(english / italiano. Na s-h-om ovde:
http://guskova.ru/misc/balcan/2004-04-22)

Il nostro Giorno della Memoria

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Il testo che segue è stato scritto per un Giorno della Memoria
celebrato lo scorso anno (2004). Esso ci pare tuttavia molto molto
pertinente con la celebrazione odierna, e lo diffondiamo, anche nella
sua traduzione italiana, come documento esclusivo e come monito a
ricordare anche gli aspetti dimenticati, occultati e censurati dello
sterminio commesso dai nazifascisti nel corso della II Guerra Mondiale.
(a cura di AM, fonte: http://guskova.ru/misc/balcan/2004-04-22e )

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NEL GIORNO DELLA MEMORIA DELLE VITTIME DEL GENOCIDIO 2004 (Jasenovac 22
Aprile 1945)

Per 20 anni l'Enciclopedia Britannica ha continuato a riportare la
frase:

"IN BOSNIA... I FASCISTI CROATI HANNO DATO INIZIO AD UN MASSACRO DI
SERBI CHE, NELLE INTERE CRONACHE DELLA II GUERRA MONDIALE, E' STATO
SUPERATO PER BARBARIE SOLAMENTE DALLO STERMINIO DI MASSA DEGLI EBREI
POLACCHI."

Il mondo ancora non conosce la straziante morte di centinaia di
migliaia di esseri umani innocenti : serbi, ebrei, popolazione rom
(zingari), uomini, donne e bambini che hanno incontrato la loro
terribile fine nel campo di sterminio di Jasenovac. II mondo ancora non
sa che una bandiera quasi identica alla bandiera dei sanguinari
assassini nazisti è sventolata pure sui martiri di Jasenovac.

Il mondo rimane silenzioso laddove esso dovrebbe urlare per lo sdegno e
l'incredulità. I nazisti croati non solo se la sono cavata riguardo ad
un assassinio - essi cercano di farla franca rispetto ad un intero
olocausto.

Dovremmo permettere che questo accada? Dovremmo rimanere silenziosi?
Non siamo dunque silenziosamente complici di questo gigantesco
olocausto?

Il 22 Aprile 1945 oltre un migliaio di internati, sopravvissuti del
campo di sterminio croato di Jasenovac, ha tentato una disperata fuga
da una orrenda morte certa. Solo ottantotto hanno raggiunto la libertà
per raccontare l'orrore che avevano lasciato dietro di se.

E' un'ironia della giustizia che la 59esima giornata di commemorazione
di questa tragedia, e delle centinaia di migliaia di altre vittime
degli ustascia croati sepolte nel campo di sterminio di Jasenovac, sia
contraddistinta dalla pubblicazione del libro revisionista "Jasenovac
1941-1945, Campo di Lavoro e di Morte" della signora Natasa Mateusic,
curatore del Museo Jasenovac.

Dopo che l'Archivio Jasenovac e gli oggetti furono trasferiti, di
ritorno dal Museo Americano dell'Olocausto di Washington DC, al Museo
Jasenovac, le autorità croate hanno assunto un nuovo atteggiamento
nella preparazione della mostra delle testimonianze commemorative.
Nella nuova sistemazione, non ci sarà alcuna esposizione di strumenti
di uccisione, mazzuoli, stiletti, ceppi, catene, ne' lo speciale
coltello ricurvo conosciuto con il nome infame di "coltello serbo"
(usato dagli ustascia croati per tagliare velocemente la vena giugulare
delle vittime). In tale modo, escogitato dagli esperti della
istituzione del museo croato, Jasenovac non sarà più un luogo di orrore
che mette in mostra corpi mutilati e decomposti e documentari filmati
della bestiale distruzione croata di esseri umani. Come ha detto la
signora Natasa Jovicic, Direttrice del Memoriale di Jasenovac : "Noi
non intendiamo legittimare l'uccisione, vogliamo invece commemorare le
vittime."

La mostra "Jasenovac - Il sistema dei campi di sterminio ustascia",
organizzata dal Museo della Vojvodina e dal Museo delle vittime di
Genocidio di Belgrado, presentata alla Prima Conferenza Internazionale
su Jasenovac tenutasi a New York nell'Ottobre 1997 nonchè alla Seconda
Conferenza Internazionale su Jasenovac tenutasi a Banja Luka e Donja
Gradina (Repubblica Srpska) nel Maggio 2000, fu etichettata nel
succitato libro della signora Mateusic come una "propaganda
dell'inclinazione della popolazione croata al genocidio" (pag.158).
Nello stesso libro, la Terza Conferenza Internazionale su Jasenovac
tenutasi a Gerusalemme nel Dicembre 2002, era vista come un "percorso
nello spirito del sospetto verso la Croazia in generale, con accuse
implicite, che ancora cela la verità sul Campo di Jasenovac e sul
numero delle sue vittime". La nuova mostra di Jasenovac non menziona
il genocidio che gli ustascia commisero contro gli internati rom.

Durante il 2003 sono stati pubblicati molti libri su Jasenovac.
L'autore del libro "Jasenovac - Cifre" , Mladen Ivezic, minimizza
grossolanamente il numero delle vittime trucidate nel Campo di
Jasenovac. Questa è una citazione dalla conclusione del suo libro: "Nel
campo di concentramento e di lavoro di Jasenovac, e cioè in tutte le
officine del campo ed in tutti i settori, nei luoghi di lavoro come le
foreste eccetera, incluso anche il Campo di Stara Gradisca, a seguito
di tutte le cause possibili, probabilmente il numero totale delle vite
perdute variò fra 1.000 e 2.000, eventualmente 3.000, ma è impossibile
che siano morte più di 5.000 persone" (pag.200). Un membro
dell'Accademia Croata delle Scienze e delle Arti, Josip Pecaric, nel
suo testo "Libri Maliziosi" (Nepocudne Knjige) elogia la conclusione
tratta dall'autore Ivezic come una "nuova scoperta scientifica".

Narcisa Lengel-Krizman nel suo libro "Il genocidio dei rom - Jasenovac
1941" dichiara che "il numero dei rom uccisi in Croazia può, con una
ragionevole certezza, essere stimato a malapena in 8.500" (pag.62). Che
queste cifre dei rom morti per mano degli ustascia siano false è
dimostrato dal seguente episodio. Durante la mia visita a Jasenovac nel
Giorno della Memoria 2002, il signor Dragoljub Ackovic, Presidente dei
rom, mi ha portato ad un luogo di sepoltura a Ustica (Donja Gradina),
dove giacciono le ossa di circa 12.000 rom massacrati dagli ustascia
croati.

Quando il Premier della Croazia, Ivo Sanader (HDZ), ha recentemente
fatto visita al memoriale di Jasenovac, il Presidente del Consiglio del
Memoriale di Jasenovac, Slavko Goldstein, ha dichiarato che al massimo
80.000 internati sono morti nell'intero complesso dei siti di uccisione
a Jasenovac. Questa cifra combacia abbastanza con la posizione del
Museo Americano dell'Olocausto di Washington, che stima il numero delle
vittime in circa 90.000. Il Museo delle vittime del Genocidio di
Belgrado, cinque anni or sono ha compilato un elenco di 79.800 vittime
con nomi e cognomi, numero che è la cifra minima ed indica che il
numero delle vittime è di gran lunga più alto. La nuova Enciclopedia
del Genocidio porta il numero delle vittime di Jasenovac a "centinaia
di migliaia". Un ricercatore in materia di crimini degli ustascia
croati commessi a Jasenovac, Dragoje Lukic, ha compilato un elenco di
19.432 bambini di età compresa fra neonati di un giorno e ragazzi di 14
anni, con i loro nomi e cognomi. Durante la Terza Conferenza
Internazionale su Jasenovac, tenutasi a Gerusalemme il 29 e 30 Dicembre
2002, ho presentato a Yad Vashem un elenco con i nomi di 1.911 bambini
ebrei che sono stati crudelmente massacrati nei campi di Jasenovac.

Alla Prima Conferenza Internazionale su Jasenovac (New York, NY, 1977),
il dottor Eli Rosenbaum, Direttore dell'Ufficio Investigazioni Speciali
del Dipartimento della Giustizia americano, ha presentato un documento
del Comando di occupazione Tedesco, datato 6 Dicembre 1943, proveniente
dagli Archivi Nazionali americani e preannunciato dal Dipartimento di
Stato Americano, che rivela che il numero delle vittime fu di 120.000
nel campo di Jasenovac e di 80.000 nel campo di Stara Gradisca. Così,
il numero totale delle vittime di entrambe le località, riferito al 6
Dicembre 1943, ammontava a 200.000. Questo numero è significativamente
aumentato attraverso i successivi, anche più sanguinosi, due anni 1944
e fino al 22 Aprile 1945. La Commissione di Stato sui Crimini di Guerra
della II Guerra Mondiale, nel suo Rapporto per la Commissione
Internazionale sui Crimini di Guerra (1946) ha stimato il numero delle
vittime di Jasenovac fra 500.000 e 600.000. L'Enciclopedia
dell'Olocausto si è attestata sulla cifra di 600.000.

Nel suo libro "Jasenovac 1941-1945 - Campo di lavoro e di morte",
Natasa Mateusic, rlferendosl a Slavko Goldsteln, non rlconosce
l'autorità della Commissione Internazionale e nemmeno la Dichiarazione
di Gerusalemme. Una delle conclusioni portate nella Dichiarazione
richiesta per la prossima (la Quarta) conferenza internazionale da
tenersi nella località di Jasenovac, in Croazia, o al Centro UNESCO di
Parigi, è stata l'idea di preservare il Complesso del Memoriale di
Jasenovac, attualmente suddiviso nei territori sia della Croazia che
della Repubblica Srpska (Bosnia-Erzegovina), come un Retaggio
Universale sotto la protezione dell'UNESCO, come è stato fatto con il
campo di sterminio di Auschwitz (Retaggio Universale # 80). Goldstein e
Mateusic concludevano nel loro libro che il Museo del Memoriale di
Jasenovac (JUSP) dovrebbe organizzare per conto proprio un simposio
internazionale al campo di Jasenovac, estendendo l'invito ai membri
individuali che hanno presieduto la Terza Conferenza Internazlonale dl
Jasenovac a Gerusalemme nel 2002, ma non alla Conferenza come
istituzione.

In questo Giorno della Memoria, chiedo, ai sostenitori della necessità
di denunziare e preservare la verità su Jasenovac, di organizzare
urgentemente un incontro di una commissione internazionale su
Jasenovac, e propongo che l'incontro sia presieduto dal Dr. Bernard
Klein, con il Dr. Michael Berenbaum, il Prof. Walter Roberts, il Dr.
Efraim Zuroff (Gerusalemme), Vanita Singh (India), il Dr. Marco Aurelio
Rivelli (Italia), la Dr.ssa Jelena Guskova (Russia), il Prof. Dr. S.
Zivanovic (Londra, GB), Alexis Troude (Francia), il Dr. Rajko Dolecek
(Repubblica Ceca), il Prof. Ian Hancock (Organizzazione Internazionale
Rom), il Dr. Milan Bulajic (Coordinatore). La Commissione dovrebbe
portare avanti il seguente programma:

* Adempimento della Dichiarazione di Gerusalemme
* Preparazione della Quarta Conferenza Internazionale su Jasenovac
* Valutazione dei nuovi progetti sul complesso del Memoriale di
Jasenovac
* Attivarsi per porre il complesso del Memoriale di Jasenovac sotto
l'UNESCO - protezione Retaggio Universale

In questo Giorno della Memoria bisognerebbe ricordare che il Ministro
ustascia della Polizia, Andrija Artukovic, non è stato processato a
Zagabria, nel 1986, per il genocidio commesso sui serbi cristiani
ortodossi, sugli ebrei e sui rom, e che anche l'ex comandante dei campi
di genocidio di Jasenovac, Dinko Sakic, nel 1999 a Zagabria non fu
processato per genocidio. Tuttavia la Corte d'Appello de L'Aja, il 19
Aprile 2004, tre giorni prima del Giorno della Memoria, ha confermato
la sentenza della Camera Processuale sul presunto genocidio dei
musulmani bosniaci a Srebrenica, nel luglio 1995, contro il Generale
Radislav Krstic, ex Comandante dei Corpi serbi "Drina".

In un recente confrontro alla Radio "Europa Libera" con un
rappresentante della Federazione dei musulmani di Bosnia, Jasmin
Odabasic, ho sostenuto, nella mia qualità di Dottore in Diritto
Internazionale, che l'Esercito della Repubblica Srpska non aveva
commesso un genocidio sui musulmani bosniaci a Srebrenica. Possono
esserci stati dei crimini per vendetta, che dovrebbero essere
legalmente investigati e perseguiti identificando sia le vittime che i
perpetratori. (Per esempio, ci sono testimonianze di mercenari che,
indossando uniformi dell'Esercito della Repubblica Srpska, hanno ucciso
dei musulmani impiegati alle Poste, allo scopo di incolpare i serbi dei
loro crimini. Questi mercenari erano pagati in oro, 12 kg, marchi,
valuta tedesca, e ad alcuni è stato procurato un lavoro in Kosovo e
Zaire).

La Federazione Bosniaca [croato-musulmana] ha citato in giudizio alla
Corte Internazionale di Giustizia de L'Aja i serbi e la Jugoslavia per
un presunto genocidio contro i musulmani di Bosnia, chiedendo un
risarcimento di 200.000 miliardi di dollari americani, in accordo con
gli avvocati di parte civile.

II nuovo governo jugoslavo ha ritirato la sua contro-accusa per il
genocidio dei musulmani sulla popolazione serba in Bosnia e nell azona
di Srebrenica, senza la richiesta di una reciproca ritrattazione delle
incriminazioni da parte dei musulmani. In aggiunta, anche la Croazia
sta citando in giudizio i serbi e la Jugoslavia per un presunto
genocidio, dimenticando il suo proprio, quel genocidio reale che i
croati hanno commesso contro i serbi di Krajina nello stesso anno 1995
del presunto genocidio serbo a Srebrenica. (L'ultimo censimento croato
indica che c'è solo il 4,2% di serbi attualmente in Croazia, a fronte
del 12,3% prima del furibondo attacco croato sui serbi nel 1991 e dopo).

Nel Settembre 2002 il Direttore ed i Comitati d'Amministrazione e di
Supervisione del Museo delle Vittime di Genocidio di Belgrado sono
stati licenziati, ed il Museo è stato ricollocato nella città di
Kragujevac. II Dr. Milan Bulajic, fondatore e direttore del Museo per
10 anni, è stato interdetto dal rientrare e persino dal reclamare i
suoi documenti personali ed i manoscritti e le attrezzature d'ufficio
che egli aveva fornito al Fondo per la Ricerca sul Genocidio.

In questo Giorno della Memoria, io chiedo ai serbi, agli ebrei, ai rom
ed ai loro amici ed a tutti gli altri coinvolti in questi avvenimenti
avversi, di dare una mano ed aiutare a continuare la battaglia per
mantenere la verità di Jasenovac viva e visibile. I contributi per il
Fondo per la Ricerca sui Genocidio, che è la sola istituzione legale
attiva dedicata alla ricerca sul genocidio commesso sui territorio
della ex Jugoslavia, che ora continua inesorabile in Kosmet contro i
non-albanesi, possono essere convogliati a:

Vojvodjanska Banka, Beograd,

* Dinars: account no. 355-1044680-61
* Foreign currency: BUBY 22 zr. 355-000000901002282, acc.no.: 5475
(saving no. 4244200481)
* In Dollars: Intermediary Bankers Trust, New York, NY Account
#56A: BKTRUS33 57A: /04-415-457, VBUB 0S22
* EUROs: Intermmediary 56A: COBADEFF (Commerzbank Frankfurt)
* Sterling Pounds: Intermmediary 56A:NWBKGB2L National Wenstminster
Bank PLC London
* Beneficiary Customer 59:4244200481;

Il Direttore del Fondo per la Ricerca sul Genocidio, Dr. Milan Bulajic

Fund For Genocide Research, Director: Dr. Milan Bulajic
Ulica 27 marta br. 24, 11000 Belgrade, Serbia and Montenegro
Tel/fax: +381 11 334 77 58 and +381 11 323 87 90
E-mail: <milanbulajic@...>

Dr. Milan Bulajic, President
Fund For Genocide Research


--- english original text:

http://guskova.ru/misc/balcan/2004-04-22e

ON THE DAY OF REMEMBRANCE OF GENOCIDE VICTIMS 2004
(Jasenovac, April 22, 1945)

For 20 years Encyclopedia Britannica used to repeat the sentence:

“... IN BOSNIA ... THE CROATIAN FASCISTS BEGAN A MASSACRE OF SERBS
WHICH, IN THE WHOLE ANNALS OF WORLD WAR II, WAS SURPASSED FOR SAVAGERY
ONLY BY THE MASS EXTERMINATION OF POLISH JEWS ...”

The world still does not know about torturous death of hundreds of
thousands of innocent human beings: Serbs, Jews, Roma people (Gypsies),
men, women and children who met their horrible end at death camp
Jasenovac. The world does not know that a flag almost identical to the
flag of the bloody Nazi murderers is once again raised over the martyrs
of Jasenovac.

The world is silent where the world should be screaming in shock and
disbelief. Croat Nazis not only did get away with a murder — they try
to get away with a massive holocaust!

Should we allow it to happen? Should we remain silent? Are we not then
a silent accomplice in this gigantic holocaust?

On April 22, 1945 over one thousand inmates, survivors of the Croatian
genocide camp Jasenovac, attempted a desperate break through from
certain, gruesome death. Only eighty-eight made it to freedom to tell
of the horror they left behind.

It is an irony of justice that the 59th commemoration day of this
tragedy, and the hundreds of thousands of other Croatian Ustashi
victims buried at the Jasenovac death camp, is marked with the release
of the revisionist book “Jasenovac 1941-1945, Death and Labor Camp” by
Ms. Natasa Mateusic, curator of the Jasenovac Museum.

After the Jasenovac Archive and artifacts were transferred back from US
Holocaust Museum at Washington, DC to Jasenovac Museum, the Croatian
authorities took a new approach in setting up the exhibition of the
memorabilia. In the new arrangement, “there will be no display of
killing mallets, daggers, shackles, chains and the special curved knife
known by the infamous name of “Serb-Cutter” (Used by the Croatian
Ustashi for the speedy slitting of the victim's jugular vein). In this
approach, devised by the Croatian museum institution experts, Jasenovac
will no longer be a site of horror, displaying mutilated, rotten
corpses and filmed documentaries of the Croatian bestial destruction of
humans. As Ms. Natasa Jovicic, Manager of the Jasenovac Memorial put
it: “We are not going to legitimize the killing , but will instead
commemorate the victims”.

The exhibition, “Jasenovac-System of Ustashi Death Camps”, organized by
the Museum of Vojvodina and Museum of Victims of Genocide, Belgrade,
presented at the First International Conference on Jasenovac, held in
New York in October 1997, and also at the Second International
Conference on Jasenovac, held in Banja Luka and Donja Gradina (Serb
Republic) in May 2000, was labeled in the above mentioned Ms.
Mateucis's book as a “propaganda of genocide prone Croatian people (p.
158)”. In the same book, the Third International Conference on
Jasenovac, held in Jerusalem in December 2002, was seen as “run in the
spirit of the suspicion toward Croatia in general, with implicit
accusations that it is still concealing the truth of the Ustashi camp
Jasenovac and the numbers of its victims”. The new Jasenovac exhibition
does not mention the genocide the Ustashi committed against the Roma
inmates.

During 2003, several books on Jasenovac have been published. The author
of the book “Jasenovac-Numbers”, Mladen Ivezic, grossly minimizes the
numbers of the victims slain in the Jasenovac camp. Here is one
quote-conclusion from his book: “In the concentration and labor camp of
Jasenovac, ie, in all camp workshops and camp divisions, at the work
locations, such as in the forests, etc., including the Stara Gradiska
camp, as well, from all possible causes, most likely the total number
of lost lives ranges between 1,000 and 2,000, eventually, 3,000 , but
it is impossible that more than 5,000 died (p. 200). A member of the
Croatian Academy of Science and Art, Josip Pecaric, in his book
“Malicious Books” (Nepocudne knjige), praises the conclusions,
expressed by author Ivezic, as a “new scientific achievement”.

Narcisa Lengel-Krizman, in her book “Genocide of the Romas — Jasenovac
1941”, states “that the number of Romas killed in Croatia may, with a
reasonable certainty, be estimated to be barely 8,500 (p. 62)”. That
these numbers of Romas, who perished at the hand of the Croatian
Ustashi, are false will be demonstrated by the following episode.
During my visit to Jasenovac, on the Commemoration Day in 2002, Mr.
Dragoljub Ackovic, President of Roma, took me to one grave site at
Ustica, Donja Gradina, where lay the bones of about 12,000 Romas
slaughtered by the Croatian Ustashi.

When HDZ Premier of Croatia, Ivo Sanader, has recently paid a visit to
the Jasenovac Memorial, President of the Council of Jasenovac Memorial,
Slavko Goldstein, stated that not more than 80,000 inmates died at all
Jasenovac complex killing locations. This number fairly matches up with
the position of US Holocaust Museum in Washington, which estimates the
number of victims to be up to 90,000. The Museum of Victims of
Genocide, Belgrade, five years ago has compiled a list of 79,800
victims with the names, first and last, the number which is a bare
minimum and indicates that the real number of victims is multifold
higher. The new Encyclopedia of Genocide brings the number of the
Jasenovac victims to “the hundreds of thousands”. A researcher in the
crimes the Croatian Ustashi committed in Jasenovac, Dragoje Lukic,
compiled a list of 19,432 children, ages from babies one day old to the
youths of 14 years old, with their first and last names. During Third
International Conference on Jasenovac, held in Jerusalem on December 29
and 30, 2002, I have presented to Yad Vashem a list with names of 1,911
Jewish children who were cruelly slaughtered in the Jasenovac camps.

At First International Conference on Jasenovac (New York, NY, 1997),
Dr. Eli Rosenbaum, Director of the Office for Special Investigations,
US Department of Justice, presented a document by the German occupation
command, dated December 6, 1943, filed at US National Archives and
announced by the US Department of State, revealing the numbers of
victims as 120,000, at the Jasenovac camp and 80,000, at the Stara
Gradiska camp. So, the total number of victims at both locations,
reported by December 6, 1943, amounted to 200,000! This number has
significantly augmented through the following, even bloodiest, 1944
year and through April 22, 1945. Croatian State Commission on WWII War
Crimes, in its Report for International Commission on War Crimes (1946)
estimated the number of the Jasenovac victims to be between 500,000 and
600,000. Encyclopedia of Holocaust sticks to figure of 600,000.

In her book “Jasenovac 1941-1945 — Death and Labor Camp”, Natasa
Mateusic, referring to Slavko Goldstein, does not recognize the
authority of International Commission, nor the Jerusalem Declaration.
One of the conclusions brought in Declaration called for the next, the
forth international conference on Jasenovac to be held at the site of
Jasenovac, Croatia, or at the UNESCO Center in Paris, was the idea of
preserving the Jasenovac Memorial Complex, now divided on the territory
of both Croatia and Serb Republic (Bosnia and Herzegovina), as a World
Heritage under the UNESCO protection, as has been done with the Nazi
death camp Auschwitz (World Heritage # 80). Goldstein and Mateusic
concluded in their book that the Jasenovac Memorial Museum (JUSP)
should organize an international symposium on the Ustashi camp
Jasenovac of their own, extending the invitation for the participation
to the individual members, who attended Third International Conference
on Jasenovac, Jerusalem in 2002, but not to the Conference as an
institution.”

On this Day of Remembrance, I am pleading to the supporters of exposing
and preserving the Jasenovac truth to urgently organize a meeting of an
international commission on Jasenovac, and propose the meeting to be
chaired by Dr. Bernard Klein, with Dr. Michael Berenbaum, Prof. Walter
Roberts, Dr. Efraim Zuroff (Jerusalem), Vanita Singh (India), Dr.Marco
Aurelo Rivelli (Italy), Dr. Jelena Guskova (Russia), Prof. Dr. S.
Zivanovic (London, GB), Alexis Troude (France), Dr. Rajko Dolocek (Czek
Republic), prof. Ian Hancock (Int. Roma Org.), Dr. Milan Bulajic
(Coordinator). The Commission would pursue the following agenda:

* Implementation of the Jerusalem Declaration;
* Preparation for the Fourth International Conference on Jasenovac.
* Evaluation of the new projects on the Jasenovac Memorial complex
* Taking actions to place Jasenovac Memorial Complex under the
UNESCO — World Heritage protection.

On this Day of Remembrance, it should be also remembered that Ustashi
Minister of Police, Andrija Artukovic, was not tried in Zagreb, back in
1986, for genocide committed over the Orthodox Christian Serbs, Jews
and Romas, and that the former commander of Jasenovac genocide camps,
Dinko Sakic, was not in 1999, Zagred, tried for genocide, either.
However, ICTY Appeals Chamber in the Hague, on April 19, 2004, three
days before Commemoration Day, confirmed the Trial chamber Judgment,
for an alleged genocide of Bosnian Muslims at Srebrenica in July 1995,
for General Radislav Krstic, former Commandant of Serb Drina Corps .

In a recent duel on radio “Free Europe” with a representative of Bosnia
Muslim Federation, Jasmin Odabasic, I argued, as PHD in International
Law, that Serb Republic Army did not commit a genocide over the Bosnian
Muslims at Srebrenica. There could have been crimes of revenge, which
should be liegally investigated and prosecuted by identifying both
victims and perpetrators. (For instance, there is the evidence of
mercenaries, who were wearing uniforms of the Serb Republic Army and
killed Muslim POW's, in order to blame their crimes on the Serbs. These
mercenaries were paid by gold, 12 kg, DM's, German currency, and some
were provided with jobs in Kosovo and Zaire).

The Bosnian Federation has sued Serbs and Yugoslavia, for an alleged
genocide against Bosnia Muslims, at International Court of Justice at
the Hague, asking for a compensation of US $200 billions, according to
the plaintiff attorneys. The new Yugoslav government withdrew its
countercharge against the Muslims genocide over the Serb population in
Bosnia and Srebrenica area, without the request for a reciprocals
withdrawal of the Muslims' indictment. Additionally, Croatia is also
suing Serbs and Yugoslavia for an alleged genocide, forgetting of its
own, a real genocide the Croats committed against the Krajina Serbs in
the same 1995 year of the alleged Serbian genocide in Srebrenca (The
Croatian last census shows that there are only 4.2 percent of Serbs in
Croatia now, down from 12.3 percent before the Croatian onslaught on
the Serbs in 1991 and after.)

In September 2002 Director, Governing and Supervisory Boards of the
Museum of Victims of Genocide in Belgrade, were “discharged” and Museum
was relocated to the city of Kragujevac. Dr. Milan Bulajic, the founder
and ten years director of Museum, was forbidden to reenter it and
reclaim even his personal documents and manuscripts, or the office
equipment he had provided to the Fund for Genocide Research.

On this Day of Remembrance, I am pleading to the Serbs, Jews, Romas and
their friends, and all others concerned with these adverse
developments, to reach out and help to continue the struggle to keep
the truth of Jasenovac alive and visible. Contributions for the Fund
for Genocide Research, which is the only active legal institution
dedicated to the research of genocide committed on the territory of
former Yugoslavia, now going unabated in Kosmet against the
non-Albanians, can be wired to:

Vojvodjanska Banka, Beograd,

* Dinars: account no. 355-1044680-61
* Foreign currency: BUBY 22 zr. 355-000000901002282, acc.no.: 5475
(saving no. 4244200481)
* In Dollars: Intermmediary Bankers Trust, New York, NY Account
#56A: BKTRUS33 57A: /04-415-457, VBUB 0S22
* EUROs: Intermmediary 56A: COBADEFF (Commerzbank Frankfurt)
* Sterling Pounds: Intermmediary 56A:NWBKGB2L National Wenstminster
Bank PLC London
* Beneficiary Customer 59:4244200481;

Fund For Genocide Research, Director: Dr. Milan Bulajic
Ulica 27 marta br. 24, 11000 Belgrade, Serbia and Montenegro
Tel/fax: +381 11 334 77 58 and +381 11 323 87 90
E-mail: <milanbulajic@...>

Dr. Milan Bulajic, President
Fund For Genocide Research

( Na srpskohrvatskom ovde:
http://guskova.ru/misc/balcan/2004-04-22 )