Alcuni rapporti sulle manifestazioni internazionali tenutesi
nel 2. anniversario dell'aggressione NATO alla Jugoslavia
si possono trovare sul sito internet del Campo Antimperialista:

> http://www.antiimperialista.com/en/

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Note di CARLO PONA
(dalla mailing list scienzaepace@...)

Martedi sera [27/3] sono tornato da Belgrado dopo aver partecipato alla
conferenza del Belgrade Forum a due anni dall'inizio dei bombardamenti
sulla Jugoslavia. Prima un breve resoconto della conferenza, poi le
considerazioni personali sui tre giorni e sulla situazione a Belgrado e
dintorni.

Pre- conferenza:
Mercoledi 21 ci invitano (i pochi gia' arrivati: io, Fulvio Grimaldi, i
tre russi e pochi altri) alla conferenza stampa di presentazione.
Arrivano un bel gruppetto di giornalisti, anche se non capisco di quali
giornali. Il tutto ovviamente si svolge in puro serbo ortodosso per cui
posso solo intuire quello di cui si parla, nonostante i miei sforzi
(vani) di imparare la lingua.
Il chairman della conferenza, Zivadin Jovanovic, ex ministro degli
esteri di Milosevic, tra le altre cose, ci parla di arresti
indiscriminati verso esponenti del partito socialista (il suo), di
requisizioni degli uffici, di una situazione debitoria preoccupante, di
rischi di chiusura totale, eccetera. Insomma un quadro preoccupante.

Conferenza.

Alle 9:30 ci mettiamo ad aspettare il pullman che ci deve portare alla
conferenza (a Novi Beograd). Dopo piu' di un'ora cominciamo a
preoccuparci. Viste le premesse del giorno prima abbiamo subito pensato
che la conferenza era stata cancellata, i responsabili arrestati,
deportati, e che presto sarebbe invece arrivato un cellulare a prendere
a noi e a rispedirci a casa.... invece il pullman e' semplicemente
andato a sbattere!
Insomma alle 11, piu' o meno, finalmente arriviamo e la conferenza
inizia. La lista degli interventi e' lunghissima... ci sono solo i nomi
e si capisce gia' che sara' un carnaio. Gli interventi sono di 10
minuti, invece dei 15 concoradti inizialmente, ma tutti sforano e di
conseguenza il mio inetrvento che era programmato all'1:20 slitta fino
alle 17:30 circa! Alla fine dei due giorni gli interventi saranno circa
70 (!!) e quasi tutti uguali: i corridoi, le interfenze del FMI, il
libro di Brzinski, gli imperialisti, i capitalisti, la necessita' di
creare un fronte antiimperialista, gli errori della Russia, la
situazione in Palestina e Iraq, l'UCK, il controllo dei Balcani, il
ruolo della sinistra europea, le sanzioni, i parallelismi e le diffenze
con l'America Latina, le violazioni al diritto internazionale, Solana,
la catastrofe umanitaria, ruolo della Germania, pretesto della difesa
dei diritti umani, la politica britrannica degli ultimi 100 anni
eccetera; questi piu' o meno i temi trattati.

Come avete potuto gia' capire c'e' stato poco spazio per interventi
"scientifici" o cumunque con un supporto scientifico alle spalle. Ce ne
sono stati, credo, 3.
Il primo e' stato di un certo Prof. Skaric, Macedone, che si e' preso la
briga di cniare un neologismo: Natocide per indicare tutta la tragedia
ecologica causata dai bombardamenti e per dire che con questa
aggressione la NATO si' e' votata alla propria dissoluzione e al proprio
suicidio (beato lui!). Ha parlato del DU, ma lui e' un professore di
diritto all'Univ. di Skopje, per cui ha parlato di questo aspetto. Sta
scrivendo un libro.
Il secondo e' stato di P.Simonovic, che ha parlato della
cancerogenicita' del DU e che in alcure aree si registra un aumento
della incidenza dei tumori (K.Mitrovica). Dice pure che da quando i
serbi sono usciti dal Kosovo, non si hanno piu' dati sulle popolazioni
albanesi.
Il terzo e' il mio/nostro. Per questioni di tempo e visto l'ambiente,
non ho fatto una disquisizione sull'uranio, ma ho cercato di far capire
quello che stiamo facendo in Italia come Comitato al fine di far
trapelare un po' di verita' sulla condotta dell'aggressione; del nostro
ruolo di scienzoiati contrapposti alla scienza "ufficiale" (quella per
capirci della comm Mandelli). Il testo dell'intervento, appena ho un po'
piu' di tempo lo trascrivo e ve lo faccio avere.

Oltre a questi interventi orali, hanno girato due articoli:
uno di Darko Nadic della facolta' di Scienze Politiche di Belgrado (A
socio ecological approach to investigating the environment in
Yugoslavia) che io ho e che scannerizzero' per farvelo avere.
l'altro di un tal Predrag Jaksic, che non si sa di dove sia, perche' il
suo articolo di due pagine e' comparso senza la sua presenza. Il titolo
e' molto attraente: Discovering the full truth about the use of depleted
uranium during the NATO air strikes in Kosovo and Metohia. questo tipo
avrebbe scoperto, analizzando le informazioni della NATO e le coordinate
delle localita' che sarebbero state bombardate con il DU, che delle 112
localita', 6 sono nel Mare Adriatico (!!), 14 in Albania e 14 in
Macedonia!!! Anche questo lo scannerizzo e ve lo mando appena possibile.
(...)

---

Note di FULVIO GRIMALDI
(dalla mailing list pck-yugoslavia@...)

(...) Il convegno del Foro di Belgrado in occasione del secondo
anniversario
dell'aggressione Nato nonchè della grande manifestazione di massa di
sabato
scorso, alla quale ho avuto il privilegio di essere invitato... Entrambe
le
iniziative sono state coronate da enorme successo e il provvedimento
preso
dal regime [il ventilato arresto di Jovanovic, principale organizzatore,
arresto
poi smentito] è chiaramente anche una vendetta contro la riuscita
dell'impresa
e, implicitamente, contro la ricomparsa in forze del Partito Socialista,
anche sulla scena internazionale. La frustrazione del regime di Zoran
Djindjic è stata poi accentuata dalla clamorosa vittoria del sindacato
autonomo della Zastava sul sindacatino giallo, altro segno che in
Jugoslavia
i tempi della ripresa si stanno accorciando. Il convegno di Belgrado, di
cui
avete potuto leggere il comunicato finale messo in rete dal Tribunale
Clark, ha visto la partecipazione di 17 paesi e 25 delegati, tra i quali
Jaret Israel, degli USA, e esponenti del vertice del Partito Comunista
Russo, tra i quali la viocepresidente della Duma, delegati britannici,
greci, argentini, tedeschi, iracheni, libici, palestinesi, italiani e
altri.
Nel corso degli interventi sono state illustrate le menzogne che hanno
accompagnato l'aggressione, la situazione nei Balcani con la nuova
offensiva
dei banditi UCK addestrati ed armati nelle basi USA e britanniche, gli
equilibri internazionali, le infiltrazioni USA e Nato nella DOS e in
particolare in Otpor. E' stato formulato anche un piano d'azione
internazionale i cui punti principali sono l'attuazione della
risoluzione
ONU 1244 suilla sovranità jugoslava sul Kosovo, il ritiro della Nato
dal
Kosovo e dai Balcani, il ritorno delle forze armate jugoslave in Kosovo,
il
disarmo e scioglimento dei pulitori etnici dell'UCK e bande associate,
il
ritorno dei profughi di ogni nazionalità in Kosovo e il loro
risarcimento,
il risarcimento per tutti i danni di guerra, la messa sotto accusa dei
leader della Nato responsabili dell'aggressione e di crimini di guerra e
contro l'umanità, la bonifica immediata, pagata dalla Nato, di tutti i
siti
contaminati, la liberazione di coloro che sono stati arbitrariamente
arrestati, a cominciare dal direttore della TV di Stato, Dragoljub
Milanovic.

(...) Con Milosevic ho avuto un incontro di due ore e mezza e una
conversazione
molto rivelatrice sui retroscena dell'aggressione, delle campagne di
diffamazione e del putsch di ottobre. Il contenuto dettagliato della
conversazione verrà pubblicato nei prossimi giorni, dopodichè mi
preoccuperò
di metterlo in rete. Intanto posso dire che ho trovato un uomo nel pieno
delle sue forze psichiche, fisiche e morali, con una lucida analisi, pur
nella debolezza dell'impianto ideologico di Milosevic, della situazione
interna ed internazionale. La determinazione a resistere alla
cospirazione
imperialista è evidente in Milosevic, il quale nutre una discreta
fiducia
nel patriottismo di Kostunica, anche se non si nasconde il fatto che il
presidente è molto isolato nell'ambito delle forze al potere. E' diffusa
tra
i dirigenti del PSS la convinzione che un colpo di mano contro Milosevic
possa portare alla guerra civile. Motivo per il quale si sta ora
cercando di
fare il vuoto intorno a lui. Lo stesso PSS mi è parso radicalmente
rinnovato. Sono andati via, passati alla controparte oppure cacciati gli
elementi della passata dirigenza compromessi con operazioni
affaristiche,
opportunistiche, speculative e il Partito si è rafforzato con l'arrivo
di
moltissimi quadri volontari giovani, fortemente motivati e dotati di
indubbio coraggio, date le difficilissime condizioni attuali.
Ho anche parlato con il leader del Nuovo Partito Comunista e della
coalizione di sei partitini comunisti che, insieme, appoggiano la
controffensiva guidata dal PSS, Kitanovic. La consistenza numerica di
questo
schieramento è minima, la sua pretesa di fungere da forza guida delle
sinistre antimperialiste un po' patetica. Ho avuto l'impressione di
personaggi un po' fuori dal tempo, incapsulati ideologicamente in
formule
astratte e di scarso rilievo per la situazione contingente,
caratterizati da
una presunzione che la loro piccolissima entità numerica rende quasi
grottesca, divisi tra posizioni titine, cominformiste, staliniste pure,
post-titine e altre. Ben venga comunque un fronte comune tra quella che
è
oggi indiscutibilmente la vera forza di massa della resistenza
patriottica e
antimperialista e tutte le formazioni di sinistra. Del resto, lo stesso
Kitanovic mi ha detto che Milosevic e il PSS rappresentano il cuore
dell'opposizione patriottica agli aggressori ed ai loro fiduciari nel
paese.
Ogni divergenza verrà affrontata una volta sciolta la contraddizione
principale. (...)

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
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