IL GIORNO DOPO LO STERMINIO DEL CAMPO DI JENIN
NASCE A ROMA IL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE.
IMMUNITA' GARANTITA A PRIORI PER IL BOIA SHARON.

Gli Stati Uniti grandi assenti. Ciampi a colloquio con Kofi Annan
parla della Palestina

(News ITALIA PRESS)

Roma- È entrato in vigore oggi a Roma, con maestose celebrazioni, lo
Statuto che istituisce la prima Corte penale internazionale (Cpi) con
giurisdizione sui crimini di guerra, genocidio e crimini contro
l'umanità.
L'istituzione del CPI arriva al termine di cinquant'anni durante i
quali il mondo ha vissuto oltre 250 conflitti che hanno provocato la
morte di oltre ottanta milioni di persone. Atrocità per le quali
pochissime volte i responsabili sono stati giudicati e condannati.
La corte, che sarà definitivamente attiva dai primi giorni di luglio,
si verrà a configurare come un organo giudiziario permanente,
indipendente, creato dalla comunità internazionale degli stati al fine
di perseguire i più gravi crimini riconosciuti dal diritto
internazionale: il genocidio, altri crimini contro l'umanità e i
crimini di guerra. La storia di istituzione della CPI inizia il 17
luglio 1998, quando con 120 voti favorevoli, 7 contrari (tra i quali
Cina, Libia, Iraq e Stati Uniti) e 21 astensioni, la Conferenza
Diplomatica delle Nazioni Unite, convocata a Roma cinque settimane
prima, istituiva il Tribunale adottandone lo statuto, da allora
comunemente definito come Statuto di Roma. I tribunali nazionali
continueranno in ogni caso ad avere giurisdizione sui crimini di
competenza della corte che nasce oggi a Roma. In base al principio di
"complementarietà", il tribunale internazionale agirà unicamente nel
caso in cui i tribunali nazionali non avranno una autentica "volontà"
o la "capacità" di farlo. Il Tribunale permanente per i crimini contro
l'umanità avrà giurisdizione su 60 Stati, non potranno quindi essere
imputati coloro i quali commettessero crimini su territori esterni a
quelli degli stati che hanno ratificato. Tra gli stati che non hanno
ratificato il protocollo per l'istituzione della CPI spicca fra tutte
l'assenza degli Stati Uniti, da sempre contrari al progetto.
La cerimonia di oggi è anche stata l'occasione per tornare a parlare
della gravissima crisi in medio-oriente. "In Medio Oriente una
presenza internazionale sul terreno ha già dato buona prova. L'Italia
lo sta proponendo da tempo. È necessaria una forte e diretta funzione
di responsabilità della comunità internazionale": queste le parole
pronunciate da Carlo Azeglio Ciampi al termine di un incontro con il
segretario generale dell'ONU, Kofi Annan.
Il Presidente della Repubblica ha aggiunto anche che "occorre un
immediato cessate il fuoco e l'avvio di un processo politico che,
sulla base delle risoluzioni ONU, offra alle parti la prospettiva di
vedere realizzate le rispettive legittime aspirazioni: indipendenza
per la Palestina, sicurezza e riconoscimento da parte di tutti gli
Stati arabi per Israele".