MICIDIALI OSSIMORI

Mauro Cristaldi ci segnala <<un paradossale libello: "La prevenzione
oncologica
nei reduci dai Balcani", di F. Nobile - la "prevenzione" su "reduci" fa
parte
degli ossimori escogitati dai moderni tecnici dell'informazione
deviata...>>

Sul lavoro disinformativo del prof. Nobile, del quale Falco Accame ha
chiesto la ricusazione in Parlamento, si veda anche:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1716

Segue ulteriore notiziola sull'insabbiamento del caso-DU in Italia:

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http://www.osservatoriomonopoli.it/Curiosit%c3%a0/Curiosit%c3%a0_080602_uranio.htm

Ancora senza esito l'esposto della Uil Puglia sui militari
italiani impegnati nell'ex Jugoslavia

Uranio impoverito e dimenticato

Barisera 1 giugno 2002

La notizia secondo cui 200 militari italiani impegnati negli
anni scorsi in missioni nella ex Jugoslavia (e venuti a
contatto con il famigerato uranio impoverito contenuto negli
ordigni Nato), siano ammalati di tumore, riporta di attualità
una vicenda che le autorità istituzionali della Puglia hanno
purtroppo sottovalutato.
Preoccupazione è stata espressa dalla Uil di Puglia che ha
presentato già a gennaio del 2000 un esposto alla Procura
della Repubblica del Tribunale di Bari, chiedendo che il
Ministero della Difesa rispondesse di lesioni personali e
omicidio colposo in merito alla morte di alcuni militari
italiani che avevano prestato servizio per le missioni in
Bosnia ed in Kosovo e che sarebbero venuti a contatto con il
micidiale uranio impoverito.
"E' un esposto di cui ad oggi non si ha ancora alcuna
risposta - dice il segretario generale, Aldo Pugliese -
eppure non soltanto si sono registrate morti sospette tra i
soldati di altri eserciti che hanno prestato servizio nei
Balcani, ma si registra anche la nascita di sette bambini con
malformazioni, figli di altrettanti militari italiani di
stanza in quella zona".
Nell'esposto è stata riportata la tesi del prof. Sandro
Degetto, dell'Istituto di Chimica e delle tecnologie
inorganiche e dei materiali avanzati ,del Consiglio Nazionale
delle Ricerche di Padova, secondo la quale "ci sono rischi
per l'organismo umano, in particolare per il rene, con
effetti sui tessuti che possono provocare gravi casi di
insufficienza renale nonché la comparsa di proteine nelle
urine".
Per la Uil, che ha dato incarico di procedere all'avv. Nicola
Putignano, esisteva, ed esiste, il pericolo che si aprissero
scenari delicatissimi per la salute pubblica e per la Puglia.

La Uil ha lanciato un appello alla Regione Puglia perché si
attivi sulla vicenda, anche in considerazione del fatto che
durante la guerra in Kosovo dalle basi pugliesi di Amendola e
Gioia del Colle partivano i jet della Nato su cui venivano
caricate le bombe ad uranio impoverito.
Non solo. "C'é la questione della bonifica del mare Adriatico
- puntualizza Pugliese - nel quale i velivoli hanno scaricato
centinaia, forse migliaia, di ordigni inesplosi che giacciono
ancora sul fondo. E' stata promessa una bonifica che non è
mai stata attuata. L'erosione del mare potrebbe provocare
fuoriuscita di materiale che inquinerebbe il mare stesso, con
grave e conseguente danno per la salute di tutti, visto che
il pesce pescato in Adriatico è quello che finisce sulle
nostre tavole".