[deutsch / english / italiano] Aleksandar Vučić - intervista al quotidiano svizzero Die Weltwoche - 8 giugno 2024
 

Vučić: la UE entrerà in guerra con la Russia “tra non più di tre o quattro mesi”

 
 
Aleksandar Vučić - intervista al quotidiano svizzero Die Weltwoche - 8 giugno 2024
 
"Tutti i segnali indicano una grande guerra": il presidente serbo Aleksandar Vucic parla dei tempi bui del presente
 "Sono abbastanza sicuro che entro breve vivremo una vera catastrofe"... 
 "Chi è disposto a perdere 1 milione, 5 milioni, dieci o 15 milioni di persone? Chieditelo"...
Il presidente serbo Alexandar Vucic è molto pessimista sugli sviluppi in Ucraina. Il pericolo di una grande guerra in Europa cresce ogni giorno. L'Occidente crede di non potersi permettere di perdere, mentre tutto è in gioco per il presidente Putin. 
In una lunga intervista con l'editore della Weltwoche Roger Köppel, Vucic parla di guerra e pace, di Putin, della NATO e della conferenza di Bürgenstock. Vede il suo paese come un sostenitore della comprensione pacifica e della collaborazione tra Oriente e Occidente. 

Materiale pubblicato su "Weltwoche daily": 
 
[si ringrazia Jure Eler per la segnalazione]

 
--- 
 
“The Train Has Left the Station and No One Can Stop It”. Europe Will be at War with Russia. Serbia’s President A. Vucic
By Dr. Paul Craig Roberts – Global Research, June 13, 2024
 
 
“IL TRENO È PARTITO E NESSUNO PUÒ FERMARLO”. L’EUROPA SARÀ IN GUERRA CON LA RUSSIA. IL PRESIDENTE DELLA SERBIA A. VUCIC
 
Di Paul Craig Roberts per Global Reasearch – traduzione a cura di Old Hunter

Queste sono le parole del presidente serbo Aleksander VucicSicuramente lo sa. Lui ci sta in mezzo. Pensa che l’Europa entrerà in guerra con la Russia “tra non più di tre o quattro mesi”, se non prima.

Il presidente Vucic afferma che “nessuno sta tentando di fermare la guerra. Nessuno parla di pace. La pace è quasi una parola proibita”.  

[ Video: https://rumble.com/v5169hs–serbia-vucic-we-will-have-world-war-in-3-4-months-were-checking-our-oil-fl.html ]

Il leader ungherese Viktor Orban ha un punto di vista simile a quello del presidente slovacco Robert Fico, sopravvissuto a un recente tentativo di omicidio.

Nell’Europa occidentale, nel Regno Unito e a Washington tutti parlano di una guerra più ampia con missili a lungo raggio utilizzati per attacchi in profondità in Russia. Questo genere di attacchi non sono in grado di rivitalizzare l’esercito ucraino sconfitto. Il loro scopo sembra essere quello di provocare la Russia per indurla a una ritorsione che Washington possa utilizzare come giustificazione per ampliare la guerra.

Il presidente Vucic ha ragione. L’Occidente non sta facendo alcuno sforzo – anzi, li sta accuratamente evitando – per disinnescare una pericolosa situazione. Invece, l’Occidente sta gettando benzina sul fuoco con attacchi missilistici a lungo raggio e con l’invio di truppe francesi in Ucraina.

È stato del tutto chiaro fin dal primo giorno che la guerra limitata e prolungata di Putin ha permesso all’Occidente di essere sempre più coinvolto nel conflitto, al punto che ora in realtà è diventato la guerra tra l’Occidente e la Russia. Come dice il presidente Vucic, ora è in gioco il prestigio dell’Occidente e non può permettere alla Russia di prevalere.

Sembra che Putin abbia finalmente capito che la guerra non è più limitata al Donbass ma è diventata una minaccia più ampia, non soggetta a negoziazione su termini che la Russia possa accettare.

Ora che Putin è messo all’angolo con la prospettiva che i missili della NATO colpiscano in profondità la Russia, l’aspettativa del presidente Vucic che la guerra sia molto vicina è comprensibile. Da come stanno andando le cose, la possibilità di evitare la guerra dipende da quante provocazioni il Cremlino potrà accettare e quanto a lungo. Putin deve far uscire rapidamente l’Ucraina dalla guerra prima che l’Ucraina si riempia di militari della NATO.

Il mandato di Zelenskyj è scaduto, il che lo rende illegittimo come presidente. Le forze russe dovrebbero prendere rapidamente Kiev, installare un nuovo governo favorevole a un’Ucraina come paese neutrale e alla riunificazione del Donbass con la Russia.

Non so se Putin abbia ancora tempo per evitare una guerra più grande vincendo rapidamente il conflitto attuale o se abbia combattuto con forze limitate e non ne abbia a sufficienza per prendere Kiev e controllare il paese.

Se Putin si è eccessivamente limitato nei suoi obiettivi oppure è stato troppo parsimonioso coi suoi mezzi, in questo modo si è procurato una guerra più ampia.

Paul Craig Roberts