Con l'annuncio della partecipazione della
Ambasciatrice della Repubblica di Serbia, Ana
Hrustanovic, ad una iniziativa
dell'organizzazione neofascista Casapound
indetta a Perugia in occasione del Vidovdan
(Giorno di San Vito, 28 giugno), abbiamo toccato
probabilmente il punto più basso della parabola
serba nel contesto italiano degli ultimi
decenni.
Da alcuni anni oramai l'arcipelago fascista,
nazista e "rossobruno" del nostro paese cinge
d'assedio i serbi presenti in Italia, trovando
naturale udienza in quei piccoli settori legati
alla emigrazione cetnica del secondo dopoguerra
ma riuscendo purtroppo talvolta anche ad
ingannare i lavoratori e gli immigrati
dell'ultima ondata, quella conseguente al
disfacimento jugoslavo ed alla aggressione della
NATO. Questi approcci neofascisti andrebbero
invece respinti al mittente e soprattutto
dovrebbero essere gli incaricati della
diplomazia serba ad agire con determinazione per
respingerli! Infatti la nazione serba, per
storia e collocazione internazionale passata e
presente, è naturale antagonista dei progetti
egemonici del nazifascismo e di esso – in quanto
espressione storica estrema dell'imperialismo
occidentale contro i popoli slavi – è stata
forse la principale vittima. Lo abbiamo spiegato
nel Dossier "I
falsi amici" che invitiamo a rileggere.
Nello specifico, l'organizzazione Casapound, pur
godendo purtroppo di complicità istituzionali e
risultando perciò particolarmente influente,
"ricca" e ramificata, non differisce di fatto
dagli altri gruppi del neofascismo italiano.
Anzi: dopo che un suo membro - Gianluca Casseri
- a Firenze nel dicembre del 2011 assassinò due
migranti senegalesi e ne rese tetraplegico un
terzo per motivazioni meramente razziste,
attualmente Casapound
rappresenta il principale referente in
Italia della estrema destra ucraina e
della "crociata" anti-russa scatenata nel
Donbass.
Ci sembra pertanto inopportuno e
autolesionistico oltreché politicamente
inconcepibile che la signora Hrustanovic
partecipi veramente ad una iniziativa di questa
organizzazione. La solidarietà ai serbi colpiti
dalle alluvioni la abbiamo dimostrata in tanti e
in tanti modi, non c'è solo Casapound… E' vero
che i settori democratici e antifascisti
italiani in tutti questi anni sono stati poco o
nulla sensibili alle ragioni della nazione
serba, anche a causa della disinformazione dei
media, ma le cose non si cambiano certamente
andando in cerca di proseliti a casa dei
nazisti: in ogni caso, non riteniamo che questo
sia un modo per far del bene alla popolazione
serba.
Per CNJ-onlus, il Direttivo
il presidente del regime
collaborazionista di Serbia, criminale di
guerra Milan Nedić, è ricevuto da Hitler nel
1943
a sinistra: Casapound in
Ucraina (fonte);
a destra: Francesco Saverio Fontana,
alias François Xavier Fontaine, volontario
nella guerra contro i russi dell'Ucraina (fonte)
sotto: foto scattata nella sede
centrale di Casapound Italia a Roma, via
Napoleone III (fonte)
Gianluca Casseri, l'assassino di Diop
Mor e Samb Modou
Sullo stesso tema:
AFANS: Ambasadorka
Srbije učestvuje na fašističkom skupu
La
nota di protesta della ONG Un Ponte per...
Altre segnalazioni su Casapound e dintorni
(agg. giugno 2015):
L'assassinio di Emmanuel Chidi Namdi a
Fermo
Mancini
indossava una maglietta di Casa Pound mentre
uccideva Emmanuel (InfoAut
9 luglio 2016)
Sull'Ucraina
Fascisti
italiani insieme ai golpisti di Kiev. Nuove
conferme (Contropiano, 22/6/2014)
Casapound&Co:
i tentacoli della quinta colonna (NST,
25/6/2015)
Il tentato omicidio di Emilio Visigalli a
Cremona
Il
ritorno dei fascisti (di Angelo d'Orsi,
23/1/2015 – anche su
JUGOINFO)
La
vera natura di Casa Pound (di Saverio
Ferrari - su Il Manifesto del 20/1/2015 –
anche su
JUGOINFO)
Il caso Mockbel–Fanella–Ceniti
Omicidio
Fanella, la rete nera di Ceniti dal Trentino
al Kosovo (di Andrea Palladino / Il
Fatto Quotidiano, 17 luglio 2014)
Diamanti
e piste nere a Roma (di Federico Rucco,
4 Luglio 2014)
Il
video del 2009 di Ceniti come responsabile
Casapound Verbania
I Dossier:
I FALSI AMICI.
Dossier del Coordinamento Nazionale per la
Jugoslavia e di Un Ponte per...
sulle infiltrazioni della destra nazionalista
e fascista nelle campagne a sostegno delle
vittime serbe delle guerre di secessione in
Jugoslavia (2013)
Dal
busto del Duce alla pala nel fango
(sulle associazioni collaterali di Casapound –
a cura della B.S.A. Toscana, 2013)
Altre info sulle attività di "solidarietà
internazionale" di Casapound sul Dossier
Fondazione RSI (CAAT Aretino, 2013)
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