Il 25
giugno 2001 ricorreva il decimo
anniversario dall'inizio della guerra nei
Balcani, che č contemporaneamente una
guerra di distruzione fratricida e una
guerra di assoggettamento imperialista.
Nonostante
le sofferenze per le popolazioni locali e
nonostante il pesante coinvolgimento
internazionale - quest'ultimo, spesso, con
effetti assolutamente deleteri - lo
scenario con il trascorrere del tempo si č
tutt'altro che stabilizzato. Č necessario
perciň inquadrare questa difficilissima
situazione attuale nel contesto politico
piů generale, con lo sguardo attento alle
dinamiche economiche, alle transizioni in
corso anche nei limitrofi Stati
balcanici, agli scenari strategici che
muovono le vicende dei vari paesi:
riforme "strutturali", questione
dell'approvvigionamento delle risorse,
allargamento a est della UE e della NATO
eccetera.
Il
CNJ si fonda su quegli stessi valori su
cui č stato fondato mezzo secolo di vita
pacifica e di sviluppo della Jugoslavia,
contro ogni secessionismo e contro ogni
contrapposizione nazionalitaria od
etnicistica, a partire dalla Guerra
Popolare di Liberazione alla quale,
assieme a tutti gli altri, parteciparono
anche migliaia di italiani. Con la
nostra attivitŕ ci prefiggiamo di
contribuire anche a rimediare al
profondo debito storico e culturale e
alla profonda disinformazione sulle
vicende jugoslave e del nostro confine
orientale che, proprio in Italia,
ereditiamo da lunga data, attraverso il
nazionalismo italiano post-unitario, le
annessioni coloniali ed il
fascismo, la guerra fredda, lo
smembramento della RFSJ. In questo ci
sentiamo in continuitŕ con lo spirito
della comune lotta dei partigiani
jugoslavi e italiani contro il
nazifascismo...
(dal Documento
Costitutivo
del
CNJ)
Su questi temi a partire da
dicembre 2017 si
veda piuttosto la
...Noi
in Jugoslavia dobbiamo dimostrare
che non possono esserci minoranze e
maggioranze. Il socialismo rigetta
maggioranza e minoranza e chiede che
ci sia l'eguaglianza tra la
minoranza e la maggioranza, perciň
non si parli piů di minoranze e
maggioranze - c'č un popolo unito,
il produttore e lavoratore, l'uomo
socialista!
...Mi
moramo u Jugoslaviji pokazati da
ne može biti manjine i većine.
Socijalizam većinu i manjinu
odbacuje. On traži ravnopravnost
izmedu manjine i većine, a onda
nema ni većine ni manjine, nego
ima jedan narod, proizvođač, radni
čovjek, socijalistički čovjek!
...In
Yugoslavia we have to prove that
there can't be any categories like
minorities and majorities.
Socialism rejects those
categories. Socialism requests
that between minority and majority
there be full equality, in the
sense that those categories cease
to exist - what exists is a
nation, a producer, a creative,
socialistic individual!
Due immagini degli affreschi
nell'ex residenza estiva
presidenziale jugoslava sulle rive del
lago di Bled (attualmente albergo
a 5 stelle "Villa Bled"), che
rappresentano la ritirata delle gole
della Sutjeska e le celebrazioni della
Vittoria
(foto di V.F. Polcaro, che ringraziamo) BIDOVEC
- MARUSIC - MILOS - VALENCIC I
fucilati di Basovizza
... U
toku 175 dana žestokih borbi na
Sremskom frontu poginulo je ...
i 163 vojnika partizanske
brigade "Italija" koja je bila u
sastavu prve proleterske
divizije... / Durante
i 175 giorni di violentissime
battaglie sul Fronte dello Srem
caddero - tra gli altri - 163
militari della brigata
partigiana “Italia” che era
inquadrata nella I Divisione
Proletaria
Nacionalni Park Tjentište, SR/BiH,
13.08.2007. VIDEO https://www.cnj.it/video/Sutjeska.mp4
(circa 60'', 3.5 MB, formato MPEG-4)
Nel
video: L'Hotel Mladost, il luogo
della morte di Sava Kovačević
Nel
video:
Mostar Ovest: a poche distanza dal
nuovo campanile megalomane della
chiesa cattolica francescana, e
circondato da graffiti che
inneggiano ai criminali ustascia,
si trova in stato di abbandono e
degrado il Memoriale ai Caduti
Partigiani progettato da Bogdan
Bogdanovic nel 1965. All'interno
sono evidenti i segni del
passaggio frequente di teppisti,
che si sono anche premurati di
spaccare o rimuovere molte delle
lapidi che riportano i nomi dei
combattenti caduti per l'unitŕ e
la fratellanza delle genti
jugoslave.
Poche
settimane dopo il nostro
passaggio, era sullo stesso luogo
Giovanni Baldini di "Resistenzatoscana":
"...
Le ultime
due
fotografie riguardano il
cimitero monumentale dei
partigiani di Mostar. Il
cimitero sale sul lato di una
collina nella parte sud
occidentale della cittŕ, nella
sezione abitata dalla comunitŕ
croata. Ci
sono soltanto due
fotografie perché al
momento ho avuto difficoltŕ a
reperire informazioni chiare
sulla presenza di mine,
successivamente ho scoperto che
le mine non erano un problema e
che la reticenza era dovuta ad
altro. La
situazione a Mostar č ancora
tesa, decisamente peggiore
rispetto a Sarajevo e al resto
della Bosnia-Erzegovina,
musulmani e croati vivono
completamente separati: Mostar č
una cittŕ di 125.000 abitanti
che ha due diversi corpi dei
pompieri, due stazioni centrali
degli autobus, due universitŕ,
due ospedali, due servizi di
nettezza urbana.
Molto forti sono i sentimenti
nazionalisti e questo per i
croati si riflette nell'appoggio
al movimento estremista
ustascia, nato a fine degli anni
'20 e apertamente filofascista. Gli
ustascia ricevettero
finanziamenti e addestramento
militare da Mussolini che
all'epoca puntava a disgregare
il regno di Jugoslavia. Gli
ustascia si resero famosi
durante la seconda guerra
mondiale per l'incredibile
aggressivitŕ: le loro
efferatezze, rivolte soprattutto
verso serbi, ebrei, zingari ed
oppositori politici, suscitarono
sdegno fra le SS. Al
tempo della visita a Mostar la
bandiera croata con sovrimpressa
la "U" degli ustascia sventolava
da alcuni balconi e sul
campanile di una chiesa.
Dopo
le devastazioni della guerra del
1992-95 il cimitero monumentale
č stato bonificato ed in un paio
di occasioni se ne č tentato il
recupero, ma ogni volta ha
subito pesanti attacchi
vandalici. Nella parte che ho
visto i muri erano imbrattati
dal simbolo ustascia. Di
recente i boschi che lo
circondano sono stati incendiati
ed in generale oggi assomiglia
piů ad una lugubre discarica a
cielo aperto che ad altro..."
Nel
video:
lungo la strada nazionale che da
Jajce porta a Banja Luka, nei
pressi di quest'ultima cittŕ, una
mano orgogliosa ha apposto la
nostra bandiera perchč sia ben
visibile a tutti i viandanti...
Nel
video:
Da un anno, volontari entusiasti
appartenenti alla locale
Associazione Josip Broz Tito hanno
intrapreso il restauro della
Casa-Memoriale della Seconda
Seduta dell'AVNOJ (29.XI.1943) che
proclamň la nascita della seconda
Jugoslavia.
Dopo l'intervista ad uno di questi
volontari, il video mostra
immagini della Fortezza medievale
di Jajce con il panorama della
cittŕ.
Skender Vakuf / Kneževo, 9.8.2007.
god. DOĆI ĆE NOVA MLADOST... visita al memoriale
Dragan Paić: “Oluja”
je dovršila ono što je davno započeto
(02.06.2012.) Il
partigiano, e poi
generale della
RFSJ, Dragan Paić
racconta le dure
battaglie del
1942,
accusando la
Croazia
"indipendente" di
essere diretta
continuatrice
della NDH.
Tra le altre cose,
il monumento
partigiano di
Petrova Gora,
che doveva
ospitare anche
un museo della
NOB, e' stato
distrutto dal
regime croato. REVIZIONIZAM
U SRBIJI
VRATITE
NARODU SEDMI JUL! 2013 - Il SUBNOR
(ass. naz. Partigiani della Serbia) fa
appello al ripristino ufficiale della
festivitŕ legata all'inizio della Lotta di
Liberazione Nazionale - 7 luglio 1941. Un
simile appello era stato diffuso nel 2012
dal SUBNOR anche per il 29 Novembre, Dan
Republike.