LA "GIUSTIZIA" DEI BARBARI DI NAGASAKI
Lettera aperta a Carla Del Ponte


Acireale, 18 febbraio 2002

Mrs. Carla DEL PONTE
Prosecutor
International Criminal Tribunal
for Yugoslavia (ICTY)
DEN HAAG - Paesi Bassii

OGGETTO: Processo a Milosevic. -


Per celebrare un processo internazionale ci vuole un tribunale VERO
ovvero un istituto giuridico nato e funzionante nel rispetto del diritto
internazionale ed ordinario. Non risulta allo scrivente -- come a
giuristi, sociologi, studiosi, uomini politici ed operatori sociali di
fama mondiale - che codesto Tribunale abbia i requisiti essenziali,
organici e funzionali per essere quello che dice di essere.
L?innocenza o colpevolezza di Milosevic sono fuori causaa semplicemente
perché qualunque capo di Stato -- e non solo Milosevic -- può essere
processato solo da un tribunale internazionale VERO cioè legale e quindi
legittimato a svolgere una legale funzione di giustizia, e NON il
prodotto di una parte politica in causa creato per uso e consumo della
parte stessa. Un tale prodotto è una mistificazione mostruosa del
diritto come sanno perfino studenti principianti della materia.
A comprovare la gratuità giuridica di codesto Tribunale è esso stesso,
il quale si rifiuta di processare i responsabili dei 78 giorni di
massacro indiscriminato e quindi terroristico, consumato, nella Serbia e
nel Kosovo, in quanto tale anche contro civili (compresi donne, vecchi,
bambini, ammalati e profughi) e contro la natura con l'impiego di
sostanze biochimiche e radioattive. E' evidente che non possa accettare
di processare sé stesso. E' di questi giorni l'ennesima conferma (semmai
ce ne fosse bisogno) della nocività clinica dell'ranioo impoverito dalla
NATO sparso a piene mani - ad insaputa dei propri stessi uomini - con
"bombe intelligenti" (quanto chi?) e in nome di una "guerra
umanitaria?".
Chi mi legge sa che gli USA, genitori naturali di codesto Tribunale
(non importa se attraverso l?utilizzo forzoso e improprio del Consiglio
di Sicurezza di un?ONU, ridotta ad una sigla di sé), sono responsabili,
impentiti e impuniti, di oltre mezzo secolo di trattamento
militare-terroristico del mondo, avendo iniziato tale triste carriera
nel 1945 con la doppia gratuita ecatombe atomica di Hiroshima e
Nagasaki. Se è vero che i crimini contro l?umanità sono
imprescrittibili, io chiedo formalmente che codesto Tribunale, a prova
della propria identità, celebri un processo postumo ai responsabili
almeno del bombardamento atomico di Nagasaki, totalmente inutile dopo
quello di Hiroshima di tre giorni prima, estendendolo a quanti degli
attuali potenti degli USA non siano disposti a chiedere umilmente
perdono al mondo per un'ignominia e vergogna che non hanno l'uguale in
tutta la storia umana se si tiene conto che la responsabilità morale e
penale è direttamente proporzionale alla consapevolezza razionale.
Esorto chi mi legge a ricusare codesto Tribunale, in nome del quale
pronuncia accuse e predefinisce condanne, in quanto destituito di ogni
fondamento giuridico, scientifico e morale e, naturalmente, a
dimettersi. Così, se non avrà condannato un uomo - che potrebbe essere
anche innocente - avrà per lo meno salvata la propria coscienza ed
evitato il rischio di essere corroso da un rimorso che coglie tutte le
persone normali, tanto più se vivono anche in funzione di affetti.
Esorto chi mi legge a liberare un uomo - Milosevic - il quale, seppure
ipoteticamente colpevole - è stato illegalmente sequestrato ed è
illegalmente detenuto.
Se Milosevic deve essere processato, che lo sia, ma da un tribunale
VERO e SIMULTANEAMENTE con tutti (ma proprio tutti - altrimenti che
giustizia sarebbe!) coloro che hanno, a titolo e in misura vari,
aggredito i popoli della ex Jugoslavia di Tito.
Non penso di essere riuscito a convincere chi mi legge ma so di non
essere solo e che l'orrore per la menzogna sta salendo e che prima o poi
sommergerà anche i nostalgici epigoni degli inquisitori del Medioevo.
Allego il mio libro intitolato: ?A proposito del Kosovo: come i
<Barbari di Nagasaki> vogliono feudalizzare il mondo?. Esso contiene
anche una mia lettera di denuncia (datata 28 maggio 1999) a codesto
Tribunale perché lo stesso processasse i responsabili, diretti e
collaterali, del 78 giorni di barbarie terroristica CONTRO il Kosovo. Il
mio era un gesto simbolico perché codesto Tribunale non avrebbe potuto
suicidarsi, ma ora è anche un precedente ?storico? probatorio della
natura esclusivamente di parte politica del Tribunale stesso.
Saluti civili.



Carmelo R. Viola
Centro Studi Biologia Sociale, Acireale (CT)
Email: <crviola@...>