From: jugoistrijan
Date: January 6, 2007 11:18:25 PM GMT+01:00
To: argomenti@..., segreteria.roma@..., cnj
(A riscontro dell'articolo "Ora facciamo una battaglia per i diritti
di Tarek Aziz", apparso oggi, 6 gennaio, su "Epolis")

Cara (si fa per dire) Rita Bernardini,

E così voi radicali ancora vi vantate di aver contribuito a creare
quel fazioso, politico "tribunale ad hoc", e di aver messo alla gogna
un presidente democraticamente eletto, Slobodan Milosevic: infangando
lui e tutto il popolo serbo, con le vostre campagne di stampa e di
lobbying, e condannandolo di fatto prima ancora che fosse giudicato
dal vostro "tribunale". Per poi ammazzarlo, mentre si difendeva dalle
vostre accuse. Si, ammazzarlo, perchè quale e' la differenza tra
uccidere fisicamente una persona ed accelerare la sua morte non
concedendogli le cure richieste ed indispensabili?

E come mai non avete raccolto firme o consigliato il vostro "amico
americano", nella persona di Bill Clinton, a firmare per il vero
Tribunale Penale Internazionale, dove dovrebbero essere giudicati
anche i crimini commessi dai soldati statunitensi? Viene da chiedersi
se le firme raccolte contro la pena di morte non siano servite per
includerle nella petizione per questo tribunale politico al servizio
degli USA!

Con le vostre ingannevoli campagne non fate altro che mettervi sul
carro dei vincitori, sempre. Guai contestarvi, con argomenti alla
mano: come minimo si viene cacciati a spintoni dalla vostra sede, e
insultati con un esplicito: "Ma vattene a casa tua! Vattene in
Serbia!". Come è successo al sottoscritto e ad un'altra persona
quando nella vostra sede invitaste la Carla Del Ponte. Quante accuse
contro di voi sono "cadute nel nulla"?! Percio' non vi credo nemmeno
adesso, quando dite: "Ora facciamo una battaglia per i diritti di
Tarek Aziz"! Voi che siete stati "in tempi non sospetti" in prima
fila contro l'Iraq, diffamandone il governo, spianando così la strada
alla guerra, alla disgregazione su base etnica ed alla colonizzazione
occidentale per lo sporco petrolio. Quello che avevate già fatto con
la mia Jugoslavia.

Senza stima,
Ivan P. Istrijan
(Il mio "cognome" definisce il luogo di provenienza)