L'IMMONDEZZAIO IN CUI VIVIAMO
http://www.repubblica.it/politica/2011/09/28/news/25_aprile-22366363/
Il 25 aprile di nuovo nel mirino. Il governo: "Sostituiamolo con il 18"
L'esecutivo ha accolto la "raccomandazione" di un parlamentare Pdl per sostituire alla celebrazione della Liberazione quella delle prime elezioni politiche vinte dalla Dc. Il presidente del'Anpi, Smuraglia: "Una provocazione e una follia". Insorge l'opposizione: "Vile e inutile"
ROMA - Non c'è pace per la festa della Liberazione. Dopo aver rischiato di cadere sotto la mannaia della manovra economica 1, il 25 aprile finisce nuovamente nel mirino. Il governo ha accolto "come raccomandazione" l'ordine del giorno presentato dal parlamentare bolognese del Pdl, Fabio Garagnani, contenente la proposta di sostituire il 25 aprile con il 18 aprile 1948, giorno delle elezioni politiche vinte dalla Democrazia Cristiana guidata da Alcide De Gasperi. Una proposta che ha ricevuto subito la netta risposta negativa del presidente dell'Anpi (l'Associazione nazionale dei partigiani) Carlo Smuraglia: "Una provocazione dell'onorevole Garagnani (non nuovo a uscite di questo genere 2, ndr) e una follia del governo che l'accoglie come raccomandazione. Penso che non se ne farà nulla. Ma se ci provassero troverebbero la ferma opposizione di tanti italiani che li farebbero rapidamente desistere". Immediate le reazioni indignate dell'opposizione: "Proposta vile e inutile". E la Lega lancia la provocazione: "Allora si festeggi anche la legge truffa del '53".
Proprio oggi, si legge in una nota di Garagnani, "ho ricevuto dal servizio di controllo parlamentare la conferma scritta dell'accoglimento 'come raccomandazione' da parte del governo del mio ordine del giorno che, in sede di discussione della manovra finanziaria del 14 settembre, impegnava ed impegna il governo a sostituire la festività del 25 aprile con il 18 aprile 1948 che, a parere mio, è la vera data fondante ed unificante della democrazia italiana".
Immediata, si diceva, la replica dell'Anpi. Il presidente Smuraglia è letteralmente allibito: "Questo parlamentare, evidentemente, cerca la provocazione. Mi domando come davanti ai problemi economici gravissimi di questo Paese gli possa essere venuta in mente un'idea così assurda. Il 25 aprile è una festività consolidata nella mente e nel cuore di tanti italiani. Come si può pensare di sostituirla con il ricordo di un'elezione politica vinta da una parte? Non ha nessun senso e nessuno la prenderà in considerazione". Ma Smuraglia ce l'ha anche di più con l'esecutivo che ha accettato di riceverla addirittura come "raccomandazione": "Bastava un minimo di senso per capire che si trattava di una proposta irricevibile, anzi, neppure formulabile. Questa doveva essere la risposta di un governo serio... Invece... Evidentemente sono confusi... Comunque, se a qualcuno venisse l'idea di prendere sul serio questa cosa, l'Anpi fa sapere fin d'ora che ci saranno risposte adeguate, immediate e fermissime".
E non sono mancate le proteste dell'opposizione. "Garagnani - ha affermato Ettore Rosato, esponente dell'Ufficio di presidenza del gruppo del Pd - sta alzando un polverone per niente, come è solito fare. Il 25 aprile non si tocca e dunque l'accoglimento 'come raccomandazione' da parte del governo del suo ordine del giorno è praticamente carta straccia. Resta un gesto politico vigliacco e provocatorio da parte di un governo che non sa guidare il Paese e tenta di tappare i buchi con dosi massicce di propaganda". A Rosato ha fatto eco il senatore Pd Paolo Giarretta: "Il governo e la sua maggioranza, non contenti di dividere Paese sui problemi dell'oggi, vorrebbero dividerlo anche sulla sua storia dimostrando purtroppo di essere uomini piccoli dai pensieri piccoli".
"La conferma dell'accoglimento di un ordine del giorno che impegna il governo a sostituire la festività del 25 aprile con quella del 18 aprile 1948 - ha sottolineato l'Idv con la deputata Silvana Mura- dimostra la confusione e la debolezza di un governo che nella seduta del 14 settembre, non avendo più i numeri in aula, ha accolto tutti gli odg presentati per evitare di subire ripetute sconfitte. La vicenda, però, dimostra anche in maniera incontrovertibile come alcuni esponenti del Pdl che dicono di ispirarsi a quella che fu l'opera svolta dalla Democrazia Cristiana, siano in realtà quanto di più lontano dai valori e dalla cultura politica di quel partito. A nessuno dei grandi leader storici della Dc così come ai parlamentari più oscuri di quel partito sarebbe infatti mai venuto in mente di disconoscere la ricorrenza del 25 aprile 1945, perché la Dc e i cattolici si riconoscevano in pieno nel movimento della Resistenza di cui furono parte importante. È per questo che la Dc storica fu protagonista della ricostruzione dell'Italia ed è per questo che invece il Pdl è protagonista della decadenza del nostro Paese". E il senatore Pancho Pardi (Idv) rincara la dose: "Il 25 Aprile non si tocca, semmai va sostituito chi vuole sostituirla".
Contraria alla proposta di Garagnani anche la Lega, che attraverso il senatore Fabio Rizzi, lancia una provocazione: quella di festeggiare la legge truffa del '53: "Sostituire il 25 aprile '45 con il 18 aprile '48? Cosa senza alcun riferimento storico se non quello che la Democrazia Cristiana vinse le elezioni e il Fronte popolare le perse. La storia è storia: il 25 aprile 1945 fu la sconfitta del nazifascismo, grazie agli alleati, al Cln e al sollevamento popolare". "A questo punto - è la provocazione di Rizzi - Garagnani proponga anche di festeggiare la legge truffa del '53! Seriamente: penso che uno come De Gasperi si sarebbe fatto una grande risata su una provocazione come questa solo per stare sui giornali".
Proprio oggi, si legge in una nota di Garagnani, "ho ricevuto dal servizio di controllo parlamentare la conferma scritta dell'accoglimento 'come raccomandazione' da parte del governo del mio ordine del giorno che, in sede di discussione della manovra finanziaria del 14 settembre, impegnava ed impegna il governo a sostituire la festività del 25 aprile con il 18 aprile 1948 che, a parere mio, è la vera data fondante ed unificante della democrazia italiana".
Immediata, si diceva, la replica dell'Anpi. Il presidente Smuraglia è letteralmente allibito: "Questo parlamentare, evidentemente, cerca la provocazione. Mi domando come davanti ai problemi economici gravissimi di questo Paese gli possa essere venuta in mente un'idea così assurda. Il 25 aprile è una festività consolidata nella mente e nel cuore di tanti italiani. Come si può pensare di sostituirla con il ricordo di un'elezione politica vinta da una parte? Non ha nessun senso e nessuno la prenderà in considerazione". Ma Smuraglia ce l'ha anche di più con l'esecutivo che ha accettato di riceverla addirittura come "raccomandazione": "Bastava un minimo di senso per capire che si trattava di una proposta irricevibile, anzi, neppure formulabile. Questa doveva essere la risposta di un governo serio... Invece... Evidentemente sono confusi... Comunque, se a qualcuno venisse l'idea di prendere sul serio questa cosa, l'Anpi fa sapere fin d'ora che ci saranno risposte adeguate, immediate e fermissime".
E non sono mancate le proteste dell'opposizione. "Garagnani - ha affermato Ettore Rosato, esponente dell'Ufficio di presidenza del gruppo del Pd - sta alzando un polverone per niente, come è solito fare. Il 25 aprile non si tocca e dunque l'accoglimento 'come raccomandazione' da parte del governo del suo ordine del giorno è praticamente carta straccia. Resta un gesto politico vigliacco e provocatorio da parte di un governo che non sa guidare il Paese e tenta di tappare i buchi con dosi massicce di propaganda". A Rosato ha fatto eco il senatore Pd Paolo Giarretta: "Il governo e la sua maggioranza, non contenti di dividere Paese sui problemi dell'oggi, vorrebbero dividerlo anche sulla sua storia dimostrando purtroppo di essere uomini piccoli dai pensieri piccoli".
"La conferma dell'accoglimento di un ordine del giorno che impegna il governo a sostituire la festività del 25 aprile con quella del 18 aprile 1948 - ha sottolineato l'Idv con la deputata Silvana Mura- dimostra la confusione e la debolezza di un governo che nella seduta del 14 settembre, non avendo più i numeri in aula, ha accolto tutti gli odg presentati per evitare di subire ripetute sconfitte. La vicenda, però, dimostra anche in maniera incontrovertibile come alcuni esponenti del Pdl che dicono di ispirarsi a quella che fu l'opera svolta dalla Democrazia Cristiana, siano in realtà quanto di più lontano dai valori e dalla cultura politica di quel partito. A nessuno dei grandi leader storici della Dc così come ai parlamentari più oscuri di quel partito sarebbe infatti mai venuto in mente di disconoscere la ricorrenza del 25 aprile 1945, perché la Dc e i cattolici si riconoscevano in pieno nel movimento della Resistenza di cui furono parte importante. È per questo che la Dc storica fu protagonista della ricostruzione dell'Italia ed è per questo che invece il Pdl è protagonista della decadenza del nostro Paese". E il senatore Pancho Pardi (Idv) rincara la dose: "Il 25 Aprile non si tocca, semmai va sostituito chi vuole sostituirla".
Contraria alla proposta di Garagnani anche la Lega, che attraverso il senatore Fabio Rizzi, lancia una provocazione: quella di festeggiare la legge truffa del '53: "Sostituire il 25 aprile '45 con il 18 aprile '48? Cosa senza alcun riferimento storico se non quello che la Democrazia Cristiana vinse le elezioni e il Fronte popolare le perse. La storia è storia: il 25 aprile 1945 fu la sconfitta del nazifascismo, grazie agli alleati, al Cln e al sollevamento popolare". "A questo punto - è la provocazione di Rizzi - Garagnani proponga anche di festeggiare la legge truffa del '53! Seriamente: penso che uno come De Gasperi si sarebbe fatto una grande risata su una provocazione come questa solo per stare sui giornali".
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