(deutsch / русский / italiano)
2 Maggio 2014-2015: ODESSA, POGROM EUROPEISTA
1) INIZIATIVE nel primo Anniversario: Milano, Bologna, Torino, Roma, Sarnano (AP)...
2) LINK. Video e documenti sul pogrom del 2 maggio 2015
3) ODESSA OGGI. Repressione e lotta antifascista in clandestinità
4) DOCUMENTO ESCLUSIVO: la testimonianza diretta di un aguzzino
=== 1: INIZIATIVE NEL PRIMO ANNIVERSARIO ===
Quella che segue è una selezione delle innumerevoli iniziative organizzate in Italia per commemorare il primo Anniversario del pogrom di Odessa.
A Odessa il 2 maggio 2014 bande di nazisti di EURO-Majdan diedero alle fiamme la “Casa dei Sindacati” bruciando vivi decine di compagni; coloro che riuscirono a fuggire dal rogo furono linciati. Questo episodio è stato il più cruento del nuovo corso politico europeista e filo-NATO in Ucraina ed è quello che ha fatto scoppiare la rivolta nel Donbass contro il Governo golpista di Kiev.
--- Milano
2 MAGGIO 2015
presidio a Milano, via Mercanti ore 14-18
per Ricordare la Strage di Odessa un anno dopo e a sostegno dell'Ucraina Antifascista
--- Bologna
2 Maggio 2015
in Piazza del Nettuno, dalle ore 15.30
Presidio e raccolta di materiali umanitari per le popolazioni del Donbass
Contro ogni imperialismo
Contro ogni fascismo
evento FB: https://www.facebook.com/events/1582460458683278/
scarica la locandina: http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/25524-bologna-2-maggio-2015-un-anno-dalla-strage-di-odessa.html
--- Torino
in Piazza del Nettuno, dalle ore 15.30
Presidio e raccolta di materiali umanitari per le popolazioni del Donbass
Contro ogni imperialismo
Contro ogni fascismo
evento FB: https://www.facebook.com/events/1582460458683278/
scarica la locandina: http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/25524-bologna-2-maggio-2015-un-anno-dalla-strage-di-odessa.html
--- Torino
2 Maggio 2014: Il massacro di Odessa, Ucraina
2 Maggio 2015: PER NON DIMENTICARE
Il CISNU indice un presidio/veglia per la rimembranza dei Martiri del feroce massacro, compiuto alla Casa del Sindacato della città (eroina della Grande Guerra Patriottica)
- Ore 15.00: Appuntamento presso il cortile della Parrocchia Ortodossa di Str. Val San Martino 7 – TO, al tavolo con materiale informativo
- Ore 16.00: Funzione funebre nella Chiesa tenuta da Padre Ambrogio per i Martiri caduti
- Ore 16.30: Commemorazione del CISNU e Saluto ai Martiri
Centro Informazione e Solidarietà con la NovoRossIya e l’Ucraina resistente - INFO info@... - ambrose@...
2 Maggio 2015: PER NON DIMENTICARE
Il CISNU indice un presidio/veglia per la rimembranza dei Martiri del feroce massacro, compiuto alla Casa del Sindacato della città (eroina della Grande Guerra Patriottica)
- Ore 15.00: Appuntamento presso il cortile della Parrocchia Ortodossa di Str. Val San Martino 7 – TO, al tavolo con materiale informativo
- Ore 16.00: Funzione funebre nella Chiesa tenuta da Padre Ambrogio per i Martiri caduti
- Ore 16.30: Commemorazione del CISNU e Saluto ai Martiri
Centro Informazione e Solidarietà con la NovoRossIya e l’Ucraina resistente - INFO info@... - ambrose@...
--- Roma
NO PASARAN!
sabato 2 maggio h.17:30
CSO Ricomincio dal Faro
Via del Trullo 330
Bus 719 (da Piramide) e 771 (da Metro EUR-Magliana)
Dibattito con:
CSO Ricomincio dal Faro, Comitato Donbass Antinazista, Carovana Antifascista, ANPI Trullo (Franco Bartolini). Collegamento dal Donbass.
Fiaccolata per commemorare i martiri della
Strage di Odessa
Cena di finanziamento con i compagni che si recheranno in Donbass
Ad Odessa il 2 maggio 2014 delle bande di nazisti diedero alle fiamme la “Casa dei Sindacati” bruciando vivi decine di compagni, coloro che riuscirono a fuggire dal rogo furono linciati. Questo episodio è stato il più cruento del nuovo corso politico ucraino e quello che ha fatto scoppiare la rivolta nel Donbass contro il Governo golpista di Kiev.
Ricorderemo quei martiri e tutte le altre vittime di questa guerra insieme alla Carovana Antifascista in partenza per il Donbass.
INFO e prenotazioni cena: csoricominciodalfaro@...
Facebook: “Comitato Donbass Antinazista”
Ricomincio dal Faro
Comitato Donbass Antinazista
ANPI Trullo – Franco Bartolini
--- Sarnano (AP)
In occasione del 70° anniversario della Liberazione la sezione ANPI “Decio Filipponi” di Sarnano organizza la “7° MANIFESTAZIONE IN MEMORIA DI DECIO FILIPPONI E I PARTIGIANI DI PIOBBICO”.
PROGRAMMA:
PROGRAMMA:
SABATO 2 MAGGIO
presso il loggiato di via Roma a Sarnano
a partire dalle ore 17.30
Dibattito sulla situazione attuale della “Guerra in Europa” (Ucraina)
Relatrice Dott.ssa Sara Reginella (tornata recentemente dal Donbass), Psicologo Clinico e Giuridico, Psicoterapeuta e Psicodiagnosta, libero professionista e formatrice, collaboratrice con il Consultorio di Ancona. Autrice dello short-video sul conflitto ucraino "I'm Italian". Proiezioni filmati inediti e testimonianze dirette dal Donbass.
Apericena e musica dal vivo.
Mostra sulla Resistenza in pannelli fotografici.
DOMENICA 3 MAGGIO
Ritrovo P.zza della Libertà ore 9.00 (Sarnano)
Camminata SARNANO - PIOBBICO
Momento di commemorazione e riflessione presso la ex scuola elementare di Piobbico.
Rientro all'Abbazia di Piobbico, pranzo sui prati e concerto dell'eclettica big band "L'enigmatico mondo del conte Cinelli".
Verrà effettuato il servizio navetta per il rientro a Sarnano.
ANPI Sarnano "Decio Filipponi"
presso il loggiato di via Roma a Sarnano
a partire dalle ore 17.30
Dibattito sulla situazione attuale della “Guerra in Europa” (Ucraina)
Relatrice Dott.ssa Sara Reginella (tornata recentemente dal Donbass), Psicologo Clinico e Giuridico, Psicoterapeuta e Psicodiagnosta, libero professionista e formatrice, collaboratrice con il Consultorio di Ancona. Autrice dello short-video sul conflitto ucraino "I'm Italian". Proiezioni filmati inediti e testimonianze dirette dal Donbass.
Apericena e musica dal vivo.
Mostra sulla Resistenza in pannelli fotografici.
DOMENICA 3 MAGGIO
Ritrovo P.zza della Libertà ore 9.00 (Sarnano)
Camminata SARNANO - PIOBBICO
Momento di commemorazione e riflessione presso la ex scuola elementare di Piobbico.
Rientro all'Abbazia di Piobbico, pranzo sui prati e concerto dell'eclettica big band "L'enigmatico mondo del conte Cinelli".
Verrà effettuato il servizio navetta per il rientro a Sarnano.
ANPI Sarnano "Decio Filipponi"
=== 2: LINKS ===
Gran parte della documentazione precedentemente segnalata è raccolta al link:
---
Odessa. Identikit di una strage – Prima puntata (PolitRussia.com / Pandora TV, 21/01/2015)
Che ci faceva “Spiderman” a Odessa il 2 maggio 2014? Una meticolosa inchiesta, realizzata da Politrussia.com, per risalire all’identikit dei singoli responsabili della strage di Odessa. 150 morti: incidente o massacro pianificato? Un avvincente esempio di giornalismo partecipativo: chiunque abbia materiali e testimonianze è chiamato a dare il proprio contributo per fare luce su una delle pagine nere della storia d’Europa...
Odessa. Identikit di una strage - Seconda puntata (PolitRussia.com / PandoraTV, 4 feb 2015)
Chi sono gli autori del massocro avvenuto a Odessa il 2 maggio 2014? Una meticolosa inchiesta, realizzata da Politrussia.com, per risalire all'identikit dei singoli responsabili della strage di Odessa. 150 morti: incidente o massacro pianificato? Un avvincente esempio di giornalismo partecipativo: chiunque abbia materiali e testimonianze è chiamato a dare il proprio contributo per fare luce su una delle pagine nere della storia d'Europa...
PTV Speciale – Un altro tassello della verità su Odessa
04/07/2014 – PandoraTV propone e traduce un servizio inchiesta di una delle maggiori tv russe, dove emergono altre informazioni utili alla ricerca della verità sulla strage di Odessa. [Attenzione, immagini drammatiche e forti, adatte ad un pubblico adulto]...
Lauffeuer: Neuer Film über Odessa (14. März 2015, Dagmar Henn – http://vineyardsaker.de/)
(...) Der Film ist in der Bewertung sehr vorsichtig und erspart den Betrachtern auch die vielfach zu findenden schrecklichen Bilder. Er ist das, was im öffentlich-rechtlichen Fernsehen gezeigt werden müsste, wenn dieses Medium seiner angeblichen Aufgabe, die Bevölkerung neutral zu informieren, nachkommen würde.
Einige der Einschätzungen, die in diesem Film vorgenommen werden, würde ich so nicht teilen. Die Kiewer Regierung als eine “neoliberale Regierung, die sich auf faschistische Kräfte stützt” zu bezeichnen, halte ich für eine Untertreibung. Es gibt viel zu viele Ereignisse, die eine tiefe Durchdringung des Staatsapparats durch faschistische Ideologie belegen, und nach der Definition, die ich nach wie vor für gültig halte (“offene, terroristische Diktatur der reaktionärsten, chauvinistischsten, am meisten imperialistischen Elemente des Finanzkapitals”) gibt es keinen Zweifel daran, dass es sich in der Ukraine um eine faschistische Diktatur handelt.
Die Ereignisse des zweiten Mai vergangenen Jahres haben sich tief in mein Gedächtnis eingegraben; sie waren im Livestream zu sehen; ich sass den Nachmittag über entsetzt vor meinem Rechner, unfähig, mich auch nur eine Minute fortzubewegen, während mir die Tränen übers Gesicht liefen. Tausenden dürfte es ähnlich ergangen sein. Und wenige Erfahrungen waren so schamvoll wie das Schweigen nach diesen Ereignissen, die schändliche Stille, mit der das vermeintlich demokratische Europa auf diese Ungeheuerlichkeit reagierte. Der Weg, den die europäische Politik seitdem genommen hat, wurde nach diesem zweiten Mai entschieden.
Wenige Tage nach dem Massaker reiste der deutsche Aussenminister Steinmeier in die Ukraine. Zuvor erklärte er, er werde sich mit niemand an einen Tisch setzen, der Blut an den Händen habe. Er traf nicht nur Jazenjuk, er traf auch den Gouverneur von Odessa. Es ging ihm offenbar nur darum, wessen Blut der Gesprächspartner an den Händen hatte…
Trotz der Schwächen dieses Films – teilt ihn! Sorgt dafür, dass möglichst viele Menschen ihn zu Gesicht bekommen!
Und, wer immer die Möglichkeit dazu hat – es gibt eine Fotoausstellung über Odessa, und es ist ebenso möglich, Zeugen des Massakers für Veranstaltungen einzuladen. Die Wahrheit über diese Ereignisse zu kennen, ist das eine. Es ist ebenso wichtig, diese Wahrheit auch zu verbreiten...
(...) Der Film ist in der Bewertung sehr vorsichtig und erspart den Betrachtern auch die vielfach zu findenden schrecklichen Bilder. Er ist das, was im öffentlich-rechtlichen Fernsehen gezeigt werden müsste, wenn dieses Medium seiner angeblichen Aufgabe, die Bevölkerung neutral zu informieren, nachkommen würde.
Einige der Einschätzungen, die in diesem Film vorgenommen werden, würde ich so nicht teilen. Die Kiewer Regierung als eine “neoliberale Regierung, die sich auf faschistische Kräfte stützt” zu bezeichnen, halte ich für eine Untertreibung. Es gibt viel zu viele Ereignisse, die eine tiefe Durchdringung des Staatsapparats durch faschistische Ideologie belegen, und nach der Definition, die ich nach wie vor für gültig halte (“offene, terroristische Diktatur der reaktionärsten, chauvinistischsten, am meisten imperialistischen Elemente des Finanzkapitals”) gibt es keinen Zweifel daran, dass es sich in der Ukraine um eine faschistische Diktatur handelt.
Die Ereignisse des zweiten Mai vergangenen Jahres haben sich tief in mein Gedächtnis eingegraben; sie waren im Livestream zu sehen; ich sass den Nachmittag über entsetzt vor meinem Rechner, unfähig, mich auch nur eine Minute fortzubewegen, während mir die Tränen übers Gesicht liefen. Tausenden dürfte es ähnlich ergangen sein. Und wenige Erfahrungen waren so schamvoll wie das Schweigen nach diesen Ereignissen, die schändliche Stille, mit der das vermeintlich demokratische Europa auf diese Ungeheuerlichkeit reagierte. Der Weg, den die europäische Politik seitdem genommen hat, wurde nach diesem zweiten Mai entschieden.
Wenige Tage nach dem Massaker reiste der deutsche Aussenminister Steinmeier in die Ukraine. Zuvor erklärte er, er werde sich mit niemand an einen Tisch setzen, der Blut an den Händen habe. Er traf nicht nur Jazenjuk, er traf auch den Gouverneur von Odessa. Es ging ihm offenbar nur darum, wessen Blut der Gesprächspartner an den Händen hatte…
Trotz der Schwächen dieses Films – teilt ihn! Sorgt dafür, dass möglichst viele Menschen ihn zu Gesicht bekommen!
Und, wer immer die Möglichkeit dazu hat – es gibt eine Fotoausstellung über Odessa, und es ist ebenso möglich, Zeugen des Massakers für Veranstaltungen einzuladen. Die Wahrheit über diese Ereignisse zu kennen, ist das eine. Es ist ebenso wichtig, diese Wahrheit auch zu verbreiten...
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=LXRIuVNGmds ODER
Il fumo ONU sulla strage di Odessa e la guerra (di P. Cabras e E.Santi, 7/1/2015)
Strage di Odessa: l'ONU dei diritti umani guarda altrove. Le omissioni e falsità ONU, in Libia e Siria, hanno favorito le guerre. Possiamo raccontare già ora...
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=114271&typeb=0&Il-fumo-ONU-sulla-strage-di-Odessa-e-la-guerra
Strage di Odessa: l'ONU dei diritti umani guarda altrove. Le omissioni e falsità ONU, in Libia e Siria, hanno favorito le guerre. Possiamo raccontare già ora...
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=114271&typeb=0&Il-fumo-ONU-sulla-strage-di-Odessa-e-la-guerra
Fonte: pagina FB "Con l'Ucraina antifascista", 25 gennaio 2015
Questa galleria fotografica illustra come si stanno svolgendo a Odessa le udienze del processo per i fatti del 2 maggio 2014 - giorno in cui vi fu la strage della Casa dei Sindacati.
Decine di sostenitori dell'euromajdan hanno allestito delle violente intimidazioni contro i parenti delle vittime fuori dall'edificio che ospita la Corte Distrettuale di Malinovskij bloccando le uscite.
Nonostante la presenza della polizia, i provocatori sono riusciti a picchiare una persona.
Le violenze contro i partecipanti al processo sono continuate successivamente: questa mattina è stato picchiato a sangue l'aiutante del consigliere comunale comunista Vasilij Polishuk, Moris Ibrahim, colpito con spranghe di metallo alla testa e al volto. Anche il figlio di Polishuk, a settembre, era stato vittima di un agguato simile: assieme al padre, Aleksandr ha documentato con delle foto i fatti del 2 maggio e presta assistenza ai familiari delle vittime.
Gli avvenimenti di Odessa del 2 maggio 2014, quando decine di persone sono state bruciate vive nella Casa dei Sindacati, sono noti in tutto il mondo. Eppure il processo si tiene in queste condizioni, le indagini (come ha raccontato la mamma del giovane comunista Vadim Papura) proseguono lentamente nonostante la disponibilità di materiale video che potrebbe inchiodare i responsabili della strage.
Evidentemente alle autorità internazionali, sempre pronte a starnazzare di "diritti umani", interessa coprire nuovamente le spalle ad un governo amico responsabile della strage di Odessa e ora responsabile di queste nuove violenze contro le vittime del 2 maggio e i loro familiari.
Source: http://timer.od.ua/news/evromaydanovtsi_zablokirovali_malinovskiy_sud_i_izbili_cheloveka_417.html
Questa galleria fotografica illustra come si stanno svolgendo a Odessa le udienze del processo per i fatti del 2 maggio 2014 - giorno in cui vi fu la strage della Casa dei Sindacati.
Decine di sostenitori dell'euromajdan hanno allestito delle violente intimidazioni contro i parenti delle vittime fuori dall'edificio che ospita la Corte Distrettuale di Malinovskij bloccando le uscite.
Nonostante la presenza della polizia, i provocatori sono riusciti a picchiare una persona.
Le violenze contro i partecipanti al processo sono continuate successivamente: questa mattina è stato picchiato a sangue l'aiutante del consigliere comunale comunista Vasilij Polishuk, Moris Ibrahim, colpito con spranghe di metallo alla testa e al volto. Anche il figlio di Polishuk, a settembre, era stato vittima di un agguato simile: assieme al padre, Aleksandr ha documentato con delle foto i fatti del 2 maggio e presta assistenza ai familiari delle vittime.
Gli avvenimenti di Odessa del 2 maggio 2014, quando decine di persone sono state bruciate vive nella Casa dei Sindacati, sono noti in tutto il mondo. Eppure il processo si tiene in queste condizioni, le indagini (come ha raccontato la mamma del giovane comunista Vadim Papura) proseguono lentamente nonostante la disponibilità di materiale video che potrebbe inchiodare i responsabili della strage.
Evidentemente alle autorità internazionali, sempre pronte a starnazzare di "diritti umani", interessa coprire nuovamente le spalle ad un governo amico responsabile della strage di Odessa e ora responsabile di queste nuove violenze contro le vittime del 2 maggio e i loro familiari.
Source: http://timer.od.ua/news/evromaydanovtsi_zablokirovali_malinovskiy_sud_i_izbili_cheloveka_417.html
Un giardino per i Martiri di Odessa (Ucraina) a Milano: proposta di zona 8 (di Massimiliano Melley, 28 febbraio 2015)
Anche a Milano potrebbe scoppiare il caso dei Martiri di Odessa, la città ucraina sul Mar Nero. Dopo il comune di Ceriano Laghetto (Monza), che ha recentemente intitolato una piazza, ci prova anche la zona 8 di Milano, che ha approvato una mozione di Alessandro Bescapè (Federazione della sinistra) con cui si chiede al comune l'intitolazione di uno spazio ai "Martiri di Odessa"...
http://www.milanotoday.it/politica/giardino-martiri-odessa-via-appennini.html
Anche a Milano potrebbe scoppiare il caso dei Martiri di Odessa, la città ucraina sul Mar Nero. Dopo il comune di Ceriano Laghetto (Monza), che ha recentemente intitolato una piazza, ci prova anche la zona 8 di Milano, che ha approvato una mozione di Alessandro Bescapè (Federazione della sinistra) con cui si chiede al comune l'intitolazione di uno spazio ai "Martiri di Odessa"...
http://www.milanotoday.it/politica/giardino-martiri-odessa-via-appennini.html
=== 3: ODESSA OGGI ===
Fonte: pagina FB "Fort Rus", 8/12/2014
Il 7 Dicembre, un residente di Odessa che passeggiava vicino al polo di Kulikovo con indosso il nastro di San Giorgio (un simbolo della vittoria dei popoli Sovietici contro il nazismo), è stato aggredito da un ufficiale della milizia ucraina che gli intimato di rimuoverlo immediatamente.
L'uomo ha chiesto che gli venisse spiegato per quale motivo avrebbe dovuto togliere il nastro. La polizia, dopo aver indicato che "è un divieto della legge ucraina" ha aggredito l'uomo e ha tentato di portarlo via.
Soltanto grazie all'intervento degli altri cittadini che erano presenti e hanno potuto riprendere la scena, la polizia ucraina ha rilasciato l'uomo dopo averlo trattenuto per oltre due ore.
Scene di ordinario terrore e repressione nella moderna ucraina neo-nazista.
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=2edqiYn2A-U
FONTE: http://on.od.ua/2014/12/07/odessita-arestovali-za-georgievskuyu-lentochku-video/
VIDEO sottotitolato in italiano: https://www.youtube.com/watch?v=-y5wqe9ulcM
[N.B. il nastro di San Giorgio è un simbolo della vittoria sovietica contro il nazifascismo; in generale i colori giallo e nero rappresentano nell'area ex-sovietica i colori dell'onore di chi si distingue per eroismo e senso civico]
---
A Odessa laser: "Poroshenko assassino" (30 aprile 2015) / ЛАЗЕРНОЕ ШОУ В ОДЕССЕ: ПОРОШЕНКО - УБИЙЦА! (Четверг, 30 Апрель 2015)
Подробнее: http://antifashist.com/item/lazernoe-shou-v-odesse-poroshenko-ubijca.html#ixzz3Yu1aQUHI
Attacchinaggio in clandestinità a Odessa (30 aprile 2015) / На улицах Одессы в ответ на аресты появились листовки с призывами к свержению Порошенко (30/4/2015)
Odessa : Kulikovo Polje adesso / Власть делает все возможное чтобы одесситы не вышли 2 мая
La piazza dove sorge la Casa dei Sindacati è occupata dai carri armati per impedire ogni manifestazione
=== 4: DOCUMENTO ECCEZIONALE ===
Quella che segue è la testimonianza di un giovane militante di estrema destra che ha partecipato ai crimini commessi alla Casa dei Sindacati di Odessa il 2 maggio 2014. La abbiamo ricevuta da una fonte sicura, vicina ai servizi psichiatrici della Regione Toscana che tengono in cura il ragazzo ma non possono rivelarne l'identità per ragioni di deontologia professionale.
PREMESSA
Ho chiesto a chi ha tradotto queste righe di farle leggere ed analizzare ad uno psicologo per poter far capire che uno non è un mostro solo perché per una serie di circostanze si trova una volta nella vita a PARTECIPARE a delle mostruosità. Io stesso che non posso leggere la traduzione mi fido di chi l'ha fatta e non posso ancora dire se devo mettere o no il punto interrogativo al PERCHE' L'HO FATTO ( ? ) .
Mi chiamo LASLO (nome non vero ma scelto da chi scrive ) e sono nato 23 anni fa in una città 40 km dal confine con la Polonia . I miei genitori hanno voluto che nascessi dopo la caduta dell' Unione Sovietica perché fossi così un ukraino libero ed indipendente.
Nella mia città il 90 per cento della popolazione è ukraina e difficilmente ha rapporti d'amicizia con chi ha origine russa . Mio padre e mia madre sono sempre stati uniti nel darmi un'educazione onesta che però non transigesse dal farmi capire l'importanza della mia razza e della storia della mia famiglia .
Mio nonno ha avuto, comunque, il ruolo più importante nell'imprimermi nella mente quanto i bolscevici hanno fatto di male al mio popolo ed in particolare alla Galizia.
Fin da piccolo mi ha raccontato tante storie di uomini col cappotto lungo nero che prendevano possesso delle nostre case obbligandoci a dividerle con gli altri . Mi ha raccontato di quanto i russi; anziché essere ospiti, si siano a poco a poco sentiti come padroni in casa nostra obbligandoli a vivere con uomini che di umano non avevano niente.
Le storie finivano però con la loro vittoria e la soddisfazione della vendetta quando alla guida di Stepan Bandera erano riusciti a scacciare ed uccidere gli usurpatori . Poiché questi racconti erano la base d'insegnamento per tutte le famiglie noi ragazzi giocavamo sempre in un'immaginaria guerra contro i bolscevici che chiamavamo dopo l' indipendenza russi o mascalin .
Già verso i 15 anni i racconti erano più particolareggiati, i film della guerra contro i tedeschi che davano alla televisione servivano solo ad incattivirci ancora di più e di solito, io no, ma alcuni dei miei amici più grandi dopo questi film cercavano qualche ragazzo di origine russa e lo picchiavano o lo seviziavano in vari modi .
Nella nostra cultura, ma anche nella nostra storia il vero modo di eliminare un nemico è di bruciarlo vivo e sempre veniva rievocato quella che durante la guerra era stata la caratteristica della “divisione Galizia” e cioè di chiudere gli abitanti dei villaggi nelle loro case e di incendiarle. Si raccontavano i vecchi che levato le grosse eliminazioni dove i tedeschi preferivano fucilarli quando i catturati erano pochi il compito di impiccarli era riservato ai galiziani .
Io non ho mai partecipato a nessun pestaggio anche se non ho mai stretto amicizia con un russo o un biellorusso e non mi sono mai sentito discriminato dai miei compagni che lo facevano.
L'educazione che ho avuto è sempre stata d'onestà e di lealtà e non sono mai stato educato alla violenza, anche se solo il nonno avrebbe voluto che fossi un po' più impegnato nei gruppi patriottici specie se vicini a “pravi sector”.
Nella mia città il 1 maggio ed il 9 maggio sono sempre state feste segnate in rosso ed i festeggiamenti sono sempre stati organizzati dal Comune con nastrini arancio (oro) e neri e con discorsi antifascisti tenuti in piazza, e questa cosa è sempre stata vissuta con rabbia repressa ed inpotenza da parte dei vecchi e dei giovani più nazionalisti, perciò i miei compagni più impegnati quando sono diventati più grandi hanno prima cominciato con le scritte sui muri inneggianti a Bandera , poi col sovrapporre o la svastica o il simbolo di pravi sector sui manifesti (specie quelli dell'9 maggio) ed infine da due anni lo sfidare tutti sfilando per alcune vie della periferia con gagliardetti della div Galizia, con la foto di Bandera e le badiere ukraine con i nastrini neroerossi .
Io non ho mai partecipasto a nessuna azione ne' a nessuna parata anche se la solidarietà della gente nei confronti di queste manifestazioni è sempre stata molto calorosa .
Gia da novembre i miei compagni dicevano che stava per succedere qualcosa di grande, alcuni ragazzi, che però io non frequentavo perché più grandi, erano andati a fare degli addestramenti in campi che avevano per addestratori dei veri ufficiali americani.
A gennaio i vari luoghi di riunione più nazionalisti erano in fermento, c'erano state le prime proteste a Kiev ed a metà gennaio si erano formati i primi convogli che partivano dalla mia città per “conquistare Piazza Maidan“. Io non ha mai partecipato per volontà di mia madre, amche se mio padre diceva che non serebbe successo niente, e non ho mai chiesto il permesso di seguirli .
Gli eventi di piazza Maidan gli hanno dato ragione ed a rivoluzione avvenuta altri ragazzi ed anche alcune ragazze sono partiti per Kiev salutati da molta gente come veri combattenti ukraini .
I mesi successivi nella mia città sono stati sempre tranquilli anche se quelli di etnia russa hanno vissuto spesso delle prepotenze quasi da tutti .
Verso il 1 maggio alcuni dei più grandi hanno cominciato a pubblicizzare un viaggio ad Odessa per dare, come dicevano loro, una svegliata alla “ città mamma “ .
Si doveva trattare di una scampagnata di due giorni con viaggio e mangiare tutto pagato per cui io ho deciso di partecipare ed ho convinto anche mia sorella con una sua amica a venire con noi.
L'atmosfera del viaggio era quella di una festa e levato qualche sfottò fra gli ultras di altre squadre di calcio il clima era del tutto sereno e la sera addirittura c'era stata la visita ed un saluto per noi tutti del premier Yatzeniuk venuto a salutarci con la moglie.
Così era passato il primo maggio .
Contrariamente a quello che tutti pensano non c'è stata una azione coordinata ma il frutto di improvvisazioni fatte da vari gruppi più o meno autonomi. C'era si un gruppo più grande che già dalla mattina si era organizzato per entrare alla Casa del Sindacato ma per quanto ne sapessi io le persone che avevano partecipato al 1 maggio erano ancora fuori e dentro potevano esserci solo quelli che ci lavoravano .
La notte l'avevo passata con mia sorella nell'autobus ed avevamo già programmato di fare un giro per Odessa prima di cominciare la sfilata , poi tutto è precipitato.
Il nostro gruppo si è unito a quello di Lviv che sarà stato di 4o5 autobus ed è da li che sono cominciati gli ordini che ci riguardavano .
Le ragazze, compresa mia sorella e la sua amica, sono andate via fra di loro e noi abbiamo cominciato a fare un po' di schiamazzo ed ad attaccare quelli che c'erano in piazza distruggendogli le tende.
Qualcuno, a questo punto dirò che sono stati i più fortunati, ha avuto uno scontro con i più aggressivi mentre la maggioranza è scappata per proteggersi nella Casa del Sindacato .
Io, con altri che non avevano partecipato alle botte, li abbiamo rincorsi all'interno dove però abbiamo visto che c'erano altri di noi con delle taniche di vari colori e tutti rigorosamente col volto mascherato . C'è stato li un primo scontro con quelli che venivano dalla piazza per scappare mentre molti di quelli che noi inseguivamo riuscivano ad entrare nelle stanze del primo piano (credo piano atrio) ed a chiudersi dentro. Abbiamo provato a sfondarle ma è stato inutile ed è li che qualcosa è cambiato in me ma penso in molti di noi.
Il senso d'impotenza davanti a quei portoni che resistevano mi ha reso via via sempre più aggressivo ed abbiamo provato con tutto prima di deciderci a dargli fuoco, poi ,la lentezza con cui si incendiavano, faceva crescere sempre più la rabbia che sfogavamo con quelli che continuavano ad entrare per sottrarsi al linciaggio che era cominciato fuori in piazza.
Avevo l'adrenalina al massimo ed ero riuscito a staccare il piede di una seggiola così quando ho avuto un odessino vicino l'ho colpito e poi non sono più riuscito a fermarmi. Di quei momenti ricordo pochissimo ma solo che ho picchiato altri con quel legno fino a farmi sanguinare la mani poi ho riacquistato una certa lucidità che serviva solo a farmi eseguire gli ordini che mi venivano dati .
Di tutto quel caos e quelle urla ricordo solo che il portone era ceduto, che per le scalinate c'era il fuoco e che alcuni dei capi (quelli col cappuccio che erano poi gli ultra del Dnipo) avevano le pistole in mano e di tanto in tanto sparavano.
Al nostro gruppetto ci portavano dei ragazzi e noi dovevo legargli le mani con della corda già tagliata, poi loro li portavano via ed altri ne portavano altri.
Mi ricordo di un paio di ragazzi che si ribellavano e che non c'era verso di legarli ed a quel punto è venuto uno con la pistola a gli ha sparato nella testa. Era la prima volta che vedevo uccidere una persona ma gli ordini di continuare erano incalzanti per cui dopo un po' tutto è passato ed abbiamo continuato poi non ne hanno portati più e a noi che legavamo ci hanno detto di salire sopra e ripensandoci adesso non so perchè non sono scappato .
Non c'erano grandi incendi ma sia per le scale che nel salone al primo piano c'erano ragazzi ( quelli stessi che avevamo legati ) che stavano bruciando alcuni ancora vivi si rotolavano altri ormai immobili già spenti e neri dalla cintura in su.
Da un armadio ne hanno trovato uno nascosto e prima lo hanno picchiato poi gli hanno versato un liquido verde e gli hanno dato fuoco e mentre, in fiamme, cercava di scappare da tutte le parti lo facevano cascare e cosi per varie volte poi non si è più rialzato. Dopo un paio d'ore è arrivato l'ordine di uscire tutti perché con le molotov stavano attaccando da fuori mentre gli ultras del dnipro davano fuoco dall'interno .
Non riuscivo a trovare mia sorella anche se sapevo che l'avrei rivista all'autobus, così sono rimasto con gli altri a fare festa fuori ed a familiarizzare con gli altri gruppi , fra cui ho conosciuto anche un italiano a cui ho detto di avere una zia vicino a Firenze (non scrivere la località ) .
Verso le 6/7 la sera siamo tornati agli autobus, ognuno raccontando i particolari di ciò che aveva fatto ma io non avevo più la carica di adrenalina e sinceramente mi sentivo un po' vuoto anche se cercavo di comportarmi come gli altri .
Arrivato all'autobus ho trovato mia sorella che stava rannicchiata addosso alla sua amica e quando mi ha visto mi ha abbracciato ed ha cominciato a piangere ed a dirmi che si sentiva male e che voleva tornare a casa. Io gli ho detto che saremmo partiti la mattina successiva ma lei ha insistito a dirmi che voleva andare via perchè si sentiva male e quasi gli sono prese le convulsioni allora sono andato dal capo del nostro gruppo a chiedergli cosa dovevo fare e lui mi ha detto che avrebbe cercato una macchina per mandarla via tanto aveva ancora molti soldi per la trasferta così dopo poco, infatti, è venuto un ragazzo di Odessa con una Crysler per portarla a casa.
Fra le lacrime ha cominciato a dirmi che voleva che andassi con lei ma io ho cercato di fargli capire che non potevo lasciare il gruppo, che l'avrebbe accompagnata la sua amica ma poi, siccome non voleva sentire ragioni,quasi a forza l'hanno caricata e sono partiti .
Questa cosa mi ha dato molta noia e la sera, anche se tutti festeggiavano e bevevano, io sorridevo a tutti ma non mi divertivo ed alle 10 ero già sul bus a cercare di dormire .Ho avuto continui dormi veglia ma nessun cattivo sogno ed aspettavo solo la mattina per telefonare a casa e sapere se era andato tutto bene .
Intanto gli altri erano ritornati alla casa del sindacato ed avevano cercato di portarmi con loro per fare un sopralluogo anche perchè la milizia faceva passare solo alcuni di noi che appartenevano a non so a quali gruppi anche se il nostro capo era uno di quelli . Io non avevo la minima idea di cosa ci fosse dentro perchè la sera prima quando ci avevano detto di uscire c'era poca luce ed io praticamente non mi ero mosso dal salone dell'ingresso ed solo un po' per la scale, ed anche se avevo si visto dare fuoco a qualcuno in quell'atmosfera euforica sembrava quasi un video game ed i corpi che erano sulle scale si intravedevano appena per il buio e perchè scuriti dal fumo .
Per non essere diverso anch'io sono entrato e con la luce ho visto uno spettacolo diverso per quanto altri ragazzi come noi sembravano muoversi con disinvoltura salendo e scendendo ai piani di sopra mentre alcuni erano di guardia alle scale che scendevano nel sottosuolo e non facevano passare che quelli che loro conoscevano . Con la scusa di dover telefonare sono uscito e mi sono incamminato all'autobus da dove verso la 11 ha chiamato a casa . Mi ha risposto mia madre molto arrabbiata perchè stava cercandomi dalla sera prima quando alla tv avevano cominciato a parlare degli scontri ad Odessa, poi quando gli ho detto che mia sorella non era con me ma stava arrivando a casa per conto suo mi ha letteralmente aggredito minacciandomi di non tornare a casa se avesse saputo che avevo partecipato alle risse . Alle 3 del pomeriggio siamo ripartiti con l'atmosfera più euforica di quando eravamo arrivati ed io non avevo avuto il coraggio di telefonare a casa e stavo con la speranza che mi chiamasse mia sorella e questa è stata anche la scusa che adducevo del perchè non partecipavo alle loro feste. Fortunatamente verso le 11 dormivano tutti ed anche io nonostante il pensiero e la voglia di sapere se era arrivata mia sorella mi sono addormentato . Il giorno successivo alle 9 di notte dopo 18 ore di viaggio siamo arrivati a ….. e con molta incertezza vi sono avviato a casa .
Ho aperto il portone e sono salito, c'era silenzio e quando sono entrato mia madre non mi ha degnato di uno sguardo . Ho chiesto se ….. era arrivata ma lei non mi ha risposto allora sono andato in camera da mio padre che mi ha minacciato di non lasciare più sola mia sorella e di non portarla più dietro quando c'erano queste cose , poi mi ha chiesto cosa avevamo fatto poiché alle tv già cominciavano ad esserci le immagini ed il numero dei morti anche se lui era convito che si fosse trattato di scontri fra di noi e che quindi avevamo fatto bene a dargliele . Ho chiesto di vedere mia sorella prima di andare a letto ma mia madre mi ha detto che lei non mi voleva vedere poi ha aggiunto che col tempo gli sarebbe passata .
Lei non è più uscita dalla sua stanza, non mi ha voluto vedere e dopo tre giorni il 7 maggio una mattina mia madre l'ha trovata morta .
Eravamo tutti ancora a letto quando si è messa ad urlare e quando sono arrivato con mio padre ci ha aggredito urlando e ritenendoci gli unici responsabili, maledicendoci assieme alla nostra politica ed al fatto che non l'avremmo dovuta coinvolgere con le nostre storie. Intanto i vicini richiamati da quelle grida erano accorsi prima davanti alla porta e poi dentro e proprio uno di questi si è accorto che c'era una specie di biglietto sul comodino di mia sorella, ma mia madre glielo ha strappato di mano urlando a tutti di uscire e chiudendosi a chiave in camera con lei .
A nulla sono valse le richieste e le minacce di mio padre per poter entrare e solo l' arrivo della milizia l'ha costretta ad aprire la porta . Uno dei due milizionieri che conosceva mio padre ha cominciato a farsi raccontare qualcosa da lui perchè mia madre stava attaccata al letto e non smetteva di piangere . Nessuno ha saputo mai di quel biglietto e la causa della morte è stata attribuita a suicidio per eccesso di sonniferi, quegli stessi che mia madre gli aveva portato per aiutarla a dormire.
Il giorno dopo mia madre è sparita ed alla milizia hanno cominciato a cercarla pensando al peggio poi dopo 2 giorni ci hanno comunicato che era da una sua sorella ( cugina ) e che non aveva per il momento voglia di tornare a casa, così io e mio padre siamo partiti per il villaggio di ….
Quando ci ha visti non ci ha neppure degnati di uno sguardo poi l'odio verso di noi ha avuto il sopravvento ed è partita da me buttandomi in faccia il suo ultimo biglietto “ vorrei morire come sono morti quei ragazzi ma sono troppo vigliacca” allora mi ha chiesto cosa le avevo fatto fare e quanto io avessi fatto di tutto quello scempio che ormai le televisioni avevano cominciato a mandare in onda . Cercavo di rispondergli ma non mi ascoltava e subito si è scagliata contro mio padre che mi aveva allevato facendomi destinatario dell'odio suo e di suo padre senza mai porre un limite a quello che era umano e quello no . Io continuavo a dirgli che noi non avevamo fatto niente solo delle passeggiate ad Odessa e che c'eravamo tenuto lontani dai tafferugli ma ormai lei non mi ascoltava ed urlava a mio padre che aveva allevato un mostro , che avrebbe chiesto il divorzio e che non avrebbe più voluto vederci per tutta la vita poi era scappata in casa ed il marito di mia cugina ci aveva detto di andare via e che se fosse cambiato qualcosa ci avrebbe telefonato .
Mio padre in quei giorni ha cercato di sapere il mio ruolo in tutti quegli eventi ed io mi sono limitato a dirgli che sono sempre stato fuori dall'edificio ed al massimo ha tirato qualche molotov .
Non so se ci avesse creduto perchè mi ha ricordato di non avermi mai incitato ad uccidere nessuno e li allora sentendomi il solo responsabile di tutto gli ho ricordato che lui ed il nonno sempre mi hanno detto che era nel la nostra storia e nel nostro DNA di uccidere i nemici con il fuoco e che era sempre andato fiero di come anch'io odiavo i russi .
Tornati a casa una sera è venuto il padre dell'amica di mia sorella e senza mezzi termini mi ha detto che se fosse capitato qualsiasi cosa a sua figli mi “avrebbe ammazzato” così e per tante altre cose ho detto che sarei partito per l'Italia, che avevo contattato su Odnoklassnik la cugina di mamma e che il capo del nostro gruppo mi avrebbe fatto avere il visto in un paio di gg con i suoi appoggi all'Ambasciata Italiana .
Non ha portato che poca roba tanto ormai era già caldo e da Lviv sono andato alla frontiera . C'era una lunghissima coda perchè i controlli erano stati affidati alla guardia nazionale che respingeva tutti i ragazzi giovani anche con i documenti in regola e maltrattava anche pesantemente tutti quelli con cognome di origine russa anche se con documenti ukraini. Per me è stata la stessa cosa prima mi hanno spintonato in un angolo poi con la scusa di interrogarmi mi hanno tirato qualche cazzotto e solo quando ho fatto vedere la lettera che mi aveva dato il mio capo gruppo mi hanno lasciato in terra in attesa di un superiore . Quando questo è venuto mi ha fatto sedere ed ha cominciato ad interrogarmi sul mio ruolo ad Odessa e li mi ha fatto venire alla mente quel che avevo fatto, gli ho detto che io avevo il compito di legarli , che ho dato fuoco ad un paio di ragazzi (anche se non era vero ormai avevo paura anch'io ) e che essendo senza passamontagna adesso dovevo andare via . Era quanto era scritto sulla lettera ed una volta descritto come era fatto il salone del piano terreno del palazzo dei sindacati ha capito che ci ero stato veramente , mi ha offerto un pacchetto di fazzolettini una bottiglia di vodka per il viaggio delle birre e dei sacchetti di roba da mangiare anche se gli dicevo che c'avevo tutto .
Sono arrivato in Italia a Firenze dopo 1 giorno e mezzo ed ho trovato alla stazione del bus la cugina di mia madre e suo marito .
CONCLUSIONE
Le poche pagine che ho scritto non sono dettate da nessun rimorso perchè quello che è successo ha avuto nella mia esperienza il turbamento che può lasciare l'aver causato un incidente nel quale sono morte alcune persone. Non ho incubi ne' sogni ricorrenti ed anche se in un primo momento ho pensato che le idee di mio padre e di mio nonno potessero aver pesato su quello che ho fatto poi un'altro ragionamento li ha completamente scagionati . Nessuno insegna ai propri figli il ribrezzo verso i serpenti eppure la quasi totalità di noi li detesta e se ha la possibilità gli schiaccia la testa . La stessa cosa io ed i miei compagni la proviamo verso i russi e verso la loro lingua .
Riconosco che la cugina di mia madre mi ha accolto come un figlio ma quando ho saputo che il suo nome e cognome ukraini erano solo acquisiti ma lei era ukraina di etnia russa non ho potuto fare altro che andare via da quella casa.
L'unico ricordo triste è quello per mia sorella ed il dolore per averla mandata via da sola ma anche questo verrà metabolizzato al pensiero che una razza sarà grande quando riuscirà a far sopravvivere solo i più forti .