Rapporto UNEP sull'U238 in Bosnia (italiano / english / deutsch)
Dopo piu' di sette anni dai fatti l'agenzia ONU per l'ambiente UNEP ha
confermato la persistenza di contaminazione da uranio "impoverito"
(U238 o DU) in Bosnia-Erzegovina.
Ricordiamo che la presenza di U238 sul terreno e' dovuta ai
bombardamenti sulla Repubblica Serba di Bosnia, effettuati da aerei
NATO partiti da basi in territorio italiano allo scopo di imporre
condizioni favorevoli alla parte croato-musulmana nei futuri accordi
di pace di Dayton.
Per inciso, quanto avvenuto in Bosnia e poi in Serbia-Montenegro
rispetto alle armi all'U238 e' poca cosa se paragonato ai micidiali
bombardamenti che gli occidentali hanno effettuato in Iraq, gia' nel
1991 e poi di nuovo massicciamente nei giorni scorsi. Il nostro
pensiero va dunque innanzitutto alla popolazione dell'Iraq vittima
degli stessi interessi e delle stesse pratiche criminali usate dai
paesi della NATO.
CNJ
=== RAPPORTO UNEP REPORT ===
Depleted Uranium Post-Conflict Environmental Assessment
http://www.unep.org/Documents/
Default.asp?DocumentID=309&ArticleID=3952
DU contamination found in Bosnia and Herzegovina
http://www.unep.org/Documents/
Default.asp?DocumentID=298&ArticleID=3926
UNEP final report on DU in Bosnia and Herzeg. (23/3/03)
http://postconflict.unep.ch/publications/BiH_DU_report.pdf
FYI:
SARAJEVO, Bosnia-Herzegovina, March 25, 2003 (ENS) - For the first
time, a United Nations research team has confirmed that depleted
uranium from weapons used in Bosnia and Herzegovina in 1994 and 1995
has contaminated local supplies of drinking water, and can still be
found in dust particles suspended in the air. Depleted uranium is
used in armour penetrating military ordinance because of its high
density, and also in the manufacture of defensive armor plate.
Check
http://www.mapcruzin.com/news/war032503a.htm
for full articleand links to UNEP report.
===
PRC: VENDOLA, DOVE SONO CADUTE BOMBE URANIO IN BOSNIA?
(ANSA) - ROMA, 11 FEB - Ad oggi non sono stati ancora
resi noti i punti di caduta anche se questi dati risultano
dai rapporti di volo dei piloti che hanno effettuato i raids
partendo soprattutto dalla base di Aviano. E' il quesito
che Nichi Vendola (Prc) rivolge in una lettera al
ministro Martino dopo una risposta, ritenuta insoddisfacente,
data ad una sua interrogazione parlamentare. Vendola parla
delle bombe all'uranio impoverito usate in Bosnia e ai relativi
rischi di contaminazione e di malattie per i nostri soldati di
cui si e' interessata anche la commissione Mandelli con
una serie di relazioni.
''E' ovviamente del massimo interesse conoscere a quali
distanze si sono trovati i nostri reparti dai punti di esplosione.
Ritengo davvero importante che al Parlamento sia reso noto
l'elenco di coloro che sono stati presenti in Bosnia unitamente
alle mappe delle localita' interessate all'esposizione al
rischio di contaminazione'' , scrive Vendola.
''Il personale che si reca in transito a Tirana, a
Skopjie, a Valona o in altri luoghi dei Balcani, con
soste magari di un solo giorno o qualche ora, non puo'
essere certamente considerato come esposto a radiazioni
da uranio impoverito e quindi non interessa ovviamente i
calcoli della Relazione Mandelli ed e' percio' estraneo a quanto
da me richiesto nella interrogazione presentata''.
''Ritengo quindi vi sia stata una serie di malintesi e
torno a richiederLe il numero dei militari presenti nelle zone
di esposizione e le localita' che sono state interessate, sempre
con riferimento al personale che non ha adottato misure di
protezione.'' (ANSA). CP 11/02/2003 15:21
http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20030211152132470742.html
===
GALILEO - GIORNALE DI SCIENZA E PROBLEMI GLOBALI
http://www.galileonet.it
URANIO IMPOVERITO
Bosnia Erzegovina, sei anni dopo
In Bosnia Herzegovina deve essere mantenuto alto il livello di guardia
per le acque sotterranee e potabili e per il suolo contaminati
dall'uranio impoverito dei bombardamenti del 1994 e del 1995. Lo
afferma un nuovo rapporto dell'Unep, l'agenzia Onu per l'ambiente,
che riporta i risultati di campionature effettuate nell'ottobre 2002.
Il documento dipinge una situazione analoga a quella rilevata da
precedenti studi realizzati dall'agenzia in Kosovo (2001), in Serbia e
in Montenegro (2002). ma fornisce anche nuovi elementi per la
valutazione del rischio ambientale deivato dall'impiego bellico di
uranio impoverito. In primo luogo, che la contaminazione del suolo nei
15 siti presi in considerazione si ferma a 1-2 metri di profondità.
Secondo, che i proiettili rimasti sotto terra si sono corrosi
rapidamente, perdendo in sei anni circa il 25 per cento della loro
massa. E ciò significa che nel giro di 25-30 anni si saranno
completamente dissolti andando a contaminare ulteriormente le falde
acquifere. Infine, in due casi è stata rilevata anche una
contaminazione atmosferica, in particolare all'interno di alcuni
edifici all'epoca colpiti dai bombardamenti e oggi ancora utilizzati.
L'inquinamento sarebbe dovuto al sollevamento da parte del vento o di
interventi umani di particelle di uranio rilasciate nelle esplosioni.
Nonostante non abbia potuto stabilire una correlazione diretta tra
l'esposizione all'uranio impoverito e la comparsa di specifiche forme
tumorali sulla popolazione, gli esperti raccomandano la bonifica dei
siti contaminati. Per esempio, con la raccolta dei resti delle
munizioni e la copertura dei suoli contaminati con asfalto o
terra pulita. (s.ca.)
(mercoledì 26 marzo)
===
+++NATO HAT REPUBLIK SRPSKA UND KOSOVO RADIOAKTIV VERSEUCHT
NAIROBI. Ein aktueller Bericht des UN-Umweltprogramms UNEP bestätigt
erstmals, dass abgereichertes Uran durch im Krieg der NATO gegen die
Serben verwendete Waffen die lokale Trinkwasserversorgung
kontaminierte. Die Kontamination sei sehr gering und stellte kein
unmittelbares Risiko für Mensch und Umwelt dar. Die Ergebnisse in
Republik Srpska stimmen mit Studien der UNEP in der serbischen Provinz
Kosovo und Metochien 2001 bzw. Serbien und Montenegro im Jahr 2002
überein. Im Oktober 2002 wählte die UNEP 15 Regionen in Republik
Srpska für Untersuchungen aus. In fünf dieser Gebiete kam laut
Informationen der NATO abgereichertes Uran (DU; depleted uranium)
zum Einsatz. Mit hochempfindlichen Instrumenten wurden von einem
17-köpfigen Expertenteam Messungen der Oberflächen-Radioaktivität
vorgenommen. Die Kontaminationsstellen fanden sich alle in der
Ortschaft Hadzici. Die serbischen Behörden hatten schon im Herbst 1995
von erheblich erhöhter radioaktiver Strahlung in Hadzici und Umgebung
berichtet. Eine mehr als ausreichende Anzahl von wissenschaftlichen
Ergebnissen belegt, dass radioaktive DU-Aerosole sich vom "Punkt der
Freisetzung" aus über eine große Fläche ausbreiten. Dies bedeutet,
dass große Teile der serbischen Provinz Kosovo und Metochien verseucht
sind. http://www.unep.org+++
===
http://www.ptd.net/webnews/wed/ax/
Qbosnia-environment-nato.RTx__DMP.html
[From UNEP, so downplays dangers]
Traces of war-related uranium found in Bosnia: UN
-It is highly likely that majority of DU ammunition
hit the ground and remained hidden under the surface,
where it "may constitute a risk of future groundwater
and drinking water contamination," the report said,
suggesting annual testing of underground water.
According to NATO, each of the two areas -- Hadzici
and Han Pijesak -- was hit by 200 depleted uranium
shells.
During air strikes against Bosnian Serbs in 1994 and
1995 Bosnia was hit by a total of three tonnes of
depleted uranium NATO shells.
Traces of war-related uranium found in Bosnia: UN
SARAJEVO, March 25 (AFP) - Traces of depleted uranium
have been found in three sites hit in Bosnia by the
NATO air strikes of the 1990's, a report from the UN
Environment Programme (UNEP) said Tuesday, urging
local authorities in the Balkan country to undertake
decontamination measures.
The presence of depleted uranium (DU), used in
armour-piercing western munitions, was confirmed in a
former tank repair factory and an ammunition storage
facility in the Sarajevo suburb of Hadzici and in an
artillery storage in Han Pijesak in eastern Bosnia,
the report said.
"None of the sites showed signs of widespread
contamination of the ground surface," it said.
The report presents findings of DU testing conducted
by a 17-member UNEP team last October at 15 sites
across the country. The team took and tested some 130
samples of soil, water, air and other substances from
the sites.
"The only risk of any potential significance would be
though touching contamination point, thereby
contaminating the body," the report said.
There are "tens" of DU ammunition fragments found on
the ground at the three sites, Pekka Haavisto, the
UNEP team leader, said.
The report recommended decontamination of the sites by
local authorities.
It stressed that NATO coordinates of six other
DU-attack sites in vicinity of Sarajevo were "still
missing" and "should be disclosed to the
Bosnia-Hercegovina authorities without delay."
It is highly likely that majority of DU ammunition hit
the ground and remained hidden under the surface,
where it "may constitute a risk of future groundwater
and drinking water contamination," the report said,
suggesting annual testing of underground water.
According to NATO, each of the two areas -- Hadzici
and Han Pijesak -- was hit by 200 depleted uranium
shells.
During air strikes against Bosnian Serbs in 1994 and
1995 Bosnia was hit by a total of three tonnes of
depleted uranium NATO shells.
In early 2001 many NATO and non-NATO countries raised
concern over a possible link between the use of
depleted uranium munitions in the Balkans and
increased cancer rates among soldiers who had taken
part in peacekeeping operations in Bosnia and the
Serbian province of Kosovo.
A NATO committee has said that scientific and medical
research has so far not shown any link between
depleted uranium and reported health problems.
However, UNEP has warned that slightly radioactive and
toxic DU may have a long-term negative effect if
carried close to the body or if DU dust has been
inhaled, which may cause kidney problems.
===
Subject: [yugoslaviainfo] [DU-WATCH] Balkans - Depleted uranium
pollution continues -- study
Date: Wed, 26 Mar 2003 23:47:26 -0600 (CST)
From: Predrag Tosic
To: yugoslaviainfo <Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.>
[From Greenwire, via du-watch forum. ]
Wednesday, March 26, 2003
BALKANS
Depleted uranium pollution continues -- study
Depleted uranium (DU) ammunition, which coalition
forces have used in Iraq, continues to pollute the air
and water in Bosnia-Herzegovina, according to a United
Nations Environment Programme report released this
month.
Nato forces used DU, a metal that is 1.7 times as
dense as lead and can punch through armour and tanks,
in the Balkans in the mid-1990s. The UNEP report
discovered DU groundwater pollution for the first
time, as well as air contamination and low levels of
ground contamination where fragments of DU have
penetrated. Levels of pollution warrant caution and
the continued monitoring of ground and drinking water,
but "these findings must not be seen as a cause for
alarm," said Klaus Toepfer, executive director of
UNEP.
DU rods have been blamed for illnesses in Gulf War
veterans and health problems in the Balkans. Iraqi
doctors have attributed an increased rate of cancer in
the country to DU bombs dropped during the 1991
Persian Gulf War. Iraqi cancer specialist Jawad al-Ali
said the cancer rate in the heavily targeted city of
Basra, Iraq, rose from 11 cases per 100,000 people in
the city in 1988 to 116 per 100,000 in 2001. The
United States and other western countries have
repeatedly denied that DU shells cause any health or
environmental hazards (Greenwire, Jan. 27).
The UNEP report said, "The existing scientific data
... indicate that it is highly unlikely that DU could
be associated with any of the reported health
problems." But Pekko Haavisto, chair of UNEP's DU
projects, said there is not much comprehensive cancer
data. She said finding DU in groundwater made her "a
bit concerned." Haavisto: "If DU is used in Iraq I
think the consequences will be similar. It's something
that should be followed very closely" (Alex Kirby, BBC
online, March 25).
Click here to download a copy of the UNEP report. --
AAF
Dopo piu' di sette anni dai fatti l'agenzia ONU per l'ambiente UNEP ha
confermato la persistenza di contaminazione da uranio "impoverito"
(U238 o DU) in Bosnia-Erzegovina.
Ricordiamo che la presenza di U238 sul terreno e' dovuta ai
bombardamenti sulla Repubblica Serba di Bosnia, effettuati da aerei
NATO partiti da basi in territorio italiano allo scopo di imporre
condizioni favorevoli alla parte croato-musulmana nei futuri accordi
di pace di Dayton.
Per inciso, quanto avvenuto in Bosnia e poi in Serbia-Montenegro
rispetto alle armi all'U238 e' poca cosa se paragonato ai micidiali
bombardamenti che gli occidentali hanno effettuato in Iraq, gia' nel
1991 e poi di nuovo massicciamente nei giorni scorsi. Il nostro
pensiero va dunque innanzitutto alla popolazione dell'Iraq vittima
degli stessi interessi e delle stesse pratiche criminali usate dai
paesi della NATO.
CNJ
=== RAPPORTO UNEP REPORT ===
Depleted Uranium Post-Conflict Environmental Assessment
http://www.unep.org/Documents/
Default.asp?DocumentID=309&ArticleID=3952
DU contamination found in Bosnia and Herzegovina
http://www.unep.org/Documents/
Default.asp?DocumentID=298&ArticleID=3926
UNEP final report on DU in Bosnia and Herzeg. (23/3/03)
http://postconflict.unep.ch/publications/BiH_DU_report.pdf
FYI:
SARAJEVO, Bosnia-Herzegovina, March 25, 2003 (ENS) - For the first
time, a United Nations research team has confirmed that depleted
uranium from weapons used in Bosnia and Herzegovina in 1994 and 1995
has contaminated local supplies of drinking water, and can still be
found in dust particles suspended in the air. Depleted uranium is
used in armour penetrating military ordinance because of its high
density, and also in the manufacture of defensive armor plate.
Check
http://www.mapcruzin.com/news/war032503a.htm
for full articleand links to UNEP report.
===
PRC: VENDOLA, DOVE SONO CADUTE BOMBE URANIO IN BOSNIA?
(ANSA) - ROMA, 11 FEB - Ad oggi non sono stati ancora
resi noti i punti di caduta anche se questi dati risultano
dai rapporti di volo dei piloti che hanno effettuato i raids
partendo soprattutto dalla base di Aviano. E' il quesito
che Nichi Vendola (Prc) rivolge in una lettera al
ministro Martino dopo una risposta, ritenuta insoddisfacente,
data ad una sua interrogazione parlamentare. Vendola parla
delle bombe all'uranio impoverito usate in Bosnia e ai relativi
rischi di contaminazione e di malattie per i nostri soldati di
cui si e' interessata anche la commissione Mandelli con
una serie di relazioni.
''E' ovviamente del massimo interesse conoscere a quali
distanze si sono trovati i nostri reparti dai punti di esplosione.
Ritengo davvero importante che al Parlamento sia reso noto
l'elenco di coloro che sono stati presenti in Bosnia unitamente
alle mappe delle localita' interessate all'esposizione al
rischio di contaminazione'' , scrive Vendola.
''Il personale che si reca in transito a Tirana, a
Skopjie, a Valona o in altri luoghi dei Balcani, con
soste magari di un solo giorno o qualche ora, non puo'
essere certamente considerato come esposto a radiazioni
da uranio impoverito e quindi non interessa ovviamente i
calcoli della Relazione Mandelli ed e' percio' estraneo a quanto
da me richiesto nella interrogazione presentata''.
''Ritengo quindi vi sia stata una serie di malintesi e
torno a richiederLe il numero dei militari presenti nelle zone
di esposizione e le localita' che sono state interessate, sempre
con riferimento al personale che non ha adottato misure di
protezione.'' (ANSA). CP 11/02/2003 15:21
http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20030211152132470742.html
===
GALILEO - GIORNALE DI SCIENZA E PROBLEMI GLOBALI
http://www.galileonet.it
URANIO IMPOVERITO
Bosnia Erzegovina, sei anni dopo
In Bosnia Herzegovina deve essere mantenuto alto il livello di guardia
per le acque sotterranee e potabili e per il suolo contaminati
dall'uranio impoverito dei bombardamenti del 1994 e del 1995. Lo
afferma un nuovo rapporto dell'Unep, l'agenzia Onu per l'ambiente,
che riporta i risultati di campionature effettuate nell'ottobre 2002.
Il documento dipinge una situazione analoga a quella rilevata da
precedenti studi realizzati dall'agenzia in Kosovo (2001), in Serbia e
in Montenegro (2002). ma fornisce anche nuovi elementi per la
valutazione del rischio ambientale deivato dall'impiego bellico di
uranio impoverito. In primo luogo, che la contaminazione del suolo nei
15 siti presi in considerazione si ferma a 1-2 metri di profondità.
Secondo, che i proiettili rimasti sotto terra si sono corrosi
rapidamente, perdendo in sei anni circa il 25 per cento della loro
massa. E ciò significa che nel giro di 25-30 anni si saranno
completamente dissolti andando a contaminare ulteriormente le falde
acquifere. Infine, in due casi è stata rilevata anche una
contaminazione atmosferica, in particolare all'interno di alcuni
edifici all'epoca colpiti dai bombardamenti e oggi ancora utilizzati.
L'inquinamento sarebbe dovuto al sollevamento da parte del vento o di
interventi umani di particelle di uranio rilasciate nelle esplosioni.
Nonostante non abbia potuto stabilire una correlazione diretta tra
l'esposizione all'uranio impoverito e la comparsa di specifiche forme
tumorali sulla popolazione, gli esperti raccomandano la bonifica dei
siti contaminati. Per esempio, con la raccolta dei resti delle
munizioni e la copertura dei suoli contaminati con asfalto o
terra pulita. (s.ca.)
(mercoledì 26 marzo)
===
+++NATO HAT REPUBLIK SRPSKA UND KOSOVO RADIOAKTIV VERSEUCHT
NAIROBI. Ein aktueller Bericht des UN-Umweltprogramms UNEP bestätigt
erstmals, dass abgereichertes Uran durch im Krieg der NATO gegen die
Serben verwendete Waffen die lokale Trinkwasserversorgung
kontaminierte. Die Kontamination sei sehr gering und stellte kein
unmittelbares Risiko für Mensch und Umwelt dar. Die Ergebnisse in
Republik Srpska stimmen mit Studien der UNEP in der serbischen Provinz
Kosovo und Metochien 2001 bzw. Serbien und Montenegro im Jahr 2002
überein. Im Oktober 2002 wählte die UNEP 15 Regionen in Republik
Srpska für Untersuchungen aus. In fünf dieser Gebiete kam laut
Informationen der NATO abgereichertes Uran (DU; depleted uranium)
zum Einsatz. Mit hochempfindlichen Instrumenten wurden von einem
17-köpfigen Expertenteam Messungen der Oberflächen-Radioaktivität
vorgenommen. Die Kontaminationsstellen fanden sich alle in der
Ortschaft Hadzici. Die serbischen Behörden hatten schon im Herbst 1995
von erheblich erhöhter radioaktiver Strahlung in Hadzici und Umgebung
berichtet. Eine mehr als ausreichende Anzahl von wissenschaftlichen
Ergebnissen belegt, dass radioaktive DU-Aerosole sich vom "Punkt der
Freisetzung" aus über eine große Fläche ausbreiten. Dies bedeutet,
dass große Teile der serbischen Provinz Kosovo und Metochien verseucht
sind. http://www.unep.org+++
===
http://www.ptd.net/webnews/wed/ax/
Qbosnia-environment-nato.RTx__DMP.html
[From UNEP, so downplays dangers]
Traces of war-related uranium found in Bosnia: UN
-It is highly likely that majority of DU ammunition
hit the ground and remained hidden under the surface,
where it "may constitute a risk of future groundwater
and drinking water contamination," the report said,
suggesting annual testing of underground water.
According to NATO, each of the two areas -- Hadzici
and Han Pijesak -- was hit by 200 depleted uranium
shells.
During air strikes against Bosnian Serbs in 1994 and
1995 Bosnia was hit by a total of three tonnes of
depleted uranium NATO shells.
Traces of war-related uranium found in Bosnia: UN
SARAJEVO, March 25 (AFP) - Traces of depleted uranium
have been found in three sites hit in Bosnia by the
NATO air strikes of the 1990's, a report from the UN
Environment Programme (UNEP) said Tuesday, urging
local authorities in the Balkan country to undertake
decontamination measures.
The presence of depleted uranium (DU), used in
armour-piercing western munitions, was confirmed in a
former tank repair factory and an ammunition storage
facility in the Sarajevo suburb of Hadzici and in an
artillery storage in Han Pijesak in eastern Bosnia,
the report said.
"None of the sites showed signs of widespread
contamination of the ground surface," it said.
The report presents findings of DU testing conducted
by a 17-member UNEP team last October at 15 sites
across the country. The team took and tested some 130
samples of soil, water, air and other substances from
the sites.
"The only risk of any potential significance would be
though touching contamination point, thereby
contaminating the body," the report said.
There are "tens" of DU ammunition fragments found on
the ground at the three sites, Pekka Haavisto, the
UNEP team leader, said.
The report recommended decontamination of the sites by
local authorities.
It stressed that NATO coordinates of six other
DU-attack sites in vicinity of Sarajevo were "still
missing" and "should be disclosed to the
Bosnia-Hercegovina authorities without delay."
It is highly likely that majority of DU ammunition hit
the ground and remained hidden under the surface,
where it "may constitute a risk of future groundwater
and drinking water contamination," the report said,
suggesting annual testing of underground water.
According to NATO, each of the two areas -- Hadzici
and Han Pijesak -- was hit by 200 depleted uranium
shells.
During air strikes against Bosnian Serbs in 1994 and
1995 Bosnia was hit by a total of three tonnes of
depleted uranium NATO shells.
In early 2001 many NATO and non-NATO countries raised
concern over a possible link between the use of
depleted uranium munitions in the Balkans and
increased cancer rates among soldiers who had taken
part in peacekeeping operations in Bosnia and the
Serbian province of Kosovo.
A NATO committee has said that scientific and medical
research has so far not shown any link between
depleted uranium and reported health problems.
However, UNEP has warned that slightly radioactive and
toxic DU may have a long-term negative effect if
carried close to the body or if DU dust has been
inhaled, which may cause kidney problems.
===
Subject: [yugoslaviainfo] [DU-WATCH] Balkans - Depleted uranium
pollution continues -- study
Date: Wed, 26 Mar 2003 23:47:26 -0600 (CST)
From: Predrag Tosic
To: yugoslaviainfo <Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.>
[From Greenwire, via du-watch forum. ]
Wednesday, March 26, 2003
BALKANS
Depleted uranium pollution continues -- study
Depleted uranium (DU) ammunition, which coalition
forces have used in Iraq, continues to pollute the air
and water in Bosnia-Herzegovina, according to a United
Nations Environment Programme report released this
month.
Nato forces used DU, a metal that is 1.7 times as
dense as lead and can punch through armour and tanks,
in the Balkans in the mid-1990s. The UNEP report
discovered DU groundwater pollution for the first
time, as well as air contamination and low levels of
ground contamination where fragments of DU have
penetrated. Levels of pollution warrant caution and
the continued monitoring of ground and drinking water,
but "these findings must not be seen as a cause for
alarm," said Klaus Toepfer, executive director of
UNEP.
DU rods have been blamed for illnesses in Gulf War
veterans and health problems in the Balkans. Iraqi
doctors have attributed an increased rate of cancer in
the country to DU bombs dropped during the 1991
Persian Gulf War. Iraqi cancer specialist Jawad al-Ali
said the cancer rate in the heavily targeted city of
Basra, Iraq, rose from 11 cases per 100,000 people in
the city in 1988 to 116 per 100,000 in 2001. The
United States and other western countries have
repeatedly denied that DU shells cause any health or
environmental hazards (Greenwire, Jan. 27).
The UNEP report said, "The existing scientific data
... indicate that it is highly unlikely that DU could
be associated with any of the reported health
problems." But Pekko Haavisto, chair of UNEP's DU
projects, said there is not much comprehensive cancer
data. She said finding DU in groundwater made her "a
bit concerned." Haavisto: "If DU is used in Iraq I
think the consequences will be similar. It's something
that should be followed very closely" (Alex Kirby, BBC
online, March 25).
Click here to download a copy of the UNEP report. --
AAF