LA MEMORIA CORTA DEL NOSTRO PRESIDENTE
Bologna. Forse è l’unico caso al mondo, dove un ex ministro
dell’Interno diventa Presidente della Repubblica. Forse è un altro
caso, il fatto che il Presidente in questione si rechi nella città
delle stragi e non dica una parola su questi drammatici episodi
storici e politici.
La memoria del nostro Presidente. Forse sta svanendo, proprio come la
memoria degli italiani. Forse ci rappresenta proprio per questo. Ma
proprio per questo vanno dette e ricordate alcune cose: Bologna è la
città della strage di Marzabotto, è la città della strage del rapido
904, è la città della strage dell’Italicus, è la città del 2 Agosto
1980, è la città della banda fascista della Uno bianca, è la città
della strage del Pilastro, è la città di Francesco Lo Russo, è la
città del DC 9 di Ustica, è la città Medaglia d’Oro della Resistenza,
è la città della strage dell’Istituto G. Salvemini. Forse è proprio
per questo che il nostro Presidente non ha proferito parola su queste
memorie. Lui, che quando era Ministro dell’Interno del governo Prodi,
nel 1998, accadde che il Gran Maestro della P2, Licio Gelli, scappò
dagli arresti domiciliari e si rifugiò all’estero, rimanendovi per
quasi otto mesi. Già proprio lui, il nostro Presidente della
Repubblica, era Ministro dell’Interno. E noi, che la memoria non
l’abbiamo svenduta, ricordiamo a chi dovesse averla perduta, che
Licio Gelli fu coinvolto nella strage del 2 Agosto 1980, a Bologna.
Sì, Bologna. La città che ha visto il nostro Presidente tacere. E
ricordiamo anche che ha fatto visita al giornale ‘ Il Resto del
Carlino’, definendolo “ un istituzione”. Ricordiamo anche che questo
giornale, durante il fascismo, alcuni giorni successivi la strage del
1944, a Marzabotto, definì’ quella strage “ un'invenzione”.
Del resto, Bologna è una città finita politicamente. Del resto,
Bologna, laboratorio politico nazionale, è stata usata maldestramente
da eminenti figuri, solo pochi anni fa applauditi e ora, purtroppo,
smascherati nella loro pochezza, e Bologna, ancora una volta, muore.
Giuliano Bugani
(fonte: http://www.arcoiris.tv/modules.php?
name=Lettere&op=esteso&id=2092
/ "siudal" su: forum @...-forum.org )
Bologna. Forse è l’unico caso al mondo, dove un ex ministro
dell’Interno diventa Presidente della Repubblica. Forse è un altro
caso, il fatto che il Presidente in questione si rechi nella città
delle stragi e non dica una parola su questi drammatici episodi
storici e politici.
La memoria del nostro Presidente. Forse sta svanendo, proprio come la
memoria degli italiani. Forse ci rappresenta proprio per questo. Ma
proprio per questo vanno dette e ricordate alcune cose: Bologna è la
città della strage di Marzabotto, è la città della strage del rapido
904, è la città della strage dell’Italicus, è la città del 2 Agosto
1980, è la città della banda fascista della Uno bianca, è la città
della strage del Pilastro, è la città di Francesco Lo Russo, è la
città del DC 9 di Ustica, è la città Medaglia d’Oro della Resistenza,
è la città della strage dell’Istituto G. Salvemini. Forse è proprio
per questo che il nostro Presidente non ha proferito parola su queste
memorie. Lui, che quando era Ministro dell’Interno del governo Prodi,
nel 1998, accadde che il Gran Maestro della P2, Licio Gelli, scappò
dagli arresti domiciliari e si rifugiò all’estero, rimanendovi per
quasi otto mesi. Già proprio lui, il nostro Presidente della
Repubblica, era Ministro dell’Interno. E noi, che la memoria non
l’abbiamo svenduta, ricordiamo a chi dovesse averla perduta, che
Licio Gelli fu coinvolto nella strage del 2 Agosto 1980, a Bologna.
Sì, Bologna. La città che ha visto il nostro Presidente tacere. E
ricordiamo anche che ha fatto visita al giornale ‘ Il Resto del
Carlino’, definendolo “ un istituzione”. Ricordiamo anche che questo
giornale, durante il fascismo, alcuni giorni successivi la strage del
1944, a Marzabotto, definì’ quella strage “ un'invenzione”.
Del resto, Bologna è una città finita politicamente. Del resto,
Bologna, laboratorio politico nazionale, è stata usata maldestramente
da eminenti figuri, solo pochi anni fa applauditi e ora, purtroppo,
smascherati nella loro pochezza, e Bologna, ancora una volta, muore.
Giuliano Bugani
(fonte: http://www.arcoiris.tv/modules.php?
name=Lettere&op=esteso&id=2092
/ "siudal" su: forum @...-forum.org )