IL 16 FEBBRAIO DEL 2001 IN KOSOVO NELL’ATTACCO TERRORISTICO SONO STATI
UCCISI 12 SERBI
Il 16 febbraio del 2001 nell’attacco terroristico degli estremisti
albanesi contro un pullman serbo, nel villaggio Livadice nei pressi di
Podujevo in Kosovo, sono stati uccisi 12 serbi e 43 sono stati feriti.
Nella deflagrazione di una mina che è stata collocata sotto il ponte
sulla strada Nis – Pristina, è stato distrutto il primo dei sei
pullman nei quali viaggiavano i profughi serbi, scortati dai veicoli
della Kfor, verso il monastero Gracanica, in occasione del Giorno dei
Morti. La corte suprema della Regione nel processo della seconda
istanza nel marzo dell’anno passato ha esonerato da ogni colpa l’unico
imputato Florim Ejupi, di nazionalità albanese. Nel giugno del 2009
l’Eulex ha avviato le nuove indagini che sono condotte dai membri
dell’ufficio del procuratore speciale per crimini di guerra. Loro
hanno dichiarato che finora non è stato accusato nessun o che l’atto
terroristico e Livadice non poteva essere organizzato da una sola
persona. (15. febbraio 2010. 20:03)
A PRISTINA È STATA SOMMINISTRATA LA LITURGIA FUNEBRE IN SUFFRAGIO
DELLE VITTIME SERBE
I vescovi della Chiesa serba ortodossa Atanasije e Teodosije hanno
somministrato nella chiesa di Santo Nikola a Pristina la liturgia
funebre in suffragio di 12 serbi che sono stati uccisi nell’attacco
terroristico contro il pullman Nis express nei pressi di Podujevo, 12
anni fa. Nell’attacco sono state ferite quaranta persone. Alla
liturgia hanno presenziato all’incirca 150 persone. La deflagrazione,
avvenuta il 16 febbraio del 2001, è stata causata dalla mina che è
stata collocata al margine della strada. E’ stato colpito il primo
dei sei pullman, nei quali viaggiavano i profughi serbi, scortati dai
veicoli della Kfor. Loro avevano intenzione di visitare il monastero
Gracanica e il cimitero, in occasione del Giorno dei Morti. L’albanese
Florim Ejupi, l’unico accusato di aver preso parte all’attacco, è
scappato dalla prigione della base militare statunitense Bondtsteel
nel maggio del 2001. Nel 2004 egli è stato arrestato a Tirana ed è
stato trasferito in Kosovo. Nel processo di prima istanza Ejupi è
stato condannato alla detenzione pluriennale. Però la Corte suprema
del Kosovo l’ha esonerato da ogni colpa, a causa della mancanza di
prove. L’Eulex ha avviato nel giugno del 2009 le nuove indagini. Gli
esperti che conducono le indagini hanno comunicato di non aver ancora
identificato i colpevoli e che quell’atto terroristico non poteva
essere organizzato da una sola persona. La chiesa di Santo Nikola,
nella quale oggi è stata celebrata la liturgia funebre in suffragio
delle vittime, è stata distrutta e data alle fiamme nell’ondata di
violenze della popolazione albanese, nel marzo del 2004. Nel frattempo
la chiesa è stata parzialmente ricostruita. (16. febbraio 2010. 19:41)
(fonte: Glas Srbije - http://www.glassrbije.org/I/
Sulla stessa scandalosa vicenda vedi anche: http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/6359
)
UCCISI 12 SERBI
Il 16 febbraio del 2001 nell’attacco terroristico degli estremisti
albanesi contro un pullman serbo, nel villaggio Livadice nei pressi di
Podujevo in Kosovo, sono stati uccisi 12 serbi e 43 sono stati feriti.
Nella deflagrazione di una mina che è stata collocata sotto il ponte
sulla strada Nis – Pristina, è stato distrutto il primo dei sei
pullman nei quali viaggiavano i profughi serbi, scortati dai veicoli
della Kfor, verso il monastero Gracanica, in occasione del Giorno dei
Morti. La corte suprema della Regione nel processo della seconda
istanza nel marzo dell’anno passato ha esonerato da ogni colpa l’unico
imputato Florim Ejupi, di nazionalità albanese. Nel giugno del 2009
l’Eulex ha avviato le nuove indagini che sono condotte dai membri
dell’ufficio del procuratore speciale per crimini di guerra. Loro
hanno dichiarato che finora non è stato accusato nessun o che l’atto
terroristico e Livadice non poteva essere organizzato da una sola
persona. (15. febbraio 2010. 20:03)
A PRISTINA È STATA SOMMINISTRATA LA LITURGIA FUNEBRE IN SUFFRAGIO
DELLE VITTIME SERBE
I vescovi della Chiesa serba ortodossa Atanasije e Teodosije hanno
somministrato nella chiesa di Santo Nikola a Pristina la liturgia
funebre in suffragio di 12 serbi che sono stati uccisi nell’attacco
terroristico contro il pullman Nis express nei pressi di Podujevo, 12
anni fa. Nell’attacco sono state ferite quaranta persone. Alla
liturgia hanno presenziato all’incirca 150 persone. La deflagrazione,
avvenuta il 16 febbraio del 2001, è stata causata dalla mina che è
stata collocata al margine della strada. E’ stato colpito il primo
dei sei pullman, nei quali viaggiavano i profughi serbi, scortati dai
veicoli della Kfor. Loro avevano intenzione di visitare il monastero
Gracanica e il cimitero, in occasione del Giorno dei Morti. L’albanese
Florim Ejupi, l’unico accusato di aver preso parte all’attacco, è
scappato dalla prigione della base militare statunitense Bondtsteel
nel maggio del 2001. Nel 2004 egli è stato arrestato a Tirana ed è
stato trasferito in Kosovo. Nel processo di prima istanza Ejupi è
stato condannato alla detenzione pluriennale. Però la Corte suprema
del Kosovo l’ha esonerato da ogni colpa, a causa della mancanza di
prove. L’Eulex ha avviato nel giugno del 2009 le nuove indagini. Gli
esperti che conducono le indagini hanno comunicato di non aver ancora
identificato i colpevoli e che quell’atto terroristico non poteva
essere organizzato da una sola persona. La chiesa di Santo Nikola,
nella quale oggi è stata celebrata la liturgia funebre in suffragio
delle vittime, è stata distrutta e data alle fiamme nell’ondata di
violenze della popolazione albanese, nel marzo del 2004. Nel frattempo
la chiesa è stata parzialmente ricostruita. (16. febbraio 2010. 19:41)
(fonte: Glas Srbije - http://www.glassrbije.org/I/
Sulla stessa scandalosa vicenda vedi anche: http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/6359
)