Informazione
* "THE OBSERVER": REGNO DEL TERRORE INSTAURATO DALL'ONU IN KOSOVO
Gravissime denunce sul ruolo del Kosovo Protection Corp (UCK "ripulito")
* INTERVISTA AD AGIM K., RIFUGIATO ALBANESE-KOSOVARO A BELGRADO
---
(The following article has been already distributed in english:
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/100.html? )
Da "The Observer", domenica 12 marzo 2000
Rivelazioni: Kosovo, il regno del terrore
delle unita' appoggiate dall'ONU, il
'servizio di risposta alle emergenze'
sotto accusa per omicidi e torture
di John Sweeney e Jens Holsoe
Omicidi torture ed estorsioni:
queste sono le straordinarie accuse
mosse contro il corpo di Protezione
ONU in Kosovo (KPC) da un dossier confidenziale
delle Nazioni Unite redatto
per il segretario generale Kofi Annan.
Il KPC e' accusato nel documento, apparso
il 29 febbraio, di "attivita' criminali
uccisioni, maltrattamenti/torture,
abusi di potere, intimidazioni,
rottura della politica di neutralita'
e incitamento all'odio".
Il corpo formato da 5000 uomini,
e' finanziato dagli stati membri dell'ONU
inclusa la Gran Bretagna,
riceve 30 milioni di sterline (quasi
90 miliardi di Lire) per il Kosovo.
E' stato organizzato per costituire
una forza di pronto intervento
di "risposta ai disastri". Invece, l'ONU afferma,
e' stata capace di uccidere e torturare
persone. Il giudizio di condanna dell'ONU stesso
e' una chiara prova del fallimento
del Rappresentante Speciale Bermard Kouchner
nel ristabilimento dello stato di diritto
in Kosovo.
Molti dei reclutati nel corpo provengono
direttamente dall'UCK, organizzato per
rispondere con la violenza alla
violenza della polizia di Milosevic.
L'intervento NATO ha visto a giugno scorso
la partenza delle truppe serbe dal Kosovo,
ma la violenza ed il gangsterismo degli
estremisti albanesi non si e' fermato.
Il messaggio franco del rapporto e' che
l'ONU sta pagando i salari di molti
dei gangsters.
Il Rapporto copre il periodo dal 21 gennaio,
quando il corpo e' stato formalmente
fondato.
Sotto a l'intestazione "uccisioni" l'ONU dice :
"Dagash: due membri del KPC e tre altre persone
sono state arrestate dalla polizia dell'ONU
in connessione con l'uccisione di
un Gorani (11 febbraio)"
Vi sono tre accuse di maltrattamenti
e torture: a Pec, un uomo
e' stato picchiato senza motivo
nel quartier generale del KPC.
L'uomo ha ricevuto
ferite alla testa, e gravi contusioni da
calcio di fucile.
La vittima e' stata attaccata in un articolo
di giornale, sritto da un ex combattente
dell'UCK.
A Prizren, un uomo della minoranza Torbesh -
un gruppo di musulmani turchi sospettati
dagli albanesi di collaborazione con i serbi - e' stato
sequestrato e pestato da un membro del KPC e da
altri tre uomini.
Inoltre a Prizren il KPC e' sotto accusa per
aver estorto confessioni con
l'uso della tortura.
Dopo che due uomini sono stati arrestati
con il sospetto di aver rubato una macchina
sono stati trasportati alla polizia ONU.
Gli arrestati "hanno protestato per essere stati
trattati brutalmente. Successivi esami medici
hanno corroborato le accuse
mosse dalle vittime".
Il 4 febbraio le truppe della K-FOR, la forza multinazionale,
hanno sospeso dal KPC i due sospetti torturatori.
Il KPC non e' una forza di polizia,
ed ancora una delle gravi preoccupazioni
sollevate dal rapporto dell'ONU, redatto dall'
ufficio dello stesso Kouchner, e' che
membri del KPC si stanno comportando come se
fossero al di sopra della legge.
Il rapporto fa la lista delle proteste
da parte della polizia ONU che lavora
per la sua missione in Kosovo (UNMIK).
Il KPC sta organizzando la protezione del racket
in tutto il Kosovo - a Pristina, Suva Reka,
Dragash, Istok, e Prizren - chiedendo
"contributi" ai negozianti, ai clienti e uomini d'affari.
A Suva Reka membri del KPC sono
sospettati di aver costretto la stazione
di servizio ad accettare buoni
al posto delle banconote per il carburante.
A Vucitrn, si riporta che il KPC ha
richiesto soldi in cambio di protezione
per i membri di una minoranza etnica, gli Askali,
originarii dell'India. Un membro della
famiglia era stato in precedenza
sequestrato e la famiglia aveva subito un attentato
dinamitardo.
Il KPC ha una schema chiaro
per le minacce di morte, afferma l'ONU.
Due membri del KPC hanno minacciato di
uccidere gli interpreti della K-FOR dopo essere stati
arrestati dalle truppe NATO in Kosovo.
Successivamente agli arresti, 20 uomini del
KPC hanno circondato la stazione di polizia
richiedendo il rilascio degli arrestati che sono
stati liberati il giorno dopo.
Il KPC sta forse controllando il racket della
prostituzione, afferma l'ONU. Un rapporto
e' stato ricevuto il 14 di febbraio. In tale rapporto
si afferma che un alto ufficiale del KPC
forse supervisiona il racket della
prostituzione dal Bar antistante il campo
di addestramento del KPC di Srbica.
Il KPC e' guidato dal Generale Agim Ceku,
che entra nel rapporto in quanto oggetto
di forti critiche. I suoi primi impegni
furono di non tollerare alcun comportamento
criminale da parte dei membri del KPC
e di espellere chiunque
violasse la legge, tali impegni
sono smascherati dal rapporto, e Ceku,
che e' un ex-comandante del UCK, e' oggetto di critiche
personali.
Sotto il titolo "Attivita' contro le minoranze
incluso incitamento all'odio", Ceku e'
criticato per essere stato presente
ad una marcia di protesta organizzata dai membri
Albanesi del KPC ed un discorso e' stato tradotto
in Serbo-Croato - la lingua
della minoranza musulmana slava
sospettata di collaborazionismo
con i serbi. Il rapporto commenta:
"E' chiara opinione dei presenti che
questa e' stata una azione permeditata.
I discorsi del Generale Ceku e quello
del comandante regionale del KPC
non sono stati quelli in precedenza pattuiti.
I due hanno parlato della guerra
e della lealta' 'alla patria' - 10 febbraio".
Un tale discorso ha contraddetto la politica
dell'ONU, il "datore di lavoro" del generale [Ceku].
[Un ringraziamento a L.S. per la traduzione]
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
An Albanian Tragedy:
A stranger in Belgrade
[ http://www.emperors-clothes.com encourages everyone to reproduce the
following in full including this note.]
Interview with Agim K., (last name withheld)
by Tanya Djurovic
Transcribed and edited by Greg Elich
Columns of Albanian refugees marched across the world's TV screens for
months. They were all going to Albania. All the world could see them....
What
the world couldn't, or wouldn't see, are the Albanians going to
Serbia......
Agim K. (27), an engineer, born in Pristina, is an Albanian by
nationality.
He and his family, flying from the terror of their compatriots, found
refuge
in Belgrade... I met him in the offices of Serbian Red Cross, where he
was
applying for help, and asked him to tell me his story. He agreed, under
the
condition his last name and present address not be published for
security
reasons.
Q: Why and when did you and your family leave Kosovo?
A: We left Pristina on Friday, 8th of October. We left because we were
forced
to. It was no more a matter of wanting or not wanting-it was a question
of
survival.
Q: Who was forcing you?
A: No matter how unbelievable it sounds, the Albanians did... You see,
my
father was always a loyal citizen of this country. He was born here, and
respected the laws and authorities of Serbia, not of Albania; and
certainly
not of a terrorist organization such as UCK. When the bombing started,
UCK
was mobilizing Albanian people, young and old, to fight against the
Yugoslav
Army. UCK soldiers were making constant threats: they wanted men to go
to
war, and their families to go to Albania or Macedonia, as refugees...
They
went from door to door; a lot of the men joined of their own free will,
but
there were even more of those who joined out of fear. People were scared
of
retaliation on their families, more than they were scared for their own
lives...
Q: Did UCK come to your door, too?
A: Yes, of course they did. More than once... My father and me, we
refused to
join them. The soldiers said they'll shoot us as traitors, burn our
house...
My father answered that they can kill us all, if that's what they want,
but
he and his family won't be the butchers and scavengers... Finally they
left
us alone, saying that they won't have to kill us and that Yugoslav Army
will
finish the job for them...
Q: What did you do during the bombing? Did you stay in Pristina?
A: We stayed, and spent almost three months in the cellar of our Serbian
friends; they had the biggest and safest cellar in the neighborhood, so
all
of us neighbors were hiding there with them - about 15 to 20 people. No
one
paid any attention to nationality, we were all humans, helping each
other to
survive...
Q: And after the bombing?
A: That's when the real trouble started. After the war ended, and KFOR
entered Pristina, UCK came back. But they were not alone - the borders
were
no longer guarded, you see, anyone could come in. All the worst scum
from
Albania invaded Kosovo... UCK was fully armed and no one cared to stop
them;
they could do whatever they wanted. And they did - this time REAL ethnic
cleansing was at work. Serbs were killed on daily bases in the city;
abductions, rapings, burnings, treats; a circle of violence with no
ending...
What can I say? You could all see that. All the world could see, if only
they
wanted to. Me and my family tried to help our Serbian friends, the way
they
helped us during the war. But we couldn't even help ourselves... To UCK
WE
were worse then them - we were the traitors! And since we wouldn't join
the
mass expulsion of Serbs, UCK decided to make us leave Kosovo, or kill
us....
Q: When did the threats start again? And how exactly?
A: The threats started again in July, I think. First only by telephone;
later
they began to come to our house, at night - four or five people usually,
sometimes more, in UCK uniforms. They had guns, knives... First they
wanted
me to work for them, I am an engineer and they needed qualified people.
They
wanted me to make diversions on power stations and phone lines. I
refused...Then they started to break in our house several times a week,
to
beat us up, me, my father; my mother and younger sisters had to watch
them do
it, at gun point.... We had no more sleep at night; this was thousand
times
worse than anything Serbs did, or didn't, or could have done: our own
people
was torturing us because we wouldn't be the cut-throats... Still, the
thought
of leaving didn't cross my mind yet.
Q: Didn't you try to ask some protection of KFOR?
A: Yes, we did. KFOR said that there's nothing they can do, unless we
call
them while the assault is still going on... No, we couldn't hope for any
protection from their part. Then later, in August and September, the
situation became even worse. One night, I remember, three men broke in.
They
didn't even bother to put on the masks - we could all see their faces.
One of
them put a knife on my sister's throat. He said: "Next time I come, if I
find
you all here, I'll rape her in front of you and then cut her throat wide
open....!" And my sister is just 13 years old.... It was then when my
father
said, for the first time out loud: "I think we'll have to leave, sooner
or
later..." Even I, who was up to that point strongly against it, had to
agree
with him... You see, all the time I kept thinking that the situation
will get
better, kept hoping there'll be some law and order finally; but as time
went
by I saw no improvement - just more killings, more blood... I don't care
so
much for myself - but my family, my sisters, that's something else.....
Q: So you finally decided to leave? But why come to Belgrade, of all
places?
A: Where else could we go? Besides, we have old family friends here: I
lived
in their house for five years while I was studying in Belgrade. We knew
that
we can count on their support. So when we finally decided to leave
Pristina,
Belgrade was the only logical choice. I knew, of course, that some
people
here will look at us with mistrust and disapproval, but that was to be
expected wherever we go. And anything was better than Kosovo. There was
no
place there for us anymore... Still, I shall never forget the day we
left -
it was the worst day of my life. It's hard, you know, when you have to
pack
all your life in one car, leave behind all you have ever known as your
own,
lock the house and throw away the key...
Q: Where do you live now?
A: We live in our friends' house - they are wonderful people indeed, the
best
I have ever met. There is simply no way for my family and me to show
them how
much we appreciate all their help and their support. We'll stay forever
in
their debt.
Q: Do you see, anywhere in future, the possibility for you and your
family to
go back to Kosovo?
A: I am sorry I have to say it, but no, I see no possibility for that,
even
in the distant future. The situation on Kosovo will remain unstable and
unsafe in the years to come. There's no life there for us... Even if
things
DO get better someday, we'll always be traitors for our compatriots.
They
want to live in some imaginary state, some Great Albania, and they don't
even
know this state will never exist... Me, I want to live in Yugoslavia...
***
The Western media portrays stick-figure ethnic Albanians who freely
support
the Kosovo Liberation Army (KLA) because of what the media has claimed
are
atrocities committed by "the Serbs". But an army of NATO-organized
forensic
experts have failed to produce any evidence after scouring Kosovo for
six
months. I discuss the attempt to talk around this failure in Spinning
the
Kill (http://www.emperors-clothes.com/analysis/spin.htm)
So wherein lies the basis of KLA backing? In "Orders" (to be posted
shortly)
Cedomir Prlincevic, the Kosovo Jewish leader, argues that the KLA used
a)
terror and b) the obvious fact of Western support to "convince" powerful
Albanian clan leaders to command rank and file "support" for the KLA.
In Crimes of Fascism, Crimes of Lies
(http://www.emperors-clothes.com/analysis/revenge.htm) George Thompson
documents the historical fact of a virulent Nazi minority among Kosovo
Albanians. It is this minority, many argue, who provide the hard-core of
KLA
activists, the types who Agim K. talks about in his interview. The
tragedy of
Kosovo is that the US and Germany have brought these forces back to
power and
banished from Kosovo the many Albanians who, like Agim K., stood for the
Yugoslav ideal of brotherhood. - Jared Israel
***
How you can help...
We've got lots of bills at Emperors-Clothes, including some big ones for
Lexis, our main research tool. We'd very much appreciate any help. To
use our
secure server, please click here or go to
http://www.emperors-clothes.com/howyour.htm Or you can mail a check to
Emperor's Clothes, P.O. Box 610-321, Newton, MA 02461-0321. Thanks.
To browse articles from Emperors-Clothes.com, click here or go to:
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Gravissime denunce sul ruolo del Kosovo Protection Corp (UCK "ripulito")
* INTERVISTA AD AGIM K., RIFUGIATO ALBANESE-KOSOVARO A BELGRADO
---
(The following article has been already distributed in english:
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/100.html? )
Da "The Observer", domenica 12 marzo 2000
Rivelazioni: Kosovo, il regno del terrore
delle unita' appoggiate dall'ONU, il
'servizio di risposta alle emergenze'
sotto accusa per omicidi e torture
di John Sweeney e Jens Holsoe
Omicidi torture ed estorsioni:
queste sono le straordinarie accuse
mosse contro il corpo di Protezione
ONU in Kosovo (KPC) da un dossier confidenziale
delle Nazioni Unite redatto
per il segretario generale Kofi Annan.
Il KPC e' accusato nel documento, apparso
il 29 febbraio, di "attivita' criminali
uccisioni, maltrattamenti/torture,
abusi di potere, intimidazioni,
rottura della politica di neutralita'
e incitamento all'odio".
Il corpo formato da 5000 uomini,
e' finanziato dagli stati membri dell'ONU
inclusa la Gran Bretagna,
riceve 30 milioni di sterline (quasi
90 miliardi di Lire) per il Kosovo.
E' stato organizzato per costituire
una forza di pronto intervento
di "risposta ai disastri". Invece, l'ONU afferma,
e' stata capace di uccidere e torturare
persone. Il giudizio di condanna dell'ONU stesso
e' una chiara prova del fallimento
del Rappresentante Speciale Bermard Kouchner
nel ristabilimento dello stato di diritto
in Kosovo.
Molti dei reclutati nel corpo provengono
direttamente dall'UCK, organizzato per
rispondere con la violenza alla
violenza della polizia di Milosevic.
L'intervento NATO ha visto a giugno scorso
la partenza delle truppe serbe dal Kosovo,
ma la violenza ed il gangsterismo degli
estremisti albanesi non si e' fermato.
Il messaggio franco del rapporto e' che
l'ONU sta pagando i salari di molti
dei gangsters.
Il Rapporto copre il periodo dal 21 gennaio,
quando il corpo e' stato formalmente
fondato.
Sotto a l'intestazione "uccisioni" l'ONU dice :
"Dagash: due membri del KPC e tre altre persone
sono state arrestate dalla polizia dell'ONU
in connessione con l'uccisione di
un Gorani (11 febbraio)"
Vi sono tre accuse di maltrattamenti
e torture: a Pec, un uomo
e' stato picchiato senza motivo
nel quartier generale del KPC.
L'uomo ha ricevuto
ferite alla testa, e gravi contusioni da
calcio di fucile.
La vittima e' stata attaccata in un articolo
di giornale, sritto da un ex combattente
dell'UCK.
A Prizren, un uomo della minoranza Torbesh -
un gruppo di musulmani turchi sospettati
dagli albanesi di collaborazione con i serbi - e' stato
sequestrato e pestato da un membro del KPC e da
altri tre uomini.
Inoltre a Prizren il KPC e' sotto accusa per
aver estorto confessioni con
l'uso della tortura.
Dopo che due uomini sono stati arrestati
con il sospetto di aver rubato una macchina
sono stati trasportati alla polizia ONU.
Gli arrestati "hanno protestato per essere stati
trattati brutalmente. Successivi esami medici
hanno corroborato le accuse
mosse dalle vittime".
Il 4 febbraio le truppe della K-FOR, la forza multinazionale,
hanno sospeso dal KPC i due sospetti torturatori.
Il KPC non e' una forza di polizia,
ed ancora una delle gravi preoccupazioni
sollevate dal rapporto dell'ONU, redatto dall'
ufficio dello stesso Kouchner, e' che
membri del KPC si stanno comportando come se
fossero al di sopra della legge.
Il rapporto fa la lista delle proteste
da parte della polizia ONU che lavora
per la sua missione in Kosovo (UNMIK).
Il KPC sta organizzando la protezione del racket
in tutto il Kosovo - a Pristina, Suva Reka,
Dragash, Istok, e Prizren - chiedendo
"contributi" ai negozianti, ai clienti e uomini d'affari.
A Suva Reka membri del KPC sono
sospettati di aver costretto la stazione
di servizio ad accettare buoni
al posto delle banconote per il carburante.
A Vucitrn, si riporta che il KPC ha
richiesto soldi in cambio di protezione
per i membri di una minoranza etnica, gli Askali,
originarii dell'India. Un membro della
famiglia era stato in precedenza
sequestrato e la famiglia aveva subito un attentato
dinamitardo.
Il KPC ha una schema chiaro
per le minacce di morte, afferma l'ONU.
Due membri del KPC hanno minacciato di
uccidere gli interpreti della K-FOR dopo essere stati
arrestati dalle truppe NATO in Kosovo.
Successivamente agli arresti, 20 uomini del
KPC hanno circondato la stazione di polizia
richiedendo il rilascio degli arrestati che sono
stati liberati il giorno dopo.
Il KPC sta forse controllando il racket della
prostituzione, afferma l'ONU. Un rapporto
e' stato ricevuto il 14 di febbraio. In tale rapporto
si afferma che un alto ufficiale del KPC
forse supervisiona il racket della
prostituzione dal Bar antistante il campo
di addestramento del KPC di Srbica.
Il KPC e' guidato dal Generale Agim Ceku,
che entra nel rapporto in quanto oggetto
di forti critiche. I suoi primi impegni
furono di non tollerare alcun comportamento
criminale da parte dei membri del KPC
e di espellere chiunque
violasse la legge, tali impegni
sono smascherati dal rapporto, e Ceku,
che e' un ex-comandante del UCK, e' oggetto di critiche
personali.
Sotto il titolo "Attivita' contro le minoranze
incluso incitamento all'odio", Ceku e'
criticato per essere stato presente
ad una marcia di protesta organizzata dai membri
Albanesi del KPC ed un discorso e' stato tradotto
in Serbo-Croato - la lingua
della minoranza musulmana slava
sospettata di collaborazionismo
con i serbi. Il rapporto commenta:
"E' chiara opinione dei presenti che
questa e' stata una azione permeditata.
I discorsi del Generale Ceku e quello
del comandante regionale del KPC
non sono stati quelli in precedenza pattuiti.
I due hanno parlato della guerra
e della lealta' 'alla patria' - 10 febbraio".
Un tale discorso ha contraddetto la politica
dell'ONU, il "datore di lavoro" del generale [Ceku].
[Un ringraziamento a L.S. per la traduzione]
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
An Albanian Tragedy:
A stranger in Belgrade
[ http://www.emperors-clothes.com encourages everyone to reproduce the
following in full including this note.]
Interview with Agim K., (last name withheld)
by Tanya Djurovic
Transcribed and edited by Greg Elich
Columns of Albanian refugees marched across the world's TV screens for
months. They were all going to Albania. All the world could see them....
What
the world couldn't, or wouldn't see, are the Albanians going to
Serbia......
Agim K. (27), an engineer, born in Pristina, is an Albanian by
nationality.
He and his family, flying from the terror of their compatriots, found
refuge
in Belgrade... I met him in the offices of Serbian Red Cross, where he
was
applying for help, and asked him to tell me his story. He agreed, under
the
condition his last name and present address not be published for
security
reasons.
Q: Why and when did you and your family leave Kosovo?
A: We left Pristina on Friday, 8th of October. We left because we were
forced
to. It was no more a matter of wanting or not wanting-it was a question
of
survival.
Q: Who was forcing you?
A: No matter how unbelievable it sounds, the Albanians did... You see,
my
father was always a loyal citizen of this country. He was born here, and
respected the laws and authorities of Serbia, not of Albania; and
certainly
not of a terrorist organization such as UCK. When the bombing started,
UCK
was mobilizing Albanian people, young and old, to fight against the
Yugoslav
Army. UCK soldiers were making constant threats: they wanted men to go
to
war, and their families to go to Albania or Macedonia, as refugees...
They
went from door to door; a lot of the men joined of their own free will,
but
there were even more of those who joined out of fear. People were scared
of
retaliation on their families, more than they were scared for their own
lives...
Q: Did UCK come to your door, too?
A: Yes, of course they did. More than once... My father and me, we
refused to
join them. The soldiers said they'll shoot us as traitors, burn our
house...
My father answered that they can kill us all, if that's what they want,
but
he and his family won't be the butchers and scavengers... Finally they
left
us alone, saying that they won't have to kill us and that Yugoslav Army
will
finish the job for them...
Q: What did you do during the bombing? Did you stay in Pristina?
A: We stayed, and spent almost three months in the cellar of our Serbian
friends; they had the biggest and safest cellar in the neighborhood, so
all
of us neighbors were hiding there with them - about 15 to 20 people. No
one
paid any attention to nationality, we were all humans, helping each
other to
survive...
Q: And after the bombing?
A: That's when the real trouble started. After the war ended, and KFOR
entered Pristina, UCK came back. But they were not alone - the borders
were
no longer guarded, you see, anyone could come in. All the worst scum
from
Albania invaded Kosovo... UCK was fully armed and no one cared to stop
them;
they could do whatever they wanted. And they did - this time REAL ethnic
cleansing was at work. Serbs were killed on daily bases in the city;
abductions, rapings, burnings, treats; a circle of violence with no
ending...
What can I say? You could all see that. All the world could see, if only
they
wanted to. Me and my family tried to help our Serbian friends, the way
they
helped us during the war. But we couldn't even help ourselves... To UCK
WE
were worse then them - we were the traitors! And since we wouldn't join
the
mass expulsion of Serbs, UCK decided to make us leave Kosovo, or kill
us....
Q: When did the threats start again? And how exactly?
A: The threats started again in July, I think. First only by telephone;
later
they began to come to our house, at night - four or five people usually,
sometimes more, in UCK uniforms. They had guns, knives... First they
wanted
me to work for them, I am an engineer and they needed qualified people.
They
wanted me to make diversions on power stations and phone lines. I
refused...Then they started to break in our house several times a week,
to
beat us up, me, my father; my mother and younger sisters had to watch
them do
it, at gun point.... We had no more sleep at night; this was thousand
times
worse than anything Serbs did, or didn't, or could have done: our own
people
was torturing us because we wouldn't be the cut-throats... Still, the
thought
of leaving didn't cross my mind yet.
Q: Didn't you try to ask some protection of KFOR?
A: Yes, we did. KFOR said that there's nothing they can do, unless we
call
them while the assault is still going on... No, we couldn't hope for any
protection from their part. Then later, in August and September, the
situation became even worse. One night, I remember, three men broke in.
They
didn't even bother to put on the masks - we could all see their faces.
One of
them put a knife on my sister's throat. He said: "Next time I come, if I
find
you all here, I'll rape her in front of you and then cut her throat wide
open....!" And my sister is just 13 years old.... It was then when my
father
said, for the first time out loud: "I think we'll have to leave, sooner
or
later..." Even I, who was up to that point strongly against it, had to
agree
with him... You see, all the time I kept thinking that the situation
will get
better, kept hoping there'll be some law and order finally; but as time
went
by I saw no improvement - just more killings, more blood... I don't care
so
much for myself - but my family, my sisters, that's something else.....
Q: So you finally decided to leave? But why come to Belgrade, of all
places?
A: Where else could we go? Besides, we have old family friends here: I
lived
in their house for five years while I was studying in Belgrade. We knew
that
we can count on their support. So when we finally decided to leave
Pristina,
Belgrade was the only logical choice. I knew, of course, that some
people
here will look at us with mistrust and disapproval, but that was to be
expected wherever we go. And anything was better than Kosovo. There was
no
place there for us anymore... Still, I shall never forget the day we
left -
it was the worst day of my life. It's hard, you know, when you have to
pack
all your life in one car, leave behind all you have ever known as your
own,
lock the house and throw away the key...
Q: Where do you live now?
A: We live in our friends' house - they are wonderful people indeed, the
best
I have ever met. There is simply no way for my family and me to show
them how
much we appreciate all their help and their support. We'll stay forever
in
their debt.
Q: Do you see, anywhere in future, the possibility for you and your
family to
go back to Kosovo?
A: I am sorry I have to say it, but no, I see no possibility for that,
even
in the distant future. The situation on Kosovo will remain unstable and
unsafe in the years to come. There's no life there for us... Even if
things
DO get better someday, we'll always be traitors for our compatriots.
They
want to live in some imaginary state, some Great Albania, and they don't
even
know this state will never exist... Me, I want to live in Yugoslavia...
***
The Western media portrays stick-figure ethnic Albanians who freely
support
the Kosovo Liberation Army (KLA) because of what the media has claimed
are
atrocities committed by "the Serbs". But an army of NATO-organized
forensic
experts have failed to produce any evidence after scouring Kosovo for
six
months. I discuss the attempt to talk around this failure in Spinning
the
Kill (http://www.emperors-clothes.com/analysis/spin.htm)
So wherein lies the basis of KLA backing? In "Orders" (to be posted
shortly)
Cedomir Prlincevic, the Kosovo Jewish leader, argues that the KLA used
a)
terror and b) the obvious fact of Western support to "convince" powerful
Albanian clan leaders to command rank and file "support" for the KLA.
In Crimes of Fascism, Crimes of Lies
(http://www.emperors-clothes.com/analysis/revenge.htm) George Thompson
documents the historical fact of a virulent Nazi minority among Kosovo
Albanians. It is this minority, many argue, who provide the hard-core of
KLA
activists, the types who Agim K. talks about in his interview. The
tragedy of
Kosovo is that the US and Germany have brought these forces back to
power and
banished from Kosovo the many Albanians who, like Agim K., stood for the
Yugoslav ideal of brotherhood. - Jared Israel
***
How you can help...
We've got lots of bills at Emperors-Clothes, including some big ones for
Lexis, our main research tool. We'd very much appreciate any help. To
use our
secure server, please click here or go to
http://www.emperors-clothes.com/howyour.htm Or you can mail a check to
Emperor's Clothes, P.O. Box 610-321, Newton, MA 02461-0321. Thanks.
To browse articles from Emperors-Clothes.com, click here or go to:
http://www.emperors-clothes.com and scroll down the page
www.tenc.net [emperors-clothes]
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
SERBOMASOCHISMO CRONICO CON COMPLICAZIONI ?
Da anni ormai la nostra opinione pubblica si chiede: "Come fanno i serbi
ad essere cosi' sadici?", ma forse sarebbe il caso di incominciare
invece a chiedersi se non siano piuttosto dei masochisti... Ci riferiamo
ad esempio all'"embargo" che il "sadico regime" di Slobodan Milosevic
avrebbe decretato contro la repubblica federata del Montenegro - questa
almeno la versione di giornalisti e commentatori nostrani.
Come e' possibile? Un paese gia' sottoposto ad un embargo micidiale si
auto-boicotta l'economia, agevolando le spinte secessioniste al suo
interno? "Cui prodest?" - secondo certi "geniali" giornalisti, il blocco
delle transazioni commerciali dalla Serbia verso il Montenegro giova
(naturalmente) sempre a Milosevic, il quale "si sostiene al potere"
facendo non solo e non tanto la guerra agli altri popoli e nazioni,
quanto proprio fomentando discordia, instabilita' e scontri all'interno
del suo paese... Come quel marito che si tagliava gli attributi per far
dispetto alla moglie.
Ma ogni mediocre psicologo/psichiatra (lasciamo stare i giornalisti, che
non fanno testo) prima di rilasciare terribili diagnosi sulla salute del
presidente jugoslavo, dovrebbe interessarsi alle motivazioni recondite
dei comportamenti umani. Scoprirebbe cosi' che il governo montenegrino,
dopo avere illegalmente introdotto l'uso del marco tedesco come valuta
in base ai suggerimenti dei consiglieri USA ed al sostegno monetario
della Germania, ha causato una disparita' grave tra il cambio con il
dinaro praticato in Montenegro e quello praticato in Serbia, causando un
pesante balzo dell'inflazione che la Serbia preferirebbe evitare.
Allora siamo proprio sicuri di questo "sadomasochismo serbo"?
Insomma: questa Serbia l'embargo lo fa, oppure lo subisce?
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
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Da anni ormai la nostra opinione pubblica si chiede: "Come fanno i serbi
ad essere cosi' sadici?", ma forse sarebbe il caso di incominciare
invece a chiedersi se non siano piuttosto dei masochisti... Ci riferiamo
ad esempio all'"embargo" che il "sadico regime" di Slobodan Milosevic
avrebbe decretato contro la repubblica federata del Montenegro - questa
almeno la versione di giornalisti e commentatori nostrani.
Come e' possibile? Un paese gia' sottoposto ad un embargo micidiale si
auto-boicotta l'economia, agevolando le spinte secessioniste al suo
interno? "Cui prodest?" - secondo certi "geniali" giornalisti, il blocco
delle transazioni commerciali dalla Serbia verso il Montenegro giova
(naturalmente) sempre a Milosevic, il quale "si sostiene al potere"
facendo non solo e non tanto la guerra agli altri popoli e nazioni,
quanto proprio fomentando discordia, instabilita' e scontri all'interno
del suo paese... Come quel marito che si tagliava gli attributi per far
dispetto alla moglie.
Ma ogni mediocre psicologo/psichiatra (lasciamo stare i giornalisti, che
non fanno testo) prima di rilasciare terribili diagnosi sulla salute del
presidente jugoslavo, dovrebbe interessarsi alle motivazioni recondite
dei comportamenti umani. Scoprirebbe cosi' che il governo montenegrino,
dopo avere illegalmente introdotto l'uso del marco tedesco come valuta
in base ai suggerimenti dei consiglieri USA ed al sostegno monetario
della Germania, ha causato una disparita' grave tra il cambio con il
dinaro praticato in Montenegro e quello praticato in Serbia, causando un
pesante balzo dell'inflazione che la Serbia preferirebbe evitare.
Allora siamo proprio sicuri di questo "sadomasochismo serbo"?
Insomma: questa Serbia l'embargo lo fa, oppure lo subisce?
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
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* MEDICINALI PER LA JUGOSLAVIA (RSU)
* CD-ROM SUL KOSOVO
* UN FILM AUTOPRODOTTO SULLA DISINFORMAZIONE: "THE JUDGMENT"
* INIZIATIVE A PONTECUCCO, BOLSENA, RAVENNA
---
MEDICINALI: URGENZE
> A precisazione del precedente messaggio dove sollecitavamo tutti i compagni della email list del
> coordinamento a contribuire nelle loro possibilità alla soluzione di un un problema urgente
> sollecitatoci dai rappresentanti sindacali della zastava di kragujevac riguardo la necessità di
> reperire medicinali urgenti per l'angina ........................... comunichiamo i nomi commerciali delle
> medicine in oggetto commercializzate in Italia:
>
> Principio attivo: LISOSORBID 5 MONONITRATO
> Nome commerciale: DURONITRIN 60 mg, ELAN 20 -40-50 mg, o prodotti equivalenti
>
> Principio attivo: PENTAERITRIL TERTRANITRATO
> Nome commerciale: Peritrate Sincron 80 mg, o prodotti equivalenti.
>
> SONO RICHIESTE URGENTI. AIUTIAMO I LAVORATORI DELLA ZASTAVA, GIA'
> COLPITI DAI BOMBARDAMENTI A NON MORIRE PER COLPA DELL'EMBARGO CHE
> CONTINUA ANCHE SUI MEDICINALI.
>
> Ricordiamo a tutti che il convoglio partirà per la zastava il prossimo 4/5 aprile.
> Per informazioni potete rivolgervi ad Anelli Lino - 0339.7448637
>
> adozioni a distanza.
> Sono olmai oltre 800 le famiglie dei lavoratori della zastava che grazie all'iniziativa di adozione a
> distanza possono, grazie alla solidarietà internazionale, soppravvivere nonostante l'embargo.
> Ma le esigenze continuano ad essere enormi. Sono infatti almeno 30.000 le famiglie dei lavoratori
> oggi senza reddito per la distruzione della fabbrica.
> Lottare contro la guerra, continuare a farlo oggi ad un anno dall'inizio del conflitto, può essere
> fatto costruendo e sviluppando con ancora maggiore efficacia, forme concrete di solidarietà
> internazionale.
> Per informazioni sull'iniziativa di adozione a distanza scrivete a alma@...
>
> Vi giriamo a riguardo il messaggio email inviatoci dalla Rsu della Soc. It. Brevetti di Roma.
>
> Oggi la RSU della Società Italiana Brevetti di Roma è diventata Mamma!!!!!
>
> In linea con la risoluzione del parlamento europeo di ieri, oltre a noi che siamo tre mamme, oggi
> alla SIB
> si sono costituiti altri sei strani nuclei famigliari con da due a tre mamme, un solo papà, due
> mamme e un
> papà ...
>
> Siamo tutte e tutti molto contenti e speriamo che lo siano anche le figlie ed i figli dei lavoratori
> della
> Zastava e le loro famiglie!
>
> Ciao a tutti e a tutte da Renata, Sveva e Lilli (RSU Sib Roma)
>
> Ciao ALMA
>
> Alma Rossi - email - alma@...
> indirizzo email del coordinamento RSU - coord.naz.rsu@...
> indirizzo internet del Coordinamento RSU - http://www.ecn.org/coord.rsu/
>
>
----------------
Item: Kosovo War CD-ROM Guide
Listing closes: 9 days, 23:17:48
Price: $20.00
To take a look at the listing, go to:
http://s1.amazon.com/exec/varzea/ts/exchange-glance/Y01Y1794022Y8279899/
Item Description:
The Internet Archive: KOSOVO WAR represents a collection of
presentations
produced and maintained, throughout the war, by the Internet Society of
Yugoslavia (non-governmental organization). We produced all the sites
from
Yugoslavia, trying very hard to give credible, up to date and
argumentative
information. Non credible information or information from a suspicious
source were scarcely used. We also tried to gather all relevant
documents
connected to this war - official, from the Yugoslav authorities as well
as
foreign, which makes this CD useful to anyone who needs an overall
documentation of this tragic event. The CD mostly deals with the human
tragedy caused by the NATO bombardment of Serbia. The question of the
Albanian refugees and their suffering, although we sympatise with them,
were
not dealt with out of a simple reason and that was not the information
we
could obtain and verify from Serbia. On the other hand we have included
all
the relevant UNHCR documents about them. This CD represents a view of
the
Yugoslavia - NATO war. We do not suggest that it might be an objective
view
however for us, the citizens of Serbia, a truly real one. Our views are
not
politically coloured although sometimes fury and helplessness spring out
-
which we consider appropriately human during a war. Moreover this CD
does
not deal with the military aspects of the war more then just brief
mentioning in the news. We hope that this CD will influence people
outside
Serbia and tell them of the tragic consequences of war and at the same
time
illustrate how it feels to be "THE TARGET" . With God`s mercy, may this
never ever happen to anyone.
----------------
http://s1.amazon.com/exec/varzea/ts/exchange-
glance/Y01Y1794022Y8279899
This message was requested by sasha. You can reach this person at
0sasha@....
If you have questions or feedback for Amazon.com Auctions and zShops,
please e-mail us at auction-support@....
---
"THE JUDGEMENT"
> STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
>
> >From www.emperors-clothes.com - "JUDGEMENT" (Please forward!)
>
> --- At last we have visual proof that the media lied about Yugoslavia
>
> We have just finished production work on the English version of a stunning
> new film - "JUDGMENT." It exposes the tricks used to concoct phony pictures
> of a nonexistent Serbian 'death camp' in 1992. These doctored images --
> especially the famous emaciated man behind barbed wire -- were broadcast
> worldwide to dehumanize the Serbs. They led to the deaths of thousands and
> great suffering for millions of human beings.
>
> "JUDGMENT" PROVES THOSE PICTURES WERE CYNICAL FABRICATIONS.
>
> We urge you: Buy this film today Give a copy to a friend who doesn't want to
> believe the mass media would fabricate phony atrocity pictures. Show this
> film on TV stations, show it to local organizations, get it reviewed in local
> papers. It will change people's minds. It will change your mind.
>
> TELLING THE TRUTH, AND OTHER CRIMES
>
> Last week the British alternative magazine, LM, was fined over $500,000 US
> for libel. LM had printed a story that that charged British news station ITN
> and reporters Penny Marshall and Ian Williams with fraud. LM said ITN had
> faked the "death camp" pictures to demonize the Serbs.
>
> The Judge in the libel case admitted that ITN might have made some mistakes.
> But he argued: the LM people weren't in Bosnia that day. So how could LM be
> sure what was really happening there?
>
> IN FACT another film crew was present the entire time. They filmed the
> footage used in "JUDGMENT".
>
> "JUDGMENT", proves LM was simply telling the truth. "JUDGMENT" proves Penny
> Marshall lied. "JUDGMENT" shows how Marshall produced the picture that
> fooled the world and justified a war.
>
> The ITN crew visited a POW center and a refugee camp. By sheer luck they
> were accompanied by a crew from Serbian television (RTS). The RTS crew
> filmed the ITN crew at work. Using this RTS footage, a small Yugoslav film
> studio has recreated the events of that day. Emperors-Clothes edited the
> Yugoslav movie to produce the English language film, "JUDGMENT".
>
> RTS is the TV station that NATO bombed in April, 1999, killing 20 people.
> The film is dedicated to those dead, whose murders began with the ITN
> pictures. We say this because the images that Penny Marshall fabricated in
> 1992 began the dehumanization of the Serbian people. ITN and Penny Marshall
> laid the political basis for the bombing of the Bosnian loyalist government
> and of Serbia itself a year ago.
>
> WHAT THIS FILM PROVES
>
> 1) The Loyalist ("Serbian") Authorities were humane.
>
> >From the pictures that ITN produced one would think that Marshall and her
> crew had sneaked into a death camp and shot their film when nobody was
> watching. Not so. The ITN crew visited two surprisingly casual and humane
> locations. They were protected but not controlled by the loyalist
> authorities whom they later compared to Nazi's.
>
> 2) Marshall KNEW the loyalists were humane.
>
> She and the crew from RTS interviewed POWs', their wives, non-POW refugees, a
> doctor, at least one red cross worker, the commander of the POW Center. The
> film shows these interviews. Marshall simply suppressed this evidence of
> humane treatment. Instead she staged some pictures. These were then
> doctored to produce Nazi-like images for mass consumption. The height of
> cynicism and dishonesty.
>
> 3) The refugees SAID they were treated decently.
>
> Marshall is shown arguing with one refugee. She tries to coerce the man to
> say something anti-Yugoslav. He refuses. "No, no," he protests vehemently.
> "Not a prison. No, no. REFUGEE center. They treat us very kind. No, no,
> very kind." Undeterred, Marshall used this very location to stage her phony
> death camp shots.
>
> 4) Marshall staged the death camp sequence seen around the world.
>
> She went out of her way to film from inside an awkward storage area. Why?
> Because one side had what she wanted: a fence, mainly chicken wire but with a
> few strands of barbed wire at the top. Shooting through the barbed wire,
> Marshall talked to refugees OUTSIDE the fence. She then doctored the raw
> footage to produce false images of prisoners behind barbed wire.
>
> 5) Marshall and Ian Williams were filmed in the act of lying.
>
> The amazing thing is -- the RTS people were filming a few feet away. They
> caught the same shots from a slightly different angle. They got pictures of
> Marshall, Ian Williams, a cameraman, a man holding a mike. You will see,
> step by step, just how Marshall doctored her pictures to produce the look of
> a Nazi death camp. That is, the film takes footage shot by RTS and then
> proceeds to alter it, as you watch, producing the phony ITN photos of
> Nazi-like atrocities.
>
> This film will change people's minds.
>
> It documents that Marshall and ITN have committed the worst crime against
> humanity: they lied to millions of people in order to justify a war.
>
> Order the film now for $19.95 plus shipping and handling. Show it to
> everyone you can.
>
> VHS TAPES NOW AVAILABLE (Prices on PAL and SECAM tapes as soon as possible)
>
> Base price, $19.95 plus $1 tax ONLY in Massachusetts
>
> Cost including shipping and handling:
>
> 2-3 days within US - $25.00
> 1 day in Massachusetts - $26.00
> Next day outside Massachusetts but within US add $11.00
>
> Europe (5 days) $26.50
> New Zealand, Australia and Japan (about 6 days) Total $30.00
> Canada 2-3 days - $26.00
> Rest of Asia, Africa, former Soviet Union, etc. - $22.00
>
> (Special shipping available on request)
>
> ORDER BY MAIL, BY SECURE SERVER OR BY PHONE
>
> BY MAIL - send check and instructions to EMPERORS CLOTHES, PO Box 610-321,
> Newton, MA 02461-0321 Please state how you heard about the film.
>
> BY PHONE - call 617-916-1705 from 8:30 am to 4:30 PM Eastern Standard Time
>
> BY SECURE SERVER - go to http://emperors-clothes.com/howyour.html#donate
> Pay the appropriate amount AS A DONATION. Then PLEASE email us stating the
> amount donated and the number of films desired. Send the email to
> emperors1000@... This must be done so we'll know your donation is to pay
> for the film! Please also state how you heard about the film.
>
> WE PRESENTLY HAVE FILMS IN STOCK. WE CAN REPLENISH STOCK WITHIN TWO DAYS.
>
> VIEW it. SHOW it to friends. MAIL IT to friends and relatives. SHOW it to
> organizations, churches, unions, at schools. GET it on TV.
>
> NOTE TO WEBSITES, MAGAZINES AND NEWSPAPERS AND TV STATIONS: IF YOU ADVERTISE
> THIS FILM YOUR ORGANIZATION CAN RECEIVE A COMMISSION FOR EVERY FILM YOU HELP
> TO SELL. Drop us an email for details. Emperors1000@.... So far the
> film is being distributed by emperors-clothes.com and antiwar.com. Care to
> join us?
>
>
---
INIZIATIVE DELLA CAMPAGNA "ROMPERE L'EMBARGO"
5. Iniziativa a Pontecucco (FO) il 1 Aprile
Sabato 1 aprile, alle ore 21,30 presso il Centro Sociale "Il Confino"
(via Comunale Cervese, 1831) a Pontecucco S.
Giorgio di Cesena (FO) si terrà la "Festa di Solidarietà con il popolo
Jugoslavo eContro gli Embarghi". Vi sarà: Musica
popolare dal vivo con l'organetto diatonico di Pepe Medri; Cabaret
esplosivo; Musica e piatti balcanici. Nel corso
dell'iniziativa si raccoglieranno le firme per la "Campagna Rompere
l’Embargo". L’iniziativa è organizzata dal Centro
Sociale "Il Confino" e dal Coordinamento Romagnolo Contro la Guerra e la
Nato. Per Informazioni e dare una mano:
red-ghost@...
6. Iniziativa a Bolsena (VT) il 2 Aprile
Domenica 2 aprile a Bolsena (VT), dalle 11 per tutta la giornata presso
la taverna "Fufluns" (Largo Donzellini, a 50 mt.
da piazza Matteotti) si svolgerà l’iniziativa "Tutte le guerre contro di
noi, Noi contro tutte le guerre". Durante la
giornata saranno proiettati i video di F.Grimaldi "Iraq, genocidio
nell’Eden" e "Serbi da Morire". Ci saranno dibattiti con:
Carlo Pona (Tribunale Clark), Simona Lanzoni (Donne in Nero), Vittorio
Tranquilli (Ass. ABC), Fulvio Grimaldi
(Giornalista); Nella Ginatempo (Forum). Concluiderà la giornata il trio
di musica popolare "Tarantole". Vi sarà del
materiale a disposizione e si raccoglieranno le firme contro l’embargo.
L’iniziativa è promossa dal Forum delle Donne del
Prc della provincia di Viterbo, con l’adesione di: Arci,
Italia-Nicaragua, Ass. Proposta, Aucs, Centro Comunitario di
Celleno, Cobas Scuola, Comitato contro la guerra, Comitato in difesa
della Costituzione, Csoa, Donne in Nero, la
Piccola Editrice-Celleno, Massari Editore, Rdb-Cub.
8. Il 10 Aprile Cena di Autofinanziamento a Ravenna
Il 10 aprile ci sarà una cena di autofinanziamento del Comitato contro
la guerra e la NATO di Ravenna presso i Mulner
(via Lametta). Per prenotarsi: red-ghost@... oppure Tel.
0544/404475 (Monica o Claudio).
9. Iniziativa a Ravenna il 28 Aprile
La prossima iniziativa a Ravenna ci sarà il 28 aprile, ore 21 alla sala
Melandri, con al presentazione della sezione italiana
del tribunale internazionale contro i crimini della Nato in Jugoslavia.
Il tribunale internazionale è nato su proposta di
Ramsey Clark (ex ministro della giustizia americano) con l'adesione di
magistrati, avvocati, militanti, ecc. da tutto il
mondo. Sarà disponibile un opuscolo di presentazione del tribunale
indipendente (3.000 lire). Ovviamente si
raccoglieranno le firme contro l’embargo all’Iraq. Per informazioni e
dare una mano: red-ghost@... oppure Tel.
0544/404475 (Monica o Claudio).
Questo notiziario viene spedito il venerdì e (se necessario) il martedì
intorno alle 16.00 per le notizie vi preghiamo di
inviarle in tempo utile, tenendo conto che la lettura delle e-mail
avviene anche il giorno dopo quello di spedizione.
Grazie.
--------------------------------------------------------------------------------------------
Pagina Web: http://www.unponteper.eu.org
Per contattarci: rompere-lembargo@...
Per rimanere informati inviate una mail bianca a:
Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.
Per contribuire alla campagna: Ccp 59927004 - intestato "un ponte per" -
causale "rompere l'embargo"
--------------------------------------------------------------------------------------------
La campagna "Rompere l'Embargo" e promossa da:
Comitato Golfo - via Pichi 1, 20143 Milano - Tel: 0289422061, Fax:
0289425770
e-mail: guerrepace@... web: http://www.ecn.org/golfo
Un Ponte per ... - via della Guglia 69/A, 00186 Roma - Tel: 066780808,
Fax: 066793968
e-mail: ponteper@... web: http://www.unponteper.eu.org
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
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* CD-ROM SUL KOSOVO
* UN FILM AUTOPRODOTTO SULLA DISINFORMAZIONE: "THE JUDGMENT"
* INIZIATIVE A PONTECUCCO, BOLSENA, RAVENNA
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MEDICINALI: URGENZE
> A precisazione del precedente messaggio dove sollecitavamo tutti i compagni della email list del
> coordinamento a contribuire nelle loro possibilità alla soluzione di un un problema urgente
> sollecitatoci dai rappresentanti sindacali della zastava di kragujevac riguardo la necessità di
> reperire medicinali urgenti per l'angina ........................... comunichiamo i nomi commerciali delle
> medicine in oggetto commercializzate in Italia:
>
> Principio attivo: LISOSORBID 5 MONONITRATO
> Nome commerciale: DURONITRIN 60 mg, ELAN 20 -40-50 mg, o prodotti equivalenti
>
> Principio attivo: PENTAERITRIL TERTRANITRATO
> Nome commerciale: Peritrate Sincron 80 mg, o prodotti equivalenti.
>
> SONO RICHIESTE URGENTI. AIUTIAMO I LAVORATORI DELLA ZASTAVA, GIA'
> COLPITI DAI BOMBARDAMENTI A NON MORIRE PER COLPA DELL'EMBARGO CHE
> CONTINUA ANCHE SUI MEDICINALI.
>
> Ricordiamo a tutti che il convoglio partirà per la zastava il prossimo 4/5 aprile.
> Per informazioni potete rivolgervi ad Anelli Lino - 0339.7448637
>
> adozioni a distanza.
> Sono olmai oltre 800 le famiglie dei lavoratori della zastava che grazie all'iniziativa di adozione a
> distanza possono, grazie alla solidarietà internazionale, soppravvivere nonostante l'embargo.
> Ma le esigenze continuano ad essere enormi. Sono infatti almeno 30.000 le famiglie dei lavoratori
> oggi senza reddito per la distruzione della fabbrica.
> Lottare contro la guerra, continuare a farlo oggi ad un anno dall'inizio del conflitto, può essere
> fatto costruendo e sviluppando con ancora maggiore efficacia, forme concrete di solidarietà
> internazionale.
> Per informazioni sull'iniziativa di adozione a distanza scrivete a alma@...
>
> Vi giriamo a riguardo il messaggio email inviatoci dalla Rsu della Soc. It. Brevetti di Roma.
>
> Oggi la RSU della Società Italiana Brevetti di Roma è diventata Mamma!!!!!
>
> In linea con la risoluzione del parlamento europeo di ieri, oltre a noi che siamo tre mamme, oggi
> alla SIB
> si sono costituiti altri sei strani nuclei famigliari con da due a tre mamme, un solo papà, due
> mamme e un
> papà ...
>
> Siamo tutte e tutti molto contenti e speriamo che lo siano anche le figlie ed i figli dei lavoratori
> della
> Zastava e le loro famiglie!
>
> Ciao a tutti e a tutte da Renata, Sveva e Lilli (RSU Sib Roma)
>
> Ciao ALMA
>
> Alma Rossi - email - alma@...
> indirizzo email del coordinamento RSU - coord.naz.rsu@...
> indirizzo internet del Coordinamento RSU - http://www.ecn.org/coord.rsu/
>
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Item: Kosovo War CD-ROM Guide
Listing closes: 9 days, 23:17:48
Price: $20.00
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Item Description:
The Internet Archive: KOSOVO WAR represents a collection of
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produced and maintained, throughout the war, by the Internet Society of
Yugoslavia (non-governmental organization). We produced all the sites
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Yugoslavia, trying very hard to give credible, up to date and
argumentative
information. Non credible information or information from a suspicious
source were scarcely used. We also tried to gather all relevant
documents
connected to this war - official, from the Yugoslav authorities as well
as
foreign, which makes this CD useful to anyone who needs an overall
documentation of this tragic event. The CD mostly deals with the human
tragedy caused by the NATO bombardment of Serbia. The question of the
Albanian refugees and their suffering, although we sympatise with them,
were
not dealt with out of a simple reason and that was not the information
we
could obtain and verify from Serbia. On the other hand we have included
all
the relevant UNHCR documents about them. This CD represents a view of
the
Yugoslavia - NATO war. We do not suggest that it might be an objective
view
however for us, the citizens of Serbia, a truly real one. Our views are
not
politically coloured although sometimes fury and helplessness spring out
-
which we consider appropriately human during a war. Moreover this CD
does
not deal with the military aspects of the war more then just brief
mentioning in the news. We hope that this CD will influence people
outside
Serbia and tell them of the tragic consequences of war and at the same
time
illustrate how it feels to be "THE TARGET" . With God`s mercy, may this
never ever happen to anyone.
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"THE JUDGEMENT"
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> --- At last we have visual proof that the media lied about Yugoslavia
>
> We have just finished production work on the English version of a stunning
> new film - "JUDGMENT." It exposes the tricks used to concoct phony pictures
> of a nonexistent Serbian 'death camp' in 1992. These doctored images --
> especially the famous emaciated man behind barbed wire -- were broadcast
> worldwide to dehumanize the Serbs. They led to the deaths of thousands and
> great suffering for millions of human beings.
>
> "JUDGMENT" PROVES THOSE PICTURES WERE CYNICAL FABRICATIONS.
>
> We urge you: Buy this film today Give a copy to a friend who doesn't want to
> believe the mass media would fabricate phony atrocity pictures. Show this
> film on TV stations, show it to local organizations, get it reviewed in local
> papers. It will change people's minds. It will change your mind.
>
> TELLING THE TRUTH, AND OTHER CRIMES
>
> Last week the British alternative magazine, LM, was fined over $500,000 US
> for libel. LM had printed a story that that charged British news station ITN
> and reporters Penny Marshall and Ian Williams with fraud. LM said ITN had
> faked the "death camp" pictures to demonize the Serbs.
>
> The Judge in the libel case admitted that ITN might have made some mistakes.
> But he argued: the LM people weren't in Bosnia that day. So how could LM be
> sure what was really happening there?
>
> IN FACT another film crew was present the entire time. They filmed the
> footage used in "JUDGMENT".
>
> "JUDGMENT", proves LM was simply telling the truth. "JUDGMENT" proves Penny
> Marshall lied. "JUDGMENT" shows how Marshall produced the picture that
> fooled the world and justified a war.
>
> The ITN crew visited a POW center and a refugee camp. By sheer luck they
> were accompanied by a crew from Serbian television (RTS). The RTS crew
> filmed the ITN crew at work. Using this RTS footage, a small Yugoslav film
> studio has recreated the events of that day. Emperors-Clothes edited the
> Yugoslav movie to produce the English language film, "JUDGMENT".
>
> RTS is the TV station that NATO bombed in April, 1999, killing 20 people.
> The film is dedicated to those dead, whose murders began with the ITN
> pictures. We say this because the images that Penny Marshall fabricated in
> 1992 began the dehumanization of the Serbian people. ITN and Penny Marshall
> laid the political basis for the bombing of the Bosnian loyalist government
> and of Serbia itself a year ago.
>
> WHAT THIS FILM PROVES
>
> 1) The Loyalist ("Serbian") Authorities were humane.
>
> >From the pictures that ITN produced one would think that Marshall and her
> crew had sneaked into a death camp and shot their film when nobody was
> watching. Not so. The ITN crew visited two surprisingly casual and humane
> locations. They were protected but not controlled by the loyalist
> authorities whom they later compared to Nazi's.
>
> 2) Marshall KNEW the loyalists were humane.
>
> She and the crew from RTS interviewed POWs', their wives, non-POW refugees, a
> doctor, at least one red cross worker, the commander of the POW Center. The
> film shows these interviews. Marshall simply suppressed this evidence of
> humane treatment. Instead she staged some pictures. These were then
> doctored to produce Nazi-like images for mass consumption. The height of
> cynicism and dishonesty.
>
> 3) The refugees SAID they were treated decently.
>
> Marshall is shown arguing with one refugee. She tries to coerce the man to
> say something anti-Yugoslav. He refuses. "No, no," he protests vehemently.
> "Not a prison. No, no. REFUGEE center. They treat us very kind. No, no,
> very kind." Undeterred, Marshall used this very location to stage her phony
> death camp shots.
>
> 4) Marshall staged the death camp sequence seen around the world.
>
> She went out of her way to film from inside an awkward storage area. Why?
> Because one side had what she wanted: a fence, mainly chicken wire but with a
> few strands of barbed wire at the top. Shooting through the barbed wire,
> Marshall talked to refugees OUTSIDE the fence. She then doctored the raw
> footage to produce false images of prisoners behind barbed wire.
>
> 5) Marshall and Ian Williams were filmed in the act of lying.
>
> The amazing thing is -- the RTS people were filming a few feet away. They
> caught the same shots from a slightly different angle. They got pictures of
> Marshall, Ian Williams, a cameraman, a man holding a mike. You will see,
> step by step, just how Marshall doctored her pictures to produce the look of
> a Nazi death camp. That is, the film takes footage shot by RTS and then
> proceeds to alter it, as you watch, producing the phony ITN photos of
> Nazi-like atrocities.
>
> This film will change people's minds.
>
> It documents that Marshall and ITN have committed the worst crime against
> humanity: they lied to millions of people in order to justify a war.
>
> Order the film now for $19.95 plus shipping and handling. Show it to
> everyone you can.
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> Next day outside Massachusetts but within US add $11.00
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> Europe (5 days) $26.50
> New Zealand, Australia and Japan (about 6 days) Total $30.00
> Canada 2-3 days - $26.00
> Rest of Asia, Africa, former Soviet Union, etc. - $22.00
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> ORDER BY MAIL, BY SECURE SERVER OR BY PHONE
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> BY MAIL - send check and instructions to EMPERORS CLOTHES, PO Box 610-321,
> Newton, MA 02461-0321 Please state how you heard about the film.
>
> BY PHONE - call 617-916-1705 from 8:30 am to 4:30 PM Eastern Standard Time
>
> BY SECURE SERVER - go to http://emperors-clothes.com/howyour.html#donate
> Pay the appropriate amount AS A DONATION. Then PLEASE email us stating the
> amount donated and the number of films desired. Send the email to
> emperors1000@... This must be done so we'll know your donation is to pay
> for the film! Please also state how you heard about the film.
>
> WE PRESENTLY HAVE FILMS IN STOCK. WE CAN REPLENISH STOCK WITHIN TWO DAYS.
>
> VIEW it. SHOW it to friends. MAIL IT to friends and relatives. SHOW it to
> organizations, churches, unions, at schools. GET it on TV.
>
> NOTE TO WEBSITES, MAGAZINES AND NEWSPAPERS AND TV STATIONS: IF YOU ADVERTISE
> THIS FILM YOUR ORGANIZATION CAN RECEIVE A COMMISSION FOR EVERY FILM YOU HELP
> TO SELL. Drop us an email for details. Emperors1000@.... So far the
> film is being distributed by emperors-clothes.com and antiwar.com. Care to
> join us?
>
>
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INIZIATIVE DELLA CAMPAGNA "ROMPERE L'EMBARGO"
5. Iniziativa a Pontecucco (FO) il 1 Aprile
Sabato 1 aprile, alle ore 21,30 presso il Centro Sociale "Il Confino"
(via Comunale Cervese, 1831) a Pontecucco S.
Giorgio di Cesena (FO) si terrà la "Festa di Solidarietà con il popolo
Jugoslavo eContro gli Embarghi". Vi sarà: Musica
popolare dal vivo con l'organetto diatonico di Pepe Medri; Cabaret
esplosivo; Musica e piatti balcanici. Nel corso
dell'iniziativa si raccoglieranno le firme per la "Campagna Rompere
l’Embargo". L’iniziativa è organizzata dal Centro
Sociale "Il Confino" e dal Coordinamento Romagnolo Contro la Guerra e la
Nato. Per Informazioni e dare una mano:
red-ghost@...
6. Iniziativa a Bolsena (VT) il 2 Aprile
Domenica 2 aprile a Bolsena (VT), dalle 11 per tutta la giornata presso
la taverna "Fufluns" (Largo Donzellini, a 50 mt.
da piazza Matteotti) si svolgerà l’iniziativa "Tutte le guerre contro di
noi, Noi contro tutte le guerre". Durante la
giornata saranno proiettati i video di F.Grimaldi "Iraq, genocidio
nell’Eden" e "Serbi da Morire". Ci saranno dibattiti con:
Carlo Pona (Tribunale Clark), Simona Lanzoni (Donne in Nero), Vittorio
Tranquilli (Ass. ABC), Fulvio Grimaldi
(Giornalista); Nella Ginatempo (Forum). Concluiderà la giornata il trio
di musica popolare "Tarantole". Vi sarà del
materiale a disposizione e si raccoglieranno le firme contro l’embargo.
L’iniziativa è promossa dal Forum delle Donne del
Prc della provincia di Viterbo, con l’adesione di: Arci,
Italia-Nicaragua, Ass. Proposta, Aucs, Centro Comunitario di
Celleno, Cobas Scuola, Comitato contro la guerra, Comitato in difesa
della Costituzione, Csoa, Donne in Nero, la
Piccola Editrice-Celleno, Massari Editore, Rdb-Cub.
8. Il 10 Aprile Cena di Autofinanziamento a Ravenna
Il 10 aprile ci sarà una cena di autofinanziamento del Comitato contro
la guerra e la NATO di Ravenna presso i Mulner
(via Lametta). Per prenotarsi: red-ghost@... oppure Tel.
0544/404475 (Monica o Claudio).
9. Iniziativa a Ravenna il 28 Aprile
La prossima iniziativa a Ravenna ci sarà il 28 aprile, ore 21 alla sala
Melandri, con al presentazione della sezione italiana
del tribunale internazionale contro i crimini della Nato in Jugoslavia.
Il tribunale internazionale è nato su proposta di
Ramsey Clark (ex ministro della giustizia americano) con l'adesione di
magistrati, avvocati, militanti, ecc. da tutto il
mondo. Sarà disponibile un opuscolo di presentazione del tribunale
indipendente (3.000 lire). Ovviamente si
raccoglieranno le firme contro l’embargo all’Iraq. Per informazioni e
dare una mano: red-ghost@... oppure Tel.
0544/404475 (Monica o Claudio).
Questo notiziario viene spedito il venerdì e (se necessario) il martedì
intorno alle 16.00 per le notizie vi preghiamo di
inviarle in tempo utile, tenendo conto che la lettura delle e-mail
avviene anche il giorno dopo quello di spedizione.
Grazie.
--------------------------------------------------------------------------------------------
Pagina Web: http://www.unponteper.eu.org
Per contattarci: rompere-lembargo@...
Per rimanere informati inviate una mail bianca a:
Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.
Per contribuire alla campagna: Ccp 59927004 - intestato "un ponte per" -
causale "rompere l'embargo"
--------------------------------------------------------------------------------------------
La campagna "Rompere l'Embargo" e promossa da:
Comitato Golfo - via Pichi 1, 20143 Milano - Tel: 0289422061, Fax:
0289425770
e-mail: guerrepace@... web: http://www.ecn.org/golfo
Un Ponte per ... - via della Guglia 69/A, 00186 Roma - Tel: 066780808,
Fax: 066793968
e-mail: ponteper@... web: http://www.unponteper.eu.org
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
WIEN - BRADFORD - WASHINGTON - BERKELEY - NEW YORK - TORONTO
==================================================================
WIEN (OESTERREICH)
Godinu dana posle napada:
Rat NATO-a protiv Jugoslavije - ne}emo nikada zaboraviti!
24.marta NATO je napao Jugolaviju, jednu suverenu dr`avu, bez objave
rata. Ujedinjena vojna snaga 19 bogatih dr`ava
uni{tila je na{u dr`avu pod izgovorom, da {tite ljudska prava na Kosovu
i time su naterali narod u bedu. Sve vreme dok su
78 dana vodili takozvani "humanitarni rat", NATO je prekr{io razne
ugovore i deklaracije, kao i sopstvene ustanove, kao
{to su Deklaracija ljudskih prava UN, Helsinki-ugovor, itd. UN i
Me|unarodno pravo su postali marionete NATO-a!
@alosni bilans
Preko 3.000 civila postali su `rtve agresije, veliki delovi
infrastrukture i ekonomije Jugoslavije su uni{teni. Napadi
NATO-raketa su upropastili prirodu, do{lo je do ekolo{ke katastrofe ne
samo u Jugoslaviji, nego i {irom Evrope. Cilj
embarga i politi~kog iznu|ivanja sa Zapadom na ~elu SAD i Nema~ke, je da
i dalje oslabe Srbiju i da podignu re`im
marioneta, koje bi bile sluge Svetskom poredku NATO-a.
Rat medija
Predhodni rat je ve} pripreman jednu deceniju unapred: Zapad se neumorno
me{ao, vodio je podbada~ku propagandu,
forsirao je rat i na kraju je razbio Jugoslaviju. Podr`avali su ratove u
Hrvatskoj, BiH i na Kosovu, dok su pomagali
separatisti~kim snagama protiv Jugoslavije. Svetsko mnenje su
manipulisali la`ima, jer su sa punom namerom nahu{kali
narode protiv Srba. Propaganda medija je izmislila "holokaust" nad
albanskim stanovni{tvom i da je NATO tobo`e zbog
toga morao da interveni{e, ali ni jedna od tih la`i do danas nije
dokazana: za vreme rata su neumorno ponavljali, da su
izme|u 100.000 i 225.000 Albanaca nestali i da su najverovatnije
pobijeni. Ali ~ak Me|unarodni tribunal za ratne zlo~ine
u Jugoslaviji (ICTY) nije mogao da ih prona|e, ve} je izjavio da je
na|eno 2.108 mrtvih, od kojih se ne zna, ~ijoj
nacionalnosti pripadaju.
Etni~ko ~i{}enje na Kosmetu
Dok je NATO kao vojna sila prisutna na Kosmetu, KFOR podr`ava etni~ko
~i{}enje, koje sad sprovodi "razoru`ana" OVK
nad nealbanskim stanovni{tvom. Proterali su do sada ukupno 300.000 Srba,
Crnogoraca, Roma, Turaka i drugih manjina,
~ak i Albance, koji se ose}aju lojalni prema Jugoslaviji. U Srbiji ve}
`ive preko jedan milion izbeglica i njihova situacija je
veoma te{ka.
NATO i Zapad jo{ uvek tvrde da je na naredbu re`ima iz Beograda do{lo do
sistematskog proterivanja, da je re`im tolerisao
etni~ko ~i{}enje - ali do dan-danas nemaju nikakve dokaze, ve} su
upotrebili tu propagandu da napadnu Jugoslaviju.
+ Mi danas ho}emo da Vas podsetimo, koje `rtve je doneo taj rat i ho}emo
da podsetimo, da i dalje uni{tavaju na{u zemlju
kroz ekonomsku blokadu. Jedini koji pate to su opet civili.
+ Ho}emo da podsetimo, da svi oni, koji su ovaj rat podr`avali, da su
ratni zlo~inci, jer su samovoljno i bez razmi{ljanja
prihvatili la`i medija.
+ Ho}emo da podsetimo, da sprovodjenje Novog svetskog poredka od NATO-a
ne zna~i ni{ta dobro ni za Austrijance, jer
ve} sada pla}aju 40 milijardi dolara za nove rakete! NATO }e dovesti rat
i bedu tako|e i na Zapad.
NATO napolje iz Jugoslavije i sa Balkana!
Zaustavite nacionalno i politi~ko ~i{}enje NATO-a i OVK!
Dosta je blokade!
Zapad mora da plati ratne od{tete bez ikakvih uslovljavanja!
Dosta je sa razbijanjem Jugoslavije - protiv podr`avanja separatisti~kih
pokreta od strane Zapada!
Pravda za Srbiju!
Stop priklju~enju Austrije u NATO i WEU, evropskom NATO-paktu!
Me|unarodni miting
24. Mart 2000
18.00 ~asova ispred parlamenta
20.00 ~asova na [tefansplacu
Jugoslovensko-Austrijski pokret solidarnosti (JÖSB)
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
PF 217, A-1040 Wien, Österreich
joesb@...
-
Mi, 22.3.
16-18 Uhr
Schottenpassage
Demo
Fr, 24.3.
18 h Parlament
20 h Oper (musste aufgrund von Bauarbeiten geändert werden)
* Nein zu Beistandspflicht, WEU und NATO!
* Kein Sozialabbau für Aufrüstung!
* Erhalt der Neutralität!
Unterstützer:
Bewegung der Revolutionären Linken Chile (MIR)
Bewegung für soziale Befreiung (BSB)
Bewegung gegen den Krieg
Bewegungszentrum für aktive Gewaltlosigkeit
Casa del Pueblo latinoamericano
Gewerkschaftlicher Linksblock (GLB)
gpa-Jugend (SchülerInnen und StudentInnen)
Initiative für Frieden in Kurdistan
Internationales Solidaritätsforum (ISF)
Jugoslawischer Dachverband
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
Kampagne zur Verteidigung politischer und sozialer Rechte
Kommunistische Jugend Österreich (KJÖ)
Kommunistische Partei Österreich (KPÖ)
Kommunistischer StudentInnenverein (KSV)
Österreichischer Friedensrat
Prison Watch International Wien
Revolutionär Kommunistische Liga (RKL)
Sozialistische Jugend Österreich (SJÖ)
Wiener Friedensbewegung
Die JÖSB stellt ihre Beteiligung zusätzlich unter folgende Losungen:
* Stoppt die Vertreibungen durch UCK und NATO!
* NATO raus aus dem Kosovo!
* Schluss mit der Blockade gegen Jugoslawien!
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
PF 217, A-1040 Wien, Österreich
joesb@...
-
Sonntag im Vorstadtzentrum 15
15., Meiselstrasse 46/4
Jeden So von 16-22 Uhr
26.3. 18 h 30
Kosovo - ethnische Säuberung mit Hilfe der NATO
Ein Jahr nach Beginn des brutalen Bombardements Jugoslawiens ist die
Heuchelei der NATO sichbar: Nicht Menschenrechte wurden verteidigt,
sondern die Interessen der westlichen Allianz. Warum verhindert die
NATO heute nicht die blutige Vertreibung von Serben, Roma, Juden und
anderen Minderheiten aus dem Kosovo? Auf diese Frage wollen wir im
Laufe der Diskussion eine Antwort finden.
Bewegung für Soziale Befreiung
15., Meiselstrasse 46/4
bsb@...
====================================================================
BRADFORD (UK)
For the international conference on Yugoslavia see
http://www.brad.ac.uk/acad/rusees/conference.html
Announcement mailing list send blank message to:
Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.
Tel: +44(0)7050 615511
Fax: +44(0)7050 644569
Email: rjiggins@...
On the anniversary of NATO's bombing of Yugoslavia.....
Friday 24 - Sunday 26th March 2000
--------------------------
The Yugoslav Crisis: international responses and the way forward
----------------------------------------------
(please note that the conference proper begins on Saturday morning
although
there are a number of events on Friday evening and that bookings for
accommodation must be made by Monday 20th March)
**********************************************************************
Please also note that Father Sava from Kosovo has agreed to attend the
conference!
**********************************************************************
An International Conference with Yugoslav music, food, theatre, film
and silent vigil - almost a festival for Yugoslavia!
Venue: Richmond Building, University of Bradford, UK
organised by:
the West Yorkshire Committee for Peace in the Balkans and the
Rsearch Unit in South East European Studies, University of Bradford, in
association with the City of Bradford Metropolitan Council
Supported by:
Committee for Peace in the Balkans (London); Campaign for Nuclear
Disarmament;
National Peace Council; Refugee Action; Northern Refugee Centre,
Sheffield;
United Nations Association; Pax Christi; International Voluntary
Service;
Anglican Pacifist Fellowship; ECRE/ICVA Reference Group on Former
Yugoslavia,
led by the British Refugee Council
http://www.brad.ac.uk/acad/rusees/conference.html
Keynote Speakers:
------------
Father Sava
Serbian Orthodox Diocese of Kosovo and Metohija
Gracanica Monastery, Pristina,
Kosovo and Metohija
(needs no introduction...!)
Rev. Dr. Paul Oestreicher, International Consultant, Coventry Cathedral
a political scientist long associated with eastern Europe and the
anti-apartheid movement... recently spent a month in Belgrade for the
Church of
England
Larry Hollingsworth, former (and controversial!) head of UNHCR,
Bosnia... now a
freelance consultant and advisor to Christian Aid
Paul Watson, Balkan's Bureau Chief, Los Angeles Times
Pulitzer Prize winning journalist... one of the few journalists to
remain in
Yugoslavia during the bombing... and fiercely independent
Felicity Arbuthnot, journalist
... specialises in social and environmental issues with special
knowledge of
Iraq and the effects of Depleted Uranium and cluster bombs...a regular
contributor to the Daily Herald and New Internationalist and others...
Bob Marshall Andrews MP QC
...will be talking on the legal aspects of the recent war
Programme of Events
---------------
Friday 24th March (the anniversary of NATO bombing)
--------------------------------------
5.00pm Feature film, one night only by special arrangement, 'Pretty
Village
Pretty Flame' (Lepa Sela Lepo Gore)(dir. Srdjan Dragojevic),
Pictureville,
National Museum of Film, Photography and Television, Discounts for
conference
ticket holders
'an electrifying war movie, gripping and dense, frequently very funny, a
masterpiece' Misha Glenny, Sight and Sound
'Wilder in its black humour than MASH, bolder in its vision of politics
and
the military than any movie Stanley Kubrick has ever made' Emanuel Levy,
Variety
'...a powerful assault on the insanity of war' New York Times
'...hurls the Bosnian war into our faces like a hunk of burning
debris...war
in the nineties is different: war profiteers hawk TVs while chatting on
cellphones and the spoils of war are a Gameboy...It burns. It rocks. The
soundtrack stutters in your head. See it on the big screen if you can'
Jonathan Miller, Resnap
7.45pm Meeting: 'Promoting a Culture of Peace in the North of England -
creating partners' called by the National Peace Council @ IHS
Department, 26
Pemberton Drive, Bradford University
9.30pm -10.30pm Candlelight Silent Vigil, Queen Victoria's Memorial,
City
Centre, Bradford . Please wear dark or black clothes and bring a
candle!.
Called by Yorkshire CND with the support of the international
conference.
9.00pm - 2.00am . 'Yugoslav Rock Night', New Beehive Inn (nightclub),
Manningham
Road, Bradford
Saturday 25th March
---------------
09.30am International Conference - registration and coffee
10.30am Opening by the Lord Mayor of Bradford
Day of Seminars and Workshops with keynote speakers
5.00pm close
----------
8.00pm Theatre Production, Bradford Alhambra Studio Theatre.
'...is normal!' a play by Ray Brown about his friends in former
Yugoslavia
with 'Finetime' Fonteyne and Sandra Hunt
'...is normal! is terrific. Ray Brown has found an important way to
write about
important matters in a time when trivia rules...' Trevor Griffiths
'...like an except from a surrealist diary, yet it's based on the
reality of
what was my country...' Goran Stefanovski
'...is normal!' is a funny, human, spellbinding mixture of fact,
fiction,
performance and dramatic readings which also features music and voices
recorded
live in former Yugoslavia.
+ Yugoslav art exhibition, Yugoslav wine and food
profits to the Balkan Initiatives Community Fund
----------
Sunday 26th
10.00am - Conference - Seminars, Workshops and Plenary Sessions
5.00pm close
---------
Seminars/Workshops
--------------
Staffed by leading experts and practitioners from Moscow, via
Yugoslavia,
Croatia, Bosnia to the US - and of course the UK.....
International and strategic Issues
The Aid and NGO Response
Challenging Nationalism
The Economic Dimension
Environmental Destruction
Culture and the Yugoslav Wars
Direct Aid and Community Development
Conflict Prevention and Resolution
Women and Peacework
Peace Activism
Local government, town twinning and peace-building
Refugees in Britain and Yugoslavia
Peacework in political parties
---
The Yugoslav Crisis: International Responses and the Way Forward
University of Bradford
25-26 March 2000
Draft Timetable
Saturday
0930 Registration and Coffee
1030 Plenary
Welcome speech: Deputy Lord Mayor of Bradford
Keynote Speakers: Father Sava, Decani Monastery, Kosovo; Paul
Oestreicher, International Consultant, Coventry Cathedral, Stephen
Henthorne, Defense Studies Foundation; Paul Watson, Los Angeles Times
1200 Seminars/Workshops
a) Strategic and International Issues: The Road to Kosovo
Chair: Tom Gallagher, Department of Peace Studies, University of
Bradford
Alex Bellamy
Department of International Politics, University of Aberystwyth
The Path(s) to Peace? Reassessing the Kosovo Settlements
John Allcock
Research Unit in South East European Studies, University of Bradford
Rural ressentiment and the break-up of Yugoslavia
Zoran Lakic
University of Montenegro, Yugoslavia
Breaking or Disintegration of Yugoslavia?
b) The Aid and NGO Response
Dragica Milinkovic
Centre for Advanced Legal Studies, Belgrade
Civil Society, Civil Disobedience and NGOs in Serbia
Sanja Cosic
Danas
The Yugoslav Independent Media: the impact of NATO bombing and survival
David Chandler
Leeds Metropolitan University
The Lessons of Bosnia
c) Challenging Nationalism 1
Chair: John Allcock, RUSEES, University of Bradford
Dennis Browne
Bates College, Lewiston, Maine, USA
Cultures of Deliberation and Expediency: an alternative to the
nationalist paradigm
Ana Devic
Watson Institute for International Studies, Brown University, USA
The Multilayered Amnesia of Yugoslavia's Breakdown: Social Sciences
Troubled Vision of Nationalism
1330 Lunch
1430 Seminars/Workshops
a) Strategic and International Issues 2: International Perspectives
Chair: Dr Phil Wright, University of Sheffield and Sheffield Committee
for Peace in the Balkans
Dragan Simeunovic
Faculty of Political Science, University of Belgrade
Kosovo War in Yugoslavia: State and Perspective
Luca Ratti
Centre for European Studies, University of Southampton
NATO Enlargement to the Balkans: The View from Rome
Ekaterina Stepanova
Moscow Centre, Carnegie Endowment for International Peace
Russia in the Kosovo Crisis
b) Strategic and International Issues 3: Implications
Wim van Meurs
Centre for Applied Policy Research, University of Munich
The Stability Pact: European Ideals and Regional Realities
Chad Staddon
Faculty of the Built Environment, University of the West of England,
Bristol
Militarism and Nature at the Millennium: the environmental consequences
of the 1999 NATO campaign in FRY
Zoran Kusovac
Sentinel Regional Security Assessment, Janes
Disintegration, Division, Integration: Strategic Prospects for Balkans
States and Sub-State Entities
c) Direct Aid and Community Development
Anya Hart
IVS/Balkan Sunflowers
Denis Rustovitz
Chairman, Edinburgh Direct Aid
Success and Failure in Rebuilding Shattered Communities in Bosnia and
Kosovo
d) Peace Activism
Chair: Alan Brooke, West Yorkshire Committee for Peace in the Balkans
Dick Withecombe, Greater Manchester Committee for Peace in the Balkans
Dick Pitt, Sheffield Committee for Peace in the Balkans
Nigel Chamberlain, Press and Information Officer, CND National
Green Party representative
e) Challenging Nationalism 2: Media
Irena Ristic
University of Passau
Western media and NATO's Yugoslav War
Bob Jiggins
Research Unit in South East European Studies, University of Bradford
Truth and Reality: the Media War in the West
Sanja Pecujlic-Mastilovic
BKCW Mental Health Trust, London
'Disposable Identities: A personal account of media formation of
national identity'
1600 Coffee
1630 Plenary and Panel Discussion
Respondents
Alexsandar Lopasic, Stephen Henthorne
1730 Closing Remarks
2000 Theatre Production '...is normal!', Bradford Alhambra Studio
Theatre
2200 Music and Dancing, Small Hall, Richmond Building
Sunday
1000 Plenary with Keynote Speakers
Felicity Arbuthnot, Journalistt; Bob Marshall Andrews MP QC; Larry
Hollingsworth, former Head of UNHCR, Bosnia
1130 Seminars/Workshops
a) Economic Issues
Chair: Marko Milivojevic, RUSEES, University of Bradford
Boris Young
USA
An Emerging Political Crisis: Self-management and Market Reform in
Yugoslavia During the Early 1980s
Margaret Cobble
University of Plymouth, UK
Bosnia: neo-liberal development Strategies and Consequences for Economic
and Human Development
Phil Wright
University of Sheffield
The Effects of Sanctions on Yugoslavia
b) Municipalities and Peace-Building
Chair: Ted Brown, Projects Manager, City of Bradford Council
Peter Redfern, External Liaison Manager, City of Bradford Council
Marija Caric
Association of Free Cities and Municipalities, Yugoslavia
Diana Beckley, Norfolk and Norwich Novi Sad Association
Gordana Ciric
University of Novi Sad
Universities in Serbia: Status during the Crisis and a View towards the
Future
c) Environment 1: General Environmental Impacts of the War
Chair: Dr. Chad Staddon
Pekka Haavisto
UNEP, Geneva
The Joint UNEP/UNCHS(Habitat) Balkans Task Force
Richard Clarke, Marija Anteric
Birkbeck College and Kings College, University of London
Conflict and Environment in the Former Yugoslavia
Radoje Lausevic
Serbian Ecological Society, Belgrade, Yugoslavia
The Environmental Effect of NATO<?PC850(146)>s War
d) Conflict Prevention and Reconciliation
Chair: Dr. Andrew Rigby, University of Coventry
David Steele
Centre for Strategic & International Studies, Washington
Religious Communitites' Role in Conflict Prevention and Resolution
Svetlana Kijevcanin
Group MOST/Centre for Anti-War Action, Belgrade
1300 Lunch
1400 Seminars/Workshops
b) Refugees and Asylum Seekers
Dusan Ignatovic, YUCOM, Belgrade
Draft Evaders and Deserters
Beth Logan
c) Environment 2: Post-War Environmental Reconstruction
Chair: Dr. Chad Staddon
Jennifer Braswell
Regional Environmental Centre for Central and Eastern Europe, Hungary
The REC's Involvement in Balkan Reconstruction
Valentina Mileusnic Vucic
Belgrade, Yugoslavia
Environment Issues in the Context of Economic Sanctions Against
Yugoslavia and War Destruction
Catherine Euler
CADU, UK
Depleted Uranium and the Kosovo War
d) Women and Peacework
Jane Gregory
Women's Aid to former Yugoslavia
Pat Sanchez
Women's Aid for Peace
e) War and Yugoslav Culture
Chair: Dr David Norris, Department of Slavonic Studies, University of
Nottingham
prof. dr. Ljilijana Bogoeva
Faculty of Dramatic Arts, University of Belgrade
The Representation of the Yugoslav Crisis in Film and Drama
prof. dr. Ratomir Ristic
University of Nis
Witnessing the rise of nationalisms and the teaching of literature
Dragan Radovanovic
Sculptor, Novi Sad, Yugoslavia
Bojan Bem
Painter, Belgrade
Ray Brown
Broadcaster and Playwright
Leeds
1530 Coffee
1600 Plenary
Marija Caric, Association of Free Cities and Municipalities; Joan
McQueenie Mitric, journalist, USA; prof . dr. Miroljub Radojkovic,
Faculty of Political Science, University of Belgrade
Conference Organiser (UK)
Bob Jiggins
RUSEES, University of Bradford & West Yorkshire Committee for Peace in
the Balkans
Tel: +44 (0)7050 615511 Fax: +44 (0)7050 644569 Email:
r.jiggins@...
Conference Organiser (Yugoslavia)
Svetlana Djuric
New Balkan Initiatives, Belgrade
Email: lanadj@...
Conference Floor Manager
Richard Johnson
Tel: +44 (0)1484 863726 Mobile: +44 (0)7944 253405 Email: volp@...
Private Accommodation Manager
Rachel Sweeting
WYCPB
Tel: +44 (0)1484 842428 Email: westview@...
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
In a message dated 03/21/2000 7:16:32 PM Eastern Standard Time,
r.jiggins@... writes:
<< Committee for Peace in the Balkans (London) >>
Note that I spoke to Carol Turner who I believe is the coordinator of
the
Committee for Peace in the Balkans in London. She had learned of this
conference from email. Unless the Committee has endorsed this AFTE the
fact,
continuing to post this crucial endorsement is FALSE ADVERTISING.
There is
a good reason for this falsity: you will note that on the top of the
list of
speakers is Father Sava. Father Sava, who works with Bishop Artijime
and
takes the same "line", plays a role like that of Noam Chosmky -
"Position
Two" . His utterances are used worldwide by the Serb-bashers, blaming
the
problems in Kosovo on the Milosevich government, of which he
disapproves.
His statements, which are often quite extreme, are then quoted by the
mainstream press (a search on Lexis turns up a flood of Fr. Sava
references
in the western media) usually saying "Even Fr. Sava, a Serbian priest,
said;'
and then quoting him to justify Western policy.
PS - I just looked at the subsequent post. Look at the whole focus of
the
thing - it is in support of the so-called independent opposition and
media in
Serbia. Aren't they the ones whose independence has been bolstered by
$100,000,000 from the US Senate? Moreover - Carnegie Endowment for
Peace?
They're the ones who invented the whole humanitarian interventionist
strategy. I smell a BIG RAT. I will stick my neck out and say:
evidence
here suggests this is a conference intended to present the
"humanitarian"
part of the "humanitarian war" coalition AS IF IT WERE a real peace
force
(hence the unauthorized use of the highly honorable Committee for Peace
in
the Balkans.)
Best
Jared
====================================================================
WASHINGTON (USA)
PICKET for TRUTH
MARCH for JUSTICE
The war is not over. On the 1st anniversary of the criminal US/NATO
bombing
of Yugoslavia, demonstrate to demand:
U.S./NATO OUT OF KOSOVO
* No New Bombing of Yugoslavia
* Stop fascist KLA terror against all peoples of Kosovo and Yugoslavia.
Friday, March 24th @ 4pm
Gather for a "PICKET for TRUTH"=20
at the National Press Club,=20
14th and =91F=92 Streets NW
MARCH for JUSTICE at 5pm=20
Past the Washington Post and on to the=20
White House for a candle light vigil.
Tens of thousands of US and NATO (KFOR) troops occupy Kosovo today. What
is the result? Over 250,000 Serbs, Roma people, Turks, Egyptians,
Albanians an= d others have been driven from Kosovo by methods of
KKK-style vigilante violence carried out by the so-called Kosovo
Liberation Army (KLA).=20
KFOR solders turn a blind eye to the destruction and desecration of all
cultural and religious sites in Kosovo that is daily being done by
right-wing Kosovo Albanians, mostly KLA members unsuccessfully
transformed
to the so-called KPF.=20
The Pentagon is constructing a huge military base in Kosovo, and is now
attempting to transform the Ukraine, the second largest republic in the
former Soviet Union, into a NATO satellite to threaten Russia and secure
th= e oil riches of the Caspian Sea.
One year ago, the US and NATO began a massive bombing campaign against
Yugoslavia, dropping 23,000 bombs and missiles which killed thousands of
innocent civilians, all in the name of protecting =93ethnic
minorities.=94
= This is the same government which let the killers of Amadou Diallo
walk
free.
Today, the threat of a new US/NATO attack on Yugoslavia looms, as
General
Wesley Clark accuses the Yugoslav government of rebuilding its military
forces. While the US gives the KLA free rein to attack Serbian and
Albanian civilians in Mitrovica and southern Serbia, Secretary of State
Madeleine Albright accuses Yugoslavia of =93interfering=94 in its own
internal affair= s.
Join us on March 24th to =93Picket for Truth=94 at the National Press
Club. Let=92s send a message to the mass media in this country: STOP THE
LIES!! Then, =93March for Justice=94 to the White House to demand the
indictment o= f the war criminals Clinton, Albright, Clark, Cohen and
the
others.
Sponsored by the International Action Center, for more information:
Phone: 202-588-1205 =20
email: npcdc@...
====================================================================
BERKELEY (USA)
> >>
> >> AWARD-WINNING
> >> VIDEO DOCUMENTARY SCREENING:
> >>
> >>
> >> YUGOSLAVIA: THE AVOIDABLE WAR
> >>
> >>
> >>
> >> produced by
> >> George Bogdanich and Martin Lettmayer
> >> for Frontier Theatre and Film Inc.
> >>
> >>
> >> Tuesday, March 21, 2000, 7:00 - 9:00pm
> >> International House (Great Hall)
> >> 2299 Piedmont Avenue, Berkeley
> >>
> >>
> >>
> >> "Yugoslavia: The Avoidable War" is an award-winning video documentary
> >> which examines US and western intervention in the Balkans. While
> >presenting
> >> themselves as peacemakers, Western countries helped initiate the break
up
> >> of Yugoslavia, by providing illegal arms and intelligence support to
> >> different ethnic factions.
> >>
> >> The documentary traces the diplomatic and military blunders by the
west
> >> which helped inflame ethnic tensions into a full blown civil war,
using
> >> original footage and revealing interviews with well placed diplomats
and
> >> military experts.
> >>
> >> Free admission
> >> Sponsored by the Balkan Information Project
> >> bip@...
> >>
> >>
> >> _______________________________________
> >>
> >>
> >> KOSOVO: ONE YEAR LATTER
> >>
> >> PRESENTATIONS AND PANEL DISCUSSION:
> >>
> >>
> >>
> >> "CONSEQUIENCES OF INTERVENTIONISM ON AMERICA'S FUTURE
> >>
> >>
> >> by
> >> Dr. Thomas Fleming and Dr. Srdjan Trifkovic
> >>
> >> Thursday, March 23, 2000, 7:00 - 9:00pm
> >> International House (Great Hall)
> >> 2299 Piedmont Avenue, Berkeley
> >>
> >>
> >> Thomas Fleming, President of The Rockford Institute and Editor of
> >> "Chronicles: A Magazine of American Culture"
> >>
> >> Srdjan Trifkovic, Foreign Affairs Editor of "Chronicles: A Magazine of
> >> American Culture" and Executive Director of The Lord Byron Foundation
for
> >> Balkan Studies
> >>
> >> They have just come back from visiting Serbia and Montenegro and will
be
> >> discussing the new LBF book "KOSOVO UNDER NATO"
> >>
> >>
> >> Free admission
> >> Co-Sponsored by the Balkan Information Project (bip@...)
> >> and UCB's Peace and Conflict Studies Progra
> >>
> >
==================================================================
NEW YORK (USA)
UPDATE
Missing from yesterday's email was the time of the NYC
demonstration. It will be at 5 pm. Sorry!
The war is not over
US/NATO OUT OF KOSOVO!
On the 1st Anniversary of the US/NATO Bombing of Yugoslavia
Rallies set around the U.S. See www.iacenter.org for the city nearest
you.
In NYC,
Assemble and Rally:
Friday, March 24
5 pm
Times Square--Armed Forces Recruiting Station
(43rd St. and Broadway)
Following the rally:
March for Truth to the New York Times and Ch. 7
STOP THE FASCIST TERROR AGAINST THE SERB AND ROMA PEOPLE
Tens of thousands of US and NATO troops occupy Kosovo today. What is
the
result? Over 250,000 Serbs, Roma people, Egyptians and others have been
driven from Kosovo by methods of KKK-style vigilante violence carried
out
by the so-called Kosovo Liberation Army (KLA). The Pentagon is
constructing a huge US military base in Kosovo. Under the pretext of
fighting for "national independence" the US and other imperialist
countries have militarily occupied and turned into semi-colonies Bosnia,
Slovenia, Croatia and other former republics of Yugoslavia. This is
their
plan for Kosovo as well. The US/NATO war is not over. The US is now
attempting to transform the Ukraine, the second largest republic in the
former Soviet Union, into a NATO satellite.
Last March 24 the US and NATO countries began bombing Belgrade, Novi
Sad,
Pristina and the other cities of Yugoslavia/Serbia. Thousands of
civilians
died from 23,000 bombs and cruise missiles. This was done in the name of
protecting "ethnic minorities." The same government that lets the
killers
of Amadou Diallo walk free arrogantly proclaims its right to mass murder
Serb and other Yugoslav people in the name of "fighting racism and
ethnic
discrimination."
Join us on March 24, 2000, in a demonstration to demand that US and NATO
leave Kosovo. Demand that Clinton, General Wesley Clark, Secretary of
State Madeleine Albright and others be indicted for war crimes against
the
people of Yugoslavia.
International Action Center
39 West 14th Street, Room 206
New York, NY 10011
email: iacenter@...
web: www.iacenter.org
CHECK OUT THE NEW SITE www.mumia2000.org
phone: 212 633-6646
fax: 212 633-2889
===================================================================
TORONTO (CANADA)
Laying of the Wreath at the Cenotaph, on March 24
Toronto 2 P.M.
Old City Hall ( Queen St. W.)
The board members of the ASW , at the meeting held on Wednesday
March 15,
have decided to mark March 24 , (the new "Remembrance Day" for all the
Serbs,) with the Wreath Laying at the Cenotaph, at the Old City Hall ,at
2
PM , the exact time when the first bombs were dropped by NATO a year
ago.
We have decided that this is the most appropriate place to start a
"Remembrance Day " for the Serbs of Toronto.
We hope that our presence will remind our fellow Canadians of the
tragedy that has befallen the people of Yugoslavia and of the innocent
victims of NATO aggression.
We are working together with all the other groups and hope to have
as many people as possible at that time of the day.
The invitation to join us and honour the innocent victims of this
illegal and
unjust war, has been
sent to other women and peace groups.
After the wreath laying and observing the minute of silence we
will quietly move to Nathan Philip Square's speaker's corner to continue
a
silent vigil until 5.30 PM and after that we will join thousands of
Serbs
in front of the American Consulate , where the memorial starts at 6p.m.
This way we give everybody the chance to join us at the time that
fits the best into their schedule of the day.
We encourage everybody to join us
For more information ,please call Snezana at 416- 928-0043
---
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
==================================================================
WIEN (OESTERREICH)
Godinu dana posle napada:
Rat NATO-a protiv Jugoslavije - ne}emo nikada zaboraviti!
24.marta NATO je napao Jugolaviju, jednu suverenu dr`avu, bez objave
rata. Ujedinjena vojna snaga 19 bogatih dr`ava
uni{tila je na{u dr`avu pod izgovorom, da {tite ljudska prava na Kosovu
i time su naterali narod u bedu. Sve vreme dok su
78 dana vodili takozvani "humanitarni rat", NATO je prekr{io razne
ugovore i deklaracije, kao i sopstvene ustanove, kao
{to su Deklaracija ljudskih prava UN, Helsinki-ugovor, itd. UN i
Me|unarodno pravo su postali marionete NATO-a!
@alosni bilans
Preko 3.000 civila postali su `rtve agresije, veliki delovi
infrastrukture i ekonomije Jugoslavije su uni{teni. Napadi
NATO-raketa su upropastili prirodu, do{lo je do ekolo{ke katastrofe ne
samo u Jugoslaviji, nego i {irom Evrope. Cilj
embarga i politi~kog iznu|ivanja sa Zapadom na ~elu SAD i Nema~ke, je da
i dalje oslabe Srbiju i da podignu re`im
marioneta, koje bi bile sluge Svetskom poredku NATO-a.
Rat medija
Predhodni rat je ve} pripreman jednu deceniju unapred: Zapad se neumorno
me{ao, vodio je podbada~ku propagandu,
forsirao je rat i na kraju je razbio Jugoslaviju. Podr`avali su ratove u
Hrvatskoj, BiH i na Kosovu, dok su pomagali
separatisti~kim snagama protiv Jugoslavije. Svetsko mnenje su
manipulisali la`ima, jer su sa punom namerom nahu{kali
narode protiv Srba. Propaganda medija je izmislila "holokaust" nad
albanskim stanovni{tvom i da je NATO tobo`e zbog
toga morao da interveni{e, ali ni jedna od tih la`i do danas nije
dokazana: za vreme rata su neumorno ponavljali, da su
izme|u 100.000 i 225.000 Albanaca nestali i da su najverovatnije
pobijeni. Ali ~ak Me|unarodni tribunal za ratne zlo~ine
u Jugoslaviji (ICTY) nije mogao da ih prona|e, ve} je izjavio da je
na|eno 2.108 mrtvih, od kojih se ne zna, ~ijoj
nacionalnosti pripadaju.
Etni~ko ~i{}enje na Kosmetu
Dok je NATO kao vojna sila prisutna na Kosmetu, KFOR podr`ava etni~ko
~i{}enje, koje sad sprovodi "razoru`ana" OVK
nad nealbanskim stanovni{tvom. Proterali su do sada ukupno 300.000 Srba,
Crnogoraca, Roma, Turaka i drugih manjina,
~ak i Albance, koji se ose}aju lojalni prema Jugoslaviji. U Srbiji ve}
`ive preko jedan milion izbeglica i njihova situacija je
veoma te{ka.
NATO i Zapad jo{ uvek tvrde da je na naredbu re`ima iz Beograda do{lo do
sistematskog proterivanja, da je re`im tolerisao
etni~ko ~i{}enje - ali do dan-danas nemaju nikakve dokaze, ve} su
upotrebili tu propagandu da napadnu Jugoslaviju.
+ Mi danas ho}emo da Vas podsetimo, koje `rtve je doneo taj rat i ho}emo
da podsetimo, da i dalje uni{tavaju na{u zemlju
kroz ekonomsku blokadu. Jedini koji pate to su opet civili.
+ Ho}emo da podsetimo, da svi oni, koji su ovaj rat podr`avali, da su
ratni zlo~inci, jer su samovoljno i bez razmi{ljanja
prihvatili la`i medija.
+ Ho}emo da podsetimo, da sprovodjenje Novog svetskog poredka od NATO-a
ne zna~i ni{ta dobro ni za Austrijance, jer
ve} sada pla}aju 40 milijardi dolara za nove rakete! NATO }e dovesti rat
i bedu tako|e i na Zapad.
NATO napolje iz Jugoslavije i sa Balkana!
Zaustavite nacionalno i politi~ko ~i{}enje NATO-a i OVK!
Dosta je blokade!
Zapad mora da plati ratne od{tete bez ikakvih uslovljavanja!
Dosta je sa razbijanjem Jugoslavije - protiv podr`avanja separatisti~kih
pokreta od strane Zapada!
Pravda za Srbiju!
Stop priklju~enju Austrije u NATO i WEU, evropskom NATO-paktu!
Me|unarodni miting
24. Mart 2000
18.00 ~asova ispred parlamenta
20.00 ~asova na [tefansplacu
Jugoslovensko-Austrijski pokret solidarnosti (JÖSB)
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
PF 217, A-1040 Wien, Österreich
joesb@...
-
Mi, 22.3.
16-18 Uhr
Schottenpassage
Demo
Fr, 24.3.
18 h Parlament
20 h Oper (musste aufgrund von Bauarbeiten geändert werden)
* Nein zu Beistandspflicht, WEU und NATO!
* Kein Sozialabbau für Aufrüstung!
* Erhalt der Neutralität!
Unterstützer:
Bewegung der Revolutionären Linken Chile (MIR)
Bewegung für soziale Befreiung (BSB)
Bewegung gegen den Krieg
Bewegungszentrum für aktive Gewaltlosigkeit
Casa del Pueblo latinoamericano
Gewerkschaftlicher Linksblock (GLB)
gpa-Jugend (SchülerInnen und StudentInnen)
Initiative für Frieden in Kurdistan
Internationales Solidaritätsforum (ISF)
Jugoslawischer Dachverband
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
Kampagne zur Verteidigung politischer und sozialer Rechte
Kommunistische Jugend Österreich (KJÖ)
Kommunistische Partei Österreich (KPÖ)
Kommunistischer StudentInnenverein (KSV)
Österreichischer Friedensrat
Prison Watch International Wien
Revolutionär Kommunistische Liga (RKL)
Sozialistische Jugend Österreich (SJÖ)
Wiener Friedensbewegung
Die JÖSB stellt ihre Beteiligung zusätzlich unter folgende Losungen:
* Stoppt die Vertreibungen durch UCK und NATO!
* NATO raus aus dem Kosovo!
* Schluss mit der Blockade gegen Jugoslawien!
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
PF 217, A-1040 Wien, Österreich
joesb@...
-
Sonntag im Vorstadtzentrum 15
15., Meiselstrasse 46/4
Jeden So von 16-22 Uhr
26.3. 18 h 30
Kosovo - ethnische Säuberung mit Hilfe der NATO
Ein Jahr nach Beginn des brutalen Bombardements Jugoslawiens ist die
Heuchelei der NATO sichbar: Nicht Menschenrechte wurden verteidigt,
sondern die Interessen der westlichen Allianz. Warum verhindert die
NATO heute nicht die blutige Vertreibung von Serben, Roma, Juden und
anderen Minderheiten aus dem Kosovo? Auf diese Frage wollen wir im
Laufe der Diskussion eine Antwort finden.
Bewegung für Soziale Befreiung
15., Meiselstrasse 46/4
bsb@...
====================================================================
BRADFORD (UK)
For the international conference on Yugoslavia see
http://www.brad.ac.uk/acad/rusees/conference.html
Announcement mailing list send blank message to:
Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.
Tel: +44(0)7050 615511
Fax: +44(0)7050 644569
Email: rjiggins@...
On the anniversary of NATO's bombing of Yugoslavia.....
Friday 24 - Sunday 26th March 2000
--------------------------
The Yugoslav Crisis: international responses and the way forward
----------------------------------------------
(please note that the conference proper begins on Saturday morning
although
there are a number of events on Friday evening and that bookings for
accommodation must be made by Monday 20th March)
**********************************************************************
Please also note that Father Sava from Kosovo has agreed to attend the
conference!
**********************************************************************
An International Conference with Yugoslav music, food, theatre, film
and silent vigil - almost a festival for Yugoslavia!
Venue: Richmond Building, University of Bradford, UK
organised by:
the West Yorkshire Committee for Peace in the Balkans and the
Rsearch Unit in South East European Studies, University of Bradford, in
association with the City of Bradford Metropolitan Council
Supported by:
Committee for Peace in the Balkans (London); Campaign for Nuclear
Disarmament;
National Peace Council; Refugee Action; Northern Refugee Centre,
Sheffield;
United Nations Association; Pax Christi; International Voluntary
Service;
Anglican Pacifist Fellowship; ECRE/ICVA Reference Group on Former
Yugoslavia,
led by the British Refugee Council
http://www.brad.ac.uk/acad/rusees/conference.html
Keynote Speakers:
------------
Father Sava
Serbian Orthodox Diocese of Kosovo and Metohija
Gracanica Monastery, Pristina,
Kosovo and Metohija
(needs no introduction...!)
Rev. Dr. Paul Oestreicher, International Consultant, Coventry Cathedral
a political scientist long associated with eastern Europe and the
anti-apartheid movement... recently spent a month in Belgrade for the
Church of
England
Larry Hollingsworth, former (and controversial!) head of UNHCR,
Bosnia... now a
freelance consultant and advisor to Christian Aid
Paul Watson, Balkan's Bureau Chief, Los Angeles Times
Pulitzer Prize winning journalist... one of the few journalists to
remain in
Yugoslavia during the bombing... and fiercely independent
Felicity Arbuthnot, journalist
... specialises in social and environmental issues with special
knowledge of
Iraq and the effects of Depleted Uranium and cluster bombs...a regular
contributor to the Daily Herald and New Internationalist and others...
Bob Marshall Andrews MP QC
...will be talking on the legal aspects of the recent war
Programme of Events
---------------
Friday 24th March (the anniversary of NATO bombing)
--------------------------------------
5.00pm Feature film, one night only by special arrangement, 'Pretty
Village
Pretty Flame' (Lepa Sela Lepo Gore)(dir. Srdjan Dragojevic),
Pictureville,
National Museum of Film, Photography and Television, Discounts for
conference
ticket holders
'an electrifying war movie, gripping and dense, frequently very funny, a
masterpiece' Misha Glenny, Sight and Sound
'Wilder in its black humour than MASH, bolder in its vision of politics
and
the military than any movie Stanley Kubrick has ever made' Emanuel Levy,
Variety
'...a powerful assault on the insanity of war' New York Times
'...hurls the Bosnian war into our faces like a hunk of burning
debris...war
in the nineties is different: war profiteers hawk TVs while chatting on
cellphones and the spoils of war are a Gameboy...It burns. It rocks. The
soundtrack stutters in your head. See it on the big screen if you can'
Jonathan Miller, Resnap
7.45pm Meeting: 'Promoting a Culture of Peace in the North of England -
creating partners' called by the National Peace Council @ IHS
Department, 26
Pemberton Drive, Bradford University
9.30pm -10.30pm Candlelight Silent Vigil, Queen Victoria's Memorial,
City
Centre, Bradford . Please wear dark or black clothes and bring a
candle!.
Called by Yorkshire CND with the support of the international
conference.
9.00pm - 2.00am . 'Yugoslav Rock Night', New Beehive Inn (nightclub),
Manningham
Road, Bradford
Saturday 25th March
---------------
09.30am International Conference - registration and coffee
10.30am Opening by the Lord Mayor of Bradford
Day of Seminars and Workshops with keynote speakers
5.00pm close
----------
8.00pm Theatre Production, Bradford Alhambra Studio Theatre.
'...is normal!' a play by Ray Brown about his friends in former
Yugoslavia
with 'Finetime' Fonteyne and Sandra Hunt
'...is normal! is terrific. Ray Brown has found an important way to
write about
important matters in a time when trivia rules...' Trevor Griffiths
'...like an except from a surrealist diary, yet it's based on the
reality of
what was my country...' Goran Stefanovski
'...is normal!' is a funny, human, spellbinding mixture of fact,
fiction,
performance and dramatic readings which also features music and voices
recorded
live in former Yugoslavia.
+ Yugoslav art exhibition, Yugoslav wine and food
profits to the Balkan Initiatives Community Fund
----------
Sunday 26th
10.00am - Conference - Seminars, Workshops and Plenary Sessions
5.00pm close
---------
Seminars/Workshops
--------------
Staffed by leading experts and practitioners from Moscow, via
Yugoslavia,
Croatia, Bosnia to the US - and of course the UK.....
International and strategic Issues
The Aid and NGO Response
Challenging Nationalism
The Economic Dimension
Environmental Destruction
Culture and the Yugoslav Wars
Direct Aid and Community Development
Conflict Prevention and Resolution
Women and Peacework
Peace Activism
Local government, town twinning and peace-building
Refugees in Britain and Yugoslavia
Peacework in political parties
---
The Yugoslav Crisis: International Responses and the Way Forward
University of Bradford
25-26 March 2000
Draft Timetable
Saturday
0930 Registration and Coffee
1030 Plenary
Welcome speech: Deputy Lord Mayor of Bradford
Keynote Speakers: Father Sava, Decani Monastery, Kosovo; Paul
Oestreicher, International Consultant, Coventry Cathedral, Stephen
Henthorne, Defense Studies Foundation; Paul Watson, Los Angeles Times
1200 Seminars/Workshops
a) Strategic and International Issues: The Road to Kosovo
Chair: Tom Gallagher, Department of Peace Studies, University of
Bradford
Alex Bellamy
Department of International Politics, University of Aberystwyth
The Path(s) to Peace? Reassessing the Kosovo Settlements
John Allcock
Research Unit in South East European Studies, University of Bradford
Rural ressentiment and the break-up of Yugoslavia
Zoran Lakic
University of Montenegro, Yugoslavia
Breaking or Disintegration of Yugoslavia?
b) The Aid and NGO Response
Dragica Milinkovic
Centre for Advanced Legal Studies, Belgrade
Civil Society, Civil Disobedience and NGOs in Serbia
Sanja Cosic
Danas
The Yugoslav Independent Media: the impact of NATO bombing and survival
David Chandler
Leeds Metropolitan University
The Lessons of Bosnia
c) Challenging Nationalism 1
Chair: John Allcock, RUSEES, University of Bradford
Dennis Browne
Bates College, Lewiston, Maine, USA
Cultures of Deliberation and Expediency: an alternative to the
nationalist paradigm
Ana Devic
Watson Institute for International Studies, Brown University, USA
The Multilayered Amnesia of Yugoslavia's Breakdown: Social Sciences
Troubled Vision of Nationalism
1330 Lunch
1430 Seminars/Workshops
a) Strategic and International Issues 2: International Perspectives
Chair: Dr Phil Wright, University of Sheffield and Sheffield Committee
for Peace in the Balkans
Dragan Simeunovic
Faculty of Political Science, University of Belgrade
Kosovo War in Yugoslavia: State and Perspective
Luca Ratti
Centre for European Studies, University of Southampton
NATO Enlargement to the Balkans: The View from Rome
Ekaterina Stepanova
Moscow Centre, Carnegie Endowment for International Peace
Russia in the Kosovo Crisis
b) Strategic and International Issues 3: Implications
Wim van Meurs
Centre for Applied Policy Research, University of Munich
The Stability Pact: European Ideals and Regional Realities
Chad Staddon
Faculty of the Built Environment, University of the West of England,
Bristol
Militarism and Nature at the Millennium: the environmental consequences
of the 1999 NATO campaign in FRY
Zoran Kusovac
Sentinel Regional Security Assessment, Janes
Disintegration, Division, Integration: Strategic Prospects for Balkans
States and Sub-State Entities
c) Direct Aid and Community Development
Anya Hart
IVS/Balkan Sunflowers
Denis Rustovitz
Chairman, Edinburgh Direct Aid
Success and Failure in Rebuilding Shattered Communities in Bosnia and
Kosovo
d) Peace Activism
Chair: Alan Brooke, West Yorkshire Committee for Peace in the Balkans
Dick Withecombe, Greater Manchester Committee for Peace in the Balkans
Dick Pitt, Sheffield Committee for Peace in the Balkans
Nigel Chamberlain, Press and Information Officer, CND National
Green Party representative
e) Challenging Nationalism 2: Media
Irena Ristic
University of Passau
Western media and NATO's Yugoslav War
Bob Jiggins
Research Unit in South East European Studies, University of Bradford
Truth and Reality: the Media War in the West
Sanja Pecujlic-Mastilovic
BKCW Mental Health Trust, London
'Disposable Identities: A personal account of media formation of
national identity'
1600 Coffee
1630 Plenary and Panel Discussion
Respondents
Alexsandar Lopasic, Stephen Henthorne
1730 Closing Remarks
2000 Theatre Production '...is normal!', Bradford Alhambra Studio
Theatre
2200 Music and Dancing, Small Hall, Richmond Building
Sunday
1000 Plenary with Keynote Speakers
Felicity Arbuthnot, Journalistt; Bob Marshall Andrews MP QC; Larry
Hollingsworth, former Head of UNHCR, Bosnia
1130 Seminars/Workshops
a) Economic Issues
Chair: Marko Milivojevic, RUSEES, University of Bradford
Boris Young
USA
An Emerging Political Crisis: Self-management and Market Reform in
Yugoslavia During the Early 1980s
Margaret Cobble
University of Plymouth, UK
Bosnia: neo-liberal development Strategies and Consequences for Economic
and Human Development
Phil Wright
University of Sheffield
The Effects of Sanctions on Yugoslavia
b) Municipalities and Peace-Building
Chair: Ted Brown, Projects Manager, City of Bradford Council
Peter Redfern, External Liaison Manager, City of Bradford Council
Marija Caric
Association of Free Cities and Municipalities, Yugoslavia
Diana Beckley, Norfolk and Norwich Novi Sad Association
Gordana Ciric
University of Novi Sad
Universities in Serbia: Status during the Crisis and a View towards the
Future
c) Environment 1: General Environmental Impacts of the War
Chair: Dr. Chad Staddon
Pekka Haavisto
UNEP, Geneva
The Joint UNEP/UNCHS(Habitat) Balkans Task Force
Richard Clarke, Marija Anteric
Birkbeck College and Kings College, University of London
Conflict and Environment in the Former Yugoslavia
Radoje Lausevic
Serbian Ecological Society, Belgrade, Yugoslavia
The Environmental Effect of NATO<?PC850(146)>s War
d) Conflict Prevention and Reconciliation
Chair: Dr. Andrew Rigby, University of Coventry
David Steele
Centre for Strategic & International Studies, Washington
Religious Communitites' Role in Conflict Prevention and Resolution
Svetlana Kijevcanin
Group MOST/Centre for Anti-War Action, Belgrade
1300 Lunch
1400 Seminars/Workshops
b) Refugees and Asylum Seekers
Dusan Ignatovic, YUCOM, Belgrade
Draft Evaders and Deserters
Beth Logan
c) Environment 2: Post-War Environmental Reconstruction
Chair: Dr. Chad Staddon
Jennifer Braswell
Regional Environmental Centre for Central and Eastern Europe, Hungary
The REC's Involvement in Balkan Reconstruction
Valentina Mileusnic Vucic
Belgrade, Yugoslavia
Environment Issues in the Context of Economic Sanctions Against
Yugoslavia and War Destruction
Catherine Euler
CADU, UK
Depleted Uranium and the Kosovo War
d) Women and Peacework
Jane Gregory
Women's Aid to former Yugoslavia
Pat Sanchez
Women's Aid for Peace
e) War and Yugoslav Culture
Chair: Dr David Norris, Department of Slavonic Studies, University of
Nottingham
prof. dr. Ljilijana Bogoeva
Faculty of Dramatic Arts, University of Belgrade
The Representation of the Yugoslav Crisis in Film and Drama
prof. dr. Ratomir Ristic
University of Nis
Witnessing the rise of nationalisms and the teaching of literature
Dragan Radovanovic
Sculptor, Novi Sad, Yugoslavia
Bojan Bem
Painter, Belgrade
Ray Brown
Broadcaster and Playwright
Leeds
1530 Coffee
1600 Plenary
Marija Caric, Association of Free Cities and Municipalities; Joan
McQueenie Mitric, journalist, USA; prof . dr. Miroljub Radojkovic,
Faculty of Political Science, University of Belgrade
Conference Organiser (UK)
Bob Jiggins
RUSEES, University of Bradford & West Yorkshire Committee for Peace in
the Balkans
Tel: +44 (0)7050 615511 Fax: +44 (0)7050 644569 Email:
r.jiggins@...
Conference Organiser (Yugoslavia)
Svetlana Djuric
New Balkan Initiatives, Belgrade
Email: lanadj@...
Conference Floor Manager
Richard Johnson
Tel: +44 (0)1484 863726 Mobile: +44 (0)7944 253405 Email: volp@...
Private Accommodation Manager
Rachel Sweeting
WYCPB
Tel: +44 (0)1484 842428 Email: westview@...
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
In a message dated 03/21/2000 7:16:32 PM Eastern Standard Time,
r.jiggins@... writes:
<< Committee for Peace in the Balkans (London) >>
Note that I spoke to Carol Turner who I believe is the coordinator of
the
Committee for Peace in the Balkans in London. She had learned of this
conference from email. Unless the Committee has endorsed this AFTE the
fact,
continuing to post this crucial endorsement is FALSE ADVERTISING.
There is
a good reason for this falsity: you will note that on the top of the
list of
speakers is Father Sava. Father Sava, who works with Bishop Artijime
and
takes the same "line", plays a role like that of Noam Chosmky -
"Position
Two" . His utterances are used worldwide by the Serb-bashers, blaming
the
problems in Kosovo on the Milosevich government, of which he
disapproves.
His statements, which are often quite extreme, are then quoted by the
mainstream press (a search on Lexis turns up a flood of Fr. Sava
references
in the western media) usually saying "Even Fr. Sava, a Serbian priest,
said;'
and then quoting him to justify Western policy.
PS - I just looked at the subsequent post. Look at the whole focus of
the
thing - it is in support of the so-called independent opposition and
media in
Serbia. Aren't they the ones whose independence has been bolstered by
$100,000,000 from the US Senate? Moreover - Carnegie Endowment for
Peace?
They're the ones who invented the whole humanitarian interventionist
strategy. I smell a BIG RAT. I will stick my neck out and say:
evidence
here suggests this is a conference intended to present the
"humanitarian"
part of the "humanitarian war" coalition AS IF IT WERE a real peace
force
(hence the unauthorized use of the highly honorable Committee for Peace
in
the Balkans.)
Best
Jared
====================================================================
WASHINGTON (USA)
PICKET for TRUTH
MARCH for JUSTICE
The war is not over. On the 1st anniversary of the criminal US/NATO
bombing
of Yugoslavia, demonstrate to demand:
U.S./NATO OUT OF KOSOVO
* No New Bombing of Yugoslavia
* Stop fascist KLA terror against all peoples of Kosovo and Yugoslavia.
Friday, March 24th @ 4pm
Gather for a "PICKET for TRUTH"=20
at the National Press Club,=20
14th and =91F=92 Streets NW
MARCH for JUSTICE at 5pm=20
Past the Washington Post and on to the=20
White House for a candle light vigil.
Tens of thousands of US and NATO (KFOR) troops occupy Kosovo today. What
is the result? Over 250,000 Serbs, Roma people, Turks, Egyptians,
Albanians an= d others have been driven from Kosovo by methods of
KKK-style vigilante violence carried out by the so-called Kosovo
Liberation Army (KLA).=20
KFOR solders turn a blind eye to the destruction and desecration of all
cultural and religious sites in Kosovo that is daily being done by
right-wing Kosovo Albanians, mostly KLA members unsuccessfully
transformed
to the so-called KPF.=20
The Pentagon is constructing a huge military base in Kosovo, and is now
attempting to transform the Ukraine, the second largest republic in the
former Soviet Union, into a NATO satellite to threaten Russia and secure
th= e oil riches of the Caspian Sea.
One year ago, the US and NATO began a massive bombing campaign against
Yugoslavia, dropping 23,000 bombs and missiles which killed thousands of
innocent civilians, all in the name of protecting =93ethnic
minorities.=94
= This is the same government which let the killers of Amadou Diallo
walk
free.
Today, the threat of a new US/NATO attack on Yugoslavia looms, as
General
Wesley Clark accuses the Yugoslav government of rebuilding its military
forces. While the US gives the KLA free rein to attack Serbian and
Albanian civilians in Mitrovica and southern Serbia, Secretary of State
Madeleine Albright accuses Yugoslavia of =93interfering=94 in its own
internal affair= s.
Join us on March 24th to =93Picket for Truth=94 at the National Press
Club. Let=92s send a message to the mass media in this country: STOP THE
LIES!! Then, =93March for Justice=94 to the White House to demand the
indictment o= f the war criminals Clinton, Albright, Clark, Cohen and
the
others.
Sponsored by the International Action Center, for more information:
Phone: 202-588-1205 =20
email: npcdc@...
====================================================================
BERKELEY (USA)
> >>
> >> AWARD-WINNING
> >> VIDEO DOCUMENTARY SCREENING:
> >>
> >>
> >> YUGOSLAVIA: THE AVOIDABLE WAR
> >>
> >>
> >>
> >> produced by
> >> George Bogdanich and Martin Lettmayer
> >> for Frontier Theatre and Film Inc.
> >>
> >>
> >> Tuesday, March 21, 2000, 7:00 - 9:00pm
> >> International House (Great Hall)
> >> 2299 Piedmont Avenue, Berkeley
> >>
> >>
> >>
> >> "Yugoslavia: The Avoidable War" is an award-winning video documentary
> >> which examines US and western intervention in the Balkans. While
> >presenting
> >> themselves as peacemakers, Western countries helped initiate the break
up
> >> of Yugoslavia, by providing illegal arms and intelligence support to
> >> different ethnic factions.
> >>
> >> The documentary traces the diplomatic and military blunders by the
west
> >> which helped inflame ethnic tensions into a full blown civil war,
using
> >> original footage and revealing interviews with well placed diplomats
and
> >> military experts.
> >>
> >> Free admission
> >> Sponsored by the Balkan Information Project
> >> bip@...
> >>
> >>
> >> _______________________________________
> >>
> >>
> >> KOSOVO: ONE YEAR LATTER
> >>
> >> PRESENTATIONS AND PANEL DISCUSSION:
> >>
> >>
> >>
> >> "CONSEQUIENCES OF INTERVENTIONISM ON AMERICA'S FUTURE
> >>
> >>
> >> by
> >> Dr. Thomas Fleming and Dr. Srdjan Trifkovic
> >>
> >> Thursday, March 23, 2000, 7:00 - 9:00pm
> >> International House (Great Hall)
> >> 2299 Piedmont Avenue, Berkeley
> >>
> >>
> >> Thomas Fleming, President of The Rockford Institute and Editor of
> >> "Chronicles: A Magazine of American Culture"
> >>
> >> Srdjan Trifkovic, Foreign Affairs Editor of "Chronicles: A Magazine of
> >> American Culture" and Executive Director of The Lord Byron Foundation
for
> >> Balkan Studies
> >>
> >> They have just come back from visiting Serbia and Montenegro and will
be
> >> discussing the new LBF book "KOSOVO UNDER NATO"
> >>
> >>
> >> Free admission
> >> Co-Sponsored by the Balkan Information Project (bip@...)
> >> and UCB's Peace and Conflict Studies Progra
> >>
> >
==================================================================
NEW YORK (USA)
UPDATE
Missing from yesterday's email was the time of the NYC
demonstration. It will be at 5 pm. Sorry!
The war is not over
US/NATO OUT OF KOSOVO!
On the 1st Anniversary of the US/NATO Bombing of Yugoslavia
Rallies set around the U.S. See www.iacenter.org for the city nearest
you.
In NYC,
Assemble and Rally:
Friday, March 24
5 pm
Times Square--Armed Forces Recruiting Station
(43rd St. and Broadway)
Following the rally:
March for Truth to the New York Times and Ch. 7
STOP THE FASCIST TERROR AGAINST THE SERB AND ROMA PEOPLE
Tens of thousands of US and NATO troops occupy Kosovo today. What is
the
result? Over 250,000 Serbs, Roma people, Egyptians and others have been
driven from Kosovo by methods of KKK-style vigilante violence carried
out
by the so-called Kosovo Liberation Army (KLA). The Pentagon is
constructing a huge US military base in Kosovo. Under the pretext of
fighting for "national independence" the US and other imperialist
countries have militarily occupied and turned into semi-colonies Bosnia,
Slovenia, Croatia and other former republics of Yugoslavia. This is
their
plan for Kosovo as well. The US/NATO war is not over. The US is now
attempting to transform the Ukraine, the second largest republic in the
former Soviet Union, into a NATO satellite.
Last March 24 the US and NATO countries began bombing Belgrade, Novi
Sad,
Pristina and the other cities of Yugoslavia/Serbia. Thousands of
civilians
died from 23,000 bombs and cruise missiles. This was done in the name of
protecting "ethnic minorities." The same government that lets the
killers
of Amadou Diallo walk free arrogantly proclaims its right to mass murder
Serb and other Yugoslav people in the name of "fighting racism and
ethnic
discrimination."
Join us on March 24, 2000, in a demonstration to demand that US and NATO
leave Kosovo. Demand that Clinton, General Wesley Clark, Secretary of
State Madeleine Albright and others be indicted for war crimes against
the
people of Yugoslavia.
International Action Center
39 West 14th Street, Room 206
New York, NY 10011
email: iacenter@...
web: www.iacenter.org
CHECK OUT THE NEW SITE www.mumia2000.org
phone: 212 633-6646
fax: 212 633-2889
===================================================================
TORONTO (CANADA)
Laying of the Wreath at the Cenotaph, on March 24
Toronto 2 P.M.
Old City Hall ( Queen St. W.)
The board members of the ASW , at the meeting held on Wednesday
March 15,
have decided to mark March 24 , (the new "Remembrance Day" for all the
Serbs,) with the Wreath Laying at the Cenotaph, at the Old City Hall ,at
2
PM , the exact time when the first bombs were dropped by NATO a year
ago.
We have decided that this is the most appropriate place to start a
"Remembrance Day " for the Serbs of Toronto.
We hope that our presence will remind our fellow Canadians of the
tragedy that has befallen the people of Yugoslavia and of the innocent
victims of NATO aggression.
We are working together with all the other groups and hope to have
as many people as possible at that time of the day.
The invitation to join us and honour the innocent victims of this
illegal and
unjust war, has been
sent to other women and peace groups.
After the wreath laying and observing the minute of silence we
will quietly move to Nathan Philip Square's speaker's corner to continue
a
silent vigil until 5.30 PM and after that we will join thousands of
Serbs
in front of the American Consulate , where the memorial starts at 6p.m.
This way we give everybody the chance to join us at the time that
fits the best into their schedule of the day.
We encourage everybody to join us
For more information ,please call Snezana at 416- 928-0043
---
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
Il seguente articolo e' uscito su "Liberazione" del 10/3/00
HANNO "INFOIBATO" LA STORIA
Nella memoria collettiva le "foibe" rappresentano una delle pagine "più
nere" dlla storia della lotta di Liberazione al confine orientale poichè
per più di cinquant'anni si sono avallate le tesi della destra fascista
e
nazionalista (sostenute da un'ampia pubblicistica propagandistica alla
quale la sinistra non è mai stata in grado di rispondere in maniera
decisa
e chiarificatrice) ovvero che tra il 1943 ed il 1947 furono "uccise solo
perchè italiane" dai partigiani "slavocomunisti" "migliaia" di persone
(le
cifre spaziano dai 5000 ai 20000 morti, con un picco - da parte della
sezione udinese di Azione Giovani - di 300.000).
Nel più recente clima di revisionismo storico tendente a criminalizzare
i
partigiani e la Resistenza nel suo insieme, la questione foibe è tornata
ad
avere un'eco nazionale, soprattutto grazie all'inchiesta portata avanti
dal
P.M. romano Giuseppe Pititto, il quale (è notizia di pochi mesi fa) ha
dovuto rifare tutta la richiesta di rinvio a giudizio per un vizio di
forma
(aveva completamente sbagliato a notificare gli avvisi di garanzia agli
indagati). In questa inchiesta Pititto, il quale aveva dichiarato di
avere
scoperto "la verità sulle foibe"naveva chiesto l'incriminazione di tre
partigiani (due fiumani ed uno istriano) per "genocidio", mentre a
leggere
la richiesta di rinvio a giudizio si vedeva chiaramente che i primi due
erano accusati di essere responsabili della morte di tre persone, mentre
il
terzo veniva accusato dell'uccisione di sette persone...
Ma cosa è successo effettivamente nella cosiddetta "Venezia Giulia" (che
allora comprendeva le vecchie Province di Trieste e Gorizia, buona parte
delle quali appartiene ora alla Slovenia, l'Istria, Fiume e la Dalmazia,
oggi croate), tra l'8 settembre 1943 e il maggio del '45?
Dopo l'8 settembre i prtigiani delle'esercito jugoslavo di liberazione
(nel
quale combattevano anche molti italiani, ma non solo : pure diversi
militari tedeschi avevano disertato il loro esercito per combattere coi
partigiani dell'esercito jugoslavo) avevano preso il controllo di parte
dell'Istria ed inq uel frangente funzionarono dei tribunali popolari che
procedettero all'arresto di gerarchi, segretari del Fascio, militari,
poliziotti e via di seguito.
Una parte di questi furono condannati a morte ; vi furono anche, come
sempre accade in queste occasioni, episodi di giustizia sommaria,
vendette,
abusi.
Ma bisogna considerare cosa significarono vent'anni di fascismo per le
popolazioni slovene e croate dei territori annessi all'Italia dopo la
fine
della prima guerra mondiale : cambiamento forzato dei cognomi "ridotti"
(così è la dizione ufficiale) in forma italiana, divieto di parlare la
propria lingua in pubblico e persino in chiesa, chiusura di tutte le
scuole
slovene e croate, trasferimento degli insegnanti e degli impegati
pubblici
di lingua slovena e croata nelle più remote parti dell'Italia, per non
parlare, dopo l'inizio della guerra e l'occupazione di quella che fu
denominata la "provincia di Lubiana", delle deportazioni di massa di
civili
(all'incirca 15000 persone, soprattutto vecchi, donne e bambini,
internati
chi nell'isola di Rab-Arbe in Dalmazia, chi a Gonars in Friuli) della
distruzione di villaggi, delle esecuzioni di massa.
Pulizia etnica, si direbbe oggi.
Ma ritorniamo all'autunno del '43.
Tra l'ottobre del '43 e la primavera del '44 furono recuperati, da una
decina circa di foibe istriane, duecento corpi di persone uccise nel
periodo di potere popolare ; per renderci conto delle proporzioni
valutiamo
che per riprendere il controllo della zona, nei primi giorni di ottobre
del
'43, i nazifascisti massacrarono 13.000 persone (o quantomeno questa è
la
cifra che il comando germanico comunicò attraverso la stampa locale).
L'aspetto più interessante di tutta la montatura creata intorno alla
faccenda delle foibe sta forse in come sono stati usati i documenti
ufficiali in funzione della propaganda di parte nazional-fascista.
infatti la stessa pubblicistica di stampo nazionalista, i cui esponenti
parlano di "migliaia di infoibati sol perchè italiani",
se analizzata attentamente ci fornisce altri dati.
Per esempio nel "Martirologo delle genti adriatiche" di Gianni Bartoli
(democristiano, esule dall'Istria, che fu per molti anni sindaco di
Trieste) troviamo un elenco di circa quattromila nomi che comprendono sì
persone persone che sono state "infoibate", ma anche militari caduti sui
vari fronti di guerra ed addirittura partigiani o resistenti deportati
dai
tedeschi nell'arco temporale che va dal 1942 al 1945.
Abbiamo poi Luigi Papo, già comandante in Istria della Milizia
Repubblichina e strtto collaboratore di qull'Italo Sauro che da Venezia
organizzava i servizi segreti della R.S.I nei territori sotto controllo
tedesco (la Venezia Giulia e parte del Friuli erano stai dopo l'8
settembre
di fatto annessi al Reich tedesco sotto la denominazione di Adriatisches
Kusteland). Papo è oggi uno dei maggiori esponenti del neoirredentismo
ed è
autore di un "Albo d'Oro" in cui elenca più di 20000 nomi di morti nel
corso della seconda guerra mondiale (ma anche dopo) e facenti capo alla
Venezia Giulia e Dalmazia, ma, benchè la copertina riporti lo spaccato
di
una "foiba", non tutti i nomi elencati sono nomi di "infoibati", anzi
questi ne compongono la minima parte. Troviamo qui infatti elencati i
caduti per fatti di guerra sui vari fronti, i morti nei lager nazisti e
sotto i bombardamenti, addirittura molti partigiani.
Sempre lo stesso Papo ha recentemente pubblicato un libro "L'Istria e le
sue foibe" dove riporta un documento (datato aprile '45) nel quale il
Federale dell'Istria Bilucaglia dice di inviare al presidente del C.N.L.
(che a Trieste era di forte matrice antislava e anticomunista) 500
pratiche
relative ad altrettanti "infoibati" per i quali si prevedeva di dare dei
risarcimenti alle famiglie. Cinquecento dunque: comprese le persone
uccise
nel corso del conflitto.
Andiamo ora a vedere cosa accadde nella provincia di Trieste dopo il 1°
maggio del '45, quando la città rimase, per quaranta giorni, sotto
l'amministrazione jugoslava.
Da verifiche e controlli incrociati tra gli archivi dello Stato Civile
ed i
testi nazionalisti sopra citati, è risultato che il totale degli
"scomparsi" da Trieste furono poco più di 500 (questa ricerca è stata
pubblicata nel libro "Operazione foibe a Trieste", scritto dall'autrice
di
questo articolo e pubblicato dalla casa editrice Kappavu di Udine). Di
questi 500 circa 200 erano militari e guardie di finanza che furono
internati come prigionieri di guerra nei campi e morirono per cause
varie
(la gran parte per un'epidemia di tifo). Un altro centinaio di questi
furono portati a Lubiana, processati per collaborazionismo e condannati
a
maorte. Mollti di essi avevano fatto parte dell'Ispettorato Speciale di
P.S., un corpo che era stato creato ancora nel '42 per la repressione
antislava ed antipartigiana (solo la Venezia Giulia e la Sicilia
conobbero
questo tipo di formazione). Questo corpo, noto come "banda Collotti" dal
nome del loro capo, può essere paragonato per efferatezza alla
famigerata
"banda Koch" che operò a Roma, ma a differenza di questa aveva pure
l'incarico di compiere vere e proprie azioni antiguerriglia nel
circondario
di Trieste.
Infine una quarantina di persone furono recuperate da alcune foibe
triestine, ma in questi casi si trattò (o almeno così venne accertato
nel
corso dei processi celebrati nel dopoguerra) per lo più di vendette
personali.
questi, in estrema sintesi, i fatti. Vediamo ora invece i due esempi di
quella che si può definire la "mitologia delle foibe", i due simboli dei
"crimini dei partigiani slavocomunisti", ovvero le due foibe di
Bassovizza
e di Monrupino.
La foiba di Monrupino o di Opicina (l'abisso si trova a metà strada tra
le
due località e viene indicato ora con l'uno ora con l'altro nome) servì,
nei primi giorni del maggio '45, da fossa comune per i morti della
battaglia di Opicina, battaglia che durò per sei giorni e segnò la
definitiva sconfitta dell'esercito nazista in zona ; per rendere l'idea
della tragedia di questa battaglia si pensi che delle due parti in lotta
perirono cicra un migliaio di persone. successivamente i corpi dei
soldati
tedeschi furono traslati e la voragine rimase vuota (così leggiamo in un
testo di speleologia pubblicato a Trieste alcuni anni or sono, ma così
appare anche in un rapporto ufficiale della Polizia Civile di Trieste ed
inoltre così hanno testimoniato alcune persone che si sono calate
nell'abisso prima che lo stesso venisse ricoperto con una lastra di
pietra
e dichiarato "monumento di inetresse nazionale"). Grottesca appare
quindi
l'iscrizione sulla pietra voluta dai "giuliani dai dalmati ai loro
caduti",
dato che quellla fossa aveva accolto soprattutto militari dell'esercito
germanico.
Poi c'è la foiba di Basovizza (questa è stata proprio dichiarata
monumento
nazionale) che in realtà non è una cavità naturale ma un pozzo
artificiale,
una vecchia miniera abbandonata. Fu per alcuni anni meta di suicidi (il
pozzo è profondo 250 metri); ma nel corso della seconda guerra mondiale
fu
usata, da quanto ci ha riferito un testimone oculare, dai nazifascisti
per
gettarvi dentro i loro prigionieri.
Sui presunti "infoibamenti" a Basovizza s'è scritto tantissimo (chi
parla
di quattrocento, chi di quattromila "infoibati"), ma dagli stessi
documenti
che sono stati pubblicati sulla stampa locale appare che testimoni
oculari
di queste uccisioni non ci furono ; che già nell'estate del '45 gli
angloamericani (Trieste era allora sotto amministrazione militate
alleata)
operarono dei recuperi dal pozzo e dopo aver tirato fuori circa una
ventina
di corpi decisero di lasciar perdere perchè non ce ne erano altri; che
le
"voci" di militari neozelandesi "infoibati" dai partigiani a Basovizza
furono smentite dallo stesso Ministero della Difesa neozelandese.
Inoltre nel 1954 una ditta fu incaricata di svuotare il pozzo dai
residuati
bellici che vi erano stati gettati dentro dagli angloamericani : se nel
corso di queste operazioni si fossero rinvenuti dei cadaveri si immagina
che ne sarebbe stata data notizia. Infine il pozzo fu utilizzato come
discarica nel corso degli anni '50, quando sindaco di trieste era lo
stesso
Gianni bartoli che aveva scritto tante pagine sulle tragedie delle foibe
e
dell'esodo dall'Istria; avrebbe permesso uno scempio del genere se fosse
stato veramente convinto che lì giacevano dei resti umani?
Anche questa voragine fu poi chiusa con una lastra di pietra ed accanto
ad
essa si trova una pietra carsica che riporta lo spaccato del pozzo con
l'indicazione dei livelli di ciò che vi sarebbe dentro ("detriti della I
guerra mondiale", "detriti vari", "salme di infoibati"). Ma la cosa
strana
è che la quantità di "metri cubi contenenti le salme degli infoibati"
continua ad oscillare tra i 300 ed i 500: basta confronatre le foto
scattate in epoche varie per rendersene conto.
In mezzo a tutte queste mistificazioni sono poche le voci che si levano
per
cercare di ricondurre la "questione foibe" nelle sue reali proporzioni,
cioè come un fatto di gurra, orribile finchè si vuole ma effetto e non
causa di altri orrori.
Infatti a tutt'oggi il deputato di A.N. Roberto Menia si ostina a
dichiarare in Commissione parlamentare nel corso della discussione della
proposta di legge per la tutela della minoranza slovena, che "circa
20mila
italiani sono stati assassinati nelle foibe", e purtroppo il problema è
talmente poco conosciuto che nessuno osa contraddirlo.
Così della vicenda delle foibe come quella di Porzus, come del Triangolo
Rosso, come di via Rasella si sono sefviti i "pacificatori" che per
riabilitare i repubblichini di Salò accusano i partigiani di avere pure
loro commesso dei crimini di guerra.
Per capire con chi abbiamo a che fare vediamo cosa ci dice, nero su
bianco,
Luigi Papo: "..la storia quando serve alla propaganda può benignamente
venire falsata".
Di fronte a cotantà onestà e fondamentale quindi mobilitarsi tutti per
la
chiarezza storica, per evitare la revisione e conseguente
criminalizzazione
della Resistenza.
Claudia Cernigoi
direttrice de "La Nuova Alabarda e la coda del diavolo"
Per contatti: CP 57, 34100 Trieste
(Un grazie di cuore a S.M. per la trascrizione!)
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
** NO COPYRIGHT ! **
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HANNO "INFOIBATO" LA STORIA
Nella memoria collettiva le "foibe" rappresentano una delle pagine "più
nere" dlla storia della lotta di Liberazione al confine orientale poichè
per più di cinquant'anni si sono avallate le tesi della destra fascista
e
nazionalista (sostenute da un'ampia pubblicistica propagandistica alla
quale la sinistra non è mai stata in grado di rispondere in maniera
decisa
e chiarificatrice) ovvero che tra il 1943 ed il 1947 furono "uccise solo
perchè italiane" dai partigiani "slavocomunisti" "migliaia" di persone
(le
cifre spaziano dai 5000 ai 20000 morti, con un picco - da parte della
sezione udinese di Azione Giovani - di 300.000).
Nel più recente clima di revisionismo storico tendente a criminalizzare
i
partigiani e la Resistenza nel suo insieme, la questione foibe è tornata
ad
avere un'eco nazionale, soprattutto grazie all'inchiesta portata avanti
dal
P.M. romano Giuseppe Pititto, il quale (è notizia di pochi mesi fa) ha
dovuto rifare tutta la richiesta di rinvio a giudizio per un vizio di
forma
(aveva completamente sbagliato a notificare gli avvisi di garanzia agli
indagati). In questa inchiesta Pititto, il quale aveva dichiarato di
avere
scoperto "la verità sulle foibe"naveva chiesto l'incriminazione di tre
partigiani (due fiumani ed uno istriano) per "genocidio", mentre a
leggere
la richiesta di rinvio a giudizio si vedeva chiaramente che i primi due
erano accusati di essere responsabili della morte di tre persone, mentre
il
terzo veniva accusato dell'uccisione di sette persone...
Ma cosa è successo effettivamente nella cosiddetta "Venezia Giulia" (che
allora comprendeva le vecchie Province di Trieste e Gorizia, buona parte
delle quali appartiene ora alla Slovenia, l'Istria, Fiume e la Dalmazia,
oggi croate), tra l'8 settembre 1943 e il maggio del '45?
Dopo l'8 settembre i prtigiani delle'esercito jugoslavo di liberazione
(nel
quale combattevano anche molti italiani, ma non solo : pure diversi
militari tedeschi avevano disertato il loro esercito per combattere coi
partigiani dell'esercito jugoslavo) avevano preso il controllo di parte
dell'Istria ed inq uel frangente funzionarono dei tribunali popolari che
procedettero all'arresto di gerarchi, segretari del Fascio, militari,
poliziotti e via di seguito.
Una parte di questi furono condannati a morte ; vi furono anche, come
sempre accade in queste occasioni, episodi di giustizia sommaria,
vendette,
abusi.
Ma bisogna considerare cosa significarono vent'anni di fascismo per le
popolazioni slovene e croate dei territori annessi all'Italia dopo la
fine
della prima guerra mondiale : cambiamento forzato dei cognomi "ridotti"
(così è la dizione ufficiale) in forma italiana, divieto di parlare la
propria lingua in pubblico e persino in chiesa, chiusura di tutte le
scuole
slovene e croate, trasferimento degli insegnanti e degli impegati
pubblici
di lingua slovena e croata nelle più remote parti dell'Italia, per non
parlare, dopo l'inizio della guerra e l'occupazione di quella che fu
denominata la "provincia di Lubiana", delle deportazioni di massa di
civili
(all'incirca 15000 persone, soprattutto vecchi, donne e bambini,
internati
chi nell'isola di Rab-Arbe in Dalmazia, chi a Gonars in Friuli) della
distruzione di villaggi, delle esecuzioni di massa.
Pulizia etnica, si direbbe oggi.
Ma ritorniamo all'autunno del '43.
Tra l'ottobre del '43 e la primavera del '44 furono recuperati, da una
decina circa di foibe istriane, duecento corpi di persone uccise nel
periodo di potere popolare ; per renderci conto delle proporzioni
valutiamo
che per riprendere il controllo della zona, nei primi giorni di ottobre
del
'43, i nazifascisti massacrarono 13.000 persone (o quantomeno questa è
la
cifra che il comando germanico comunicò attraverso la stampa locale).
L'aspetto più interessante di tutta la montatura creata intorno alla
faccenda delle foibe sta forse in come sono stati usati i documenti
ufficiali in funzione della propaganda di parte nazional-fascista.
infatti la stessa pubblicistica di stampo nazionalista, i cui esponenti
parlano di "migliaia di infoibati sol perchè italiani",
se analizzata attentamente ci fornisce altri dati.
Per esempio nel "Martirologo delle genti adriatiche" di Gianni Bartoli
(democristiano, esule dall'Istria, che fu per molti anni sindaco di
Trieste) troviamo un elenco di circa quattromila nomi che comprendono sì
persone persone che sono state "infoibate", ma anche militari caduti sui
vari fronti di guerra ed addirittura partigiani o resistenti deportati
dai
tedeschi nell'arco temporale che va dal 1942 al 1945.
Abbiamo poi Luigi Papo, già comandante in Istria della Milizia
Repubblichina e strtto collaboratore di qull'Italo Sauro che da Venezia
organizzava i servizi segreti della R.S.I nei territori sotto controllo
tedesco (la Venezia Giulia e parte del Friuli erano stai dopo l'8
settembre
di fatto annessi al Reich tedesco sotto la denominazione di Adriatisches
Kusteland). Papo è oggi uno dei maggiori esponenti del neoirredentismo
ed è
autore di un "Albo d'Oro" in cui elenca più di 20000 nomi di morti nel
corso della seconda guerra mondiale (ma anche dopo) e facenti capo alla
Venezia Giulia e Dalmazia, ma, benchè la copertina riporti lo spaccato
di
una "foiba", non tutti i nomi elencati sono nomi di "infoibati", anzi
questi ne compongono la minima parte. Troviamo qui infatti elencati i
caduti per fatti di guerra sui vari fronti, i morti nei lager nazisti e
sotto i bombardamenti, addirittura molti partigiani.
Sempre lo stesso Papo ha recentemente pubblicato un libro "L'Istria e le
sue foibe" dove riporta un documento (datato aprile '45) nel quale il
Federale dell'Istria Bilucaglia dice di inviare al presidente del C.N.L.
(che a Trieste era di forte matrice antislava e anticomunista) 500
pratiche
relative ad altrettanti "infoibati" per i quali si prevedeva di dare dei
risarcimenti alle famiglie. Cinquecento dunque: comprese le persone
uccise
nel corso del conflitto.
Andiamo ora a vedere cosa accadde nella provincia di Trieste dopo il 1°
maggio del '45, quando la città rimase, per quaranta giorni, sotto
l'amministrazione jugoslava.
Da verifiche e controlli incrociati tra gli archivi dello Stato Civile
ed i
testi nazionalisti sopra citati, è risultato che il totale degli
"scomparsi" da Trieste furono poco più di 500 (questa ricerca è stata
pubblicata nel libro "Operazione foibe a Trieste", scritto dall'autrice
di
questo articolo e pubblicato dalla casa editrice Kappavu di Udine). Di
questi 500 circa 200 erano militari e guardie di finanza che furono
internati come prigionieri di guerra nei campi e morirono per cause
varie
(la gran parte per un'epidemia di tifo). Un altro centinaio di questi
furono portati a Lubiana, processati per collaborazionismo e condannati
a
maorte. Mollti di essi avevano fatto parte dell'Ispettorato Speciale di
P.S., un corpo che era stato creato ancora nel '42 per la repressione
antislava ed antipartigiana (solo la Venezia Giulia e la Sicilia
conobbero
questo tipo di formazione). Questo corpo, noto come "banda Collotti" dal
nome del loro capo, può essere paragonato per efferatezza alla
famigerata
"banda Koch" che operò a Roma, ma a differenza di questa aveva pure
l'incarico di compiere vere e proprie azioni antiguerriglia nel
circondario
di Trieste.
Infine una quarantina di persone furono recuperate da alcune foibe
triestine, ma in questi casi si trattò (o almeno così venne accertato
nel
corso dei processi celebrati nel dopoguerra) per lo più di vendette
personali.
questi, in estrema sintesi, i fatti. Vediamo ora invece i due esempi di
quella che si può definire la "mitologia delle foibe", i due simboli dei
"crimini dei partigiani slavocomunisti", ovvero le due foibe di
Bassovizza
e di Monrupino.
La foiba di Monrupino o di Opicina (l'abisso si trova a metà strada tra
le
due località e viene indicato ora con l'uno ora con l'altro nome) servì,
nei primi giorni del maggio '45, da fossa comune per i morti della
battaglia di Opicina, battaglia che durò per sei giorni e segnò la
definitiva sconfitta dell'esercito nazista in zona ; per rendere l'idea
della tragedia di questa battaglia si pensi che delle due parti in lotta
perirono cicra un migliaio di persone. successivamente i corpi dei
soldati
tedeschi furono traslati e la voragine rimase vuota (così leggiamo in un
testo di speleologia pubblicato a Trieste alcuni anni or sono, ma così
appare anche in un rapporto ufficiale della Polizia Civile di Trieste ed
inoltre così hanno testimoniato alcune persone che si sono calate
nell'abisso prima che lo stesso venisse ricoperto con una lastra di
pietra
e dichiarato "monumento di inetresse nazionale"). Grottesca appare
quindi
l'iscrizione sulla pietra voluta dai "giuliani dai dalmati ai loro
caduti",
dato che quellla fossa aveva accolto soprattutto militari dell'esercito
germanico.
Poi c'è la foiba di Basovizza (questa è stata proprio dichiarata
monumento
nazionale) che in realtà non è una cavità naturale ma un pozzo
artificiale,
una vecchia miniera abbandonata. Fu per alcuni anni meta di suicidi (il
pozzo è profondo 250 metri); ma nel corso della seconda guerra mondiale
fu
usata, da quanto ci ha riferito un testimone oculare, dai nazifascisti
per
gettarvi dentro i loro prigionieri.
Sui presunti "infoibamenti" a Basovizza s'è scritto tantissimo (chi
parla
di quattrocento, chi di quattromila "infoibati"), ma dagli stessi
documenti
che sono stati pubblicati sulla stampa locale appare che testimoni
oculari
di queste uccisioni non ci furono ; che già nell'estate del '45 gli
angloamericani (Trieste era allora sotto amministrazione militate
alleata)
operarono dei recuperi dal pozzo e dopo aver tirato fuori circa una
ventina
di corpi decisero di lasciar perdere perchè non ce ne erano altri; che
le
"voci" di militari neozelandesi "infoibati" dai partigiani a Basovizza
furono smentite dallo stesso Ministero della Difesa neozelandese.
Inoltre nel 1954 una ditta fu incaricata di svuotare il pozzo dai
residuati
bellici che vi erano stati gettati dentro dagli angloamericani : se nel
corso di queste operazioni si fossero rinvenuti dei cadaveri si immagina
che ne sarebbe stata data notizia. Infine il pozzo fu utilizzato come
discarica nel corso degli anni '50, quando sindaco di trieste era lo
stesso
Gianni bartoli che aveva scritto tante pagine sulle tragedie delle foibe
e
dell'esodo dall'Istria; avrebbe permesso uno scempio del genere se fosse
stato veramente convinto che lì giacevano dei resti umani?
Anche questa voragine fu poi chiusa con una lastra di pietra ed accanto
ad
essa si trova una pietra carsica che riporta lo spaccato del pozzo con
l'indicazione dei livelli di ciò che vi sarebbe dentro ("detriti della I
guerra mondiale", "detriti vari", "salme di infoibati"). Ma la cosa
strana
è che la quantità di "metri cubi contenenti le salme degli infoibati"
continua ad oscillare tra i 300 ed i 500: basta confronatre le foto
scattate in epoche varie per rendersene conto.
In mezzo a tutte queste mistificazioni sono poche le voci che si levano
per
cercare di ricondurre la "questione foibe" nelle sue reali proporzioni,
cioè come un fatto di gurra, orribile finchè si vuole ma effetto e non
causa di altri orrori.
Infatti a tutt'oggi il deputato di A.N. Roberto Menia si ostina a
dichiarare in Commissione parlamentare nel corso della discussione della
proposta di legge per la tutela della minoranza slovena, che "circa
20mila
italiani sono stati assassinati nelle foibe", e purtroppo il problema è
talmente poco conosciuto che nessuno osa contraddirlo.
Così della vicenda delle foibe come quella di Porzus, come del Triangolo
Rosso, come di via Rasella si sono sefviti i "pacificatori" che per
riabilitare i repubblichini di Salò accusano i partigiani di avere pure
loro commesso dei crimini di guerra.
Per capire con chi abbiamo a che fare vediamo cosa ci dice, nero su
bianco,
Luigi Papo: "..la storia quando serve alla propaganda può benignamente
venire falsata".
Di fronte a cotantà onestà e fondamentale quindi mobilitarsi tutti per
la
chiarezza storica, per evitare la revisione e conseguente
criminalizzazione
della Resistenza.
Claudia Cernigoi
direttrice de "La Nuova Alabarda e la coda del diavolo"
Per contatti: CP 57, 34100 Trieste
(Un grazie di cuore a S.M. per la trascrizione!)
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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10-100-1000 CILIEGINE !!!
Continuiamo a ricevere segnali di apprezzamento ed interesse per le
nostre amare "ciliegine"... Cogliamo allora l'occasione per esortare
tutti a scrivere ciliegine, chicche, aforismi e quant'altro, a
mandarcele oppure a distribuirle in proprio, a smascherare gli inganni
dei giornalisti piu' servili e dei loro padroni, a "bombardare" di humor
e spirito critico questa masnada di miserabili bugiardi criminali che
governa il nostro mondo!
Dieci-cento-mille ciliegine contro le loro menzogne!
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
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Continuiamo a ricevere segnali di apprezzamento ed interesse per le
nostre amare "ciliegine"... Cogliamo allora l'occasione per esortare
tutti a scrivere ciliegine, chicche, aforismi e quant'altro, a
mandarcele oppure a distribuirle in proprio, a smascherare gli inganni
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e spirito critico questa masnada di miserabili bugiardi criminali che
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* L'ORO DI KOSOVSKA MITROVICA (D. Johnstone)
* SOLIDARIETA' CON I SERBO-KOSOVARI GHETTIZZATI A MITROVICA (JÖSB)
---
The following article by Diana Johnstone has been already distributed in
english: look at
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/103.html?
Il seguente articolo, del quale abbiamo gia' distribuito la versione
originale inglese (vedasi
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/103.html? )
e' uscito su "Il manifesto" del 19/3/2000:
-
BALCANI LA VERA POSTA IN GIOCO ECONOMICA DEL KOSOVO
L'oro di Mitrovica
Perch l'Onu non sottrae e subito ai serbi il complesso minerario di
Trepca? E' quanto consiglia l'Icg, il massimo ente di ricerca sui
Balcani
(di Soros)
- DIANA JOHNSTONE -
I l raffronto di due documenti - un rapporto dell'Icg (International
crisis group) sul complesso minerario di Trepca del novembre 1999, e un
articolo della consulente dell'Icg Susan Blaustein, apparso sul
Toronto star a febbraio - fornisce uno spaccato eccezionalmente chiaro
sui
lavori della "comunit internazionale". L'Icg un istituto di ricerca ad
alto livello, sostenuto dal finanziere George Soros. E'
stato fondato nel 1995 con l'obiettivo primario di fornire una guida
politica ai governi che partecipano al rimodellamento dei Balcani
condotto
dalla Nato. Tra i suoi rappresentanti di maggior spicco vi il
potente policy maker americano Morton Abramowitz, eminenza grigia della
nuova politica di "intervento umanitario" e sponsor dei separatisti
albanesi in Kosovo. Lo scorso 26 novembre l'Icg ha diffuso
il documento "Trepca: making sense of the labyrinth", in cui
raccomandava
alla missione Onu in Kosovo (Unmik) di appropriarsi nel pi breve tempo
possibile del complesso minerario di Trepca -
sottraendolo ai serbi - e spiegava come procedere. L'articolo della
giornalista dell'Icg rappresenta una volgarizzazione della posizione
antiserba, finalizzata a preparare l'opinione pubblica all'attuazione
della politica dell'Icg.
Trepca un conglomerato di circa 40 miniere e stabilimenti, in gran
parte
ma non tutti in Kosovo, di cui fanno parte significativamente Stari Trg,
"una delle pi ricche miniere d'Europa" e la pi ricca dei
Balcani, attualmente chiusa, e la fonderia di Zvecan, situata a
nordovest
di Mitrovica e tuttora gestita da un management serbo. L'Icg invita
l'Unmik, guidata da Bernard Kouchner, a dare un taglio alle
dispute legali sulla propriet dell'industria e ad assumere essa stessa
la
gestione di Trepca. Il 25 luglio Kouchner ha emesso un decreto che
recita:
"l'Unmik amministrer le propriet mobili o immobili,
ivi compresi i conti monetari ed altre propriet della, o registrate a
nome
della, Repubblica Federale di Jugoslavia oppure della Repubblica serba o
di qualunque suo organo, che si trovino nel territorio del
Kosovo". Il documento dell'Icg concludeva che "l'Unmik e la Kfor
dovrebbero rilevare in modo rapido e categorico il complesso di Trepca,
ivi compresa la chiusura totale e immediata delle strutture di
Zvecan, pericolose per l'ambiente".
Il bluff ambientale
Il vero difetto di Zvecan che l'impianto gestito dai serbi e fornisce
alla Jugoslavia un introito. Ma nella "strategia delle misure"
raccomandate dall'Icg, all'Unmik viene consigliato di istruire una
"squadra di valutazione ambientale di Zvecan" che riferisca sullo stato
dell'impianto e "suggerisca quali misure devono essere prese". I rischi
ambientali sono il pretesto per chiudere Zvecan e privare gli
ultimi serbi del Kosovo del loro sostentamento. (...) La strategia
prevede
un graduale avviamento della produzione mineraria per rassicurare i
"kosovari", nel senso delle persone di etnia albanese, sul
loro futuro. Perch, sebbene l'Icg dica che la "forza lavoro e il
management di tutti gli impianti di Trepca devono essere selezionati
esclusivamente in base al merito", esso aggiunge che "non va preso in
considerazione nessuno che abbia legami con il regime di Belgrado", ed
abituale identificare tutti i serbi con "il regime di Belgrado".
Questa palese appropriazione di propriet in quella che, formalmente,
ancora una parte della Serbia, viene naturalmente giustificata come una
misura necessaria per rassicurare gli albanesi oppressi. "Il
ritorno al lavoro finanche di poche centinaia di minatori kosovari
rappresenterebbe, per tutti i kosovari, una rivendicazione del loro
patrimonio". L'evento mediatico facile da immaginare. Ma se l'ostilit
dell'Icg verso la Serbia appare genuina, l'amore per gli albanesi
potrebbe
rivelarsi imperfetto. (...) Il rapporto dell'Icg osserva che Trepca "da
lungo tempo costituisce per gli albanesi del Kosovo il
simbolo dell'oppressione serba e della loro resistenza", e riferisce che
dopo il 1974 i kosovari, finalmente in grado di gestire essi stessi gli
impianti di Trepca, "avevano creato migliaia di posti di lavoro",
ma che "negli anni 1981-82 uno scandalo, una sorta di Trepca-gate - in
cui
i lavoratori kosovari albanesi furono accusati di aver rubato grosse
quantit di oro e argento - stato il pretesto per licenziare
molti ingegneri e tecnici". Se il furto sia accaduto realmente, o se sia
stato solo un pretesto, non interessava alla comunit internazionale,
fintantoch i serbi erano chiamati in causa.
Ma dopo? Il rapporto conclude che "consegnare semplicemente Trepca ai
kosovari impossibile per la carenza di competenze moderne disponibili
localmente, per il bisogno di standard verificabili a
livello internazionale e per evitare casi di corruzione", cos come danni
alle installazioni. E, per quanto riguarda quelle "migliaia di posti di
lavoro" creati da e per i kosovari albanesi, essi non fanno parte
dell'agenda della comunit internazionale. (...)
Fortunatamente, l'Icg rileva che la giovane leadership dell'"Esercito di
liberazione del Kosovo" mostra "una certa impazienza" nei confronti
dell'interesse della pi vecchia leadership kosovara albanese
per una "grande forza lavoro" e preferisce una modernizzazione che
richieder capitali di investimento stranieri. Nessuna meraviglia che
Washington abbia scelto di sostenere il violento Uck.
Contro i serbi
L'ipocrisia manipolatoria dei fautori della politica dell'Icg ancor pi
sfacciata nei confronti dei serbi. L'Icg raccomanda all'Unmik di
affrettarsi ad appropriarsi del ricco complesso minerario, prima delle
elezioni in Serbia, in modo che un eventuale nuovo governo, pi gradito
all'Occidente, non possa essere accusato di "aver perso Trepca". Tutti i
leader serbi, compresi quelli dell'opposizione, osserva
l'Icg, protesteranno quando l'Unmik si approprier di Trepca e della
fonderia di Zvecan. "Comunque essi potrebbero ricorrere
all'argomentazione
che la 'perdita' sia stata dovuta allo status di paria dello
stesso Milosevic, sicch ancora una volta la Serbia avrebbe perso
ricchezza
a causa del fatto che egli in carica. Perci, se l'iniziativa fosse
presa
prima di qualunque consultazione elettorale in Serbia,
questa non sconvolgerebbe necessariamente una eventuale strategia per
deporre Milosevic, e potrebbe anzi contribuire anche a questa impresa".
In breve, la comunit internazionale prender possesso di Trepca qualunque
sar il governo di Belgrado; meglio per farlo finch c' Milosevic, in modo
che l'opposizione "progressista e democratica",
appoggiata dagli occidentali, possa fingere che sia stata colpa di
Milosevic.
Il premio Jamie Shea
Un tale cinismo difficile da superare, ma qualche bugia si pu sempre
aggiungere. E' questo il compito della propaganda dei media, finalizzata
a
far ingoiare all'opinione pubblica le politiche decise
dall'lite dei governi e degli istituti di ricerca. L'articolo di Susan
Blaustein, senior consultant presso l'Icg, apparso il 23 febbraio sul
Toronto star e intitolato "Mitrovica flashpoint for the next Balkan
war", merita il premio Jamie Shea per la pi sfacciata propaganda di
guerra
del mese. I clich ci sono tutti, "odi vecchi di secoli"; poi
l'attenzione
si concentra sul solo colpevole: Milosevic; gli inaffidabili
francesi in vena di concessioni e, di contro, il bisogno della comunit
internazionale di mostrare "spina dorsale" e tenere testa alla "prova di
forza di Milosevic".
Per Blaustein Milosevic che sta causando problemi nella citt di
Mitrovica
per "un suo preciso interesse finanziario" nel complesso minerario di
Trepca e nella fonderia di Zvecan. La Nato ha occupato
il Kosovo ed stata a guardare per otto mesi mentre gli albanesi
uccidevano, terrorizzavano e cacciavano via gran parte della popolazione
non albanese, ma Blaustein capace di scrivere (e il giornale di
pubblicare) che "la citt un cardine nel progetto di Belgrado della
'Grande Serbia', di espellere i non-serbi dalla regione".
Il rapporto Icg del novembre '99 osservava che "da molto tempo i
rappresentanti della finanza internazionale hanno riconosciuto che
l'industria dei minerali, per la sua struttura, fondamentale per il
riciclaggio del denaro" in tutto il mondo, e suggeriva che "l'interesse
della cerchia di Milosevic nello sfruttamento degli impianti di Trepca
potrebbe andare oltre la semplice operazione di condividerne i
profitti". Blaustein spinge questa speculazione un passo pi avanti,
scrivendo della fonderia di Zvecan che "si ritiene diffusamente sia
servita al regime come efficiente meccanismo di riciclaggio del
denaro". Ma in qualunque caso, se i serbi gestiscono Zvecan per trarne
un
profitto, perch dovrebbero creare problemi? E' perch "Mitrovica l'unico
avamposto rimasto a Milosevic in Kosovo", per cui
"egli ha deciso di 'vedere' il bluff della comunit internazionale".
Blaustein procede a scusare gli albanesi per le violenze e biasima i
francesi.
Non sono i serbi che stanno subendo l'allontanamento dal Kosovo, ma gli
albanesi che sono vittime degli "operai di Milosevic", che "controllano,
molestano, terrorizzano ed espellono i civili albanesi che
osano vivere o avventurarsi nella parte serba della citt". L'attacco con
un razzo a un autobus che trasportava civili serbi, il 2 febbraio
scorso,
stato "non privo di provocazione"; gli albanesi non
sopportavano che la comunit internazionale ignorasse "l'oppressione
serba
degli albanesi".
Non permettendo a folle di albanesi arrabbiati di impossessarsi
dell'ultima parte del Kosovo in cui i serbi stanno ancora cercando di
vivere pi o meno normalmente, "i funzionari internazionali stanno
abbandonando l'impegno, preso dall'Onu, di creare e proteggere una
societ
multietnica in Kosovo", secondo Blaustein, che intende incolpare in
anticipo per quella che egli stesso chiama "la prossima
guerra balcanica". Ci in totale contraddizione con quanto accaduto in
Kosovo negli ultimi otto mesi. Ma i propagandisti contano sulla tendenza
dei lettori disinformati a scambiare ci che familiare
con ci che vero. I clich su "Milosevic" e la "Grande Serbia" sono
familiari. La verit non lo . Se e quando la "prossima guerra balcanica"
scoppier e la "comunit internazionale" prender il pieno
controllo del complesso industriale di Trepca, non c' bisogno che il
distratto pubblico presti troppa attenzione, poich tutti gi sanno di che
cosa si tratta: quel cattivo dittatore Milosevic sta creando
ancora problemi.
---
Stanovnici Kosovske Mitrovice, Srbi!
Dragi prijatelji!
Ho}emo da Vam izrazimo na{u najve}u solidarnost u ovim te{kim vremenima,
kada morate da se borite za osnovno pravo,
za pravo egzistencije. Svakodnevno ste suo~eni sa borbom za opstanak,
jer o~igledno da kao takvi niste za Kosmet, koji je
OVK uz pomo} NATO-a stvorio. Prvi cilj tih snaga je da ostvare "etni~ko
~istu" draavu, o~i{}enju od srpskog i drugog
ne-albanskog stanovni{tva, jer se Vi ne uklapate u ideogiju OVK. NATO je
napao Jugoslaviju pod izgovorom da {titi
ljudska prava, a sada podraava etni~ko ~i{}enje, koje sprovodi
"razoruaana" OVK nad nealbanskim stanovni{tvom. I to sve
u interesu imperijalzma; - iz tog razloga je Va{ otpor i Va{ opstanak na
Kosmetu veoma vaaan.
Postoji sli~na situacija u jednoj drugoj zemlji. U severnoj Irskoj aive
mnogo ljudi kao i Vi u geto-u. Kao i Vi, oni su
svakodnevno podvrgnuti napadima, u cilju da ih progone sa njihovog
ognji{ta. Kao i u Kosovskoj Mitrovici prisutna je
imperijalisti~ka armija kao takozvani neutralni posmatra~, dok u stvari
podraavaju nasilje i spre~avaju otpor napadnutih.
Ali postoji vaana razlika izmedju situacije u Severnoj Irskoj i Vas;
potisnutom narodu tamo su predloaili mir, ali Vama se
ne predlaae mir, nego se vodi rat protiv Vas i oduzimaju Vam oruaje,
tako da bi Vam oduzeli zadnju mogu}nost da
odbranite Va{ aivot, i da date otpor proterivanju.
Mi pozivamo, sve one koji se ne slaau sa politikom NATO-a kao imperatora
Novog svetskog poredka, da dodju na
Kosmet, i da dokumentuju Va{u situaciju i da poku{aju preduzimljivo{}u
da zaustave proterivanje nealbanskog
stanovni{tva. Znamo, da je vrlo te{ko, dobiti podr{ku i u prakti~noj
pomo}i, ali }e mo poku{ati.
U solidarnosti sa Vama,
Jugoslovensko-Austrijski Pokret Solidarnosti
Be~, 24. februar 2000 god.
An die Einwohner des Ghettos von Kosovska Mitrovica
Liebe Freunde!
Wir wollen euch in dieser Zeit ständiger Angriffe auf euer grundlegendes
Recht, nämlich jenes zu Existieren, unsere größte Solidarität
aussprechen.
Ihr seid tagtäglich mit der Realität konfrontiert, um euer Überleben zu
kämpfen, da ihr nicht in den Kosovo hinein passt, den die UCK mit Hilfe
der
NATO geschaffen hat. Das vordringlichste Ziel dieser Kräfte ist es,
einen
„ethnisch reinen“ Staat zu schaffen, „rein“ von serbischer, romanesker,
jüdischer und anderer Bevölkerung, welcher der UCK nicht in ihre
Ideologie
passt. Was die NATO Jugoslawien im Zuge ihres mörderischen Bombardements
vorwarf, hilft sie jetzt selber mit durchzuführen: Die Säuberung des
Kosovo,
nur diesmal im Interesse des Imperialismus. Deswegen ist euer Verbleib
und
euer Widerstand so wichtig.
Es gibt eine vergleichbare Situation in einem anderen Land. Im Norden
Irlands leben viele Bewohner genauso wie ihr in Ghettos. Genauso wie Ihr
sind sie tagtäglichen Attacken ausgesetzt, die dazu dienen sollen, sie
von
ihrem Wohnraum zu vertreiben. Genauso wie in Mitrovica gebärdet sich
eine
imperialistische Armee dort als neutraler Beobachter, während sie in
Wahrheit nur den Verbrechen der Unterdrücker zusieht und den Widerstand
dagegen niederhält.
Doch es gibt auch einen wichtigen Unterschied zu Eurer Situation. In
Nordirland wurde der unterdrückten Bevölkerung kurzzeitig der Frieden
verkündet. Euch wird kein Frieden angeboten, sondern der Krieg gegen
euch
wird intensiviert. Gleichzeitig versuchen sie Euch zu entwaffnen, um
Euch
die letzte Möglichkeit zu nehmen, der Vertreibung Widerstand zu leisten.
Wir rufen dazu auf, Euch praktische Hilfe zu kommen zu lassen, obgleich
dies
ein schweres Unterfangen sein wird. Als ersten Schritt schlagen wir
allen
Demokraten und Gegnern der Neuen Weltordnung vor, in Euer Gebiet zu
fahren,
um Eure Situation zu dokumentieren und durch ihre Anwesenheit zu
versuchen,
den Vertreibungen Einhalt zu gebieten.
In Solidarität
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung
Wien, 24. Februar 2000
****************************
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
PF 217, A-1040 Wien, Österreich
joesb@...
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RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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* SOLIDARIETA' CON I SERBO-KOSOVARI GHETTIZZATI A MITROVICA (JÖSB)
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The following article by Diana Johnstone has been already distributed in
english: look at
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/103.html?
Il seguente articolo, del quale abbiamo gia' distribuito la versione
originale inglese (vedasi
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/103.html? )
e' uscito su "Il manifesto" del 19/3/2000:
-
BALCANI LA VERA POSTA IN GIOCO ECONOMICA DEL KOSOVO
L'oro di Mitrovica
Perch l'Onu non sottrae e subito ai serbi il complesso minerario di
Trepca? E' quanto consiglia l'Icg, il massimo ente di ricerca sui
Balcani
(di Soros)
- DIANA JOHNSTONE -
I l raffronto di due documenti - un rapporto dell'Icg (International
crisis group) sul complesso minerario di Trepca del novembre 1999, e un
articolo della consulente dell'Icg Susan Blaustein, apparso sul
Toronto star a febbraio - fornisce uno spaccato eccezionalmente chiaro
sui
lavori della "comunit internazionale". L'Icg un istituto di ricerca ad
alto livello, sostenuto dal finanziere George Soros. E'
stato fondato nel 1995 con l'obiettivo primario di fornire una guida
politica ai governi che partecipano al rimodellamento dei Balcani
condotto
dalla Nato. Tra i suoi rappresentanti di maggior spicco vi il
potente policy maker americano Morton Abramowitz, eminenza grigia della
nuova politica di "intervento umanitario" e sponsor dei separatisti
albanesi in Kosovo. Lo scorso 26 novembre l'Icg ha diffuso
il documento "Trepca: making sense of the labyrinth", in cui
raccomandava
alla missione Onu in Kosovo (Unmik) di appropriarsi nel pi breve tempo
possibile del complesso minerario di Trepca -
sottraendolo ai serbi - e spiegava come procedere. L'articolo della
giornalista dell'Icg rappresenta una volgarizzazione della posizione
antiserba, finalizzata a preparare l'opinione pubblica all'attuazione
della politica dell'Icg.
Trepca un conglomerato di circa 40 miniere e stabilimenti, in gran
parte
ma non tutti in Kosovo, di cui fanno parte significativamente Stari Trg,
"una delle pi ricche miniere d'Europa" e la pi ricca dei
Balcani, attualmente chiusa, e la fonderia di Zvecan, situata a
nordovest
di Mitrovica e tuttora gestita da un management serbo. L'Icg invita
l'Unmik, guidata da Bernard Kouchner, a dare un taglio alle
dispute legali sulla propriet dell'industria e ad assumere essa stessa
la
gestione di Trepca. Il 25 luglio Kouchner ha emesso un decreto che
recita:
"l'Unmik amministrer le propriet mobili o immobili,
ivi compresi i conti monetari ed altre propriet della, o registrate a
nome
della, Repubblica Federale di Jugoslavia oppure della Repubblica serba o
di qualunque suo organo, che si trovino nel territorio del
Kosovo". Il documento dell'Icg concludeva che "l'Unmik e la Kfor
dovrebbero rilevare in modo rapido e categorico il complesso di Trepca,
ivi compresa la chiusura totale e immediata delle strutture di
Zvecan, pericolose per l'ambiente".
Il bluff ambientale
Il vero difetto di Zvecan che l'impianto gestito dai serbi e fornisce
alla Jugoslavia un introito. Ma nella "strategia delle misure"
raccomandate dall'Icg, all'Unmik viene consigliato di istruire una
"squadra di valutazione ambientale di Zvecan" che riferisca sullo stato
dell'impianto e "suggerisca quali misure devono essere prese". I rischi
ambientali sono il pretesto per chiudere Zvecan e privare gli
ultimi serbi del Kosovo del loro sostentamento. (...) La strategia
prevede
un graduale avviamento della produzione mineraria per rassicurare i
"kosovari", nel senso delle persone di etnia albanese, sul
loro futuro. Perch, sebbene l'Icg dica che la "forza lavoro e il
management di tutti gli impianti di Trepca devono essere selezionati
esclusivamente in base al merito", esso aggiunge che "non va preso in
considerazione nessuno che abbia legami con il regime di Belgrado", ed
abituale identificare tutti i serbi con "il regime di Belgrado".
Questa palese appropriazione di propriet in quella che, formalmente,
ancora una parte della Serbia, viene naturalmente giustificata come una
misura necessaria per rassicurare gli albanesi oppressi. "Il
ritorno al lavoro finanche di poche centinaia di minatori kosovari
rappresenterebbe, per tutti i kosovari, una rivendicazione del loro
patrimonio". L'evento mediatico facile da immaginare. Ma se l'ostilit
dell'Icg verso la Serbia appare genuina, l'amore per gli albanesi
potrebbe
rivelarsi imperfetto. (...) Il rapporto dell'Icg osserva che Trepca "da
lungo tempo costituisce per gli albanesi del Kosovo il
simbolo dell'oppressione serba e della loro resistenza", e riferisce che
dopo il 1974 i kosovari, finalmente in grado di gestire essi stessi gli
impianti di Trepca, "avevano creato migliaia di posti di lavoro",
ma che "negli anni 1981-82 uno scandalo, una sorta di Trepca-gate - in
cui
i lavoratori kosovari albanesi furono accusati di aver rubato grosse
quantit di oro e argento - stato il pretesto per licenziare
molti ingegneri e tecnici". Se il furto sia accaduto realmente, o se sia
stato solo un pretesto, non interessava alla comunit internazionale,
fintantoch i serbi erano chiamati in causa.
Ma dopo? Il rapporto conclude che "consegnare semplicemente Trepca ai
kosovari impossibile per la carenza di competenze moderne disponibili
localmente, per il bisogno di standard verificabili a
livello internazionale e per evitare casi di corruzione", cos come danni
alle installazioni. E, per quanto riguarda quelle "migliaia di posti di
lavoro" creati da e per i kosovari albanesi, essi non fanno parte
dell'agenda della comunit internazionale. (...)
Fortunatamente, l'Icg rileva che la giovane leadership dell'"Esercito di
liberazione del Kosovo" mostra "una certa impazienza" nei confronti
dell'interesse della pi vecchia leadership kosovara albanese
per una "grande forza lavoro" e preferisce una modernizzazione che
richieder capitali di investimento stranieri. Nessuna meraviglia che
Washington abbia scelto di sostenere il violento Uck.
Contro i serbi
L'ipocrisia manipolatoria dei fautori della politica dell'Icg ancor pi
sfacciata nei confronti dei serbi. L'Icg raccomanda all'Unmik di
affrettarsi ad appropriarsi del ricco complesso minerario, prima delle
elezioni in Serbia, in modo che un eventuale nuovo governo, pi gradito
all'Occidente, non possa essere accusato di "aver perso Trepca". Tutti i
leader serbi, compresi quelli dell'opposizione, osserva
l'Icg, protesteranno quando l'Unmik si approprier di Trepca e della
fonderia di Zvecan. "Comunque essi potrebbero ricorrere
all'argomentazione
che la 'perdita' sia stata dovuta allo status di paria dello
stesso Milosevic, sicch ancora una volta la Serbia avrebbe perso
ricchezza
a causa del fatto che egli in carica. Perci, se l'iniziativa fosse
presa
prima di qualunque consultazione elettorale in Serbia,
questa non sconvolgerebbe necessariamente una eventuale strategia per
deporre Milosevic, e potrebbe anzi contribuire anche a questa impresa".
In breve, la comunit internazionale prender possesso di Trepca qualunque
sar il governo di Belgrado; meglio per farlo finch c' Milosevic, in modo
che l'opposizione "progressista e democratica",
appoggiata dagli occidentali, possa fingere che sia stata colpa di
Milosevic.
Il premio Jamie Shea
Un tale cinismo difficile da superare, ma qualche bugia si pu sempre
aggiungere. E' questo il compito della propaganda dei media, finalizzata
a
far ingoiare all'opinione pubblica le politiche decise
dall'lite dei governi e degli istituti di ricerca. L'articolo di Susan
Blaustein, senior consultant presso l'Icg, apparso il 23 febbraio sul
Toronto star e intitolato "Mitrovica flashpoint for the next Balkan
war", merita il premio Jamie Shea per la pi sfacciata propaganda di
guerra
del mese. I clich ci sono tutti, "odi vecchi di secoli"; poi
l'attenzione
si concentra sul solo colpevole: Milosevic; gli inaffidabili
francesi in vena di concessioni e, di contro, il bisogno della comunit
internazionale di mostrare "spina dorsale" e tenere testa alla "prova di
forza di Milosevic".
Per Blaustein Milosevic che sta causando problemi nella citt di
Mitrovica
per "un suo preciso interesse finanziario" nel complesso minerario di
Trepca e nella fonderia di Zvecan. La Nato ha occupato
il Kosovo ed stata a guardare per otto mesi mentre gli albanesi
uccidevano, terrorizzavano e cacciavano via gran parte della popolazione
non albanese, ma Blaustein capace di scrivere (e il giornale di
pubblicare) che "la citt un cardine nel progetto di Belgrado della
'Grande Serbia', di espellere i non-serbi dalla regione".
Il rapporto Icg del novembre '99 osservava che "da molto tempo i
rappresentanti della finanza internazionale hanno riconosciuto che
l'industria dei minerali, per la sua struttura, fondamentale per il
riciclaggio del denaro" in tutto il mondo, e suggeriva che "l'interesse
della cerchia di Milosevic nello sfruttamento degli impianti di Trepca
potrebbe andare oltre la semplice operazione di condividerne i
profitti". Blaustein spinge questa speculazione un passo pi avanti,
scrivendo della fonderia di Zvecan che "si ritiene diffusamente sia
servita al regime come efficiente meccanismo di riciclaggio del
denaro". Ma in qualunque caso, se i serbi gestiscono Zvecan per trarne
un
profitto, perch dovrebbero creare problemi? E' perch "Mitrovica l'unico
avamposto rimasto a Milosevic in Kosovo", per cui
"egli ha deciso di 'vedere' il bluff della comunit internazionale".
Blaustein procede a scusare gli albanesi per le violenze e biasima i
francesi.
Non sono i serbi che stanno subendo l'allontanamento dal Kosovo, ma gli
albanesi che sono vittime degli "operai di Milosevic", che "controllano,
molestano, terrorizzano ed espellono i civili albanesi che
osano vivere o avventurarsi nella parte serba della citt". L'attacco con
un razzo a un autobus che trasportava civili serbi, il 2 febbraio
scorso,
stato "non privo di provocazione"; gli albanesi non
sopportavano che la comunit internazionale ignorasse "l'oppressione
serba
degli albanesi".
Non permettendo a folle di albanesi arrabbiati di impossessarsi
dell'ultima parte del Kosovo in cui i serbi stanno ancora cercando di
vivere pi o meno normalmente, "i funzionari internazionali stanno
abbandonando l'impegno, preso dall'Onu, di creare e proteggere una
societ
multietnica in Kosovo", secondo Blaustein, che intende incolpare in
anticipo per quella che egli stesso chiama "la prossima
guerra balcanica". Ci in totale contraddizione con quanto accaduto in
Kosovo negli ultimi otto mesi. Ma i propagandisti contano sulla tendenza
dei lettori disinformati a scambiare ci che familiare
con ci che vero. I clich su "Milosevic" e la "Grande Serbia" sono
familiari. La verit non lo . Se e quando la "prossima guerra balcanica"
scoppier e la "comunit internazionale" prender il pieno
controllo del complesso industriale di Trepca, non c' bisogno che il
distratto pubblico presti troppa attenzione, poich tutti gi sanno di che
cosa si tratta: quel cattivo dittatore Milosevic sta creando
ancora problemi.
---
Stanovnici Kosovske Mitrovice, Srbi!
Dragi prijatelji!
Ho}emo da Vam izrazimo na{u najve}u solidarnost u ovim te{kim vremenima,
kada morate da se borite za osnovno pravo,
za pravo egzistencije. Svakodnevno ste suo~eni sa borbom za opstanak,
jer o~igledno da kao takvi niste za Kosmet, koji je
OVK uz pomo} NATO-a stvorio. Prvi cilj tih snaga je da ostvare "etni~ko
~istu" draavu, o~i{}enju od srpskog i drugog
ne-albanskog stanovni{tva, jer se Vi ne uklapate u ideogiju OVK. NATO je
napao Jugoslaviju pod izgovorom da {titi
ljudska prava, a sada podraava etni~ko ~i{}enje, koje sprovodi
"razoruaana" OVK nad nealbanskim stanovni{tvom. I to sve
u interesu imperijalzma; - iz tog razloga je Va{ otpor i Va{ opstanak na
Kosmetu veoma vaaan.
Postoji sli~na situacija u jednoj drugoj zemlji. U severnoj Irskoj aive
mnogo ljudi kao i Vi u geto-u. Kao i Vi, oni su
svakodnevno podvrgnuti napadima, u cilju da ih progone sa njihovog
ognji{ta. Kao i u Kosovskoj Mitrovici prisutna je
imperijalisti~ka armija kao takozvani neutralni posmatra~, dok u stvari
podraavaju nasilje i spre~avaju otpor napadnutih.
Ali postoji vaana razlika izmedju situacije u Severnoj Irskoj i Vas;
potisnutom narodu tamo su predloaili mir, ali Vama se
ne predlaae mir, nego se vodi rat protiv Vas i oduzimaju Vam oruaje,
tako da bi Vam oduzeli zadnju mogu}nost da
odbranite Va{ aivot, i da date otpor proterivanju.
Mi pozivamo, sve one koji se ne slaau sa politikom NATO-a kao imperatora
Novog svetskog poredka, da dodju na
Kosmet, i da dokumentuju Va{u situaciju i da poku{aju preduzimljivo{}u
da zaustave proterivanje nealbanskog
stanovni{tva. Znamo, da je vrlo te{ko, dobiti podr{ku i u prakti~noj
pomo}i, ali }e mo poku{ati.
U solidarnosti sa Vama,
Jugoslovensko-Austrijski Pokret Solidarnosti
Be~, 24. februar 2000 god.
An die Einwohner des Ghettos von Kosovska Mitrovica
Liebe Freunde!
Wir wollen euch in dieser Zeit ständiger Angriffe auf euer grundlegendes
Recht, nämlich jenes zu Existieren, unsere größte Solidarität
aussprechen.
Ihr seid tagtäglich mit der Realität konfrontiert, um euer Überleben zu
kämpfen, da ihr nicht in den Kosovo hinein passt, den die UCK mit Hilfe
der
NATO geschaffen hat. Das vordringlichste Ziel dieser Kräfte ist es,
einen
„ethnisch reinen“ Staat zu schaffen, „rein“ von serbischer, romanesker,
jüdischer und anderer Bevölkerung, welcher der UCK nicht in ihre
Ideologie
passt. Was die NATO Jugoslawien im Zuge ihres mörderischen Bombardements
vorwarf, hilft sie jetzt selber mit durchzuführen: Die Säuberung des
Kosovo,
nur diesmal im Interesse des Imperialismus. Deswegen ist euer Verbleib
und
euer Widerstand so wichtig.
Es gibt eine vergleichbare Situation in einem anderen Land. Im Norden
Irlands leben viele Bewohner genauso wie ihr in Ghettos. Genauso wie Ihr
sind sie tagtäglichen Attacken ausgesetzt, die dazu dienen sollen, sie
von
ihrem Wohnraum zu vertreiben. Genauso wie in Mitrovica gebärdet sich
eine
imperialistische Armee dort als neutraler Beobachter, während sie in
Wahrheit nur den Verbrechen der Unterdrücker zusieht und den Widerstand
dagegen niederhält.
Doch es gibt auch einen wichtigen Unterschied zu Eurer Situation. In
Nordirland wurde der unterdrückten Bevölkerung kurzzeitig der Frieden
verkündet. Euch wird kein Frieden angeboten, sondern der Krieg gegen
euch
wird intensiviert. Gleichzeitig versuchen sie Euch zu entwaffnen, um
Euch
die letzte Möglichkeit zu nehmen, der Vertreibung Widerstand zu leisten.
Wir rufen dazu auf, Euch praktische Hilfe zu kommen zu lassen, obgleich
dies
ein schweres Unterfangen sein wird. Als ersten Schritt schlagen wir
allen
Demokraten und Gegnern der Neuen Weltordnung vor, in Euer Gebiet zu
fahren,
um Eure Situation zu dokumentieren und durch ihre Anwesenheit zu
versuchen,
den Vertreibungen Einhalt zu gebieten.
In Solidarität
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung
Wien, 24. Februar 2000
****************************
Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB)
PF 217, A-1040 Wien, Österreich
joesb@...
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: cr-@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
* za godinu dana nato oruzane agresije na Jugoslaviju *
> 25. marta, Pariz u 17h. na trgu Republike skup mira protiv
> zlocinacke n a t o agresije.
>
> A PARIGI
> Sabato 25 marzo alle 17 h. in p.zza della Repubblica
> manifestazione pacifica per ricordare una guerra sanguinaria della
> n a t o
>
> organizzata da Comité pour la protection des droits de l' homme
> (informazioni tel. 01 48 58 50 86) Montreuil
> 25. marta, Pariz u 17h. na trgu Republike skup mira protiv
> zlocinacke n a t o agresije.
>
> A PARIGI
> Sabato 25 marzo alle 17 h. in p.zza della Repubblica
> manifestazione pacifica per ricordare una guerra sanguinaria della
> n a t o
>
> organizzata da Comité pour la protection des droits de l' homme
> (informazioni tel. 01 48 58 50 86) Montreuil
* LONDRA - BERKELEY: aggiornamenti sulle iniziative del 24 marzo
* LETTERE DAGLI STATI UNITI D'AMERICA
* UN QUESTIONARIO RISERVATO AI PILOTI USA...
* NUOVA ZELANDA: MOSTRA FOTOGRAFICA SUI CRIMINI DELLA NATO
---
LONDON (UK)
Committee for Peace in the Balkans
NEWS RELEASE, Wednesday 22 March 2000
EVENT: Friday 24th March, Commemorative Rally, 7pm at Friends House,
Euston Rd, London NW1
One year after NATO started bombing ? speak out against NATO war crimes
in Yugoslavia
On the first anniversary of NATO bombing
MPs CALL TO END SANCTIONS AGAINST YUGOSLAVIA
Alice Mahon MP will call for sanctions against Yugoslavia to be lifted
at a rally to mark the first
anniversary of NATO bombing this Friday evening, 24 March. On Monday 20
March Ms Mahon
returned from a delegation to Yugoslavia with colleague Bob
Marshall-Andrews QC MP. Ms
Mahon and Mr Marshall-Andrews are calling for a parliamentary debate on
the effect of
sanctions against Yugoslavia.
The two witnessed first hand some of the effect of sanctions on the
civilian population of
Yugoslavia, especially on refugees and the sick. Ms Mahon and Mr
Marshall-Andrews talked
with refugees from Kosovo, Bosnia and Croatia and met patients at the
Bazanijska Kosa hospital,
Belgrade, where they also learned from a group of cancer experts how
sanctions have seriously
undermined cancer prevention and the quality of care available to
sufferers.
Lack of parts means radiotherapy equipment doesn?t function. Drugs used
in chemotherapy are
unavailable. Severe shortages of x-ray film have significantly reduced
surgeons? capacity to carry
out operations and other surgical procedures.
Sanctions have taken their toll on cancer screening programmes. The
number of early detected
cancer cases has dropped from 35 per cent in 1990 prior to the
imposition of sanctions to 13 per
cent today ? with a predictable increase in cancer deaths. According to
the doctors they met,
compared to the rest of Europe, Serbia is now at the bottom of the
league table for five-year
survival rates for lung, breast, colon, rectum, prostate, testicular,
ovarian, stomach and cervical
cancer.
Ms Mahon and Mr Marshall-Andrews met representatives from the Red Cross
and the United
Nations High Commissioner for Refugees, who confirmed that refugees were
amongst those
suffering most from sanctions. UNHCR representative Eduardo Arboleda
confirmed that a serious
shortage of funds hampered his work. ?One of the solutions? to the
problems of refugees, he said,
would be ?to take sanctions away?.
Alice Mahon MP said: ?Sanctions are placing an intolerable burden on the
800,000 or more
refugees of all nationalities now living in Yugoslavia and should be
lifted ? like the Bosnian mother
of two disabled children, we met, whose husband had died of a heart
attack, tragically and
unnecessarily young, because medical treatment was unavailable. This
family was living in one
tiny room in temporary accommodation and sharing washing and cooking
facilities with dozens of
other families.?
Bob Marshall-Andrews QC MP said: ?Whatever the rights and wrongs of the
conflicts in the
Balkans, the policy of sanctions is inflicting terrible punishment not
only on innocent people but
also upon those who have already suffered displacement and severe
deprivation as a result of
those conflicts. Serbia is a country of 10.million people now forced to
accommodate 8000,000
refugees. Even without sanctions this would place a unacceptable
economic and social strain on
this tiny country.?
For information: Committee for Peace in the Balkans c/o Alice Mahon MP,
House of Commons, London SW1A 0AA,
0171 275 0164, committee@...
More
follows?.
Notes to editors
FRIDAY 24TH MARCH, 7PM
Commemorative Rally
One year after NATO started bombing ?
Speak out against NATO war crimes in Yugoslavia
Friends Meeting House, Euston Road, London NW1
Speakers include:
Alice Mahon MP (chair Committee for Peace in the Balkans)
Tariq Ali (author and broadcaster)
Felicity Arbuthnot (journalist specialising in the effects of depleted
uranium weapons)
Michael Gavrilovic (British-Serbian Alliance for Peace)
Dave Knight (Chair, CND)
Philip Hammond (media analyst)
Jean Lambert MEP (Green Party)
Mark Steel (writer and broadcaster)
Followed by:
Candle-lit Vigil
9.30pm to 10.30pm
Downing Street
---
BERKELEY (USA)
UNIVERSITY OF CALIFORNIA AT BERKELEY
Peace and Conflict Studies Program (PACS) and
Balkan Information Project
KOSOVO, ONE YEAR LATER
INVITE YOU TO
PRESENTATIONS AND PANEL DISCUSSION:
CONSEQUENCES OF INTERVENTIONISM ON
THE FUTURE OF WESTERN DEMOCRACIES
with
Dr. Thomas Fleming
President of The Rockford Institute and Editor of
Chronicles: A Magazine of American Culture
Ambassador James Bissett
Former Canadian ambassador in Yugoslavia
and
Dr. Srdja Trifkovic
Foreign Affairs Editor of Chronicles and Executive Director
of The Lord Byron Foundation for Balkan Studies
Thursday, March 23, 2000, 7-9 p.m.
22 Warren Hall, UC Berkeley Campus
(On Oxford St. close to the University Ave., Berkeley)
http://www.berkeley.edu/campus_map/maps/BC12.html
The speakers have recently visited Serbia and Montenegro
They will also introduce a new book - "KOSOVO UNDER NATO" -
a collection of essays to which each of them contributed a chapter
Free admission
For all information contact the Balkan Information Project at
bip@...
---
LETTERE DAGLI STATI UNITI
From: "J." (address-removed)@... Thu Mar 9
To: <webmaster@...>
Hello
My name is James. I'm a working class American living in the midwestern
=
US. I have been following the conflicts in your country for a while now
=
and I just wanted to let you know how I feel. I know that the Serbs =
probably hate the American people and I understand those feelings =
because if Serbians had done to the US what NATO has done to the Serbs I
=
would probably hate the Serbs too. But let me tell you this. Most hard =
working Americans know what is really going on in your country. We =
aren't fooled by the major media. We have seen too many times how the =
media twists the truth to justify the actions of the US government. In =
fact it makes me so angry that sometimes I feel like dropping everything
=
and flying to Serbia to fight for the Serbs. But I have a family here =
that I must feed and cannot do that. I am not some kind of radical. I am
=
a working class American and most of my friends and neighbors feel =
the same way I do. We love our country and our flag. But we hate the =
people who are in control of our government and who have mutilated our =
original constitution. If the founding fathers of the United States =
could be alive to witness what our current government has done to our =
country they would surely weep. I have no idea what the government's =
agenda is in this matter and they never tell us the truth so I may never
=
know. All I do know for certain is that the American public is being =
lied to, and the Serb people are being made to suffer.
In short, please donnot hold the actions of the US government against =
the US people. Most of us see through the lies and our thoughts and =
prayers are with the Serbs. If there is anything I can do that would =
help the Serbian cause I would be more than happy to do so. Send me a =
reply if possible.
Sincerely,
James
-
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
Dear friends,
Today I received this letter from a American citizen (name and e-mail
known to me) with the subject: "I could not protect your children",
which shows one way of viewing recent events in Yugoslavia.
It is encouraging for me, and i think for all of you. Let's hope there
are many such US citizens which are still silent.
Here is the letter:
--------------------------------------
I am a US citizen. I am ashamed of what the US has done to the people
of Yugoslavia, the Roma people, The Albanian
people, the Serbian people, and to the land of Yugoslavia. I have
written my legislators, circulated petitions, organized
demonstrations, and engaged in sit-ins where demonstrators were
arrested. But it was not enough. For 78 days I could not
sleep at night. My children lay peacefully safe in their beds --- but
the children of Yugoslavia were in harms way -- because of
my country! I could not stand it. I could find no solace in the words
of my country's leaders. I could find no rationality in their
choices to bomb a tiny country of 11 million people, with all the might
of the United States. I cannot apologise enough -- I am
too ashamed to ask your forgiveness. My children are fed, warm, and
safe. I feel guilty I could not protect your children, who
are going without nourishing food, are suffering from the cold, and are
still in harms way.
The American people feel powerless to change the ways of our
politicians. We know that a great deal is wrong -- but many
are increasingly fearful of speaking out. To admit what is going on is
to be obligated to try to change it.
Rich corporations own all our politicians. War is healthy for their
profit margins. They give the orders and our politicians
mouth their evil lies-- to the American people, to the world, perhaps
even to themselves.
Our news is filled with the whitewash of their lies. There is no truth
in the news reports; only the latest slant on the ongoing
horror.
I weep for your children and your families. I also weep for my own
children -- though they are still fed and warm. But until
NATO is disbanded, none of our children are truly safe.
With much love and hope,
///////
--------------------
I replied:
Dear ///////,
Thank you for your sincere and brave words. They are support for me and
my family and all children of Serbia and Yugoslavia. Yes it was hard
time during the 78 days of bombing. Fortunately, we survived, but about
1.600 children was murdered and two times more adult civilians. And as
we can see NATO is again playing war games around our borders.
But thanks to our suffering the world find out what is NATO about and
how far it can go. I am sure that the resistance in the whole world is
rising against that superpower (as in your dear statement) and that NATO
will not live much longer.
There are anti-NATO movements even in USA, and they are growing every
day. I can see that by many mailing lists dedicated to eliminating that
violent power, and I receive daily very vise and argumented comment on
its stupid violence and injustice.
I am happy for your children's safety, and I wish all children of the
world would be happy and safe. That would be normal. And I hope that day
will come in few years, maybe decades. But the struggle is worth it.
Best wishes,
Andrej Tisma
HOMEPAGE: http://aaart.tripod.com/
WEBZINE: http://aaart.tripod.com/personal.htm
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
A QUESTIONNAIRE - FOR THE NATO PILOTS ONLY
1. WE ARE BOMBING TELEVISION, RADIO AND
INTERNET STATIONS AND RE-LAYS BECAUSE:
a) we are teaching the Yugoslavs about the freedom of speach
b) we are showing the Yugoslavs what is real democracy
c) because we are true patriots-we like only american programs,
news,
movies and music
2. COLATERAL DAMAGES ARE
a) dead women and children
b) captured soldiers
c) who cares anyway if it's not me?
3. WE ARE KILLING CIVILIANS BECAUSE:
a) we are trying to deliver humanitarian help
b) we are giving them their human rights
c) because we are soldiers
4. WE ARE BOMBING YUGOSLAVIA
a) in order to kill all the Serbs
b) in order to kill all 25 nationalities living in Yugoslavia
beside
Albanians
c) we never ask ourselves that question
5. PRESIDENT CLINTON IS TRYING
a) to be rembembered in the world history not only as a sexual
maniac
and a great lier but as a draft-dodger who became a warrior
b) to start the World War III
c) to bring the peace to the Balkans and Europe
6. HOW WOULD YOU SPEND 20 BILIONS OF US DOLLARS
a) to feed the hugry and house the homeless in the USA
b) to cure AIDS and cancer patients in Africa
c) to run for President and then wipe off all the small countries
from the
face of the Earth
7. WE PILOTS ARE BRAVE BECAUSE
a) we bomb at night (and we are not afraid of the dark)
b) because we are very high up in the sky (we are not afraid of
heights)
c) because we fly very fast (and we also catapulte fast)
8. WE PILOTS ARE VERY SMART BECAUSE
a) we don't make mistakes
b) we don't ask questions
c) we were told so at home
9. WE GIVE THE INDIAN NAMES TO OUR ARMS AND
PLANES IN ORDER TO :
a) remember all the Indians killed by American soldiers
b) avoid the fact that the USA have no other suitably brave and
noble
names in history
c) we want people of the world to hate the
Indians, not us
10. YUGOSLAVIA IS :
a) in Albania
b) a sovereign European country
c) an American state fighting for independence
11. NATO IS:
a) a part of the USA marshall's office
b) World's peace-keeping force
c) Ms Albright's game toy
12. MILITARY HONOUR IS:
a) to be captured unharmed by serbian animals and then cry to the
mom on the
phone in front of TV cameras
b) to admit you have mistaken a tractor for a tank
c) never admit to have mistaken children on the playground for the
military ground forces
13. IF SOMEONE WAS BOMBING MY CHILDREN BACK
HOME AND SCARE THEM SHITLESS:
a) I would volunteer and fight back
b) I would hate those savages
c) I would thank them for saving our lives from our evil President
---
NUOVA ZELANDA
> PHOTO EXHIBITION OF NATO'S WAR CRIMES IN YUGOSLAVIA -1999
>
>
> The Peace Council of Aotearoa New Zealand officially opened a large
> exhibition of 420, A4 size, laminated coloured photographs depicting
> gruesome scenes of death and destruction from the bombing of Yugoslavia
> one-year ago.
>
> The opening began at 5.30pm on 6 March 2000 in Wellington. More than 90
> people attended and included members from several embassies. The display is
> the first of this scale anywhere in the world? It was arranged in several
> sections as detailed below. The photos, which were submitted to the
> International Court of Justice last year, were obtained from Yugoslav
> authorities and blown up.
>
>
>
> a.. The bombing of refugee columns and camps
>
>
> b.. The bombing of residential buildings, post offices, schools,
> graveyards…
>
>
> c.. The bombing of embassies
>
>
> d.. The bombing of medical facilities
>
>
> e.. The bombing of TV and radio stations, repeaters, relays…
>
>
> f.. Bombing of roads, bridges, railway lines, bus stations, civilian
> airports, buses, trains….
>
>
> g.. Bombing factories, farms, power plants, oil depots
>
>
> h.. Bombing of sport facilities
>
>
> i.. Bombing of prisons and correctional facilities
>
>
> Public reaction to the exhibition was extremely positive and offers of help
> forthcoming. Many people wept.
>
>
> On the following night of the opening national TV late News ran an interview
> and showed some of the photos. Speaking on behalf of the Peace Council,
> Sophia Kovachevich, said that innocent civilians were the victims of war.
> Surely, she said: "we are given the brains to find solutions to disputes
> other than war."
>
>
> Below is the speech delivered at the opening by the president of the Peace
> Council?
>
>
>
>
>
>
>
> SPEECH BY PRESIDENT OF THE PEACE COUNCIL OF AOTEAROA NEW ZEALAND, JOHN
> URLICH, AT THE FACULTY OF LAW LECTURE THEATRE - 6 March 2000
>
> Welcome:
>
> Significance of the occasion: first anniversary of the NATO Bombing of
> Yugoslavia (FRY)
>
> Purpose of the Exhibition: To inform people of this city as to what really
> happened so as to comprehend the scale of the disaster caused by the bombing
> that killed some 5000 civilians in Serbia and 2000-3000 refugees and
> residents of Kosovo. Sophia and Branislav Kovachevich, members of the Peace
> Council, and Barney Richards, National Secretary, have coordinated the
> project.
>
> Evidence:
>
> a.. Written statements include that from former Prime Minister of
> Australia, Malcolm Fraser and the former Attorney General of the United
> States Ramsey Clark.
> b.. All the photos were obtained from the Yugoslav government that were
> originally published in NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA VOLUMES 1& 11 submitted to
> the International Court of Justice in April 1999.
> c.. Reports from humanitarian organisations and forensic teams from a
> number of countries sent to Kosovo to find evidence of alleged mass killings
> by Serbs failed to do so.
> d.. The UK pilots and US admitted they dropped cluster bombs on civilians.
> By deciding that FRY should be bombed, the US assumed the role of world
> policeman, judge, jury and executioner and effectively sidelined the UN
> denying its obligations to the UN Charter, the Universal Declaration of
> Human Rights and other international conventions.
>
> NATO's justification for bombing was to protect human rights and punishment
> for Fry's refusal to sign the Rambouillet ultimatum drafted by the US that
> would mean the surrender the sovereignty of Kosovo, contrary to
> international law. The same document gave NATO unrestricted access (and
> sovereignty) over the whole of FRY.
>
> What Human Right did NATO defend?
>
> Nato officials lied about their targeting. Nato bombing created the refugee
> problem as Albanians feared being the victims of its destruction and they
> feared retaliation by the Serbs from supporting the NATO bombing of its
> Army. The bombs destroyed an enormous amount of FRY's infrastructure
> including homes, industry, and schools, monasteries and facilities that left
> more than 50% of the people unemployed.
>
> What is the meaning of human rights?
>
> For centuries, Western colonial powers promoted a state ideology based on
> racism, exploitation, capitalism, totalitarianism and hegemony in the belief
> that might is right. For 1500 years religion in order to protect its power
> and privileges colluded with the state to impose its will on others and
> oppress the poor. The colonial nations should therefore be the last to speak
> of defending Human Rights.
>
> a.. The US as a colonial power, ruled the Philippines for 100 years paid
> little attention to Human Rights and left the country economically
> devastated.
> a.. The US assisted the Indonesian army coup in 1965 when 1 million were
> killed and the Indonesian invasion of East Timor in 1975 when 200, 000 East
> Timorese were killed by US trained special forces who also carried out the
> massacres in Dilhi in 1991 and in 1999 when the vote for independence was
> carried.
> b.. The US trained and supplied the security forces and death squads of
> the Contras in Central America, Columbia and Guatemala in the 80s, and
> Turkey's liquidation of the Kurds that created 2 million refugees and
> destroyed 2,200 villages.
> c.. Racial discrimination in the US against blacks is a blot on its human
> rights record.
> Some of the wars as examples of state and church ideology were:
>
> The Crusades, The Inquisition, The 30 years War, The Napoleonic Wars.
>
> Colonial powers shipped 3 million slaves from Africa. 1 million died in
> holding prisons before leaving and thousands died en-route.
>
> The America Civil War where 600, 000 people perished
>
> WW1 and WW2 where some 60 million perished
>
> The Korean, Viet Nam were some 6 million perished
>
> The Gulf War where the whole of Iraq's infrastructure was destroyed and the
> imposition of sanctions denies Iraq adequate medicines and food.
>
> The " Free Press" must share considerable blame for promoting state ideology
> through daily propaganda by 'labelling' and the use of euphemisms such as we
> are "fighting for democracy" and "human rights". They have demonised
> nation's leaders if they did not do our "allies" will. This has led to the
> US bombing 19 countries since WW2, some more than once.
>
> The bombing of FRY has set a dangerous precedent in international affairs and
> threatens the very existence of the United Nations upon which rests the
> hopes of humankind to promote peaceful resolutions.
>
>
>
> John Urlich
> Ph & Fax: ++64 4 9040011
>
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
* LETTERE DAGLI STATI UNITI D'AMERICA
* UN QUESTIONARIO RISERVATO AI PILOTI USA...
* NUOVA ZELANDA: MOSTRA FOTOGRAFICA SUI CRIMINI DELLA NATO
---
LONDON (UK)
Committee for Peace in the Balkans
NEWS RELEASE, Wednesday 22 March 2000
EVENT: Friday 24th March, Commemorative Rally, 7pm at Friends House,
Euston Rd, London NW1
One year after NATO started bombing ? speak out against NATO war crimes
in Yugoslavia
On the first anniversary of NATO bombing
MPs CALL TO END SANCTIONS AGAINST YUGOSLAVIA
Alice Mahon MP will call for sanctions against Yugoslavia to be lifted
at a rally to mark the first
anniversary of NATO bombing this Friday evening, 24 March. On Monday 20
March Ms Mahon
returned from a delegation to Yugoslavia with colleague Bob
Marshall-Andrews QC MP. Ms
Mahon and Mr Marshall-Andrews are calling for a parliamentary debate on
the effect of
sanctions against Yugoslavia.
The two witnessed first hand some of the effect of sanctions on the
civilian population of
Yugoslavia, especially on refugees and the sick. Ms Mahon and Mr
Marshall-Andrews talked
with refugees from Kosovo, Bosnia and Croatia and met patients at the
Bazanijska Kosa hospital,
Belgrade, where they also learned from a group of cancer experts how
sanctions have seriously
undermined cancer prevention and the quality of care available to
sufferers.
Lack of parts means radiotherapy equipment doesn?t function. Drugs used
in chemotherapy are
unavailable. Severe shortages of x-ray film have significantly reduced
surgeons? capacity to carry
out operations and other surgical procedures.
Sanctions have taken their toll on cancer screening programmes. The
number of early detected
cancer cases has dropped from 35 per cent in 1990 prior to the
imposition of sanctions to 13 per
cent today ? with a predictable increase in cancer deaths. According to
the doctors they met,
compared to the rest of Europe, Serbia is now at the bottom of the
league table for five-year
survival rates for lung, breast, colon, rectum, prostate, testicular,
ovarian, stomach and cervical
cancer.
Ms Mahon and Mr Marshall-Andrews met representatives from the Red Cross
and the United
Nations High Commissioner for Refugees, who confirmed that refugees were
amongst those
suffering most from sanctions. UNHCR representative Eduardo Arboleda
confirmed that a serious
shortage of funds hampered his work. ?One of the solutions? to the
problems of refugees, he said,
would be ?to take sanctions away?.
Alice Mahon MP said: ?Sanctions are placing an intolerable burden on the
800,000 or more
refugees of all nationalities now living in Yugoslavia and should be
lifted ? like the Bosnian mother
of two disabled children, we met, whose husband had died of a heart
attack, tragically and
unnecessarily young, because medical treatment was unavailable. This
family was living in one
tiny room in temporary accommodation and sharing washing and cooking
facilities with dozens of
other families.?
Bob Marshall-Andrews QC MP said: ?Whatever the rights and wrongs of the
conflicts in the
Balkans, the policy of sanctions is inflicting terrible punishment not
only on innocent people but
also upon those who have already suffered displacement and severe
deprivation as a result of
those conflicts. Serbia is a country of 10.million people now forced to
accommodate 8000,000
refugees. Even without sanctions this would place a unacceptable
economic and social strain on
this tiny country.?
For information: Committee for Peace in the Balkans c/o Alice Mahon MP,
House of Commons, London SW1A 0AA,
0171 275 0164, committee@...
More
follows?.
Notes to editors
FRIDAY 24TH MARCH, 7PM
Commemorative Rally
One year after NATO started bombing ?
Speak out against NATO war crimes in Yugoslavia
Friends Meeting House, Euston Road, London NW1
Speakers include:
Alice Mahon MP (chair Committee for Peace in the Balkans)
Tariq Ali (author and broadcaster)
Felicity Arbuthnot (journalist specialising in the effects of depleted
uranium weapons)
Michael Gavrilovic (British-Serbian Alliance for Peace)
Dave Knight (Chair, CND)
Philip Hammond (media analyst)
Jean Lambert MEP (Green Party)
Mark Steel (writer and broadcaster)
Followed by:
Candle-lit Vigil
9.30pm to 10.30pm
Downing Street
---
BERKELEY (USA)
UNIVERSITY OF CALIFORNIA AT BERKELEY
Peace and Conflict Studies Program (PACS) and
Balkan Information Project
KOSOVO, ONE YEAR LATER
INVITE YOU TO
PRESENTATIONS AND PANEL DISCUSSION:
CONSEQUENCES OF INTERVENTIONISM ON
THE FUTURE OF WESTERN DEMOCRACIES
with
Dr. Thomas Fleming
President of The Rockford Institute and Editor of
Chronicles: A Magazine of American Culture
Ambassador James Bissett
Former Canadian ambassador in Yugoslavia
and
Dr. Srdja Trifkovic
Foreign Affairs Editor of Chronicles and Executive Director
of The Lord Byron Foundation for Balkan Studies
Thursday, March 23, 2000, 7-9 p.m.
22 Warren Hall, UC Berkeley Campus
(On Oxford St. close to the University Ave., Berkeley)
http://www.berkeley.edu/campus_map/maps/BC12.html
The speakers have recently visited Serbia and Montenegro
They will also introduce a new book - "KOSOVO UNDER NATO" -
a collection of essays to which each of them contributed a chapter
Free admission
For all information contact the Balkan Information Project at
bip@...
---
LETTERE DAGLI STATI UNITI
From: "J." (address-removed)@... Thu Mar 9
To: <webmaster@...>
Hello
My name is James. I'm a working class American living in the midwestern
=
US. I have been following the conflicts in your country for a while now
=
and I just wanted to let you know how I feel. I know that the Serbs =
probably hate the American people and I understand those feelings =
because if Serbians had done to the US what NATO has done to the Serbs I
=
would probably hate the Serbs too. But let me tell you this. Most hard =
working Americans know what is really going on in your country. We =
aren't fooled by the major media. We have seen too many times how the =
media twists the truth to justify the actions of the US government. In =
fact it makes me so angry that sometimes I feel like dropping everything
=
and flying to Serbia to fight for the Serbs. But I have a family here =
that I must feed and cannot do that. I am not some kind of radical. I am
=
a working class American and most of my friends and neighbors feel =
the same way I do. We love our country and our flag. But we hate the =
people who are in control of our government and who have mutilated our =
original constitution. If the founding fathers of the United States =
could be alive to witness what our current government has done to our =
country they would surely weep. I have no idea what the government's =
agenda is in this matter and they never tell us the truth so I may never
=
know. All I do know for certain is that the American public is being =
lied to, and the Serb people are being made to suffer.
In short, please donnot hold the actions of the US government against =
the US people. Most of us see through the lies and our thoughts and =
prayers are with the Serbs. If there is anything I can do that would =
help the Serbian cause I would be more than happy to do so. Send me a =
reply if possible.
Sincerely,
James
-
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
Dear friends,
Today I received this letter from a American citizen (name and e-mail
known to me) with the subject: "I could not protect your children",
which shows one way of viewing recent events in Yugoslavia.
It is encouraging for me, and i think for all of you. Let's hope there
are many such US citizens which are still silent.
Here is the letter:
--------------------------------------
I am a US citizen. I am ashamed of what the US has done to the people
of Yugoslavia, the Roma people, The Albanian
people, the Serbian people, and to the land of Yugoslavia. I have
written my legislators, circulated petitions, organized
demonstrations, and engaged in sit-ins where demonstrators were
arrested. But it was not enough. For 78 days I could not
sleep at night. My children lay peacefully safe in their beds --- but
the children of Yugoslavia were in harms way -- because of
my country! I could not stand it. I could find no solace in the words
of my country's leaders. I could find no rationality in their
choices to bomb a tiny country of 11 million people, with all the might
of the United States. I cannot apologise enough -- I am
too ashamed to ask your forgiveness. My children are fed, warm, and
safe. I feel guilty I could not protect your children, who
are going without nourishing food, are suffering from the cold, and are
still in harms way.
The American people feel powerless to change the ways of our
politicians. We know that a great deal is wrong -- but many
are increasingly fearful of speaking out. To admit what is going on is
to be obligated to try to change it.
Rich corporations own all our politicians. War is healthy for their
profit margins. They give the orders and our politicians
mouth their evil lies-- to the American people, to the world, perhaps
even to themselves.
Our news is filled with the whitewash of their lies. There is no truth
in the news reports; only the latest slant on the ongoing
horror.
I weep for your children and your families. I also weep for my own
children -- though they are still fed and warm. But until
NATO is disbanded, none of our children are truly safe.
With much love and hope,
///////
--------------------
I replied:
Dear ///////,
Thank you for your sincere and brave words. They are support for me and
my family and all children of Serbia and Yugoslavia. Yes it was hard
time during the 78 days of bombing. Fortunately, we survived, but about
1.600 children was murdered and two times more adult civilians. And as
we can see NATO is again playing war games around our borders.
But thanks to our suffering the world find out what is NATO about and
how far it can go. I am sure that the resistance in the whole world is
rising against that superpower (as in your dear statement) and that NATO
will not live much longer.
There are anti-NATO movements even in USA, and they are growing every
day. I can see that by many mailing lists dedicated to eliminating that
violent power, and I receive daily very vise and argumented comment on
its stupid violence and injustice.
I am happy for your children's safety, and I wish all children of the
world would be happy and safe. That would be normal. And I hope that day
will come in few years, maybe decades. But the struggle is worth it.
Best wishes,
Andrej Tisma
HOMEPAGE: http://aaart.tripod.com/
WEBZINE: http://aaart.tripod.com/personal.htm
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
A QUESTIONNAIRE - FOR THE NATO PILOTS ONLY
1. WE ARE BOMBING TELEVISION, RADIO AND
INTERNET STATIONS AND RE-LAYS BECAUSE:
a) we are teaching the Yugoslavs about the freedom of speach
b) we are showing the Yugoslavs what is real democracy
c) because we are true patriots-we like only american programs,
news,
movies and music
2. COLATERAL DAMAGES ARE
a) dead women and children
b) captured soldiers
c) who cares anyway if it's not me?
3. WE ARE KILLING CIVILIANS BECAUSE:
a) we are trying to deliver humanitarian help
b) we are giving them their human rights
c) because we are soldiers
4. WE ARE BOMBING YUGOSLAVIA
a) in order to kill all the Serbs
b) in order to kill all 25 nationalities living in Yugoslavia
beside
Albanians
c) we never ask ourselves that question
5. PRESIDENT CLINTON IS TRYING
a) to be rembembered in the world history not only as a sexual
maniac
and a great lier but as a draft-dodger who became a warrior
b) to start the World War III
c) to bring the peace to the Balkans and Europe
6. HOW WOULD YOU SPEND 20 BILIONS OF US DOLLARS
a) to feed the hugry and house the homeless in the USA
b) to cure AIDS and cancer patients in Africa
c) to run for President and then wipe off all the small countries
from the
face of the Earth
7. WE PILOTS ARE BRAVE BECAUSE
a) we bomb at night (and we are not afraid of the dark)
b) because we are very high up in the sky (we are not afraid of
heights)
c) because we fly very fast (and we also catapulte fast)
8. WE PILOTS ARE VERY SMART BECAUSE
a) we don't make mistakes
b) we don't ask questions
c) we were told so at home
9. WE GIVE THE INDIAN NAMES TO OUR ARMS AND
PLANES IN ORDER TO :
a) remember all the Indians killed by American soldiers
b) avoid the fact that the USA have no other suitably brave and
noble
names in history
c) we want people of the world to hate the
Indians, not us
10. YUGOSLAVIA IS :
a) in Albania
b) a sovereign European country
c) an American state fighting for independence
11. NATO IS:
a) a part of the USA marshall's office
b) World's peace-keeping force
c) Ms Albright's game toy
12. MILITARY HONOUR IS:
a) to be captured unharmed by serbian animals and then cry to the
mom on the
phone in front of TV cameras
b) to admit you have mistaken a tractor for a tank
c) never admit to have mistaken children on the playground for the
military ground forces
13. IF SOMEONE WAS BOMBING MY CHILDREN BACK
HOME AND SCARE THEM SHITLESS:
a) I would volunteer and fight back
b) I would hate those savages
c) I would thank them for saving our lives from our evil President
---
NUOVA ZELANDA
> PHOTO EXHIBITION OF NATO'S WAR CRIMES IN YUGOSLAVIA -1999
>
>
> The Peace Council of Aotearoa New Zealand officially opened a large
> exhibition of 420, A4 size, laminated coloured photographs depicting
> gruesome scenes of death and destruction from the bombing of Yugoslavia
> one-year ago.
>
> The opening began at 5.30pm on 6 March 2000 in Wellington. More than 90
> people attended and included members from several embassies. The display is
> the first of this scale anywhere in the world? It was arranged in several
> sections as detailed below. The photos, which were submitted to the
> International Court of Justice last year, were obtained from Yugoslav
> authorities and blown up.
>
>
>
> a.. The bombing of refugee columns and camps
>
>
> b.. The bombing of residential buildings, post offices, schools,
> graveyards…
>
>
> c.. The bombing of embassies
>
>
> d.. The bombing of medical facilities
>
>
> e.. The bombing of TV and radio stations, repeaters, relays…
>
>
> f.. Bombing of roads, bridges, railway lines, bus stations, civilian
> airports, buses, trains….
>
>
> g.. Bombing factories, farms, power plants, oil depots
>
>
> h.. Bombing of sport facilities
>
>
> i.. Bombing of prisons and correctional facilities
>
>
> Public reaction to the exhibition was extremely positive and offers of help
> forthcoming. Many people wept.
>
>
> On the following night of the opening national TV late News ran an interview
> and showed some of the photos. Speaking on behalf of the Peace Council,
> Sophia Kovachevich, said that innocent civilians were the victims of war.
> Surely, she said: "we are given the brains to find solutions to disputes
> other than war."
>
>
> Below is the speech delivered at the opening by the president of the Peace
> Council?
>
>
>
>
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>
>
> SPEECH BY PRESIDENT OF THE PEACE COUNCIL OF AOTEAROA NEW ZEALAND, JOHN
> URLICH, AT THE FACULTY OF LAW LECTURE THEATRE - 6 March 2000
>
> Welcome:
>
> Significance of the occasion: first anniversary of the NATO Bombing of
> Yugoslavia (FRY)
>
> Purpose of the Exhibition: To inform people of this city as to what really
> happened so as to comprehend the scale of the disaster caused by the bombing
> that killed some 5000 civilians in Serbia and 2000-3000 refugees and
> residents of Kosovo. Sophia and Branislav Kovachevich, members of the Peace
> Council, and Barney Richards, National Secretary, have coordinated the
> project.
>
> Evidence:
>
> a.. Written statements include that from former Prime Minister of
> Australia, Malcolm Fraser and the former Attorney General of the United
> States Ramsey Clark.
> b.. All the photos were obtained from the Yugoslav government that were
> originally published in NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA VOLUMES 1& 11 submitted to
> the International Court of Justice in April 1999.
> c.. Reports from humanitarian organisations and forensic teams from a
> number of countries sent to Kosovo to find evidence of alleged mass killings
> by Serbs failed to do so.
> d.. The UK pilots and US admitted they dropped cluster bombs on civilians.
> By deciding that FRY should be bombed, the US assumed the role of world
> policeman, judge, jury and executioner and effectively sidelined the UN
> denying its obligations to the UN Charter, the Universal Declaration of
> Human Rights and other international conventions.
>
> NATO's justification for bombing was to protect human rights and punishment
> for Fry's refusal to sign the Rambouillet ultimatum drafted by the US that
> would mean the surrender the sovereignty of Kosovo, contrary to
> international law. The same document gave NATO unrestricted access (and
> sovereignty) over the whole of FRY.
>
> What Human Right did NATO defend?
>
> Nato officials lied about their targeting. Nato bombing created the refugee
> problem as Albanians feared being the victims of its destruction and they
> feared retaliation by the Serbs from supporting the NATO bombing of its
> Army. The bombs destroyed an enormous amount of FRY's infrastructure
> including homes, industry, and schools, monasteries and facilities that left
> more than 50% of the people unemployed.
>
> What is the meaning of human rights?
>
> For centuries, Western colonial powers promoted a state ideology based on
> racism, exploitation, capitalism, totalitarianism and hegemony in the belief
> that might is right. For 1500 years religion in order to protect its power
> and privileges colluded with the state to impose its will on others and
> oppress the poor. The colonial nations should therefore be the last to speak
> of defending Human Rights.
>
> a.. The US as a colonial power, ruled the Philippines for 100 years paid
> little attention to Human Rights and left the country economically
> devastated.
> a.. The US assisted the Indonesian army coup in 1965 when 1 million were
> killed and the Indonesian invasion of East Timor in 1975 when 200, 000 East
> Timorese were killed by US trained special forces who also carried out the
> massacres in Dilhi in 1991 and in 1999 when the vote for independence was
> carried.
> b.. The US trained and supplied the security forces and death squads of
> the Contras in Central America, Columbia and Guatemala in the 80s, and
> Turkey's liquidation of the Kurds that created 2 million refugees and
> destroyed 2,200 villages.
> c.. Racial discrimination in the US against blacks is a blot on its human
> rights record.
> Some of the wars as examples of state and church ideology were:
>
> The Crusades, The Inquisition, The 30 years War, The Napoleonic Wars.
>
> Colonial powers shipped 3 million slaves from Africa. 1 million died in
> holding prisons before leaving and thousands died en-route.
>
> The America Civil War where 600, 000 people perished
>
> WW1 and WW2 where some 60 million perished
>
> The Korean, Viet Nam were some 6 million perished
>
> The Gulf War where the whole of Iraq's infrastructure was destroyed and the
> imposition of sanctions denies Iraq adequate medicines and food.
>
> The " Free Press" must share considerable blame for promoting state ideology
> through daily propaganda by 'labelling' and the use of euphemisms such as we
> are "fighting for democracy" and "human rights". They have demonised
> nation's leaders if they did not do our "allies" will. This has led to the
> US bombing 19 countries since WW2, some more than once.
>
> The bombing of FRY has set a dangerous precedent in international affairs and
> threatens the very existence of the United Nations upon which rests the
> hopes of humankind to promote peaceful resolutions.
>
>
>
> John Urlich
> Ph & Fax: ++64 4 9040011
>
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
ANCORA AGGIORNAMENTI
sulle iniziative ad un anno dall'inizio dei bombardamenti della
NATO sulla Repubblica Federale di Jugoslavia
ROMA - TORINO - TRIESTE
...E QUALCHE NOTA CRITICA SU UNA INIZIATIVA MILANESE...
---
ROMA
LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 25 SI FA!
Secondo le notizie pervenuteci ieri, l'autorizzazione e' stata data
previo spostamento dell'orario di partenza del corteo:
* Il 24 e 25 marzo a Roma in piazza contro la guerra.
24 marzo ore 16.00 SIT IN davanti a Palazzo Chigi
25 marzo ORE 17.00 CORTEO da Piazza Esedra
---
TORINO
ASSEMBLEA-DIBATTITO
24 marzo 1999-24 marzo 2000
A UN ANNO DALL'AGGRESSIONE ALLA JUGOSLAVIA
· PROIEZIONE DEL VIDEO
"I NEMICI DELLA NATO" video sugli effetti dei bombardamenti in
Jugoslavia
sui civili
· PRESENTAZIONE DEL TRIBUNALE INDIPENDENTE INTERNAZIONALE CONTRO I
CRIMINI
DI GUERRA IN JUGOSLAVIA
"RAMSEY CLARK"
· ASSEMBLEA DIBATTITO
Parteciperà Tiziana BOARI giornalista
Testimone diretta in Kosovo
ALLE ORE 20.30 AULA MAGNA DI BIOLOGIA VIA ACCADEMIA ALBERTINA 17 TORINO
Coordinamento torinese per la Jugoslavia
PER CONTATTI: <lamonaca@...>
---
TRIESTE
> Subject: JUGOSLAVIA: UN ANNO DOPO - iniziative a TS
>
> TRIESTE
>
> JUGOSLAVIA: UN ANNO DOPO
> 24 marzo 1999
> UNA DATA DA NON DIMENTICARE
>
> GIOVEDI 23 MARZO 2000
>
> Ad un anno dall'inizio dell'aggressione della NATO alla
> Repubblica Federale di Jugoslavia
> l'Associazione UNITI PER LA PACE
> organizza per giovedì 23 marzo 2000 alle ore 18 e 30
> presso la Casa del Popolo di Sottolongera di via Masaccio 24
> un dibattito sul tema:
>
> L'AGGRESSIONE DELLA NATO ALLA JUGOSLAVIA
> Marzo 1999 - Marzo 2000: UN ANNO DOPO
>
> PROBLEMI E PROSPETTIVE PER UN POPOLO
> DIMENTICATO
>
> Interverranno tra gli altri il Console jugoslavo a Trieste e il
> pediatra Marino Andolina, per un aggiornamento sulla
> situazione attuale in Jugoslavia.
>
> Seguirà la proiezione di filmati.
>
> Ampia documentazione e materiale informativo.
> Aggiornamenti sulle attività dell'associazione.
>
> ---
>
> a seguire
> CENA DI FINANZIAMENTO (prenotare)
> Alle ore 21 avrà luogo una cena (prezzo lire 25.000) il cui
> ricavato verrà devoluto al Campo Profughi di Aleksinac.
>
> Per prenotazioni telefonare ai numeri:
> 040-382559 0339-2002996
>
> ---
>
> VENERDI 24 MARZO
>
> Presidio con materiale informativo
> Piazza della Borsa - Trieste
> dalle 15.00 alle 20.00
>
> SI ATTENDONO ADESIONI E PARTECIPAZIONE
>
> tel. 040-382559 0339-2002996
> e-mail: "Giorgio Ellero" <glr_y@...>
>
> ---
>
> Associazione "Uniti per la Pace"
> v. S. Michele 15 - 34100 Trieste
> tel. 040-382559 0339-2002996
> CP 231 Trieste Centrale
> C/C postale 14894349
>
---
MILANO: UNA INIZIATIVA "POLITICALLY CORRECT"
> PER NON DIMENTICARE
>
> Le associazioni che hanno sottoscritto l'appello "Per non dimenticare"
(per l'appello, vedi sotto)
> presentano la prima iniziativa che apre il programma di mobilitazioni,
> dibattiti e approfondimenti, sulla guerra e le sue conseguenze, programma
> che si svilupperà nell'arco dei prossimi due mesi.
>
> giovedì 23 Marzo 2000 - ore 20.30
> Camera del Lavoro - corso di Porta Vittoria 43, Milano
>
(dunque l'iniziativa si tiene in una sede di quel sindacato che non
promosse alcuno sciopero contro i bombardamenti all'epoca)
> A un anno dalla guerra dei Balcani
> LE ALTERNATIVE ALLA MILITARIZZAZIONE
> E ALLA GLOBALIZZAZIONE
> La guerra nei Balcani, finalizzata alla costruzione di un nuovo ordine
> mondiale, ha mostrato chiaramente lo stretto legame tra nuova
> militarizzazione del mondo e globalizzazione. Bombe e neoliberismo vanno a
> braccetto, espropriando i popoli della loro sovranità e imponendo un modello
> autoritario nelle relazioni internazionali.
> Ma ribellarsi è giusto e le alternative sono possibili. Partendo da Seattle
> si può andare lontano.
(condivisibile, no?)
>
> Incontro e dibattito con:
> - Samir Amin (Presidente del Forum Mondiale delle Alternative e del Forum
> du Tier Monde-Dakar)
>
> Introduce Emilio Molinari (Comitato Permanente contro la Guerra)
>
(il Comitato Permanente contro la Guerra di Milano accoglieva al suo
interno le posizioni della sezione italiana dell'UCK, cioe' il "Comitato
di Solidarieta' con il Kosova" oggi ribattezzato "Centro di Iniziativa
Politica sui Balcani")
> Intervengono: Mario Agostinelli, (Segretario Cgil Lombardia),
> Pierluigi Sullo (giornalista di Carta), il coordinamento anti-Wto di Milano
>
> Con la partecipazione dei Cori diretti dal maestro Martinho Lutero
>
> Organizzano: Forum Mondiale delle Alternative, Comitato Permanente contro la
> Guerra, Coordinamento anti-Wto di Milano, Alternativa Sindacale Cgil
> Lombardia, Carta.
>
>
>
>
> ********************************************************************
>
>
> PER NON DIMENTICARE
>
> Il 24 marzo dello scorso anno le forze della Nato iniziavano una guerra
> aerea contro la Repubblica Federale di Jugoslavia, con lo scopo proclamato
> di porre fine alla gravissima situazione determinatasi in Kosovo per
> responsabilità del regime di Milosevic.
("scopo dichiarato" - ma qual era lo scopo reale?)
> L'attacco fu condotto in aperta violazione della Carta delle Nazioni Unite e
> dello stesso trattato del Nord Atlantico, anche per affermare un nuovo ruolo
> offensivo dell'Alleanza Atlantica.
> L’Italia repubblicana, in violazione della Costituzione, è stata per la
> prima volta pienamente e attivamente coinvolta in una guerra.
(non e' esatto, perche' non si e' trattato di una guerra, bensi' di una
vigliacca aggressione, e perche' non era la prima volta ma almeno la
seconda, vedi Iraq)
> Oggi, ad un anno di distanza, mentre nel Kosovo ora sono i serbi e i Rom ad
> essere cacciati e perseguitati, a Belgrado continua a governare Milosevic.
(frase sibillina)
> La popolazione della Repubblica di Jugoslavia, già vittima delle distruzioni
> e della morte portate dalla guerra, subisce gli effetti di un embargo di cui
> le forze di opposizione per prime chiedono la cessazione; quelle stesse
> forze sociali che hanno avuto, in questi anni, un rapporto di collaborazione
> con settori del pacifismo italiano, nell'intento di costruire un clima di
> convivenza e di pace.
(falso: l'intento era quello di dare una svolta in senso liberista a
cio' che rimaneva della RFSJ, cioe' l'attuale Federazione
serbomontenegrina, ovvero in alternativa di squartare anche
quest'ultima. Si noti infatti che in questo appello non si dice una
parola sulla possibilita' che la frammentazione/colonizzazione prosegua
nella Serbia meridionale, in Montenegro, Sangiaccato, eccetera)
> In questi mesi si è aperto qualche squarcio di luce sui tanti episodi oscuri
> della guerra, sulla disinformazione a cui è stata sottoposta l'opinione
> pubblica, sull'entità della catastrofe ambientale, e da ultimo sulla
> gestione della missione Arcobaleno.
(altra frase sibillina. Chi, come e perche' ha fatto disinformazione?)
>
> Per non dimenticare,
> per capire meglio quello che è accaduto,
(di buone intenzioni e' lastricata la via dell'inferno...)
> per evitare che possa ripetersi,
> per aiutare tutte le popolazioni della zona a sanare le ferite della guerra,
> per favorire la risoluzione pacifica dei conflitti con la partecipazione
> della diplomazia popolare e della cooperazione internazionale, a partire
> dalla Cecenia,
(traduzione: spacchiamo anche la Federazione russa in nome della
autodeterminazione dei ceceni)
> per contribuire a indagare i danni prodotti dalla guerra nella nostra
> cultura quotidiana, giuridica, istituzionale e politica.
>
> A un anno dall'inizio dei bombardamenti su Belgrado invitiamo tutti a
> partecipare alle iniziative di mobilitazione e di approfondimento.
>
> Acli, Alternativa sindacale, AlternativeEuropa, AltrEconomia, Arci,
> Associazione consumi etici e alternativi (Acea), Associazione culturale
> Punto Rosso, Carta, Casa dei popoli e delle culture, Comitato per una Casa
> per la Pace-Milano (Associazione per la Pace, Beati Costruttori di Pace,
> Lega Obiettori di Coscienza, Associazione Pace e Dintorni, Associazione
> Milano Mir, Gruppo Pace della Comunità di S. Angelo-Milano), Centro
> Macaccaro, Centro Regionale d'Intervento per la Cooperazione (Cric),
> Cipec-Casa dei Diritti, circolo Prc-Cusano Milanino, circolo Prc Sincarpio
> Rosso di Mariano Comense, Cocis, Comitato Golfo, Comitato permanente contro
> la guerra-Milano, Comitato permanente contro la guerra-S.Giuliano,
> Convenzione per l'Alternativa, Coordinamento collettivi studenteschi,
> Coordinamento Nord-Sud del mondo, Coordinamento Pace-Cinisello Balsamo,
> Costruzione di un Movimento per una Scuola di Pace-Mariano Comense, Donne in
> nero, Educatrici ed educatori del centro di aggregazione giovanile di
> Cinisello Balsamo, Forum per un'alternativa al liberismo, gruppo consiliare
> Verde-Comune di Milano, gruppo consiliare Prc-Comune di Milano, gruppo
> consiliare Prc-comune di Cusano Milanino, Guerre&Pace, Il giornale della
> natura, il ponte della Lombardia, Italia-Nicaragua, Libera-associazioni,
> nomi e numeri contro le mafie, Libera Università Popolare, Lombardia per la
> Pace, Mani Tese, Medicina democratica, Nuova Sinistra DS, Partito della
> rifondazione comunista, Partito umanista, Progetto Sinistra, Sin.Cobas,
> Sindacato di base, Sinistra Verde, Sinistra Verde di Saronno, Stampa Natura
> e Solidarietà, Terre di Mezzo, Un Ponte per…
(si noti il carattere ecumenico della iniziativa: c'e' dentro di tutto,
aderiscono tutti, viva il "pensiero unico" sui drammi jugoslavi)
>
> per adesioni e informazioni:
> COMITATO PERMANENTE CONTRO LA GUERRA
> tel 02-89422081; 02-874324 fax 02-89425770; 02-875045 e-mail:
> marzo1999@...
> sito Internet: http://digilander.iol.it/24marzo1999
> via Festa del Perdono 6, Milano
>
> ********************************************************************
>
> INIZIATIVE
> 23 marzo-20 maggio
> (alcune iniziative sono ancora in via di definizione e, quindi, incomplete)
>
> I. MOBILITAZIONI
> - 24-25-26 marzo: gazebo in largo Cairoli (in preparazione)
> informazione, documentazione, spettacoli, cori e musica, Mostra per la Pace
> - venerdì 24 marzo
> ore 19.20: la sirena di Belgrado annuncia il primo bombardamento sulla città
> ore 20.00 fiaccolata da l.go Cairoli a piazza del Duomo (in preparazione)
> piazzetta Reale: coro Radio Bahia
>
> II. DIBATTITI E APPROFONDIMENTI
> - giovedì 23 marzo
> ore 20.30 - Camera del lavoro - coro del maestro Martinho Lutero
> ore 21.00 Camera dal Lavoro (sala Di Vittorio)
> Un anno dalla guerra nei Balcani: le alternative alla militarizzazione e
> alla globalizzazione
> con Samir Amin. Introduce Emilio Molinari. Intervengono: Mario Agostinelli,
> Pierluigi Sullo, il coordinamento anti-Wto di Milano
> Organizzano: Forum Mondiale delle Alternative, Comitato Permanente contro
> la Guerra, Coordinamento anti-Wto di Milano, Alternativa Sindacale Cgil
> Lombardia, Carta.
> - sabato 25 marzo
> ore 10.00 Camera del lavoro (sala Buozzi) - corso di porta Vittoria 43
> assemblea sull'ambiente nei Balcani dopo la guerra: L'eredità delle bombe
> intelligenti (in preparazione)
> - giovedì 31 marzo, ore 21.00 sala Acli, via della Signora 3
> Guerra e solidarietà (la gestione degli aiuti, solidarietà e ricostruzione,
> solidarietà ed embargo, solidarietà e profughi). intervengono: Tonino Perna,
> Fabio Alberti, Graziano Fortunato
> - giovedì 6 aprile, ore 21.00 sala Aem, via della Signora 10
> I signori della guerra. Strategie politiche e militari per il XXI secolo.
> Intervengono Isidoro
> Mortellaro e Achille Lodovisi
> - venerdì 7 aprile, ore 21.00 villa Ghirlanda, via Frova 8 - Cinisello Balsamo
> Strategie politiche e militari per il XXI secolo: Usa, Europa e Italia.
> Intervengono Isidoro Mortellaro e Piero Maestri. Organizzano: Coordinamento
> Pace-Cinisello Balsamo, circolo culturale Lombardini.
> - aprile, ore 21, sala Aem, via della Signora 10
> presentazione del testo La guerra del Kosovo, anatomia di un'escalation di
> Giovanni Scotto ed Emanuele Arielli (in preparazione)
> - venerdì 5 maggio
> Gli scrittori e la guerra. Arci-libri (in preparazione)
> - giovedì 11 maggio, ore 21.00 sala Acli, via della Signora 3
> Informazione: guerra e dopoguerra (in preparazione)
>
> III. GIORNATA CONCLUSIVA sabato 20 maggio - Camera del Lavoro
> Le guerre e i nazionalismi nell'epoca della globalizzazione (in preparazione)
> Le macerie interne: ricadute politiche, culturali, giuridiche in Italia
> dopo la guerra nei Balcani
>
(comunque, l'impegno profuso e' notevole: ben tre giorni di iniziative!
Complimenti compagni, i mezzi non vi mancano...)
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
** NO COPYRIGHT ! **
------------------------------------------------------------
sulle iniziative ad un anno dall'inizio dei bombardamenti della
NATO sulla Repubblica Federale di Jugoslavia
ROMA - TORINO - TRIESTE
...E QUALCHE NOTA CRITICA SU UNA INIZIATIVA MILANESE...
---
ROMA
LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 25 SI FA!
Secondo le notizie pervenuteci ieri, l'autorizzazione e' stata data
previo spostamento dell'orario di partenza del corteo:
* Il 24 e 25 marzo a Roma in piazza contro la guerra.
24 marzo ore 16.00 SIT IN davanti a Palazzo Chigi
25 marzo ORE 17.00 CORTEO da Piazza Esedra
---
TORINO
ASSEMBLEA-DIBATTITO
24 marzo 1999-24 marzo 2000
A UN ANNO DALL'AGGRESSIONE ALLA JUGOSLAVIA
· PROIEZIONE DEL VIDEO
"I NEMICI DELLA NATO" video sugli effetti dei bombardamenti in
Jugoslavia
sui civili
· PRESENTAZIONE DEL TRIBUNALE INDIPENDENTE INTERNAZIONALE CONTRO I
CRIMINI
DI GUERRA IN JUGOSLAVIA
"RAMSEY CLARK"
· ASSEMBLEA DIBATTITO
Parteciperà Tiziana BOARI giornalista
Testimone diretta in Kosovo
ALLE ORE 20.30 AULA MAGNA DI BIOLOGIA VIA ACCADEMIA ALBERTINA 17 TORINO
Coordinamento torinese per la Jugoslavia
PER CONTATTI: <lamonaca@...>
---
TRIESTE
> Subject: JUGOSLAVIA: UN ANNO DOPO - iniziative a TS
>
> TRIESTE
>
> JUGOSLAVIA: UN ANNO DOPO
> 24 marzo 1999
> UNA DATA DA NON DIMENTICARE
>
> GIOVEDI 23 MARZO 2000
>
> Ad un anno dall'inizio dell'aggressione della NATO alla
> Repubblica Federale di Jugoslavia
> l'Associazione UNITI PER LA PACE
> organizza per giovedì 23 marzo 2000 alle ore 18 e 30
> presso la Casa del Popolo di Sottolongera di via Masaccio 24
> un dibattito sul tema:
>
> L'AGGRESSIONE DELLA NATO ALLA JUGOSLAVIA
> Marzo 1999 - Marzo 2000: UN ANNO DOPO
>
> PROBLEMI E PROSPETTIVE PER UN POPOLO
> DIMENTICATO
>
> Interverranno tra gli altri il Console jugoslavo a Trieste e il
> pediatra Marino Andolina, per un aggiornamento sulla
> situazione attuale in Jugoslavia.
>
> Seguirà la proiezione di filmati.
>
> Ampia documentazione e materiale informativo.
> Aggiornamenti sulle attività dell'associazione.
>
> ---
>
> a seguire
> CENA DI FINANZIAMENTO (prenotare)
> Alle ore 21 avrà luogo una cena (prezzo lire 25.000) il cui
> ricavato verrà devoluto al Campo Profughi di Aleksinac.
>
> Per prenotazioni telefonare ai numeri:
> 040-382559 0339-2002996
>
> ---
>
> VENERDI 24 MARZO
>
> Presidio con materiale informativo
> Piazza della Borsa - Trieste
> dalle 15.00 alle 20.00
>
> SI ATTENDONO ADESIONI E PARTECIPAZIONE
>
> tel. 040-382559 0339-2002996
> e-mail: "Giorgio Ellero" <glr_y@...>
>
> ---
>
> Associazione "Uniti per la Pace"
> v. S. Michele 15 - 34100 Trieste
> tel. 040-382559 0339-2002996
> CP 231 Trieste Centrale
> C/C postale 14894349
>
---
MILANO: UNA INIZIATIVA "POLITICALLY CORRECT"
> PER NON DIMENTICARE
>
> Le associazioni che hanno sottoscritto l'appello "Per non dimenticare"
(per l'appello, vedi sotto)
> presentano la prima iniziativa che apre il programma di mobilitazioni,
> dibattiti e approfondimenti, sulla guerra e le sue conseguenze, programma
> che si svilupperà nell'arco dei prossimi due mesi.
>
> giovedì 23 Marzo 2000 - ore 20.30
> Camera del Lavoro - corso di Porta Vittoria 43, Milano
>
(dunque l'iniziativa si tiene in una sede di quel sindacato che non
promosse alcuno sciopero contro i bombardamenti all'epoca)
> A un anno dalla guerra dei Balcani
> LE ALTERNATIVE ALLA MILITARIZZAZIONE
> E ALLA GLOBALIZZAZIONE
> La guerra nei Balcani, finalizzata alla costruzione di un nuovo ordine
> mondiale, ha mostrato chiaramente lo stretto legame tra nuova
> militarizzazione del mondo e globalizzazione. Bombe e neoliberismo vanno a
> braccetto, espropriando i popoli della loro sovranità e imponendo un modello
> autoritario nelle relazioni internazionali.
> Ma ribellarsi è giusto e le alternative sono possibili. Partendo da Seattle
> si può andare lontano.
(condivisibile, no?)
>
> Incontro e dibattito con:
> - Samir Amin (Presidente del Forum Mondiale delle Alternative e del Forum
> du Tier Monde-Dakar)
>
> Introduce Emilio Molinari (Comitato Permanente contro la Guerra)
>
(il Comitato Permanente contro la Guerra di Milano accoglieva al suo
interno le posizioni della sezione italiana dell'UCK, cioe' il "Comitato
di Solidarieta' con il Kosova" oggi ribattezzato "Centro di Iniziativa
Politica sui Balcani")
> Intervengono: Mario Agostinelli, (Segretario Cgil Lombardia),
> Pierluigi Sullo (giornalista di Carta), il coordinamento anti-Wto di Milano
>
> Con la partecipazione dei Cori diretti dal maestro Martinho Lutero
>
> Organizzano: Forum Mondiale delle Alternative, Comitato Permanente contro la
> Guerra, Coordinamento anti-Wto di Milano, Alternativa Sindacale Cgil
> Lombardia, Carta.
>
>
>
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> ********************************************************************
>
>
> PER NON DIMENTICARE
>
> Il 24 marzo dello scorso anno le forze della Nato iniziavano una guerra
> aerea contro la Repubblica Federale di Jugoslavia, con lo scopo proclamato
> di porre fine alla gravissima situazione determinatasi in Kosovo per
> responsabilità del regime di Milosevic.
("scopo dichiarato" - ma qual era lo scopo reale?)
> L'attacco fu condotto in aperta violazione della Carta delle Nazioni Unite e
> dello stesso trattato del Nord Atlantico, anche per affermare un nuovo ruolo
> offensivo dell'Alleanza Atlantica.
> L’Italia repubblicana, in violazione della Costituzione, è stata per la
> prima volta pienamente e attivamente coinvolta in una guerra.
(non e' esatto, perche' non si e' trattato di una guerra, bensi' di una
vigliacca aggressione, e perche' non era la prima volta ma almeno la
seconda, vedi Iraq)
> Oggi, ad un anno di distanza, mentre nel Kosovo ora sono i serbi e i Rom ad
> essere cacciati e perseguitati, a Belgrado continua a governare Milosevic.
(frase sibillina)
> La popolazione della Repubblica di Jugoslavia, già vittima delle distruzioni
> e della morte portate dalla guerra, subisce gli effetti di un embargo di cui
> le forze di opposizione per prime chiedono la cessazione; quelle stesse
> forze sociali che hanno avuto, in questi anni, un rapporto di collaborazione
> con settori del pacifismo italiano, nell'intento di costruire un clima di
> convivenza e di pace.
(falso: l'intento era quello di dare una svolta in senso liberista a
cio' che rimaneva della RFSJ, cioe' l'attuale Federazione
serbomontenegrina, ovvero in alternativa di squartare anche
quest'ultima. Si noti infatti che in questo appello non si dice una
parola sulla possibilita' che la frammentazione/colonizzazione prosegua
nella Serbia meridionale, in Montenegro, Sangiaccato, eccetera)
> In questi mesi si è aperto qualche squarcio di luce sui tanti episodi oscuri
> della guerra, sulla disinformazione a cui è stata sottoposta l'opinione
> pubblica, sull'entità della catastrofe ambientale, e da ultimo sulla
> gestione della missione Arcobaleno.
(altra frase sibillina. Chi, come e perche' ha fatto disinformazione?)
>
> Per non dimenticare,
> per capire meglio quello che è accaduto,
(di buone intenzioni e' lastricata la via dell'inferno...)
> per evitare che possa ripetersi,
> per aiutare tutte le popolazioni della zona a sanare le ferite della guerra,
> per favorire la risoluzione pacifica dei conflitti con la partecipazione
> della diplomazia popolare e della cooperazione internazionale, a partire
> dalla Cecenia,
(traduzione: spacchiamo anche la Federazione russa in nome della
autodeterminazione dei ceceni)
> per contribuire a indagare i danni prodotti dalla guerra nella nostra
> cultura quotidiana, giuridica, istituzionale e politica.
>
> A un anno dall'inizio dei bombardamenti su Belgrado invitiamo tutti a
> partecipare alle iniziative di mobilitazione e di approfondimento.
>
> Acli, Alternativa sindacale, AlternativeEuropa, AltrEconomia, Arci,
> Associazione consumi etici e alternativi (Acea), Associazione culturale
> Punto Rosso, Carta, Casa dei popoli e delle culture, Comitato per una Casa
> per la Pace-Milano (Associazione per la Pace, Beati Costruttori di Pace,
> Lega Obiettori di Coscienza, Associazione Pace e Dintorni, Associazione
> Milano Mir, Gruppo Pace della Comunità di S. Angelo-Milano), Centro
> Macaccaro, Centro Regionale d'Intervento per la Cooperazione (Cric),
> Cipec-Casa dei Diritti, circolo Prc-Cusano Milanino, circolo Prc Sincarpio
> Rosso di Mariano Comense, Cocis, Comitato Golfo, Comitato permanente contro
> la guerra-Milano, Comitato permanente contro la guerra-S.Giuliano,
> Convenzione per l'Alternativa, Coordinamento collettivi studenteschi,
> Coordinamento Nord-Sud del mondo, Coordinamento Pace-Cinisello Balsamo,
> Costruzione di un Movimento per una Scuola di Pace-Mariano Comense, Donne in
> nero, Educatrici ed educatori del centro di aggregazione giovanile di
> Cinisello Balsamo, Forum per un'alternativa al liberismo, gruppo consiliare
> Verde-Comune di Milano, gruppo consiliare Prc-Comune di Milano, gruppo
> consiliare Prc-comune di Cusano Milanino, Guerre&Pace, Il giornale della
> natura, il ponte della Lombardia, Italia-Nicaragua, Libera-associazioni,
> nomi e numeri contro le mafie, Libera Università Popolare, Lombardia per la
> Pace, Mani Tese, Medicina democratica, Nuova Sinistra DS, Partito della
> rifondazione comunista, Partito umanista, Progetto Sinistra, Sin.Cobas,
> Sindacato di base, Sinistra Verde, Sinistra Verde di Saronno, Stampa Natura
> e Solidarietà, Terre di Mezzo, Un Ponte per…
(si noti il carattere ecumenico della iniziativa: c'e' dentro di tutto,
aderiscono tutti, viva il "pensiero unico" sui drammi jugoslavi)
>
> per adesioni e informazioni:
> COMITATO PERMANENTE CONTRO LA GUERRA
> tel 02-89422081; 02-874324 fax 02-89425770; 02-875045 e-mail:
> marzo1999@...
> sito Internet: http://digilander.iol.it/24marzo1999
> via Festa del Perdono 6, Milano
>
> ********************************************************************
>
> INIZIATIVE
> 23 marzo-20 maggio
> (alcune iniziative sono ancora in via di definizione e, quindi, incomplete)
>
> I. MOBILITAZIONI
> - 24-25-26 marzo: gazebo in largo Cairoli (in preparazione)
> informazione, documentazione, spettacoli, cori e musica, Mostra per la Pace
> - venerdì 24 marzo
> ore 19.20: la sirena di Belgrado annuncia il primo bombardamento sulla città
> ore 20.00 fiaccolata da l.go Cairoli a piazza del Duomo (in preparazione)
> piazzetta Reale: coro Radio Bahia
>
> II. DIBATTITI E APPROFONDIMENTI
> - giovedì 23 marzo
> ore 20.30 - Camera del lavoro - coro del maestro Martinho Lutero
> ore 21.00 Camera dal Lavoro (sala Di Vittorio)
> Un anno dalla guerra nei Balcani: le alternative alla militarizzazione e
> alla globalizzazione
> con Samir Amin. Introduce Emilio Molinari. Intervengono: Mario Agostinelli,
> Pierluigi Sullo, il coordinamento anti-Wto di Milano
> Organizzano: Forum Mondiale delle Alternative, Comitato Permanente contro
> la Guerra, Coordinamento anti-Wto di Milano, Alternativa Sindacale Cgil
> Lombardia, Carta.
> - sabato 25 marzo
> ore 10.00 Camera del lavoro (sala Buozzi) - corso di porta Vittoria 43
> assemblea sull'ambiente nei Balcani dopo la guerra: L'eredità delle bombe
> intelligenti (in preparazione)
> - giovedì 31 marzo, ore 21.00 sala Acli, via della Signora 3
> Guerra e solidarietà (la gestione degli aiuti, solidarietà e ricostruzione,
> solidarietà ed embargo, solidarietà e profughi). intervengono: Tonino Perna,
> Fabio Alberti, Graziano Fortunato
> - giovedì 6 aprile, ore 21.00 sala Aem, via della Signora 10
> I signori della guerra. Strategie politiche e militari per il XXI secolo.
> Intervengono Isidoro
> Mortellaro e Achille Lodovisi
> - venerdì 7 aprile, ore 21.00 villa Ghirlanda, via Frova 8 - Cinisello Balsamo
> Strategie politiche e militari per il XXI secolo: Usa, Europa e Italia.
> Intervengono Isidoro Mortellaro e Piero Maestri. Organizzano: Coordinamento
> Pace-Cinisello Balsamo, circolo culturale Lombardini.
> - aprile, ore 21, sala Aem, via della Signora 10
> presentazione del testo La guerra del Kosovo, anatomia di un'escalation di
> Giovanni Scotto ed Emanuele Arielli (in preparazione)
> - venerdì 5 maggio
> Gli scrittori e la guerra. Arci-libri (in preparazione)
> - giovedì 11 maggio, ore 21.00 sala Acli, via della Signora 3
> Informazione: guerra e dopoguerra (in preparazione)
>
> III. GIORNATA CONCLUSIVA sabato 20 maggio - Camera del Lavoro
> Le guerre e i nazionalismi nell'epoca della globalizzazione (in preparazione)
> Le macerie interne: ricadute politiche, culturali, giuridiche in Italia
> dopo la guerra nei Balcani
>
(comunque, l'impegno profuso e' notevole: ben tre giorni di iniziative!
Complimenti compagni, i mezzi non vi mancano...)
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
** NO COPYRIGHT ! **
------------------------------------------------------------
SENSAZIONALE SCOPERTA DEL PROFESSOR STEFANO BIANCHINI!!!
Qualcuno di voi pensava che la Jugoslavia fosse stata smembrata dalle
tendenze centrifughe, o dalla legittimazione internazionale del
secessionismo sloveno, croato, bosniaco-musulmano, panalbanese,
eccetera?
SBAGLIAVATE DI GROSSO!!!
Secondo recentissimi studi del professor dottor Stefano Bianchini, noto
luminare e collaboratore di vari giornali italiani di ex-sinistra,
"...in realta', era chiaro da tempo (per lo meno dal dicembre 1989) che
la Serbia aveva optato per la propria secessione dalla Jugoslavia
[sic!], pur cercando di acquisire il controllo del nome e delle
proprieta' estere dello Stato..."
(da: S. Bianchini, "La questione jugoslava" - Collana XX Secolo,
Giunti-Casterman, Firenze 1996)
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
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Qualcuno di voi pensava che la Jugoslavia fosse stata smembrata dalle
tendenze centrifughe, o dalla legittimazione internazionale del
secessionismo sloveno, croato, bosniaco-musulmano, panalbanese,
eccetera?
SBAGLIAVATE DI GROSSO!!!
Secondo recentissimi studi del professor dottor Stefano Bianchini, noto
luminare e collaboratore di vari giornali italiani di ex-sinistra,
"...in realta', era chiaro da tempo (per lo meno dal dicembre 1989) che
la Serbia aveva optato per la propria secessione dalla Jugoslavia
[sic!], pur cercando di acquisire il controllo del nome e delle
proprieta' estere dello Stato..."
(da: S. Bianchini, "La questione jugoslava" - Collana XX Secolo,
Giunti-Casterman, Firenze 1996)
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ROMA - PERUGIA - BARI
...ED UN MESSAGGIO DA TORONTO, CANADA
---
ROMA: VIETATA LA MANIFESTAZIONE-CORTEO DEL 25 MARZO
Con il pretesto di motivi di ordine pubblico legati allo svolgimento di
una partita di calcio, le istituzioni intendono negare il diritto dei
cittadini a manifestare in favore della pace, della solidarieta' con i
popoli vicini, del rispetto della Carta costituzionale e della legalita'
internazionale, contro il neocolonialismo imperialista italiano, contro
la NATO, contro l'embargo alla RF di Jugoslavia, contro le spese
militari, contro la pulizia etnica che le nostre truppe stanno
PRATICANDO nella provincia jugoslavia di Kosovo e Metohija.
Vi terremo informati sulla evoluzione della situazione a riguardo.
---
TRIBUNALE ITALIANO PER I CRIMINI CONTRO LA NATO
065181048- FAX 068174010
E-MAIL: s.deangelis@... pona@...
24 MARZO A ROMA DAVANTI A PALAZZO CHIGI
DALLE ORE 16.00
1. L'aggressione alla Jugoslavia è stato un atto preordinato e
pianificato,
le cui motivazioni vanno ricercate nei piani palesi e segreti di
allargamento dell'area di dominio della NATO e nella volontà della più
forte
alleanza militare di tutti i tempi di mostrare al mondo chi è il padrone
che
nessuno deve sognarsi di poter contraddire e che non si lascia limitare
in
nessun modo dalle organizzazioni internazionali e dal rispetto delle
regole
del diritto. Lo dimostra chiaramente, tra l'altro, la vicenda di
Rambouillet, presentata sulla stampa come "trattativa di pace" mentre
era in
realtà un ultimatum che nessun paese indipendente avrebbe mai potuto
accettare.
2. Migliaia di incursioni aeree (di cui 1378 italiane!, per non parlare
del
ruolo assolutamente determinante dell'Italia per quanto riguarda le
basi)
hanno deliberatamente distrutto l'economia della Jugoslavia, colpendo
fabbriche, scuole, ospedali, ponti, strade, treni e sedi televisive e
causando migliaia di morti e decine di migliaia di feriti. Le
popolazioni
civili sono state colpite con effetti anche di lungo e lunghissimo
periodo
(già ora sono in vertiginoso aumento i casi di tumore e di leucemia!)
dovuti
ai bombardamenti degli impianti chimici e petroliferi e all'utilizzo di
proiettili radioattivi. Altro che danni collaterali! Altro che causa
umanitaria!
3. Tutto l'immenso apparato propagandistico messo in piedi per
preparare,
giustificare e far digerire la guerra dalle opinioni pubbliche dei paesi
NATO (quelle degli altri paesi del mondo non contano!) fa ormai acqua da
tutte le parti. Molte menzogne sono state chiaramente smascherate. A
distanza di un anno nessuna delle "fosse comuni" di cui doveva essere
pieno
il Kosovo è stata ritrovata. E' emerso invece chiaramente il carattere
criminale dell'UCK che, con la complicità evidente delle imponenti forze
militari NATO della KFOR, ha terrorizzato la popolazione non albanese
della
regione (e gli stessi elementi di etnia albanese non allineati con le
posizioni oltranziste) per costringerla deliberatamente alla fuga in
massa
(pulizia etnica!) e assassinato impunemente sotto gli occhi complici
della
KFOR molte centinaia di persone. E' emerso chiaramente il contesto
mafioso,
di corruzione e di criminalità che fa capo all'UCK, ma anche quello in
cui
si è svolta la celebratissima Missione Arcobaleno, il cui vero scopo non
era
certo quello di aiutare le popolazioni, ma era quello di far passare le
operazioni di guerra per operazioni umanitarie.
Scendiamo in piazza e manteniamo l'iniziativa
per mettere sott'accusa responsabili di queste azioni criminali, D'Alema
ed
il suo governo in primo luogo
per la fine immediata dell'embargo contro la Jugoslavia con cui di
fatto si
continua l'opera dei bombardamenti.
Per la fine immediata della vera e propria pulizia etnica operata nel
Kosovo
dall'UCK col beneplacito della NATO, e a ogni forma di persecuzione
delle
minoranze; le bande assassine che esercitano il potere di fatto sotto
l'ombrello NATO siano disarmate e messe in condizione di non nuocere.
Per la revoca di tutte le misure unilaterali prese dal "governatore"
NATO
del Kosovo e dalle forze militari di occupazione per staccare di fatto
il
Kosovo dalla Jugoslavia e distribuire risorse agli occupanti e sia
garantito
il ritorno delle forze di sicurezza jugoslave (previsto anche negli
accordi
di giugno).
Per il ritiro delle forze NATO e USA, e lo smantellamento delle basi
militari che vi hanno stabilito.
Per lo scioglimento della NATO
Tribunale italiano contro i crimini della Nato.
---
24 MARZO 1999 24 MARZO 2000
Dopo il massacro, l’occupazione militare
Fuori la NATO dalla Jugoslavia!
Il 24 marzo ricorre l’anniversario dell’inizio della vile aggressione
della
NATO nei confronti della Federazione Jugoslava che ancora oggi, seppur
in
forme diverse, è in pieno svolgimento. Dopo un anno le reali intenzioni
dei
governi occidentali sono sotto gli occhi di tutti. I bombardamenti sulle
popolazioni civili e sulle loro case hanno portato morte e distruzione,
la
distruzione dell’apparato produttivo jugoslavo ha aumentato la miseria e
la
disoccupazione, i danni dovuti agli armamenti utilizzati nei 78 giorni
di
raid aerei e missilistici hanno compromesso irreparabilmente la
vivibilità
dell’ambiente. Senza contare che il numero dei profughi è aumentato a
dismisura e che i serbi rimasti nelle loro case in Kosovo sono vittime
di
violenze quotidiane da parte delle milizie albanesi spalleggiate dalle
truppe d’occupazione della KFOR…
ALTRO CHE MISSIONE UMANITARIA!
Ormai è evidente anche ai più reticenti che il vero obiettivo di questa
aggressione nei confronti del popolo jugoslavo è il suo completo
annichilimento per avere le mani libere sulle vie del petrolio che
dall’oriente giungono nel cuore dell’Europa e nel Mediterraneo. Per
l’imperialismo è importante anche il segnale da dare a livello
internazionale. Nessuno deve osare ribellarsi alle sue politiche, pena
l’annientamento!
Il 14 marzo 2000 è una giornata di mobilitazione generale a cui tutte le
forze realmente antimperialiste sono chiamate a contribuire. Da Belgrado
a
Parigi, da Londra a Madrid ci saranno ovunque manifestazioni contro la
NATO
e noi non possiamo stare a guardare! Ormai non c’è più spazio per gli
equilibristi che dietro la posizione “né con Milosevic né con la NATO”
mascherano il loro opportunismo. Lo stesso entusiasmo con cui abbiamo
appoggiato “la rivolta di Seattle” caratterizzerà la nostra presenza in
questa giornata di mobilitazione contro la NATO ed in tutte le
manifestazioni contro l’imperialismo.
Per questi motivi, in questa giornata, noi denunceremo con forza questa
politica colonialista e guerrafondaia innanzitutto del governo italiano.
Governo che ha le mani sporche del sangue di questo popolo che non ci è
nemico, come non ci è nemico qualsiasi popolo che si oppone alla
prepotenza
imperialista!
Con questa posizione il 14 MARZO 2000 aderiremo, ed invitiamo tutti i
sinceri antimperialisti a partecipare attivamente, alla manifestazione
di
protesta DAVANTI A PALAZZO CHIGI ALLE ORE 16,00.
Comitato Antimperialista Romano
---
PERUGIA
ASSOCIAZIONE ITALIA-JUGOSLAVIA
1. IL 24 saremo a Belgrado in delegazione (9 compagni) per portare la
solidarietà a partecipare alle manifestazione sul Ponte Branko. Una
Conf.
Stampa si svolgerà al Ministero della Cultura.
2. A Perugia, in Piazza IV Novembre, il 24 marzo alle ore 17,30 Sit-in
nell'anniversario dell'inizio dei bombardamenti.
L'Associazione Italia-Jugoslavia (ASSIJUG) di Perugia, invia
per il 24 marzo, anniversario dell'inizio dei bombardamenti
NATO, una delegazione a Belgrado allo scopo di consolidare la
solidarietà a l'amicizia con le organizzazioni popolari
iugoslave.
Sempre a Perugia, Venerdi' 24 Marzo, alle ore 17,30
si svolgerà Sit-In in Piazza IV Novembre a Perugia
Promuovono l'iniziativa
L'Associazione Italia-Iugoslavia e Il Comitato Umbro Antimperialista
per adesioni e contatti: assijug@...
vera pace nei Balcani, fuori la NATO dalla Iugoslavia!
Un anno fa le potenze imperialistiche occidentali, in disprezzo dei
più elementari diritti universali dei popoli e delle stesse convenzioni
internazionali, scatenarono una barbarica aggressione ai danni del
popolo
iugoslavo, e serbo in particolare.
Con una ferocia inaudita la macchina bellica della NATO scaricò
sulla Iugoslavia ben 85 mila tonnellate di bombe: allíuranio impoverito
(che, come è già successo in Iraq, causeranno in futuro migliaia e
migliaia
di morti per leucemia), alla cosiddetta "graffite", a grappolo, dal
micidiale potenziale distruttivo. Quei terrificanti bombardamenti non
furono, come fu detto, "chirurgici", diretti cioè solo contro gli
apparati
e le strutture militari serbe; al contrario, essi furono
scientificamente
indirizzati contro la popolazione inerme (più di 1500 morti) le
infrastrutture civili, gli ospedali, le scuole, le fabbriche, i ponti,
le
strade. I morti, la distruzione, le rovine che ne conseguirono sono
stati,
purtroppo, il prezzo che il popolo iugoslavo ha dovuto pagare e
continuerà
a pagare per chissà quanto tempo ancora, per aver voluto difendere il
suo
onore, la sua dignità di popolo libero e sovrano, per non essersi
piegato
allíinfame ricatto ed alla volontà di dominio dellíimperialismo
mondiale.
Ma, come dimostrano le recenti vicende di Kosovska Mitrovica,
ancora oggi non cíò pace per la Iugoslavia! Non c'è pace per il suo
popolo!
Nonostante gli accordi di pace stipulati otto mesi fa prevedessero
la smilitarizzazione delle truppe dellíUCK e che il Kossovo fosse
riconsegnato alle autorità iugoslave (risoluzione 1244 dell'ONU), nel
Kossovo e nelle zone limitrofe del sud della Serbia continua a regnare
ancora uno stato di guerra permanente ed i morti tra i serbi si contano
a
centinaia. Incoraggiati dalla complice indifferenza (se non quando
agiscono, come spesso avviene, sotto la protezione diretta delle truppe
della Kfor) gli estremisti albanesi dellíUCK continuano la loro
ìpuliziaî
che, più che etnica, è politica e sociale, visto che è diretta non solo
nei
confronti dei serbi (200.000 di essi hanno già abbandonato il Kossovo)
ma
anche nei confronti delle altre minoranze: rom, gorani, albanesi
anti-UCK
che rifiutano líalbanizzazione forzata e reazionaria, di chiaro segno
filo-occidentale del Kossovo.
Ad una guerra ingiusta non poteva che seguire una ìpaceî
altrettanto ingiusta e carica di tensioni che potrebbero esplodere e
condurre ad una nuova sanguinosa aggressione, visto che nei Balcani non
vi
sarà pace fino a quando la NATO vorrà imporre il suo dominio.
Oggi più che mai la Iugoslavia ha bisogno dellíaiuto e delle
solidarietà militante di tutti i sinceri democratici. Così come avverrà
in
altre moltissime città italiane, anche qui a Perugia, ad un anno esatto
dellíinizio dei bombardamenti della NATO, vogliamo ricordare questa
cruciale data e denunciare, ancora una volta, la banditesca aggressione
allo stato sovrano iugoslavo e reclamare la fine dellíingiustificata e
criminale violenza contro il popolo serbo in Kossovo, per il rispetto
degli accordi di pace, per il ritiro dell'odioso embargo che colpisce
unicamente la popolazione civile.
=> Ci riuniamo ogni venerdi' alle ore 21 a Perugia in Via Duranti.
---
BARI
24 marzo 1999. Comincia l'aggressione terroristica della NATO contro la
popolazione jugoslava
78 giorni di bombardamenti sempre più intensi e micidiali
provocano migliaia di vittime civili, distruggono ponti,
strade, ferrovie, centrali elettriche, acquedotti, fabbriche, asili,
scuole, ospedali, ospizi...
Non meno di 31.000 bombe all'uranio impoverito e la distruzione di
fabbriche chimiche e petrolchimiche provocano un
disastro ambientale di proporzioni incalcolabili.
Dopo l'ingresso della NATO in Kosovo:
Oltre 350.000 persone, tra serbi e rom, costretti ad abbandonare la
loro terra: pulizia etnica a firma UCK con la
complicità della KFOR
Quasi 1000 uccisi e altrettanti "desaparecidos", vittime delle
violenze dell'UCK
Contrariamente agli accordi, il Kosovo è stato trasformato in
protettorato della NATO: il marco tedesco sostituisce il
dinaro, con un'autorità di sorveglianza sulle banche ed un'agenzia
fiscale centrale autonoma che gestisce le entrate
provenienti dalle 29 municipalità del Kosovo, un sistema di dazi con
imposte dal 10 al 50% sulle importazioni
L'UCK non è stata disarmata, ma diventa un corpo di polizia autonomo
Il Kosovo è diventato un narcostato in cui spadroneggiano le peggiori
bande della mafia albanese
Distrutti dall'UCK centinaia di monasteri medievali, un patrimonio
artistico di incommensurabile valore
La guerra della NATO contro la popolazione jugoslava continua:
- con l'embargo, che nega alla popolazione rifornimenti, medicinali,
attrezzature necessarie a bonificare un ambiente
terribilmente devastato da uranio e gas tossici;
- con le provocazioni di bande paramilitari albanesi nel sud della
repubblica serba: uno scenario molto simile a quello
che in Kosovo costituì il pretesto per scatenare l'aggressione;
- con le manovre in Montenegro (visitato di recente dalla Albright)
per smembrare ulteriormente la federazione
jugoslava.
- per non dimenticare
- per non cadere nella trappola della "guerra giusta e necessaria"
- perché la Costituzione della repubblica italiana non venga più
stracciata
Giovedì 23 marzo
ore 17.00
Facoltà di Lingue
Aula A
via Garruba 4 - BARI
Most za Beograd
Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidarietà
con la popolazione jugoslava
c/o RdB via M. Cristina di Savoia 40, Bari
---
LETTERA DA TORONTO
Carrissimi amici dalla bella Italia,
Il messaggio sotto mi ha fatto capire che il mio popolo Serbo, vitima di
una
monstruoza forza militare chiamata
NATO ,non e stato abandonato da tutto il mondo .
Il 24 marzo e el giorno che non ci dobbiamo scordare mai...In inglese
io
lo chiamo ," The Day of Infamy ,when NATO started killing too many"
tradoto
in Italiano ,spero corretamente,: Il Giorno della infamita' quando IL
NATO a
cominciato il assasinio dei troppi ...
Mi presento in due parole. Il mio nome e sul indirizio.Sono la
presidentessa
di Association of Serbian Women,
da Toronto, Canada.
Ho vissuto in Italia per undici anni ( dal 73 a 84), i miei due figli
sono
nati a Milano.Ho lavorato come "capo scalo" delle Linee Aeree Jugoslave
a
Milano, Linate...Che tempi felici erano quelli!!! Che paese di pace e
felicita era la mia patria, Yugoslavia! L'hanno distruta per il loro
interesse! Niente altro. Non gli interesano ne Albanesi, ne Croati, ne
Moslemani...meno che tutti i Serbi o le vite umane. L'unico interesse
e il
loro profito..maledetto il New World Order . Serbi sono le prime
vittime,
chi sarra dopo???
Vi lascio.E evidente che voi avete gia capito tutto, visto il
vostro
testo che ho appena letto.
Un grazie in nome di tutti Serbi di Toronto e sopra
tutto,
di tutta la povera gente che vive in Yugoslavia, in miseria e con poca
speranza per un futuro di pace.
Vi saluto cordialmente, Snezana
Vitorovich
PS
scusate il mio Italiano.Non ho scritto da anni!!!Non lo parlo quasi mai
ne
meno..
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
...ED UN MESSAGGIO DA TORONTO, CANADA
---
ROMA: VIETATA LA MANIFESTAZIONE-CORTEO DEL 25 MARZO
Con il pretesto di motivi di ordine pubblico legati allo svolgimento di
una partita di calcio, le istituzioni intendono negare il diritto dei
cittadini a manifestare in favore della pace, della solidarieta' con i
popoli vicini, del rispetto della Carta costituzionale e della legalita'
internazionale, contro il neocolonialismo imperialista italiano, contro
la NATO, contro l'embargo alla RF di Jugoslavia, contro le spese
militari, contro la pulizia etnica che le nostre truppe stanno
PRATICANDO nella provincia jugoslavia di Kosovo e Metohija.
Vi terremo informati sulla evoluzione della situazione a riguardo.
---
TRIBUNALE ITALIANO PER I CRIMINI CONTRO LA NATO
065181048- FAX 068174010
E-MAIL: s.deangelis@... pona@...
24 MARZO A ROMA DAVANTI A PALAZZO CHIGI
DALLE ORE 16.00
1. L'aggressione alla Jugoslavia è stato un atto preordinato e
pianificato,
le cui motivazioni vanno ricercate nei piani palesi e segreti di
allargamento dell'area di dominio della NATO e nella volontà della più
forte
alleanza militare di tutti i tempi di mostrare al mondo chi è il padrone
che
nessuno deve sognarsi di poter contraddire e che non si lascia limitare
in
nessun modo dalle organizzazioni internazionali e dal rispetto delle
regole
del diritto. Lo dimostra chiaramente, tra l'altro, la vicenda di
Rambouillet, presentata sulla stampa come "trattativa di pace" mentre
era in
realtà un ultimatum che nessun paese indipendente avrebbe mai potuto
accettare.
2. Migliaia di incursioni aeree (di cui 1378 italiane!, per non parlare
del
ruolo assolutamente determinante dell'Italia per quanto riguarda le
basi)
hanno deliberatamente distrutto l'economia della Jugoslavia, colpendo
fabbriche, scuole, ospedali, ponti, strade, treni e sedi televisive e
causando migliaia di morti e decine di migliaia di feriti. Le
popolazioni
civili sono state colpite con effetti anche di lungo e lunghissimo
periodo
(già ora sono in vertiginoso aumento i casi di tumore e di leucemia!)
dovuti
ai bombardamenti degli impianti chimici e petroliferi e all'utilizzo di
proiettili radioattivi. Altro che danni collaterali! Altro che causa
umanitaria!
3. Tutto l'immenso apparato propagandistico messo in piedi per
preparare,
giustificare e far digerire la guerra dalle opinioni pubbliche dei paesi
NATO (quelle degli altri paesi del mondo non contano!) fa ormai acqua da
tutte le parti. Molte menzogne sono state chiaramente smascherate. A
distanza di un anno nessuna delle "fosse comuni" di cui doveva essere
pieno
il Kosovo è stata ritrovata. E' emerso invece chiaramente il carattere
criminale dell'UCK che, con la complicità evidente delle imponenti forze
militari NATO della KFOR, ha terrorizzato la popolazione non albanese
della
regione (e gli stessi elementi di etnia albanese non allineati con le
posizioni oltranziste) per costringerla deliberatamente alla fuga in
massa
(pulizia etnica!) e assassinato impunemente sotto gli occhi complici
della
KFOR molte centinaia di persone. E' emerso chiaramente il contesto
mafioso,
di corruzione e di criminalità che fa capo all'UCK, ma anche quello in
cui
si è svolta la celebratissima Missione Arcobaleno, il cui vero scopo non
era
certo quello di aiutare le popolazioni, ma era quello di far passare le
operazioni di guerra per operazioni umanitarie.
Scendiamo in piazza e manteniamo l'iniziativa
per mettere sott'accusa responsabili di queste azioni criminali, D'Alema
ed
il suo governo in primo luogo
per la fine immediata dell'embargo contro la Jugoslavia con cui di
fatto si
continua l'opera dei bombardamenti.
Per la fine immediata della vera e propria pulizia etnica operata nel
Kosovo
dall'UCK col beneplacito della NATO, e a ogni forma di persecuzione
delle
minoranze; le bande assassine che esercitano il potere di fatto sotto
l'ombrello NATO siano disarmate e messe in condizione di non nuocere.
Per la revoca di tutte le misure unilaterali prese dal "governatore"
NATO
del Kosovo e dalle forze militari di occupazione per staccare di fatto
il
Kosovo dalla Jugoslavia e distribuire risorse agli occupanti e sia
garantito
il ritorno delle forze di sicurezza jugoslave (previsto anche negli
accordi
di giugno).
Per il ritiro delle forze NATO e USA, e lo smantellamento delle basi
militari che vi hanno stabilito.
Per lo scioglimento della NATO
Tribunale italiano contro i crimini della Nato.
---
24 MARZO 1999 24 MARZO 2000
Dopo il massacro, l’occupazione militare
Fuori la NATO dalla Jugoslavia!
Il 24 marzo ricorre l’anniversario dell’inizio della vile aggressione
della
NATO nei confronti della Federazione Jugoslava che ancora oggi, seppur
in
forme diverse, è in pieno svolgimento. Dopo un anno le reali intenzioni
dei
governi occidentali sono sotto gli occhi di tutti. I bombardamenti sulle
popolazioni civili e sulle loro case hanno portato morte e distruzione,
la
distruzione dell’apparato produttivo jugoslavo ha aumentato la miseria e
la
disoccupazione, i danni dovuti agli armamenti utilizzati nei 78 giorni
di
raid aerei e missilistici hanno compromesso irreparabilmente la
vivibilità
dell’ambiente. Senza contare che il numero dei profughi è aumentato a
dismisura e che i serbi rimasti nelle loro case in Kosovo sono vittime
di
violenze quotidiane da parte delle milizie albanesi spalleggiate dalle
truppe d’occupazione della KFOR…
ALTRO CHE MISSIONE UMANITARIA!
Ormai è evidente anche ai più reticenti che il vero obiettivo di questa
aggressione nei confronti del popolo jugoslavo è il suo completo
annichilimento per avere le mani libere sulle vie del petrolio che
dall’oriente giungono nel cuore dell’Europa e nel Mediterraneo. Per
l’imperialismo è importante anche il segnale da dare a livello
internazionale. Nessuno deve osare ribellarsi alle sue politiche, pena
l’annientamento!
Il 14 marzo 2000 è una giornata di mobilitazione generale a cui tutte le
forze realmente antimperialiste sono chiamate a contribuire. Da Belgrado
a
Parigi, da Londra a Madrid ci saranno ovunque manifestazioni contro la
NATO
e noi non possiamo stare a guardare! Ormai non c’è più spazio per gli
equilibristi che dietro la posizione “né con Milosevic né con la NATO”
mascherano il loro opportunismo. Lo stesso entusiasmo con cui abbiamo
appoggiato “la rivolta di Seattle” caratterizzerà la nostra presenza in
questa giornata di mobilitazione contro la NATO ed in tutte le
manifestazioni contro l’imperialismo.
Per questi motivi, in questa giornata, noi denunceremo con forza questa
politica colonialista e guerrafondaia innanzitutto del governo italiano.
Governo che ha le mani sporche del sangue di questo popolo che non ci è
nemico, come non ci è nemico qualsiasi popolo che si oppone alla
prepotenza
imperialista!
Con questa posizione il 14 MARZO 2000 aderiremo, ed invitiamo tutti i
sinceri antimperialisti a partecipare attivamente, alla manifestazione
di
protesta DAVANTI A PALAZZO CHIGI ALLE ORE 16,00.
Comitato Antimperialista Romano
---
PERUGIA
ASSOCIAZIONE ITALIA-JUGOSLAVIA
1. IL 24 saremo a Belgrado in delegazione (9 compagni) per portare la
solidarietà a partecipare alle manifestazione sul Ponte Branko. Una
Conf.
Stampa si svolgerà al Ministero della Cultura.
2. A Perugia, in Piazza IV Novembre, il 24 marzo alle ore 17,30 Sit-in
nell'anniversario dell'inizio dei bombardamenti.
L'Associazione Italia-Jugoslavia (ASSIJUG) di Perugia, invia
per il 24 marzo, anniversario dell'inizio dei bombardamenti
NATO, una delegazione a Belgrado allo scopo di consolidare la
solidarietà a l'amicizia con le organizzazioni popolari
iugoslave.
Sempre a Perugia, Venerdi' 24 Marzo, alle ore 17,30
si svolgerà Sit-In in Piazza IV Novembre a Perugia
Promuovono l'iniziativa
L'Associazione Italia-Iugoslavia e Il Comitato Umbro Antimperialista
per adesioni e contatti: assijug@...
vera pace nei Balcani, fuori la NATO dalla Iugoslavia!
Un anno fa le potenze imperialistiche occidentali, in disprezzo dei
più elementari diritti universali dei popoli e delle stesse convenzioni
internazionali, scatenarono una barbarica aggressione ai danni del
popolo
iugoslavo, e serbo in particolare.
Con una ferocia inaudita la macchina bellica della NATO scaricò
sulla Iugoslavia ben 85 mila tonnellate di bombe: allíuranio impoverito
(che, come è già successo in Iraq, causeranno in futuro migliaia e
migliaia
di morti per leucemia), alla cosiddetta "graffite", a grappolo, dal
micidiale potenziale distruttivo. Quei terrificanti bombardamenti non
furono, come fu detto, "chirurgici", diretti cioè solo contro gli
apparati
e le strutture militari serbe; al contrario, essi furono
scientificamente
indirizzati contro la popolazione inerme (più di 1500 morti) le
infrastrutture civili, gli ospedali, le scuole, le fabbriche, i ponti,
le
strade. I morti, la distruzione, le rovine che ne conseguirono sono
stati,
purtroppo, il prezzo che il popolo iugoslavo ha dovuto pagare e
continuerà
a pagare per chissà quanto tempo ancora, per aver voluto difendere il
suo
onore, la sua dignità di popolo libero e sovrano, per non essersi
piegato
allíinfame ricatto ed alla volontà di dominio dellíimperialismo
mondiale.
Ma, come dimostrano le recenti vicende di Kosovska Mitrovica,
ancora oggi non cíò pace per la Iugoslavia! Non c'è pace per il suo
popolo!
Nonostante gli accordi di pace stipulati otto mesi fa prevedessero
la smilitarizzazione delle truppe dellíUCK e che il Kossovo fosse
riconsegnato alle autorità iugoslave (risoluzione 1244 dell'ONU), nel
Kossovo e nelle zone limitrofe del sud della Serbia continua a regnare
ancora uno stato di guerra permanente ed i morti tra i serbi si contano
a
centinaia. Incoraggiati dalla complice indifferenza (se non quando
agiscono, come spesso avviene, sotto la protezione diretta delle truppe
della Kfor) gli estremisti albanesi dellíUCK continuano la loro
ìpuliziaî
che, più che etnica, è politica e sociale, visto che è diretta non solo
nei
confronti dei serbi (200.000 di essi hanno già abbandonato il Kossovo)
ma
anche nei confronti delle altre minoranze: rom, gorani, albanesi
anti-UCK
che rifiutano líalbanizzazione forzata e reazionaria, di chiaro segno
filo-occidentale del Kossovo.
Ad una guerra ingiusta non poteva che seguire una ìpaceî
altrettanto ingiusta e carica di tensioni che potrebbero esplodere e
condurre ad una nuova sanguinosa aggressione, visto che nei Balcani non
vi
sarà pace fino a quando la NATO vorrà imporre il suo dominio.
Oggi più che mai la Iugoslavia ha bisogno dellíaiuto e delle
solidarietà militante di tutti i sinceri democratici. Così come avverrà
in
altre moltissime città italiane, anche qui a Perugia, ad un anno esatto
dellíinizio dei bombardamenti della NATO, vogliamo ricordare questa
cruciale data e denunciare, ancora una volta, la banditesca aggressione
allo stato sovrano iugoslavo e reclamare la fine dellíingiustificata e
criminale violenza contro il popolo serbo in Kossovo, per il rispetto
degli accordi di pace, per il ritiro dell'odioso embargo che colpisce
unicamente la popolazione civile.
=> Ci riuniamo ogni venerdi' alle ore 21 a Perugia in Via Duranti.
---
BARI
24 marzo 1999. Comincia l'aggressione terroristica della NATO contro la
popolazione jugoslava
78 giorni di bombardamenti sempre più intensi e micidiali
provocano migliaia di vittime civili, distruggono ponti,
strade, ferrovie, centrali elettriche, acquedotti, fabbriche, asili,
scuole, ospedali, ospizi...
Non meno di 31.000 bombe all'uranio impoverito e la distruzione di
fabbriche chimiche e petrolchimiche provocano un
disastro ambientale di proporzioni incalcolabili.
Dopo l'ingresso della NATO in Kosovo:
Oltre 350.000 persone, tra serbi e rom, costretti ad abbandonare la
loro terra: pulizia etnica a firma UCK con la
complicità della KFOR
Quasi 1000 uccisi e altrettanti "desaparecidos", vittime delle
violenze dell'UCK
Contrariamente agli accordi, il Kosovo è stato trasformato in
protettorato della NATO: il marco tedesco sostituisce il
dinaro, con un'autorità di sorveglianza sulle banche ed un'agenzia
fiscale centrale autonoma che gestisce le entrate
provenienti dalle 29 municipalità del Kosovo, un sistema di dazi con
imposte dal 10 al 50% sulle importazioni
L'UCK non è stata disarmata, ma diventa un corpo di polizia autonomo
Il Kosovo è diventato un narcostato in cui spadroneggiano le peggiori
bande della mafia albanese
Distrutti dall'UCK centinaia di monasteri medievali, un patrimonio
artistico di incommensurabile valore
La guerra della NATO contro la popolazione jugoslava continua:
- con l'embargo, che nega alla popolazione rifornimenti, medicinali,
attrezzature necessarie a bonificare un ambiente
terribilmente devastato da uranio e gas tossici;
- con le provocazioni di bande paramilitari albanesi nel sud della
repubblica serba: uno scenario molto simile a quello
che in Kosovo costituì il pretesto per scatenare l'aggressione;
- con le manovre in Montenegro (visitato di recente dalla Albright)
per smembrare ulteriormente la federazione
jugoslava.
- per non dimenticare
- per non cadere nella trappola della "guerra giusta e necessaria"
- perché la Costituzione della repubblica italiana non venga più
stracciata
Giovedì 23 marzo
ore 17.00
Facoltà di Lingue
Aula A
via Garruba 4 - BARI
Most za Beograd
Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidarietà
con la popolazione jugoslava
c/o RdB via M. Cristina di Savoia 40, Bari
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LETTERA DA TORONTO
Carrissimi amici dalla bella Italia,
Il messaggio sotto mi ha fatto capire che il mio popolo Serbo, vitima di
una
monstruoza forza militare chiamata
NATO ,non e stato abandonato da tutto il mondo .
Il 24 marzo e el giorno che non ci dobbiamo scordare mai...In inglese
io
lo chiamo ," The Day of Infamy ,when NATO started killing too many"
tradoto
in Italiano ,spero corretamente,: Il Giorno della infamita' quando IL
NATO a
cominciato il assasinio dei troppi ...
Mi presento in due parole. Il mio nome e sul indirizio.Sono la
presidentessa
di Association of Serbian Women,
da Toronto, Canada.
Ho vissuto in Italia per undici anni ( dal 73 a 84), i miei due figli
sono
nati a Milano.Ho lavorato come "capo scalo" delle Linee Aeree Jugoslave
a
Milano, Linate...Che tempi felici erano quelli!!! Che paese di pace e
felicita era la mia patria, Yugoslavia! L'hanno distruta per il loro
interesse! Niente altro. Non gli interesano ne Albanesi, ne Croati, ne
Moslemani...meno che tutti i Serbi o le vite umane. L'unico interesse
e il
loro profito..maledetto il New World Order . Serbi sono le prime
vittime,
chi sarra dopo???
Vi lascio.E evidente che voi avete gia capito tutto, visto il
vostro
testo che ho appena letto.
Un grazie in nome di tutti Serbi di Toronto e sopra
tutto,
di tutta la povera gente che vive in Yugoslavia, in miseria e con poca
speranza per un futuro di pace.
Vi saluto cordialmente, Snezana
Vitorovich
PS
scusate il mio Italiano.Non ho scritto da anni!!!Non lo parlo quasi mai
ne
meno..
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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