*** Il giorno 19 dicembre partiva per Kragujevac una delegazione
formata da componenti del coordinamento RSU e del Gruppo ZASTAVA
Trieste per consegnare le rate di adozioni in scadenza e alcune nuove
adozioni aperte soprattutto in Veneto e Friuli.
Nelle settimane precedenti si erano recati a Kragujevac compagni di
Rimini e di Brescia.
In tutto le adozioni rimaste attive sono oltre un migliaio. ***

DOCUMENTI ALLEGATI:

1. Dal Coordinamento RSU: notizie sui progetto del "forno di
panificazione" ed altro

2. Intervento svolto da Gilberto Vlaic di "Zastava Trieste"
all'assemblea dei lavoratori della Zastava il 21 dicembre 2002

3. "Zastava Brescia": relazione del viaggio a Kragujevac del
novembre-dicembre 2002

NOTA:

Per informazioni sul progetto "NON BOMBE MA SOLTANTO CARAMELLE", che
coinvolge diversi soggetti, potete andare al sito del coord. RSU:
http://www.ecn.org/coord.rsu/.
Dalla home page cliccare su "Punto Focale".
Sempre da "Punto focale" potete accedere alla pagina sulle iniziative
di solidarietà ai lavoratori della Jugoslavia dove trovate il
materiale.


=== 1 ===


DAL COORD. RSU:

Nei giorni scorsi si sono recati alla Zastava i compagni di Rimini che
dovranno prossimamente montare nella fabbrica un forno per la
preparazione del Pane (25 q.li giorno).
Con i delegati sindacali della Zastava sono state valutate le
necessarie modifiche dei locali dove il forno dovrà essere montato,
modifiche che dovrebbero essere realizzate entro il prossimo gennaio
per poter così trasportare il forno e iniziare il lavoro di montaggio,
prova e avvio della produzione.
Lo scopo del progetto è quello di garantire l'accesso alla
alimentazione primaria alle famiglie dei lavoratori disoccupati, ma
con una attenzione particolare anche ai lavoratori della Zastava,
cacciati ed ora profughi dal Kosovo (stabilimento di Pec - circa 800
persone).
Altro obiettivo è quello di utilizzare il forno per organizzare una
formazione (a rotazione) per i lavoratori tutt'ora senza lavoro dando
così a loro la possibilità di imparare un mestiere. La formazione sarà
tenuta da Panificatori Italiani che si sono dichiarati disponibili a
questo.
L'arrivo e la messa in funzione del forno sarà occasione per una
grande festa che sarà realizzata presso lo stabilimento
Zastava (crediamo verso aprile-maggio) con la presenza di diversi
complessi italiani e slavi coi quali si terrà un concerto.
Sarebbe questa una ottima occasione per organizzare alla Zastava una
presenza anche più massiccia del solito delle famiglie italiane che
hanno attivato una adozione o che sostengono in altro modo la
realizzazione del progetto.
Sarebbe possibile organizzare uno o due pulmann. I costi non sono
eccessivi (da un preventivo fatto, tra l'affitto del pulmann e per il
dormire in pensione per 3 notti non si dovrebbe superare la cifra dei
110 euro a testa. Rimarrebbe fuori solo il mangiare che sul posto non
è caro)
Si sta continuando inoltre a lavorare per organizzare una colonia
estiva (15 giorni) per i figli dei lavoratori Zastava a luglio in una
località messa a disposizione dalle amministrazioni comunali del
Mugello (per circa 35-40 bambini più 10 accompagnatori).
La presenza di questi bambini dovrebbe coincidere con la
manifestazione conclusiva di "Non bombe ma...") che si terrà a Roma.

Di tutte queste cose vi terremo informati.
Ciao alma

Alma Rossi: indirizzo email - alma@...
Coordinamento Rsu: http://www.ecn.org/coord.rsu/


=== 2 ===


Intervento, a nome del coordinamento RSU e gruppo ZASTAVA Trieste,
svolto da Gilberto Vlaic di ZASTAVATrieste all'assemblea dei
lavoratori della Zastava di Kragujevac il 21 dicembre 2002 in
occasione della consegna delle adozioni a distanza raccolte a favore
delle famiglie dei lavoratori tutt'ora senza lavoro e senza salario a
causa dei bombardamenti delle fabbriche della Jugoslavia.

---

Cari lavoratori della Zastava, eccoci di nuovo insieme in questa
assemblea che rappresenta per me uno degli esempi piu' belli e
significativi della solidarieta' e dell'amicizia tra lavoratori di
paesi diversi, uno dei migliori esempi della fraternita' tra i popoli.
Per noi del coordinamento RSU e del gruppo ZASTAVA di Trieste questo
e' il quarto viaggio nel corso di questo anno.
Oggi portiamo con noi una quarantina di adozioni provenienti da tutta
Italia: dalla Sicilia al Piemonte, dalla Toscana al Friuli; otto sono
nuove, a riprova del fatto che molti lavoratori, molti cittadini
italiani non hanno dimenticato e non dimenticheranno mai che quasi
quattro anni fa l'Italia, insieme agli altri paesi della NATO,
aggrediva brutalmente la Repubblica Federale di Jugoslavia. La nostra
solidarieta' e amicizia nei vostri confronti e' sempre presente.
Inoltre abbiamo portato alcuni importanti farmaci per l'ospedale della
vostra citta'.
Vorrei anche ricordare che prossimamente porteremo qui a Kragujevac il
forno per la fabbricazione del pane, di cui vi abbiamo informato
durante il viaggio di ottobre e che e' un dono dell'associazione di
Rimini "Il nido del cuculo".

Dopo l'aggressione al vostro Paese, ed in parte come sua conseguenza,
vi e' stata in Europa una netta avanzata dei governi di destra, ed il
peggiore sicuramente e' quello italiano.
Stiamo assistendo ad una progressiva fascistizzazione dell'Italia, che
magari non ha i tratti quotidiani della brutalita' del fascismo
classico, ma che mette a serio rischio i diritti politici e gli
interessi materiali dei lavoratori. Ne' potrebbe essere altrimenti,
visto che gli eredi diretti del fascismo sono oggi al governo nel
nostro paese, insieme alla destra piu' razzista e ultra-liberista.
Circa un mese fa una ventina di compagni sono stati arrestati in
Italia usando vecchie norme del codice fascista, che non venivano
usate da decenni, con l'accusa di opporsi con le loro parole
(attenzione, non atti, PAROLE!) all'attuazione del programma del
governo.
Persino il diritto di sciopero e' messo in discussione.
Contemporaneamente le condizioni materiali di vita dei lavoratori sono
sottoposte a un attacco continuo.
La FIAT ha espulso forse definitivamente dalle fabbriche migliaia di
operai, specialmente in zone del Paese gia' depresse, dove il lavoro
e' scarso.
E le condizioni generali subiscono un arretramento continuo: il lavoro
diventa sempre piu' precario, i fondi alla scuola e alla sanita'
pubbliche subiscono tagli feroci, mentre vengono finanziate e
incoraggiate le strutture private; viene messo in discussione il
diritto ad una decorosa pensione.
Contro questo continuiamo a lottare, malgrado alcune frange sindacali,
per fortuna minoritarie, che non hanno il concetto di uguaglianza,
solidarieta' e fratellanza tra i lavoratori come primo fondamentale
punto della loro azione, e che trattano con il governo la riduzione
dei nostri diritti a fronte di una ridicola diminuzione delle tasse
sui redditi piu' bassi.
Il 18 ottobre scorso, con uno sciopero di otto ore indetto dalla sola
CGIL, abbiamo paralizzato l'Italia. E le lotte continuano.

Dopo l'invenzione dell'ingerenza umanitaria, nome scelto per coprire
la piu' classica delle aggressioni imperialiste, vediamo oggi scenari
di guerra terribili in tutto il mondo, compreso il fatto che gli Stati
Uniti hanno dichiarato che sono pronti a usare le bombe atomiche.
Dopo l'Afghanistan, e' ora il popolo iracheno ad essere nel mirino
della guerra imperialista.
Non dobbiamo meravigliarci del fatto che questa volta alcuni paesi
europei, Francia e Germania soprattutto, frenano rispetto a questa
nuova aggressione. Non e' che siano diventati improvvisamente "buoni"
e che abbiano capito che la guerra e' comunque follia, ma questa
guerra non fa i loro intesessi, in quanto consegnerebbe il petrolio
iracheno ai soli Stati Uniti.
Ricordiamo che la Germania e' stata il paese europeo che piu' degli
altri ha contribuito allo smembramento della Jugoslavia negli anni
1991-1995 e che ha convintamente partecipato alla aggressione alla
Serbia nel 1999, perche' queste cose erano del tutto utili ai suoi
interessi.
E non dobbiamo dimenticare altri popoli, sottoposti ai piu' feroci
ricatti e condizionamenti, dal Venezuela, dove un governo
democraticamente eletto rischia di essere travolto da un colpo di
stato organizzato dagli Stati Uniti, sempre per interessi sul
petrolio, alla Palestina, dove un popolo senza terra viene massacrato
dall'imperialismo sionista, con l'accordo degli imperialismi
statunitense ed europeo.
Come lavoratori dobbiamo essere assolutamente contrari a queste guerre
imperialiste, e dobbiamo opporci con tutte le nostre forze ad esse,
non solo perche' la guerra porta lutti e distruzioni, ma perche' sono
assolutamente contro i nostri interessi come classe sociale.
Non mi stanchero' mai di dire che il mondo non si divide in Italiani,
Jugoslavi ecc., ma si divide in lavoratori e padroni, in chi rivendica
la giustizia sociale e chi pone il profitto capitalista sopra tutto.
L'arma piu' forte che abbiamo in mano e' la solidarieta'
internazionalista dei lavoratori.
Il 9 novembre scorso a Firenze eravamo quasi un milione a dire il
nostro NO alla guerra.
Dovevano essere presenti in questa occasione anche alcuni vostri
rappresentanti, ma l'ambasciata Italiana di Belgrado non ha concesso
i visti ai delegati della Zastava ed alla esponente del sindacato
metalmeccanici nazionale jugoslavo, benche' fossero stati chiesti
direttamente dalla CGIL di Brescia. Si e' trattato chiaramente di una
manovra provocatoria per impedire ai vostri rappresentanti di poter
illustrare la vostra situazione in una occasione importante come il
Social Forum Europeo.

Torno ora alla nostra assemblea, per informarvi di una nuova
iniziativa che abbiamo lanciato tra gli studenti delle scuole
elementari in Italia.
Si tratta di un progetto in cui i bambini sono chiamati a esprimere il
loro rifiuto alla guerra, con la loro sensibilita' di bambini,
attraverso scritti, disegni canzoni. E chiediamo loro di non fermarsi
qui, ma di stabilire rapporti di gemellaggio con altre classi
scolastiche nei Paesi che hanno purtoppo conosciuto la devastazione
dell'aggressione imperialista.
Abbiamo scelto per questo progetto un nome simbolico, tratto da uno
dei disegni che i bambini di Kragujevac ci inviavano:
Non bombe, ma solo caramelle


Termino rivolgendomi alle ragazze e ai ragazzi che tra poco
riceveranno le quote dei loro amici italiani; vi invito caldamente a
scrivere alle famiglie italiane perche' una sola vostra lettera serve
piu' di mille dei nostri discorsi.
Un abbraccio a tutti voi.

Kragujevac, 21 dicembre 2002


=== 2 ===


http://digilander.libero.it/zastavabrescia/
zastavabrescia@...



Brescia, 16/12/2002


Questo è un breve resoconto del viaggio effettuato a Kragujevac da una
nostra delegazione dal 29 novembre al 2 dicembre 2002 per la consegna
delle somme raccolte per le adozioni di 121 bambini figli di
lavoratori, indirizzato a tutti gli adottanti e simpatizzanti del
progetto Zastava, portato avanti dall'Associazione Zastava - onlus -
di Brescia.

---

VIAGGIO A KRAGUJEVAC - DICEMBRE 2002

Sono tornati, lunedì 2 dicembre, i volontari della nostra
Associazione delegati ad effettuare la consegna delle quote delle
adozioni relative al secondo semestre 2002.
La delegazione composta da Alfredo, Beppe, Francesco e Luisa, a cui si
sono aggiunti Anna e Luciano che hanno scelto di accompagnarsi ad essi
per vivere questa esperienza, ha realizzato tutto quello che si era
proposto.

Il viaggio è risultato tranquillo anche se, come al solito,
lungo ( 13 ore ) e, stavolta, un po' più faticoso del solito a causa
del grande numero di pacchi, sacconi di plastica e fagotti vari che
invadevano anche lo spazio passeggeri del pur capace pulmino. Infatti
oltre alle quote, hanno portato i pacchi-dono inviati da numerose
famiglie di adottanti di Brescia ai propri bambini adottati, oltre a
quelli di vestiario usato e di materiale vario, destinato al Sindacato
che provvederà successivamente a distribuirlo alle famiglie che ne
hanno particolare bisogno. Dispiace che a causa della limitatezza dei
nostri mezzi non sia stato possibile trasportare a Kragujevac tutto
quello che molte famiglie di Brescia avevano messo a disposizione, ma
è nostro intendimento cercare un mezzo di trasporto idoneo per poterlo
fare in un prossimo viaggio.

L' accoglienza da parte del sindacato Samostalni è stata
particolarmente calorosa: le delegazioni della solidarietà
internazionale giungono a Kragujevac ormai da tre anni ed ogni volta
l'emozione aumenta anziché diminuire. La sensazione di fare qualcosa
di veramente essenziale per la vita di varie centinaia di famiglie di
lavoratori è palpabile nella realtà in cui i volontari sono
praticamente immersi per tutto il tempo della loro permanenza e dà a
tutti nuove forze per continuare.

La scelta della nostra Associazione di far partecipare ai
viaggi persone sempre diverse è giustissima. Proprio da queste ultime
vengono le conferme alle nostre valutazioni circa la situazione sempre
più catastrofica in cui milioni di cittadini europei, a due passi da
casa nostra, siano costretti a vivere.

Ogni volta, infatti, è il solito pugno nello stomaco: si fa
il giro delle famiglie a cui appartengono i bambini adottati dai
membri della delegazione, si vive per qualche ora nei loro ambienti e,
anche se la dignità e l' orgoglio di queste famiglie cerca di
attenuare l'estremo squallore delle loro condizioni economiche e
sociali, alla fine quando si torna nella propria stanza,in albergo, in
tutti è presente la stessa amara sensazione e ci si chiede quali
crimini possano mai aver compiuto questi uomini semplici per meritare
un tale castigo,?..e i loro bimbi?

Eppure si fanno letteralmente in quattro per organizzare
un'accoglienza degna per degli ospiti provenienti da quei paesi che
tre anni fa hanno inviato i bombardieri che hanno ribaltato le loro
vite oltre alle loro case e luoghi di lavoro. Eppure mai, neanche nei
momenti di maggiore tensione, è venuta fuori una sola parola di rabbia
nei nostri confronti: mi ricorderò sempre di quel padre di famiglia il
quale accogliendoci nella sua umilissima dimora ci disse che al di
sopra di tutti gli aiuti materiali che ogni volta portiamo, poneva il
fatto che noi facevamo migliaia di chilometri per manifestare loro
solidarietà e conforto e questo era un fatto che non avrebbe mai
dimenticato.

C' è una grandissima solidarietà che unisce le poche forze
di queste famiglie e questa fa si che possano affrontare i piccoli e
grandi problemi della vita quotidiana. Si prestano le sedie per gli
ospiti, la povera e magra gallina con la quale riescono a fare un
brodo tanto gustoso e tante altre cose con cui riescono a mettere
insieme un banchetto che da tempo non vedevano. Tante volte non
partecipano al pranzo in ossequio ad una vecchia usanza contro la
quale ogni volta cerchiamo di protestare ma inutilmente: loro stanno
in piedi ai margini del tavolo a colloquiare con gli ospiti che in
questi luoghi sono ancora sacri. Poi con la vecchia "600" Zastava,
concessa in prestito dal vicino, vengono dalla periferia della città
fino alla sede in cui verranno consegnate le quote.

Nel corso dei colloqui avuti con i dirigenti del Sindacato ed
in particolare con Rajka che parla benissimo l' italiano, sono stati
illustrati i progetti preventivati per il 2003 dalla nostra
Associazione. Si è perciò parlato della nostra disponibilità a
realizzare una struttura di uso collettivo e sociale, la cui natura
non è stata ancora stabilita in quanto necessita della partecipazione
e dell' impegno di un gruppo promotore composto da lavoratori di
Kragujevac ( cooperativa? ) in grado di seguirne la nascita e la
successiva gestione.

Altro argomento affrontato è quello relativo al soggiorno in
Italia di un gruppo di bambini, per un periodo di 2 settimane a fine
giugno 2003, ospiti presso quelle famiglie di adottanti che si
dichiarino disponibili e in condizioni di farlo. La nostra
Associazione ha valutato che una vacanza seppur breve in un ambiente
diverso da quello carico di tensioni di ogni tipo in cui vivono questi
bambini, possa essere loro molto utile per riacquistare quella
speranza nel futuro che può essere stata smarrita a causa di un troppo
prolungato periodo di fatica di vivere e di stenti, causati dalla
distruzione della Zastava e dalla sua mancata ricostruzione. Anche
questo punto necessita di approfondimento soprattutto per quanto
riguarda l'espletamento delle pratiche burocratiche che sia in Italia
che in Serbia sono particolarmente lunghe e complesse.
Cogliamo l' occasione di questa comunicazione per invitare
fin da adesso quanti volessero accogliere il loro bambino adottato a
comunicarcelo al più presto possibile: chiediamo solo di valutare con
estrema serietà l' adesione a questa iniziativa che andrà poi
approfondita nei contenuti con tutti coloro che vi aderiranno.

La delegazione ha inoltre proposto al Sindacato di
verificare la possibilità di raccogliere presso le famiglie dei
lavoratori gli oggetti di piccolo artigianato, quali i pizzi che molti
di noi conoscono, i maglioni in lana lavorati a mano e quant'altro
potesse essere posto in vendita sulla nostra bancarella a prezzi equi.
Questa iniziativa potrebbe diventare una occasione di guadagno per
molte famiglie che a Kragujevac hanno difficoltà a sviluppare i
piccoli commerci a causa delle ristrettezze economiche in cui quasi
tutti vivono.

I temi di ordine generale affrontati hanno spaziato sulle
attuali condizioni politiche ed economiche della Serbia e sulle
prospettive nel futuro prossimo.
Particolare emozione hanno suscitato le notizie riguardanti la morte
di numerosi lavoratori della Zastava che, subito dopo i bombardamenti,
avevano partecipato ai lavori di sgombero delle macerie e di
ripristino di due linee di produzione che poi la direzione aziendale e
il governo avevano deciso di bloccare.
Non si hanno dati certi né sul numero di morti né riguardo
la patologia: sembra che qualcuno voglia imporre il silenzio su questo
argomento che però piano piano sta trapelando. Del resto, anche a
Pancevo, a pochi chilometri ad est di Belgrado, città sede di
stabilimenti chimici di grande importanza, pesantemente bombardata e
con il suolo, l' aria e le acque invase da tutti i prodotti chimici
più dannosi alla vita, il numero dei morti è semplicemente raddoppiato
nel 2000 e per quanto riguarda il 2002 sta andando ancora peggio, al
punto che il Comune si è visto costretto a costruire un nuovo
cimitero.

Noi, e non è solo il nostro punto di vista ma è una
valutazione diffusa fra tutti quelli che operano in queste regioni,
crediamo che, visto il disinteresse della comunità internazionale, a
partire da quella europea, ben difficilmente si potrà vedere la luce
nel giro di qualche anno. Purtroppo pensiamo che gli attuali
quarantenni e oltre ben difficilmente vedranno una condizione di vita
normale. E' una ben amara consapevolezza, molto amara soprattutto per
chi è costretto a viverla; ma anche per noi che la constatiamo,
credeteci, è molto dura da digerire.

Ci resta la speranza di poter fare qualcosa di concreto e
di serio per i ragazzi e i bambini i quali, malgrado le precarissime
condizioni in cui vivono la quotidianità, si impegnano molto nello
studio e quindi nella ricerca di vie d' uscita per quando saranno
adulti. Purtroppo nuovi muri, come ben sappiamo noi in Italia dove
proprio ultimamente sono state approvate leggi che restringono di
molto la possibilità di migrare per cercare lavoro, impediscono la
ricerca di una concreta speranza di vita nella emigrazione, che pur
nella sua implicita tristezza, potrebbe rappresentare una soluzione,
anche soltanto temporanea, ai problemi di ordine economico.

Noi continueremo ad impegnarci nella solidarietà concreta
finchè ce ne sarà bisogno e siamo certi di avere tutta la Vostra
comprensione. Ma la nostra battaglia politica sarà diretta ad evitare
che maturino le condizioni che hanno portato tanti paesi della Terra
al grado di miseria e di disperazione in cui versano. Pertanto
svilupperemo le nostre iniziative innanzitutto contro la guerra,
insieme con tutto quel vasto movimento che proprio in questi giorni
sta cercando di fermare l' ennesimo massacro che i soliti potenti
vogliono scatenare in altre parti del mondo, a cominciare dall' Irak.
E dopo a chi toccherà?

GRAZIE. UN CORDIALISSIMO SALUTO A TUTTI INSIEME ALL' AUGURIO DI
BUONE FESTE .

p. l' Associazione Zastava

Riccardo Pilato


COMUNICAZIONI

Cogliamo l' occasione di questa lettera per raccomandare a
quanti hanno effettuato il pagamento delle quote-adozione 2002 tramite
bonifico bancario o bollettino postale di conservarne le ricevute che
rappresentano l' unico documento valido per portare in detrazione le
somme versate tramite il 730 del 2003. Come molti sanno, l'
Associazione ha rivolto un invito a quanti recupereranno con questo
sistema il 19% del versato affinché lo riversino sotto forma di
sottoscrizione: questo, che rimane un invito da accogliere
assolutamente in forma volontaria, ci permetterebbe di attivare nuove
adozioni o di progettare altre iniziative solidaristiche.
Inoltre raccomandiamo di specificare sempre e chiaramente
che si tratta di un versamento effettuato in favore di una " onlus ":
questo è essenziale per avere diritto alla detraibilità.

Stiamo verificando la possibilità di portare a Kragujevac
un certo numero di biciclette usate. La penuria di mezzi di
comunicazione oltre al problema dei costi elevati dei carburanti, ci
ha fatto nascere questa idea.
Pertanto invitiamo quanti avessero delle biciclette
inutilizzate a comunicarcelo ( siamo in grado di far eseguire delle
piccole riparazioni ) , successivamente, qualche giorno prima della
partenza, risolto il problema del mezzo di trasporto che deve
necessariamente essere un furgone, passeremo per le case a ritirarle.

Il protrarsi della crisi ha esaurito anche le scorte di
abiti delle famiglie, in particolare di quelli invernali. Ci è
pervenuta esplicita richiesta da parte del Sindacato Zastava di
vestiti e calzature, in particolare invernali. Pertanto invitiamo
tutti a mettere da parte il vestiario usato e non più utilizzato,
purchè in ottime condizioni e pulito, confezionando delle scatole con
attaccato sopra un elenco dettagliato del contenuto. Anche in questo
caso passeremo noi a ritirarli prima del viaggio.


INVITIAMO TUTTI GLI ADOTTANTI A FARCI PERVENIRE CON TUTTI I
MEZZI ( POSTA ELETTRONICA, TELEFONO O PERSONALMENTE ) PROPOSTE E
SUGGERIMENTI PER QUANTO RIGUARDA IL MIGLIORAMENTO DEL NOSTRO
INTERVENTO IN SERBIA: VE NE SAREMO MOLTO GRATI.


http://digilander.libero.it/zastavabrescia/
zastavabrescia@...