LA CIA UTILIZZA L'USAID COME FACCIATA

1) La CIA utilizza l'USAID come facciata (Eva Golinger)
2) Obama con la NED e i congressisti mafiosi (Jean- Guy Allard)
3) Come gli Stati Uniti finanziano gli organi di stampa mondiali per acquisire influenza mediatica (Jeremy Bigwood)


Sull'USAID come agenzia di copertura "umanitaria" per l'assoggettamento coloniale si veda anche:

La nostra pagina sulle strategie eversive del neocolonialismo (ONG e affini):

USAID, Camp Darby, e il PD (19 novembre 2009)
 
Devastating "Free Market" Reforms Imposed on Serbia - by Gregory Elich, Global Research, October 28, 2009

Goicochea e Clinton pianificano la “Rivoluzione Twitter” in Venezuela - di Eva Golinger, 18/10/09

Eva Golinger: "Il y a urgence à contrecarrer l'USAID" - Interview par Jean Guy Allard

BOLIVIA: U.S. Attempt to Balkanize South America / La tentata balcanizzazione del Sud America

USAID en Bolivia y Venezuela: la subversión silenciosa - Eva Golinger

L’USAID et les réseaux terroristes de Bush - Por Edgar González Ruiz | Voltaire, édition internationale | 17 août 2004


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Articolo originale:
La CIA utiliza la USAID como fachada, confirma alto funcionario de la agencia estadounidense
by Eva Golinger

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di Eva Golinger

Un alto funzionario dell’Agenzia Internazionale di Sviluppo degli Stati Uniti (United States Agency for International Development-USAID) questo lunedì ha confermato che la CIA usa il nome dell’USAID per dare fondi e appalti a terzi che promuovono le loro operazioni. Secondo il funzionario, un veterano dell’agenzia che 
detiene la carica di responsabile regionale, la CIA sta dando appalti sotto il nome dell’USAID senza che questa ne sia coinvolta. Tre mesi fa, sono stati scoperti due agenti della CIA che affermavano di esseredipendenti dell’USAID in un paese africano in cui l'agenzia dello sviluppo sostiene investimenti miliardari. Gli agenti sono stati rimossi dal paese.

Giorni fa, secondo un reportage del 
New York Times, un funzionario del Development Alternatives, Inc (DAI), un’azienda contrattista dell’USAID, il Dipartimento di Stato ed il Pentagono, è stato arrestato a Cuba, mentre distribuiva materiale di comunicazioni a settori della controrivoluzione.

La relazione tra l’USAID, un’agenzia del Dipartimento di Stato e la CIA non è nuova. Nel 1974, il Congresso statunitense aveva chiuso una divisione dell’USAID che era stata usata dalla CIA per allenare, finanziare, armare più di un milione di poliziotti in America Latina, Asia e Medio Oriente. L’Ufficio della Sicurezza Pubblica (Office of Public Safety “OPS”) 
è stato istituito nel 1957 dal Presidente Eisenhower con la missione di allenare e formare forze di polizia in altri paesi. Documenti declassificati della CIA confermano che i fondi della OPS sono stati inclusi nei milioni dati annualmente all’USAID, ma le sue operazioni sono state coordinate dall’agenzia clandestina.

Durante la guerra in Vietnam, l’USAID è stata responsabile della distribuzione di “materiale di sostegno” insieme alla CIA nell’operazione Fenice, che è stata responsabile dell’assassinio di milioni di vietnamiti. Ad Haiti, l' USAID è stata accusata di 
finanziare organizzazioni coinvolte nel colpo di Stato contro il Presidente Jean Bertrand Aristide nel 2004. Da giugno 2002, l’USAID mantiene un Ufficio per le Iniziative verso una Transizione (OTI) nel Venezuela, attraverso la quale ha canalizzato milioni di dollari all’opposizione contro il Presidente Hugo Chavez. Più di due mila pagine parzialmente declassificate dell’USAI sulle sue attività in Venezuela dimostrano un modello di finanziamento e supporto strategico volto esclusivamente settori dell'opposizione, con programmi che cercano di “rafforzare” i suoi partiti politici, disegnare le loro campagne politiche e aiutarli a consolidare un movimento contro il governo venezuelano.

In Bolivia, l’USAID è stata espulsa quest’anno dagli abitanti di due comuni,
Chapare e El Alto, con l’accusa di interventismo. A settembre, il presidente Evo Morales, ha annunciato la cessazione di un accordo formale con l’USAID a causa di fondi miliardari deviati verso gruppi separatisti che cercavano di destabilizzare il paese.

Nel 2005, l’ USAID è stata espulsa anche dall’Eritrea e accusata di essere un’agenzia “neocoloniale”. Etiopia, Russa e Bielorussia, ordinarono l’uscita dell’USAID e dei suoi contrattisti 
nel corso degli ultimi cinque anni.

Un documento dell’Ufficio di Contabilità Generale degli USA (
General Accounting Office-GAO) del 2006 ha rilevato che ci sono stati problemi con la gestione delle sovvenzioni” del Programma Cuba dell’USAID. Milioni di dollari destinati per “promuovere la democrazia” a Cuba sono finiti in mano di organizzazioni a Miami, senza contabilità nè controllo.

Per il giornalista Jean-Guy Allard, uno dei casi più espliciti del lavoro sporco dell’USAID è stato in Uruguay, “
Dan Anthony Mitrione, istruttore statunitense in tecniche di tortura, apparso in Uruguay con credenziali dell'USAID alla fine degli anni '70, per addestrare la polizia in un programma segreto di distruzione della sinistra in America Latina.".

L’Agenzia dello Sviluppo degli Stati Uniti è stata creata ufficialmente nel 1961 come un’entità dedita all’aiuto umanitario nel mondo. Nel 2009, l’USAID è stata formalmente incorporata all’Iniziativa Interagenzia di Controinsurrezione degli Stati Uniti, insieme al Dipartimento di Stato e al Pentagono. Nel 2007, è stato pubblicato il documento: “La controinsurrezione per i politici del governo degli USA: un lavoro in progresso”, che mostrava l’USAID come fondamentale per assicurare il successo delle operazioni di
controinsurrezione. “L’USAID può aiutare con gli sforzi di controinsurrezione del governo degli USA…L’ USAID ha uffici in 100 paesi in via di sviluppo, lavora accanto ad organizzazioni private, gruppi indigeni, associazioni professionali, organizzazioni di fede ed altre agenzie governative….L’USAID ha buoni rapporti, attraverso convegni e contratti, con più di 3.500 aziende e 300 organizzazioni private degli USA…”

La Controinsurrezione è un' operazione militare contro gruppi considerati “ribelli” o insorti. Movimenti di sinistra che sono stati considerati dagli USA come “insorti dagli anni 50”. 
Tattiche di controinsurrezione includono l’uso di un conflitto armato per fomentare la sovversione, operazioni psicologiche e sabotaggio economico per riuscire a neutralizzare l’avversario.

Se prima la CIA aveva usato l’USAID come facciata, senza che i lavoratori lo sapessero, oggi c’è il pieno riconoscimento che 
l’USAID si incorpora alle iniziative di controinsurrezione contro movimenti e stati considerati “avversari” per Washington. Questa innovazione la trasforma il suo mandato originale di dare aiuto umanitario al mondo e diventa ufficialmente un organismo di guerra.

Fonte: 
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=16564

Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di 
VANESA


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www.resistenze.org - popoli resistenti - stati uniti - 26-06-09 - n. 280

da Granma International (Versione in Italiano) - www.granma.cu/italiano/2009/junio/vier26/obama.html
 
Obama con la NED e i congressisti mafiosi
 
di Jean- Guy Allard
 
26/06/2009
 
Con un gesto che rivela molto della “nuova strategia” di Washington, il presidente nordamericano Barack Obama si è sommato ai congressisti mafiosi, tra i quali diversi sono legatati al terrorismo “made in Miami”, ed ha salutato la consegna di un “premio” ad agenti della Sezione d’Interesse nordamericana all’Avana, da parte della NED, il multimilionario fondo governativo d’ingerenza.
 
Mercoledì 24 giugno, il presidente ha partecipato alla presentazione dei cosiddetti “Democracy Awards” della National Endowment for Democracy (NED), a fianco dei congressisti della destra più reazionaria, Howard Berman, Lincoln Diaz-Balart, Mel Martinez, Gregory Meeks, Ileana Ros-Lehtinen e DebbieWasserman Shultz.
 
Tutti costoro hanno vincoli con la mafia terrorista cubano-americana e vari appoggiano apertamente l’ex agente della CIA e criminale internazionale, Luis Posada Carriles, che Washington non vuole processare o estradare per i suoi delitti contro l’umanità.
 
I premiati sono noti collaboratori della rappresentanza yankee nella capitale cubana.
 
Il colmo della sfacciataggine: la distribuzione dei detti “premi” è stata accompagnata da un “dibattito”, al quale hanno partecipato noti collaboratori della CIA e della USAID, come José Azel, del “Institute for Cuban and Cuban-American Studies”, l’analista della CIA Jaime Suchlicki, Janisset Rivero Gutierrez, milionaria “attivista” anticubana, e José Miguel Vivanco, l’ineffabile direttore “per l’America” di Human Rights Watch.
 
In modo del tutto fuori luogo, si è anche unito un rappresentante di Taipei.
 
Il centro de Suchlicki, e l’organizzazione di Rivero Gutierrez ricevono annualmente vari milioni dallo Stato nordamericano attraverso l’USAID e la NED, per aggredire Cuba a forza di propaganda.
 
Vivanco è un ex funzionario della dittatura di Pinochet, recentemente denunciato in Venezuela come agente della CIA.
 
Gli osservatori segnalano che la nuova amministrazione nordamericana mantiene attivi tutti i piani d’ingerenza con i loro canali di finanziamenti multimilionari alle agenzie di Washington, all’USAID, la NED, l’Istituto Repubblicano Internazionale, l’Istituto Democratico Nazionale, Freedom House e le legioni di sussidiati.
 
La USAID ingrassa costantemente il conto della Nacional Endowment for Democracy , un’organizzazione falsamente indipendente, incaricata di compiti sensibili dalla CIA e che usa allegramente i suoi trituratori di carta invece di informare.
 
Al momento di consegnare i “premi” agli agenti più “meritevoli”, la NED non ha precisato di quante migliaia di dollari erano le ricompense per i traditori.
 
I “premi” delle organizzazioni legate alla CIA e al Dipartimento di Stato sono tecniche comunemente usate dal governo nordamericano per dare un’immagine di legittimità a una delle operazioni d’ingerenza più brutali.
 
(Traduzione Granma Int.)
 
 
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www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 03-07-08 - n. 235

da www.tlaxcala.es/pp.asp?reference=5346&lg=it - tradotto da Manuela Vittorelli

 

Come gli Stati Uniti finanziano gli organi di stampa mondiali per acquisire influenza mediatica

 

di Jeremy Bigwood

 

Le campagne propagandistiche come il fiasco dei "Guru del Pentagono" sono state smascherate e condannate. I media a grande diffusione avevano assoldato militari di alto rango perché fornissero le loro "analisi" sulla guerra in Iraq. Poi si è scoperto che avevano legami con imprese militari, le quali a loro volta avevano tutto l'interesse che la guerra continuasse.

 

Sotto il radar si prepara un altro scandalo giornalistico: il governo degli Stati Uniti sta segretamente finanziando mezzi di informazione e giornalisti stranieri. Ci sono organi governativi – compreso il Dipartimento di Stato, il Dipartimento della Difesa, l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (U.S. Agency for International Development, USAID), il Fondo Nazionale per la Democrazia (National Endowment for Democracy, NED), il Consiglio Superiore per la Radiodiffusione (Broadcasting Board of Governors, BBG) e l'Istituto degli Stati Uniti per la Pace (U.S. Institute for Peace, USIP) – che sostengono lo "sviluppo dei media" in più di 70 paesi. In These Times ha scoperto che questi programmi comprendono il finanziamento di centinaia di organizzazioni non governative (ONG), giornalisti, uomini politici, associazioni di giornalisti, mezzi di informazione, istituti di formazione e facoltà di giornalismo. La consistenza dei finanziamenti varia da poche migliaia a milioni di dollari.

 

"Stiamo essenzialmente insegnando le dinamiche del giornalismo, che sia stampato, televisivo o radiofonico", dice il portavoce di USAID Paul Koscak. "Come imbastire una storia, come scrivere in modo equilibrato... tutte quelle cose che ci si aspetta da un articolo prodotto da un professionista".

 

Ma alcuni, soprattutto fuori dagli Stati Uniti, la vedono diversamente.

 

"Pensiamo che i veri fini che si celano dietro questi programmi di sviluppo siano gli obiettivi della politica estera statunitense", dice un alto diplomatico venezuelano che ha chiesto di non essere citato. "Quando l'obiettivo è il cambio di regime, questi programmi si rivelano strumenti di destabilizzazione di governi democraticamente eletti che non godono del favore degli Stati Uniti".

 

Anche Isabel MacDonald, direttore delle comunicazioni di Fairness and Accuracy in Reporting (FAIR), un osservatorio non profit dei media che ha sede a New York, è molto critica: "Questo è un sistema che, nonostante professi di aderire alle norme di obiettività, ha spesso remato contro la vera democrazia", dice, "soffocando il dissenso e aiutando il governo degli Stati Uniti a diffondere disinformazione utile agli obiettivi della politica estera statunitense".
 
Dimmi di che agenzia sei...

 

Misurare le dimensioni e la portata dello sviluppo dei media "indipendenti" è difficile perché questi programmi esistono sotto diverse forme. Alcune agenzie li chiamano "sviluppo dei media", mentre per altre rientrano nella "diplomazia pubblica" o nelle "operazioni psicologiche". Questo rende complesso capire quanti soldi confluiscano in questi programmi.

 

Nel dicembre del 2007 il Centro per l'Assistenza ai Media Internazionali (Center for International Media Assistance, CIMA) – un ufficio del NED finanziato dal Dipartimento di Stato – riferiva che nel 2006 l'USAID ha distribuito quasi 53 milioni di dollari per le attività di sviluppo dei media stranieri. Secondo lo studio del CIMA, il Dipartimento di Stato avrebbe speso 15 milioni di dollari per questi programmi. Il bilancio del NED per i progetti dei media è di altri 11 milioni di dollari. E il piccolo Istituto per la Pace, con sede a Washington, D.C., potrebbe aver contribuito con altri 1,4 milioni di dollari, sempre secondo questo rapporto che peraltro non esaminava i finanziamenti del Dipartimento della Difesa o della CIA.

 

Il governo degli Stati Uniti è di gran lunga il maggiore finanziatore mondiale dello sviluppo dei media, con più di 82 milioni di dollari nel 2006 – senza contare il soldi del Pentagono, della CIA o delle ambasciate degli Stati Uniti in giro per il mondo. A complicare le cose, molte ONG e molti giornalisti stranieri ricevono finanziamenti per lo sviluppo da più di una fonte governativa statunitense. Alcuni ricevono denaro da ulteriori intermediari e da "organizzazioni indipendenti internazionali non profit", mentre altri lo prendono direttamente dall'ambasciata degli Stati Uniti nel loro paese.

 

Tre giornalisti stranieri che ricevono finanziamenti dagli Stati Uniti hanno detto a In These Times che questi regali non influiscono sul loro comportamento né alterano la loro linea editoriale. E hanno negato di praticare l'auto-censura. Nessuno, però, era disposto ad affermarlo pubblicamente.

 

Gustavo Guzmán, ex-giornalista e ora ambasciatore della Bolivia negli Stati Uniti, dice: "Un giornalista che riceve regali come questi non è più un giornalista, diventa un mercenario".
 
Una storia tortuosa

 

Il finanziamento dei mezzi di informazione stranieri da parte del governo degli Stati Uniti ha una lunga storia. Alla metà degli anni Settanta, all'indomani del Watergate, due inchieste del Congresso – le commissioni Church e Pike del senatore Frank Church (D-Idaho) e del rappresentante Otis Pike (D-N.Y.) – scavarono nelle attività clandestine del governo degli Stati Uniti in altri paesi. Confermarono così che oltre ai giornalisti (sia stranieri che americani) finanziati dalla CIA, gli Stati Uniti pagavano anche organi di informazione stranieri (stampati, radiofonici e televisivi) – cosa che stavano facendo anche i sovietici. Per esempio, Encounter, una rivista letteraria anti-comunista pubblicata in Inghilterrra dal 1953 al 1990, nel 1967 si rivelò un'operazione della CIA. E, come succede oggi, anche organizzazioni dal nome inoffensivo come il Congresso per la Libertà Culturale (Congress for Cultural Freedom) sono state attività di facciata della CIA.

 

Le inchieste del Congresso scoprirono che il finanziamento statunitense dei media stranieri giocava spesso un ruolo decisivo all'estero, ma mai come nel Cile dei primi anni Settanta.

 

"La maggiore operazione di propaganda della CIA, attraverso il giornale d'opposizione El Mercurio, probabilmente contribuì nel modo più diretto al sanguinoso rovesciamento del governo Allende e della democrazia cilena", dice Peter Kornbluh, analista del National Security Archive, un istituto di ricerca indipendente non governativo.

 

In These Times ha chiesto all'agenzia se continua a finanziare giornalisti stranieri. Il portavoce della CIA Paul Gimigliano ha risposto: "La CIA normalmente non conferma né smentisce questo genere di affermazioni".
 
Nemici del Dipartimento di Stato?

 

Il 19 agosto 2002 l'ambasciata statunitense a Caracas, in Venezuela, mandò a Washington una comunicazione. Vi si leggeva:

 

"Ci aspettiamo che la partecipazione del signor Lacayo al 'Grant IV' si rifletta direttamente nei suoi servizi su argomenti politici e internazionali. Con i suoi avanzamenti di carriera, i nostri buoni rapporti con lui ci permetteranno di avere un amico potenzialmente importante in una posizione di influenza editoriale". [Nota del curatore: il nome di Lacayo è stato cambiato per proteggerne l'identità].

 

Il Dipartimento di Stato aveva scelto il giornalista venezuelano per una visita negli Stati Uniti nell'ambito del cosiddetto Grant IV, un programma di scambio culturale avviato nel 1961. Lo scorso anno il dipartimento ha portato negli Stati Uniti qualcosa come 467 giornalisti al costo di circa 10 milioni di dollari, secondo un funzionario del Dipartimento di Stato che ha chiesto di restare anonimo.

 

MacDonald del FAIR dice che "le visite servono a stringere legami tra i giornalisti stranieri in visita e le istituzioni che... sono estremamente acritiche nei confronti della politica estera statunitense e degli interessi corporativi cui ubbidisce".

 

Il Dipartimento di Stato finanzia lo sviluppo dei media attraverso diversi organi, compreso l'Ufficio degli Affari Educativi e Culturali (Bureau of Educational and Cultural Affairs), l'Ufficio di Intelligence e Ricerca (Bureau of Intelligence and Research, INR) e l'Ufficio per la Democrazia, i Diritti Umani e il Lavoro (Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor, DRL), oltre che attraverso ambasciate e uffici regionali in tutto il mondo. Finanzia giornalisti stranieri anche tramite un'altra sezione chiamata Ufficio per la Diplomazia e gli Affari Pubblici (Office of Public Diplomacy and Public Affairs). Ma soprattutto il Dipartimento di Stato solitamente decide dove le altre agenzie, come USAID e NED, debbano investire i loro fondi per lo sviluppo dei media.

 

(Il Dipartimento di Stato non ha risposto alla richiesta di informazioni di In These Times circa il suo bilancio per lo sviluppo dei media, ma lo studio del 2007 del CIMA mostra che nel 2006 il DRL ha ricevuto quasi 12 milioni di dollari solo per lo sviluppo dei media).

 

Il caso della Bolivia è un esempio rivelatore di paese in cui gli Stati Uniti hanno finanziato lo sviluppo dei media. Secondo il sito internet del DRL, nel 2006 questo ufficio finanziò in Bolivia 15 seminari sulla libertà di stampa e di espressione. "I giornalisti e gli studenti di giornalismo di questo paese hanno discusso di etica professionale, di buone pratiche di diffusione delle notizie e del ruolo dei media in una democrazia", dice il sito. "Questi programmi sono stati inviati a 200 stazioni radiofoniche nelle regioni più remote del paese".

 

Nel 2006 la Bolivia ha eletto Evo Morales, il suo primo presidente indigeno, la cui ascesa al potere è stata ripetutamente ostacolata dal governo degli Stati Uniti e dalla stampa a grande diffusione. Secondo Morales e i suoi sostenitori il governo degli Stati Uniti sta offrendo sostegno a un movimento separatista nelle province orientali ricche di petrolio; quel sostegno si tradurrebbe in riunioni sullo sviluppo dei media, secondo il giornalista ed ex-portavoce presidenziale Alex Contreras. Koscak dell'USAID respinge queste accuse.
 
Qui BBG

 

Il Consiglio Superiore per la Comunicazione Audiovisiva (Broadcasting Board of Governors, BBG) è meglio conosciuto come il fondatore di Voice of America. Secondo il suo sito internet, il BBG è "responsabile di tutte le trasmissioni internazionali, non militari, finanziate dal governo degli Stati Uniti" che portano "notiziari e informazioni alla gente di tutto il mondo in 60 lingue".

 

Nel 1999 il BBG è diventato un'agenzia federale indipendente. Nel 2006 ha ricevuto un budget di 650 milioni di dollari, secondo stime del CIMA, con circa 1,5 milioni destinati alla formazione di giornalisti in Argentina, Bolivia, Kenya, Mozambico, Nigeria e Pakistan.

 

Oltre a Voice of America, il BBG gestisce anche altre stazioni radiofoniche e televisive. Il canale televisivo Alhurra, con sede a Springfield, Virginia, nel suo sito internet si descrive come "una rete satellitare in lingua araba per il Medio Oriente priva di pubblicità e dedicata soprattutto all'informazione". Alhurra, che in arabo significa "la libera", è stata descritta dal Washington Post come "il maggiore e più costoso impegno degli Stati Uniti per scuotere l'opinione pubblica attraverso le onde radio dalla fondazione di Voice of America nel 1942".

 

Il BBG finanzia anche Radio Sawa (diretta alla gioventù araba, programmazione in Egitto, Golfo, Iraq, Libano, Levante, Marocco e Sudan), Radio Farda (in Iran) e Radio Free Asia (programmazione regionale in Asia). BBG finanzia anche trasmissioni a Cuba attraverso la Radio-TV Martí, con una spesa che quest'anno ammonterà a quasi 39 milioni di dollari secondo il Bilancio del Congresso per le Operazioni all'Estero (Foreign Operations Congressional Budget Justification) per l'anno fiscale 2008.
 
Le pubbliche relazioni del Pentagono

 

Il Dipartimento della Difesa (DOD) si è rifiutato di rispondere a In These Times circa i suoi programmi di sviluppo dei media. Secondo un articolo di Jeff Gerth pubblicato sul New York Times l'11 dicembre 2005, "i militari gestiscono stazioni radio e giornali [in Iraq e Afghanistan] ma senza rivelare i legami con gli Stati Uniti".

 

Il ruolo dello sviluppo dei media in Iraq "è stato affidato al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, i cui maggiori contractor avevano scarsa o nessuna esperienza", afferma un rapporto dell'ottobre 2007 dell'Istituto per la Pace (USIP).

 

Uno studio del 2007 del Centro per gli Studi sulla Comunicazione Globale dell'Istituto Annenberg per la Comunicazione dell'Università della Pennsylvania (Center for Global Communication Studies at the University of Pennsylvania's Annenberg School for Communication) ha scoperto che la Science Applications International Corp. (SAIC), contractor di lunga data del DOD, aveva ottenuto un contratto iniziale di 80 milioni di dollari per un anno per trasformare un sistema interamente gestito dallo stato in un servizio "indipendente" sullo stile della BBC, parzialmente per contrastare l'effetto di Al Jazeera nella regione.

 

"La SAIC era un ufficio del DOD specializzato in operazioni di guerriglia psicologica, che secondo alcuni contribuì alla percezione tra gli iracheni che l'Iraq Media Network (IMN) fosse semplicemente un'appendice dell'Autorità Provvisoria della Coalizione (Coalition Provisional Authority)", dice il rapporto dell'USIP. "Il lavoro della SAIC in Iraq fu considerato costoso, non professionale e fallimentare ai fini di stabilire l'obiettività e l'indipendenza dell'IMN". La SAIC ha poi perso il contratto, passato a un'altra compagnia: l'Harris Corp.

 

La SAIC non è stato l'unico contractor del Pentagono nel settore dei media ad avere ampiamente fallito. In un articolo di Peter Eisler pubblicato il 30 aprile su USA Today, il sito di informazione iracheno Mawtani.com è stato smascherato come canale televisivo al soldo del Pentagono.
 
USAID: 'da parte del popolo americano'

 

Il Presidente John F. Kennedy creò l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (U.S. Agency for International Development, USAID) nel novembre del 1961 per gestire l'aiuto umanitario e lo sviluppo economico in tutto il mondo. Ma mentre l'USAID si vanta di promuovere la trasparenza negli affari degli altri paesi, è in sé ben poco trasparente. Questo vale soprattutto per i suoi programmi di sviluppo dei media.

 

"In molti paesi, compresi il Venezuela e la Bolivia, l'USAID sta operando più come un'agenzia impegnata in azioni clandestine, come la CIA, che come un'agenzia di assistenza o sviluppo", commenta Mark Weisbrot, economista presso il Centro di Ricerca Politica ed Economica (Center for Economic and Policy Research), un think tank con sede a Washington, D.C..

 

Infatti, se grazie al Freedom of Information Act gli inquirenti sono riusciti a ottenere i bilanci dei programmi globali dell'USAID, come pure i nomi dei paesi o delle regioni geografiche in cui sono stati spesi i soldi, i nomi delle specifiche organizzazioni straniere che hanno ricevuto quei soldi sono segreto di stato, esattamente come nel caso della CIA. E nei casi in cui si conoscono i nomi delle organizzazioni e si richiedono informazioni su di esse, l'USAID risponde che non può "né confermare né smentire l'esistenza di questi fatti", utilizzando lo stesso linguaggio della CIA. (Rivelazione: Nel 2006, ho perso una causa contro l'USAID nel tentativo di identificare quali organizzazioni straniere finanzia).

 

L'USAID finanzia tre importanti progetti di sviluppo dei media: l'International Research & Exchanges Board (meglio noto come IREX), l'Internews Network e il Search for Common Ground, che in buona parte beneficia di finanziamenti privati. Per complicare le cose, tutti e tre hanno ricevuto finanziamenti anche dal Dipartimento di Stato, dalla Middle East Partnership Initiative (MEPI), dall'Ufficio di Intelligence e Ricerca (Bureau of Intelligence and Research, INR) e dall'Ufficio per la Democrazia, i Diritti Umani e il Lavoro .

 

Secondo i pieghevoli che ne illustrano l'attività, l'IREX è un'organizzazione internazionale non profit che "lavora con partner locali per promuovere la professionalità e la sostenibilità economica a lungo termine dei giornali, delle radio, delle televisioni e dei mezzi di informazione su internet". La dichiarazione dei redditi "990" presentata dall'IREX relativamente all'anno fiscale 2006 afferma che le sue attività comprendono "piccole borse di studio per più di 100 giornalisti e organizzazioni di mezzi di informazione; attività di formazione per centinaia di giornalisti e organi di stampa" e dichiara di avere più di 400 dipendenti che offrono programmi e consulenza a più di 50 paesi.

 

La rete Internews Network, meglio conosciuta come "Internews", riceve solo circa la metà dei fondi dell'IREX ma è la più nota. È stata fondata nel 1982 e la maggior parte dei suoi finanziamenti passa attraverso l'USAID, anche se ne riceve anche dal NED e dal Dipartimento di Stato. Internews è una delle maggiori operazioni nel settore dello sviluppo dei media "indipendenti": finanzia decine di ONG, giornalisti, associazioni di giornalisti, istituti di formazione e facoltà di giornalismo in decine di paesi di tutto il mondo.

 

Le operazioni di Internews sono state bloccate in paesi come la Bielorussia, la Russia e l'Uzbekistan, dove sono state accusate di minare i governi locali e di promuovere gli obiettivi statunitensi. In un discorso tenuto nel maggio del 2003 a Washington, D.C., Andrew Natsios, ex-amministratore dell'USAID, ha definito gli intermediari privati finanziati dall'USAID "un braccio del governo degli Stati Uniti".