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da Rebelion - 4/01/05 - http://www.rebelion.org/noticia.php?id=9515

Si potevano evitare i morti dello Tsunami?


Michel Collon

Sì, dicono gli scienziati. Come? Collocando, come avevano sollecitato,
due “tsunamometri”, cioè alcune boe dotate di sismografi, per misurare
l’impatto di questi terremoti. I rischi dell'Oceano Indiano erano
conosciuti. Complicato? No. Da ben cinquanta anni, gli Stati Uniti
hanno installato sei tsunamometri per proteggere le loro coste.

Caro? 250. 000 $ l’uno (*). È quello che costa la macchina da guerra
del Pentagono ogni secondo, 1.500 milioni di $ al giorno.
Troppo caro a dispetto di tutto? Sì. Gli scienziati non avevano
ottenuto i crediti. Quanto vale una vita umana nel nostro sistema?
Ma ciò non è tutto. Sembra che si sarebbe potuto avvisare le autorità
dell’Asia. In effetti, gli scienziati che lavorano per la National
Oceanic & Atmospheric Administration degli Stati Uniti hanno avvisato
con sufficiente anticipo la base militare Usa Diego García, che non ha
sofferto danni. Ma sembra che non abbiano staccato il telefono per
avvisare i governi dell’Asia, secondo le accuse di due statunitensi (*
*). Avrebbero inviato solo una e-mail all’Indonesia, senza occuparsi
d’altro.

Se avvisate, le vittime avrebbero potuto ritirarsi verso l’interno o
situarsi in qualche posto elevato: la differenza tra la vita ed il
disastro erano 10 o 15 metri. Come spiegare questo disprezzo per le
vite del Terzo Mondo e di semplici turisti?
Ovviamente, anche i governi locali ed i governi dei paesi ricchi
possono essere denunciati per non avere finanziato quei "tsunamometri."
E non è la prima volta che si stabilisce un’industria turistica in una
zona di rischio.

In questi momenti tragici, che cosa fa l’uomo più potente del mondo?
Bush ha lanciato un’elemosina di 15 milioni di dollari [si è saputo che
Bush ha aumentato sostanzialmente quell’importo solo dopo la stesura
dell’articolo]. Cioè, la millesima parte di quello che ha speso contro
il popolo iracheno.
Chiaro che la guerra dà grandi benefici alle multinazionali; la guerra
gli permette di intimorire e mantenere il loro dominio nel mondo...

Questo disastro c’invita alla riflessione:
1. Sì, le catastrofi sono naturali, ma la maggior parte delle loro
conseguenze potrebbero evitarsi o ridursi. È questione di priorità
nelle spese..
2. Una società nella quale la scienza e la tecnologia sono tanto
sviluppate e non servono, non è per caso una società assurda?
3. A che cosa bisogna dedicare le migliaia di milioni? A fare la guerra
o a salvare vite?
4. Il sapere può continuare ad essere monopolizzato dai paesi ricchi?
Perché gli esperti e le conoscenze necessarie esistevano, ma nel posto
inadeguato; perché i cervelli si comprano e monopolizzano come volgari
merci...
5. Un altro mondo non è solo possibile, bensì indispensabile. Il mondo
che sostituirà le dittature del massimo beneficio delle multinazionali
per la cooperazione e la solidarietà tra i paesi

(*) Nota del traduttore: il costo dei due tsunamometri sarebbe asceso a
circa 500 000 $, cioè circa 360. 000 € o circa 60 milioni di pesetas:
La macabra quantità di 3 € o di 500 pesetas per morto!
(* *) Sara Flounders e Dustin Langley. Comunicato dell’International
Action Center, Usa. www.michelcollon.info

http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2004-12-
30%2011:30:09&log=invites


Traduzione dallo spagnolo di FR