International Crisis Group: un Think Tank nel cuore dell'Europa

Infoguerre, 2003-08-01

L'International Crisis Group (ICG) è un Think Tank ("serbatoio di idee)
la cui vocazione è la "prevenzione e la risoluzione dei
conflitti". Une delle sue particolarità è quella di aver scelto per
sede Bruxelles, capitale europea. Tenendo conto della qualità del
lavoro fornito da questo organismo e dell'esperienza degli uomini che
lo compongono, ciò dovrebbe, senza dubbio, inorgoglire.
Ma, ci interroghiamo, perché Bruxelles? È una scelta pertinente o
semplicemente interessata?
Dopo una riflessione, bisogna riconoscere che questa città belga non ha
nulla da invidiare a Washington o a Londra: accoglie molte istituzioni
europee, la sede della Nato, gli uffici dei gruppi di pressione e
diverse ONG, e, personale diplomatico. E perché la nostra capitale
europea non potrebbe ospitare anche le sedi sociali delle imprese,
degli uffici degli
avvocati e... dell’ICG ?
A Bruxelles, il “serbatoio di idee” è certo di toccare un largo
pubblico in cui si trovano uomini le cui decisioni influenzano le
nostre vite di europei e di francesi.
Pertanto, la ICG é un Think Tank europeo? Ha la vocazione di appoggiare
la politica diplomatica europea?
Alcuni elementi proposti qui di seguito dovrebbero permetterci di
rispondere ai nostri dubbi:
1. ICG é una "organizzazione multinazionale indipendente e senza scopi
di lucro". Cioè, l'International Crisis Group non da conto a nessuno.
La sua indipendenza di operazione è garantita grazie ai fondi di
diversa provenienza. Dei fondi governativi in particolare: tedeschi,
australiani, austriaci, canadesi, danesi, statunitensi, finlandesi,
francesi, irlandesi,
giapponesi, lussemburghesi, norvegesi, olandesi, taiwanesi, inglesi,
svedesi, svizzeri e turchi.
Fondazioni e donatori del settore privato sono: The Atlantic
Philanthropies, la Carnegie Corporation of New York, la Fondation Ford
et la Fondation Bill et Melinda Gates, la Fondation William et Flora
Hewlett, la Fondation Henry Luce, Inc., la Fondation John D. et
Catherine T. MacArthur, l'Open Society Institute, la Fondation pour la
Paix Sasakawa, la Sarlo Foundation of the Jewish Community Endowment
Fund, la United States Institute of Peace...
Le risorse dell'ICG sono considerevoli. Lo dimostra la capacità di
Impiegare 90 persone e di disporre di rappresentanti a Mosca, Parigi,
Londra, New York e Washington.
Inoltre, l'organizzazione possiede abbastanza fondi per inviare i suoi
analisti in Asia centrale, Africa australe, America Latina e ancora in
Medio oriente.
Gestisce ugualmente 11 uffici a Amman, Belgrado, Bogota, Nairobi, Osh,
Islamabad...
Infine, l'ICG può permettersi di avere un sito internet di qualità, di
pubblicare le proprie analisi sotto forma di rapporti o di libri e di
assicurarne una distribuzione a grande scala.
Notiamo che poche ONG, centri di ricerca, "serbatoi di idee"... possono
permettersi di operare come l'ICG.
Notiamo anche che la ricerca dei fondi per l'ICG è discreta: niente
aderenti, né campagne pubblicitarie...
2. Il consiglio d'amministrazione dell'ICG raggruppa "eminenti membri
del mondo politico, diplomatico, così come degli affari e dei media"
che si impegnano "direttamente a promuovere i rapporti e le
raccomandazioni dell'ICG presso i politici di tutto il
mondo". Cioè, questo consiglio d'amministrazione è la rete con la quale
l'International Crisis Group può trasmettere i suoi messaggi. L’ICG
farà conoscere tanto più le sue analisi e raccomandazioni quanto più i
membri del suo consiglio sono influenti.
Citiamo, a mò d'esempio, qualcuno di essi:

Zbigniew Brzezinski, ex-consigliere democratico della sicurezza
nazionale del presidente Carter e autore de “La grande scacchiera.
L'America e il resto del mondo" (Bayard, Paris 1977).

George Soros, miliardario statunitense di origine ungherese, l'origine
della cui fortuna resta sorprendente rispetto alla sua concezione della
filantropia (La sua fondazione, la Fondazione George Soros, cesserà di
esistere nel 2010).

Wesley Clark, vecchio patrocinatore statunitense della Nato (e generale
USA, NdC)

Fidel V. Ramos, Morton Abramowitz, William Schowcross,
Christine Ockrent, Simone Veil...

Notiamo una composizione del consiglio d'amministrazione che fa
sognare: vecchi presidenti o ministri, giornalisti noti, alti
funzionari, uomini d'affari...
Si capisce, l’ICG é animato da una rete densa, influente e attiva, che
possiede, privilegio raro, i mezzi per realizzare i propri obiettivi.
Bisogna ben dire che è l’immagine di un Think Tank efficace, come si
desidera avere in Europa.
E poi, perché non ispirarsi al suo esempio per creare un "serbatoio di
idee" la cui équipe, composta di europei, abbia per scopo la difesa e
la promozione degli interessi dell'Unione Europea?

S.A.
Fonte: http://www.infoguerre.com/article.php?sid=618

Traduzione di Alessandro Lattanzio
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