"Processo" Milosevic:

Verso una nuova MANIFESTAZIONE
l'8 Novembre all'Aia (Olanda)

1. Convocazione della manifestazione

2. Lettera della Central General dos Trabalhadores (Brasile, Affiliata
alla Federazione Mondiale dei Sindacati – FSM) al "Tribunale" dell'Aia,
29/8/2003

3. Lettera di SLOBODA al Segretario Generale dell'ONU, 3/9/2003


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SLOBODA udruzenje – Associazione LIBERTA’

Comitato jugoslavo per la liberazione di
SLOBODAN MILOSEVIC

Belgrado, Rajiceva 16, tel/fax 381 11 630549

In occasione della manifestazione del’28 giugno 2003 all’Aja abbiamo
consegnato le nostre richieste al “tribunale” e all’ONU, sotto il cui
formale patrocinio quell’istituzione agisce. Non solo le nostre
richieste non sono state accolte, ma le violazioni dei diritti umani da
parte del “tribunale” si sono ulteriormente aggravate. Per questo
motivo l’Associazione SLOBODA-LIBERTA’ appoggia l’appello del Comitato
organizzativo serbo-internazionale per organizzare una nuova

MANIFESTAZIONE ALL’AJA, l’8 NOVEMBRE 2003

“Mediante terrore e tirannia tentanto di impedire, o almeno
minimizzare, l’evidente fallimento del tribunale-fantoccio, un
tribunale che serve da arma di guerra contro il nostro paese e il
nostro popolo. Non è nulla di nuovo. Già nel 1742 Montesquieu scrisse:
“Non v ‘è tirannia più crudele che quella perpetrata sotto lo scudo
della legge e nel nome della giustizia”.” Slobodan Milosevic, 17 agosto
2003-09-06

-        Il “tribunale” dell’Aja, è non uno strumento di giustizia, ma
di aggressione e guerra

-        Il “tribunale” dell’Aja tenta di falsificare la storia della
Serbia, come rappresaglia contro i combattenti della libertà e per
proteggere i responsabili di politiche di guerra e colonialismo,
condannati in tutto il mondo.

-        Il “tribunale” dell’Aja, mediante il suo terrorismo contro il
popolo serbo e contro il presidente Milosevic, e, con la persecuzione
della sua famiglia e dei suoi sostenitori, tenta di sopprimere la
verità.

-        Una corte che viola i diritti umani nel modo in cui li viola
il “tribunale”, non dovrebbe poter esistere in nessun paese democratico
e civile.

-        Sono massimi responsabili dell’esistenza di tale “tribunale” i
governi degli USA e del Regno Unito, ma anche gli altri paesi membri
permanenti del Consiglio  di Sicurezza dell’ONU.

-        Nell’autunno di 70 anni, il “Terzo Reich” “processò” Dimitrov.
L’8 novembre di 65 anni fa, fu commesso uno dei massimi crimini del
nazismo: il pogrom della “Notte dei cristalli”. Uccidere nazioni, MAI
PIU’.

LIBERIAMO L’EUROPA E IL MONDO DAI FALSI “TRIBUNALI”!

LIBERTA’ PER SLOBODAN MILOSEVIC!

LIBERTA’ PER SERBIA E JUGOSLAVIA!

FACCIAMO APPELLO A TUTTE LE FORZE E ORGANIZZAZIONI PROGRESSISTE IN
EUROPA E IN TUTTO IL MONDO A UNIRSI A NOI.

Le manifestazioni e la lotta per questi obiettivi richiede aiuti
finanziari. Inviate le vostre offerte a “Sloboda”, Rajiceva 16, 11000
Belgrado, Serbia e Montenegro, Jugoslavia.

Per trasferimenti bancari, vedere istruzioni in www.sloboda.org.yu


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CENTRAL GENERAL DOS TRABALHADORES

Affiliata alla Federazione Mondiale dei Sindacati – FSM

Sao Paolo, 29 agosto 2003

Mr. Hans Holthuis
Ufficio del Registro
Tribunale Criminale Internazionale per la Jugoslavia
L’Aja
Paesi Bassi

Signor Holthuis,

La Confederazione Generale dei Sindacati del Brasile – CGTB – ritiene
necessario esprimere la propria indignazione contro la recente
decisione del Tribunale dell’Aja di proibire le visite al Presidente
Milosevic.
Questa decisione arbitraria rafforza l’opinione, condivisa da vasti
settori dell’opinione pubblica internazionale, che il Tribunale
dell’Aja fu creato con l’esclusivo scopo di condannare il Presidente
Milosevic e di giustificare l’aggressione contro la Jugoslavia e i
crimini commessi da USA/NATO quando, in meno di 90 giorni, gettarono
25.000 tonnellate di bombe sulla Jugoslavia, assassinando 5000 civili e
ferendone altri 10.000, dei quali il 40% erano bambini.
Al terzo Congresso della nostra Confederazione, nel marzo 2002, i
lavoratori brasiliani manifestarono la propria consapevolezza dei
crimini attuati da USA/NATO. Condannarono gli aggressori stranieri e
misero in discussione il tribunale dell’Aja, giudicandolo un ulteriore
strumento controllato dal governo degli Stati Uniti.
Oggi, dopo l’attacco all’Iraq, tutti nel mondo siamo coscienti della
farsa messa in atto dall’amministrazione nordamericana per giustificare
l’invasione di un paese sovrano allo scopo di assicurare i propri
interessi. Di conseguenza, se il tribunale dell’Aja insiste nell’agire
in modo fazioso ed arbitrario, come ha fatto in passato, corre il
rischio concreto di finire nel discredito totale.
Alla luce di ciò, giudichiamo indispensabile che il tribunale dell’Aja
rispetti i diritti alla difesa e alle visite del Presidente Milosevic e
gli garantisca immediatamente il diritto al pieno accesso ai mezzi
d’informazione, un diritto che oggi è concesso costantemente ed
esclusivamente alla sola Pubblica Accusa.

In fede,

Antonio Neto
Presidente CGTB
Vicepresidente della Federazione Sindacale Mondiale

Maria Pimentel
Segretaria per i Rapporti Internazionali della CGTB

R. Mario de Andrade 61  CEP 01154-060
Sao Paolo/SP, Brasil,
Tel. 55 11 3663 0473, Fax 3824 5601


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AL SEGRETARIO GENERALE DELLE NAZIONI UNITE, KOFI ANNAN

Ai governi di: Repubblica popolare di Cina, Repubblica di Francia,
Federazione Russa, Regno Unito, Stati Uniti d’America, Italia.

(tramite le rispettive ambasciate a Belgrado)

L’associazione di cittadini “SLOBODA” – Comitato jugoslavo per la
liberazione di Slobodan Milosevic – esprimendo l’opinione di un vasto
settore della società, denuncia  gravi violazioni dei diritti umani e
di norme giuridiche e morali, universalmente riconosciute, da parte del
cosiddetto Tribunale Internazionale per l’ex-Jugoslavia (attivato su
mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite), nel corso del
processo che tale tribunale sta conducendo contro Slobodan Milosevic,
il quale per molti anni è stato presidente della Repubblica Federativa
di Jugoslavia e della Repubblica di Serbia.
Nel corso della sua cosiddetta riunione statutaria, svoltasi il 2
settembre del 2003, il tribunale dell’Aja ha nuovamente dimostrato la
sua indisponibilità ad attenersi anche in misura minima al principio
della parità tra pubblica accusa e diritto alla difesa, che pur
formalmente riconosce. Se questa dimostrata indisponibilità fosse
mantenuta, qualsiasi osservatore imparziale sarebbe costretto a
concludere che nel quadro delle Nazioni Unite sta operando una nuova
inquisizione, con l’unico scopo di sostenere gli interessi della Nato
nel Balcani. Se ne devono assumere la responsabilità i membri
permanenti del Consiglio di Sicurezza.
Il tribunale si è anche dimostrato indisponibile ad accogliere la
proposta del presidente Milosevic di un’interruzione del processo per
due anni, allo scopo di permettergli di preparare la propria difesa
tramite l’esposizione dei fatti e la chiamata di testimoni, onde
neutralizzare con la verità i due anni trascorsi nella presentazione,
da parte della cosiddetta Procura, con l’aiuto dei servizi segreti di
alcuni importanti Stati, di faziosità, menzogne e travisamenti,
raccolti con il lavoro annoso di centinaia di persone e l’utilizzo di
cospicui fondi tratti dal bilancio delle Nazioni Unite. La procura,
oltre a risorse illimitate, ha avuto a disposizione almeno quattro anni
e mezzo (dal maggio 1999) ed è anche noto il fatto che abbia utilizzato
materiali raccolti fin dal momento della creazione del tribunale nel
1993.
Va inoltre denunciato che il tribunale, con l’utilizzo di tempi
processuali estremamente onerosi per l’imputato e la negazione di
un’adeguata assistenza medica, attenta alla salute e alla vita del
presidente Milosevic.
Al presidente Milosevic sono state pesantemente limitate le visite dei
membri della sua famiglia e, in seguito a decisioni recenti, non gli è
consentito ricevere le visite neppure dei suoi più stretti
collaboratori, membri del Comitato per la sua difesa e membri del suo
partito, annullando così altri elementari diritti della difesa. Infine,
al presidente Milosevic è stato rigorosamente proibito qualsiasi
contatto con i mezzi d’informazione, mentre, dal canto suo, la procura
esercita quotidianamente le sue frequentazioni con i media.
Chiediamo, alla luce delle condizioni di salute del presidente
Milosevic, al fine della parità tra i diritti delle parti e
nell’interesse della verità, che il processo all’Aja venga interrotto
per la durata di due anni e che il presidente Milosevic venga posto in
libertà, onde consentirgli di curarsi e garantirgli condizioni minimali
per la preparazione della sua difesa attraverso i documenti e i
testimoni che riterrà necessari, ponendo fine a una costante e
gravissima violazione dei diritti della difesa.
Unica alternativa a quanto sopra denunciato e richiesto sarebbe lo
scioglimento immediato del tribunale dell’Aja, onde evitare di
ulteriormente offuscare il prestigio e la rispettabilità di questa
organizzazione mondiale e dei governi che assumono le maggiori
responsabilità per le sue decisioni.

Belgrado, 3 settembre 2003

Per l’Associazione Sloboda
(Comitato Jugoslavo per la liberazione di Slobodan Milosevic)

Il presidente Bogoljub Bjelica