Da: ICDSM Italia
Data: Sab 30 Ott 2004 18:07:20 Europe/Rome
A: icdsm-italia @ yahoogroups.com
Cc: aa-info @ yahoogroups.com
Oggetto: [icdsm-italia] Sulla testimonianza di Liana Kanelli, ed altri
documenti



Sulla testimonianza di Liana Kanelli, ed altri documenti


Traduzioni di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova

Altri dispacci ANSA, insieme alle versioni originali, in lingua
inglese, dei testi seguenti, sono da noi gia' stati fatti circolare -
vedi:
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/126
SEE THE ABOVE URL FOR THE ORIGINAL TEXTS, IN ENGLISH


1. Liana Kanelli, Deputata Comunista al Parlamento Greco, testimonia
(20/10/04)

2. Il Presidente dell’Associazione dei "desaparecidos" Serbi Kosovari,
testimone a difesa di Milosevic, si rifiuta di comparire per non
legittimare la Corte.

3. Scambio di lettere tra l'"avvocato d'ufficio", Steven Kay, e Sara
Flounders, convocata come testimone a difesa


---( 1 )---

Macedonian Press Agency (Grecia)
20 Ottobre 2004
http://www.mpa.gr/article.html?doc_id=487986

Liana Kanelli, Deputata del Partito Comunista Greco, testimonia al
Processo Milosevic

L’Aia – Ieri, Liana Kanelli, Deputata Comunista al Parlamento Greco, ha
testimoniato al processo dell’ex Presidente della Yugoslavia Slobodan
Milosevic che si tiene presso il Tribunale Internazionale per i Crimini
di Guerra nella ex Yugoslavia, all’Aia.
La Signora Kanelli riferiva all’Agenzia di Stampa della Macedonia
(MPA), durante una comunicazione telefonica che, per la prima volta
dall’inizio del processo, l’attenzione della corte si era rivolta ai
bombardamenti della NATO sulla ex Yugoslavia, tramite le dichiarazioni
ufficiali di un testimone.
La Deputata al Parlamento Greco e membro del Comitato Internazionale
per la Difesa di Milosevic (ICDSM) ha testimoniato sul bombardamento
NATO della città di Alexinac, 30 Km a nord di Nis, avvenuto il 6 aprile
1999, che aveva prodotto molte morti di civili, sottolineando che nella
città non vi erano obiettivi militari, contrariamente a quello che
asserivano le forze degli Alleati per giustificare la loro azione.
A quel punto, ha riferito la Signora Kanelli, i giudici le hanno
mostrato una carta geografica e le hanno chiesto di indicar loro la
posizione di Alexinac. Allora la Kanelli ha fatto pervenire la carta a
Slobodan Milosevic, che ha reagito affermando che quella era una carta
incompleta della regione e ha richiesto alle autorità della corte di
procurare un’altra mappa della NATO sulla quale l’ex Presidente della
Yugoslavia ha indicato la città dove è stata scritta con i
bombardamenti NATO una delle pagine più nere della guerra contro la ex
Yugoslavia.
La Kanelli ha dichiarato che nell’udienza di ieri era stato presentato
alla corte per la prima volta un documento NATO, datato 14 aprile 1999,
dove veniva fatto chiaro riferimento alle vittime civili di Alexinac.
La NATO in buona sostanza ammetteva che erano stati colpiti obiettivi
civili.
Il Pubblico Accusatore, Jeffrey Nice, ammetteva che la NATO aveva
riferito sullo specifico incidente, che l’obiettivo del bombardamento
era una unità di artiglieria dell’esercito Serbo posizionata nella
città e puntualizzava che l’Alleanza aveva ammesso che alcuni edifici
erano stati colpiti per errore durante il raid.
La Kanelli mostrava tutto il suo stupore per come gli errori e il
genocidio della NATO venissero perdonati e aggiungeva che se Milosevic
avesse cooperato maggiormente con i leaders occidentali, ora non si
troverebbe dalla parte degli “sconfitti”, ma con i “vincitori”.
Rispondendo alla domanda su quale fosse la sua opinione nei riguardi
del Tribunale Internazionale per i Crimini di Guerra, la deputata al
Parlamento Greco si rivolgeva ai giudici definendoli “inquisitori del
21.esimo secolo a caccia di streghe”.
Secondo le agenzie di informazioni internazionali, quando le è stato
richiesto un giudizio sulla politica della NATO e degli Stati Uniti, la
Kanelli ha messo in rilievo che queste loro politiche sono neo-naziste
e tutti coloro che le contrastano difendono i diritti dei popoli, una
risposta che ha causato la reazione del Presidente, Giudice Patrick
Robinson.
Per la cronaca, la Signora Liana Kanelli è uno dei pochi testimoni che
ha accettato di testimoniare al processo Milosevic, dopo la nomina
dell’avvocato Inglese Stephen Kay come difensore d’ufficio dell’ex
Presidente Yugoslavo. La maggior parte dei testimoni a difesa si sono
rifiutati di deporre, affermando che la loro disponibilità a rispondere
alle domande era affidata solo a Milosevic, che ripetutamente esigeva
di avere la possibilità di difendersi da solo.


Associated Press – 19 ottobre 2004
http://www.b92.net/english/news/index.php?nav_id=30224&style=headlines

Deputata Greca testimonia in favore di Milosevic

L’Aia – Oggi, un membro del Parlamento Greco ha ribadito al Tribunale
dell’Aia che le accuse di crimini di guerra nei confronti di Slobodan
Milosevic erano giustificate dall’ONU solo per ragioni politiche. Liana
Kaneli è membro del “Comitato Internazionale di Difesa di Slobodan
Milosevic," e aderisce come indipendente al Partito Comunista Greco; è
uno dei pochi testimoni che volontariamente vogliono deporre in favore
di Milosevic, dal momento che il Tribunale dell’ONU gli ha assegnato un
avvocato difensore contro la sua volontà espressa il mese scorso.
La maggior parte di coloro che sono stati messi in lista per deporre
durante la fase di difesa del processo hanno mandato disdetta, in modo
da esercitare pressioni sulla corte, che ritiri la sua decisione, o per
creare intoppi al procedimento.
Kaneli ha affermato che se Milosevic avesse cooperato maggiormente con
i leaders Occidentali “egli non si troverebbe qui con i vinti, egli
sarebbe con i vincitori, e nessuno avrebbe mai congegnato un tribunale
politico di tal fatta.”
Il Presidente Giudice Patrick Robinson definiva questa dichiarazione
“completamente fuori da ogni regola”.
L’avvocato difensore d’ufficio Steven Kay interrogava la Kaneli sulla
sua visita in Yugoslavia durante i bombardamenti della NATO del 1999,
che avevano costretto Milosevic a ritirare le sue truppe pronte ad un
giro di vite sull’etnia Albanese del Kosovo, provincia meridionale
della Serbia.
Milosevic aveva descritto la guerra del Kosovo come un’azione difensiva
contro il terrorismo.
Kaneli testimoniava che il bombardamento del 6 aprile 1999 guidato
dagli Stati Uniti sulla città di Aleksinac aveva ammazzato solo civili
Serbi e distrutto edifici pubblici:
"Nella città non vi era nulla che potesse essere individuato come
obiettivo militare.”
Il Rappresentante dell’Accusa Geoffrey Nice puntualizzava che invece
dislocato nella città vi era un reggimento di artiglieria, e che la
NATO era a conoscenza che due bombe uscite dal controllo avevano
colpito edifici civili durante l’attacco aereo.
"Perchè si devono sempre scusare gli errori della NATO, il genocidio
della NATO, e non quelli degli altri?" Kaneli replicava.
Milosevic aveva interrotto molte volte per fare commenti, e alla fine
raccomandava a Kay di non presentare le domande che voleva fare alla
Kaneli, declinando anche l’offerta che gli veniva fatta dai giudici di
proseguire lui stesso con le domande:
"Io non voglio entrare nel cuore della questione. Finché non verrà
ripristinato il mio diritto all’autodifesa, tutto questo resta una pura
e semplice farsa."


---( 2 )---

Beta (Serbia e Montenegro) – 19 ottobre 2004
http://www.b92.net/english/news/index.php?nav_id=30220&style=headlines

Testimone a favore di Milosevic chiede protezione

Belgrado – Il Presidente dell’Associazione dei Famigliari dei Rapiti e
Scomparsi in Kosovo ha chiesto di essere protetto dal governo Serbo e
dalla polizia, dopo essere stato convocato dal Tribunale dell’Aia.
Simo Spasic, che è nella lista dei testimoni a difesa nel processo a
Slobodan Milosevic, ha affermato oggi di non avere alcuna intenzione a
deporre, anche se fosse trascinato a forza all’Aia: “In Tribunale me ne
starei muto, in quanto non voglio legittimare il difensore d’ufficio
Steven Kay e il Tribunale stesso, che non vuole sentire la verità sugli
eventi successi in Kosovo dall’arrivo della KFOR ad ora.”
L’avvocato Aleksandar Lazarevic ha riferito a B92 che, senza la
cooperazione completa di testimoni, era impossibile predisporre una
qualsiasi linea di difesa di qualità:
“Preparare i testimoni è uno dei più importanti aspetti di una linea di
difesa davanti al Tribunale dell’Aia. Se non si ha l’opportunità di
parlare direttamente con i testimoni, non è possibile essere pronti per
quello che si pensa possa o non possa accadere, e ci si trova in una
situazione veramente difficile.”


---( 3 )---

ICTY – Risposta di Sara Flounders alla lettera di Steven Kay: rifiuto a
testimoniare

http://www.iacenter.org/

20 Ottobre 2004

Steven Kay, QC
goodnightvienna@ btopenworld. com

Egregio Steven Kay,

La ringrazio per la sua risposta alla mia lettera di rifiuto a
testimoniare al processo del Presidente Milosevic, nelle attuali
condizioni poste dal Tribunale ICTY.

Io mi rendo conto, come lei mi ha spiegato, che l’udienza di appello
contro la decisione della Corte del Tribunale di assegnare un avvocato
di appoggio al Signor Milosevic è all’ordine del giorno per domani,
giovedì.

Nella sua lettera, lei passa in rassegna tutto quello che lei ha messo
in atto per ricorrere tecnicamente contro l’ordinanza che nega al
Presidente Milosevic il diritto all’autodifesa. Comunque, lei non può
omettere le proprie responsabilità nel continuare a rappresentare
qualcuno contro la sua volontà, avendo inoltre un ovvio conflitto di
interessi. Inoltre, lei sta trascurando la sua stessa capacità di
mettersi in azione per bloccare questa farsa legale.

Così affermavo nella mia lettera: “Lei non può essere costretto ad
accettare l’incarico come avvocato della difesa di Milosevic e contro
la volontà di questo. Oltre ad andare contro la volontà espressa dal
Presidente Milosevic, il suo patrocinio è in diretto conflitto di
interesse, visto che in precedenza lei ha svolto un ruolo di amico
della Corte - amicus curiae... lei è parte in causa del problema!
I diritti del Presidente Milosevic possono essergli restituiti del
tutto semplicemente e con immediatezza, se lei si rifiutasse di
continuare nel suo incarico. Rimanendo nella posizione come suo
difensore illegale, lei permette a questo processo di continuare. Più
tempo lei rimane, più la difesa non può avvenire. Se lei avesse un
qualche senso di decenza e di onore dovrebbe fermarsi immediatamente.”

Io la esorto di prendere la sola decisione etica e onorevole – rifiuti
di continuare nel suo incarico. La scelta è solo sua.
Sinceramente,
Sara Flounders

---

Gentila Signora Flounders,
Penso che lei sia interessata a conoscere che l’udienza di appello
contro la decisione della Camera Penale di assegnare di ufficio un
difensore al Signor Milosevic sia all’ordine del giorno di domani,
giovedì, 21 ottobre 2004, alle ore 9 del mattino.
Questo appello è stato voluto dal sottoscritto e dalla Signora Higgins
per ribaltare la decisione della Corte.
Se noi non avessimo fatto questi passi, non sarebbe stata possibile
alcuna discussione in favore di Milosevic. Se non ci si appella, non si
ha alcuna possibilità di cambiare la procedura. Fin dall’inizio del
processo, io ho sostenuto con coerenza il diritto di Milosevic ad
autodifendersi. Lei può avere riscontro di questo nelle trascrizioni
contenenti nello specifico i passaggi e i documenti, che sono pubblici
e oggetto di registrazione. Lei avrebbe dovuto prestare attenzione a
molte delle conferenze nelle quali, nel corso degli ultimi tre anni, mi
sono espresso in favore di questo diritto. In più, ugualmente lei
dovrebbe sapere che tutti gli argomenti sollevati da lei e da altri in
effetti sono un riciclaggio degli argomenti e dei termini da me usati
in prima battuta. Infatti io penso di avere messo in campo più di una
ragione! Certamente, lei dovrebbe sapere che il Signor Milosevic e i
suoi avvocati hanno apprezzato profondamente questo lavoro.
Allora, la prego, non mi offenda!
Inoltre, sono stato presso la Commissione sull’Etica Professionale del
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Londra, che mi ha informato che
io non sono in contrasto con il Codice di comportamento professionale.
Siceramente, Steven Kay QC  

---

19 Ottobre 2004

Egregio Signor Kay,
Ho ricevuto la sua lettera in data 5 ottobre 2004.
La mia decisione rispetto alla testimonianza che io avevo in progetto
di produrre davanti all’ICTY in favore dell’imputato Slobodan Milosevic
è invariata. Non mi è possibile partecipare al processo nelle
circostanze in cui il processo sta ora procedendo. E questo è vero
anche per la maggioranza dei testimoni che avevano acconsentito a
deporre in difesa del Presidente Milosevic. La decisione dell’ICTY
viola le norme fondamentali della legge e dell’etica. L’ICTY ha violato
le sue stesse regole. All’Articolo 21, paragrafo 4, dello Statuto
dell’ICTY, ad un imputato vengono assegnate “un minimo di garanzie”,
incluso il diritto “a difendersi da solo, di persona o assistito
legalmente secondo la sua scelta”.

Se tutte le testimonianze che il Presidente Milosevic aveva programmato
di produrre si fossero liberamente espresse, allora non ci sarebbero
stati dubbi sul suo proscioglimento e i veri colpevoli di quello che è
avvenuto con così tragica violenza sarebbero venuti alla luce in modo
palese.

I diritti del Presidente Milosevic sono stati usurpati, non solo dal
Tribunale, ma anche da lei stesso. Lei non era stato obbligato ad
accettare il ‘compito’ come suo difensore d’ufficio e contro la sua
volontà. Oltre a violare la volontà espressa dal Presidente Milosevic,
il suo patrocinio è in diretto conflitto di interesse, visto che in
precedenza lei ha svolto un ruolo di amico della Corte - amicus curiae.
Soprattutto questo è un conflitto di interesse, constatata l’ostilità
manifesta della Corte contro i diritti del Presidente Milosevic. La
sua condotta è in contrasto con il Codice di comportamento
professionale, come pure con lo Statuto del Tribunale, che prevede che
non è consentito patrocinare uno che non desidera essere patrocinato.
Lei è parte in causa del problema!
I diritti del Presidente Milosevic possono essergli restituiti del
tutto semplicemente e con immediatezza, se lei si rifiutasse di
continuare nel suo incarico. Rimanendo nella posizione come suo
difensore illegale, lei permette a questo processo di continuare. Più
tempo lei rimane, più la difesa non può avvenire. Se lei avesse un
qualche senso di decenza e di onore dovrebbe fermarsi immediatamente.

Sicuramente alcune parti della mia deposizione, se io avessi
un’opportunità di produrla, verrebbero considerate testimonianze di una
competente, alla luce delle informazioni di prima mano che ho acquisito
e analizzato durante le mie precedenti visite in Yugoslavia, e per i
miei libri e articoli che ho scritto. Quindi io sono una teste di
fatto. Mi trovavo in Serbia durante i bombardamenti USA/NATO e sono una
testimone diretta e personale. Inoltre è anche vero che mi sono
incontrata con il Presidente Milosevic nel giugno 2004, alla di lui
richiesta di discutere insieme l’importante testimonianza che io volevo
produrre. Io ho riesaminato la mia documentazione e le prove e sono del
tutto pronta a testimoniare a favore della difesa.

La prego di cercare nella sua documentazione la conferma di avere
ricevuto una mia lettera del 12 settembre 2004. Questa lettera, che io
ho scritto e firmato congiuntamente ad altri tre eventuali testimoni,
era inviata al Presidente Slobodan Milosevic e una copia all’Ufficio
Registro del Tribunale. In quella lettera affermavo la mia decisione di
non presentarmi come teste in questa evenienza, e fino a quando i
diritti del Presidente Milosevic di scegliersi e di condurre la sua
difesa venivano usurpati dalla Corte.
Non ho mutato la mia opinione a questo riguardo. Per le medesime
ragioni, allo stesso tempo rifiuto la sua offerta di discutere assieme
le modalità e i contenuti della mia testimonianza.
Io mi farò trovare pronta con una relazione da testimone con precisa
conoscenza dei fatti, assieme alla documentazione, sia scritta che su
video, che presenterò come parte della mia deposizione, nel caso in cui
al Signor Milosevic siano completamente restituiti i suoi diritti
all’autodifesa e l’azione difensiva possa riprendere in condizioni di
legalità.

Io reputo che la mia decisione serva meglio l’interesse della giustizia
e sia sostenuta dai principi delle norme democratiche. Come ho
affermato in precedenza, sono del tutto convinta che le accuse contro
il Presidente Milosevic siano false e che rappresentino la
continuazione della guerra degli USA e dei loro alleati NATO scatenata
contro la Yugoslavia e il popolo Serbo.
Io rimango sempre a disposizione e fortemente intenzionata a
presentarmi come teste nel caso in cui il Signor Milosevic veda
ripristinato il suo diritto a difendersi da solo e la sua volontà a
riguardo non sia abrogata da una qualsiasi arbitraria decisione della
Corte.
Procedere in altra maniera sarebbe immorale ed illegittimo.

Allego a questa lettera copia della mia precedente del 12 settembre
2004.
Sinceramente,
Sara Flounders

Copia conforme a: Evelyn Anoya, Pro Se Legal Liaison Officer, Officer
of the
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LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)

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