UN MEETING A LOCARNO PER LA STRUMENTALIZZAZIONE E LA VIOLAZIONE DEI
DIRITTI UMANI

I diritti umani a Locarno con Carla Del Ponte
"Il manifesto" - 13 Agosto 2003

Tra le mille iniziative che arricchiscono il festival di Locarno c'è
la sezione dedicata ai diritti umani (a cura di Lucia Milazzotto). Un
gruppo di film che hanno questo specifico tema come elemento portante e
un incontro, che si è svolto ieri mattina. Affollatissimo e
accaldatissimo, anche per gli argomenti che venivano di volta in volta
affrontati dai relatori e dal pubblico. Moderati da Gigi Melega sono
stati infatti chiamati a intervenire diversi personaggi. Emma Bonino,
David Robbins, Anastasia Posadskaya Vanderbeck, l'attrice e giornalista
afgano canadese Nelofar Pazira, il regista palestinese Elia Suleiman e
Carla Del Ponte, pubblico ministero del tribunale dell'Aia. Parlare di
diritti umani può sembrare cosa semplicissima. In realtà è un ginepraio
perché le pressioni politiche, per esempio sul tribunale, sono forti e
prepotenti. Perché se i governi non collaborano talvolta si è costretti
a chiudere un'inchiesta che si intendeva aprire.

Poi ci sono disastri diffusi. Per un Milosevic che deve affrontare il
processo ci sono rappresentanti, anche di paesi molto civili, che
scantonano. Difficile per esempio procedere contro gli Usa. Ogni paese
si nasconde dietro gli altri e la situazione è talvolta disarmante. Lo
ha dovuto verificare anche Mourad Mazaiev. Il suoi film fa parte di
questa sezione, si intitola Marsho e se fossimo seri sarebbe ceceno.
Invece batte bandiera russa. Mazaiev, che parla solo russo o ceceno, ha
voluto espressamente chiedere attraverso gli interpreti perché non si
parli di violazione dei diritti umani in Cecenia da parte dei russi. La
risposta è Putin, la Russia, le alleanze.

Per poter davvero istituire un tribunale super partes e con competenze
bisognerà che tutti aderiscano e soprattutto che siano affidate
competenze e possibilità coercitive per ottenere prove. Ma siamo ancora
molto lontani. (a. ca)