"VAFFANCULO"

Riferisco in termini rigorosamente fattuali, necessitato anche dalla
presenza del pubblico, quanto si è verificato ieri, domenica 8
dicembre, al cinema Tibur in Roma, in occasione dell'incontro con
la delegazione di parlamentari italiani di ritorno dall'Iraq.
Sono intervenuti Elettra Dejana, Paolo Cento, Silvana Pisa e,
particolarmente equilibrata e corretta, Loredana De Petris che,
almeno, si è astenuta dal ripetere gli stereotipi della propaganda
imperialista sugli "orrori" di regime. Alcuni interventi -
frutto di appena 3 giorni di presenza in Iraq e di lunghi anni di
intossicazione mediatica - sono risultati più polemici contro il
governo iracheno che contro gli aggressori e sanzionatori
angloamericani. Impressioni superficiali sono diventate
verità incontrovertibili. Solo qualche esempio: "I veli sono
aumentati del 50%", cifra del tutto inventata e senza sapere che a
Baghdad risultano esserci oggi più donne velate soprattutto perchè
ci sono oltre un milione di profughi sciti dal Sud uranizzato e
bombardato giornalmente (e che da sempre portano il velo); "Ai giovani
si inibisce la ricerca di certi siti in internet", totalmente
falso, la navigazione su internet è totalmente libera
e viene praticata in tantissimi "internetcafè" in giro per Baghdad. "Siamo
stati accompagnati in tutti i nostri movimenti e contatti da agenti di
polizia, segno di mancanza di libertà", si trascura che gli interessati
erano una delegazione ufficiale parlamentare e che sarebbero stati
accompagnati in qualsiasi paese del mondo; qualsiasi visitatore
straniero e giornalista è invece liberissimo di girare dove e
come vuole per Baghdad, incontrare chi vuole, fare amicizia,
visitare famiglie, andare allo stadio, frequentare studenti e tutto
il resto, come accertato da me in 25 anni di visite in Iraq
e da chiunque altro. Inoltre, il meccanismo statale per cui
all'85% degli iracheni viene garantito un quantitativo di cibo
sufficiente a sopravvivere all'embargo genocida e che i
responsabili dell'ONU Denis Halliday e Hans Von Sponeck hanno
definito "uno dei più efficienti e meno corrotti del mondo"
viene interpretato da Dejana come strumento per aumentare la
dipendenza del popolo dal regime, la cui iconografia, in
effetti eccessiva (ma non più dell'iconografia cattolica da cui siamo
sommersi da 2000 anni e dei valori consumistico-capitalistici che ci
assediano giorno e notte) viene attribuita a una cultura patologica e
paranoica. Si à anche voluto attribuire a una risorgenza islamica il fatto
che la comunità cattolica caldea sia diminuita in dieci anni di 200.000
unità Invece l'Iraq è riconosciuto da tutte le Chiese (Vaticano compreso)
come uno dei paesi più rispettosi delle varie religioni esistenti al suo
interno. Se tanti cristiani hanno potuto sottrarsi alla disperazione della
fame, delle bombe e della morte da uranio e malattie varie, è perchè i
caldei rappresentavano da sempre un ceto tra i più benestanti del paese e,
diversamente dagli altri, hanno potuto ricorrere alle proprie
disponibilità per emigrare e rifarsi una vita altrove.
Il bello è venuto al termine degli interventi e all'inizio del dibattito.
Notato che milioni di persone in Iraq, come "denunciato" da Elettra Dejana
("società militarizzata"), avessero l'arma in casa facendo parte di una
milizia di difesa territoriale e di resistenza antisraeliana in Palestina,
il moderatore Sergio Cararo ha notato con ironia che un regime che si può
permettere di avere metà della sua popolazione armata non si deve sentire
poi tanto contrastato. La battuta di Cararo è stata salutata da un lungo
applauso il che ha ulteriormente fatto inviperire Elettra Dejana che,
rivoltasi al sottoscritto, pure plaudente alla battuta, ha urlato: "Stai
facendo propaganda pro-Saddam". La mia risposta è stata :"Direi piuttosto
che qui si rasenta la propaganda americana". La risposta della Dejana,
parlamentare di RC come io ne sono militante e dirigente federale, a
volume ancora più sorprendente è stata "Ma va' a fare in culo,
Grimaldi".
Sconcerto generale nel pubblico e poi fischi e proteste. A mia volta
sottolineavo: "Elegante terminologia per una parlamentare". La Deiana
si sottraeva sia a un confronto civile, allontanandosi
rapidamente insieme al suo seguito, sia ai successivi interventi,
continuando a schiammazzare contro di me e, ormai, contro quasi
tutti gli altri.
Mi limito a riferire che nel mio intervento, poi, mi sono limitato a
sottolineare i pericoli di un eurocentrismo anche "di sinistra", con i
suoi rischi di colonialismo politico, e di una evidente
subalternità alle intossicazioni e diffamazioni imperialiste. E' un
film già visto in occasione dello squartamento imperialista della
Jugoslavia, agevolato dall'accettazione passiva da parte di molta
Sinistra delle fandonie inventate su Serbi e Milosevic, successivamente
tutte rigorosamente smentite. Forse c'è una coda di paglia, certo che
la Sinistra non si può permettere un altro tragico errore del genere.
Risulta evidente a chiunque non sia blindato nei suoi pregiudizi e nella
mania di applicare etichette calunniatrici che tutto questo non è
"propaganda pro-Saddam", ma semplice elencazione di fatti
incontrovertibili e accertabili da chiunque non si limiti a tre
giorni di delegazione in un paese, ma si assuma la responsabilità
di una ricerca approfondita e, soprattutto, di una meno pigra
individuazione delle fonti.
Della serie: I favori resi all'imperialismo dalla bomba "diritti umani",
come condivisi da D'Alema, e dal missile "democrazia", come praticato
negli USA.

Fulvio Grimaldi
9/12/2002