IL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA RIPARTE DA VICENZA

1) 6-16 settembre: IL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA RIPARTE DA VICENZA
Comunicato della Rete nazionale Disarmiamoli!

2) QUAL’E’ IL VERO PROGRAMMA DELL’ULIVO? 
COMUNICATO DELLA RETE NAZIONALE DISARMIAMOLI!, 25 luglio 2007

3) Verso una Manifestazione internazionale a Vicenza - Novembre 2007
Comitato degli abitanti e dei lavoratori di Vicenza est – Contro la costruzione di una nuova base a Vicenza – Per la conversione della caserma Ederle ad usi civili - www.comitatovicenzaest.splinder.com - www.altravicenza.it


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IL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA RIPARTE DA VICENZA
 
Comunicato della Rete nazionale Disarmiamoli!

 

Dal 6 al 16 settembre prossimo tutte le realtà del movimento contro la guerra italiano si ritroveranno al campeggio indetto dal Presidio permanente NODalMolin. Tra esse la Rete nazionale Disarmiamoli.

 

L’assemblea dello scorso 14 luglio ha evidenziato la determinazione e la forza di coloro che nel nostro paese non sono disposti a mediare sugli obiettivi storici del NO alla guerra senza se e senza ma, rafforzati in questi anni da esperienze territoriali capaci di inceppare i vari progetti di devastazione dei territori, dalla Val di Susa alle decine di mobilitazioni e lotte nel centro e sud del paese.

 

Le esperienze concrete provenienti da questi anni di resistenza sono un bagaglio formidabile per gestire una battaglia che si preannuncia lunga e difficile: impedire al governo statunitense di impiantare una base strategica utile alle presenti e future guerre di conquista in Medio Oriente ed in Eurasia.

 

UNA GUERRA SEMPRE MENO “FREDDA”

 

I segnali che giungono dai vari fronti di conflitto e di scontro politico – diplomatico ci dicono dei preparativi in atto verso nuovi e sempre più devastanti scenari bellici.
Dai paesi baltici alla Polonia, dalla repubblica Ceca al Kossovo la tensione tra Ovest ed Est è tornata ad essere altissima, sull’onda della spinta  statunitense e NATO, impegnate da anni in una nuova corsa all’egemonia mondiale.

 

Uno sguardo anche superficiale alla cartina dell’Europa centro orientale chiarisce i termini dello scontro. Il crollo del muro di Berlino ha determinato un immenso spostamento di paesi e risorse nell’area di influenza degli USA, della NATO e della U.E . Il fenomeno è avvenuto attraverso guerre di conquista e disgregazioni di interi Stati, “rivoluzioni arancioni” e decisioni “sovrane” dei vari governi.
Il cosiddetto “scudo antimissilistico” USA vuole ora mettere a frutto questo nuovo rapporto di forza territoriale anche sul terreno militare.
L’alleanza militare tra Russia, Cina ed alcuni importanti paesi centro asiatici  (OCS - Organizzazione di Cooperazione di Shanghai), evidenzia il livello ed il terreno della potenziale risposta dell’asse avverso all’egemonismo occidentale. Durante il mese di agosto le grandi esercitazioni militari dell’alleanza orientale hanno visto la presenza, come osservatori, di Iran e India. È’ di questi giorni la richiesta ufficiale di ingresso nell’alleanza da parte dell’Iran.

 

Queste nuove prove di forza Ovest/Est si determinano in un contesto che vede la recrudescenza del conflitto in Iraq e Afghanistan, le fortissime pressioni e minacce all’Iran, i costanti tentativi di destabilizzazione del Libano da parte di chi (Israele, USA, Francia in primis) non può accettare l’attuale rapporto di forza nel paese dei cedri, prodotto della cocente sconfitta Israeliana subita la scorsa estate per mano della resistenza libanese.

 

I dati parziali ed appena accennati sopra ci servono per contestualizzare le scelte di politica estera dell’attuale governo di centro sinistra.
Tutte le decisioni prese dall’esecutivo Prodi nei primi 16 mesi di governo indicano la volontà di affiancare attivamente, su tutti i fronti di guerra, gli obiettivi indicati dall’amministrazione Bush e dalla NATO.
La base al Dal Molin suggellerebbe un orientamento che potremmo definire “attivamente subalterno”, dettato evidentemente dalla determinazione dell’industria italiana di armi ed idrocarburi a non perdere neppure una commessa emergente dal bagno di sangue in atto e futuro. Neppure le cortine fumogene “multilateraliste” del Ministro degli Esteri possono nascondere l’evidenza. Lo scenario libanese dei prossimi mesi rischia di spazzare definitivamente via ogni banco di nebbia.

 

DA VICENZA UN SEGNALE DI LUNGO RESPIRO PER IL MOVIMENTO ITALIANO ED EUROPEO.

 

Le giornate del campeggio ci permetteranno di approfondire l’analisi della situazione nella quale il movimento contro la guerra si troverà ad agire nei prossimi mesi.
Le scelte politico – militari USA NATO in Italia hanno spinto in questi mesi varie realtà a coagularsi intorno alla battaglia di Vicenza, a partire dalle conseguenze che il militarismo comporta per i vari territori.
Pensiamo alla battaglia di Novara contro gli F35, alle lotte contro le industrie delle armi a Colleferro, alla resistenza dei vari comitati contro le ipotesi di ampliamento delle basi di camp Darby, Sigonella, Taranto, Napoli, in Sardegna. Pensiamo ai tanti comitati antimilitaristi incontrati in tutta Italia durante le tappe delle tre Carovane contro la guerra, per il disarmo e la pace.
Contemporaneamente la lotta contro lo contro lo scudo antimissilistico ha già determinato le condizioni minime per un coordinamento con i movimenti polacchi e cechi.

 

Si tratta di rafforzare questa rete di resistenze, dandogli prospettive di mobilitazione costante sui territori, attraverso campagne coordinate, capaci di legare il particolare al generale.

 

Il questa prospettiva la Rete nazionale Disarmiamoli sarà presente a Vicenza, portando come contributo alla discussione la mobilitazione e la petizione popolare contro lo scudo antimissilistico e la proposta di Legge di iniziativa popolare per la revisione dei trattati internazionali, le basi e le servitù militari. Due campagne che hanno riscosso interesse in tutto il paese e che possono essere nei prossimi mesi elementi di mobilitazione costante e condivisi tra le diverse realtà territoriali.

 

Durante i giorni del campeggio sarà presente un banchetto di Disarmiamoli! per la raccolta delle firme e la diffusione di materiale.

 

Occorre battersi con determinazione perché i cantieri al Dal Molin non vengano aperti, nel contempo dobbiamo agire politicamente perché il movimento contro la guerra mantenga  e rafforzi l'indipendenza dei movimenti dimostrata con la manifestazione del 9 giugno. 
Ampi settori della società italiana sono oramai indisponibili ad accettare supinamente le cortine fumogene di un “governo amico” in grado di realizzare - con il placet di una “sinistra di governo”  vergognosamente subalterna – una politica estera ed interna innervata di un militarismo interventista senza precedenti nella storia della Repubblica.

 

Solo rafforzando l’autonomia e l’indipendenza del movimento NoWar potremo inceppare i meccanismi bellicisti che vedono e vedranno sempre di più il nostro paese avamposto delle guerre di conquista USA / NATO e del polo europeo.

 

La Rete nazionale Disarmiamoli!

 

 

24 agosto 2007

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Date: July 25, 2007 5:55:22 PM GMT+02:00
Subject: QUAL’E’ IL VERO PROGRAMMA DELL’ULIVO? - COMUNICATO DELLA RETE NAZIONALE DISARMIAMOLI!

QUAL’E’ IL VERO PROGRAMMA DELL’ULIVO?

Comunicato della Rete nazionale Disarmiamoli! 

Martedì 25 luglio il governo Prodi ha trovato, di nuovo, una maggioranza per la sua politica estera. 

Intorno alla relazione del Ministro degli Esteri D’Alema, nella quale il Massimo ha rivendicato tutte le patrie “missioni umanitarie” - a partire da quella jugoslava - si sono uniti in un sol uomo tutti i senatori del centro sinistra, dai più moderati ai “sinistri radicali”. Questi ultimi, però, attendono una svolta sull’Afghanistan, come recita un comunicato firmato da 42 di loro. 
Poi tutti al mare, alla faccia degli 82 civili trucidati quotidianamente dalle truppe “alleate” in quello sfortunato paese, così lontano dalle coscienze dei benpensanti. 

Nella relazione di D’Alema nessuna parola sulla base in costruzione a Vicenza, niente sullo scudo antimissilistico, silenzio sugli F35 a Cameri, sull’accordo militare Italia / Israele. 
Le risoluzioni che parlavano di argomenti scomodi sono state censurate dalla Presidenza del Senato. Strano modo di trattare la politica estera... Forse vale la pena lasciare una delega in bianco all’ambasciatore USA in Italia Ronald Spogli, molto più schietto sulle scelte del nostro governo in materia.

Dopo la relazione di D’Alema nessuna parola d’ordine della grande manifestazione NoWar dello scorso 9 giugno ha riecheggiato in aula. Silenzio. 
Quando finirà questo anomalo “Aventino” che impedisce di dare voce a milioni di italiani contrari alle missioni all’estero, alle esorbitanti spese militari che decurtano risorse alla spesa sociale, ad una militarizzazione della società sempre più evidente? 

La crisi della rappresentanza, il distacco tra il “palazzo” ed i sentimenti, i bisogni della maggioranza della popolazione sta toccando in questi giorni le punte più alte della storia repubblicana, com’emerge dal placet a D’Alema e dalle scelte “sociali” del governo Prodi, con l’ulteriore controriforma delle pensioni ed il “protocollo su welfare e mercato del lavoro”.

Più guerra in casa e missioni all’estero, meno salari, meno pensioni, precarietà per i lavoratori, immensi profitti e regalie per industriali, manager e finanzieri. 
Ad un anno dal suo insediamento emerge con estrema chiarezza il vero programma di governo dell’Ulivo !

Ci attende un lungo autunno di resistenza e di lotta, durante il quale affinare una comune capacità di esercitare nuovi rapporti di forza nella società, valorizzando un’indipendenza dal quadro politico oramai imprescindibile, al di là dei futuri assetti istituzionali e di governo: Nessuna prova d’appello per un ceto politico che oggi avalla e sostiene scelte che comprometteranno la vita e la libertà sociale d’intere generazioni, in Italia e nei paesi occupati: Afghanistan, Kosovo, Libano, Iraq, Palestina... 

La battaglia di Vicenza sarà il primo banco di prova di questa nuova fase del movimento italiano contro la guerra, contro un governo antisociale e di guerra.

La Rete nazionale Disarmiamoli!

www.disarmiamoli.org  info@disarmiamoli.org  3381028120  3384014989  3407106022


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Manifestazione internazionale a Vicenza - Novembre 2007 - per riunire e rafforzare i movimenti

FERMIAMO LA GUERRA ORA !  STOP THE WAR NOW!

APPELLO per l'impegno immediato dei movimenti contro la guerra con preghiera di massima diffusione - Inviateci l'adesione - Segnalateci la disponibilità per traduzioni, collaborazioni e appoggio organizzativo - Segnalateci la disponibilità ad ospitare una conferenza nella vostra città nei mesi di settembre e ottobre - Inviateci indirizzi email utili di associazioni, siti, giornali - Non esitate ad inviarci le vostre proposte e segnalazioni - In allegato il documento "per un presente senza basi di guerra" già pubblicato da Peacelink, Attac, Nonluoghi, Lilliput, Megachip, Altravicenza ...

Le guerre in Afghanistan e Iraq continuano quotidianamente da anni sotto i nostri occhi, contro la volontà di intere popolazioni. Non solo: i governi preparano nuovi gravi progetti bellici. Dall'Italia già da anni continuano ad avvicendarsi soldati per il fronte.

Controllo dell'informazione, corruzione della politica, militarizzazione, distruzione ambientale, guerra permanente, rischi globali, repressione, impoverimento.

Aumento delle spese militari, truppe d'occupazione, acquisto di aerei da guerra, progetti militari aggressivi, nuove basi d'attacco nelle città che abitiamo.

Per pagare le guerre contro i popoli si tagliano i salari, le pensioni che ci spettano, gli ospedali ai lavoratori.

Basta! Non lo possiamo accettare, è il momento di reagire. Ci rivolgiamo ai milioni di persone che sono scese in piazza nel 2003 contro la guerra: la situazione è peggiorata da allora e siamo di fronte a un pericoloso e rapido processo di riarmo che va contrastato.

Sono morte centinaia di migliaia di persone, quasi tutti civili, molti i bambini, non possiamo stare a guardare. Noi siamo per la solidarietà internazionale e la pace.

Ci rivolgiamo a studenti e lavoratori: siate autonomi dalle vostre organizzazioni se queste non sono conseguenti nei fatti alla politica di pace che affermano a parole di voler perseguire! Osiamo insieme, fermiamo i nuovi progetti di guerra. Non si può arretrare.

Vi invitiamo a partecipare ad una grande manifestazione a Vicenza: la questione della costruzione della nuova base di guerra nell'area Dal Molin ci riguarda tutti. Come è indispensabile pretendere la conversione ad usi civili di tutte le basi militari presenti, che sottraggono spazio e risorse alla vita di tutti noi.

Nessuno sconto, da parte dei movimenti per la pace, alle scelte del governo italiano, ai politici e alle organizzazioni che lo sostengono.

Vi invitiamo a discutere questo breve appello, che verrà tradotto in molte lingue, a diffonderlo e a comunicarci la vostra adesione a questi indirizzi il prima possibile:

Per informazioni: comitato.viest@... annabortolotto@..., patrizia.cammarata@..., andrea.licata@..., giustifederico@..., riccardobocchese@... , zenere_raffaele@...

Per donazioni: vedi su www.comitatovicenzaest.splinder.com

Siti: www.comitatovicenzaest.splinder.com - www.altravicenza.it (Segnala sul tuo sito l'evento, verrà aggiunto alla lista!)

Telefoni/Fax ... (verranno a breve diffusi)

Primissime adesioni: "Comitato degli abitanti e dei lavoratori di Vicenza est – Contro la costruzione di una nuova base a Vicenza – Per la conversione della caserma Ederle ad usi civili -  Confederazione Cobas - Partito di Alternativa Comunista (sezione italiana della Lega Internazionale dei Lavoratori, Lit) - "Via le truppe" – Comitato per il ritiro delle truppe - Il Comitato Solidarietà Immigrati - S.Pio X di Vicenza - Il Comitato per l'Unità della Sinistra di Monticello Conte Otto (VI) - Megachip, democrazia nella comunicazione

Seguiranno assemblee aperte in Italia ed all'estero per potenziare questo percorso.


Fonte: Information Guerrilla - "Un'altro mondo è possibile, un'altra informazione è necessaria"
http://www.informationguerrilla.org


--- ALLEGATO ---

IL COMITATO DEI CITTADINI E LAVORATORI DI VICENZA EST SI RIVOLGE AL MOVIMENTO PER LA PACE: PER UN PRESENTE SENZA BASI DI GUERRA


Una serie di proposte sociali di immediata attuazione rivolte a chi lotta contro la guerra e la militarizzazione: subito una nuova grande manifestazione internazionale dopo l’estate. Blocchiamo il Dal Molin e poi chiudiamo la Caserma Ederle. Assemblee e scioperi dei lavoratori. Rilanciamo la lotta ed esigiamo la fine delle guerre in corso. Creiamo l’inospitalità ai progetti di guerra. Manteniamo alto il profilo politico. Il governo sia inequivocabilmente la nostra controparte.

Manteniamoci coerentemente sempre dalla parte dei deboli.

 

Un quartiere di Vicenza non può mettere in discussione il Patto Atlantico”, Un politico della Destra ad una Tv locale il 17 febbraio 2007

 

Il Comitato Vicenza Est da mesi è molto impegnato nella lotta contro la costruzione di una nuova grande base di guerra e della definitiva trasformazione di Vicenza in città militare. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Anzi, siamo molti interessati a rilanciare la mobilitazione come a febbraio 2007.

Il disegno e i promotori della militarizzazione sono a noi noti: il progetto di Vicenza come città militare è un progetto di guerra del Pentagono, che sta avvenendo con il pieno consenso delle massime istituzioni in Italia, a cominciare dal Governo.

 

Comitato Vicenza Est: una breve presentazione

Abbiamo organizzato per molte settimane le proteste rumorose con le pentole davanti alla Caserma Ederle, i picchetti al mattino, per quindici giorni di seguito, con messaggi in inglese contro la guerra rivolti ai soldati, conferenze informative molto partecipate contro il progetto Dal Molin e a favore della conversione ad usi civili della Caserma Ederle nel quartiere. Abbiamo dato la parola ai disertori americani reduci dall’Iraq e al gruppo Emergency alle nostre iniziative, e invitato a collaborare tutti i gruppi e comitati contro la guerra e per la conversione dei siti militari. Abbiamo partecipato al contro G8 di Rostock 2007 e stretto rapporti internazionali con il movimento contro la guerra (Germania, Slovenia, Stati Uniti, Giappone ...). Abbiamo stretto gemellaggi con analoghi comitati in Italia che lottano contro la guerra e propongono la conversione ad usi civili delle basi militari. A nostro avviso bisogna mobilitarsi affinché le basi militari siano chiuse oggi, non in futuro: sulla Caserma Ederle abbiamo diffuso un questionario nel quartiere. Siamo in contatto con studiosi di fama internazionale (Noam Chomsky, Chalmers Johnson, Luca Mercalli, Philip Rushton e molti altri).

Abbiamo girato l’Italia con i nostri relatori, diffuso articoli, partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive, collaborato e favorito la nascita di comitati affini al nostro, portato la nostra posizione al presidio. 

Abbiamo partecipato come Comitato a tutte le manifestazioni contro la nuova base e siamo favorevoli al blocco popolare dei lavori allargato al massimo e ad un fronte unico che si organizzi contro la guerra e contro la nuova base .

 

Abbiamo appoggiato scioperi e proposto iniziative sul tema dell’economia civile e del lavoro.

Per noi è evidente: il raddoppio della base militare avviene a causa della presenza della Caserma Ederle e della scarsa protesta degli anni passati e vogliamo invertire questa situazione.

Abbiamo sempre lottato per mantenere alto il livello della protesta e non ridurre la questione a un problema tecnico/urbanistico. Siamo consapevoli dell’impatto devastante delle basi militari, ma vi abbiamo sempre collegato la loro finalità, la guerra contro il Sud povero.

Sin dall’inizio abbiamo lavorato non solo contro la base al Dal Molin, ma anche contro tutte le strutture collegate (lavori alla Caserma Ederle, nuovi villaggi militari... ) 

Trasparenza e democrazia interna hanno sempre regolato i nostri rapporti con tutte le realtà del movimento, abbiamo posto le questioni con forza ma con chiarezza, nella convinzione che paura e ipocrisia rappresentino un grave pericolo per il movimento e la sua unità. Il quartiere è il luogo in cui si svolge la nostra attività a favore della pace, dell’ecologia e della solidarietà internazionale.

Siamo consapevoli che non è abbastanza e che siamo solo all’inizio: dobbiamo intensificare la protesta e potenziare l’attività di studio e ricerca.
Ritenendo urgente entrare nella logica di un movimento popolare che coinvolga ancora  grandi numeri e porti avanti proposte avanzate, a pieno titolo nel movimento contro la guerra e nel movimento No Dal Molin proponiamo da oggi che:

 

1) Si diffonda urgentemente ed ampiamente un appello per una nuova manifestazione internazionale (che abbia più partenze, dalla Caserma Ederle e dagli altri siti ad essa collegati,e finisca al Dal Molin, ) contro la scelta del governo di militarizzare la politica, l’economia e il territorio per i prossimi decenni.
Riteniamo infatti che la scarsa pressione sul governo e le illusioni sui suoi rappresentanti, locali e nazionali, abbia reso facile la sua firma a maggio.

 

2) Ci rivolgiamo a tutto il movimento contro la guerra affinché la questione della conversione della Caserma Ederle (caserma delle guerre in Iraq e Afghanistan) sia posta in termini concreti: corsi per i lavoratori, progetti, raccolta fondi, assemblee sul tema ... 

Tutto il movimento “No Dal Molin” si unisca con noi per chiedere la chiusura della Ederle.

3) Invitiamo tutti a unirsi nelle iniziative a favore della diserzione dalla guerra.
Aiutiamo i soldati che si rifiutano di partire in guerra e coraggiosamente decidono di disertare per non commettere altri crimini contro i civili.

 

Per tutte queste iniziative il Comitato richiede il vostro appoggio, anche economico, e vi invita a visitare il nostro sito.

Diverse iniziative organizzate ultimamente  non ci sono apparse sempre chiare, a volte ci sono sembrate troppo deboli  e, nei fatti, schiacciate sulla critica al solo Comune, evitando di porre in agenda in modo forte e coerente le gravi responsabilità del governo, che non è rappresentato solo da Prodi, ma anche da ministri e parlamentari che lo sostengono.

Per questo vogliamo porre al tutto il movimento (presidio, comitati, associazioni, sindacati,singoli... )  alcune questioni politiche.

1)     Siete con noi nell’organizzare una nuova manifestazione internazionale come a febbraio puntando alla massima partecipazione ?

2)     Siete disponibili ad impegnarvi con noi, anche nel lungo periodo, nella questione della diserzione creando inospitalità al progetto militare a Vicenza?

3)     Qual è la vostra posizione sulle altre basi militari già in guerra, dannose per l’ambiente, e sulla conversione ad usi civili delle stesse? Siete a favore della conversione dei siti militari in città?

4)     Qual è la vostra posizione sulla Caserma Ederle, base di guerra? Bloccato il Dal Molin esigerete con noi l’immediata chiusura della base Ederle e la fine della guerra?

5)     Verrete a protestare davanti alla Gendarmeria Europea contro la presenza di truppe italiane in Iraq e Afghanistan decisa dal governo?

6)     Lavoreremo in autunno alla costruzione di assemblee e scioperi nei luoghi di lavoro facendo pressione sui sindacati che si sono dichiarati contrari alla nuova base?

7)     Ricondurremo insieme la questione Dal Molin al progetto di militarizzare politica ed economia in Italia (aumento spese militari, truppe all’estero, nuove basi)?

8)     Diffonderete insieme a noi in città e provincia manifesti e volantini,in italiano ed inglese, contro la guerra in corso e ai soldati le informazioni utili a uscire dall’esercito?

Abbiamo già deciso di invitare nuovamente molto presto i reduci contro la guerra in Iraq e di promuovere nel quartiere assemblee informative contro il progetto di Vicenza città militare, diffondendo nuove informazioni.Vicenza su la testa ! Né qui né altrove!

Tutto il movimento contro la guerra ci aiuti a vincere questa lotta come punto di partenza, non di arrivo.


Comitato degli abitanti e dei lavoratori di Vicenza est – Contro la costruzione di una nuova base a Vicenza – Per la conversione della caserma Ederle ad usi civili