From: Coordinamento Romano per la Jugoslavia
Date: Sun, 25 Jan 1998 17:04:26 +0100
Subject: Ciliegina numero 4
1914
Per molti anni nessuno credette a una guerra; a una guerra europea o
mondiale, poi, neanche per idea!
Valentino Pittoni, massimo dirigente del movimento operaio e socialista
delle nostre terre, nel 1905 dichiarava che una guerra tra Austria e
Italia era un'ipotesi tanto fantastica quanto quella di una guerra
europea, perche' il capitalismo in Europa aveva ormai superato la fase
della "guerra guerreggiata": tutti i conflitti ormai si sarebbero
risolti per via diplomatica o nei corridoi delle cancellerie.
Dopo il 1910 pero' le cose e le opinioni cominciarono a cambiare. La
guerra italo-turca del 1911, quelle balcaniche del 1912 e 1913, anche
se durarono uno o due mesi, fecero capire che un pericolo di guerra
generale esisteva. Percio' alla fine del novembre 1912 si riuni' a
Basilea il Congresso straordinario della II Internazionale, le cui
risoluzioni furono piene di buoni propositi (sciopero generale in caso
di dichiarazione di guerra), di parole rivoluzionarie ("guerra alla
guerra!"). Propositi e parole vennero pero' poco dopo sepolte dalle
dichiarazioni di guerra, dal fragore delle artiglierie e dal tradimento
della quasi totalita' della socialdemocrazia mondiale...
(Dall'autobiografia di Vittorio Vidali "Orizzonti di liberta'",
Ed. Vangelista, Milano 1980, pg.41)
Date: Sun, 25 Jan 1998 17:04:26 +0100
Subject: Ciliegina numero 4
1914
Per molti anni nessuno credette a una guerra; a una guerra europea o
mondiale, poi, neanche per idea!
Valentino Pittoni, massimo dirigente del movimento operaio e socialista
delle nostre terre, nel 1905 dichiarava che una guerra tra Austria e
Italia era un'ipotesi tanto fantastica quanto quella di una guerra
europea, perche' il capitalismo in Europa aveva ormai superato la fase
della "guerra guerreggiata": tutti i conflitti ormai si sarebbero
risolti per via diplomatica o nei corridoi delle cancellerie.
Dopo il 1910 pero' le cose e le opinioni cominciarono a cambiare. La
guerra italo-turca del 1911, quelle balcaniche del 1912 e 1913, anche
se durarono uno o due mesi, fecero capire che un pericolo di guerra
generale esisteva. Percio' alla fine del novembre 1912 si riuni' a
Basilea il Congresso straordinario della II Internazionale, le cui
risoluzioni furono piene di buoni propositi (sciopero generale in caso
di dichiarazione di guerra), di parole rivoluzionarie ("guerra alla
guerra!"). Propositi e parole vennero pero' poco dopo sepolte dalle
dichiarazioni di guerra, dal fragore delle artiglierie e dal tradimento
della quasi totalita' della socialdemocrazia mondiale...
(Dall'autobiografia di Vittorio Vidali "Orizzonti di liberta'",
Ed. Vangelista, Milano 1980, pg.41)