Due articoli da "STVARNOST", bollettino dell'SKJ u Srbiji - Lega dei
Comunisti di Jugoslavia in Serbia, formazione extraparlamentare di
ispirazione jugoslavista-titoista, marzo-giugno 2000.
Si noti che gli articoli risalgono alla fase politica del governo
socialdemocratico nella RF di Jugoslavia, quindi prima del colpo di
Stato da parte delle destre di Kostunica e Djindjic.

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Cittadini jugoslavi !

Il 23 marzo e' passato un anno da quando vi abbiamo invitato ad opporvi
con noi all'aggressione dell'alleanza NATO. Oggi ci uniamo a voi per
esprimere il dispiacere per il fatto che le nostre, e crediamo anche le
vostre, aspettative siano state tradite, ma non solo per questo.
Quando in quell'occasione abbiamo rivolto un appello a voi ad eseguire
il dovere patriottico verso la propria terra, ai comunisti perche'
militassero in prima linea, lo abbiamo fatto con la convinzione che
l'aggressione NATO alla RFJ fosse un crimine dei paesi capitalisti piu'
sviluppati del mondo, commesso con lo scopo di attuare la politica del
cosiddetto nuovo ordine mondiale che nient'altro e' se non la variante
contemporanea del fascismo. Di questo anche da soli vi siete potuti
convincere durante i 78 giorni di bombardamenti e stragi.
Ci aspettavamo che il vertice politico statale impiegasse tutti i
potenziali disponibili, umani e materiali, con lo scopo di difendere la
integrita' territoriale e la sovranita' del paese, poiche' a questo lo
obbligavano la Costituzione e la fiducia dimostrata loro dal popolo con
il Referendum [sullo status del Kosovo, 1998, ndt].
Purtroppo il Governo attuale neanche in questo frangente ha avuto
abbastanza intelligenza e coraggio per volgere la prontezza e la
volonta' del popolo e dell'esercito a realizzare questo scopo. Con
cio', sia le vostre che le nostre aspettative sono state tradite.
Anche se e' indubbio che, quasi per tre mesi, l'opposizione
all'aggressione ha rappresentato un esempio unitario nella storia
contemporanea della guerra e un incoraggiamento per tutti gli Stati ed
i piccoli popoli, l'attuale vertice statale non puo' essere liberato
dalla responsabilita' per tutto cio' che ha fatto nel Kosovo e
Metohija, per l'occupazione [NATO, ndt] in Kosovo e Metohija e per il
genocidio che attuano i nazionalisti albanesi sulla popolazione non
albanese sotto la tutela e con il beneplacito della NATO e della
missione delle Nazioni Unite.
Da questa responsabilita', inoltre, non possono essere liberati neanche
quei partiti di opposizione che si sono impegnati ad accettare il
diktat di Rambouillet, mentre oggi lavorano per una posizione di
sudditanza.

Cittadini jugoslavi!
La presunta caparbieta' dell'opposizione al governo sulla vittoria e
sulla conservata sovranita' ed integrita' del paese, come anche le
ciarle dei partiti di opposizione sulla democrazia del nuovo ordine
mondiale e sul benessere che offre e porta, sono falsita' e
mistificazioni politiche, dal momento che il Kosovo e' stato occupato,
la popolazione non albanese e' stata cacciata dalle dimore secolari,
mentre cio' che e' rimasto e' esposto al terrore degli estremisti
albanesi, che si attua anche col sostegno delle unita' armate
dell'Alleanza NATO.
Cio' che succede nel Kosovo e' lontano dalla democrazia, e' un fascismo
attuale. I nostri popoli e popolazioni gia' hanno avuto occasione di
sperimentare le loro "forze giovani" non solo nel corso
dell'aggressione dell'alleanza NATO ma anche durante la Seconda guerra
mondiale.
Purtroppo, la nostra disperazione e la nostra tragedia e' maggiore per
il fatto che il governo attuale ci porta all'autoritarismo, ad una
peculiare forma di fascismo, mentre i partiti di opposizione che sono
sulla scena politica non offrono nulla all'infuori del vassallaggio.
Percio' bisogna che sappiamo che la grande maggioranza dei cittadini
non accetta tutte queste cose che propongono.

Cittadini del Kosmet (Kosovo e Metohija)
albanesi, serbi, montenegrini, musulmani, rom, turchi!
La condizione e le relazioni tra le nazionalita' in Kosovo non sono mai
state peggiori. E' stato versato sangue. Nessuno e' stato risparmiato
dal massacro. Sono stati creati caos e disperazione. E' tempo di capire
che a questo vi hanno trascinato i nazionalisti con l'aiuto dei
bugiardi.
Quando la condizione e i rapporti sono giunti all'assurdo, allora anche
i leader nazionali, la KFOR, l'UNMIK, le organizzazioni umanitarie, per
dirla in breve: i creatori del piu' grande male del Kosovo, sono
diventati "preoccupati" per il vostro destino.
Dopo tutto quello che hanno fatto non dovete credere alle loro "buone
intenzioni e promesse" di cui riempiono le pagine della stampa e gli
altri spazi dei media. Il destino del Kosovo e' nelle vostre mani.
Quanto prima tutti, e in primis gli albanesi, i serbi e i loro leader
nazionali, vedranno che la vita comune di tutti nel Kosovo e' una
possibilita' reale e indispensabile, mentre la vita nei cantoni e nelle
riserve non lo e',
tanto prima saranno curate le ferite e sara' superato lo stato di caos
e disperazione. Perche' cio' si realizzi e' necessario porgere la mano
della pacificazione, per dire basta ai nazionalisti e ai leader
nazionali, in primo luogo tra le file degli albanesi e dei serbi,
perche' gli albanesi, i serbi e tutti gli altri ritornino a costruire i
rapporti sulle tradizioni sacre del passato, cosi come hanno fatto Boro
e Ramiz [due giovani, uno serbo l'altro albanese, trucidati dai
nazifascisti, ai quali era dedicato anche il grande complesso sportivo
a Pristina, non a caso fatto oggetto di un attentato da parte dei
neonazisti dell'UCK alleati della NATO, ndt].
Se a forgiare il vostro destino saranno l'UNMIK e la KFOR, i
nazionalisti e i separatisti nelle vostre file, [questa pacificazione]
sara' soltanto una bonaccia di fronte alla nuova tempesta. Il sangue
sara' di nuovo versato in Kosovo. Perche' se avessero voluto, come
dicono, risolvere il problema del Kosovo su basi democratiche non si
sarebbe arrivati alla tragedia.

Cittadini del Montenegro, della Serbia! Serbi e Montenegrini!
I leader nazionali con le loro oligarchie hanno portato le relazioni
tra le due Repubbliche e tra i due popoli al livello piu' basso dalla
loro esistenza. Quotidianamente si registrano reciproche accuse ed
invettive, azioni e reazioni, tutte in funzione del rafforzamento della
posizione delle coalizioni di governo. Le istituzioni della Federazione
sono state sospese, non funzionano o non come dovrebbero secondo la
Costituzione; e' stato interrotto il pagamento fiscale, come mezzo di
pagamento e' stato introdotto il marco tedesco; e' stato posto
l'embargo sulla circolazione delle merci... I rapporti sono stati
portati all'assurdo. Questo lo fanno, lo possono fare gli psicopatici,
personalita' malate di "mania di grandezza", e non dirigenti politici
per i quali l'interesse dello Stato e del popolo dovrebbe essere al di
sopra dell'interesse personale.
In questo "balletto" si sono introdotti anche gli "uomini di lettere",
gli intellettuali di alto rango - accademici ed altri impiegati nelle
Accademie delle Scienze di queste Repubbliche e dintorni, ma anche i
nuovi "duchi di Duklja". "Sognano cose che non possono essere", come
direbbe il popolo. Accusano noi, la LCJ di Tito ed il Comintern perche'
avremmo inventato la nazione montenegrina. Gli uni sostengono che i
montenegrini sono un popolo autoctono, gli altri che i montenegrini
sono serbi. Alcuni li dividono in montenegrini di origine serba e serbi
di origine montenegrina, mentre per altri ancora vale anche il detto
per cui sono i serbi "piu' puri".
A questi signori "di scienza" bisogna dire di smettere con queste e
simili divisioni, perche' sono stati loro a dare battesimo alla grande
tragedia sulle regioni jugoslave. Queste "classificazioni"
e "differenziazioni" non solo non sono scientificamente fondate, ma
sono anche irrazionali. Siamo convinti che la maggioranza sia dei serbi
che dei montenegrini, che dei cittadini di altre nazionalita', non
sostiene queste posizioni dei signori "di scienza", e sarebbero pronti
ad opporsi sia a loro che ai leader nazionali filogovernativi, per
conservare relazioni fraterne tra i due popoli e per impedire la
distruzione anche di questa Jugoslavia.

Lavoratori della Jugoslavia!
In 45 anni nelle regioni della Repubblica Socialista Federativa di
Jugoslavia e' stato costruito il sistema sociale socialista. Il maggior
contributo a questa edificazione lo avete dato voi, lo ha dato proprio
la classe operaia. La distruzione della Jugoslavia, la introduzione del
sistema pluripartitico hanno segnato l'inizio della fine del socialismo
autogestito. E' stata attuata una rapina quale il "passaggio di
proprieta'" [privatizzazione], e sulla base di questo il saccheggio
della proprieta' sociale. Anziche' soggetto, nelle relazioni produttive
e nei meccanismi del profitto, ne siete diventati schiavi - servi della
gleba. Le promesse e le aspettative secondo cui, con la creazione degli
Stati nazionali, con l'introduzione delle relazioni capitalistiche, e
con l'abolizione dell'autogestione, sareste stati meglio pagati, che
sarebbe stata migliore la sanita', la scuola, che tutti sarebbero
vissuti meglio, e' stato il vostro grande inganno e la loro menzogna
riuscita.
Con l'abrogazione della Legge sul lavoro delle cooperative, vostro
apporto attivo nell'organizzazione e nella messa in atto del processo
di produzione, la regolamentazione dei diritti da parte dei partiti al
governo vi ha condotto al "diritto" di lavorare solo fin quando va al
proprietario dell'impresa, fin quando garantite il profitto
al "padrone". Quando avra' avuto tutto, vi dichiareranno un sovrappiu'
tecnologico, il che significa che sarete svalutati, che sarete
licenziati. Se troverete lavoro o meno, questo al datore di lavoro, al
direttore, al "padrone" non interessa. Invece di cio' vi
daranno "magnanimamente" alcune paghe di liquidazione. Cosi' il vostro
diritto al lavoro con i mezzi sociali e' stato sostituito
dall'interesse del padrone di assumere voi (lavoratori) quando gli
serve, con la tendenza di pagare il meno possibile il vostro lavoro.
Vi sono stati limitati i diritti e le possibilita' nel campo della
tutela sanitaria, dell'istruzione, della soluzione del problema
edilizio; e' obbligatoria la partecipazione alla spesa per la cura, per
i medicinali, per l'uso delle conquiste della tecnica. Continuando
questo corso i lavoratori e i poveri moriranno non negli ospedali,
bensi' sulle loro soglie, perche' non potranno pagarsi le cure;
l'istruzione nelle facolta' universitarie e alle scuole superiori gia'
ora e' inaccessibile per i vostri figli. E' accessibile solo ai figli
dei ricchi. Nella soluzione del problema edilizio i datori di lavoro
non hanno alcun obbligo. Le possibilita' che avete di risolverlo
attraverso gli ormai poveri fondi statali sono minime o inesistenti,
e per risolverlo da soli dovreste lavorare circa 50 anni per un
appartamento per 2 persone, impiegando tutte le entrate -
il che e' assurdo di per se'.
Questo fatto, che il padrone o il direttore decidono a loro
discrezione sull'assunzione, sulla paga e sul licenziamento, dice
abbastanza sul vostro basso tenore di vita, sulla vostra poverta' e sui
vostri diritti ridotti. Per questo e' indispensabile che vi creiate
un'organizzazione sindacale indipendente tanto dai partiti attualmente
al governo, quanto dai partiti all'opposizione che hanno una ideologia
retrograda e anacronistica; che combattiate per la restituzione dei
diritti e dei valori a voi sottratti del socialismo autogestito o del
vostro ruolo sociale di primo piano. In questa lotta i comunisti di
Tito saranno in prima linea.

Giovani jugoslavi !
Siete i piu' grandi sconfitti della guerra decennale che ha avuto come
teatro le nostre regioni. Invece dei libri vi hanno dato i kalashnikov
e le granate. Invece delle canzoni avete ascoltato i colpi di
mitragliatrici e cannonate. Avete ucciso e siete stati uccisi senza
sapere perche' e in nome di che cosa.
Siete stati vittime della politica dei leader nazionali, che con il
pretesto di difendere il loro popolo, gli interessi della loro
repubblica, del loro Stato, hanno acceso l'odio e l'intolleranza nei
confronti di altri popoli e popolazioni, il che ha portato alla guerra
civile-fratricida. Il bilancio e' piu' che tragico: centinaia di
migliaia di morti e feriti, con migliaia di invalidi - tra cui la
maggior parte giovani.
Per questo non dovete credere in loro, ma neanche a quelli che offrono
la "democrazia" del nuovo ordine mondiale. Voi non potete essere il
prolungamento del loro braccio, ne' del braccio di chiunque altro.
Dovete seguire il vostro corso, il corso della lotta per la sinistra
sociale, per lo sviluppo di relazioni fraterne e dell'uguaglianza dei
popoli e delle popolazioni, per la tolleranza e per lo stato di
diritto, per un'istruzione e una tutela sanitaria accessibili a tutti,
per espropriare le ricchezze all'elite dei profittatori di guerra.
In nome di questo, non potete permettere che vi dividano secondo
criteri nazionali, sociali o di qualsiasi altro tipo. E' indispensabile
che siate un'organizzazione rivoluzionaria unita di giovani, capace di
cambiare la societa' in meglio. Voi
anche biologicamente siete predisposti a questo - "il mondo si regge
sui giovani", dice un proverbio popolare. Questo potrete farlo se
userete il ricco patrimonio di esperienze rivoluzionarie delle
generazioni giovani precedenti, attualizzandole con il nuovo sapere di
cui sicuramente non siete carenti.

Militari, sottoufficiali, ufficiali e generali dell'Esercito
Jugoslavo !
Non permettete che i nazionalisti vi trascinino nelle guerre e nei
conflitti mondiali come hanno fatto con l'Armata popolare jugoslava.
Non potete tollerarlo. La politica non puo' dividervi dal popolo. Voi
dovete restare i degni successori di quanti hanno partecipato alle
eroiche battaglie a Bregalnica, Cer, Kolubara, a Mojkovac e Carev Laz,
sulla Sutjeska, e sulla Neretva. Voi nel corso della aggressione NATO
avete dimostrato di poterlo essere, poiche', oltre al patriottismo,
avete dimostrato un alto grado di abilita' e capacita' nell'opporvi a
forze armate piu' numerose e piu' moderne. Il fatto che non sia stato
quell'inizio che, probabilmente, con noi avevate atteso e' frutto della
politica della dirigenza statale.
Per non diventare vittima dei "giochi" nazionalistici e della
bruttalita' delle lotte tra partiti, la dirigenza dell'Esercito deve
insistere sullo scioglimento delle formazioni - unita' armate
paramilitari. Dovete chiedere alti mandati su queste formazioni. Questo
e' un presupposto essenziale per conquistare la piena fiducia del
popolo e per impedire la guerra civile.

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Media liberi
MITO E REALTA'

La liberta' dei media e' una delle frasi borghesi predilette. I
liberisti hanno incominciato anche con essa da una decina di anni. Ora
si sono uniti alla campagna ingloriosa dei governi borghesi che hanno
soffocato i media quando ha fatto loro comodo. Con questo hanno
dimostrato come per la borghesia anche i principi costituzionali piu'
sacri servono solo come facciata democratica - quando fa loro comodo
anche come peso inutile - quando li intralciano. Del resto, forse
potrebbero esistere media liberi in una societa' in cui li controlla lo
Stato o il capitale privato ? Di opposizione - si, ma indipendenti no.
Tuttavia, questo non e' un motivo per distruggere i media di
opposizione. Questi non hanno lavorato in maniera professionale,
perche' erano veline dell'opposizione, ma neanche la RTS
[Radiotelevisione Serba] ne' "Palma TV" lo sono stati, in quanto al
servizio dei Socialisti [SPS] e dei Radicali [RSS]. I media di
opposizione non sono neanche patriottici, perche' mostrano come
l'opposizione baci le mani all'imperialismo americano. Ma non lo e'
neanche la RTS che, da un anno, giustifica la vergognosa capitolazione
di Kumanovo. E democratici ed umani non lo sono ne' gli uni ne' gli
altri, perche' per un decennio intero non sono insorti contro le
politiche separatiste e genocide.
Sembra dunque che non vi sia alcuna differenza sostanziale nella guida
e nel programma di questi media. L'unica cosa che gli uni difendono e
gli altri attaccano e' il regime. Cosi' che, se e' giustificata la
repressione di "Studio B", sarebbe ancor piu' giustificata la
repressione della RTS e di "Palma". Forse cosi' i cittadini potrebbero
finalmente pensare autonomamente sui problemi della vita.
Di media liberi si potrebbe parlare solamente se i media fossero di
proprieta' sociale. Allora sarebbero liberati dall'influenza dello
Stato, della amministrazione cittadina o del comune, che non potrebbero
influenzare la loro dirigenza o il loro programma. I lavoratori stessi
eleggerebbero ed esonererebbero la dirigenza, e questa non potrebbe
essere presa per piu' di un quinto da membri dei diversi partiti. Con
questo verrebbe notevolmente diminuita l'influenza dei partiti. In
secondo luogo, i media non sarebbero dipendenti finanziariamente ne'
dallo Stato ne' dal capitale privato, il che e' la prima condizione per
l'indipendenza. In terzo luogo, la concorrenza tra gli stessi media
sarebbe garantita dalla possibilita' di fondare piu' media oppure media
di cui comproprietari sarebbero i giornalisti che in essi lavorano.
Situazione del tutto diversa da quella offerta da governo ed
opposizione, o no ?
(Goranka Bosanac)


(Tradotto da Ivan della redazione di "Voce Jugoslava",
ogni martedi dalle 13:00 a Radio Citta' Aperta)