(english / italiano / po slovensko)

Slovenia: tra NATO ed UE

(NOTA: la Slovenia, che e' stata inglobata nella NATO da poche
settimane, sara' annessa alla UE il primo maggio...)


1. NATO:
* Sistem KOLEKTIVNE NEVARNOSTI !!!
(http://komunist.free.fr/)
* Altri link

2. IZBRISANI / CANCELLATI:
* Izjava KP Slovenije povodom referenduma o "izbrisanima"
(http://komunist.free.fr/)
* Selezioni dispacci ANSA sul REFERENDUM e sulle sue conseguenze in
politica interna
* Franco Juri, ex sottosegretario agli esteri in Slovenia, fornisce un
chiaro quadro della situazione dei “cancellati”. E denuncia, all’alba
dell’entrata nell’UE della Slovenia, il silenzio delle istituzioni
europee
(Osservatorio Balcani, 20/04/2004)
* Altri link

3. EKONOMSKI GENOCID / SITUAZIONE SOCIALE:
* KPS podpira stavkajoče delavce!
(http://komunist.free.fr/)
* Altri link


=== LINK IMPORTANTI ===


Dal nostro archivio:

CACCIA ITALIANI SORVOLANO LA SLOVENIA
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3450

Tutti nella NATO !
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3371

Slovenia nella NATO / Varni v NATU:
una vignetta degli amici sloveni di "Mladina"
https://www.cnj.it/immagini/VarnivNATU.pdf

"Izbrisani", "erased", cancellati
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3365

Le micidiali conseguenze della secessione dalla Jugoslavia per
l'economia della piccola repubblica
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3204

Le micidiali conseguenze della liberalizzazione dell'economia:
Delocalizzazione ad est: la manodopera slovena è troppo cara
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.notizia&NewsID=2722


Altri link:

Workers Strike at Comet Factory (by Luka Pregelj)
http://www.marxist.com/Europe/slovenia_strike.html

NATO Secretary General at the Slovenian Parliament: Welcome to the NATO
family
http://www.nato.int/docu/speech/2004/s040423a.htm

Slovenes poised to reject citizenship for the 'erased'
(by Vesna Peric Zimonjic)
http://news.independent.co.uk/low_res/
story.jsp?story=508499&host=3&dir=73

Slovenia accused of cynical move to deny rights to minorities (by Vesna
Peric Zimonjic)
http://news.independent.co.uk/low_res/
story.jsp?story=507464&host=3&dir=73

Komunisticna Partija Slovenije
http://users.volja.net/mrmilan/kps.htm


=== 1 : NATO ===


http://komunist.free.fr/

Arhiva : : Februar 2004.


NATO sistem KOLEKTIVNE NEVARNOSTI !!!

24.2.2004

Parlamentarni IZDAJALCI so z NEZAKONITO ratifikacijo severno
atlantskega sporazuma zagrešili akt VELEIZDAJE !!!

Na referendumu so za NATO glasovali strahopetci, zmanipulirani in
prestrašeni volivci!

Slovenski vojaki naj bodo branilci domovine ne pa janičarji tujim
imperialistom! Profesionalna vojska ni narodna vojska, motiv
profesionalnih vojakov je denar in adrenalinski avanturizem ne pa
obramba naroda.

Iz izjave generalnega sekretarja KPS Dr. Mareka Lenardiča:

Glede NATA morajo balkanski narodi misliti predvsem nase,to pa pomeni,
da ni dopustno nobeno članstvo, ki pomeni kakršnokoli obliko
sodelovanja, ki bi bilo drugačno od tistega iz časa SFRJ. Protizakonito
je prizadevanje grupe haških preiskovancev iz Slovenije, da bi se
približali NATU v zameno za preprečenje obtožb v Haagu. Slovenija je že
članica Partnerstva za mir in redno članstvo ne bi bilo niti v skladu s
slovensko Ustavo niti s konferenco o Jugoslaviji-SFRJ kakor tudi ne z
AVNOJ-em in drugimi mednarodnimi konferencami.

Rudolf

---

Altri link:

CACCIA ITALIANI SORVOLANO LA SLOVENIA
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3450

Tutti nella NATO !
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3371

Slovenia nella NATO / Varni v NATU:
una vignetta degli amici sloveni di "Mladina"
https://www.cnj.it/immagini/VarnivNATU.pdf

NATO Secretary General at the Slovenian Parliament: Welcome to the NATO
family
http://www.nato.int/docu/speech/2004/s040423a.htm


=== 2 : IZBRISANI / CANCELLATI ===


http://komunist.free.fr/arhiva/apr2004/kps.html

Izjava v obrambo izbrisanih

Izjava KP Slovenije povodom referenduma o "izbrisanima".


Komunistična partija Slovenije je zgrožena in zaskrbljena nad stanjem
preganjanih in izbrisanih ter izraža tudi najodločnejši protest oz.
obsoja strukture desnih sil zaradi izvajanja politike izbrisanih in da
pri tem ne pomislijo na žrtve, nedolžne, oškodovane in druge brate in
sestre na Slovenskem.

27.03.2004.

KOMUNISTIČNA PARTIJA SLOVENIJE
CENTRALNI KOMITE

---

SLOVENIA: REFERENDUM, 90 % CONTRO RIAMMISSIONE CANCELLATI

(ANSA) - LUBIANA, 4 APR - Secondo i primi risultati parziali il 90
per cento degli elettori sloveni si e' pronunciato contro la legge di
riammissione alla cittadinanza slovena dei ''cancellati'', quei
cittadini non sloveni che, nel 1991, dopo la proclamazione
dell'indipendenza non chiesero la cittadinanza perdendo ogni diritto
costituzionale. L'affluenza alle urne e' stata del 30 per cento
circa , ma non inficia il risultato perche' la legge slovena non
prevede il quorum. Il capo della commissione elettorale Marko Golobik
ha dichiarato che ''in base al 15 per cento delle schede scrutinate
il 90 per cento degli elettori ha votato contro la riammissione dei
cancellati''. Il quesito riguarda 4200 dei 18.000 che dal 1992 vivono
in Slovenia senza senza alcuno status legale. Il referendum e'
stato voluto dall'opposizione di centrodestra capeggiata da Janez
Jansa dopo una legge del parlamento e una pronuncia favorevole della
Corte Costituzionale. La maggioranza di centrosinistra ha chiesto
alla cittadinanza di non andare a votare ''perche' - ha detto il
governo- non si puo' sottoporre al voto una norma sui diritti
umani''. Non si sono recati alle urne il presidente della
Repubblica Janez Drnovsek, il primo ministro Anton Rop e neppure l'ex
capo dello stato Milan Kucan che giorni fa ha dichiarato che ''la
Corte costituzionale ha sempre ragione, anche se i cittadini non sono
d'accordo''. Commentando i primi risultati Jansa, leader del
partito social-liberale, di centrodestra, ha chiesto le dimissioni
del ministro dell' interno Rade Bohinc. (ANSA) VD
04/04/2004 20:52

SLOVENIA: CANCELLATI, ESCONO DAL GOVERNO TRE MINISTRI SLS

(ANSA) - LUBIANA, 7 APR - Tre ministri del Partito popolare (Sls)
hanno formalizzato oggi l'uscita dal governo di centrosinistra guidato
dal primo ministro Anton Rop per protesta contro gli alleati della
maggioranza che hanno deciso di concedere la cittadinanza ai
''cancellati'', i non sloveni che dal 1992 non hanno uno status
legale. Lo hanno reso noto fonti locali Si tratta del ministro
della giustizia Ivan Bizjak, dell'agricoltura Franci But e dei
trasporti Jakob Presecnik che oggi hanno presentato la lettera di
dimissioni a Rop ufficializzando la decisione presa giorni fa dal
leader del Sls Janez Podbnik. Il primo ministro decidera' la loro
sostituzione entro nei prossimi giorni. L'uscita del Sls e' stata
provocata dalla decisione del governo di restituire ai cancellati i
diritti civili in base anche alla sentenza favorevole della Corte
Costituzionale. Nel referendum sui cancellati, voluto dai partiti
d'opposizione, che si e' tenuto domenica, ha vinto il centrodestra
con oltre il 90 percento di voti contrari. Nonostante l'esito del
referendum il ministero degli interni, in mancanza di una
legislazione piu' precisa, continuera' a distribuire i certificati di
cittadinanza considerando inappellabile la sentenza della Corte
Costituzionale. (ANSA) COR*VD 07/04/2004 18:00

SLOVENIA: VERSO DESTITUZIONE MINISTRO ESTERI RUPEL

(ANSA) - LUBIANA, 15 APR - Il premier sloveno Anton Rop decidera' la
settimana prossima se destituire il ministro degli esteri Dimitrij
Rupel, che si e' opposto alle nuove nomine ministeriali lanciando una
sfida al primo ministro, a due settimane dall'ingresso nell'Unione
Europea e a due mesi dalle elezioni europee. Lo scrive oggi la stampa
slovena.
Tra i cinque nuovi ministri che andranno a sostituire i posti lasciati
vuoti dal Partito popolare (Sls) che la settimana scorsa e' uscito
dalla coalizione di centrosinistra, c'e' anche Zdenka Cerar, attuale
procuratore generale, nominata da Rop al ministero della giustizia.
Rupel si e' fortemente opposto a questa nomina decisa dal suo partito,
i liberaldemocratici (Lds), poiche' l'anno scorso Cerar aveva
autorizzato un'inchiesta contro di lui per abuso d'ufficio e conflitto
d'interessi.
Il ministro e' stato poi prosciolto dal sospetto di aver illegalmente
favorito la fondazione dell' 'Accademia diplomatica di Portorose', dove
lui stesso avrebbe dovuto insegnare, a scapito di altri istituti.
Secondo il quotidiano di Lubiana 'Delo' a Rop non resta altro che
sostituire Rupel, se, davanti a due scadenze elettorali, vuole
rafforzare la sua credibilita', come ha fatto espellendo dal governo il
Partito popolare che si era opposto alla politica di reintegrazione dei
'cancellati', circa 18.000 persone originarie dalle repubbliche dell'ex
Jugoslavia, che al momento dell'indipendenza della Slovenia hanno perso
ogni status legale.
Il giornale 'Dnevnik' scrive che nel partito di Rop sono convinti che
Rupel gia' da sei mesi stia ''civettando'' con il centrodestra e
''lavorando sistematicamente contro il suo partito e a favore di Janez
Jansa'', leader del Partito democratico (Sds) e capo dell'opposizione.
La decisione di Rop non sara' facile, anche perche' Rupel gode di un
non trascurabile consenso tra gli elettori come uno dei fautori
all'indipendenza del paese nel 1991. La situazione sta creando nuove
divisioni interne e non e' da escludere una nuova crisi di governo.
(ANSA). COR-VD 15/04/2004 18:09

SLOVENIA: RIMPASTO GOVERNO, SOSTITUITI CINQUE MINISTRI

(ANSA) - LUBIANA, 20 APR - Il parlamento sloveno ha approvato oggi un
rimpasto del governo di centro sinistra votando la fiducia a cinque
nuovi ministri. Lo riferiscono i media sloveni. Milan Cvikl, agli
affari europei, e Matej Lahovnik, all'economia, sostituiscono i due
ministri che hanno lasciato il governo per nuovi incarichi presso la
Commissione europea, a dieci giorni dall'adesione della Slovenia
all'Ue. La nomina degli altri tre, Zdenka Cerar alla giustizia,
Marko Pavlih ai trasporti e Milan Pogacnik all'agricoltura, chiude
una crisi di governo apertasi due settimane quando il premier Anton
Rop ha escluso dalla coalizione il Partito popolare (Sls).
L'Sls si era opposto alla politica di reintegrazione dei
'cancellati', circa 18.000 persone originarie dalle repubbliche
dell'ex Jugoslavia, che al momento dell'indipendenza della Slovenia
hanno perso ogni status legale. I cinque neo ministri hanno
ottenuto la fiducia di 51 deputati, mentre 25, dei 71 presenti in
aula, hanno votato contro la loro nomina. Il governo di Rop,
composto dal Partito liberaldemocratico (Lds) e da altri due partiti
di centro sinistra, dispone di una maggioranza di 49 deputati su 90.
Le elezioni politiche si terranno il prossimo autunno, ma le
europee, in programma per giugno, saranno per la Slovenia un
importante test elettorale . (ANSA). COR-VD
20/04/2004 15:03

---

http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.notizia&NewsID=3000

Slovenia: cancellati, vergognoso silenzio della Commissione europea

Franco Juri, ex sottosegretario agli esteri in Slovenia, fornisce un
chiaro quadro della situazione dei “cancellati”. E denuncia, all’alba
dell’entrata nell’UE della Slovenia, il silenzio delle istituzioni
europee.

(20/04/2004)

Di Franco Juri

In merito al caso dei "cancellati" ed al referendum xenofobo voluto dai
partiti della destra in Slovenia e' opportuno chiarire e completare l'
informazione da voi segnalata con quanto segue: Domenica 4 aprile
circa il 31% dell' elettorato sloveno ha aderito al referendum voluto
dai partiti della destra slovena per annullare la cosiddetta "legge
tecnica sui cancellati", proposta dal governo per risolvere
(parzialmente) l' annosa questione di quanti, nel 1992, persero, senza
preavviso alcuno, il diritto di residenza nella Repubblica di Slovenia.

Nel 1999 la Corte costituzionale aveva infatti giudicato la
"cancellazione" della residenza per 18 mila persone residenti in
Slovenia al momento della dichiarazione di indipendenza, avvenuto nel
‘92 ad opera del Ministero degli interni, come anticostituzionale e
illegale. Tale decisione fu ribadita ulteriormente nel 2003 quando la
stessa Corte costituzionale decretò l' obbligo del riconoscimento
retroattivo dei diritti alienati. Secondo i giudici costituzionali il
ministero degli interni avrebbe dovuto rimediare alla propria grave
violazione, compiuta nel 1992, emettendo immediatamente e senza iter
legali particolari delle delibere con cui i diritti venivano
riconosciuti con la dovuta retroattività.

I "cancellati" infatti nel 1992 persero ogni diritto che la legge
riconosce agli stranieri con residenza (non quello alla cittadinanza,
che non concerne la questione dei cancellati), quindi i diritti
sociali, quelli di lavoro, di assistenza sanitaria , mentre venne loro
imposto persino l' obbligo del visto turistico ogni tre mesi per poter
risiedere in casa propria. I 18 mila in questione erano cittadini
jugoslavi residenti in Slovenia che per diversissime circostanze non
regolarono il proprio status di cittadinanza (o non vollero farlo)
entro i 6 mesi contemplati dalla legge dopo l' indipendenza per chi non
era nato in Slovenia. Ciò li escluse dalla categoria di nuovi cittadini
il che e' comprensibile e su cui nessuno obietta . Ma altresì li
escluse - a loro insaputa e in flagrante violazione delle leggi - anche
dalla categoria di cittadini stranieri con residenza in Slovenia.

Non vennero ne espulsi , ne considerati "persona non grata" ... vennero
semplicemente "cancellati". Non esistevano più. Lo stato non aveva nei
loro confronti alcun dovere. La cancellazione era ovviamente avvenuta
solo a danno degli stranieri "jugoslavi" e non di altri. Le conseguenze
umane di questa cancellazione furono inaudite. Migliaia furono i casi
di disperazione; per fare un esempio: una "cancellata" ricoverata d'
urgenza per partorire, si vide negato il figlio neonato perché la sua
assicurazione sanitaria era stata cancellata con lei. Non avendo soldi
con cui pagare l' operazione-parto il bambino rimase in ospedale quale
"ostaggio". Di casi kafkiani ce ne furono moltissimi nel corso dei 10 e
più anni di esistenza precaria cui furono relegati i cancellati. A
parlarne nel 1994 fu solo il settimanale Mladina e il professor Ljubo
Bavcon, eminenza del diritto, che mise al corrente del problema le più
alte autorità slovene, informando sull' insostenibile situazione che si
era creata per 18 mila persone all' indomani della "pulizia etnica
amministrativa" voluta dal primo governo della Slovenia indipendente
(Demos).

A questo punto inizia la controffensiva dell' opposizione di destra. Lo
stesso governo opta per il non rispetto delle decisioni della Corte
costituzionale, cercando il compromesso con la destra xenofoba. Nel
tentativo di soddisfare l' opposizione e un' opinione pubblica
deliberatamente incitata da alcuni leader politici e parte dei media
contro "gli speculatori antisloveni che vorrebbero soltanto arricchirsi
a danno degli Sloveni" sia il presidente della repubblica Janez
Drnovšek, che quello del parlamento Borut Pahor che lo stesso Premier
Anton Rop mantengono un atteggiamento estremamente ambiguo. Il Ministro
degli interni invece escogita la "legge tecnica" il cui scopo e di
ridurre di 4 volte il numero degli aventi diritto ai diritti
retroattivi. La rinuncia del governo di mettere in pratica direttamente
le decisioni della Corte costituzionale, emettendo le delibere, e il
varo della "legge tecnica" offre cosi' ai partiti xenofobi (il Partito
democratico sloveno di Janez Janša (SDS), la Nuova Slovenia (NSI) di
Andrej Bajuk, il Partito popolare (SLS) di Janez Podobnik (questi tre
membri del Partito Popolare Europeo) e l' ultranazionalista Partito
Nazionale Sloveno (SNS) di Zmago Jelinčič, l' occasione per indire un
referendum dai forti connotati xenofobi ma le cui vere intenzioni si
celano dietro l' opposizione ad una "legge tecnica" considerata carente
anche dagli stessi cancellati in quanto fortemente restrittiva. Il
referendum si rivela così pretestuale e occasione preelettorale per l'
opposizione.

Nemmeno il fatto che la legge in questione sia diventata obsoleta, dato
che il governo ha optato per il pieno rispetto di quanto deciso dai
giudici costituzionali ed ha avviato l' emissione delle delibere che
riconoscono ai cancellati già in regola dal ‘99 anche i diritti
retroattivi, è riuscito ad evitare il referendum. Questo si traduce
così in una prova di forza politica tra l' elettorato fedele alla
destra e ostile ad ogni riconoscimento dei diritti per cancellati e
quello che considera la consultazione inutile e dannosa, in quanto
nelle finalità lede i diritti costituzionali e umani dei cancellati. In
Slovenia non c' e' il quorum e così il referendum viene stravinto dai
primi. I partiti del centrosinistra e i movimenti favorevoli ai diritti
umani avevano invece sostenuto il boicottaggio spiegandolo con l'
illegittimità dei referendum usati a danno di diritti
costituzionalmente garantiti. E già si prospettano altri due simili
referendum, sempre voluti dalla compagine capeggiata da Janez Janša;
quello contro una legge di sistema sui cancellati (anch' essa proposta
dal governo per risolvere tutti i 18 mila casi ancora aperti) e quello
contro la costruzione dell' unica moschea con centro culturale
islamico, a Lubiana, da anni auspicata e richiesta dalla comunità
musulmana in Slovenia, composta soprattutto da cittadini sloveni di
origine bosniaca. Gli stessi partiti ostili ai cancellati (ed ai
diritti dei Rom e di ogni minoranza) si oppongono pure alla costruzione
della moschea. Gli stessi hanno già inoltrato richiesta di referendum
nella città di Lubiana, spiegandolo con i presunti pericoli del
terrorismo islamico. Per quanto minoranza, il 31% che ha aderito al
referendum di Janša rappresenta un non trascurabile nucleo duro di
xenofobi sui cui può contare la destra.

A favore dei diritti dei cancellati si e' schierato chiaramente l'
ombudsman sloveno e il commissario per i diritti umani del Consiglio d'
Europa Alvaro Gil Robles. Una posizione netta a favore e' stata presa
anche dall' ECRI, la commissione del Consiglio d' Europa per la lotta
al razzismo e alla discriminazione. Purtroppo (ed il fatto e'
inquietante) nessuna posizione in merito e' stata presa dalla
Commissione Europea, ne tanto meno da qualche altro organo dell' UE.
Consultato dalla stampa slovena all' indomani del vergognoso referendum
il portavoce della Commissione europea De Ojeda si e' limitato a
dichiarare laconicamente che "La Commissione non commenta il referendum
essendo questo una questione interna della Slovenia”. Un’omertà
purtroppo condivisa anche da vari governi, dal Consiglio europeo e dal
Parlamento UE.

Vedi anche:
UE-Slovenia: ti mangio in un sol boccone
La Slovenia alle porte dell’UE, un’intervista
Slovenia: scheletri nell'armadio
Allargamento: non vi sarà un'altra Cortina di ferro
Moschea a Lubjana: un covo di terroristi?

» Fonte: © Osservatorio sui Balcani

---

Altri link:

"Izbrisani", "erased", cancellati
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3365

Slovenes poised to reject citizenship for the 'erased'
(by Vesna Peric Zimonjic)
http://news.independent.co.uk/low_res/
story.jsp?story=508499&host=3&dir=73

Slovenia accused of cynical move to deny rights to minorities (by Vesna
Peric Zimonjic)
http://news.independent.co.uk/low_res/
story.jsp?story=507464&host=3&dir=73


=== 3 : EKONOMSKI GENOCID ===


http://komunist.free.fr/arhiva/feb2004/kps_02.html

Arhiva : : Februar 2004.

KPS podpira stavkajoče delavce!


Sloveniji se obeta val opozorilnih stavk v gospodarstvu! Zajedalski
uzurpatorji DELODAJALCI povezani z novo nastalo divjo buržuazijo in
gospodarskimi kriminalci so namerno povzročili destrukcijo in ropanje
gospodarstva! Del odgovornosti za pojav socialne krize, družbenega
razslojevanja in naraščajoče revščine nosijo tudi sindikalni voditelji
kateri so s poganajnji in podpisi t.i. »socialnih sporazumov«
zagotovili legitimnost birokratsko-tehnokratski mafiji! Najnižji
zajamčeni osebni dohodek je dokaz institucionalizirane ekonomske
preračunljivosti politikantske estrade katera povzroča EKONOMSKI
GENOCID! Socialna politika iz rok v usta je miloščina gospodarske
mafije! Tatinske menedžerske šarlatane s politično potuho ne bomo
nikoli spoštovali ali priznali za gospodarje! Nasprotno, bliža se
čas,ko bodo kazensko odgovarjali za zatiranje in izkoriščanje delavk in
delavcev! Komunistična partija se bori za rigorozno ZAPLEMBO vsega
premoženja in kapitala pridobljenega s krajami, špekulacijami, divjim
lastninjenjem ali zlorabljanjem zakonskih nedorečenosti!

KPS ne priznava ogromnega zunanjega dolga kateri znaša 15 milijard
Evrov kar slovensko državo vodi v bankrot narod pa v izumrtje!!!
Zajedavsko špekulativni kapital tujih imperialistov ogroža obstoj vseh
narodov na območju bivše SFRJ!

Rudolf

---

Altri link:

Le micidiali conseguenze della secessione dalla Jugoslavia per
l'economia della piccola repubblica
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3204

Le micidiali conseguenze della liberalizzazione dell'economia:
Delocalizzazione ad est: la manodopera slovena è troppo cara
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.notizia&NewsID=2722

Workers Strike at Comet Factory (by Luka Pregelj)
http://www.marxist.com/Europe/slovenia_strike.html