NATIONAL GEOGRAPHIC: DA RIVISTA SCIENTIFICA
A VELINA PROPAGANDISTICA DEL COLONIALISMO U.S.A.

La National Geographic Society e' stata fondata a Washington D.C. come
associazione scientifica e pedagogica "senza fini di lucro". Dal 1888
la Society ha sostenuto "7000 esplorazioni e progetti di ricerca" per
contribuire alla "conoscenza" della terra, dei mari e del cielo. Ma la
concezione del mondo diffusa dalla rivista della Society lascia spesso
adito a giustificate critiche, soprattutto quando popoli e paesi sono
presentati attraverso la lente della piu' tradizionale e bieca
ideologia colonialista occidentale.
Gia' nel 1999 avevamo notato e fatto notare articoli sul
Kosovo-Metohija di infimo livello scientifico, atti a presentare una
"realta' antropologica" di maniera, tutta funzionale alla propaganda
della guerra della NATO (e nessun cenno sul patrimonio
artistico-culturale cristiano-ortodosso!). Non passano poi inosservati
i toni insistenti e compiaciuti su realta' come quella tibetana, che
gli strateghi del Pentagono cercano di usare come piede di porco per
iniziare la demolizione della scomoda potenza cinese.
Oggi, attraverso il suo forum online
(http://magma.nationalgeographic.com/ngm/0304/feature3/index.html) la
rivista riapre all'attenzione mondiale la secessione corsa, in diretta
risposta alla non adesione della Francia all'aggressione bellica
contro l'Iraq, volta all'appropriazione delle riserve petrolifere del
paese.
Si sta dunque riaprendo, dopo il Kosovo, un nuovo fronte per la
destabilizzazione dell'Europa, con il sostegno USA, sempre facendo
leva sul differenzialismo etnico... E per una impresa del genere il
servizio che puo' essere reso da antropologi e scienziati compiacenti,
come sempre, e' prezioso. D'altronde, la Francia ha ben poco di cui
lamentarsi, visto che ha anch'essa appoggiato con zelo lo squartamento
della RFS di Jugoslavia con il sostegno dato ai settori neofascisti e
micronazionalisti in tutti i Balcani. Chi di spada ferisce...
(I. Slavo. Da una segnalazione di M. Cristaldi su "La Voce del
GAMADI", maggio 2003)