Hej,
Sloveni, jošte živi
Reč naših
dedova
Dok za
narod srce bije
Njihovih
sinova
Živi,
živi, duh slovenski
Živećeš
vekovma
Zalud
preti ponor pakla
Zalud
vatra groma
Nek se
sada i nad nama
Burom sve
raznese
Stena
puca, dub se lama
Zemlja
nek se trese
Mi
stojimo postojano
Kano
klisurine
Proklet
bio izdajica
Svoje
domovine!
Hej
Slovani, naša reč
slovanska živo klije
dokler naše verno srce
za naš narod bije.
Živi, živi, duh slovanski,
bodi živ na veke,
grom in peklo, prazne vaše
proti nam so steke.
Naj tedaj nad nami
strašna burja se le znese,
skala poka, dob se lomi,
zemlja naj se strese.
Bratje, mi stojimo trdno
kakor zidi grada,
črna zemlja naj pogrezne
tega, kdor odpada.
---------------------------------------------------------
O slavi, dei
nostri
avi
la parola
viva
č ancor
mentre nei loro
figli
per il
popolo batte il cuor.
Viva, viva
l'anima slava:
vivrai nei
secoli!
Niente č
il fuoco
della saetta
niente
l'abisso dell'inferno
E persino se
adesso sopra di noi
tutto sconvolge
la bufera
che
spacca le pietre e rompe gli alberi
e fa tremare
la terra
noi rimaniamo
in piedi, fermi
come le alte
gole del fiume.
Che sian dannati
della propria patria i traditori!
Da
Wikipedia:
Hej Slaveni (Deh Slavi)
era l'inno nazionale
di due Stati ormai
disciolti:
la Repubblica
Socialista Federale di Jugoslavia
e la Serbia e
Montenegro.
L'inno ha diversi nomi a seconda
delle lingue: Hej,
Slováci in Slovacco, Hej,
Slované in Ceco, Hej,
Sloveni/Хеј Словени in Serbo, Еј,
Словени in Macedone, Hej,
Slaveni in Croato e Hej,
Slovani in Sloveno Hej,
Słowianie in Polacco.
La melodia dell'inno si basa sulla
Mazurek
Dąbrowskiego, inno della Polonia
dal 1926,
ma č
decisamente piů lenta e accentuata.
L'inno č stato scritto dal prete
slovacco
Samuel Tomášik a Praga
nel 1834.
In Slovacchia č
infatti considerato un secondo inno
ufficiale dopo Nad Tatrou sa blýska.
Il testo si riferisce
genericamente alle
popolazioni di origine slava, senza
differenziazione fra le varie
nazionalitŕ: č una canzone panslava, e
invitava tutti gli
slavi all'unitŕ e alla costruzione di un
movimento panslavo, in
particolare nei territori governati
dall'Impero
Austro-Ungarico.
L'inno divenne molto popolare in Slovenia
e in Croazia, territori
austriaci:
nel 1906
l'erezione a Lubiana del
monumento a France
Prešeren, il piů grande poeta
sloveno, fu celebrato da una
folla che cantava Hej Slovani.
Durante la Prima
Guerra Mondiale veniva intonato
dai soldati che combattevano su
fronti contrapposti (Sloveni, Croati,
Serbi di Croazia e
Bosgnacchi con l'Austria, Serbi e
Montenegrini con la Triplice
Intesa) per evitare spargimenti
di sangue e comunicare sentimenti comuni
di fratellanza e di
unitŕ fra i popoli slavi meridionali.
Nel 1945,
dopo la fine della Seconda
Guerra Mondiale l'inno
monarchico jugoslavo venne abolito, ma
non venne scelta ufficialmente
nessun altra melodia. Furono proproste
diverse soluzioni piů
propriamente jugoslave e non vagamente
panslave, ma nessuna aveva la
popolaritŕ di Deh Slavi.
Abbandanonata progressivamente
la scelta di un'alternativa, Deh
Slavi divenne l'inno ufficiale
jugoslavo nel 1977.
Nel 2003,
anno di scioglimento della Repubblica Federale di
Jugoslavia e della creazione della
nuova confederazione di Serbia e
Montenegro, venne proposto di
sostituire Deh Slavi con un
inno ibrido formato dall'unificazione di
parte dell'inno della Serbia Bože Pravde
con
parte dell'inno montenegrino Oj,
svijetla majska zoro.
Tuttavia questa proposta non fu accolta
per l'opposizione mostrata dal
Partito Socialista Popolare
Montenegrino, dal Partito dei Serbi del
Montenegro e dai vertici della Chiesa
Ortodossa serba.