Da: "anpibarona" <anpibarona @...>
Data: 07 gennaio 2009 14:57:35 GMT+01:00
A: <Undisclosed-Recipient:;>
Oggetto: Non possiamo dimenticare...

A.N.P.I.  A S S O C I A Z I O N E  N A Z I O N A L E  P A R T I G I A N I  D ’ I T A L I A  
COMITATO NAZIONALE
 
Un “Ordine del Tricolore” che disordina la storia e le radici della Repubblica
Col disegno di legge n. 1360 la maggioranza parlamentare pretende di equiparare partigiani, militari e deportati ai repubblichini di Salò con un istituendo Ordine del Tricolore. La relazione che accompagna il disegno di legge sostiene infatti “la pari dignità di una partecipazione al conflitto di molti combattenti, giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente”. Analoga operazione fu già tentata dalla destra nelle precedenti legislature, ma venne respinta: ora tenta un gravissimo colpo di forza. L’ANPI e tutte le forze politiche, sociali, culturali che si richiamano all’antifascismo e ai valori della Resistenza sanciti nella Costituzione della Repubblica non possono che opporsi al disegno di legge attualmente in discussione nella Commissione Difesa della Camera. Intendiamo denunciare questo ennesimo tentativo di sovvertire la nostra storia e le radici stesse della nostra Repubblica in una conferenza pubblica che si terrà a Roma  martedì 13 gennaio, alle ore 16, alla Camera dei Deputati - Sala del Cenacolo (Vicolo Valdina, 3/a). Interverranno: Giuliano Vassalli, Claudio Pavone, Marina Sereni, Raimondo Ricci e Armando Cossutta.

Cade la neve..  sulla nostre lapidi.. sulle teste canute dei nostri Partigiani... un fiocco di neve scende sul cuore di tutti noi... non possiamo dimenticare, non possiamo far coprire per sempre la nostra idea di Libertà, Antifascismo, Resistenza...   vi trascriviamo un breve stralcio del discorso di Don Gianfranco Bottoni al campo della Gloria di Milano nel novembre 2007.  

Ivano Tajetti.  ANPI Barona. Milano.  http://anpibarona.blogspot.com/  

...."La casa è di tutti se nessuno se ne appropria, come invece aveva fatto il fascismo e ancora potrebbe fare sotto mutate spoglie. Ma, in una società pluralista, la casa non sarebbe più di tutti neppure qualora, per tentare di risolvere problemi ancora aperti dell’unità nazionale o per guarire ferite non sanate nel nostro paese, si cadesse nella tentazione di sostituire alla “pietas” civile, che deve distinguere tra morti e morti, quella specifica di una fede particolare. Di nessuna fede. Lo dico pensando alla stessa mia fede di cristiano. Certamente in nome di questa posso essere spinto a considerare i morti tutti uguali davanti a Dio e a metterli, nella mia coscienza interiore e personale, gli uni accanto agli altri. Ma questo non mi sottrae dal senso della cittadinanza che condivido con più e diverse sensibilità nella “comune” città terrena, nella quale e per la quale non metterò mai sullo stesso piano né troverei accettabile l’idea di seppellire o di onorare gli uni accanto agli altri i caduti sugli opposti fronti della guerra di liberazione nazionale. Che gli uni e non gli altri siano sepolti e onorati in questo Campo della Gloria non è conseguenza delle ragioni di forza di cui disponevano i vincitori sui vinti. È invece la civica “pietas” ad esigerlo, perché la città libera e democratica ha tra i suoi padri soltanto coloro che hanno scelto di combattere per liberarla e restituirla alla sovranità popolare. Né qui né in altro luogo della nostra città, medaglia d’oro della Resistenza, il pur apprezzabile desiderio di promuovere la riconciliazione nazionale dovrà portarci a mettere tutti i morti sullo stesso piano, cadendo in una sorta di “relativismo della memoria”."...




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(NB. la foto che accompagnava il testo seguente ci è pervenuta non visibile)
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Da:  comitato antifascista Parma

Oggetto:  Due proposte di legge per legittimare i fascisti

Data:  08 dicembre 2008 16:20:30 GMT+01:00

A:  jugocoord


Parlamento: due proposte di legge per legittimare i fascisti


di Alessandro Perrone 

FOTO: Dietro Gianfranco Fini l'onorevole Menia in saluto romano

Il Parlamento sta affrontando due proposte di legge in cui s'intende legittimare i fascisti e collaborazionisti che tra il '43/'45 militarono al fianco dell'occupante nazista. Ciò non è una novità, purtroppo, ma visto il clima, occorre vigilare e per quanto possibile, impedire ogni colpo di spugna che mira alla riabilitazione dei fascisti vecchi e nuovi. 
 
Il Parlamento, infatti, in sede referente, ha iniziato l’esame delle proposte di legge recanti Istituzione dell’Ordine del Tricolore (C1360Barani - rel. Cirielli, PdL) ed il riconoscimento della qualifica di ex combattente agli appartenenti alla Guardia Civica di Trieste (C682Menia - rel. Holzmann, PdL). 
 
Per la cronaca, fra il serio e il faceto:
L'On. Barani (Nuovo PSI-PdL) riguardo la giornata del ricordo in premessa ad un suo intervento in Parlamento ha esordito così: "Signor Presidente, come sindaco di Villafranca in Lunigiana, ho avuto la fortuna e l'occasione - uno dei casi più unici che rari (n.d.a.: giuro ho solo copia-incollato la dichiarazione) - di erigere un monumento alla Giornata del Ricordo, rappresentato da una pietra carsica di una foiba"...... Perbacco che statista!   
Mentre l'On. Menia,  il "capellone" dietro Fini nella foto sopra, tipetto educato pare,  è immortalato mentre sta "salutando" la gente...... Detto tutto! 
  
Per quanto riguarda l'Ordine del Tricolore, l'onorificenza è proposta a coloro che hanno prestato servizio militare, per almeno sei mesi, in zona di operazioni, anche a più riprese, nelle Forze armate italiane durante la guerra 1940-1945 e invalidi, o nelle formazioni armate partigiane o gappiste, regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo volontari della libertà, ai combattenti della guerra 1940-1945, ai mutilati e invalidi della guerra 1940-1945 titolari di pensione di guerra e agli ex prigionieri o internati nei campi di concentramento o di prigionia,  nonché ai combattenti nelle formazioni dell'esercito nazionale repubblicano durante il biennio 1943-1945. 
A cui per  l’articolo 6 dovrebbe essere assegnato un vitalizio annuo, non reversibile,di euro 200 da corrispondere in un’unica soluzione entro il 31 luglio di ogni anno. 

Per quanto riguarda invece, il riconoscimento di ex combattenti agli appartenenti alla Guardia Civica di Trieste, che la storica triestina Claudia Cernigoi ha definito: "Un corpo collaborazionista triestino, che giurava fedeltà a Hitler con una formula bilingue, tedesca e italiana, e da anni alcuni dei suoi ex aderenti continuano a chiedere di essere riconosciuti come combattenti dell’esercito italiano, nonostante siano stati agli ordini del Reich nazista", la proposta è composta da tre articoli, recanti disposizioni in favore di coloro che furono arruolati nella Guardia Civica di Trieste. 
In particolare, l’articolo 1 della proposta di legge è volto a consentire in loro favore il riconoscimento della qualifica di “ex combattente”. 
Inoltre, nei confronti dei citati arruolati che abbiano riportato ferite e lesioni o contratto infermità o menomazioni psico fisiche o siano stati deportati in campi di concentramento jugoslavi o siano stati collocati in congedo illimitato per infermità conseguente ad eventuale licenza per convalescenza, l’articolo 2 della proposta di legge riconosce il diritto alla fruizione di pensioni o indennità di guerra, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla vigente normativa. 

Ai fini del riconoscimento dei citati benefici l’articolo 3 attribuisce validità alle attestazioni rilasciate dal Comando del Corpo o dall'Associazione della Guardia Civica di Trieste  (che furbata!),

Un tanto, nella speranza che questo allarme sia recepito da tutt* e divulgato il più possibile. 
  
(Alessandro Perrone)