Il Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia si unisce al cordoglio degli amici della Palestina, degli antimperialisti, dei famigliari e dei compagni più vicini a Stefano Chiarini, in occasione di questo lutto che rappresenta un durussimo colpo per il giornalismo onesto e per l'informazione indipendente. 
Noi, jugoslavi ed amici della Jugoslavia, abbiamo sperimentato amaramente, sulla nostra pelle, le conseguenze di un sistema giornalistico drogato ed asservito. Per questo avvertiamo con particolare dolore la gravità della mancanza di un giornalista vero, indipendente, non "embedded", quale è stato Chiarini.
Ciao Stefano, noi andiamo avanti. Fino alla vittoria. 


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Annunciamo con sgomento che attorno alle 18 di ieri è improvvisamente morto nella sua casa romana Stefano Chiarini, giornalista del quotidiano Il Manifesto, portato via da un infarto. Con lui la Palestina ha perso un amico sincero, uno che non ha mai intrapreso la strada del compromesso e che ha saputo sempre e senza esitazioni  individuare la differenza tra oppresso ed oppressore, documentandola e promuovendone la conoscenza con le sue puntuali corrispondenze dal campo, con i viaggi in Libano  del comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, con il contributo attivo, e  preziosissimo, a tutte le campagne di solidarietà con il popolo palestinese.
Le nostre iniziative, conferenze, convegni o manifestazioni che fossero, hanno spesso potuto avvalersi del privilegio del suo contributo di pensiero, ma  Stefano non si è mai risparmiato nemmeno nel lavoro più modesto,  si è speso anche nelle scuole, ha contribuito a diffondere la conoscenza della causa palestinese tra i ragazzi più giovani, spiegando i motivi del suo schierarsi a favore dei palestinesi con la sua innata pacatezza ma con una tale fermezza che finiva per impressionare e suscitare interesse anche in chi fosse a digiuno della questione, o, peggio, suggestionato dai pregiudizi diffusi dall’informazione dominante; quella stessa disinformazione contro cui Stefano ogni giorno si è battuto nei suoi articoli e nei suoi reportage, essendo ancora un giornalista per cui contano i fatti prima che le opinioni.
Noi perdiamo un compagno che sapeva coniugare tenacia  e coerenza, che nei momenti d’isolamento politico della scomoda causa palestinese non si è mai tirato indietro. Una perdita così grave non è  sostituibile, ma proveremo, Stefano,  a portare nelle nostre iniziative il tuo senso critico, la tua convinzione, la tua umanità di giornalista e comunista. 

 

Comitato “Con la Palestina nel cuore”

 

I funerali del compagno Stefano Chiarini si terranno
lunedì 5 febbraio alle ore 12.00 
nella Chiesa di Nostra Signora di Coronato
in via dei Colli Portuensi a Roma (zona Monteverde)


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Apc-GIORNALISTI/ E' MORTO STEFANO CHIARINI, 'IL MANIFESTO' IN LUTTO

L'esperto di Medio Oriente ed Iraq stroncato da infarto a 55 anni

Roma, 3 feb. (Apcom) - E' morto a Roma, stroncato improvvisamente da infarto a 55 anni, Stefano Chiarini: l'esperto di Medio Oriente ed Iraq del quotidiano 'Il Manifesto'. Chiarini, nato nel settembre del 1951, lascia la moglie Elena e due figlie.

Storici i suoi servizi da Baghdad, dove si trovò unico giornalista con Peter Arnett quando iniziarono i primi bombardamenti americani, nella prima guerra del Golfo. Ed ancora a Baghdad Chiarini, dopo molti viaggi in Medio Oriente ed Iraq, ritornò, inviato dal Manifesto, per seguire la cronaca del sequestro della sua collega e grande amica Giuliana Sgrena.

Fcs

031904 feb 07

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Messaggi su Stefano Chiarini


Stefano: un amico e un compagno sornione e testardo della causa palestinese

Il telefonino che squilla in continuazione, i compagni da tutte le città che ti chiedono se è vero, come è accaduto, quando. Non è stato facile oggi pomeriggio apprendere per vie traverse, chiedere conferme dolorose e spiegare che Stefano è morto. Ci eravamo sentiti giovedi sera per scambiarci opinioni e idee sulla situazione in Palestina e sulle cose da mettere in cantiere nelle prossime settimane. Stefano, sornione come sempre, annunciava di stare qualche giorno a casa perchè gli faceva male una gamba. Oggi dovevamo risentirci per dividerci le cose da fare, le persone da sentire, le proposte da verificare...ma Stefano non potrà condividere questa lista di piccole-grandi idee sulle quali da anni abbiamo tentato in ogni modo di tenere il popolo palestinese e i suoi diritti al centro dell'agenda politica.
Abbiamo condiviso alcuni anni di iniziative straordinarie, di arrabbiature e di battaglie dando vita ad una esperienza anomala e unica come il Forum Palestina. Abbiamo condiviso le strade di Beirut fino a sollevarlo di peso in mezzo alla strada nominandolo scherzosamente "Lo Sceicco" e portandocelo in giro.
Mi e ci mancherà immensamente quella sua laboriosità e testardaggine con cui si misurava con gli obiettivi, quel suo non dirti mai di no sorridente che ti persuadeva poi a fare in buona parte come diceva lui.
Ci mancherà terribilmente Stefano,. Mancherà al popolo palestinese e a tutti coloro che testardamente come Stefano hanno voluto tenere aperta la "seccatura palestinese".
Ciao Sceicco, che la terra ti sia lieve

Sergio Cararo (Forum Palestina)


CI MANCHERAI, STEFANO

Attorno alle 18 di oggi è improvvisamente morto nella sua casa romana Stefano Chiarini, giornalista del quotidiano Il Manifesto. Se lo è portato via un infarto, non c'è stato niente da fare. Il Medio oriente era da sempre la sua passione, ed è stato l'unico giornalista italiano ad essere presente a Baghdad durante la prima Guerra del golfo, nel 1991 ed a tornarci anche in questi ultimi anni, sfidando la guerra e quegli squadroni della morte che hanno fatto pagare con la vita molti giornalisti troppo curiosi.
Aveva da subito aderito al Forum Palestina, convinto della necessità di schierarsi apertamente e senza ambiguità dalla parte del popolo palestinese, informando sulla situazione in Medio Oriente dalle pagine del Manifesto e poi anche de la Rinascita, e dai microfoni di Radio Città Aperta e di altre emittenti libere.
Ricordiamo con emozione la sua determinazione e il suo coraggio nel sostenere la causa palestinese e quella più in generale delle popolazioni arabe. Ricordiamo la sua accuratezza nel descrivere l'attualità mediorientale, sempre accompagnata da una riflessione e da una analisi preziosissime e originali in un panorama informativo dominato dal pregiudizio antislamico e filoisraeliano.
Ricordiamo la sua disponibilità a partecipare a mille iniziative su e giù per l'Italia, il suo attivismo come promotore e animatore dell'annuale delegazione nei campi profughi palestinesi in Libano. Ka campagna "Per non dimenticare Sabra e Chatila" è diventato negli ultimi anni uno strumento importantissimo contro la rimozione delle responsabilità israeliane nel massacro della inerme popolazione palestinese nei campi di Sabra e Chatila. Stefano ci ha raccontato cos'è Hezbollah senza pregiudizi e con lungimiranza, da giornalista e da compagno, quando per tutti questa parola significava solo "Partito di Dio".
Di Stefano vogliamo anche ricordare l'amicizia e la sensibilità di tutti i popoli oppressi e sfruttati: ricordiamo il suo lavoro di approfondimento sulla lotta del popolo irlandese, tra le altre cose.
Ci mancherai Stefano, ci mancheranno i tuoi articoli, ci mancherà la tua voce tranquillizzante, il tuo lavoro di inestimabile valore.

Un abbraccio da tutta la redazione di Radio Città Aperta


Sono sconvolto nell'apprendere la notizia della scomparsa di Stefano Chiarini ,avvenuta pochi ore fa nella sua abitazione a roma.
sono sconvolto inanzi tutto perche lo conosco ,come tanti altri ,da molti anni ,e per la sua statura ,onesta' personale ed intellettuale e la sua dedizione al suo lavoro.
ma anche e' uno dei piu' accaniti amici "quasi integralista" della palestina e della sua causa.
amcio e compagno di avvenura negli ultimi anni delle avventure per le strade di sabra ,Shatila ,Ein el helwi,Rashidie ,per non dire l'anoma e l'ideatore del comitato per non dimenticare sabra e shatila .
addio caro Stefano e la promessa e' sempre la stessa ,continuare ad amare la palestina,cio' la giustizia,e dare ,fare tutto il possibile perche trionfi.

Omar Suleiman (Napoli)


Stefano Chiarini era uno dei rarissimi giornalisti onesti che circolano in Italia dove, come si sa, la quasi totalità è fatta da mercenari "intellettuali" sempre disposti a qualunque menzogna, a qualunque denigrazione, a qualunque montatura...
La notizia della sua morte ci lascia senza parole. E' , per tutti, una grande perdita.

Le compagne e i compagni del Laboratorio Marxista (Viareggio)



La Rete degli Artisti contro le Guerre partecipa al lutto per la morte del compagno Stefano Chiarini che tanto ha contribuito alla causa del popolo palestinese. La sua opera verrà portata avanti da ognuno di noi e da tutti quanti abbiano a cuore le sorti non soltanto del popolo palestinese ma di titti i popoli che lottano per la loro libertà.

Edvino Ugolini
Rete Artisti contro le guerre



Questa notizia mi sconvolge, sicuramente si tratta di una perdita enorme,
Fabio Marcelli


Caro Stefano,

sono tempi molto duri per noi palestinesi. Non avremmo mai immaginato o sognato di assistere a quello che sta accadendo oggi fra di noi a Gaza, dove un palestinese spara ed uccide un'altro palestinese. Una guerra civile vera e propria, che è anche la conseguenza del fallimento della politica internazionale.
Ci siamo conosciuti agli inizi degli anni 80, da subito è nata un'amicizia ed un'intesa eccezionale che si è rafforzata col passaggio degli anni. In tutti i momenti più duri e difficili della nostra storia, sei sempre stato presente e molto attivo. Sei stato, a volte anche critico nei confronti della dirigenza palestinese, ma l' apprezzamento e la gratitudine di tutti noi e in primo luogo del grande Arafat sono stati enormi e manifestati in occasione degli incontri che avete avuto.
Stefano, grazie anche a te è nato e si è evoluto il movimento di solidarietà italiano con la lotta del nostro popolo anche attraverso la costituzione delle associazioni "Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese" e "Per non dimenticare Sabra e Shatila".
La questione palestinese e i problemi del mondo arabo sono stati da sempre il fulcro della tua intensa attività, il maggior interesse e argomento delle tue opere. Con te abbiamo avuto uno dei massimi esperti del Medioriente in assoluto, e sul serio. Scritti sulla Palestina, sul Libano, sull'Iraq, sulla Siria, sull'Algeria, sull'Iran, su Israele ... attraverso il tuo giornale "Il Manifesto" e su tanti sia italiani che stranieri.
Ti piangeranno e ti ricorderanno per sempre, particolarmente, i familiari delle vittime innocenti dei campi profughi di Beirut, Sabra e Shatila, che tutti gli anni e per l'occasione ti aspettavano insieme a decine e decine di italiani per commemorare l'anniversario del massacro compiuto, nel settembre del 1982, dall'esercito israeliano guidato da Ariel Sharon.
In questo momento, difficile e drammatico, subiamo la tua mancanza e la tua scomparsa, grave per la tua famiglia e per noi che ci consideriamo parte di essa.
Al nostro popolo da oggi mancherà un profondo e sensibile conoscitore della sua tragica storia e l'opera di un uomo, un giornalista, impegnato per la libertà e la pace in medioriente e nel mondo. Grazie caro fratello e compagno per quanto hai fatto per noi.
Ciao Stefano.
Dr. Yousef Salman
Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia


Il giornalismo italiano perde oggi una grande voce libera, acuta e cosciente

Ne sentiranno la mancanza in molti soprattutto i popoli oppressi del Medio Oriente

Con grande rammarico e tristezza vi comunichiamo la notizia, di poche ore fa, dello spegnimento del giornalista de il manifesto il compagno Stefano Chairini a causa di un malore al cuore.

Gli arabi ed i palestinesi dell’Unione Democratica Arabo Palestinesi in Italia presentando il loro sincero e sentito cordoglio si stringono fortemente ai famigliari e parenti di Stefano nel loro dolore.

Appena sapremo, quando ci saranno i funerali, ve lo comunicheremo subito.

Ai funerali, preghiamo i nostri amici arabi di esserci tutti dando un segnale di riconoscimento alla bravura, sensibilità, solidarietà ed umanità di questo compagno che porteremo nei nostri cuori.
L'Unione Democratica Arabo-Palestinese


Oggi ho perso un solido compagno, un amico gentile, un grande giornalista.
Caro Stefano continueremo a batterci e cercare, con curiosità e coraggio, dalla parte del torto.

Un abbraccio intenso a tutta la redazione del Manifesto ed alla sua adorata famiglia.

Ciao Stefano, mi manchi già tantissimo.

Iacopo Venier (Responsabile Esteri Partito dei Comunisti Italiani)


Non ho parole adeguate per comunicarvi la notizia della morte di Stefano Chiarini.
E' talmente assurda e drammatica da lasciare tutti noi che l'abbiamo conosciuto, apprezzato ed amato, ammutoliti ed increduli.
Stefano era, e resta, la voce che abbiamo ascoltato e letto, e direi, tante volte inseguito, perchè capace di darci la conoscenza e la coscienza dei fatti.
Sappiamo che altri non gradivano i suoi interventi perchè non offrivano alibi ed anfratti bui dove nascondersi.
Le sue parole non si mimetizzavano dietro ipocriti sotterfugi.
Per noi erano la molla che ci faceva agire.
Noi lo amavamo per la sua semplicità di essere grande, per quel suo mostrarsi sempre aperto a tutto ed a tutti, per quel suo assicurarti un briciolo di attenzione anche quando era distratto e inseguiva altri pensieri.
Per noi era come il fuoco per la falena: ci attraeva e ci coivolgeva, ravvivando quel poco di umanità ch'era nascosto nel fondo della nostra coscienza.
Da lui abbiamo tratto il senso della nostra partecipazione ad una lotta che ci ha posto dalla parte di chi ha subito un torto epocale, che però nessuno vuole di fatto contrastare.

Stefano, immenso è il vuoto e la sofferenza che la tua morte ha prodotto in noi.

Mariano


Non ci posso credere... Ma il destino si accanisce sui migliori ? Stefano carissimo, preziosissimo, ammirevole... E' troppo grande il dispiacere.

Nella Ginatempo

cari compagni, che dire? Sono letteralmente annichilito dalla notizia!
Angelo Baracca


Noi compagne e compagni del Centro Sociale Vittoria di Milano abbiamo appena appreso la dolorosa notizia della scomparsa di Stefano.
Vogliamo ricordarlo per le numerose iniziative di controinformazione che abbiamo organizzato con lui. Abbiamo apprezzato la sua intelligenza , la sua lucidità e la sua capacità di affrontare la questione mediorientale da un punto di vista totalmente differente da quello dell'informazione ufficiale, dando spazio e voce a chi vede
quotidianamente negati i propri diritti e a chi normalmente spazio e voce non ha nei media allineati.
Ma vogliamo ora soprattutto ricordarlo per la sua sensibilità nel raccontare e comunicare il dolore e l'ansia di ribellione dei popoli palestinese, iracheno e libanese.
Questi popoli hanno perso un grande fratello e la causa della libertà ha perso un grande sostenitore.
Esprimiamo tutto il nostro dolore per la perdita di un compagno come Stefano, dal punto di vista umano oltre che politico.
Un abbraccio forte a tutti i suoi compagni e alla sua famiglia.

Ciao Stefano

I compagni e le compagne del Centro Sociale Vittoria di Milano


Apprendiamo in questo momento la notizia della morte di Stefano Chiarini:
è una grave perdita per tutti coloro che l'hanno conosciuto, per il movimento di sostegno alla resistenza del popolo palestinese.
Lo ringraziamo per il suo contributo, insostituibile; ricordiamo la sua presenza qui a Lucca alle nostre iniziative, la sua disponibilità, semplicità, umanità.
Che la terra ti sia lieve...

Associazione Ghassan Kanafani - Lucca


Molto molto addolorata. La sua purezza, la sua serietà lo sentivo come un fratello. Teneteci informati

flavia donati


una vera tragedia.

io che per anni raccolgo materiale sulla Palestina, potete capire come mi sento: triste, notificate mie condoglianze alla famiglia per favore.

muore un amico della Palestina, ragione di più continuare il nostro impegno per ricordarlo in eterno.

alex schiavi


con immenso dolore apprendiamo della tua scomparsa, carissimo stefano.
ci mancherai, ci mancheranno le tue parole, la tua voce, il tuo sorriso.
ora riemerge con forza il ricordo di quelle giornate trascorse insieme in libano nel 2002 per le strade sterrate dei campi profughi palestinesi e sentiamo ancor oggi dentro di noi la passione e la tenacia del tuo essere a fianco del popolo palestinese.
ti abbracciamo, arrivedereci caro e sorridente compagno!!
valentina e sandro (network per i diritti globali .barletta.)


sono dispiaciuto di questa grande perdita' condoglianza al forum e la
famiglia di Chiarini
Hamidi Behrooz iraniano da Palermo


traducco e diffondo alla mia lista (delle traduzioni del manifesto in francese), Stefano à quello che ho di più tradotto gli articoli ; non riesco a immaginare la lotta con la sua assenza...
Si vous avez quoi que ce soit à traduire pour diffuser, envoyez, ici (marseille) nous allons faire quelque chose avec jean el cheikh pour annoncer sa mort.
con affetto e tristezza
marie-ange 


Stefano è morto. Per chi ha la Palestina nel cuore è morto un pezzetto di sé.
Stefano era un giornalista vero, come ce ne sono pochi, molto pochi in Italia.
I suoi meriti sono stati non solo l’onestà nel fare il lavoro di informazione, ma anche di amare la verità e la giustizia schierandosi apertamente contro quella che è l’ingiustizia profonda: la Palestina, se si continua a parlare dei crimini israeliani di Sabra e Chatila lo si deve a lui.
La prima cosa che facevo dopo aver acquistato il giornale su cui scriveva regolarmente, era di guardare il suo articolo che mi faceva vivere e conoscere l’Irlanda, la Palestina, l’Iraq, il Libano; leggevo e sapevo, ero certo di sapere.

Dal Manifesto del 2 settembre del 2000:


E i palestinesi? Il mondo pensa veramente che si possa arrivare alla pace ignorando la loro esistenza? Il mondo pensa veramente che si possa continuare a negare loro una casa, un lavoro e, nel caso di Chatila, anche una degna sepoltura? Noi del manifesto non lo pensiamo. E abbiamo deciso di batterci perché il ricordo di quei morti non vada perduto. Che venga data loro una degna sepoltura. E siamo stati sommersi di lettere di sostegno. Una risposta che è anche una speranza di giustizia. Se ognuno portasse a Chatila un fiore nessuno potrebbe più ignorare quella fossa. Per quanto ci riguarda il sedici settembre noi saremo li con il "nostro fiore dall'odore del sangue ma anche del gelsomino".


Ci sono morti che pesano come piume, altre che pesano come montagne: per noi, che amiamo la Palestina, la giustizia e la verità, che siamo contro l’imperialismo americano e contro il sionismo oggi ci troviamo a subire questa immensa perdita.

Sarà più difficile ma dovremo saper andare avanti anche senza Stefano.

Il suo ricordo lo porteremo nel cuore e nelle piazze per farlo vivere ancora.

Un abbraccio forte ai suoi familiari


Francesco Giordano


Orribile, siamo tutti più poveri e la politica e il giornalismo italiano
più che mai.
Paola Ferroni per ALJ - onlus


Non mi sono fatto più vivo perchè ho avuto qualche casino personale di troppo, e pure noie di salute ... MA ora, davanti a questa notizia arrivatami or ora, non posso tacere.
Con Stefano se ne va un altro dei pochi della mia generazione che NON avevano ancora abbassato la guardia !!!
Uno dei pochi che, sia pur dalle pagine del "quotidiano comunista choc per i compagni chic", ha sempre saputo coerentemente esprimere una propria dignitosa linearità antimperialista, in spregio ad un isolamento via via più scandalosamente marcato.
E' profondamente vero, come dite voi, che di Stefano noi tutti sentiremo la mancanza, ben al di là degli inevitabili quanto parziali disaccordi che, nel corso di circa un quarantennio, possono essersi sporadicamente palesati da parte di alcuni di noi, nei confronti di qualche sua presa di posizione: ci rimarrà di lui il ricordo del suo lungo impegno, espresso sia sul fronte di una libera e mai accomodante CONTRO/informazione, che sul piano di uno sforzo analitico sempre comunque indirizzato ad una critica radicalmente partigiana, dell'oppressione genocidaria di un imperialismo ben lontano dall'essersi fatto negrianamente "ecumenico e consociativo" !!!
Un triste abbraccione a tutt*
Marco Melotti


Ho saputo adesso di Stefano, sono sorpreso e sconvolto, non bastano le
parole per definire il vuoto che lascia. Ciao Stefano.

Raffaele Della Corte
Laboratorio di Resistenza alla Guerra


Con Stefano Chiarini la Palestina ha perso un amico sincero, uno che non ha mai intrapreso la strada del compromesso e che ha saputo sempre e senza esitazioni individuare la differenza tra oppresso ed oppressore, documentandola e promuovendone la conoscenza con le sue puntuali corrispondenze dal campo, con i viaggi in Libano del comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, con il contributo attivo, e preziosissimo, a tutte le campagne di solidarietà con il popolo palestinese.
Le nostre iniziative, conferenze, convegni o manifestazioni che fossero, hanno spesso potuto avvalersi del privilegio del suo contributo di pensiero, ma Stefano non si è mai risparmiato nemmeno nel lavoro più modesto, si è speso anche nelle scuole, ha contribuito a diffondere la conoscenza della causa palestinese tra i ragazzi più giovani, spiegando i motivi del suo schierarsi a favore dei palestinesi con la sua innata pacatezza ma con una tale fermezza che finiva per impressionare e suscitare interesse anche in chi fosse a digiuno della questione, o, peggio, suggestionato dai pregiudizi diffusi dalla disinformazione dominante; quella stessa disinformazione contro cui Stefano ogni giorno si è battuto nei suoi articoli e nei suoi reportage, essendo ancora un giornalista per cui contano i fatti prima che le opinioni.
Noi perdiamo un compagno che sapeva coniugare tenacia e coerenza, che nei momenti d’isolamento politico della scomoda causa palestinese non si è mai tirato indietro. Una perdita così grave non è sostituibile, ma proveremo, Stefano, a portare nelle nostre iniziative future il tuo senso critico, la tua convinzione, la tua umanità di giornalista e comunista.

Comitato “Con la Palestina nel cuore”



E’ molto doloroso ammettere che un maledetto infarto ci ha strappato Stefano dalle mani, lo ha portato via. Stefano Chiarini, giornalista del Manifesto, che si occupava della Palestina, del Libano e dell’Iraq, una fonte di informazione immensa; si direbbe che conoscesse tutti e tutto sul Medio Oriente.
Stefano è stato l’ideatore del comitato italiano “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, che da anni organizza il viaggio di un gruppo di amici e compagni solidale con la questione dei profughi palestinesi, per visitare i loro campi in Libano, e sentire i protagonisti dirittamente, toccare la realtà che si vive all’interno di un campo profughi a Beirut, o a Sidone.
Sono anni che conosciamo Stefano, anni di lavoro e di preparazione, di iniziative non solo in Italia; in questi ultimi quattro anni abbiamo viaggiato tante volte, Stefano era sempre ottimista, anche nei momenti in cui l’ottimismo andava a farsi benedire.
Lo scorso settembre, esattamente un mese dopo il “ce

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