PAPA: PER BOSNIA ERZEGOVINA DEMOCRAZIA E RICONCILIAZIONE

Ricevendo In Vaticano gli organizzatori del suo viaggio-provocazione
dello scorso giugno nel cuore della Bosnia a maggioranza serba, il capo
della Chiesa Cattolica Apostolica Romana ha incoraggiato la Bosnia
Erzegovina impegnata ''a superare molte sofferenze'', cioe' ad
accettare i confini artificiosi imposti nel 1992 con un
referendum-truffa ed il criminale riconoscimento internazionale. Il
papa ha auspicato il rafforzamento delle cosiddette ''istituzioni
democratiche'', cioe' del governo di Unione Europea, NATO, Banca
Mondiale e Fondo Monetario Internazione, ed un "rinnovamento
spirituale", come se la tre religioni finora non avessero causato
disastri a sufficienza.

A titolo consolatorio il papa ha citato una frase di Ivan Merz sulla
esistenza di Dio: ''Queste parole rivestono un particolare
significato per il vostro Paese, impegnato a superare molte
sofferenze, che sono conseguenza di un regime oppressivo e di una
lunga guerra '' [di religione]. Per "regime oppressivo" il papa non
intende quello del veterano nazista Izetbegovic, mandante delle stragi
del 1992-1995 e responsabile della occupazione del territorio da parte
delle truppe straniere, ne' tantomeno l'attuale status di protettorato
internazionale.

(Fonte:
http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20031204132732776192.html
A cura di Italo Slavo)