[ Sulla manifestazione del 13 novembre a Roma vedi l'appello di
convocazione ad es. su:
https://www.cnj.it/INIZIATIVE/roma131104.htm
Sul martirio della citta' di Falluja vedi ad es. la documentazione su:
http://www.uruknet.info ]


Che Falluja il 13 novembre sia su tutte le nostre bandiere

(di Fulvio Grimaldi)


Cari compagni,
la controinformazione internazionale e in particolare quella USA,
perlopiù ripresa da Uruknet, ci riversano agghiaccianti materiali su
quello che sta succedendo a Falluja. Come sapete, la città è assediata
e bombardata giorno e notte da oltre un mese. Nessun centro abitato,
dalla fine della seconda guerra mondiale, da Dresda, Stalingrado e
Hiroshima, ha subito un simile tentativo di liquidazione totale. 10.000
soldati statunitensi, rinforzati nelle retrovie dalle truppe
britannicke della Black Watch e da decine di migliaia di mercenari
delle compagnie private, stanno stringendo d'assedio i 100.000 abitanti
sopravvissuti o non fuggiti dei 500.000 originari. Sono ormai quasi
esclusivamente uomini. I bombardamenti hanno distrutto centinaia di
case d'abitazione con il pretesto, totalmente falso e smentito da
osservatori, analisti, nonchè dalle autorità religiose e amministrative
della città, di voler colpire Abu Mussab Al Zarkawi e i suoi seguaci.
Mentre è ormai provato che Zarkawi è un'invenzione degli strateghi USA
(oscenamente avallata da Padre Benjamin - divenuto repentinamente
antisaddamista - che gli attribuisce addirittura il controllo su 62
gruppi di combattimento:
http://www.uonna.it/vivi-reporter-francesi.htm ), un pretesto come lo
era Bin Laden quando si trattava di polverizzare l'Afghanistan per
uccidere il socio di Bush, gli abitanti di questo eroico simbolo della
resistenza antimperialista sono privati, non solo degli elementi di
base per sopravvivere - acqua, cibo, medici e farmaci (quasi tutti gli
ospedali sono stati distrutti), energia - ma perfino di un minimo di
solidarietà internazionalista, di quella che era ancora viva e si
manifestava al tempo dei massacri sionisti di Jenin, Ramallah, Rafah,
Khan Junis, Nablus - pure assai minori per portata genocida - e quanto
menoriuscì a frenare l'impeto stragista degli israeliani e a portare
questi crimini contro l'umanità alla ribalta internazionale,
alimentando la crescita e la forza del movimento contro la guerra e
contro l'imperialismo.

A Falluja sono stati frantumati a forza di bombe ad alta penetrazione,
ordigni incendiari, cannonate di grosso calibro, bombe a grappolo,
bambini, donne, uomini, quanti non ne hanno uccisi nei loro attacchi
tutti i combattenti suicidi palestinesi. Contemporaneamente una ONG
dalle ambiguità comprovate come Human Rights Watch, da sempre in
sintonia con i regimi di Washington, salvo qualche "correzione", fa
circolare la cifra di 400.000 vittime del precedente governo iracheno,
di cui 100.000 curdi, curdi che sarebbero stati uccisi nell'ultimo anno
di guerra Iraq-Iran. Inutile dire che la bufala dei curdi gassati da
Saddam a Hallabja è già stato smentita (il bombardamento con i gas fu
effettuato dagli iraniani) nel modo più autorevole dagli alti livelli
della CIA (Stephen Pelletiere, capo analista Cia di quella guerra, New
York Times 31/1/2003) (1), nonchè da tutti i servizi d'informazione
dell'epoca. Ma HRW non fornisce la benchè minima prova, oppure una per
quanto dubbia fossa comune, a sostegno della cifra (2), che, comunque,
collide con quanto ipotizzato dalla Croce Rossa e da altri enti di
ricerca per i quali le morti violente sotto il precedente regime non
superano il 2% di quelle verificatesi dall'inizio di questa guerra. E'
chiaro l'intento di questa organizzazione sedicente non governativa di
annullare l'effetto degli almeno 100.000 ammazzati tra i civili
iracheni, documentati da istituti prestigiosi come la Columbia
University e l'Università Al Mustanseria di Bagdad e riportati
dall'insospettabile periodico medico britannnico "Lancet".

A Falluja si muore come le mosche, a Falluja si sta compiendo, secondo
Simon Hersh, il giornalista che ha violato la consegna del silenzio
sulle stragi di My Lai in Vietnam e la strategia delle torture imposte
da Washington ad Abu Ghraib e in mille altre carceri, un olocausto di
porporzioni inenarrabili. Confortato dalla rielezione del burattino
Bush, la cerchia di neonazisti sionisti germogliati sotto Reagan e
ormai completamente padroni di un paese lobotomizzato dalla paura
indotta e in corso di rapida fascistizzazione, si appresta, fuori dal
giudizio di qualsiasi consesso umano o giuridico, a menare colpi
definitivi al più resistente e avanzato popolo del Medio Oriente. Un
popolo decisivo per il destino di quella regione, e non solo. Caduta
Falluja, e poi le altre città sotto controllo di una Resistenza che,
come dimostrano il suo eccezionale coordinamento, la sua capacità di
colpire come e quando vuole, l'appoggio popolare totale, le sue riserve
militari e umane, la sua coscienza politica, rappresenta oggi la più
grande minaccia per l'avanzata dell'imperialismo occidentale, le armate
barbare intenderanno muoversi all'assalto e alla distruzione di altri
popoli, stati, classi.

Falluja è una linea di resistenza dall'elevatissimo valore simbolico e
politico. Falluja è la cartina di tornasole dell'agghiacciante barbarie
degli aggressori e dell'eroismo degli aggrediti. A Falluja, come hanno
scritto gli abitanti della città martire inviando appelli alla comunità
umana, si difendono i valori di quella comunità, la sua stessa vita, il
suo futuro. Possibile che il presidente fantoccio installato dagli USA
a Bagdad si possa spendere per frenare il suo primo ministro, l'arnese
terrorista Cia Allaui, dall'assalto a Falluja, possibile che lo spento
notaio della "comunità internazionale" a stelle e striscie, Kofi Annan,
si sbilanci con un'invocazione ad evitare la carneficina e passare al
negoziato, mentre il movimento contro la guerra, lo schieramento
antimperialista, le persone perbene se ne rimangano in silenzio, per
poi inorridire magari quando qualche evento fortuito o qualche
residuato dell'ecatombe porteranno alla luce frammenti dell'orrore
inflitto a Falluja?

Dove è la nostra solidarietà con coloro che resistono all'imperialismo
ben oltre le nostre capacità e disponibilit, fino al costo della vita?
Potevano, i combattenti, la gente di Falluja fuggire tutta quanta e
lasciare ai barbari il loro deserto. Perchè credete che sono rimasti
lì, in armi, a difendere la loro città, il loro paese, la loro
sovranità, la loro dignità? Per tutte queste cose e per una cosa in
più: noi!

IL 13 NOVEMBRE ABBIAMO ANNUNCIATO CHE MANIFESTEREMO A ROMA, DA TUTTO
IL PAESE, CONTRO IL MURO DI SHARON, Abbiamo anche inserito un capoverso
contro l'occupazione di Palestina e Iraq e per il ritiro delle truppe
straniere dall'Iraq. Giusto. Ma oggi come oggi, con Falluja moribonda e
in piedi sotto i nostri occhi e alla mercè del nostro nemico mortale,
forse, nel rilanciare la manifestazione nazionale del 13, ci vuole
qualcosa in più. A Stalingrado abbiamo dovuto stare zitti. A Dresda
eravamo confusi. A Marzabotto eravamo inermi. A Hiroshima abbiamo
capito tardi. Non facciamo che dobbiamo vergognarci davanti ai ragazzi
di Falluja stroncati con l'RPG in mano, alle mamme e ai bimbi tritati
dalle bombe, davanti al nostro specchio, davanti ai nostri figli. Non
pieghiamoci davanti agli imbroglioni della "spirale guerra-terrorismo"!
Non ce le perdonerebbero gli stessi palestinesi che, ricordiamocene, il
17 gennaio del 1991 seppero stare, a costo di tutto, dalla parte giusta.

Che Falluja il 13 novembre sia su tutte le nostre bandiere, su tutti i
nostri striscioni, in tutte le nostre parole d'ordine, in tutte le
nostre anime, se ce l'abbiamo.

Fulvio Grimaldi


Note


1. Stephen C. Pelletiere - NYTimes, A Glimpse of The Past: A War Crime
or an Act of War?: http://www.uruknet.info?p=880

Vedi anche:

Sanjay Suri, Saddam può chiamare la CIA in sua difesa:
http://www.uruknet.info?p=4138

Jude Wanniski, Saddam Hussein Did Not Commit Genocide:
http://www.uruknet.info?p=1454

Carlton Meyer, Saddam never gassed his own people:
http://www.uruknet.info?p=3943

Jude Wanniski, Defending Saddam, Not President Bush:
http://www.uruknet.info?p=4249


2. Jude Wanniski, Falluja & Those Mass Graves:
http://www.uruknet.info?p=6856

Vedi anche:

Mass graves in Iraq : http://www.uruknet.info?p=3372

Mail&Guardian, Blair Admits 'Mass Graves' Claim Untrue:
http://www.uruknet.info?p=4209

Jude Wanniski, `The Media, Losing Their Way`:
http://www.uruknet.info?p=5935

MEDIA LENS, MEDIA ALERT: 100,000 IRAQI CIVILIAN DEATHS - PART 2:
http://www.uruknet.info?p=6833


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