Wolfowitz denuncia l'editore di Michel Collon

[ EN FRANCAIS:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3879 ]

La casa editrice belga EPO e' stata denunciata dalla ditta di
giocattoli Hasbro, che produce anche il famoso Monopoli, per avere
edito alcuni anni fa un libro di Michel Collon intitolato nello stesso
modo e con una copertina che richiama il gioco stesso. Puo' sembrare
una storia di scarso rilievo politico: in realta', la ditta Hasbro e'
riconducibile, attraverso un meccanismo di partecipazioni azionarie a
scatole cinesi, a Paul Wolfowitz, l’ideologo di Bush in persona...

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http://www.anti-imperialism.net/lai/texte.phtml?section=&object_id=23085

Chi si nasconde dietro la Hasbro, “rispettabile” ditta di giochi?

Michel Collon

Non è solo perché si parla di giocattoli che ci troviamo in un mondo di
“bambini” e di persone “gentili”. Il mercato mondiale dei giocattoli è
oggi nelle mani di due mastodonti che sono riusciti ad eliminare o a
riassorbire quasi tutte le altre ditte: innanzitutto la Mattel, che
oggi controlla in particolare Barbie, la Fisher - Price, Scarabeo... E
poi la Hasbro, una piccola ditta familiare (Hassenfeld Brothers) che
decollò negli anni ‘60 lanciando un gioco militarista, G.I. Joe.
Successivamente, però, ha preso il controllo di numerose ditte che gli
hanno permesso di diventare proprietaria dei marchi di Monopoli,
Trivial Pursuit, Playskool, Pictionary, Cluedo, Atari, Teletubbies, dei
prodotti dei Pokemon e di Guerre Stellari, di numerosissimi giochi
elettronici, di ditte di caramelle e di molte altre ancora.

Un classico: i profitti di questi due giganti del giocattolo sono
schizzati alle stelle chiudendo una gran quantità di fabbriche negli
USA ed in Europa e delocalizzandole verso i paesi poveri del terzo
mondo. Così, nel 2002, la Mattel ha chiuso la sua fabbrica del
Kentucky. Ora sfrutta 39.000 persone nelle sue fabbriche dell’Asia. E
la Hasbro impiega direttamente solo 10.000 persone, perché ricorre
soprattutto al subappalto dai ben noti vantaggi. (1)

Quando acquistate un gioco, arricchite Paul Wolfowitz, l’ideologo di
Bush?

Dunque, quando acquistate un gioco per voi o per i vostri bambini,
praticamente avete molte probabilità di arricchire gli azionisti di
Mattel o Hasbro. E bisogna sapere che il budget medio per i giocattoli
di un bambino nella U.E. si è elevato a 250 euro l’anno.

Così tra gli amministratori che arricchite involontariamente, troviamo
della bella gente. O della cattiva gente, dipende dai punti di vista.
Innanzitutto, uno dei più grandi guerrafondai degli Stati Uniti: Paul
Wolfowitz. Il numero due di Rumsfeld, ministro della Guerra di Bush,
con cui forma un “tandem perfetto” secondo il settimanale
ultra-conservatore statunitense “Time”: “Se Rumsfeld è la faccia, la
bocca ed il braccio armato della guerra in Iraq, Wolfowitz, ne è il
padrino intellettuale, il cuore e lo spirito”. (2)

“Il cuore e lo spirito della guerra” è stato amministratore della
Hasbro fino alla vigilia della sua nomina nell’amministrazione di
George Bush.
E tornerà lì dopo il suo mandato politico, come molte delle personalità
USA, ferventi praticanti di questo lucroso sport che è l’altalena
business-politica? È probabile, ma in ogni modo i legami e gli
interessi comuni rimangono, in maniera aperta o discreta. Dick Cheney,
il vicepresidente USA, teoricamente, infatti, non ha più niente a che
vedere con la ditta petrolifera Halliburton che dirigeva prima della
sua entrata in carica. Ma lo scandalo delle “commesse gonfiate” ha
dimostrato che lui ha utilizzato senza vergogna l’occupazione dell’Iraq
per riempire le tasche di Halliburton e, quindi, molto probabilmente
anche le sue.

Legata al complesso militar-industriale e ad Israele

Ma percorrendo l’elenco degli amministratori della Hasbro, si incappa
su un altro nome estremamente interessante: Marie-Josée Kravis che è, o
è stata, amministratrice di Ford, Canadian Imperial Bank, Vivendi
Universal e Hollinger.
Questa società è legata alla destra più dura degli USA ed ai servizi
segreti israeliani, visto che il loro vecchio capo Shlomo Ben Gazit
siede in un comitato della Hasbro. Inoltre, la stessa società,
controlla diversi giornali britannici ed israeliani che hanno sostenuto
un ruolo di primo piano nella questione irachena.

Marie-José Kravis è stata anche amministratrice di Seagram. Il cui
padrino Edgar Bronfman Sr. è anche presidente della lobby molto
influente del “Congresso Ebraico Mondiale”. Lei siede anche alla
direzione di un think-thank (laboratorio di pensiero, ndt) conservatore
degli USA, l’Istituto Hudson. Bush padre l’aveva chiamata alla
segreteria del consiglio per l’energia. Sul sito del “Council on
Foreign Relations”, il maggiore organo dove si discute e si decide la
politica internazionale degli USA, viene presentata come “esperta” in
economia internazionale, politica pubblica e strategia.4

Suo marito, Henry Kravis, occupa il 351° posto della classifica di
Forbes degli uomini più ricchi del mondo con una fortuna stimata
attorno agli 1,3 miliardi di dollari. La sua ditta KKR ha posseduto, o
possiede tutt’ora, in tutto o in parte, diverse ditte significative:
Safeway, Union Texas Petroleum, Duracell, American Re Insurance,
Nabisco...

Infine, a quelli che si stupirebbero se un tribunale francese si
mostrasse compiacente verso una società USA, segnaliamo che la KKR è la
principale azionista della società francese elettrica Legrand. Il cui
il presidente è Ernest-Antoine Seillière, padrone della Medef (la
Confindustria francese: ndt), ovvero il padrone dei padroni francesi.
Il mondo del business è veramente piccolo!

Tra gli altri amministratori attuali della Hasbro, si trovano anche
Jack Greenberg, ex-boss di McDonalds, Paula Stern, ex-presidentessa del
Commissione del Commercio Internazionale degli Stati Uniti, Sylvia
Hassenfeld (American Jewish Joint Distribution Committe) ed Alan
Batkin, vicepresidente della Kissinger Associates. Quest’ultima società
di consulenza mette a disposizione, delle multinazionali degli USA, i
consigli sperimentati del “Dottor Henry”, che fu uno dei boss di
Pinochet e di alcuni dei dittatori più sanguinari del pianeta.

Conclusione: la Hasbro, non è affatto un gioco. Né per le decine di
migliaia di lavoratori del terzo mondo, super-sfruttati per i profitti
di azionisti ed amministratori ricchissimi come Kravis e Wolfowitz. Né
per il suo ruolo al fianco delle aggressioni militari statunitensi ed
israeliane. La Hasbro è un elemento del complesso militar-industriale
che ha sostenuto e messo in carica il regime di Bush e la sua guerra
globale.

Note:
(1) Cifre dell'International Council of Toy Industry. Vedere anche
Thérèse Jeunejean, “Le grand jeu de la mondialisation”, Le Ligueur
(Belgio), 12/11/2002. Gresea (Belgio), “La face cachée du jouet”,
luglio 2002.
(2) Fonte: http://www.time.com/time/personoftheyear/2003/poywolf.html
(3) Vedere l’indice di Geoffrey Geuens, “Tous pouvoirs confondus”,
edizioni EPO, 2003, che ringraziamo per il suo aiuto prezioso.
(4) Fonte: http://www.kkr.com/
(5) Sull’importanza del Council on Foreign relations, vedere Geuens,
idem, p. 84-92.