out.
However, if the Belgrade legislature forces us to do so,
although I doubt it, we will inform our 250 partners in the Parliament
of European Regions about this, Canak told the press.
 
 
Yugoslavia and Hungary sign agreement on protection
of minorities
        
BELGRADE, Dec 27 (2002) (Tanjug) - An agreement
guaranteeing the  protection of the Hungarian minority in
Yugoslavia and the Yugoslav  minority in Hungary, which promotes
overall bilateral relations, was  signed in the Federation Palace on
Friday.
The document was signed by Yugoslav National and Ethnic  Communities
Minister Rasim Ljajic and Hungarian State Secretary to  the prime
minister - Vilmosh Szabo.  The two
officials described the agreement as a significant  contribution to the
overall stability of the region. The signing  ceremony was attended by
Serbian Vice-Premier Joszef Kasa.


GERMAN AMBASSADOR VISITS VOJVODINA BANK
        
NOVI SAD, March 5 (2003) (Beta) - The Vojvodina Bank said on March 5
that it was currently cooperating with 37 German banks and that these
transactions account for 55 percent of their total foreign balance of
payments.
The statement issued from the meeting of the German ambassador to
Serbia and Montenegro Kurt Leonberger with the representatives of the
Vojvodina Bank reads that numerous credit arrangements with German
partners were signed in 2002 in the areas of agricultural production,
the tobacco
industry, transport and telecommunications.
Both sides in the talks said they were pleased that the Vojvodina Bank
was the first bank from Serbia to be officially accepted by European
agencies for foreign credit insurance.
 
 
PASSPORT DOES NOT DEPEND ON ETHNICITY

BUDAPEST, August 2 (2003) (Tanjug) - Commenting on the
request for dual citizenship by ethnic Hungarians in
Vojvodina, Hungarian Foreign Ministry's State
Secretary Andras Barsony has said that ethnicity does
not determine citizenship. "Non-Hungarians living in
Hungary also hold Hungarian passports, but if members
of Hungarian ethnic minority from neighboring
countries are to be issued Hungarian passports other
citizens of these countries should also have the same
right," Barsony told a press conference held at the
Foreign Ministry regarding the request by Vojvodina
Hungarians. Barsony also refered to the 1993 Law on
citizenship, which does not mention nationality as a
criterion for Hungaria's passport. "Citizenship is the
right of an individual and not of a nation, so no one
could be discriminated. The entire case stumbles on
legal obstacles, and is not a foreign policy issue. It
is in the competency of the Interior Ministry,"
concluded Barsony.