SOLDATI DELLA NATO IN PARTENZA:
VANNO IN MACEDONIA A FAR FINTA DI FARSI RESTITUIRE DAI TERRORISTI
LE ARMI CHE HANNO LORO PRESTATO PER DESTABILIZZARE IL PAESE
MACEDONIA: ARRIVA IN FORZE LA NATO TRA MOLTE INCOGNITE /ANSA
(ANSA) - SKOPJE, 22 AGO - Da mezzogiorno di oggi e' partita
ufficialmente in Macedonia la missione della Nato che dovra' portare al
disarmo della guerriglia albanese. Con l'ordine di attivazione lanciato
da Tirana (dove si trovava in visita), il comandante supremo
dell'Alleanza atlantica per l'Europa, generale Joseph Ralston ha
avviato il dislocamento nell'ex republica jugoslava dei 3.500 uomini
che parteciperanno alla missione. L'arrivo del primo nucleo dei 700
soldati italiani che vi prenderanno parte e' atteso per venerdi'. La
raccolta delle armi potrebbe iniziare tra lunedi' e martedi' della
prossima settimana, e da quel momento decorreranno i 30 giorni entro i
quali il disarmo dovra' essere completato. La missione 'Raccolto
essenziale' ha ricevuto l'appoggio delle autorita' di Skopje e dei
guerriglieri albanesi, eppure le incognite che pesano sul suo
svolgimento sono ancora molte. Il comandante generale, Gunnar Lange,
oggi ha sentito il dovere di avvertire che ''se i nostri uomini
verranno attaccati, avranno l'ordine di rispondere al fuoco''. Con
altrettanta chiarezza Lange ha ricordato che in nessun modo i militari
della Nato interverranno in eventuali combattimenti che dovessero
scoppiare tra ribelli albanesi e forze di sicurezza macedoni. ''Il
percorso della pace e' ancora lungo e carico di ostacoli'', ha poi
riconosciuto il portavoce del ministero della Difesa macedone, Marjan
Gjurovski. La prima incognita e' costituita dalla presenza sul
territorio (in particolare nella regione nord occidentale di Tetovo) di
guerriglieri che rifiutano di consegnare le armi. L'organizzazione
paramilitare conosciuta come Ana (Armata nazionale albanese), che ha
respinto il piano di pace dissociandosi dal resto del movimento armato,
e' stata fino a luglio parte integrante dell'Uck, ma non e' ancora
chiaro quanti combattenti siano confluti nelle sue fila dopo la
spaccatura interna. Fonti informate sostengono addirittura che gran
parte della 'brigata 112' dell'Uck abbia di fatto accettato di
sottoporsi al nuovo comando dell'Ana. La seconda incognita e'
rappresentata dal mistero che ancora regna sul numero effettivo di armi
che la Nato dovra' raccogliere. Il generale Lange si e' rifiutato di
fornire alcuna cifra, fonti della guerriglia (non ufficiali) sostengono
di essere in possesso di poche migliaia di pezzi mentre il ministero
dell'Interno macedone, al contrario, ha affermato che l'arsenale degli
albanesi conta addirittura 85.000 tra mitragliatrici, cannoni, mortai,
missili, mine e granate. Oltre a cinque milioni di munizioni. Un dato
gia' categoricamente smentito dalla guerriglia. Eppure conoscere quel
numero e' fondamentale perche' il piano di pace prevede l'avvio dei
cambiamenti costituzionali pretesi dagli albanesi, solo quando un terzo
degli armamenti sara' raccolto: ma appare impossibile calcolare la
percentuale di una cifra che al momento e' difficile persino
immaginare. Per non parlare poi di come potra' essere dichiarato
concluso il disarmo e quindi compiuta la missione. La Nato ha ribadito
anche oggi che il ritiro delle armi avverra' solo su base volontaria:
saranno allestiti 15 centri di raccolta presidiati dai militari
dell'Alleanza atlantica nei quali le forze armate macedoni non avranno
diritto di accesso. Durante l'intera durata della missione l'esercito
governativo dovra' mantenere nelle caserme i suoi mezzi pesanti, mentre
l'Uck avra' l'obbligo di ritirarsi a due chilometri da strade e centri
abitati. Condizioni che fino a questo momento nessuno ha ancora
rispettato. (ANSA). BLL
22/08/2001 19:30
MACEDONIA: MANIFESTANTI ANTI-NATO BLOCCANO FERROVIA
(ANSA-AFP) - SKOPJE, 21 AGO - Manifestanti nazionalisti [sic!] macedoni
bloccano da oggi, oltre alla strada che conduce al confine con il
Kosovo, anche la ferrovia che collega la capitale Skopje al posto di
frontiera di Blace, per protestare contro l' arrivo della Nato in
Macedonia. Lo si e' appreso da fonti militari macedoni. I dimostranti,
il cui numero non e' stato accertato - riferiscono le fonti - hanno
posto diversi ostacoli sui binari vicino a Blace, nei pressi del
confine con il Kosovo, impedendo la circolazione dei treni. La ferrovia
rappresenta un importante asse di comunicazione tra la Forza
multinazionale della Nato in Kosovo (Kfor) e le sue basi di
retroguardia in Macedonia. La provincia serba popolata in maggioranza
da albanesi e' amministrata dall'Onu dopo la fine del conflitto, nel
giugno 1999. La protesta si svolge su appello del Congresso mondiale
dei macedoni, che riunisce diverse organizzazioni non governative, e di
un comitato che raggruppa profughi macedoni del nord e del nordovest
cacciati di casa dalla guerriglia albanese. I manifestanti si oppongono
all'intervento della Nato in Macedonia, ritenendo che esso potrebbe
portare a un blocco della situazione sul terreno, in particolare a un
congelamento delle posizioni conquistate dai guerriglieri. (ANSA-AFP).
DIG
21/08/2001 22:33
MACEDONIA: SKOPJE ACCUSA UCK DI ATTACCHI AD ALTRE CHIESE
(ANSA) - SKOPJE, 22 AGO - Le autorita' macedoni hanno accusato oggi i
guerriglieri albanesi dell'Uck di aver attaccato e danneggiato altre
chiese ortodosse oltre a quella di Sant'Atanasie annessa all'antico
monastero di Lesok, fatta saltare in aria ieri mattina con una carica
di esplosivo. L'agenzia di stampa ufficiale 'Mia' riferisce che ''i
terroristi albanesi hanno incendiato la chiesa di San Nicola nel
villaggio di Slatina e danneggiato le chiese dei villagi di Neprosteno,
Jelosnik, Brezno, Lavce, Otunje e Varvara''. L'agenzia non precisa
quando queste azioni sarebbero state compiute. Secondo la stessa
agenzia i guerriglieri albanesi ''approfittando del cessate il fuoco,
stanno occupando nuovi territori nella regione nordoccidentale di
Tetovo'' costringendo la popolazione macedone alla fuga e incendiando
le loro abitazioni. Un crescente numero di ribelli albanesi viene
inoltre segnalato sulla strada che da Tetovo conduce a Jazince, posto
di confine con il Kosovo. Non c'e' al momento conferma da parte di
fonti indipendenti. (ANSA). BLL
22/08/2001 16:26
MACEDONIA: MONASTERO LESOK, APPELLO SGARBI PER TUTELA ATTIVA
(ANSA) - ROMA, 21 AGO - Un ''appello alla comunita' internazionale''
perche' intervenga in difesa del patrimonio cristiano ortodosso in
Macedonia e' stato lanciato dal sottosegretario ai Beni culturali,
Vittorio Sgarbi, dopo l'attentato che la scorsa notte ha gravemente
danneggiato il monastero di S. Atanasie a Lesok, nel nord-ovest del
paese. Occorre ''una difesa, una resistenza, un presidio militare - ha
affermato Sgarbi - in Kosovo i monumenti sono presidiati dai militari e
quindi difesi da attentati, evidentemente in Macedonia questo non
avviene ancora''. ''Ogni convento nel Kosovo ha intorno una polizia,
finlandese, italiana o tedesca, con carri armati, ed e' imbarazzante,
ma impediscono l'accesso indiscriminato ai terroristi. Anche
dall'Italia capisco che evidentemente se qui hanno potuto mettere le
bombe non doveva esserci nessuna tutela'', ha proseguito. Il
sottosegretario ha detto che durante le sue visite in Kosovo ha potuto
constatare quali danni siano stati causati alle chiese e alle moschee
della provincia serba. ''C'e' un'iniziativa della Normale di Pisa per
la tutela di questi monasteri - ha affermato - noi cercheremo di dare
aiuto, anche con finanziamenti italiani, ai monasteri del Kosovo
attraverso il Ministero e la Normale di Pisa''. Sgarbi intende ora
farsi carico di una qualche iniziativa anche per la
Macedonia. 'Provero' a vedere in che modo possiamo vigilare noi, ma
credo sia una questione che riguarda la Difesa, ne parlero' con il
ministro Martino - ha detto - faccio un appello alla Nato e all'Osce
perche' questo orrore, che riguarda i monumenti, venga impedito
attraverso una tutela attiva''. L'attentato al complesso di Lesok,
secondo le autorita' macedoni, e' stato opera dei guerriglieri albanesi
dell'Uck ma questi hanno negato ogni responsabilita'. (ANSA). COM/IMP
21/08/2001 20:46
Wednesday August 22 11:10 AM ET
Macedonia Government Lauds NATO Mission but People
Wary
By Ana Petruseva
SKOPJE, Macedonia (Reuters) - The Macedonian
government on Wednesday praised NATO's decision to
install a 3,500-strong force to collect ethnic
Albanian guerrilla weapons but most ordinary people
seemed resigned or cynical about the mission.
``We welcome the decision of (NATO�s) North Atlantic
Council for the activation of Operation Essential
Harvest. This is another decisive step forward toward
a peaceful settlement of the crisis in Macedonia,��
Defense Minister Vlado Buckovski said.
``Together with our partners and friends from NATO as
well as with the international community�s support, we
will continue along this difficult track toward
peace,�� he told Reuters.
NATO's 19 member governments earlier in the day
approved the third alliance venture into the Balkans
since 1995. But unlike NATO missions in Bosnia and
Kosovo, alliance diplomats insisted the new force
would not act as peacekeepers or mediators.
Macedonians, still bitter over being pushed by the
West into sheltering 230,000 Albanian refugees from
Kosovo's 1999 war only to be hit by an uprising by
guerrillas who earlier fought in Kosovo, were
generally dismissive of NATO's decision.
``Nothing will change,�� said Goran Antevski, aged 28.
``They will collect only those weapons that are not
buried. Provocations and incidents will happen again
and the army won�t respond any more. So I don�t see
how anything can change.��
FEARS OF REBEL GAINS
``I don�t see how NATO can help or worsen matters,��
Valentina Janevska, 31, said. ``I think they need to
be present on the ground but it won�t make much
difference.��
Vese Petkovski, 42, resorted to Balkan fatalism:
``(NATO) will do whatever they want and we will just
continue with our lives because there just isn�t
anything else we can do.��
The guerrilla National Liberation Army signed an
accord with NATO a week ago to surrender arms and
ammunition to NATO troops in exchange for new laws
improving Albanian minority rights. Disarmament and
legislation are to proceed side by side.
Many Macedonians, however, believe the NLA will hide
weapons or stage violence to bog down NATO in another
policing role that would cement the territorial gains
of the rebels.
``I think this is just a discreet way to split
Macedonia and NATO is going to represent some kind of
buffer zone between Macedonian and Albanian parts of
the country,�� said Dragan, a 48-year-old man who did
not want his last name used.
But Vlado Jovanovski, 35, disagreed. ``I think it�s
very good that NATO is coming into the country because
it will bring an end to this six-month crisis,�� he
said of the revolt by minority ethnic Albanians who
have occupied wide areas of Macedonia�s hilly north.
GUERRILLAS SAY ``NO LOSERS��
A government-guerrilla cease-fire has generally held
for the past week despite a fierce gun and mortar
battle outside the mainly ethnic Albanian city of
Tetovo Sunday night and the demolition of an Orthodox
church in rebel territory Tuesday.
Just 6 km up the mountain overlooking Tetovo is the
village headquarters of the NLA ``general staff��
where guerrillas with mobile phones milling about the
main square received news of the imminent NATO
deployment.
There was the occasional rattle of unexplained machine
gun fire outside Sipkovica and two NATO peacekeepers'
helicopters from nearby Kosovo whirred occasionally
overhead.
NLA commander Ali Ahmeti's spokesman Dren Korabi, who
also fought with Kosovo Albanian guerrillas against
Serbian rule in 1998-99, said NATO's arrival would
boost peace prospects.
``There are no losers in this agreement. If the
Macedonians want peace, they can have it. If not, then
we have a problem. And they will see they have a
problem,�� he told Reuters.
He rejected Macedonian suspicions that the NLA would
give up only worthless old weapons and go back to war
when it suited.
Speaking to Reuters in the home of a friend, he picked
up a rudimentary shotgun fashioned from piping and
said: ``We will hand over this one but we�ll also hand
over our other weapons.��
``It�s going to be hard to take off my uniform and put
on normal clothes,�� Korabi said. ``I�m used to this
way of life now. But we have promised to change and
stop being soldiers and we will.��
---
Questa lista e' curata da componenti del
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia (CNJ).
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le posizioni ufficiali o condivise da tutto il CNJ, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
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VANNO IN MACEDONIA A FAR FINTA DI FARSI RESTITUIRE DAI TERRORISTI
LE ARMI CHE HANNO LORO PRESTATO PER DESTABILIZZARE IL PAESE
MACEDONIA: ARRIVA IN FORZE LA NATO TRA MOLTE INCOGNITE /ANSA
(ANSA) - SKOPJE, 22 AGO - Da mezzogiorno di oggi e' partita
ufficialmente in Macedonia la missione della Nato che dovra' portare al
disarmo della guerriglia albanese. Con l'ordine di attivazione lanciato
da Tirana (dove si trovava in visita), il comandante supremo
dell'Alleanza atlantica per l'Europa, generale Joseph Ralston ha
avviato il dislocamento nell'ex republica jugoslava dei 3.500 uomini
che parteciperanno alla missione. L'arrivo del primo nucleo dei 700
soldati italiani che vi prenderanno parte e' atteso per venerdi'. La
raccolta delle armi potrebbe iniziare tra lunedi' e martedi' della
prossima settimana, e da quel momento decorreranno i 30 giorni entro i
quali il disarmo dovra' essere completato. La missione 'Raccolto
essenziale' ha ricevuto l'appoggio delle autorita' di Skopje e dei
guerriglieri albanesi, eppure le incognite che pesano sul suo
svolgimento sono ancora molte. Il comandante generale, Gunnar Lange,
oggi ha sentito il dovere di avvertire che ''se i nostri uomini
verranno attaccati, avranno l'ordine di rispondere al fuoco''. Con
altrettanta chiarezza Lange ha ricordato che in nessun modo i militari
della Nato interverranno in eventuali combattimenti che dovessero
scoppiare tra ribelli albanesi e forze di sicurezza macedoni. ''Il
percorso della pace e' ancora lungo e carico di ostacoli'', ha poi
riconosciuto il portavoce del ministero della Difesa macedone, Marjan
Gjurovski. La prima incognita e' costituita dalla presenza sul
territorio (in particolare nella regione nord occidentale di Tetovo) di
guerriglieri che rifiutano di consegnare le armi. L'organizzazione
paramilitare conosciuta come Ana (Armata nazionale albanese), che ha
respinto il piano di pace dissociandosi dal resto del movimento armato,
e' stata fino a luglio parte integrante dell'Uck, ma non e' ancora
chiaro quanti combattenti siano confluti nelle sue fila dopo la
spaccatura interna. Fonti informate sostengono addirittura che gran
parte della 'brigata 112' dell'Uck abbia di fatto accettato di
sottoporsi al nuovo comando dell'Ana. La seconda incognita e'
rappresentata dal mistero che ancora regna sul numero effettivo di armi
che la Nato dovra' raccogliere. Il generale Lange si e' rifiutato di
fornire alcuna cifra, fonti della guerriglia (non ufficiali) sostengono
di essere in possesso di poche migliaia di pezzi mentre il ministero
dell'Interno macedone, al contrario, ha affermato che l'arsenale degli
albanesi conta addirittura 85.000 tra mitragliatrici, cannoni, mortai,
missili, mine e granate. Oltre a cinque milioni di munizioni. Un dato
gia' categoricamente smentito dalla guerriglia. Eppure conoscere quel
numero e' fondamentale perche' il piano di pace prevede l'avvio dei
cambiamenti costituzionali pretesi dagli albanesi, solo quando un terzo
degli armamenti sara' raccolto: ma appare impossibile calcolare la
percentuale di una cifra che al momento e' difficile persino
immaginare. Per non parlare poi di come potra' essere dichiarato
concluso il disarmo e quindi compiuta la missione. La Nato ha ribadito
anche oggi che il ritiro delle armi avverra' solo su base volontaria:
saranno allestiti 15 centri di raccolta presidiati dai militari
dell'Alleanza atlantica nei quali le forze armate macedoni non avranno
diritto di accesso. Durante l'intera durata della missione l'esercito
governativo dovra' mantenere nelle caserme i suoi mezzi pesanti, mentre
l'Uck avra' l'obbligo di ritirarsi a due chilometri da strade e centri
abitati. Condizioni che fino a questo momento nessuno ha ancora
rispettato. (ANSA). BLL
22/08/2001 19:30
MACEDONIA: MANIFESTANTI ANTI-NATO BLOCCANO FERROVIA
(ANSA-AFP) - SKOPJE, 21 AGO - Manifestanti nazionalisti [sic!] macedoni
bloccano da oggi, oltre alla strada che conduce al confine con il
Kosovo, anche la ferrovia che collega la capitale Skopje al posto di
frontiera di Blace, per protestare contro l' arrivo della Nato in
Macedonia. Lo si e' appreso da fonti militari macedoni. I dimostranti,
il cui numero non e' stato accertato - riferiscono le fonti - hanno
posto diversi ostacoli sui binari vicino a Blace, nei pressi del
confine con il Kosovo, impedendo la circolazione dei treni. La ferrovia
rappresenta un importante asse di comunicazione tra la Forza
multinazionale della Nato in Kosovo (Kfor) e le sue basi di
retroguardia in Macedonia. La provincia serba popolata in maggioranza
da albanesi e' amministrata dall'Onu dopo la fine del conflitto, nel
giugno 1999. La protesta si svolge su appello del Congresso mondiale
dei macedoni, che riunisce diverse organizzazioni non governative, e di
un comitato che raggruppa profughi macedoni del nord e del nordovest
cacciati di casa dalla guerriglia albanese. I manifestanti si oppongono
all'intervento della Nato in Macedonia, ritenendo che esso potrebbe
portare a un blocco della situazione sul terreno, in particolare a un
congelamento delle posizioni conquistate dai guerriglieri. (ANSA-AFP).
DIG
21/08/2001 22:33
MACEDONIA: SKOPJE ACCUSA UCK DI ATTACCHI AD ALTRE CHIESE
(ANSA) - SKOPJE, 22 AGO - Le autorita' macedoni hanno accusato oggi i
guerriglieri albanesi dell'Uck di aver attaccato e danneggiato altre
chiese ortodosse oltre a quella di Sant'Atanasie annessa all'antico
monastero di Lesok, fatta saltare in aria ieri mattina con una carica
di esplosivo. L'agenzia di stampa ufficiale 'Mia' riferisce che ''i
terroristi albanesi hanno incendiato la chiesa di San Nicola nel
villaggio di Slatina e danneggiato le chiese dei villagi di Neprosteno,
Jelosnik, Brezno, Lavce, Otunje e Varvara''. L'agenzia non precisa
quando queste azioni sarebbero state compiute. Secondo la stessa
agenzia i guerriglieri albanesi ''approfittando del cessate il fuoco,
stanno occupando nuovi territori nella regione nordoccidentale di
Tetovo'' costringendo la popolazione macedone alla fuga e incendiando
le loro abitazioni. Un crescente numero di ribelli albanesi viene
inoltre segnalato sulla strada che da Tetovo conduce a Jazince, posto
di confine con il Kosovo. Non c'e' al momento conferma da parte di
fonti indipendenti. (ANSA). BLL
22/08/2001 16:26
MACEDONIA: MONASTERO LESOK, APPELLO SGARBI PER TUTELA ATTIVA
(ANSA) - ROMA, 21 AGO - Un ''appello alla comunita' internazionale''
perche' intervenga in difesa del patrimonio cristiano ortodosso in
Macedonia e' stato lanciato dal sottosegretario ai Beni culturali,
Vittorio Sgarbi, dopo l'attentato che la scorsa notte ha gravemente
danneggiato il monastero di S. Atanasie a Lesok, nel nord-ovest del
paese. Occorre ''una difesa, una resistenza, un presidio militare - ha
affermato Sgarbi - in Kosovo i monumenti sono presidiati dai militari e
quindi difesi da attentati, evidentemente in Macedonia questo non
avviene ancora''. ''Ogni convento nel Kosovo ha intorno una polizia,
finlandese, italiana o tedesca, con carri armati, ed e' imbarazzante,
ma impediscono l'accesso indiscriminato ai terroristi. Anche
dall'Italia capisco che evidentemente se qui hanno potuto mettere le
bombe non doveva esserci nessuna tutela'', ha proseguito. Il
sottosegretario ha detto che durante le sue visite in Kosovo ha potuto
constatare quali danni siano stati causati alle chiese e alle moschee
della provincia serba. ''C'e' un'iniziativa della Normale di Pisa per
la tutela di questi monasteri - ha affermato - noi cercheremo di dare
aiuto, anche con finanziamenti italiani, ai monasteri del Kosovo
attraverso il Ministero e la Normale di Pisa''. Sgarbi intende ora
farsi carico di una qualche iniziativa anche per la
Macedonia. 'Provero' a vedere in che modo possiamo vigilare noi, ma
credo sia una questione che riguarda la Difesa, ne parlero' con il
ministro Martino - ha detto - faccio un appello alla Nato e all'Osce
perche' questo orrore, che riguarda i monumenti, venga impedito
attraverso una tutela attiva''. L'attentato al complesso di Lesok,
secondo le autorita' macedoni, e' stato opera dei guerriglieri albanesi
dell'Uck ma questi hanno negato ogni responsabilita'. (ANSA). COM/IMP
21/08/2001 20:46
Wednesday August 22 11:10 AM ET
Macedonia Government Lauds NATO Mission but People
Wary
By Ana Petruseva
SKOPJE, Macedonia (Reuters) - The Macedonian
government on Wednesday praised NATO's decision to
install a 3,500-strong force to collect ethnic
Albanian guerrilla weapons but most ordinary people
seemed resigned or cynical about the mission.
``We welcome the decision of (NATO�s) North Atlantic
Council for the activation of Operation Essential
Harvest. This is another decisive step forward toward
a peaceful settlement of the crisis in Macedonia,��
Defense Minister Vlado Buckovski said.
``Together with our partners and friends from NATO as
well as with the international community�s support, we
will continue along this difficult track toward
peace,�� he told Reuters.
NATO's 19 member governments earlier in the day
approved the third alliance venture into the Balkans
since 1995. But unlike NATO missions in Bosnia and
Kosovo, alliance diplomats insisted the new force
would not act as peacekeepers or mediators.
Macedonians, still bitter over being pushed by the
West into sheltering 230,000 Albanian refugees from
Kosovo's 1999 war only to be hit by an uprising by
guerrillas who earlier fought in Kosovo, were
generally dismissive of NATO's decision.
``Nothing will change,�� said Goran Antevski, aged 28.
``They will collect only those weapons that are not
buried. Provocations and incidents will happen again
and the army won�t respond any more. So I don�t see
how anything can change.��
FEARS OF REBEL GAINS
``I don�t see how NATO can help or worsen matters,��
Valentina Janevska, 31, said. ``I think they need to
be present on the ground but it won�t make much
difference.��
Vese Petkovski, 42, resorted to Balkan fatalism:
``(NATO) will do whatever they want and we will just
continue with our lives because there just isn�t
anything else we can do.��
The guerrilla National Liberation Army signed an
accord with NATO a week ago to surrender arms and
ammunition to NATO troops in exchange for new laws
improving Albanian minority rights. Disarmament and
legislation are to proceed side by side.
Many Macedonians, however, believe the NLA will hide
weapons or stage violence to bog down NATO in another
policing role that would cement the territorial gains
of the rebels.
``I think this is just a discreet way to split
Macedonia and NATO is going to represent some kind of
buffer zone between Macedonian and Albanian parts of
the country,�� said Dragan, a 48-year-old man who did
not want his last name used.
But Vlado Jovanovski, 35, disagreed. ``I think it�s
very good that NATO is coming into the country because
it will bring an end to this six-month crisis,�� he
said of the revolt by minority ethnic Albanians who
have occupied wide areas of Macedonia�s hilly north.
GUERRILLAS SAY ``NO LOSERS��
A government-guerrilla cease-fire has generally held
for the past week despite a fierce gun and mortar
battle outside the mainly ethnic Albanian city of
Tetovo Sunday night and the demolition of an Orthodox
church in rebel territory Tuesday.
Just 6 km up the mountain overlooking Tetovo is the
village headquarters of the NLA ``general staff��
where guerrillas with mobile phones milling about the
main square received news of the imminent NATO
deployment.
There was the occasional rattle of unexplained machine
gun fire outside Sipkovica and two NATO peacekeepers'
helicopters from nearby Kosovo whirred occasionally
overhead.
NLA commander Ali Ahmeti's spokesman Dren Korabi, who
also fought with Kosovo Albanian guerrillas against
Serbian rule in 1998-99, said NATO's arrival would
boost peace prospects.
``There are no losers in this agreement. If the
Macedonians want peace, they can have it. If not, then
we have a problem. And they will see they have a
problem,�� he told Reuters.
He rejected Macedonian suspicions that the NLA would
give up only worthless old weapons and go back to war
when it suited.
Speaking to Reuters in the home of a friend, he picked
up a rudimentary shotgun fashioned from piping and
said: ``We will hand over this one but we�ll also hand
over our other weapons.��
``It�s going to be hard to take off my uniform and put
on normal clothes,�� Korabi said. ``I�m used to this
way of life now. But we have promised to change and
stop being soldiers and we will.��
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