[ The original text, in english:
"Ashdown Forces Srebrenica Statement on Bosnian Serb President Under
Threat to Destroy Bosnian Serb State"
(Defense & Foreign Affairs Daily - Volume XXII, No. 168 - Wednesday,
October 20, 2004)
at:
http://www.slobodan-milosevic.org/news/dfad102004.htm
or: JUGOINFO, 31 Oct 2004 12:13:24
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Defense & Foreign Affairs Daily (Quotidiano di Difesa ed Esteri) –
Volume XXII, No. 168 – mercoledì, 20 ottobre 2004

Ashdown costringe il presidente serbo-bosniaco alle affermazioni su
Srebrenica, sotto la minaccia di distruggere lo stato serbo-bosniaco


Dalla Stazione GIS, Sarajevo.

Fonti interne all’Ufficio dell’Alta Delegazione per la
Bosnia-Erzegovina (OHR) hanno indicato che nonostante il Presidente
Dragan Cavic della Repubblica Srpska abbia rilasciato un’affermazione –
estorta sotto coercizione da parte dell’OHR Paddy Ashdown – il 15
ottobre 2004, “riconoscendo” di aver addotto come attenuante le
atrocità serbe contro i mussulmano-bosniaci compiute nel 1995 a
Srebrenica, era prevedibile che Ashdown avrebbe tentato di destituire
il Pres. Cavic il più presto possibile, e, per quanto si possa
immaginare, prima della fine del 2004.

E’ significativo che Ashdown abbia dato prova di tempismo per fare
coincidere il tutto con il vuoto creatosi a causa delle elezioni USA,
che vedranno postporsi la sessione del prossimo Congresso USA sino agli
inizi del 2005, momento in cui si assisterà anche al rinnovamento
parziale dei suoi membri. A quanto pare Ashdown ha preso provvedimenti
tesi a fermare qualunque eventuale protesta da parte dei membri del
Congresso USA, i quali si sono progressivamente adirati nel constatare
il regime arbitrario e dispotico di Ashdown in Bosnia-Erzegovina, e i
suoi piani per porre fine a qualsiasi spazio all’interno dello stato
per i serbo-bosniaci, che un tempo possedevano i due terzi di quella
terra.

Ashdown ha visto ciò come una missione avente come scopo non l’
adempimento del Trattato di Dayton del 1995 – per il quale la comunità
internazionale diede vita alla sua carica – ma piuttosto di trasformare
la Bosnia & Erzegovina in uno stato unitario, negando così l’obiettivo
convenuto a Dayton di due sotto-stati inclusi in una federazione.
Stando alle fonti, Ashdown intende essenzialmente vedere la
“sparizione” della Republica Srpska, atto che verrebbe a completare la
cessione della Bosnia-Erzegovina ai bosniaco-mussulmani, compiendo in
effetti una “pulizia etnica” nei confronti dei serbo-bosniaci,
estromettendoli dallo stato.

E’ significativo che la Republica Srpska sia l’unica parte della
Bosnia-Erzegovina in cui vengono applicate le norme di legge, e in cui
vi siano produttività e tolleranza etnica e religiosa.
Ashdown ha tuttavia una forte storia di condotta anti-serba.

Un resoconto del Quotidiano di Difesa ed Esteri datato 8 settembre
2003, dal titolo: Ufficiale USA coinvolto con l’Alto Rappresentante
bosniaco nel tentativo di costringere a stilare verbali falsificati
riguardanti Srebrenica, spiegava esplicitamente per filo e per segno
come Ashdown, con il contributo del delegato USA HR Amb. Donald Hays,
intendesse costringere ad una relazione pilotata sui combattimenti di
Srebrenica nel corso della guerra civile in Bosnia-Erzegovina, il
Governo serbo-bosniaco (Republica Srpska), fornendo così la
possibilità a Ashdown per destituire il Governo democraticamente
eletto ed il Presidente della Repubblica Srpska.

Conformemente agli accordi di Dayton, l’Alto Rappresentante può
destituire, allontanare qualunque funzionario, sia esso eletto oppure
nominato, senza contestazione e senza inevitabilmente stabilire una
ragione o doverne dimostrare le motivazioni.

Alla data 8 settembre 2003, il verbale riportava:
Fonti del tutto attendibili interne al Ministero dell’Alta
Rappresentanza in Bosnia ed Erzegovina, e altre fonti in Sarajevo hanno
riferito al GIS/Quotidiano di Difesa ed Esteri che un rappresentante
USA assecondato, appoggiato dall’ambasciatore Donald S. Hays, Deputato
dell’Alta Rappresentanza per Bosnia ed Erzegovina, è stato
concretamente compromesso in tentativi per costringere la redazione di
un rapporto falsificato, e di averne forzato la pubblicazione. Tale
documento avrebbe come oggetto il controverso combattimento che ebbe
luogo nella città di Srebrenica al tempo della guerra.

Paddy Ashdown, tempo addietro politico inglese, l’amb. Hays ha
richiesto la pubblicazione da parte del governo della Repubblica
Srpska, provincia della Bosnia-Erzegovina a predominanza serba, di un
cosiddetto “rapporto definitivo”circa un’uccisione di massa di
bosniaco-musulmani verificatasi, secondo quanto si dice, a Srebrenica
nel 1995, durante la guerra civile bosniaca. In sostanza, l’amb. Hays e
Lord Ashdown stanno tentando in maniera coercitiva di obbligare il
governo della Repubblica Srpska (RS) ad ammettere che i serbi furono
responsabili del genocidio di migliaia di musulmani a Srebrenica.

Il 15 ottobre 2004, il Presidente della Republica Srpska Cavic ha reso
una dichiarazione – che si sa essere totalmente contraria alla sua
personale conoscenza e alle sue convinzioni riguardo l’affare
Srebrenica, e del tutto in disaccordo con la ricerca forense attuata da
parecchi governi europei ed esperti forensi internazionali – che
affermava come i serbo-bosniaci avessero dato prova di una maturità
politica ammettendo per la prima volta che le loro forze massacrarono
più di 7000 mussulmani nel “massacro di Srebrenica” del 1995. Il Pres.
Cavic dichiarò all’agenzia d’informazioni SRNA della Republica Srpska
che tale resoconto costituiva una “prova” della “maturità politica dei
serbi di essere all’altezza nell’ affrontare persino gli eventi
negativi del loro passato bellico”.

Fu detto al Pres. Cavic che sarebbe stato allontanato dal suo incarico
da HR Ashdown se avesse rifiutato di accettare i “risultati” della
cosidetta Commissione su Srebrenica, sponsorizzata da Ashdown, e
dominata da un suo eletto, il Capo della Commissione Dispersi dominata
dai musulmani. Il licenziamento di quasi 60 funzionari eletti e
incaricati del Governo della Republica Srpska in data 30 giugno – 1
luglio 2004, e il fatto di aver lasciato il Pres. Cavic in carica, ha
ovviamente consolidato la realtà, il dato di fatto che non avrebbero
potuto dire la verità circa Srebrenica o su qualunque altra questione
che fosse in contrasto con il giudizio dell’OHR e nel contempo
mantenere il loro lavoro.
Vedere il Quotidiano di Difesa ed Esteri, 1 luglio 2004; Ashdown, come
si presagiva, sferra la prima fase dell’azione finalizzata a
distruggere lo stato Republica Srpska.

Frattanto, una commissione indipendente ha portato a termine
un’operazione di raccolta di testimonianze fondamentali su quel che
accadde a Srebrenica, compresi i combattimenti estesi attorno alla
città nel due anni precedenti l’episodio del 1995, e, stando ad una
fonte investigativa interna, “che espone i numeri altamente gonfiati ed
il falso contesto della versione ufficiale su Srebrenica.”

I funzionari dell’intelligence della Forza di Stabilizzazione NATO
(SFOR) in Bosnia si lamentarono con Ashdown in seguito all’epurazione
del giugno – luglio 2004; di come avesse sommariamente allontanato
persone in seno al Governo della Republica Srpska, che erano elementi
vitali ai fini di una comprensione non soltanto di qualsiasi crimine di
guerra commesso nel corso della guerra civile, ma anche dell’enorme
concorso dei combattenti e dei sostenitori del terrorismo di matrice
islamica sviluppatosi durante gli anni ’90 e che continua sino ad oggi.
Come conseguenza, Ashdown dovette riformare uno dei licenziamenti – che
era stato intrapreso pubblicamente – ed offrire la reintegrazione
dell’ufficiale coinvolto con una nuova qualifica lavorativa, per
evitare l’imbarazzo con l’OHR. Il funzionario rifiutò di venire
ripristinato, e, come risultato, le azioni di Ashcroft cagionarono un
danno considerevole alle capacità di contro-terrorismo occidentali.

Il 1 luglio 2004, un resoconto del Quotidiano di Difesa ed Esteri
rilevava: “Il 30 giugno 2004 eil 1 luglio 2004, Paddy Ashdown, l’Alto
Rappresentante per la Bosnia-Erzegovina ha preso misure “punitive” nei
confronti della comunità serbo-bosniaca, come predetto in esclusiva da
GIS/Quotidiano di Difesa ed Esteri. La sua mossa costituisce il primo
stadio di un tentativo preventivo di rovesciare totalmente gli Accordi
di Dayton internazionalmente sottoscritti nel 1995, distruggendo lo
stato serbo-bosniaco, Republica Srpska e mettendo il potere nelle mani
della leadership bosniaco-musulmana, la quale, sin dai primi anni ’90,
ha operato congiuntamente al leader di al-Qaeda Osama bin Laden.”

Pochi giorni prima di quel resoconto, il 28 giugno 2004, il Quotidiano
di Difesa ed Esteri, in un verbale intitolato Ashdown pensava di
intensificare gli attacchi sui serbo-bosniaci osservava :
Fonti interne all’ ”Ufficio dell’Alta Delegazione” – la leadership
della Bosnia-Erzegovina imposta a livello internazionale – di Sarajevo,
ha riferito al GIS/Quotidiano di Difesa ed Esteri che si aspettavano
che l’ “Alto Rappresentante” Paddy Ashdown impiegasse la data storica
serba del 28 giugno 2004, che commemora la Battaglia del Kosovo del
1389, come giornata simbolica per imporre “un’ulteriore punizione” alla
comunità serbo-bosniaca.

Secondo quanto si dice, Ashdown fu estremamente infelice del fatto che
la delegazione NATO lo avesse tempo prima essenzialmente obbligato, nel
giugno 2004, a revocare la destituzione del funzionario serbo-bosniaco
responsabile delle indagini riguardanti i crimini di guerra, in ragione
del fatto che le investigazioni avevano già condotto gli ufficiali
civili del contro-terrorismo NATO a successi di grande importanza
nell’ambito dei tentativi tesi alla soppressione del terrorismo
islamico di matrice bosniaca. Ashdown aveva come da tradizione,
mantenuto rapporti di contiguità con la comunità musulmana, anche nel
periodo in cui fu leader del Partito Liberale Britannico, prima di
venire allontanato forzatamente da quell’incarico. Tuttavia, in un
secondo tempo, questi legami lo condussero a supportare molto da vicino
i musulmani radicali del partito bosniaco SDA del leader terrorista
Alija Izetbegovic, il quale fu, sino alla morte, fra i più importanti
sostenitori ed alleati di Osama bin Laden e di Ayman al-Zawahiri.

Come conseguenza, la riuscita della creazione di uno stato
serbo-bosniaco fatto sorgere in Bosnia-Herzegovina, risultato dagli
Accordi di Dayton, e l’emergere costante e coerente di connessioni tra
la leadership bosniaco-musulmana e l’organizzazione al-Qaeda di Osama
bin Laden sono fattori che mettono in rilievo il fallimento delle
politiche di Ashdown in Bosnia-Erzegovina. Il principale strumento
impiegato da Ashdown per costringere i serbo-bosniaci è stato la
Commissione su Srebrenica, strumentalizzata al fine di opprimere e
dominare tutti gli accertamenti internazionali riguardanti i
combattimenti del 1995 (e anche precedenti) verificatisi nella città di
Srebrenica e nei suoi dintorni.

Il 20 aprile 2004, Ashdown destituì sbrigativamente il funzionario
della Repubblica Srpska Dejan Miletic, il quale era stato incaricato di
investigare circa i crimini di guerra, e ordinò poi alla leadership
serbo-bosniaca di emettere una dichiarazione – totalmente imposta dal
Ministero di Alta rappresentanza di Ashdown – confermante
l’accettazione della versione islamista di Ashdown circa quel che ebbe
luogo durante il combattimento di Srebrenica, e tutto ciò nonostante il
fatto che le ripetute affermazioni di Ashdown sfidassero apertamente e
a più riprese le investigazioni forensi indipendenti che si occupavano
del caso. Effettivamente, come GIS ha osservato in passato, Ashdown ha
perfino rifiutato di parlare con gli scienziati forensi, i quali
avevano, in maniera del tutto autonoma, sviluppato e ampliato le
informazioni e le notizie di intelligence su ciò che realmente accadde
a Srebrenica. Un membro europeo occidentale dello staff dell’OHR ha
affermato: “Ashdown non permetterà che i dati di fatto interferiscano
con la sua versione della storia. L’intera questione riguarda lui, e
non la fondazione di uno stato stabile e multiconfessionale come
satbilito negli accordi di Dayton.”

E dopo aver forzato la leadership serbo-bosniaca (Repubblica Srpska) a
rendere una dichiarazione – in seguito alla revoca di Mr Miletic, che
non avrebbe convenuto con i resoconti arbitrari e non comprovati di
Ashdown sull’affare Srebrenica, sotto minaccia di destituzione
arbitraria da parte di Ashdown di entrambi il Presidente ed il Primo
Ministro della Repubblica Srpska – Ashdown acconsentì alle richieste
formulate dalla Forza di Stabilizzazione NATO (SFOR) affinché Miletic
fosse reintegrato al suo posto di lavoro, sebbene con un titolo
differente.

Anche l’aumento dei bollettini che registrano l’accresciuto verificarsi
di un’effettiva attività terroristica islamica all’interno dei confini
bosniaci ha incollerito Ashdown in maniera crescente. Tali rapporti, e
la loro fondatezza e legittimità, mostrano il disastro del suo mandato
del dipartimento GIS Difesa & Esteri di Sarajevo e Belgrado che
l’appoggio costante da parte di alcuni funzionari internazionali, teso
alla creazione di uno stato albanese indipendente nell’area serba del
Kosovo e Metohija dovrebbe incontrarsi con una rivendicazione per la
quale i tempi sarebbero maturi per esaminare e prendere in
considerazione l’attuazione di uno stato serbo-bosniaco sovrano e
separato, in quello che è ora lo stato componente la Repubblica Srpska
in Bosnia-Erzegovina. Un serbo ha affermato: “Abbiamo stipulato un
accordo a Dayton, eppure, nonostante ciò, le terre e i diritti dei
serbi sono sottoposti a costante erosione. Presto, se Ashdown,
Holbrooke, Clark e i loro amici islamisti albanesi e bosniaci avranno
ciò che vogliono, non rimarranno terre sotto il controllo serbo,
nonostante la Serbia fosse l’unico stato nella regione ad aver
tradizionalmente offerto ospitalità a tutte i gruppi etnici e
religioni.”

2004 Defense & Foreign Affairs Daily

Traduzione Enrico Vigna, Associazione SOS Yugoslavia