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COORDINAMENTO NAZIONALE PER LA JUGOSLAVIA - onlus
ITALIJANSKA KOORDINACIJA ZA JUGOSLAVIJU
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                        (248 byte) iniziative
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                        (248 byte) documentazione

Documento Costitutivo
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                        (248 byte) solidarietà
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                        (248 byte) valori fondativi


Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Da: Segreteria Ambasciata di Serbia a Roma
Oggetto: Re: c.a. Amb. Ana Hrustanovic
Data: 24 giugno 2014 12:11:36 CEST
A: "Coord. Naz. per la Jugoslavia"

Gentili Sigg.ri,
Innanzitutto, Vi ringraziamo della mail che ci avete inviato. Al riguardo, desideriamo informarVi che l'Ambasciatore della Repubblica di Serbia in Italia, S.E. Ana Hrustanovic, non intende partecipare all'evento che si terrà il 28 giugno p.v. a Perugia in organizzazione della Casa Pound. Sottolineiamo che non era neanche prevista la partecipazione dell'Ambasciatore Hrustanovic al detto evento del quale l'organizzatore ha stampato il programma di sua iniziativa, senza concordarlo previamente con la scrivente Ambasciata.
Alla luce di quanto chiarito sopra, Vi chiediamo cortesemente di pubblicare la presente mail, in cui si smentisce il Comunicato Stampa in oggeto, sul Vostro sito internet.

Rimanendo a Vostra disposizione per ulteriori chiarimenti, cogliamo l'occasione per porgerVi i nostri più cordiali saluti.

Segreteria dell'Ambasciatore (Dragana Tomic) Ambasciata della Repubblica di Serbia


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Il falso annuncio della presenza della ambasciatrice di Serbia alla iniziativa indetta da Casapound Perugia (fonte)

 


Comunicato Stampa

"VIDOVDAN" NON SI CELEBRA CON I FASCISTI



23 giugno 2014




Con l'annuncio della partecipazione della Ambasciatrice della Repubblica di Serbia, Ana Hrustanovic, ad una iniziativa dell'organizzazione neofascista Casapound indetta a Perugia in occasione del Vidovdan (Giorno di San Vito, 28 giugno), abbiamo toccato probabilmente il punto più basso della parabola serba nel contesto italiano degli ultimi decenni.
Da alcuni anni oramai l'arcipelago fascista, nazista e "rossobruno" del nostro paese cinge d'assedio i serbi presenti in Italia, trovando naturale udienza in quei piccoli settori legati alla emigrazione cetnica del secondo dopoguerra ma riuscendo purtroppo talvolta anche ad ingannare i lavoratori e gli immigrati dell'ultima ondata, quella conseguente al disfacimento jugoslavo ed alla aggressione della NATO. Questi approcci neofascisti andrebbero invece respinti al mittente e soprattutto dovrebbero essere gli incaricati della diplomazia serba ad agire con determinazione per respingerli! Infatti la nazione serba, per storia e collocazione internazionale passata e presente, è naturale antagonista dei progetti egemonici del nazifascismo e di esso – in quanto espressione storica estrema dell'imperialismo occidentale contro i popoli slavi – è stata forse la principale vittima. Lo abbiamo spiegato nel Dossier "I falsi amici" che invitiamo a rileggere.
Nello specifico, l'organizzazione Casapound, pur godendo purtroppo di complicità istituzionali e risultando perciò particolarmente influente, "ricca" e ramificata, non differisce di fatto dagli altri gruppi del neofascismo italiano. Anzi: dopo che un suo membro - Gianluca Casseri - a Firenze nel dicembre del 2011 assassinò due migranti senegalesi e ne rese tetraplegico un terzo per motivazioni meramente razziste, attualmente Casapound rappresenta il principale referente in Italia della estrema destra ucraina e della "crociata" anti-russa scatenata nel Donbass.
Ci sembra pertanto inopportuno e autolesionistico oltreché politicamente inconcepibile che la signora Hrustanovic partecipi veramente ad una iniziativa di questa organizzazione. La solidarietà ai serbi colpiti dalle alluvioni la abbiamo dimostrata in tanti e in tanti modi, non c'è solo Casapound… E' vero che i settori democratici e antifascisti italiani in tutti questi anni sono stati poco o nulla sensibili alle ragioni della nazione serba, anche a causa della disinformazione dei media, ma le cose non si cambiano certamente andando in cerca di proseliti a casa dei nazisti: in ogni caso, non riteniamo che questo sia un modo per far del bene alla popolazione serba.

Per CNJ-onlus, il Direttivo

 predsednik kvislinške vlade Srbije
                              ratni zločinac Milan Nedić kod Hitlera
                              1943
il presidente del regime collaborazionista di Serbia, criminale di guerra Milan Nedić, è ricevuto da Hitler nel 1943


Casapound in Ucraina  Francesco Saverio Fontana, alias
                              François Xavier Fontaine
a sinistra: Casapound in Ucraina (fonte); a destra: Francesco Saverio Fontana, alias François Xavier Fontaine, volontario nella guerra contro i russi dell'Ucraina (fonte)
sotto: foto scattata nella sede centrale di Casapound Italia a Roma, via Napoleone III (fonte)
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Gianluca Casseri
Gianluca Casseri, l'assassino di Diop Mor e Samb Modou

Sullo stesso tema:

AFANS: Ambasadorka Srbije učestvuje na fašističkom skupu
La nota di protesta della ONG Un Ponte per...


Altre segnalazioni su Casapound e dintorni (agg. giugno 2015):

L'assassinio di Emmanuel Chidi Namdi a Fermo
Mancini indossava una maglietta di Casa Pound mentre uccideva Emmanuel (InfoAut 9 luglio 2016)

Sull'Ucraina
Fascisti italiani insieme ai golpisti di Kiev. Nuove conferme (Contropiano, 22/6/2014)
Casapound&Co: i tentacoli della quinta colonna (NST, 25/6/2015)

Il tentato omicidio di Emilio Visigalli a Cremona

Il ritorno dei fascisti (di Angelo d'Orsi, 23/1/2015 – anche su JUGOINFO)
La vera natura di Casa Pound (di Saverio Ferrari - su Il Manifesto del 20/1/2015 – anche su JUGOINFO)

Il caso Mockbel–Fanella–Ceniti
Omicidio Fanella, la rete nera di Ceniti dal Trentino al Kosovo (di Andrea Palladino / Il Fatto Quotidiano, 17 luglio 2014)
Diamanti e piste nere a Roma (di Federico Rucco, 4 Luglio 2014)
Il video del 2009 di Ceniti come responsabile Casapound Verbania

I Dossier:
I FALSI AMICI. Dossier del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia e di Un Ponte per... sulle infiltrazioni della destra nazionalista e fascista nelle campagne a sostegno delle vittime serbe delle guerre di secessione in Jugoslavia (2013)
Dal busto del Duce alla pala nel fango (sulle associazioni collaterali di Casapound – a cura della B.S.A. Toscana, 2013)
Altre info sulle attività di "solidarietà internazionale" di Casapound sul Dossier Fondazione RSI (CAAT Aretino, 2013)





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