I CONFINI DELL'EUROPA DEL FUTURO


Libreria Feltrinelli di Roma, qualche giorno fa. Presentazione
dell'ultimo numero di Limes con il direttore, Lucio Caracciolo.
Caracciolo si dice deluso dall'Europa, che secondo lui non esiste più
se non come comunità economica. L'asse portante Berlino-Parigi si è
rotto, l'Italia conta poco o nulla e gli ultimi allargamenti hanno
prodotto disastri. Sono entrati nell'Unione 10 paesi completamente
plasmati dagli USA, revanscisti e reazionari da far accapponare la
pelle pure a un Caracciolo, che non è certo un estremista di sinistra.
E che cosa succederebbe se in Europa entrasse anche la Turchia?, si è
chiesto per finire Caracciolo.
Il pubblico è stupito e non coglie nemmeno il senso delle critiche
all'Europa. Interventi: l'Europa esiste; uno è stato in Cina dove la
ammirano tanto; un altro è stato negli USA dove la rispettano; e cosi
via.
Allora Caracciolo si inalbera e spiega che lui ai suoi studenti
universitari, ogni fine anno, assegna come compito quello di disegnare
quali dovrebbero essere i confini dell'Europa del futuro. E mai
nessuno ha disegnato la stessa cosa. Finchè un ragazzo, l'anno scorso,
non ha preso una penna rossa ed ha fatto un cerchio intorno a
Bruxelles e zone limitrofe.