Pinko Tomazic
Li fucilerebbero di nuovo
 
0) PREMESSA: I martiri di Opicina e i fucilatori di Casapound
1) ANPI: Sciogliere Casapound e le altre organizzazioni neofasciste (25/6/2019)
2) Per Casapound i 5 antifascisti fucilati nel '41 sono "terroristi" (Radio Capodistria, 15/12/2019)
3) Opicina: Sì, sono stati martiri e vittime (Dusan Kalc, 20/12/2019)
 
 
Sulla vicenda di Opicina si veda anche:
 
I MARTIRI DI OPICINA (Flacons 2.1_, 1 gen 2020)
Commemorazione dei cinque resistenti sloveni uccisi al Poligono di Opicina-Opensko strelišče, dopo il secondo processo di Trieste. Filmato del 15 dicembre 2019. Nella parte finale le contestazioni al sindaco...
 
 
Sulle violenze in cui sono implicati militanti di Casapound si vedano anche, in ordine cronologico inverso:
 
Roma, Acca Larentia, due giornaliste aggredite da vicepresidente di Casapound: “Adesso ti spacco la telecamera” (8.1.2020)
Due giornaliste, di LaPresse e Ala News, sono state aggredite ieri dal vicepresidente di Casapound, Andrea Antonini...
 
Roma: Cinema America, botte dei militanti di CasaPound agli attivisti: «Trastevere è zona nostra» (8.10.2019)
 
Stupro di Viterbo: condanna alleggerita ai militanti di Casapound (16.11.2019)
L'ex consigliere comunale e il militante di estrema destra non sconteranno in carcere i 4 anni richiesti dal pm...
 
NAPOLI: Processo CasaPound, tutti assolti dalle accuse di associazione sovversiva e banda armata (13.11.2019)
Napoli, Processo Casapound, il pm: «Un gruppo criminale», dedito alla «caccia al compagno» (20.6.2019)
 
Casapound Roma, salta blitz della Finanza nello stabile occupato: "Se entrate sarà bagno di sangue" (23.10.2018)
 
Bari, aggressione squadrista al quartiere Libertà: feriti i manifestanti del corteo anti Salvini (21.9.2018)
Colpiti con cinghiate e tirapugni, due sono finiti in ospedale. Nel gruppo preso di mira anche l'europarlamentare Eleonora Forenza. Una trentina di militanti di CasaPound identificati in Questura...
 
Pestaggio dei tifosi dell’Ardita San Paolo. Condannati 4 fascisti di Casapound (24.7.2015)
 
Strage di Firenze (13.12.2011)
Due senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, furono uccisi da Gianluca Casseri, attivista del gruppo politico neofascista CasaPound
Gianluca Casseri, l'assassino di Diop Mor e Samb Modou
Gianluca Casseri, l'assassino di Diop Mor e Samb Modou
Altre segnalazioni su Casapound e dintorni (agg. luglio 2016):
– L'assassinio di Emmanuel Chidi Namdi a Fermo
– Sull'Ucraina
– Il tentato omicidio di Emilio Visigalli a Cremona
– Il caso Mockbel–Fanella–Ceniti
– Altre info sulle attività di "solidarietà internazionale" di Casapound
 
 
=== 0 ===
 
PREMESSA
 
I martiri di Opicina e i fucilatori di Casapound
 
Le frazioni carsoline di Trieste il 14 dicembre 2019 sono state tappezzate di manifesti come quello che compare qui in fotografia: 
nei quali praticamente si plaude alla fucilazione di Pinko Tomazič e compagni, avvenuta il 15 dicembre 1941 a Opicina/Opčine, e si insozza la bandiera jugoslava.

Claudia Cernigoi spiega che "Pinko Tomažič, Ivan Vadnal, Simon Kos, Viktor Bobek e Ivan Ivančič, fucilati dai fascisti il 15 dicembre 1941, non erano né terroristi né colpevoli di alcunché, se non di lottare contro il fascismo. A chi si fa scudo della sentenza del Tribunale speciale per la difesa dello stato, cioè del tribunale fascista, ricordo soltanto che tutte le sentenze emanate dal tribunale speciale fascista sono state dichiarate illegittime dal decreto legislativo luogotenenziale n. 159, emesso il 27/7/44 ed operativo dal 29/7/44 (data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale). Recita infatti l’art. 1: “sono abrogate tutte le disposizioni penali emanate a tutela delle istituzioni e degli organi politici creati dal fascismo; le sentenze già pronunciate in base a tali disposizioni sono annullate”.
 
Nonostante intimidazioni, violenze, occupazioni abusive, stupri ed omicidi di cui negli ultimi anni si sono resi responsabili i suoi militanti, l'organizzazione neofascista Casapound, che rivendica la "giustezza e legittimità" della fucilazione dei Martiri di Opicina, gode della protezione dello Stato italiano: ad esempio, il processo per banda armata ed altri reati intentato a Napoli ha visto tutti gli imputati assolti lo scorso novembre. L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ne ha chiesto la messa fuori legge con formale denuncia presentata alla Procura di Roma nel giugno 2019, ma da allora nulla si è mosso.
 
(a cura di Italo Slavo)
 
 
=== 1 ===
 
 

Presentata dall'ANPI al Procuratore di Roma formale denuncia contro CasaPound e Forza Nuova

25 Giugno 2019

 
 
=== 2 ===
 
 

Per Casapound i 5 antifascisti fucilati nel '41 sono "terroristi"

 
A poche ore dalla commemorazione di 5 partigiani antifascisti fucilati il 15 dicembre del ‘41 a Opicina, manifesti del movimento di estrema destra Casapound sono apparsi nei pressi dell’ex poligono. 

Secondo Casapound la cerimonia non ricorderebbe delle vittime, ma dei “terroristi”. L'Associazione Nazionale Partigiani ha annunciato un'azione legale contro il movimento di estrema destra. Molto partecipata la commemorazione a Opicina.

15. dicembre 2019 – “Terroristi, né vittime, né martiri": così vengono definiti dal movimento di estrema destra Casapound i cinque antifascisti, quattro sloveni e un italiano, fucilati nel 1941 sulla base di una sentenza emessa da un Tribunale speciale fascista.

La fucilazione avvenne nell’ex poligono di tiro di Opicina, nel pressi di Trieste, area recentemente data in gestione all’Associazione nazionale partigiani e trasformata in un parco, dove una lapide ricorda i 5 caduti.
L’assegnazione all’Anpi era già stata criticata da Casapound, che ora ha deciso di manifestare il proprio pensiero anche tramite dei manifesti, scoperti dalla polizia di Trieste nel corso di un controllo effettuato alla vigilia della cerimonia di commemorazione.
Nel testo si ricordano le accuse mosse ai 5 fucilati dal tribunale speciale fascista, definendoli "terroristi, né vittime, né martiri".
In una nota Francesco Clun, responsabile provinciale di Casapound Italia ha definito “giusta e legittima la decisione che fu presa nel 1941 dal Tribunale Speciale”. “Non è tollerabile – ha aggiunto - che si continui a ricordare come un martire della libertà o un eroe d’altri tempi chi, in realtà, collaborava, o faceva parte, di organizzazioni terroristiche come il TIGR, Organizzazione Rivoluzionaria della Venezia Giulia, le cui insegne ogni anno - ha detto Clun - fanno la loro bella comparsa a Opicina”.
“L’unica cosa di cui non aveva bisogno questa città - ha aggiunto -. È un’altra meta di pellegrinaggio per i nostalgici titini gli e anti-italiani”.
Immediata la reazione delle organizzazioni antifasciste: la senatrice del Pd Tatjana Rojcha affermato che “i neofascisti di CasaPound vogliono riportarci indietro agli anni bui dell’odio. È una provocazione che non accettiamo – ha aggiunto - in primo luogo perché la nostra Costituzione si fonda sui valori della Resistenza, nata dall’antifascismo e non bisogna cadere nelle basse speculazioni di chi vorrebbe che continuiamo a fissare le tragedie del confine orientale, quasi fossimo ibernati nelle contrapposizioni ideologiche del 900”.
Nel pomeriggio alla cerimonia di commemorazione all’ex poligono di Opicina, di fronte più di 400 persone, l’iniziativa di Casapound è stata condannata sia dai vertici dell'Anpi, sia dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. L'Anpi ha anche preannunciato "un'azione legale contro CasaPound”, e la preparazione di un dossier sul movimento, che per l’Associazione sarebbe responsabile di apologia di fascismo.

Alessandro Martegani

 
 
=== 3 ===
 
 
Sì, sono stati martiri e vittime
Dusan Kalc, 20/12/2019

Ricordati ad Opicina i cinque antifascisti sloveni fucilati il 15 dicembre 1941. La disgustosa provocazione di CasaPound, che li ha chiamati terroristi. La risposta dell’Anpi e la richiesta di scioglimento dell’organizzazione neofascista
 
La commemorazione dei cinque antifascisti sloveni ad Opicina domenica 15 dicembre – Pinko Tomažič, Viktor Bobek, Ivan Ivančič, Simon Kos e Ivan Vadnal – condannati a morte il 15 dicembre 1941 dal Tribunale speciale fascista e fucilati nel poligono di tiro di Opicina (Trieste), si è trasformata in una manifestazione di sdegno e di protesta. Quasi un migliaio di persone, e sicuramente molto più del doppio degli anni passati, ha assistito domenica, 15 dicembre appunto, alla cerimonia che si è svolta nel segno di forte protesta in seguito al raid notturno di una squadraccia della Casapound triestina che ha tappezzato di manifesti il Carso triestino, nei quali i cinque antifascisti fucilati sono definiti nè martiri nè vittime ma terroristi. In un comunicato al seguito del blitz notturno il responsabile della Casapound locale Clun ha rincarato la dose definendo giusta e legittima la sentenza del Tribunale speciale offendendo la memoria dei fucilati e con ciò di tutta la comunità slovena di Trieste e tutti gli antifascisti e democratici, come ha sottolineato nel suo intervento alla cerimonia commemorativa di domenica Dušan Kalc, presidente della sezione Anpi di Opicina. Patrick Zulian del Comitato  nazionale dell’Anpi ha  ribadito la richiesta di applicare la Costituzione che è permeata di principi antifascisti e di aprire un’indagine sull’operato della Casapound i cui componenti si sono macchiati del reato di apologia del fascismo, organizzazione che va sciolta quanto prima. Ha preso la parola anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza che nel condannare il gesto di Casapound ha ribadito il bisogno di pacificazione delle terre al confine orientale tanto martoriate nel passato.
Alla cerimonia hanno presenziato anche quest’anno oltre all’Anpi moltissimi rappresentanti delle organizzazioni combattentistiche della Slovenia con i propri vessilli, segno della comune lotta contro l’oppressore nazifascista. Presente come ogni anno anche una folta rappresentanza dell’Associazione del Fante di Villorba presso Treviso, luogo dove i corpi dei cinque antifascisti sloveni furono trasportati e sepolti in gran segreto dopo la fucilazione. È anche merito dell’Associazione del Fante se nella località veneta è sorto un monumento in ricordo degli antifascisti sloveni, condannati dal Tribunale fascista nel 1941.
A rendere la commemorazione ancor più solenne e sentita è stato il Coro partigiano triestino che porta il nome di Pinko Tomažič, uno dei cinque fucilati.
Il giorno precedente Fabio Vallon, presidente del Comitato Provinciale ANPI VZPI di Trieste, aveva dichiarato:
“I manifesti affissi illegittimamente questa notte sul carso triestino ad Opicina da parte di CasaPound Italia Trieste rappresentano un atto gravissimo, che riteniamo possa configurarsi come apologia del fascismo. Infatti i manifesti riportano i capi d’accusa specifici del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato, organo fascista deputato alla repressione sommaria del dissenso (in particolare, vedi sentenza nro 282 del 14 dicembre 1941, presidente Tringali e relatore Lanari). Antonino Tringali Casanuova fu vice presidente del Tribunale Speciale dal 1928 al 1932 e presidente dello stesso dal 1932 al 1943. Sebbene deceduto nel 1943, dopo aver aderito alla RSI, il suo nome compare nell’elenco CROWCASS (Central Registry of War Criminals and Security Suspects) del 1947, compilato dagli Alleati anglo-americani per le persone ricercate per crimini di guerra. Questi fatti, assieme alle contestuali dichiarazioni pubbliche degli stessi rappresentati di CasaPound relative alla “giusta e legittima” sentenza del criminale tribunale, non possono essere tollerati, perché in aperto contrasto con i valori costituzionali della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.
Pertanto, l’Anpi VZPI di Trieste, assieme all’Anpi nazionale, richiede lo scioglimento di CasaPound Italia in quanto organizzazione fascista e la contestuale ed immediata rimozione degli oltraggiosi manifesti”.
 
Dušan Kalc, presidente sezione Anpi di Opicina, Trieste